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Citazioni riguardanti l'opera

Poliuto

Di quai soavi lagrime

Tragedia lirica.
Libretto di Salvadore CAMMARANO, Adolphe NOURRIT.
Musica di Gaetano DONIZETTI.
Prima esecuzione: 30 novembre 1848, Napoli.




Cattolicissimo re

⚫ Si scomodò il re in persona, il cattolicissimo Ferdinando II di Borbone, per vietare la rappresentazione di Poliuto. Un santo storicamente esistito, che si converte e muore in scena, non era proponibile, neppure se l’intensa tematica religiosa della fonte letteraria, la tragedia Polyeucte di Corneille, veniva reinterpretata nel libretto di Salvadore Cammarano come aspetto trascendente, ultimo rifugio alle sofferenze d’amore.

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Grande cultura

Poliuto doveva essere l’ultima opera di Donizetti per il grande teatro napoletano, prima della partenza del compositore per Parigi; prima di lasciare Napoli, Donizetti doveva onorare un contratto che prevedeva la composizione di un nuovo titolo per quel teatro. La scelta dell’argomento cadde sul Polyeucte di Corneille probabilmente grazie all’intervento del tenore francese Adolphe Nourrit, uomo di grande cultura e intimo amico di Donizetti. Invitato dall’impresario Barbaja a debuttare nella nuova opera per il San Carlo, grazie alla mediazione di Donizetti stesso, Nourrit collaborò attivamente con Cammarano anche alla impostazione del libretto. […] A causa di queste difficoltà il compositore non riuscì, nel corso della sua vita, a vedere rappresentato Poliuto nella versione in tre atti; l’opera venne infatti data postuma sulle scene del San Carlo, dopo circa otto mesi dalla sua morte.

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Spiritualità elevata

⚫ Partendo da una tragedia così fortemente improntata a una spiritualità elevata, Cammarano, librettista di grande esperienza, cercò di operare una mediazione tra le esigenze del melodramma romantico e la lucidità classica della tragédie chrétienne di Corneille, limitando il tema religioso a pochi episodi. Il libretto di Poliuto è in questo senso uno dei capolavori di Cammarano. Alcuni tratti come la gelosia di Poliuto, o la rappresentazione della scena del rovesciamento dell’altare di Giove, sono infatti estranei al Polyeucte di Corneille o limitati nella forma di racconto, così come non trova spazio nella fonte letteraria l’individuazione del tipico triangolo romantico tenore-soprano-baritono, che informa invece il dramma di Cammarano, dunque un intreccio amoroso a forte sfondo religioso.

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Donizetti serio

⚫ Forse perché sanciva la chiusura di un periodo importante nella vita artistico-professionale di Donizetti -il lungo periodo napoletano- forse per la prevista partecipazione del grande tenore Nourrit, o ancora per la profondità del soggetto, per tutti questi fattori Poliuto appare come una delle opere più grandi e mature del Donizetti serio.

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Felicità d’ispirazione

⚫ Alla felicità d’ispirazione delle singole pagine si somma una compattezza drammaturgica entro la quale il dramma si dipana senza battute d’arresto nel corso dei tre atti. La maturità artistica raggiunta da Donizetti in quest’opera si misura nello straordinario finale secondo, forse la pagina più potente di tutto quanto Donizetti avesse precedentemente composto, pagina che getta un fascio di luce insospettato su quanto Verdi, di lì a pochi anni, mutuasse dall’opera del grande Bergamasco.

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Versioni

1a Napoli, Teatro San Carlo 30 novembre 1848
2a Parigi, Thèâtre de l'Opéra 10 aprile 1840 versione ritmica in francese, con parziale rifacimento, di Éugene Scribe, con titolo Les martyrs

DEUMM, AA. VV. (UTET, 1999)

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