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Citazioni riguardanti l'opera

La scala di seta

Vedrò qual sommo incanto

Farsa comica.
Libretto di Giuseppe Maria FOPPA.
Musica di Gioachino ROSSINI.
Prima esecuzione: 9 maggio 1812, Venezia.




Lettera alla madre

⚫ Considerato lo straordinario successo ottenuto dall’Inganno felice, l’impresario del San Moisè, Antonio Cera, si affrettò a garantirsi la collaborazione di Rossini per altre tre farse, scrivendo inoltre una lettera alla madre del compositore, Anna Guidarini, in cui le diceva di poter «andar gloriosa l’aver dato dal suo seno un giovane che da qui a poch’anni darà un ornamento dell’Italia e si sentirà che Cimarosa non è morto, ma il suo estro passato in Rossini».

Dizionario del teatro, Vedi

Le fonti

⚫ Già la critica contemporanea aveva rilevato la somiglianza del soggetto con quello del Matrimonio segreto di Domenico Cimarosa e Giuseppe Bertati, e recentemente è stato sottolineato come, per i libretti di Foppa e Bertati, sia da indicarsi una fonte comune nella commedia The clandestine marriage di George Colman e David Garrick, ispirata al ciclo pittorico di William Hogarth Le marriage à la mode(Degrada).

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L'//ouverture// rossiniana

⚫ «[…] La “formula” caratteristica dell'ouverture rossiniana è ormai fissata» (Rognoni), Questo archetipo, cioè il tipo ideale della sinfonia rossiniana, lungo le varie fasi che dai lavori giovanili pervengono alla maturità con L'italiana in Algeri del 1813, si organizza come segue: sezione introduttiva lenta; sezione principale veloce, a sua volta distinta in esposizione (primo tema, ponte, secondo tema, crescendo, cadenze), breve modulazione, ripresa (primo tema, ponte, secondo tema, crescendo, cadenze, cadenze aggiuntive).

Rossini, Invito all'ascolto, Piero Mioli, Mursia, Milano, 1986

Le farse

⚫ Nel periodo a cavallo fra tardo Settecento e primo Ottocento si diffuse nei teatri d’opera italiani la farsa in un atto. […] Nonostante l’effimera durata del suo successo, la farsa è considerata di notevole importanza storica per l’impulso dato alla nascita e alla diffusione del repertorio, anzitutto. Costruita con personaggi e ingredienti drammaturgici tipici dell’opera buffa settecentesca […], la farsa se ne distanziava soprattutto perché la sua brevità costringeva a serrati ritmi drammatici, articolati su equivoci, sorprese e colpi di scena. Durante il suo sviluppo la farsa si arricchì ben presto del canto di coloratura […]. Fu proprio nell’ambito della farsa che il giovane Rossini intraprese la carriera di compositore d’opera, firmando nel triennio 1810-1813 cinque titoli per il Teatro San Moisè di Venezia: La cambiale di matrimonio, L’inganno felice, La scala di seta, L’occasione fa il ladro, Il signor Bruschino. Ad accomunare questi lavori furono le consistenti affinità di struttura: sei personaggi (cinque nell’Inganno felice) per una forma articolata in: 1. sinfonia, 2. introduzione tripartita (duettino, cavatina e terzetto), 3. duetto o aria, 4. aria, 5. concertato, 6-7. duetto e aria (o viceversa), 8. finale (in almeno tre tempi, con, nella stretta, il tutti consueto).

Gioachino Rossini, L'occasione fa il ladro, Supplemento a La fenice, Michele Girardi, Edizioni del Teatro La Fenice di Venezia, 2012

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