Citazioni riguardanti l'opera
Dramma per musica.
Libretto di Giovanni FAUSTINI.
Musica di Francesco CAVALLI.
Prima esecuzione: 28 novembre 1651, Venezia.
⚫ Fra tutti i libretti di Faustini La Calisto è forse il più originale, eccentrico, dai tratti irresistibilmente comici e persino surreali.
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⚫ Cross-dressing, ruoli en travesti, castrati, uomini che impersonano donne, donne che son credute uomini, eroi più o meno travestiti che seducono ogni genere sessuale conosciuto e sconosciuto, di fronte a tutto ciò -la norma nell’opera seicentesca (Calisto non è affatto un’eccezione) - si è parlato di figure asessuate, di indifferenza del pubblico dell’opera di allora (e anche del successivo) all’identità erotica dei suoi canori divi: niente di più falso. Tanto dovizioso impegno nello scambiare ruoli già scambiati, nell’equivocare su equivoche seduzioni, in una parola, nel mettere in dubbio la Natura sempre e comunque -per ridere, certo, per sedurre, anche, e forse per ribaltare sottilmente principi acquisiti- era motivato da una volontà precisa, consapevole e sempre pianificata. Non per niente il teatro è luogo di perdizione.
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⚫ L’opera, scritta insieme a Oristeo, Rosinda ed Eritrea, sempre su libretto di Faustini, per inaugurare il nuovo teatro veneziano di Sant’Apollinare, comporta una distinzione fra aria e recitativo più netta rispetto alle opere precedenti. Le arie sono sempre brevi (in genere con ripetizioni testuali, mentre refrain e da capo sono contenuti); i recitativi, concedendo alla voce frequenti vocalizzi, hanno un andamento incalzante e un ritmo armonico spesso serrato, ma non si pongono in netto contrasto alle arie.
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⚫ […] in Calisto la calibrata alternanza di un declamato meno elaborato e di una cantabilità più lirica, genera strutture formali alquanto nuove. Nelle arie i personaggi si lasciano andare alle passioni e a improvvisi deliri amorosi, mentre nei recitativi riprendono il controllo e il proprio ruolo, riflettendo sull’accaduto (è il caso, tra i molti esempi possibili, della scena del sonno con Diana ed Endimione, II,2). Cavalli intende tale dualismo aria-recitativo in chiave espressiva: la brevità dell’una e dell’altro permette di disporre in rapida successione mutamenti d’umore e ripensamenti, a tutto vantaggio della vivacità e dell’umanità del personaggio.
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