Citazioni riguardanti l'opera
Fatto storico in due atti.
Libretto di Giacomo CINTI.
Musica di Ferdinando PAËR.
Prima esecuzione: 3 ottobre 1804, Dresda.
⚫ [Ferdinando Paër fu] competitore scaltro e spregiudicato dei maggiori connazionali dai quali si trovò sistematicamente intralciata la carriera in Germania e in Francia, si adattò con flessibilità ad ogni situazione, non disdegnando l'intrigo e il colpo basso […]. Incominciata l'attività di operista e organizzatore a Parma (1797) […] la proseguì a Vienna, a Praga, a Dresda. […] Nel 1806 accompagnò Napoleone a Varsavia e a Posen, quindi lasciò Dresda per Parigi, […] sempre in Francia […] rivestì dal 1812 al 1827 la carica di direttore del Théâtre des Italiens brigando accanitamente prima contro Spontini, poi contro Rossini. Nelle quarantadue opere composte lungo l'arco di un'attività durata un trentennio, Paër fu soccorso da una vena melodica di schietta matrice neo-napoletana, non indegna talora, per freschezza e plasticità, del Cimarosa migliore.
► Storia dell'opera, diretta da Alberto Basso; volume primo L'opera in Italia, Torino, 1977, UTET
⚫ Nel panorama operistico di fine settecento e dei primi anni del secolo successivo, notevole successo ebbe un nuovo genere, detto semiserio, che prendeva le mosse dal mélodrame francese e da una particolare tipologia drammaturgica postrivoluzionaria, la pièce à sauvetage; come dice il termine stesso, questo tipo di soggetto prevedeva il salvataggio di uno dei protagonisti, in genere ingiustamente incarcerato. Il libretto di Bouilly, ispirato a un fatto di cronaca, rappresenta per molti versi la quintessenza della pièce à sauvetage; non a caso su di esso sono basate ben quattro opere: oltre a quelle di Pierre Gaveaux (Parigi 1798) e Paër, L’amor coniugale di Mayr e, naturalmente, il Fidelio/ di Beethoven, entrambe rappresentate per la prima volta nel 1805.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ La prima rappresentazione di Leonora, nella quale la moglie del compositore, il celebre soprano Francesca Riccardi, sosteneva il ruolo della protagonista, riscosse un grande successo. Le notevolissime qualità della partitura attirarono anche l’attenzione di Beethoven: in effetti, diversi e per molti aspetti sorprendenti sono i paralleli tra Leonora e Fidelio (distribuzione vocale, collocazione e tipologia compositiva di alcuni brani, scelte di orchestrazione e addirittura, nel terzetto fra Leonora, Florestano e Rocco, il medesimo ambiente tonale); non a caso una copia della partitura di Paër fu rinvenuta fra le carte di Beethoven dopo la sua morte. Non si deve però guardare a Leonora con curiosità soltanto per i suoi rapporti con Fidelio, ma soprattutto per la riuscita caratterizzazione dei personaggi, la freschezza dell’invenzione melodica, la ricchezza e la varietà di una scrittura orchestrale sempre finemente calibrata sulle diverse situazioni drammaturgiche
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ Spicca tra i suoi maggiori titoli di questo periodo […] Leonora, ossia L'amore coniugale, rappresentata a Dresda , nel 1804, per la stimolante analogia con il contemporaneo Fidelio beethoveniano, scaturito dalla stessa matrice drammatica di Boully. Vanno tuttavia realisticamente ridimensionati i tentativi di stabilire una benché minima dipendenza dell'unicum drammaturgico beethoveniano dal lavoro di Paër, musicista che Beethoven conobbe e, pare, ammirò anche, subendone forse qualche suggestione esteriore (la Marcia funebre sulla morte di un eroe della Sonata op. 26 pare infatti sia stata suggerita da uno spunto dell'Achille, ascoltato a Vienna nel 1801); ma troppo evidente è il divario tra l'universatilità di visione e la forza trasfiguratrice che Beethoven proietta dallo stesso soggetto e la dimensione di armonica piacevolezza, ma non di più, accolta da Paër.
► DEUMM, AA. VV. (UTET, 1999)
1a | Dresda, Teatro Elettorale di Sassonia (Kleines Kurfürstliches Hoftheater) | 3 ottobre 1804 | |
2a | Napoli, Teatro San Carlo | 1816 | Libretto rielaborato da Giovanni Schmidt |
► DEUMM, AA. VV. (UTET, 1999)
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