Citazioni riguardanti l'opera
Tragedia lirica in due atti.
Libretto di Felice ROMANI.
Musica di Gaetano DONIZETTI.
Prima esecuzione: 26 dicembre 1830, Milano.
Citazioni riguardanti l'opera
Tragedia lirica in due atti.
Libretto di Felice ROMANI.
Musica di Gaetano DONIZETTI.
Prima esecuzione: 26 dicembre 1830, Milano.
⚫ Nell’estate del 1830 Donizetti firmò un contratto con il teatro Carcano di Milano per un’opera da rappresentarsi il 26 dicembre successivo, in apertura della stagione di carnevale. Il musicista aveva inizialmente esitato ma le condizioni contrattuali piuttosto generose (il libretto di Felice Romani, la scrittura di Giuditta Pasta e di Giovanni Battista Rubini per le parti dei protagonisti, un compenso di 650 scudi e naturalmente la data della rappresentazione) e il desiderio di riscattarsi dell’insuccesso di Chiara e Serafina, che otto anni prima aveva fatto fiasco alla Scala, avevano avuto la meglio su ogni timore.
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⚫ La prima rappresentazione fu un successo ed ebbe ragione persino delle riserve dei critici più intransigenti e ostili al musicista. Ciononostante, alcune riserve nei confronti del primo atto spinsero il musicista a ritirare provvisoriamente la partitura per sottoporla a un lavoro di revisione non limitato alla semplice sostituzione di qualche aria ma teso soprattutto, grazie ad alcuni tagli e alla ridefinizione di taluni spunti melodici, a conferire alla vicenda una maggiore continuità drammatica.
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⚫ L’opinione ancora oggi diffusa che Anna Bolena sia una sorta di evento eccezionale e del tutto inatteso all’interno dell’itinerario compositivo donizettiano deve essere corretta. Certamente, alcuni elementi favorevoli concorsero a fare di quest’opera una tappa fondamentale nell’evoluzione dello stile di Donizetti, consentendogli di guadagnare un ampio margine di autonomia rispetto alla tradizione rossiniana e di pervenire così a modi e soluzioni drammaturgiche sempre più personali.
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⚫ Il libretto approntato da Romani, ben superiore ai precedenti [..] sotto il profilo stilistico e per lo spessore drammatico e narrativo, era tratto in parte dalla tragedia di Ippolito Pindemonte Enrico VIII […], in parte dall’Anna Bolena di Alessandro Pepoli (1788) e consentì a Donizetti di pervenire a un linguaggio drammatico maturo, capace, come nella scena finale, di imporsi con la sua valenza espressiva al di là del normale avvicendarsi delle formule melodrammatiche della tradizione.
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⚫ […] l’opera guarda sia alla tradizione sia al futuro: porta a un grado di maturazione inedito quanto conseguito sino ad allora e al tempo rinuncia in modo definitivo al finale lieto per abbracciare il nuovo genere della tradizione romantica e, grazie al particolare ‘taglio’ voluto da Romani, spinge la musica a tratteggiare nei particolari più minuti la sottile e complessa psicologia della protagonista, secondo una linea che sarà approfondita in Lucia di Lammermoor. Speciale attenzione venne rivolta da Donizetti alla scrittura vocale: mai come in Anna Bolena la necessità di accordare le esigenze degli interpreti alla ricerca di un canto espressivo perviene a esiti di tale perfezione. Oltre alle arie e ai duetti […] assumono particolare rilevanza i concertati, […] mediando tra la regolarità imposta dalla costruzione formale e l’esigenza di un canto espressivo, specie nelle parti dominate dal calore e dall’umanità della protagonista.
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