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Citazioni riguardanti l'opera

Amleto

Ah se bastasse il rapido

Tragedia lirica.
Libretto di Arrigo BOITO.
Musica di Franco FACCIO.
Prima esecuzione: 30 maggio 1865, Genova.




Talento compositivo

⚫ Seconda e ultima opera di Franco Faccio, celebre direttore d’orchestra, Amleto è la testimonianza di un talento compositivo spiccato e originale. È anche una singolare esperienza operistica, con caratteristiche che la distinguono da gran parte della coeva produzione italiana: anzitutto una sensibilità intimista, che privilegia atmosfere rarefatte ora malinconiche (Ofelia), ora allucinate (lo Spettro); poi, un linguaggio musicale elegante, rifinito, alieno da esagerazioni effettistiche e da trivialità; di rilievo, infine, la strumentazione, sovente alleggerita con una suggestiva predilezione per i toni chiari.

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Libretto sperimentale

⚫ Importante elemento di interesse è il libretto di Arrigo Boito, prodromo alle successive esperienze shakespeariane di Otello e Falstaff; sperimentale e ‘scapigliato’ al massimo grado, il testo boitiano segue con fedeltà le linee generali della tragedia.

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Immeritato oblio

⚫ Nonostante il buon successo alla ‘prima’ genovese, Amleto non decollò: dovette aspettare sei anni, sensibilmente rimaneggiato, per riapparire sulle scene. Avvenne alla Scala nel 1871 e fu un fiasco memorabile, in parte dovuto alla cattiva esecuzione, in parte al pubblico ostile a due vessilliferi dell’«arte dell’avvenire», quali si consideravano Faccio e Boito. L’insuccesso convinse Faccio ad abbandonare la carriera di compositore per quella, già brillantemente avviata, di direttore d’orchestra; né volle in seguito, al culmine della sua fama, acconsentire a una ripresa dell’opera, su cui scese immeritato l’oblio.

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