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Citazioni riguardanti l'opera

La Lodoiska

Pietosa ai miei lamenti

Dramma per musica.
Libretto di Francesco GONELLA.
Musica di Johann Simon MAYR.
Prima esecuzione: 26 gennaio 1796, Venezia.




Situazioni insolite

⚫ L’argomento, di tono squisitamente cavalleresco, si riallaccia all’opera omonima di Cherubini, pur con qualche differenza nella trama. Il tema della fedeltà totale è una colonna portante nella storia del melodramma a cavallo tra i due secoli: si ricordano in quegli anni, il Fidelio di Beethoven, la Leonora di Paër e quella dello stesso Mayr. Il libretto, pur svolgendo il tema in modo classico, propone alla musica alcune caratteristiche e situazioni insolite, quali i frequenti interventi dei solisti accompagnati dal coro nelle arie e numerosi pezzi d’issieme.

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Mutamenti in corso

⚫ Mayr, vocalmente, è ancora legato alla tradizione dell’ultimo trentennio del Settecento; tuttavia scrive le parti d’amoroso, un tempo monopolio degli evirati cantori, indifferentemente per castrati, contralti e tenori, indicando così la sua attenzione ai mutamenti allora in corso. Le arie principali della Lodoiska sono in quattro movimenti: alternano andamenti in tempi vivaci e moderati, si concludono su un tempo veloce, e spesso il solista interagisce o dialoga addirittura col coro. Nell’opera sono presenti ancora lunghi e complessi passaggi con una vocalità in uno stile molto elaborato; nei brani cantabili di tono affettuoso, Mayr segue invece un andamento legatissimo e languido, impostato prevalentemente sul moto congiunto e su brevi intervalli, ravvivati da languide fiorettature.

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Colore locale

⚫ La sinfonia di Lodoiska presenta temi e melodie che evocano il colore locale: nell’orchestra, un motivo o una piccola frase viene ripetuta come sottofondo alla declamazione vocale […]. Il suo ricco vocabolario armonico di matrice tedesca -frutto dei suoi studi d’oltralpe- permette una ricchezza di modulazioni, effetti, e varietà perlopiù sconosciuta ai maestri ancora legati ai dettami della scuola napoletana.

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Coro e «Insieme»

⚫ […] Mayr contribuì all'incremento del coro, come personaggio collettivo strettamente implicato nell'azione, e al più largo uso, nell'opera di gusto italiano, dei pezzi d'insieme, duetti, terzetti, quartetti. Ancor più intense, peraltro, furono queste esperienze settecentesche e veneziane del giovane Mayr nel campo delle opere comiche. Molte egli ne scrisse infatti per i vecchi teatri della città.

Storia dell'opera, diretta da Alberto Basso; volume primo L'opera in Italia, Torino, 1977, UTET

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