Citazioni riguardanti l'opera
Dramma in due atti.
Libretto di Temistocle SOLERA.
Musica di Giuseppe VERDI.
Prima esecuzione: 17 novembre 1839, Milano.
⚫ I ricordi di Verdi relativi al periodo precedente l’Oberto non fanno sufficiente luce sull’attività compositiva dei suoi primi anni. Nel settembre 1836 egli avrebbe portato a termine un’opera intitolata Rocester; ma poiché di questo lavoro non si ha più traccia, si è ipotizzato che l’abbozzo della partitura divenisse successivamente Oberto, conte di San Bonifacio, prima opera ufficiale nel catalogo verdiano. In effetti, quando quasi tre anni dopo l’impresario della Scala Bartolomeo Merelli scritturò Verdi, del Rocester non si parlava ormai più, anche se Julian Budden ha dimostrato che più di un brano della partitura dell’Oberto potrebbe essere ricondotto al lavoro precedente, fatte salve le opportune modifiche di luogo (dall’Inghilterra all’Italia medioevale), di tempo (dall’epoca della Restaurazione al Medioevo) e di personaggi. Non a caso, Oberto è l’unico soggetto verdiano di cui non si conosca la fonte originaria; quanto all’autore del libretto, il compositore nomina esplicitamente Antonio Piazza in relazione al Rocester e nulla ci dice di Oberto, che di certo uscì, almeno in parte, dalla penna di Temistocle Solera.
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⚫ La prima rappresentazione si giovò del basso profondo Ignazio Marini nel ruolo del protagonista e venne accolta con interesse, ma i giudizi furono contrastati; si sottolineò la mancanza di originalità della partitura, che in effetti pagava dei tributi a compositori del passato e coevi. Del resto l’obiettivo che Verdi si riprometteva allora era quello di un musicista alle prime armi, che desiderava soprattutto farsi notare nel difficile ambiente operistico del tempo.
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⚫ Alcune soluzioni denunciano ingenuità e goffaggini, tuttavia già è ravvisabile un tratto assolutamente personale e nuovo nell’affrontare talune situazioni proposte dal libretto (i vasti recitativi del protagonista delineano una statura drammatica del personaggio che lascia già intravvedere gli esiti di Rigoletto) e nell’affrontare le formule melodrammatiche della tradizione […].
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⚫ È certo che inizialmente il compositore ripose in quest’opera le speranze di una significativa affermazione, e che solo il clamoroso successo di Nabucco, dopo il fiasco di Un giorno di regno, lo indusse a tralasciarla.
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