Indice

Citazioni riguardanti l'opera

Ernani

Si ridesti il Leon di Castiglia

Dramma lirico in quattro parti.
Libretto di Francesco Maria PIAVE.
Musica di Giuseppe VERDI.
Prima esecuzione: 9 marzo 1844, Venezia.




Astro nascente

⚫ L’impressione suscitata dal Nabucco e dai Lombardi alla prima crociata, rappresentati con successo in tutti i teatri d’Italia, spinse la presidenza del Teatro La Fenice di Venezia ad assicurarsi un’opera nuova del compositore che appariva, all’epoca, come l’astro nascente nel mondo del melodramma. Un contratto con Verdi fu sottoscritto nel giugno del 1843; per l’occasione, la presidenza della Fenice concesse condizioni di eccezionale favore al giovane compositore: oltre ad accordargli un compenso insolitamente alto, gli lasciò la facoltà di scegliere i cantanti di suo gradimento fra quelli scritturati dal teatro per la stagione che stava per iniziare.

Dizionario del teatro, Vedi

Soggetto

⚫ Dopo aver scartato numerosi soggetti, Verdi si entusiasmò per Hernani, il dramma di Victor Hugo rappresentato a Parigi nel 1830, la cui prefazione era divenuta il manifesto del romanticismo teatrale e letterario francese. Dopo le opere ricche di grandi scene corali che gli avevano assicurato i primi successi, Verdi intendeva cambiare genere e incentrare il prossimo dramma sui singoli personaggi: il lavoro di Hugo, perciò, era quel che ci voleva. La fosca esagitazione del dramma, l’enfatizzazione dei caratteri, l’astrazione e la convenzionalità melodrammatica di Hernani, anziché costituire difetti rappresentavano un’attrattiva agli occhi del compositore, alla ricerca di personaggi occupati interamente da passioni violente, dalle quali potevano scaturire efficaci contrasti.

Dizionario del teatro, Vedi

Dittatura del musicista

⚫ Poiché il dramma mette in scena una congiura contro il re, c’era l’incognita della censura, che presumibilmente avrebbe trovato qualcosa da ridire (proprio per problemi di censura Romani e Bellini, tredici anni prima, avevano abbandonato lo stesso soggetto); Verdi, tuttavia, convinse ugualmente il poeta ad accettare l’incarico di stendere il libretto[: questi era] Francesco Maria Piave. Fu subito chiara la natura della collaborazione: una sorta di dittatura del musicista, tale da ridurre il poeta a un mero facitore di versi; nell’elaborazione del libretto Verdi intervenne di frequente e su questioni importanti, che andavano dall’orditura drammatica alla distribuzione dei ruoli. Insistette, ad esempio, perché la parte di Ernani non fosse affidata a un contralto in abiti maschili -come avrebbe voluto il progetto originario approvato dal teatro- bensì a un tenore; insistette anche (nonostante le resistenze di Piave e della prima donna) per terminare l’opera con un terzetto, nel quale l’azione proseguisse sino alla fine, anziché col tradizionale rondò della protagonista femminile.

Dizionario del teatro, Vedi

Occasioni di scontro

⚫ Nella produzione giovanile di Verdi, Ernani rappresenta un punto di svolta. Prima d’allora il compositore aveva scritto solo per la Scala, un teatro ampio nel quale facevano effetto le grandi scene corali; gli spazi più ristretti della Fenice favoriscono la concentrazione del dramma sui conflitti personali: l’opera è dunque imperniata su un’azione complessa, accuratamente costruita per fornire occasioni di scontro tra i personaggi. In ciò, Ernani è il tipo perfetto del melodramma romantico, che mette in scena passioni violente, contrasti netti e caratteri schematici, dalle scarse sfumature psicologiche.

Dizionario del teatro, Vedi

Istinto teatrale

⚫ Nei luoghi in cui Verdi attinge i risultati drammatici più convincenti […] i personaggi si sottraggono a [un] rigido schematismo e assumono una dimensione umana: nel terzetto finale, che segna il passaggio repentino dalla felicità alla catastrofe, l’espressività, la concisione, il fluire continuo dalle sezioni liriche alla recitazione drammatica, segnano l’aderenza ai mutamenti psicologici dei personaggi e alle passioni in gioco, rivelando nell’autore il sicuro istinto teatrale. Nuovo è anche l’intento drammaturgico di andare oltre l’accurata costruzione del singolo ‘numero’: in Ernani il controllo è esercitato sull’intero atto (esemplari sono l’unitarietà e la coerenza drammatica della terza parte). A ciò si unisce una particolare felicità creativa, che si traduce in una profusione di melodie accattivanti e facilmente cantabili, cui si deve l’immediata popolarità dell’opera. Una presa istintiva esercitano anche pagine virulente -come la canzone intonata dal coro dei banditi (“Evviva… beviam”) all’inizio dell’opera- nelle quali si dispiega un vigore primitivo ed elementare. Trascinante, nel suo effetto, è il coro “Si ridesti il leon di Castiglia”, nel quale Verdi tocca corde sensibili in anni risorgimentali: intorno al 1848 le parole del coro si prestarono a un’interpretazione patriottica e infiammarono d’entusiasmo più d’una platea italiana.

Dizionario del teatro, Vedi

Segnala una citazione

▒ Se volete contribuire segnalando una citazione o una fonte riguardante quest'opera, mandateci una e-mail a questo indirizzo.

Segnala una citazione

▒ Se volete contribuire segnalando una citazione o una fonte riguardante quest'opera, mandateci una e-mail a questo indirizzo.