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Citazioni riguardanti l'opera

I lombardi alla prima crociata

Salve Maria! di grazie il petto

Dramma lirico.
Libretto di Temistocle SOLERA.
Musica di Giuseppe VERDI.
Prima esecuzione: 11 febbraio 1843, Milano.




Sfida accesa

⚫ «Dovessi morire, l’opera vincerà»: dichiarazione d’intenti più che bellicosi, tale da far pensare che la frase si riferisca a uno dei protagonisti dello scontro fra musulmani e crociati cristiani. Una sfida così accesa fu invece lanciata da Emilia Frezzolini-Poggi, prima protagonista dei Lombardi alla prima crociata nella rappresentazione svoltasi alla Scala l’11 febbraio 1843. La Frezzolini vinse, e con lei naturalmente Verdi, nonché l’acuto impresario Merelli: I Lombardi trionfarono ripetendo, a distanza di meno di un anno, il successo incontrato da Nabucco sulle stesse scene scaligere.

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Intrico di eventi

⚫ Se parte della critica bolla quest’opera come musica volgare, è altrettanto vero che all’indomani della prima rappresentazione le voci di consenso furono molto maggiori di quelle dei detrattori, né molto peso dovettero dare i sostenitori dei Lombardi a un dato assolutamente incontrovertibile: l’assurdità di situazioni (cosa peraltro non certo rara nella storia del melodramma), gli incolmati scarti temporali, l’irrazionale distribuzione dei ruoli nel libretto di Temistocle Solera. A sua difesa va ricordato che la fonte del libretto, il poema epico di Tommaso Grossi pubblicato con successo a partire dal 1826, presenta un tale intrico di eventi che il povero Solera dovette faticare non poco a ridurlo nelle proporzioni di un libretto per musica.

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Stipare l’azione

⚫ Se ai Lombardi manca quella unitarietà e centralità di visione che avevano caratterizzato Nabucco, gran parte della responsabilità è da imputare al libretto di Solera che, per far quadrare il senso del ponderoso poema di Grossi, dovette ora stipare l’azione in poche pagine, ora dilatare ciò che nell’originale era risolto in poche stanze (vedi l’episodio dell’eremita).

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Concentrato di melodramma

I Lombardi risultano così un’opera alquanto frammentaria nella struttura e nel contenuto musicale, quasi un concentrato di melodramma, per l’adesione assoluta e prevedibile alle convenzioni melodrammatiche e, diremmo, concentrato di ‘verdianità’ allo stato puro, permeata com’è di sigle care al Verdi prima maniera: anzitutto la pulsazione del ritmo giambico, che percorre tutto il tessuto musicale, come trama segreta, in infinite varianti, a scandire quello che potremmo definire un ritmo bellico, eroico; la sequenza breve-lunga segna sì l’epopea corale, le vendette, ma può anche stemperarsi in una configurazione più distesa, quando si tratta della rimembranza, nella pagina più celebre dell’opera, il coro “O Signore, dal tetto natio”.

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Altezza di ispirazione

⚫ […] la presenza spesso troppo ingombrante della banda, come del tamburo militare, e certo ‘cabalettismo’ selvaggio possono far condividere un giudizio severo; ma accanto a questi momenti, peraltro funzionali sulla scena, va ricordata l’altezza di ispirazione di una pagina come la preghiera di Giselda “Salve Maria!”, orchestrata con un organico cameristico e studiatissima nell’andamento melodico.

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Le voci dell'epoca

Un luminoso avvenire

⚫ Qualunque sia per essere il grado di merito che il giudizio dell'avvenire assegnerà a questo nuovo lavoro del maestro Verdi, il quale […] non potrà riescire che luminoso, lo diciam francamente, fin da quest'ora noi ci sentiamo fortemente inclinati ad encomiarlo, prima perché il crediamo frutto degnissimo del valente intelletto che lo ha creato, secondo perché è opera, a cui insieme al naturale ingegno han posto mano lo studio, l'amor dell'arte e il desìo di ben fare.

Gazzetta Musicale di Milano, anno II, n° 8, Critica melodrammatica, I Lombardi alla prima crociata, G. Vitali, Casa Musicale Ricordi, 1843

La predilezione del pubblico

⚫ […] una particolare predilezione del pubblico verso il bravo compositore. Una tale predilezione il maestro Verdi se l'è acquistata così co' suoi artistici talenti che l'han reso uno de' più distinti sostenitori del nome musicale italiano, come per le morali qualità, per l'ingenua modestia di cui è dotato e lo rende alieno da qualunque maneggio, da qualunque briga di ciarlataneria, che sì di sovente vengono ad usurpare il premio riserbato al vero merito. Tutto intento alla coltura dell'arte […] non vede nel mondo che una famiglia d'innocenti, scevra d'invidie e di passioni; né pensa che sia mestieri di mezzi artificiosi per far risplendere l'ingegno; perciò egli non ha contrari che coloro che lo invidiano.

Gazzetta Musicale di Milano, anno II, n° 8, Critica melodrammatica, I Lombardi alla prima crociata, G. Vitali, Casa Musicale Ricordi, 1843

Le armonie e le melodie

⚫ Come […] avea già fatto nei suoi parti anteriori, anche in questo spartito, abbandonando quel leggero carattere che ha pregiudicato per tanti anni la musica italiana, ha con saggio accorgimento accoppiata la grandezza delle armonie alla fluidità e naturalezza delle melodie: abbandonando il falso gusto degli ornati e delle fioriture, non rivolse l'arte che a significare ed esprimere la drammatica verità: lasciando le complicazioni dei mezzi materiali, ebbe fermamente di mira di ricondurre il canto alla sua nativa semplicità, alla seducente purezza del linguaggio musicale, nella qual cosa egli adopera una peregrina suppellettile di scienza ed una bella e fertile immaginazione, mercé le quali, mentre alletta, commove e sorprende, soddisfa nello stesso tempo ed appaga le pretensioni della scienza.

Gazzetta Musicale di Milano, anno II, n° 8, Critica melodrammatica, I Lombardi alla prima crociata, G. Vitali, Casa Musicale Ricordi, 1843

Rossini, Bellini, Mercadante

⚫ Dimostrandosi compreso delle esigenze del gusto pubblico e del naturale progredimento dell'arte che d'epoca in epoca porta con seco forme di circostanza e tinte di convenzione, armato di quell'energia che cammina sopra gli ostacoli e divien più gagliarda, anziché affievolirsi, qualora gl'incontra, sì bene fa rivivere e sposa l'antica semplicità dei modi al moderno raffinamento che il suo netodo può dirsi, se non il migliore, certo uno de' più meritevoli di lode. La sua musica è piena del carattere del soggetto; pieghevole e svariata secondo le varie modificazioni delle parti; chiara nei dettagli come nell'insieme; logica nelle degradazioni; filosofica e fina nelle intenzioni; a tempo lieta, a tempo melanconica, a tempo soave, a tempo terribile; a tempo focosa, a tempo pacata, sempre dignitosa, sempre energica, sempre nobile, sempre saggia. Può dirsi un composto talora delle splendide idee di Rossini, talora delle drammatiche di Bellini, senza possedere per altro la vena originale dell'uno, e senza il colore esimiamente espressivo dell'altro. È una similitudine di quella di Mercadante, se non erriamo, ne sembra che tragga gran parte del carattere, senza averne la soverchia artificiosità, e senza la prolissità che sovente lo raffredda.

Gazzetta Musicale di Milano, anno II, n° 8, Critica melodrammatica, I Lombardi alla prima crociata, G. Vitali, Casa Musicale Ricordi, 1843

Polemica 1

⚫ Riproduciamo testualmente l'articolo che fu inserito nella France musicale del 26 febbraio a proposito della nuova opera del maestro Verdi. « On vient de représenter à Milan I Lombardi alla prima crociata, nouvel opéra du maëstro Verdi. Rien de plus pauvre que cet ouvrage sous le rapport da la science, nous écrit notre correspondant. Le contrepoint y est ignoré d'une manière impardonnable, et le bruit assourdissant des instrumens de cuivre et de la grosse caisse, ne réussit pas à cacher le vide de l'orchestration. Madame Fressolini (sic) n'ayant pas à chanter, crie à tue-tête du commencement à la fin. Guasco, ténor, et !!notre Dérivis!!, y sont presque effacés. »

Gazzetta Musicale di Milano, anno II, n° 11, Polemica, I Lombardi alla prima crociata, B. i., Casa Musicale Ricordi, 1843

Polemica 2

⚫ Questa nostra Gazzetta ha già emessa abbastanza estesamente la sua opinione sull'opera di Verdi, perché si creda necessario di scendere a nuove analisi, che valgano a smentire le straordinarie asserzioni del corrispondente della France. […] Se una soverchia gelosia nazionale , o le più biasimevoli ispirazioni dell'intrigo, dettarono quelle parole, noi non posssiamo far nulla di meglio che sottoporle senza commenti alla condanna ed alla riprovazione del pubblico. […] Non si può mentire con maggiore sfrontatezza di quanto lo faccia il corrispondente della France, giacché, omettendo tutte le riflessioni che possono riguardare la parte artistica, ciò che il corrispondente dice della parte esecutiva non è di una ributtante falsità? Giammai la Frezzolini suscitò come in quest'opera l'entusiasmo d'un pubblico, che la proclama unanimemente attrice e cantante di prim'ordine; giammai Guasco eccitò più altamente l'approvazione degli spettatori quanto nei brani scritti per esso da Verdi, e se il !!notre Dérivis!! non ottiene tutto il successo nella nuova opera, la colpa non sembra certo del maestro. La conchiusione di queste poche linee si è dunque, che noi possiamo dire francamente, senza esitanza […] all'anonimo corrispondente della France, chiunque voi siate, o signore, voi avete stranamente mentito!

Gazzetta Musicale di Milano, anno II, n° 11, Polemica, I Lombardi alla prima crociata, B. i., Casa Musicale Ricordi, 1843

Per il librettista

⚫ Né questo è il solo difetto che lo distingue: ve ne sono altri che vorrebbero essere ricordati ma che tralascio per brevità. Per esempio quel trovare un'azione che comincia in Lombardia, passa in Antiochia, indi tra le rocce dell'uomo della caverna, poi nella valle di Giosafat, poi sulle rive del Giordano, poi nelle vicinanze di Gerusalemme, potrà parere ad alcuno un'invenzione da lanterna magica, massime quando questi arbitrii balzani non sono forse compensati dalle grandi bellezze che s'ammirano nei capolavori drammatici di questo genere. Mi sapreste voi dire come si debba chiamare un libro d'opera chiamato I Lombardi alla prima crociata in cui la parte più virtuosa sia data ad un Turco? in cui si veggono tanti malfattori e si sente a pregare ben dieci volte? in cui i personaggi vanno e vengono sempre senza che si sappia il perché, dove ci sono dodici mutazioni di scena, talché si può dire che le scene corrono dietro ai personaggi non i personaggi alla scena?

Gazzetta Musicale di Milano, anno II, n° 12, Polemica, I Lombardi alla prima crociata, G. Vitali, Casa Musicale Ricordi, 1843

Versioni

1a Milano, Teatro alla Scala 1 febbraio 1843
2a Parigi, Thèâtre de l'Académie Royale de musique 26 novembre 1847 versione in francese, con titolo Jérusalem, di Alphonse Royer e Gustave Vaëz; inserimento di balletto nell'atto primo

DEUMM, AA. VV. (UTET, 1999)

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