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Citazioni riguardanti l'opera

L'Arianna

Lasciatemi morire

Tragedia.
Libretto di Ottavio RINUCCINI.
Musica di Claudio MONTEVERDI.
Opus: SV 291.
Prima esecuzione: 28 maggio 1608, Mantova.




Monodia accompagnata

⚫ Alcuni mesi dopo la tanto acclamata rappresentazione della Favola d’Orfeo, a Monteverdi, […] venne affidato l’incarico di musicare Arianna per i festeggiamenti delle nozze del figlio di Vincenzo Gonzaga […]. La nuova opera doveva essere composta nello stile della monodia accompagnata, che a Firenze stava producendo i primi frutti (nel 1600 […] era stata rappresentata l’Euridice di Jacopo Peri su testo di Ottavio Rinuccini, alla presenza del duca di Mantova e, forse, dello stesso Monteverdi); la stesura del libretto venne quindi commissionata a Rinuccini, appositamente giunto da Firenze, e di provenienza fiorentina furono anche numerosi cantanti invitati a Mantova per l’occasione. La partitura è da considerarsi perduta; resta soltanto il celebre Lamento d’Arianna, momento centrale della sesta scena dell’opera, pubblicato da Monteverdi quindici anni dopo in una versione per soprano e basso continuo.

Dizionario del teatro, Vedi

Dignità tragica

⚫ […] L'Arianna di Ottavio Rinuccini […] rappresenta il primo risoluto tentativo, nell’ambito del teatro musicale, di conferire dignità “tragica” alla materia mitologica. «Tragedia» viene definita nel frontespizio del relativo libretto quest’opera […], così come dopo di lei L'Andromeda di Campeggi (1610), Angelica in Ebudo di Chiabrera (1615) e L’isola d'Alcina di Fulvio Testi (1626), […] ugualmente dotate di componenti «marittime».

Il secolo cantante, Paolo Fabbri (Bulzoni, 2003)

Impianto drammaturgico

⚫ Nell’impianto drammaturgico del libretto gli eventi sono in parte rappresentati, in parte narrati davanti all’unico apparato scenico raffigurante «un alpestre scoglio in mezzo all’onde».

Dizionario del teatro, Vedi

Psicologia del personaggio

⚫ Il Lamento rappresenta uno dei più alti esempi di declamato arioso monteverdiano. Il recitar cantando, cioè la parola intonata sul ritmo asimmetrico dell’accentuazione sillabica, teorizzato nell’ambito della Camerata fiorentina (di cui lo stesso Rinuccini faceva parte, insieme a musicisti come Vincenzo Galilei, Jacopo Peri, Giulio Caccini), perde con Monteverdi la rigidità dell’esercizio accademico per calarsi nel profondo della psicologia del personaggio. […] L’espressività toccante di questa pagina suscitò viva impressione negli ascoltatori fin dalla sua prima esecuzione, e fornì il modello per il sentimento del dolore e dell’abbandono che, nel corso del XVII secolo, si cristallizzò spesso nella forma del ‘lamento’: un brano chiuso costruito a volte sul basso ostinato di un tetracordo discendente.

Dizionario del teatro, Vedi

Oggetto di emulazione

⚫ […] La cooperazione […] realizzatasi tra un dettato poetico di lirica felicità ed un rivestimento musicale quanto mai espressivo come quello conferitogli da Monteverdi, impose definitivamente il “lamento” come uno dei topoi più amati del teatro per musica. Oggetto di emulazione -secondo quanto mostra un semplice confronto tra l’archetipo e le sue riproposizioni datene ad esempio da Andrea Salvadori prima nella Regina sant'Orsola (1624) e poi nella Flora (1628)- sarà non solo genericamente la situazione drammatica, ma perfino la scansione stessa dell’originale, col suo esordio languente cui fa seguito il rianimarsi della protagonista che poi alterna repentinamente invocazioni, scatti rabbiosi, invettive, subitanei pentimenti e recriminazioni dolorose, in una serrata sequenza che costituisce anche un vero e proprio tour de force da grande attrice.

Il secolo cantante, Paolo Fabbri (Bulzoni, 2003)

Voluta frattura interna

⚫ Il testo rinucciniano reca i segni di un’evidente, voluta frattura interna tra le zone ove agiscono Arianna, Teseo e la sua corte, e quelle di contorno occupate dai Pescatori dell’isola di Nasso. l'euforia tutta pastorale del registro linguistico di questi ultimi si oppone con efficacia all'eloquio sublime dei primi. La diversità, l'opposizione perfino tra i loro due mondi è manifesta nel dislivello stilistico pertinente a ciascuno di essi: da un lato i potenti coi loro discorsi “alteri” e i cui comportamenti privati, data la natura pubblica dei personaggi, finiscono per risultare affari di stato, dall`altro il mondo degli umili, coi loro interessi modesti e circoscritti all’ambito del proprio lavoro […].

Il secolo cantante, Paolo Fabbri (Bulzoni, 2003)

La musica del lamento 1

⚫ Per questo la musica del Lamento si innalza tanto al di sopra della poesia cui è sovrapposta: e il lettore che si limiti a conoscere Arianna solo attraverso la trasfigurazione fattane da Monteverdi ha tutto il diritto di lasciarsi avvincere dall'intensità fortemente umana dei sentimenti da cui la protagonista è agitata, anziché vedere l'eroina nella luce diafana della damina sospirosa, il cui pianto già si sa che che dovrà trasformarsi in un vezzoso sorriso.

Storia dell'opera, diretta da Alberto Basso; volume primo L'opera in Italia, Torino, 1977, UTET

La musica del lamento 2

⚫ In questa sublime pagina si trovano compendiati, in breve spazio e perciò con tanta maggiore efficacia, i principi fondamentali dell'estetica e della pratica monteverdiana: la mozione degli affetti, la «seconda pratica», lo stile concitato, con un anticipo di molti anni sul Combattimento di Tancredi e Clorinda, lo stile molle, e persino quel sottile ma non meno intimo e inscindibile connubio di monodia e di polifonia che Monteverdi stava attuando da tempo, sin dall'epoca del Primo Libro dei madrigali. Che il recitar cantando del Lamento contenga in sé tutti gli elementi costitutivi del canto a più voci è dimostrato, oltre che dalla rielaborazione contrappuntistica compiuta qualche tempo dopo dallo stesso Monteverdi e inserita nel Sesto Libro dei madrigali, pubblicato nel 1614, anche dalla scrittura intrinseca della versione a una voce, in cui la predominanza assoluta delle frasi cantabili offre a ogni passo sempre nuovi spunti tematici pronti per essere ripresi in imitazione libera da una struttura polivoca […]

Storia dell'opera, diretta da Alberto Basso; volume primo L'opera in Italia, Torino, 1977, UTET

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