Citazioni riguardanti l'opera ====== La traviata ====== {{ http://www.librettidopera.it/traviata/ss_01_05_1280.jpg?250|Ah, forse è lui che l'anima}}\\ \\ Melodramma in tre atti.\\ Libretto di Francesco Maria PIAVE.\\ Musica di Giuseppe VERDI.\\ Prima esecuzione: 6 marzo 1853, Venezia.\\ \\ \\ \\ \\ ===== Genesi ===== ⚫ Archiviato il lusinghiero debutto del //Rigoletto//, Verdi si trova eccezionalmente ad attendere a due nuove opere, una per Roma (//Il trovatore//), l’altra per Venezia. Se il completamento della prima viene ostacolato dall’improvvisa morte del librettista Cammarano, la seconda si trova arenata per mesi sulla scelta stessa del soggetto. L’idea definitiva verrà a Verdi, come vera folgorazione, dalle prime recite parigine della //Dame aux camélias// di Alexandre Dumas figlio, nel febbraio 1852, dramma che l’autore aveva tratto da un proprio romanzo fortemente autobiografico del 1848, bestseller della letteratura scandalistica. La scabrosità del soggetto [...] non sfuggiva certo a Verdi: «Un altro forse non l’avrebbe fatto per i costumi, pei tempi [l’epoca contemporanea] e per altri mille goffi scrupoli. Io lo faccio con tutto il piacere. Tutti gridavano quando io proposi un gobbo da mettere in scena. Ebbene: io ero felice di scrivere il //Rigoletto//». ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=47|Vedi]]\\ \\ ===== Prima esecuzione ===== ⚫ Solo la censura veneziana, particolarmente tollerante con Verdi, avrebbe potuto accordare il suo assenso alla nuova provocazione, dopo aver accettato le arditezze di //Ernani// e //Rigoletto//, i cui stessi originali vittorughiani rimanevano banditi dalle scene in terra di Francia. Rifiutò tuttavia il titolo //Amore e morte// proposto da Verdi, appagandosi inspiegabilmente di quello ben più forte di //Traviata//; ma soprattutto impose una retrodatazione della vicenda al XVIII secolo, annullando così l’effetto prorompente addotto dalla contemporaneità del fatto [...]: un prolungamento della realtà sull’assito della finzione scenica. Verdi [...] non potè evitare l’effetto di straniamento che veniva a crearsi fra una musica tutta improntata alla danza del momento - il valzer voluttuoso e peccaminoso che stava conquistando l’Europa - e la lontananza epocale dell’immagine scenica. Annullato o almeno attutito, l’effetto della provocazione, non perveniva al pubblico che il solito cliché melodrammatico [...]: « La traviata , ieri sera, fiasco. La colpa è mia o dei cantanti? Il tempo giudicherà», commentava il compositore all’indomani del debutto. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=47|Vedi]]\\ \\ ===== Piano musicale ===== ⚫ Sul piano musicale, La traviata è per molti aspetti l’ultima opera prettamente belcantista di Verdi, spartiacque fra il modello primo-ottocento ancora legato a una dimensione vocale ‘idealizzata’ dell’opera e la nuova via ‘realistica’, che Verdi stesso percorrerà nella seconda metà del secolo: la parte della protagonista ne è l’immagine, con la sua parabola che, dall’esuberante ornamentazione virtuosistica del primo atto, conduce alle diafane emissioni del terzo, attraverso i momenti di intensa declamazione che caratterizzano i momenti centrali dell’opera. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=47|Vedi]]\\ \\ ===== Efficaci modelli ===== ⚫ La traviata propone anche efficaci modelli per quella realizzazione musicale del ‘discorso interiore’ del personaggio che troveranno adeguato sviluppo nei drammi musicali wagneriani. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=47|Vedi]]\\ \\ ===== Il valzer ===== ⚫ Càpita [...] che in determinate situazioni scenico-musicali il regista sia costretto a prendere decisioni ch'è difficile motivare plausibilmente. Nell'atto I della //Traviata//, all'inizio del duetto di Violetta e Alfredo, il valzer che si ode risuonare nella stanza accanto - a mo' d'una musica di scena - non è soltanto sfondo bensì parte integrante del contrasto tra «splendore e miseria delle cortigiane» [...]: e come tale, la descrizione ha un'evidenza drammaturgica addirittura cubitale. A suggerire un rapporto semantico-musicale tra la musica di scena e il dialogo interviene un reiterato motivo cromatico (mi♭-re-re♭-do) che, stilisticamente non spaesato in un valzer, spicca però nel contesto della scena festaiola - e nel contesto di tutti i suoi elementi - come un momento pregno d'espressività. Ma non meno importante di quella drammaturgico-simbolica è la funzione strutturale-musicale del valzer. [...] il dialogo oscilla con virate repentine dal cantabile al nudo parlando, e può essere sintatticamente tanto più rapsodico - ossia "realistico" - quanto più è regolare la struttura periodica del valzer che lo sorregge. La dipendenza dalla sintassi musicale del valzer - senza di essa il dialogo si sgretolerebbe in un pulviscolo di particole irrelate - si presta però a interpretazioni registiche diverse: o si evocherà anche sulla scena la periodicità regolare dello sfondo musicale, oppure la si intenderà come il mero sussidio formale d'un dialogo musicale sintatticamente slegato, da realizzare con una mess'in scena realistica. ► //Drammaturgia dell'opera italiana//, Carl Dahlhaus, //Storia dell'opera italiana, vol. 6//, Torino, 1988, EDT\\ \\ ===== Versioni ===== | 1a | Venezia, Teatro la Fenice | 6 marzo 1853 | | 2a | Venezia, Teatro San Benedetto | 6 maggio 1854 | ► //DEUMM//, AA. VV. (UTET, 1999)\\ \\ ===== Segnala una citazione ===== ▒ Se volete contribuire segnalando una citazione o una fonte riguardante quest'opera, mandateci una //e-mail// a [[mailto:contributo@librettidopera.it?subject=Fonte per opera La traviata|questo indirizzo]].\\ \\