Citazioni riguardanti l'opera ====== L'Orontea ====== {{ http://www.librettidopera.it/orontea/ss_02_01_1280.jpg?250|Superbo Amore al mondo imperi}}\\ \\ Dramma per musica.\\ Libretto di Giacinto Andrea CICOGNINI, Giovanni Filippo APOLLONI.\\ Musica di Antonio CESTI.\\ Prima esecuzione: 19 febbraio 1656, Innsbruck.\\ \\ \\ \\ \\ ===== Una delle opere più eseguite ===== ⚫ //Orontea//, insieme a //Giasone// di Cavalli, è una delle opere più eseguite nel Seicento: entrambi i libretti sono di Cicognini, e questo va senz’altro a suo merito, ma nel caso di //Orontea// non v’è dubbio che Cesti abbia contribuito con la musica alla sua fortuna. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=10807|Vedi]]\\ \\ ===== Di se stesso impresario ===== ⚫ Cesti, com’è nel suo stile, non ha difficoltà ad adattarsi a un testo spigliato e francamente comico: anzi, la sua abilità nel gestire con scioltezza battibecchi, giochi verbali e situazioni grottesche ne decreterà la fama. Aspetto decisamente caratteristico questo, forse più che la sua vena melodica, peraltro sentita, condotta con passione e finezza, ma per la quale altri suoi contemporanei si sono distinti. D’altro canto Cesti, cantante egli stesso, e di se stesso quasi impresario, stimolò in prima persona la diffusione delle sue opere, almeno per i primi anni (con buona probabilità cantò nelle prime riprese di //Orontea// di Roma e Firenze del 1661, e si occupò personalmente dell’allestimento veneziano del 1666). ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=10807|Vedi]]\\ \\ ===== Momenti di comicità ===== ⚫ Le vicende che si muovono parallele sono tutt’altro che secondarie e giustificano per ricchezza di eventi la popolarità dell’opera. Quella di Silandra e Corindo è sintetizzata dal servo Gelone: «Silandra amò Corindo, ma poi rivolse ad Alidoro il core, Alidoro l’amò, poi la fuggì, a Corindo perdono chiese Silandra, la perdonò Corindo». E quell’altra più divertente dove la madre adottiva di Alidoro, ormai vedova, fa di tutto per riuscire a sedurre Ismero (in realtà la schiava Giacinta in vesti maschili) il quale tenta di giustificarsi: «Non può far prove buone / Un debole nocchier senza timone». E così il rigore morale di Creonte è accostato alle filosofie ben più prosaiche di Tibrino, improbabile guerriero, e di Gelone, costantemente ubriaco, che danno agio a ulteriori momenti di comicità. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=10807|Vedi]]\\ \\ ===== Prima fase ===== ⚫ L’opera fu scritta durante il primo soggiorno di Cesti a Innsbruck e quindi appartiene con //La Dori// alla prima fase della sua produzione, più aderente al modello veneziano, più adattabile a contesti diversi e più facilmente popolare - diversamente le opere degli anni Sessanta, particolarmente quelle viennesi (in cui trionfa //Il pomo d’oro//), così più dipendenti dalla corte, non ebbero fortuna postuma perché difficilmente esportabili. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=10807|Vedi]]\\ \\ ===== Ariette vivaci e gustose ===== ⚫ //Orontea// è ricca d’ariette vivaci e gustose, di arie di rara bellezza e pure è ottimo esempio per cogliere l’infinita varietà di trattamento del recitativo, che riesce a essere rapido o lirico, secondo i casi, capace di trasformarsi in arioso o concedersi ad una vocalità quasi da aria (un esempio fra tanti, Alidoro sprezzato da Orontea). È impossibile definire una casistica delle scelte formali di Cesti, e qualunque tentativo andrebbe a discapito della libertà con cui il testo è messo in musica (si osservi il lamento di Giacinta, dove la ripetizione di un arioso posto prima e dopo un’arietta suona, nella successione come un’insolita aria tripartita). Ugualmente straordinaria è l’abilità di Cesti di rendere nella stessa strofe, nello stesso verso addirittura, situazioni contrastanti, comiche eppure appassionate, disperate e liriche insieme (ad esempio Silandra che s’innamora d’Alidoro, II,8). ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=10807|Vedi]]\\ \\ ===== Scrittura orchestrale ===== ⚫ La scrittura orchestrale è a tre parti (due violini e continuo) e non frequentemente accompagnata (ovvero limitata al solo basso). Tuttavia non è aspetto su cui si possa dir molto, perché quasi certamente raddoppi, parti interne (estemporanee o no) e tutta l’orchestrazione del continuo, così come la poteva intendere Cesti, non hanno lasciato traccia sulla partitura. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=10807|Vedi]]\\ \\ ===== Gran fama ===== ⚫ Gran fama venne a Cesti fin dalla prima opera //Orontea// [...]. Il merito, per generale consenso, va anche al libretto tagliato modernamente, con mano felice, da G. A. Cicognini, attento a ravvivare con intonazione di commedia, soffusa di caricaturale ironia (è lui stesso a dichiarare di «comporre per mero capriccio»), il togato dramma d'intrigo veneziano, mirando a una dilettosa pluralità di stili e fondendo la tradizione della commedia dell'arte con elementi del grande teatro barocco spagnolo in un intreccio a inedito sfondo psicologico con punte fiabesche. ► //Storia dell'opera//, diretta da Alberto Basso; volume primo //L'opera in Italia//, Torino, 1977, UTET\\ \\ ===== Altri compositori dello stesso libretto ===== | Francesco Lucio | Venezia, Teatro dei Santi Apostoli | gennaio 1649 | ► //DEUMM//, AA. VV. (UTET, 1999)\\ \\ ===== Segnala una citazione ===== ▒ Se volete contribuire segnalando una citazione o una fonte riguardante quest'opera, mandateci una //e-mail// a [[mailto:contributo@librettidopera.it?subject=Fonte per opera L'Orontea|questo indirizzo]].\\ \\