Citazioni riguardanti l'opera
Dramma giocoso per musica.
Libretto di Caterino Tommaso MAZZOLÀ.
Musica di Antonio SALIERI.
Prima esecuzione: 13 gennaio 1795, Vienna.
⚫ Mentre è chiara la derivazione del soggetto dell’opera da Goldoni, non sono ancora state ancora approfondite le sue vicinanze con il pre-relativismo di Voltaire, in particolare con l’immaginario corrosivo e destabilizzante de La princesse de Babylone […]. Ugualmente riferibile all’autore di Candide è la carica anticlericale presente nella caricatura dei Casti colombi, custodi e seguaci con il Gran sacerdote del culto devoto al non meglio identificato Colombon, aspetto del tutto assente nel libretto goldoniano. Il contenuto della fabula con il ribaltamento dei ruoli maschile e femminile sicuramente fu avvertito fortemente dissacratorio, visto che il Mosel (primo biografo di Salieri) lo addita quale causa del mancato successo […].
► Elena Biggi Parodi, libretto di sala del «Salieri opera festival» 2009
⚫ La lunga gestazione della partitura, nove mesi […], e infine l’allestimento nel 1795, spiega forse perché ci sia tanta discrepanza fra il libretto e le varie fonti musicali dell’opera, in cui sono presenti molti brani originalmente creati per altre opere. Di sicuro il musicista compose le arie pensando a un cast con capacità e caratteristiche vocali differenti da quello che poi realizzò lo spettacolo.
► Elena Biggi Parodi, libretto di sala del «Salieri opera festival» 2009
⚫ Per riuscire a “creare” la situazione drammatica con mezzi musicali Salieri fa convivere due diverse tendenze stilistiche: da una parte egli si avvale con fini espressivi del virtuosismo vocale, recuperando quella straordinaria attrazione che costituisce per il pubblico la coloratura, abolita dal teatro di Gluck; dall’altra pone una straordinaria attenzione alla ricerca dell’”effetto” affinché la musica si muova autonomamente con le sue strutture, per portare nuovo senso allo stesso libretto.
► Elena Biggi Parodi, libretto di sala del «Salieri opera festival» 2009
⚫ La prima idea melodica è affidata a corni e oboi col loro timbro nasale. È come se il compositore volesse esplicitare l’idea stessa dell’ambiguità contravvenendo, ovvero “invertendo”, la più elementare norma compositiva operistica, quella di affidare il primo tema cantabile agli archi, di norma gli strumenti che “cantano” in orchestra.
► Elena Biggi Parodi, libretto di sala del «Salieri opera festival» 2009
⚫ Il quintetto […] «Esser parmi la civetta» è teatralmente la scena più esilarante della prima parte dell’opera, dove il Conte viene osservato ed ammirato dalle soldate […]. Mentre la Colonnella, adulatrice, elenca le bellezze anatomiche del Conte, questi, assolutamente a disagio in questo insolito ruolo («Gonne, gonne, poi gonne…ove sta celata, la gente bracata?»), si schermisce con modi musicali che userà poi Rossini per il Don Bartolo del Barbiere di Siviglia. Poi, mentre canta appaiato con la Colonnella, rispondono e si uniscono ad essi con una propria linea melodica la Marchesa, che non si capacita della strana situazione e l’Aiutanta Maggiora, che osserva come il Conte ricambi con gli sguardi la Colonnella. Dal canto suo, la Generala, a parte, scruta la situazione dissimulando, ma appare come una pentola sul fuoco al punto di scoppiare, con un buffissimo, sbuffante sillabato che fa da sottofondo, raddoppiato da fagotti e contrabbassi.
► Elena Biggi Parodi, libretto di sala del «Salieri opera festival» 2009
⚫ L’amore della Colonnella per il Conte divampa nell’aria «A trionfar mi chiama», dove alla cantante è richiesto una funambolica agilità, oltre alla capacità di sostenere il suono per diverse misure, senza perdere di sonorità nei confronti delle trombe.
► Elena Biggi Parodi, libretto di sala del «Salieri opera festival» 2009
⚫ Degli undici pezzi d’assieme della partitura il Coro di Marinare […] è forse il più suggestivo e quello che insinua intime connessioni con il mondo lagunare […]. Il ritmo puntato con il rapido alternarsi del bicordo di violini e viole, con l’intervallo di terza minore, che fa da sottofondo alla dolce melodia di «Tranquilla e placida all’aria bruna» raffigura i riverberi argentei e i guizzi delle onde appena increspate. […] Con un piccolo stratagemma la pacata melodia intonata dapprima da violini, corni, clarinetti e fagotti all’unisono, poi dalle Marinare, richiama il ricordo del vogare. La sua particolare configurazione ne altera la percezione ritmica: la prima semifrase di due battute termina con una nota che ha la stessa altezza di quella che inizia la semifrase successiva. L’emiola che si crea (grazie anche alla sinalefe fra “placida” e “all’aria bruna”) realizza uno spostamento d’accento che rievoca il magico momento dello scivolare della barca sull’acqua […].
► Elena Biggi Parodi, libretto di sala del «Salieri opera festival» 2009
Baldassare Galuppi | Venezia, Teatro San Moisè | 29 gennaio 1750 | |
Pedro António Avondano | Salvaterra de Magos, Teatro Reale | carnevale 1765 | |
Giovanni Paisiello | Napoli, Teatro Nuovo | settembre 1774 | libretto tratto dalla commedia di Carlo Goldoni Il mondo della luna, con titolo Il credulo deluso |
Gennaro Astarita | Venezia, Teatro San Moisè | carnevale 1775 | |
Giovanni Paisiello | San Pietroburgo, Teatro Kamennyj | 24 settembre, 5 ottobre 1783 | festa teatrale comica in un atto; libretto tratto dalla commedia di Carlo Goldoni Il mondo della luna |
Michele Neri Bondi | Firenze, Teatro Santa Maria | 28 dicembre 1790 | farsetta per musica con libretto di Domenico Somigli, tratto dalla commedia di Goldoni |
► DEUMM, AA. VV. (UTET, 1999)
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