Citazioni riguardanti l'opera ====== Così fan tutte ====== {{ http://www.librettidopera.it/cotutte/ss_02_08_1280.jpg?250|Donne mie, la fate a tanti}}\\ \\ Dramma giocoso in due atti.\\ Libretto di Lorenzo DA PONTE.\\ Musica di Wolfgang Amadeus MOZART.\\ Opus: K. 588.\\ Prima esecuzione: 26 gennaio 1790, Vienna.\\ \\ \\ \\ \\ ===== Commissionata da Giuseppe II ===== ⚫ Ultima delle opere su libretto di Lorenzo Da Ponte, dopo //Le nozze di Figaro// (1786) e //Don Giovanni// (1787), //Così fan tutte// è anche l’ultima opera buffa mozartiana: seguiranno il Singspiel //Die Zauberflöte// e l’opera seria //La clemenza di Tito//. Fu commissionata dall’imperatore Giuseppe II in seguito al successo delle riprese viennesi di //Don Giovanni// (maggio 1788) e delle //Nozze di Figaro// (agosto-novembre 1789). ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=6|Vedi]]\\ \\ ===== Fonti del libretto ===== ⚫ Nel libretto sono fuse varie fonti: la vicenda sembra originale, ma un fitto intreccio di citazioni chiama in causa Ovidio, Boccaccio, Ariosto, Marivaux e Goldoni. Riguardo all’//Orlando furioso//, pensiamo alle novelle misogine del nappo (canti XLII-XLIII) e di Astolfo e Iocondo (XXVII-XXVIII); i nomi dei personaggi derivano dal poema: Despina da Fiordispina, Dorabella da una crasi fra Doralice e Isabella, Fiordiligi dalla sposa fedele per antonomasia. I libretti goldoniani offrono numerosi spunti, entrati nella tradizione del repertorio buffo: ad esempio, ne //Le pescatrici// due pescatori si mascherano «con baffi, e vestiti da Cavalieri» per mettere alla prova le amanti. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=6|Vedi]]\\ \\ ===== Ouverture ===== ⚫ Nell’ouverture, dopo due frasi dell’oboe, l’orchestra cadenza per accordi, la prima volta piano (cadenza d’inganno), la seconda forte (cadenza perfetta); è il motto dell’opera, poiché nel recitativo accompagnato che precede il finale i personaggi maschili, sopra lo stesso giro cadenzante, canteranno: «così fan tutte». La frase di recitativo, il titolo e il motto che fa capolino nell’ouverture sono i primi richiami interni in un’opera che ne è ricchissima. «Così fan tutte le belle/ non c’è alcuna novità», commentava Don Basilio nel terzetto del primo atto delle //Nozze di Figaro//; una citazione della sua cantilena si trova, accelerata, nel primo tema dell’episodio centrale dell’ouverture, il Presto in forma-sonata, composto da microsequenze che si ripetono geometricamente: un tappeto di figure a note ribattute, sempre agli archi; una fanfaretta a piena orchestra; un primo tema scorrevole, in crome, le cui semifrasi si rincorrono fra vari gruppi di strumenti, in modo da esaurire le possibilità di combinazione; un secondo più scuro e avvolto su se stesso, sempre in una successione di crome, ma affidata di volta in volta a un solo gruppo timbrico. Dopo la ripresa abbreviata, ritorna il motto. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=6|Vedi]]\\ \\ ===== Pretesa maschile ===== ⚫ Il libretto mette in scena la crudeltà dei rapporti fra i sessi e la pretesa maschile del dominio fisico esclusivo su una persona. Il tema dell’infedeltà è spesso presente nella librettistica comica, ma qui ha un sapore diverso: alla prova sono messe due donne di condizione sociale elevata. Per convenzione, nell’opera buffa solo serve, contadine e popolane potevano esprimersi in modo più libero e comportarsi in modo disinibito, in quanto lo schermo della differenza sociale implicava il giudizio negativo da parte dello spettatore. In ottica maschilista, l’infedeltà dell’uomo è stata sempre considerata più ‘naturale’: //Don Giovanni// e il conte delle //Nozze di Figaro// destano minori preoccupazioni di Fiordiligi e Dorabella [...]. Immaginiamo il contrario, la stessa vicenda rovesciata: Ferrando e Guglielmo messi alla prova da Fiordiligi e Dorabella travestite, con scambio di coppie [...]. Proprio una frase di Fiordiligi, nel suo primo recitativo, insinua la prospettiva potenzialmente rovesciata: «Mi par che stamattina volentieri/ farei la pazzarella (...)/ Quando Guglielmo viene, se sapessi/ che burla gli vo’ far!», ma poi sono le donne a subire la burla da parte degli amanti: forse Da Ponte vuole suggerire che tutto è relativo, ogni cosa è il contrario di se stessa, e che il libretto prevede il suo negativo... Allora, cosa succederebbe se a travestirsi fossero le sorelle? Nulla di interessante, nessuna presa in giro crudele, puntuale routine drammaturgica: Ferrando e Guglielmo cederebbero subito [...], perché «così fan tutti». ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=6|Vedi]]\\ \\ ===== Registri stilistici ===== ⚫ La drammaturgia musicale dell’opera di Mozart funziona perché a essere ingannate sono le donne, e perché alle protagoniste femminili è concesso di adottare un registro stilistico che agli uomini non compete: lo stile alto, tragico. Per cantare "Come scoglio", o anche "Per pietà, ben mio, perdona", Ferrando dovrebbe diventare un castrato. Ai rappresentanti del ‘maschile’, quasi per contrappasso, è dato esprimersi solamente in una gamma di registri molto ridotta: dal languore delle brevi arie di Ferrando, alla rabbia buffa, in stile comico, di Guglielmo. A Don Alfonso poi non è nemmeno concessa un’aria vera e propria: egli ragiona soltanto, adottando i recitativi accompagnati da opera francese razionalista. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=6|Vedi]]\\ \\ ===== Despina ===== ⚫ Despina si muove con disinvoltura fra le ampie possibilità retoriche del ‘femminile’: il suo ambito naturale è il ritmo ternario, è la corta melodia facile facile, da cameriera. Ma non è inchiodata lì: può assumere il linguaggio delle sue padrone, quando è chiamata a parlare al loro posto (nel quartetto del secondo atto: «Quello ch’è stato è stato»); nei travestimenti può cambiare sesso, condizione sociale, linguaggio. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=6|Vedi]]\\ \\ ===== Genere codificato ===== ⚫ Scarto di registri, parodia e ironia sono chiavi interpretative spesso adottate nell’esegesi di un’opera che vive di situazioni artificiali e parossistiche, con un libretto che si basa sulla finzione, sulla recita: una sorta di riflessione sulla storia dell’opera buffa. Letta anche musicalmente nella prospettiva sfuggente dell’ambiguità, //Così fan tutte// sembra diventare un frutto del Novecento, un omaggio allo Stravinskij della musica ‘al quadrato’, tutta citazione... Ma la musica teatrale è sempre parodia: l’opera buffa di fine Settecento, intreccio di parole e gesti vocali-strumentali codificati dalla tradizione, offre a ogni battuta un atteggiamento parodico facile da decifrare. Talmente facile che diventa un abito, ed è quasi impossibile distinguere l’intento ironico, soggettivo, da quel che è il risultato dell’adesione spontanea ai canoni di un genere altamente codificato. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=6|Vedi]]\\ \\ ===== Scarti stilistici ===== ⚫ Mozart sembra prendere tutto molto seriamente, assume l’artificiosità e la convenzionalità delle formule espressive di un genere che ha decenni di storia alle spalle, riconosce e sfrutta scopertamente la possibilità di scarti stilistici improvvisi, le risorse di un codice di per sé impregnato di parodia e autocitazione. Così, può illuminare ogni piega dei versi del libretto, può rendere anche una finezza come tradurre musicalmente le figure retoriche: ad esempio nel primo duetto femminile, ai versi «Si vede un sembiante/ guerriero ed amante», «Si vede una faccia/ che alletta e minaccia», i ritmi puntati contrapposti ai languori di appoggiature e arabeschi vocali traducono il chiasmo verbale (guerriero, amante, alletta, minaccia), ma il compositore aggiunge di suo l’amplificazione della seconda frase, con le triplici ripetizioni («che alletta, che alletta, che alletta...»). ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=6|Vedi]]\\ \\ ===== Suono orribile ===== ⚫ Il «suono orribile», nella prima aria di Dorabella, è puntualmente tradotto con una ‘fermata barocca’; la corsa palpitante degli archi si blocca e si sentono solo i fiati, a note tenute, nella loro fissità ‘oracolare’, gluckiana: un altro artificio retorico. Per la frase «Mille volte il brando presi», nella seconda aria di Guglielmo, Mozart introduce lo scoppio orchestrale di trombe e timpani, che hanno unicamente la funzione di segnale linguistico: la strumentazione militaresca non è prevista nella struttura di quell’aria, che procede e conclude come aveva iniziato, con gli archi a rotta di collo e le fanfarette dei fiati (flauti, oboi, fagotti, corni). ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=6|Vedi]]\\ \\ ===== Impasto orchestrale ===== ⚫ Nella consapevole traduzione ‘letterale’ del testo in figure musicali, l’orchestrazione ha sempre una grande importanza. Clarinetti, fagotti, flauti, oboi, spesso associati a due a due, punteggiano i sospiri degli amanti; i corni sono usati a volte in funzione concertante, non solo come sostegno timbrico; le trombe sono frequentemente impiegate al posto dei corni, senza i timpani: in quest’ultimo caso (prima aria di Fiordiligi, Andante del finale primo, quartetto del secondo atto e "Ah, lo veggio: quell’anima bella") Mozart si inventa un impasto orchestrale inedito. ► //Dizionario del teatro//, [[http://www.operamanager.it/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=6|Vedi]]\\ \\ ===== Diversi linguaggi ===== ⚫ Sono riuniti nel sestetto dei pesonaggi [...] i tipi principali dell'opera settecentesca e i relativi diversi linguaggi. Nell'Aria [Come scoglio immoto resta] Fiordiligi proclama la sua fedeltà esibendosi nel genere serio tipicamente metastasiano [...]. Più movimentata l'Aria [Una donna a quindici anni] dove Despina si esibisce nel linguaggio più 'basso' tipico della servetta [...]. Nel Duetto [Il core vi dono] i due generi si incontrano e compenetrano e il tono aulico del linguaggio lirico patetico [...] si smorza nelle movenze dialogiche più prosastiche del genere comico giocoso [...]. ► //Storia della lingua italiana, Il Settecento//, Tina Matarrese (il Mulino, 1993)\\ \\ ===== Segnala una citazione ===== ▒ Se volete contribuire segnalando una citazione o una fonte riguardante quest'opera, mandateci una //e-mail// a [[mailto:contributo@librettidopera.it?subject=Fonte per opera Così fan tutte|questo indirizzo]].\\ \\