Citazioni riguardanti l'opera
Dramma.
Libretto di Giacomo Francesco BUSSANI, Nicola Francesco HAYM.
Musica di Georg Friedrich HÄNDEL.
Opus: HWV 17.
Prima esecuzione: 20 febbraio 1724, Londra.
⚫ A cinque anni dalla fondazione della Royal Academy of Music, Händel era ancora impegnato nella competizione con il compositore Giovanni Bononcini, il quale nella stagione 1723-24 presentò due nuove opere, Farnace e Calfurnia. La risposta del musicista tedesco fu Giulio Cesare in Egitto, che riscosse un così grande successo da spingere Bononcini ad abbandonare il suo incarico nella stagione successiva.
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⚫ Il libretto porta la firma di Nicola Francesco Haym, segretario italiano dell’Academy, e si ispira al Giulio Cesare in Egitto di Giacomo Francesco Bussani, presentato nel 1677 a Venezia con musiche di Antonio Sartorio. L’elaborazione del libretto originale implicò come di consueto la redazione di nuovi testi per le arie e la riduzione dei recitativi, che risultavano di difficile comprensione per il pubblico inglese.
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⚫ Dopo le 13 rappresentazioni del 1724, Giulio Cesare fu ripreso l’anno seguente e ancora nel 1730 e nel 1732. Tra le modifiche apportate nel 1725 vi è quella legata alla parte di Sesto, che in quell’occasione fu affidata al tenore Francesco Borosini: solo due arie furono semplicemente trasposte di un’ottava, mentre le altre tre vennero completamente riscritte in relazione alla nuova voce. Nireno e Curio, personaggi secondari che interpretavano soltanto recitativi, furono eliminati. […] È da osservare poi la grande ricchezza dell’orchestrazione (che comprende anche flauti, corni e trombe […]), che viene sfruttata con effetti mirabili anche nelle pagine strumentali di carattere guerresco.
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⚫ Händel si riservò un periodo di tempo insolitamente lungo per la composizione, iniziata nell’estate del 1723 e terminata a ridosso della ‘prima’ nel febbraio successivo. Come spesso accadeva in quell’epoca, il musicista apportò notevoli modifiche alla sua composizione dopo aver appreso i nomi degli interpreti: nella prima versione del primo atto Cornelia era un soprano, Sesto un contralto e Tolomeo un tenore. Ancora a pochi giorni dalla ‘prima’ il compositore continuò a rivedere e rielaborare la sua opera, spostando le arie da un atto all’altro o riscrivendone alcune, tanto che il copista dovette preparare una seconda partitura.
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⚫ Händel approfondì le situazioni drammatiche in una partitura estremamente ricca e variegata, scrivendo quella che ancor oggi è considerata una delle sue migliori opere di soggetto eroico. I ruoli di Cesare e Cleopatra, affidati al castrato Senesino e a Francesca Cuzzoni e comprendenti ben otto arie e due recitativi accompagnati per ciascuno, sfruttano pienamente le doti vocali ed espressive dei due interpreti dando luogo a personaggi a tutto tondo […].
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⚫ Cleopatra è il personaggio più sfaccettato: se inizialmente si vale delle sue astuzie femminili per sedurre Cesare e conquistare il trono d’Egitto, ben presto la storia d’amore cominciata per opportunità politica diviene un sentimento autentico. Questa trasformazione è rispecchiata puntualmente dalla musica: quando comprende che Cesare è in pericolo e poi pensa addirittura che sia morto, Cleopatra intona due arie di grande intensità drammatica, “Se pietà di me non senti” (II,8) e “Piangerò la sorte mia” (III,3). Per esemplificare il carattere sensuale che attraversa tutta l’opera si può citare invece l’aria “V’adoro, pupille”, in cui Cleopatra, nelle vesti di Lidia,compare a Cesare circondata dalle muse del Parnaso (II,2); questo brano impiega due orchestre, di cui una è un ensemble sulla scena comprendente archi con sordino, oboe, tiorba, arpa, fagotti e viola da gamba concertante.
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⚫ Una delle pagine più note del Giulio Cesare in Egitto è il recitativo accompagnato del protagonista “Alma del gran Pompeo” (I,7), assente nel libretto originale di Bussani, che contiene alcune riflessioni di carattere filosofico sulla precarietà della vita umana. Händel adotta qui l’insolita chiave di sol diesis minore, che alla fine approda enarmonicamente al la bemolle minore passando attraverso audaci modulazioni (secondo il giudizio ammirato di Burney, «non vi è quasi nessun accordo che l’orecchio possa prevedere»). In questo e altri recitativi, come “Che sento? oh Dio!” di Cleopatra e “Dall’ondoso periglio” di Cesare, il compositore impiega una ricchezza musicale del tutto inconsueta per un recitativo.
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⚫ Un […] effetto squisitamente musicale è impiegato nell’aria “Al lampo dell’armi” (II,8), in cui il protagonista giura di difendere se stesso e Cleopatra dalle trame della corte di Tolomeo: l’effetto drammatico è amplificato dall’intervento del coro dei congiurati alla fine dell’aria (“Morà, morà, Cesare morà!”) che, in mancanza del coro vero e proprio, veniva allora interpretato dall’ensemble dei solisti fuori scena.
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Antonio Sartorio | Venezia, Teatro San Salvatore | dicembre 1677 |
Luca Antonio Predieri | Roma, Teatro Capranica | gennaio 1728 |
Geminiano Giacomelli | Milano, Teatro regio Ducale | gennaio 1728 |
Michele Fini | Pisa, Teatro Pubblico | carnevale 1739 |
Antonio Colombo | Venezia, Teatro San Samuele | festa dell'Ascensione 1744 |
Francesco Maggiore | Graz, Theater am Tummel Platz | carnevale 1753 |
Giuseppe Sarti | Copenhagen, Kongelige Teater | autunno 1763 |
Niccolò Piccinni | Milano, Teatro Ducale | gennaio 1770 |
► DEUMM, AA. VV. (UTET, 1999)
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