Citazioni riguardanti l'opera ====== Le villi ====== {{ http://www.librettidopera.it/villi/ss_02_02_1280.jpg?250|Torna ai felici dì}}\\ \\ Opera-ballo in due atti.\\ Libretto di Ferdinando FONTANA.\\ Musica di Giacomo PUCCINI.\\ Prima esecuzione: 31 maggio 1884, Milano.\\ \\ \\ \\ \\ ===== Concorso ===== ⚫ Il libretto fu pronto per essere musicato ai primi di settembre 1883, e nei successivi quattro mesi Puccini compose la sua opera-ballo intitolata //Le Willis//: un atto unico, in cui figurava anche una parte sinfonica, come prescritto dal regolamento del concorso Sonzogno. In questa versione (la prima) i numeri musicali erano sette: il preludio, il coro d’introduzione, il duetto Anna-Roberto, la preghiera, la Tregenda per sola orchestra, il preludio e scena di Guglielmo, la gran scena e duetto finale. Tuttavia l’esito del concorso fu negativo per Puccini: il lavoro non venne preso in considerazione dalla commissione, certamente non per il disordine della partitura o per la grafia illeggibile, come molti sostengono. Infatti numerose pagine dell’opera erano state copiate in bella calligrafia dal prete Marianetti di Lucca, che sapeva scrivere in modo assai chiaro e preciso. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=1287|Vedi]]\\ \\ ===== Prime rappresentazioni ===== ⚫ Venne [...] organizzata da Ponchielli e dallo stesso Fontana una serata musicale in casa di Marco Sala, letterato e musicista dilettante. Puccini suonò e cantò le sue //Willis// (non ancora //Villi//) per alcuni insigni ospiti, tra cui Arrigo Boito, esponenti dell’//élite// intellettuale e artistica milanese; tutti rimasero così entusiasti e favorevolmente colpiti che decisero di raccogliere fondi per un’eventuale rappresentazione. L’opera andò in scena al Dal Verme, il 31 maggio 1884, diretta da Giacomo Panizza [...] (in orchestra, a un leggio dei contrabbassi, era Pietro Mascagni). ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=1287|Vedi]]\\ \\ ===== Accoglienza e versioni ===== ⚫ La sera della ‘prima’ il teatro era gremito di pubblico entusiasta. Dopo il clamoroso esito dell’opera, Puccini spedì alla madre un telegramma: «Successo clamoroso. Diciotto chiamate. Ripetuto tre volte finale primo. Sono felice». Anche la critica emise giudizi favorevoli, tanto da definire il maestro il compositore che l’Italia musicale aspettava da tempo. Per la successiva rappresentazione al Regio di Torino, il 26 dicembre 1884, l’opera, secondo la volontà dell’editore Ricordi, aveva già assunto la struttura in due atti: era stato ritoccato il titolo (//Le Villi// anziché //Le Willis//) ed erano stati aggiunti tre ‘numeri’ musicali. Il primo atto fu arricchito con la romanza di Anna ("Se come voi piccina"), il secondo con la scena drammatica del tenore ("Ecco la casa... Dio che orrenda notte") e la parte sinfonica con un intermezzo, L’abbandono, inserito prima della Tregenda. Nel gennaio 1885, durante le rappresentazioni delle //Villi// alla Scala di Milano, l’autore aggiunse la romanza di Roberto ("Torna ai felici dì"), che il tenore Anton interpretò sotto la direzione di Franco Faccio [...]. Dopo la prima versione inedita delle //Willis//, quattro furono le successive versioni in due atti, dal 1884 al ’92: un lungo lavoro di revisione e di modifiche, che denota già il perfezionismo dell’artista. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=1287|Vedi]]\\ \\ ===== Giudizio di G. Verdi ===== ⚫ Verdi, venuto a conoscenza del trionfo dell’opera (fu forse presente personalmente allo spettacolo al Regio di Torino), così scrisse ad Opprandino Arrivabene: «Segue le tendenze moderne, ed è naturale, ma si mantiene attaccato alla melodia che non è né moderna né antica. Pare però che predomini in lui l’elemento sinfonico! Niente di male. Soltanto bisogna andare cauti in questo. L’opera è l’opera e la sinfonia è la sinfonia e non credo che in un’opera sia bello fare uno squarcio sinfonico per il solo piacere di far ballare l’orchestra». ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=1287|Vedi]]\\ \\ ===== Narrazione ===== ⚫ La narrazione del librettista è fedele [...]: l’ambientazione nella Foresta Nera, i nomi dei due protagonisti (Wilhelm Wulf e la figlia Anna), la città di Magonza in cui il promesso sposo della ragazza si reca per un’eredità, l’idea di aprire l’opera con una scena di danza e la comparsa del padre, che invoca la vendetta del cielo. Tuttavia, mentre Heinrich sposa la ricca cugina sollecitato dallo zio e dalla madre, il Roberto dell’opera viene affascinato dalla bellezza di una peccaminosa «sirena», che lo riduce in povertà e poi, pentito e sconsolato, torna volutamente ai luoghi della perduta felicità. Heinrich, invece, vi giunge per caso e si ricorda della leggenda delle Villi quando è ormai troppo tardi. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=1287|Vedi]]\\ \\ ===== Influenza wagneriana ===== ⚫ Opera-ballo, articolata in dieci ‘numeri’ ben distinti, //Le Villi// rivela l’influenza wagneriana più per l’impianto drammaturgico generale che per la sintassi musicale, nell’impiego di temi-guida e nell’abbondante presenza di pagine sinfoniche. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=1287|Vedi]]\\ \\ ===== Temperatura musicale ===== ⚫ Oltre agli elementi che ancora denotano una fase di apprendistato, già possiamo intravvedere alcune caratteristiche peculiari dello stile maturo del musicista, sia per l’uso abbondante di quinte vuote, figurazioni ostinate e lunghi pedali armonici, sia per il brusco mutamento della ‘temperatura’ musicale, grazie a rapidi accostamenti di pannelli contrastanti e all’impiego drammatico dell’orchestra; anche il linguaggio armonico (accordi di settima sui gradi ‘deboli’ della scala, accordi di nona e di tredicesima) è sicuramente più ardito di quello abituale ai suoi contemporanei. I continui richiami tematici, di cui è pervasa l’opera, costituiscono inoltre dei nessi semantici che garantiscono una coesione drammatica, superando la frammentarietà della struttura a numeri. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=1287|Vedi]]\\ \\ ===== Guglielmo ===== ⚫ Come Jacopo Fiesco, nel prologo del //Simon Boccanegra// rifatto da Boito, Guglielmo piange la perdita della figlia morta per colpa di un seduttore; ma mentre il personaggio verdiano condanna Simone per avere agito contro la morale della società aristocratica, in quest’opera la colpa è limitata al solo abbandono amoroso, senza coinvolgere alcuna regola sociale. Dopo alcune battute di recitativo-arioso, con reminiscenze del preludio appena esposto e di quello al primo atto, Guglielmo canta la romanza "Anima santa, della figlia mia", una pagina lineare nella tradizionale forma tripartita, caratterizzata da un tema formato da due frammenti di scala ascendente e discendente. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=1287|Vedi]]\\ \\ ===== Roberto ===== ⚫ [La romanza di Roberto] contiene numerosi riferimenti a punti cruciali della trama, ai quali si lega saldamente: il ricordo della preghiera ("O sommo Iddio"), gli echi minacciosi delle Villi (parte della musica della Tregenda); ritorna pure il tema dell’Abbandono, volto in minore, alle parole «Forse ella vive». La parte centrale è occupata dalla romanza ("Torna ai felici dì") in cui il ricordo nostalgico del passato amore si mescola alla profonda malinconia e tristezza dell’animo di Roberto, sconvolto ora dal rimorso e dai sensi di colpa. La melodia, facendo uso di dissonanze, riesce efficacemente a esprimere il travaglio del protagonista e offre al tenore l’opportunità di dimostrare le proprie qualità vocali, presentando una linea di canto ardua. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=1287|Vedi]]\\ \\ ===== Anna e le villi ===== ⚫ Il ritorno delle Villi, guidate da Anna, che appare sulla scena gridando «Non son più l’amor, son la vendetta», con veementi sbalzi di tessitura, è il momento in cui Puccini riesce a mettere in rilievo l’aspetto malvagio della protagonista, che compirà la sua vendetta. Infatti nel duetto seguente di Anna e Roberto ("Tu dell’infanzia mia"), la donna intona non solo le parole, ma anche il motivo del precedente duetto, aprendo un gioco di rievocazione nostalgica della felicità, esclusivamente con il fine malefico di attirare l’amato nella trappola programmata per la sua distruzione. Il canto prosegue rinnovando i temi dell’Abbandono, finché il coro e la danza si mescolano e le Villi, accompagnate dalla musica della Tregenda, coinvolgono lo sventurato nell’estenuante tarantella fino a provocarne la morte. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=1287|Vedi]]\\ \\ ===== Versioni ===== | 1a | Milano, Teatro Dal Verme | 31 maggio 1884 | versione in un atto, con titolo //Le Willis// | | 2a | Torino, Teatro Regio | 27 dicembre 1884 | versione in due atti | ► //DEUMM//, AA. VV. (UTET, 1999)\\ \\ ===== Segnala una citazione ===== ▒ Se volete contribuire segnalando una citazione o una fonte riguardante quest'opera, mandateci una //e-mail// a [[mailto:contributo@librettidopera.it?subject=Fonte per opera Le villi|questo indirizzo]].\\ \\