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La Wally

LA WALLY

Riduzione drammatica in quattro atti.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

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Libretto di Luigi ILLICA.
Musica di Alfredo CATALANI.

Prima esecuzione: 20 gennaio 1892, Milano.


Personaggi:

WALLY

soprano

STROMMINGER suo padre

basso

AFRA

mezzosoprano

WALTER suonatore di cetra

soprano

Giuseppe HAGENBACH di Sölden

tenore

Vincenzo GELLNER dell'Hochstoff

baritono

Il PEDONE di Schnals

basso


Cori di Alpigiani, Pastori, Borghesi, Vecchie, Contadini, Cacciatori, Giovinotti, Fanciulle di Sölden e dell'Hochstoff. Danze di Fanciulle e Cacciatori.

Alto Tirolo - Epoca 1800 circa.

Atto primo
Scena unica

Il paesaggio: L'Hochstoff.
Largo piazzale ingombro da tavole. A sinistra la casa dello Stromminger; a destra l'alpestre paesaggio sparso di case e di pini.
Nel fondo le altre case dell'Hochstoff in mezzo alle quali serpeggiando passa la strada; poi, più alto, un ponte che unisce due rupi gigantesche dominanti l'abisso profondo dove scorre l'Ache. A capo del ponte un grande crocifisso dinanzi al quale pende una lampada. Un sentiero tortuoso, per curve ora dolci, ora aspre, tracciato fra i massi che lo frastagliano, sale alto, ora scomparendo, ora apparendo improvvisamente, e si smarrisce fra le ardite ineguaglianze del paesaggio. Nell'ultimo fondo le altissime vette del Murzoll e del Similaun coperte di neve. È il vespro.

Lo Stromminger festeggia il suo settantesimo anno; beve in mezzo ad Alpigiani, Cacciatori, Pastori e Contadini suoi Ospiti.

Tavole imbandite, sparse pe 'l piazzale.

Nel fondo un bersaglio; Vincenzo Gellner lo abbatte in onore dello Stromminger con un ardito colpo di carabina. Nel fondo del piazzale danzano allegramente Fanciulle e Cacciatori.

Gruppi di Contandine stanno loro intorno.

Lo Stromminger all'alzarsi della tela, è seduto; egli è allegro e un po' alticcio.

(all'ardito colpo di Vincenzo Gellner si leva dalla poltrona e corre a lui abbracciandolo)

STROMMINGER

Bravo mio Gellner!

ALCUNI

(sentenziando)

Bel colpo davvero!

STROMMINGER

(ironico)

Ho inteso dir che a Sölden v'abbia un tale

che si vanta il più destro cacciatore...

(indica sorridendo il bersaglio atterrato da Gellner)

E sdegna alter que' facili bersagli!

GELLNER

(cupo)

Sì... l'Hagenbach!

STROMMINGER

(ridendo più fortamente)

Lui proprio... or mi ricordo

ch'io ne conobbi il padre... un orgoglioso...

(vedendo Gellner abbuiarsi in volto, tronca il suo discorso)

Al diavol l'Hagenbach e quei di Sölden!

(trascina Gellner a bere e beve primo)

A te, mio Gellner!

ALCUNI

(attorniandoli e bevendo)

Bevi!...

ALTRI

Evviva Gellner!

Un giovanetto entra dalla destra. È Walter, suonatore di cetra, cantore di fole e di leggende.

STROMMINGER

(vedendolo)

Che cerchi, piccol Walter?

WALTER

(avanzandosi)

La tua Wally...

STROMMINGER

(crollando le spalle)

E chi può dirti ov'ella si nasconda?

Se nella valle... oppur pe' gli alti greppi...

sovra il ramo d'un pino o in una tana?

Che brami tu di lei?

WALTER

Cantiamo insieme.

STROMMINGER

È un bel mestiere per seccar la gente!

(alcuni ridono)

WALTER

(piccato)

Eppur, se udiste, una canzon conosco...

una canzon sì bella...

DONNE

(a Walter pressandolo da vicino)

Walter, cantala!

WALTER

(continuando)

...dell'Edelweiss è la canzone! È un jodler

mesto, soave, blando... come un bacio

DONNE

Canta!

FANCIULLE

(pregando)

Canta!

STROMMINGER

Pettegole, tacete!

(a Walter con fare seccato)

Ebben, udiam, codesta meraviglia!

Tutti circondano Walter; chi siede, chi si appoggia alle tavole; alcuni a gruppi; altri in disparte soli; Stromminger seduto nella sua poltrona; Gellner a cavalcioni di una panca. Walter leva la cetra e canta.

WALTER

Un dì, verso il Murzoll, una fanciulla,

per un erto sentiero,

movea il piè leggiero;

lenta ascendendo la montagna brulla!

Giù sussurrava il vento;

parea un lontano pianto

tornava allegro canto

e finiva in lamento!...

Co' raggi intanto l'avvolgeva il sole

ed ella ognor salia

la solitaria via.

Stavano intorno a lei le nubi sole!

E poiché giunta

fu su l'alto monte

presso alla neve bianca...

la pellegrina stanca...

(Gellner, turbato, si scuote; si allontana cangiando posto)

(continuando)

Quando fu giunta su, ne' l'alto monte

presso alla neve bianca...

GELLNER

(con voce soffocata)

(Nuova questa canzon, non torna a me!

Altra volta il mio cor per lei batté!)

WALTER

...la pellegrina stanca

sciolse le treccie e chinò il bianco fronte.

E disse: «O figlia candida di dio,

risplender t'ho veduta

giù da la valle muta,

non l'aspro m'atterrì lungo pendio!

A te qui son venuta;

esser siccome te, bella desio!»

Ed ecco intorno a lei livide e strane

figlie apparir, larve sovrumane!

Candide gocce la baciaron in fronte...

e la valanga scosse il vecchio monte!

No, non piangete sulla triste sorte

della sua morte...

Là, della neve ascosa nel candor,

vive mutata la fanciulla in fior!

STROMMINGER

Non c'è che dire!... È veramente bella!

TUTTI

Bella è davver!

WALTER

(a Stromminger)

(ridendo)

Ebben... È di Wally!

STROMMINGER

(sorpreso)

Toh! Di mia figlia, un canto così mesto?!

Giammai l'avrei creduto!...

WALTER

(sorridendo trionfante)

Eppur è suo!

GELLNER

(Non m'ingannai!... era il suo canto!... Ohimè,

freddo è il tuo cor come la neve o Wally!)

Dal fondo oltre il piccolo ponte, echeggiano suoni di corni da caccia e si leva lontano un canto di Cacciatori.

CACCIATORI

(intornamente, avvicinandosi alla strada dell'Hochstoff)

Su, cacciator ritorna! Cade il sol

all'orizzonte.

Le nubi l'aquila fende col vol

e riede al monte.

Di roseo colora

l'alpe d'intorno.

Echeggi il corno!

DONNE

(allegre)

Odi i corni echeggiar.

UOMINI

Son cacciatori

che tornano!

STROMMINGER

(colla voce rauca dell'avvinazzato, sempre seduto)

Ben vengano!

DONNE

Di Sölden

sono di certo! Allegro è il loro canto!

(i cacciatori appaiono a capo del ponte)

UOMINI

Eccoli là! Vengono qua!

DONNE

Già il ponte

varcano!

(i cacciatori varcano il ponte, e si avvicinano all'Hochstoff)

TUTTI

È l'Hagenbach!

STROMMINGER

(si lascia sfuggire un gesto di disprezzo, ma volto il capo e vedendo i cacciatori venirsene all'Hochstoff, brontola con voce chioccia)

Colmi i bicchier!

CACCIATORI

Ritorna, cacciatore! Il camoscio abbandona

già la vallata, il corno suona all'impazzata!

Il tramonto colora

l'alpe rosea d'intorno.

Echeggi il corno!

Alla testa dei Cacciatori procede un Giovane ardito. Come un trofeo costui porta, avvoltolata intorno alla canna della carabina, una pelle di orso ancora gocciante sangue. È Giuseppe Hagenbach di Sölden.

STROMMINGER

(levandosi con sforzo e andando loro incontro)

Salute cacciatori!

HAGENBACH E CACCIATORI

E a voi salute!

STROMMINGER

E fu buona la caccia?

CACCIATORI

(mostrando allo Stromminger la pelle sanguinolente dell'orso)

Buona assai...

HAGENBACH

Guardate qua!

STROMMINGER

(da conoscitore)

Chi fece il bel colpo?

CACCIATORI

Chi, e lo chiedete? L'Hagenbach soltanto

può tai colpi menar!

HAGENBACH

Un solo! Al cuore!

(Stromminger guarda muto e immusonito il segno del colpo, mentre intorno a lui un mormorio di ammirazione erompe da tutti)

TUTTI

Degli uccisori d'orsi il premio hai vinto!

ALTRI

Son circa venti bei fiorini d'oro!

HAGENBACH

(siede a cavalcioni di una tavola volgendo in parte le spalle senza accorgersene allo Stromminger; e narra:)

Su per l'erto sentier

lentamente salia...

e me tentava nella lunga via

della caccia il pensier!

Quand'ecco un urlo fendere

l'aer nevoso e, ritto, a me dinante

ecco apparir codesto orso gigante!

ALCUNI

E allor?

DONNE

Spavento!

ALTRI

(interrompendolo)

Sul sentier?

TUTTI

E allora?

HAGENBACH

M'arresto! Guato!

L'abisso ho a manca

ed a destra un fossato

e la montagna bianca!

Dunque forza è lottare per la vita

ché già l'orso s'avanza!

E me rafforza e incita

la suprema speranza!

Snudo il coltello

m'avvinghio all'irto vello!

(descrive col gesto e colle parole)

Così! In un laccio

d'un lungo abbraccio!

Colle zanne ei m'afferra

ed avido le affonda

e già il sangue m'inonda...

e già quasi m'atterra...

TUTTI

O supremo momento! E allor? E allora?...

HAGENBACH

(rivolgendo le parole alla pelle sanguinosa)

O bruno re, perché alla selva oscura

rivolgi il guardo quasi a un mesto addio?

Perché in un lungo ed ultimo desìo

la tua pupilla si scolora e oscura?...

Va per le valli un urlo di dolor!

Rantola l'orso e ne' l'abisso muor!...

(sorride sprezzante, canticchiando un brano di vecchia canzone)

Non è l'oro, no, che tenta

ai perigli il cacciator...

è la gloria che cimenta

gli ardimenti alti del cor!

TUTTI

Evviva l'Hagenbach!

STROMMINGER

(interrompendo e provocante)

Ma si direbbe

che gli orsi fur creati sol per voi!

HAGENBACH

(volgendosi)

Che dir volete?

STROMMINGER

Che v'è un uom che s'ebbe

molte di queste glorie, e men iattanza!

HAGENBACH

(calmo)

E chi è costui?

STROMMINGER

(picchiando colla mano sul suo petto)

Stromminger!

HAGENBACH

(sorride, sorriso che finisce coll'esasperare completamente lo Stromminger che urla)

STROMMINGER

Sebben vecchio

alla lotta ed alla caccia

polsi e braccia ho forti ancor.

A voi dica la mia faccia

l'ardimento che ho nel cor!

STROMMINGER

(volgendosi all'Hagenbach e picchiandogli colla mano sulla spalla)

Ho un consiglio a darti...

HAGENBACH

E qual?

STROMMINGER

Non ridere!

Potrei farti arrossir! Se avesser labbra

le spalle di tuo padre potrian dirti

di Stromminger qualcosa...

HAGENBACH

(impallidendo)

Ah! Voi mentite!

STROMMINGER

(fuori di sé gli si avventa contro urlando)

Dio mi danni! Nessun ha osato ancora

dirmi così!

(afferra lo Stromminger e lo caccia violentemente sotto di sé a terra urlando alla sua volta)

HAGENBACH

Sarò io il primo!

CACCIATORI

(quelli dell'Hochstoff con Gellner accorrono in difesa dello Stromminger: i cacciatori di Sölden si frappongono in soccorso dell'Hagenbach gridando minacciosi)

Guai

a chi lo tocca! Guai!...

DONNE

Ciel! Che avverrà?

Ad un tratto una strana creatura irrompe violentamente in mezzo a quella folla, urtando gli uni, ricacciando gli altri. È una bizzarra Fanciulla, bizzarramente vestita; ha i lunghi capelli disordinatamente sciolti e intrecciati di edelweiss; le braccia forti, completamente ignude; gli occhi larghi e profondi pieni di fuoco: è la Wally! Vedere suo Padre a terra presso all'Hagenbach, afferrare costui alle spalle e cacciarlo con forza lontano così da farlo barcollare, è un colpo solo.

WALLY

Chi osò levar sul padre la mano?

HAGENBACH

(furioso si volge; ma vedutosi di fronte una fanciulla, resta sorpreso dapprima, poi quasi vergognoso balbetta:)

Primo ei m'offese!

(la Wally ha riconosciuto l'Hagenbach! Una profonda sensazione di dolcezza passa nei suoi sguardi; impallidisce e rimane immobile, muta, sorpresa, gli occhi suoi fissi nel volto di lui)

STROMMINGER

(che si è intanto rialzato, furioso dice all'Hagenbach:)

Va' via, accatta brighe!

(ai cacciatori di Sölden)

Non c'è più vin per voi!

HAGENBACH

(guardando bieco la Wally)

Strana creatura!

CACCIATORI

(cercando di condurre via l'Hagenbach)

Vientene via...

STROMMINGER

(all'Hagenbach)

Tu?... Non temer! T'aspetta

ben più d'un orso!

HAGENBACH

Maledetto vecchio

che m'hai costretto a un atto così vile!

(allontanandosi trascinato via dai suoi)

(con un gesto ferma l'Hagenbach che si volge sorpreso)

WALLY

(la voce della Wally non è più minacciosa, ma trema così che si direbbe un singhiozzo)

Non dir così! Sei giovane...

la balda giovinezza

più a perdonar che all'odio

e al maledir è avvezza...

STROMMINGER

(adirato)

Che nenia è questa? Taci Wally!

(la spinge verso casa)

CACCIATORI

Andiamo!

(trascinano via l'Hagenbach)

UOMINI

È fuor di sé lo Stromminger!

DONNE

Torniamo...

Torniam! È sera!

E Uomini e Donne se ne vanno, chi da una parte, chi dall'altra.

La Wally immobile sulla porta di casa ha veduto allontanarsi l'Hagenbach seguendolo co' gli occhi - scomparso, è rapidamente entrata in casa - Gellner solo è rimasto presso allo Stromminger.

STROMMINGER

(come se rispondesse ad uno sguardo di Gellner)

L'Hagenbach?... L'aborro!

GELLNER

(strisciandogli vicino)

Che val l'odio del padre... allor che i figli...

STROMMINGER

I figli?...

GELLNER

Non vedeste?

STROMMINGER

Non comprendo!

GELLNER

Che vostra figlia è innamorata pazza

dell'Hagenbach!

STROMMINGER

(scosso, livido)

Tu scherzi?

GELLNER

O non l'udiste?

Nella sua voce dianzi v'eran lacrime.

STROMMINGER

È ver! Che così fosse or mi ricordo!

GELLNER

(con impeto)

Il sol pensier che vostra figlia sposa

esser possa di lui m'è tal martirio

che maggior non v'ha.

STROMMINGER

(sghignazzando ironicamente)

Tu mi fai ridere.

Mia figlia? Sposa a lui? Prima ch'ei l'abbia!

(ad un tratto interrompendosi, colpito da nuova e subita idea, si avvicina a Gellner, lo fissa in viso e gli dice:)

Vedo! Comprendo!... Tu l'ami!

(prima che Gellner abbia potuto dire una parola, il vecchio Stromminger grida verso la sua casa, chiamando:)

Wally! Wally!...

(la Wally appare sulla porta)

Vincenzo Gellner t'ama!... Sei sua sposa!

E dentro il mese si faran le nozze.

(lentamente si allontana lasciandoli soli)

WALLY

(calma a Gellner)

Sei tu che domandata hai la mia man?

GELLNER

(co' gli occhi a terra)

Ei mi lesse nel core il mio desio...

WALLY

(avvicinandoglisi)

Gellner ti prego...

GELLNER

(immobile)

Parla!...

WALLY

Tu sei buono

e un amico ti credo...

GELLNER

Ebben?...

WALLY

Rinunzia

a me!...

GELLNER

Perché?

WALLY

Non t'amo!

GELLNER

Ebben... che importa?...

T'amo ben io!... E sei dentro al mio core

così che tutto tuo è il mio pensiero!

(quasi piangendo)

Mi avvolge come un'onda,

un'onda affannosa, Wally, è amor!

A me freme d'intorno

un'ebbrezza profonda!

A questa voce ardente che ci chiama,

o Wally, l'anima tua, deh, schiudi, ed ama!

E una lunga carezza

e un'ebbrezza infinita

d'eterna giovinezza

sarà la nostra vita!

WALLY

(lo guarda negli occhi, fredda, altera, spiccano le parole)

Non t'amerò giammai... giammai, m'intendi?

GELLNER

(stendendo le braccia a lei e con voce piena di singhiozzi)

Ascolta, Wally... m'ascolta... ancor ti prego...

WALLY

Non t'amerò giammai!

GELLNER

Ebben ti voglio!

Devi esser mia!

WALLY

Giammai giammai... son libera

come la luce e il vento.

Le tue minacce, o Gellner,

non mi fanno spavento!

Come la rupe d'Oetz

è fermo il mio voler!

STROMMINGER

(rientra dal fondo e si avanza tranquillamente)

Ebbene, o mie colombe?

WALLY

Udite, o padre!

Non l'amo e non lo voglio!

STROMMINGER

Non lo vuoi?

WALLY

No 'l voglio!

STROMMINGER

Wally bada!

WALLY

Non lo voglio!

Sgozzarmi sull'altar, più facil cosa

a voi sarebbe.

(con fierezza)

Immutabile son io!

No, non m'avrà giammai!

STROMMINGER

(minacciandola)

Wally!

WALLY

Giammai!

(passa fra questi tre personaggi un momento di silenzio, lungo, profondo. Il vecchio Stromminger questa volta sa frenarsi. Rivolto alla figlia, le dice)

STROMMINGER

Vedi? Già cade il dì! Pria che rintocchi

l'Ave Maria ti accingi ad obbedir!

Oppur... tu te ne andrai! La casa mia

si chiuderà per te...

(a Gellner)

Gellner, vien via!

(entrano in casa)

WALLY

(rimane un po' pensierosa, poi si scuote, si guarda intorno)

Ebben? Andrò... andrò sola e lontana,

come va l'eco della pia campana...

là, fra la neve bianca!...

Là fra le nubi d'or!

Laddove appar la terra

come una ricordanza...

ove anche la speranza

è un rimpianto o un dolor...

O della madre mia casa gioconda,

la Wally se ne va lontana assai,

e forse a te non farà più ritorno,

né più la rivedrai!

Ma fermo è il piè! Già la campana pia

suona, partiam che lunga è la mia via.

Dal fondo scendono, avviandosi alla chiesula dell'Hochstoff, Pastori e Contadini, Vecchi e Vecchie. Con loro è Walter.

Nell'attraversare il piazzale costoro si imbattono nella Wally.

CONTADINE

(vedendo la Wally, sola, tutti si fermano sorpresi)

Ad ora così tarda e così sola,

Wally, dove vai?

WALLY

Mio padre m'ha cacciata!

WALTER, CONTADINI E CONTADINE

(maggiormente sorpresi)

Tuo padre ti ha cacciata?

WALLY

Vuol ch'io sposi

Vincenzo Gellner...

WALTER, CONTADINI E CONTADINE

Dove te n'andrai?

WALLY

(fieramente, co' la fronte alta, e colla mano ferma, additando)

Lassù! Sull'erte vette andrò lontana,

come va l'eco della pia campana...

CONTADINI E CONTADINE

Resta con noi stanotte... partirai

col sole domattina...

WALLY

Io vuò partire

col sole che tramonta...

Ne l'ardente agonia

rimpianta dalle squille

di questa avemmaria...

Ho fretta d'arrivar laddove stende

la libertà ver me le braccia... Addio!

WALTER

Sola non partirai! No! Tuo compagno

sarò!... Farem la strada insieme!... Insieme

farem la via! E canteremo. Addio!

Le campane suonano ancora l'Ave Maria! È la notte!

La Wally e Walter s'allontanano pe 'l sentiero. Pe 'l piazzale Pastori e Contadini si inginocchiano a pregare! La Wally e Walter scompaiono dietro le case dell'Hochstoff. Si sentono le loro voci intuonare la canzone dell'Edelweiss, perdersi a poco a poco pe 'l silenzio della notte.

Sul ponte, la lampada del Cristo è accesa e gitta una tremula luce rossastra intorno a sé.

Atto secondo
Scena unica

Il paesaggio: la piazza di Sölden.
Nel fondo la chiesa alla quale si accede per un'ampia gradinata.
Da una parte all'altra, traversalmente corrono striscie di tela colorata che ricoprono la piazza in parte (la parte riservata alle danze pubbliche). L'osteria dell'Aquila è a destra. Le finestre, la porta, le tavole, le panche, tutto vi è coperto ed ornato di rami frondosi e di fiori.
Anche dalle finestre e dai ballatoi pendono drappi a colori, fronde, ghirlande. È tutto un paese vestito di festa! È il Corpus Domini.
La piazza è gremita di Gente; chi va e chi viene; chi si dà al discorrere; chi saluta e passa; chi ride; chi si trattiene a crocchi.
Tutti i variopinti e pittoreschi costumi del Tirolo vivono e si muovono nella piccola piazza.
Ecco là, il Pedone di Schnals già seduto davanti ad una enorme tazza di birra, in mezzo a un crocchio di Giovanotti, che beve, ride, discute e qualche volta alla bell'Afra tutta in faccende (la Padrona dell'osteria dell'Aquila) mormora parole che eccitano la facile allegria dei suoi Ascoltatori! Là, in disparte, c'è anche Gellner, anch'egli vestito a festa, ma triste, sinistro, taciturno. Come egli è cambiato in un anno! (Poiché è passato già l'anno dalla sera che all'Hochstoff, fu respinto dalla Wally e costei del Padre messa alla porta.)

ALCUNE FANCIULLE

(attraversando la piazza e sussurrano fra loro)

Entro la folla che intorno s'aggira,

ne' dì di festa, è bello passeggiar.

ALTRE FANCIULLE

(si succedono gaiamente ridendo)

Là v'è garzon che per me sospira!

FANCIULLE

(additando)

Là ve n'è un altro che mi sta a guardar!

(al passare delle fanciulle avanti alla tavola dove siede, beve, sogghigna e fuma il pedone di Schnals)

GIOVANOTTI

(osservando)

Ah, inver, s'io mi dovessi ammogliar,

di queste mogli affé non ne vorrei!

Son volubili troppo nell'amar

e una fraschetta in casa non terrei!

VECCHIE

(attraversano la piazza e si avviano alla chiesa, sogguardano brontolando le belle ragazze)

Già le campane suonano ~

e le preghiere echeggiano...

esse dio non ascoltano ~

ma ridono e cinguettano...

e a nulla, a nulla pensano ~

che al sol piacer, le frivole...

ed alle vesti e ai bindoli ~

che intorno a lor svolazzano!

BORGHESI

(sorridendo malignamente)

O nonne sagge e venerate ~

perché con tanta furia

alla chiesa ne andate? ~

Tanti anni son passati,

che le colpe e i peccati ~

di vostra gioventù

perfin lo stesso iddio ~

già non ricorda più!

FANCIULLE

Suona la squilla mattutina!

È il dì di festa!

E i bei garzoni veston gai corsetti

e portano berretti ~ piumati sulla testa!

(le vecchie frettolose si avviano alla chiesa)

UOMINI

Suona la squilla mattutina!

È il dì di festa!

E le ragazze di nastri e d'orpelli

intrecciano i capelli ~ se ne ornano la testa!

PEDONE

(fumando in una lunga pipa di porcellana e rivolgendosi ai vicini)

Or, per la via, ne ho incontrate assai

brigate allegre e giovinette belle!

UOMINI

(alzandosi)

Giorno è per noi di festa e d'allegria!

Ed è nostro piacere, in compagnia,

ber del buon vin... le belle corteggiar...

cantar... danzar... e amar!

PEDONE

(a un tratto si leva, guarda per la piazza e addita Walter che tutto in fronzoli se ne viene occhieggiando, curioso e un po' spavaldo, le donne)

Vedetelo venir il piccol Walter

tutto vestito a festa.

VECCHIE E FANCIULLE

(scontrandosi con Walter mentre s'avviano alla chiesa)

Oh! Il bel corsetto!

UOMINI

(beffardi)

Oh! Il piccol seduttore!

PEDONE

(ironico a Walter)

O che già fate l'occhietto

moribondo a maritate?

WALTER

(stizzito al Pedone)

Ognun fa quel che più gli piace! A voi

il ber? A me le belle donne e amar!

PEDONE

Or or la tua padrona io m'ho incontrata

che a Sölden se ne vien...

WALTER

(punto)

Non ho padrone!

PEDONE

(sogghignando)

Eh, via! Vo' dir, colei che così ricche

vesti ti diè!

WALTER

(furente)

La Wally è sol mia amica!

(s'allontana)

Intanto Hagenbach si è seduto ad una tavola avanti all'osteria dell'Aquila. Afra accorre sorridente, felice.

Tutti si fanno intorno all'Hagenbach; chi gli stringe la mano, chi lo saluta, chi beve con lui.

GIOVANOTTI

(continuando il discorso col Pedone)

Avrem la Wally?

PEDONE

Sì;

(con mistero)

ora che il diavolo

ha via portato seco il vecchio Stromminger,

essa corre le feste e si diverte!

GELLNER

(lanciando un'occhiata sinistra all'Hagenbach)

(La sciagurata!... qui ne vien per lui!...)

(gli sfugge un gesto di minaccia, poi a tratto si leva e si perde nella folla)

PEDONE

(continua, aizzando i giovanotti)

Avanti giovanotti!... È un bel partito?...

La mano della Wally è una cuccagna!

HAGENBACH

(con disprezzo)

No! Una moglie così non la vorrei!

Colei non per l'amor... per l'odio è fatta!

ALCUNI GIOVANOTTI

(scimiotteggiando Hagenbach)

No! Una moglie così non la vorrei!...

PEDONE

(malizioso, rimbeccandoli)

L'ho udita dire e ridir che nessun uomo

un bacio sapria torle...

GIOVANOTTI

L'orgogliosa!

HAGENBACH

(con fatuità)

Vuò rivederla e... vuò con lei danzar!

Intanto le Vecchie e le Fanciulle sono entrate in chiesa.

Gli Uomini, tornati a sedersi alle tavole dell'osteria, bevono e giuocano.

AFRA

(facendo vicina all'Hagenbach con voce carezzevole)

No! Coll'amore tu non déi scherzar.

Invan resiste al suo voler il cuor!

Il pianto a ogni pupilla sa strappar.

No, tu non déi scherzar coll'amor!

HAGENBACH

Ah! Rider mi fate! Io tremar?...

È troppo fermo entro il mio petto il cuor!

Colle orgogliose piacemi scherzar

ma il core ho chiuso alle malie d'amor!

WALTER

(che è ritornato, udendo parlare della Wally, esclama in atto di sfida:)

Nessuna saprà la Wally far piegar,

né al labbro un bacio sol torle d'amor!

Ma alle malie d'amor chiuso è il suo cuor!

Essa ha vaghezza solo di celiar!

PEDONE

(facendo della filosofia)

Ai giovanotti piace lo scherzar!

Badate, ohimè! che assai scaltro è amor!

Se alle donna la testa fa girar,

l'uomo che inebria impazza di furor!

(frattanto, dalle tavole ove ferve il giuoco, scoppiano lunghe e tumultuose risate, troncate bruscamente dalla esclamazione)

WALTER, AFRA E PEDONE

Eccola qua!

(infatti è la Wally! A questo grido di sorpresa ne segue un altro di ammirazione)

GIOVANOTTI

(mormorando)

La bella creatura!

AFRA

(all'Hagenbach che studiatamente non si volge a guardare)

E che arie da regina... E che bel vezzo

di perle intorno al collo!

(la Wally è superbamente bella e superbamente vestita di una ricca veste di velluto, ed ha uno splendido vezzo di perle al collo. Alcune amiche l'accompagnano)

WALTER

(movendole incontro)

Alfin sei giunta!

WALLY

(a Walter)

Sei tu, mio Walter?

GIOVANOTTI

(alzandosi)

Benvenuta, Wally,

se per danzar tu vieni...

WALLY

(interrompendoli)

E perché no?

(ad un suo cenno, Afra si toglie dall'Hagenbach e rientra portando una tazza alla Wally, poi ritorna presso a Giuseppe. La Wally la segue coll'occhio, si avvede della presenza dell'Hagenbach e depone senza bere la tazza)

ALCUNI

Dì!... Danzerai con me?

ALTRI

Poi con me pure?

WALLY

Io danzerò con chi vorrà il capriccio

pe 'l piacer di danzar!

PEDONE

(intervenendo)

Anche la danza

del bacio?

WALLY

(provocante)

So che le fanciulle vostre

nascondon la voglia che han di baci

nell'uso di tal danza!... Io, no!... E poi...

PEDONE

E poi?

WALLY

Non facil cosa saria forse

strapparmi un solo bacio!

PEDONE

(insistente)

E se ciò fosse?

WALLY

Finor non m'han baciata

che i rai del sol e il vento,

la rugiada imperlata,

le stelle in firmamento;

m'ebbi il bacio del fiore;

m'ebbi il bacio del prato;

della neve il candore

il bacio suo m'ha dato;

mi dier baci coll'ali

gli augelli del signor...

solo baci immortali

la Wally ebbe finor.

(accesa nel volto e negli occhi, rimane come assorta; poi, a un tratto, la sua fronte candida si abbuia. Il suo sguardo corre ad Afra e Giuseppe! Parlano... non si curano di lei. Un lampo vibra nella sua pupilla, ed è quasi in atto di sfida che ai Giovanotti lancia queste parole così piene di disprezzo)

WALLY

Così prezioso don qual uomo

mai potria rubarsi?

PEDONE

E se alcuno il potesse?

WALLY

Quell'uom?... Sarebbe mio!

(prende il braccio di Walter e si allontana. Passando vicino all'Hagenbach, lo guarda prima con civetteria, poi con uno sguardo profondo così che egli è scosso)

PEDONE

(con ironia)

Su! giovanotti!

Coraggio dunque! Il bacio di Wally

val la cuccagna!

(dalle porte aperte della chiesa si ode la lenta armonia dell'organo)

ALCUNI

È l'ora della messa!

In chiesa andiam...

ALTRI

Andiam... poscia alla danza

ci rivedremo!

I Giovanotti s'avviano tutti lentamente alla chiesa. Afra rientra nell'osteria.

HAGENBACH

(alzando tutto turbato, e avviandosi egli pure in chiesa)

(Ancora quel suo sguardo!)

Walter e la Wally che si è attardata co' le sue Amiche per acconciarsi il velo, stanno pure per entrarvi, quando da una viuzza di destra sbuca fuori Gellner il quale impedisce loro il passo.

Wally si ferma, fa segno a Walter di voler rimaner sola.

WALLY

(freddamente rivolgendosi Gellner)

Sei tu?!

GELLNER

Son io...

WALLY

Da che son la padrona

tu sol, dei miei, non sei venuto a me...

GELLNER

Io non l'osai...

WALLY

Non t'ho dimenticato!

Un dì tu fosti sordo a' preghi miei

ed a' miei pianti... fui per te cacciata...

orben, oggi io te caccio! Però... ingrata

esser non vuò...

(gli stende una borsa di denaro)

Prendi!... È denaro! E vanne!

GELLNER

Nulla voglio da te...

(con un gesto allontana la borsa che Wally gli porge, e poi risoluto)

Io t'amo ancora

e più di prima io t'amo! Deh!... mi guarda

come io per te mi struggo in desideri...

WALLY

(torturandolo femminilmente)

Cantava un dì mia nonna questa strana canzone:

«Fatto il mondo è così:

non v'ha più fiera voluttà in amore

che odiare l'uom che v'ha dannato il cuore.

Piangi, garzone? E tu bel cavaliero,

perché si triste e cupo è il tuo pensiero?

(beffardamente)

Nerina si rifiuta alla tua brama

ti deride, se soffri, la tua dama?

Fatto il mondo è così:

amore al riso sempre il pianto unì!»

(ride, provocandolo)

GELLNER

(co' gli occhi pieni di lacrime e la voce piena di preghiere)

Non ridere!

WALLY

(ride provocandolo)

Oggi sono allegra assai!

GELLNER

(fissandola in viso)

No... Non lo dir!

WALLY

(tornando seria e turbata)

Che ne sai tu?

GELLNER

Rispondi...

perché, così selvaggia un dì, ti adorni

ora di perle e per le fiere corri!

Dietro all'amor tu corri...

WALLY

(interrompendolo impetuosa)

Non è vero!

GELLNER

(implacabile, investendola)

Menti! Il tuo cor per me non ha segreti...

(le si avvicina, ed abbassando la voce sussurra:)

Sai tu perché ti ottenni da tuo padre?

Perché gli dissi che Giuseppe amavi!

WALLY

(con impeto selvaggio e feroce, come una imprecazione)

Ed è per me un'ebbrezza il tormentarti!

GELLNER

Mi fai pietà!

(la sua voce è grave eppur dolce)

Se tu, Wally, sapessi

dimenticare! Ah... vivere felici!

(interrompe il discorso, e con immenso slancio)

Schiavo de' tuoi begli occhi

ai piedi ti starei

e, pregando a ginocchi,

come si prega iddio, t'adorerei!

(si inginocchia baciandole la veste, poscia, con immenso trasporto)

E una lunga carezza,

e un'ebbrezza infinita

eterna giovinezza

sarà la nostra vita!

WALLY

Suvvia... Ti leva!... A che pregar?... Non t'amo.

È ver.

(dopo un momento di silenzio e di riflessione)

Giuseppe io l'amo...

GELLNER

(levandosi con impeto; fuori di sé)

Maledetta!

Ma non l'avrai. Che già vicino è il

giorno della sue nozze!

(ride quasi in uno spasimo di ferocia)

WALLY

Ah, no! Gellner, tu menti!

Per torturarmi menti!...

GELLNER

Alla bella Afra

chiedilo dunque.

(Wally, colpita, impalladisce, le forze a un tratto le mancano e si appoggia barcollando ad una tavola)

Ed or?... Perché non ridi?...

WALLY

(angosciata, ripensando)

Eran poc'anzi là! Stretti a colloquio

sorridevan fra loro, e le lor teste

si toccavan così... che (vergin santa)

si saria detto...

(un singhiozzo le strozza la voce)

che scambiasser baci!...

GELLNER

(ironicamente)

Cantava un dì mia nonna

questa strana canzone...

«Fatto è il mondo così...

(beffardamente)

Nerina si rifiuta alla tua brama?

Ti deride, se soffri, la tua dama?

Fatto il mondo è così!»

WALLY

(con forza)

(minacciando)

Ma ancor sue moglie Afra non è... Sì ed io

l'amo! E nessun può legger nel destino.

(è fuori di sé: acciecata, pazza, batte sulla tavola dove sta ancora la tazza che Afra le aveva portata. Afra accorre. La Wally è così agitata che non si avvede che già dalla chiesa esce la gente e che la piazza ritorna piena di voce e di moto)

AFRA

Che brami, Wally?

WALLY

(afferrando la tazza la getta violentamente contro terra, così imbrattarle la vesta e grida:)

Invero che tal broda

solo i tuoi ganzi posson trangugiar!

AFRA

(prorompe in lagrime)

Ahimè!

WALTER E CORO

(circondando Afra e Wally)

Che avvenne, Wally? parla...

WALLY

Nulla...

(ad Afra)

Ed or perché tu piangi? Non temere!...

Come s'asciughin gli occhi alle fantesche

io so!

(leva dalla borsa una moneta, e la lascia cadere ai piedi di Afra, dicendole:)

Toh!... Ridi!

HAGENBACH

(che ha veduto, non visto, questa scena, si avanza lentamente, si avvicina ad Afra, si abbassa e raccoglie la moneta d'oro e la getta ai suonatori girovaghi)

È la ricca padrona

dell'Hochstoff che vi paga... or su!

Un ländler de' più gai!

TUTTI

Evviva l'Hagenbach!

WALLY

(Povera me... Vincenzo ha detto il vero!)

(ma, calma, altera, sorridente in viso, essa si avvicina a un crocchio dove sta Walter)

HAGENBACH

(ad Afra consolandola)

Non pianger, Afra... Ti vendicherò!

GIOVANOTTI

(all'Hagenbach)

Vieni a danzare...

HAGENBACH

(ai giovanotti)

Sì... Danziam... ma pria

facciamo una scommessa...

GIOVANOTTI

Qual? Sentiamo!

HAGENBACH

Dieci fiorini d'oro che alla Wally

un bacio strapperò!

GIOVANOTTI

(ridendo)

Scommessa strana!

HAGENBACH

Ebben?

GIOVANOTTI

Sia pur! Teniamo!

La piazza, in un batter d'occhi, si è mutata quasi in una immensa sala da ballo. Le tavole riunite servono da palco pei Suonatori. Sulle panche, disposte a collana, seggono i Vecchi, le Vecchie, i Borghesi. Le Fanciulle prendono il braccio del Giovanotto che le invita.

L'Hagenbach, levatosi il cappello, ne toglie la penna d'aquila e ve la rimette, ma al rovescio, il che significa nei costumi di Sölden che qualunque giuramento, qualunque promessa, qualunque parola, se la penna è al rovescio non ha valore. Nessuno se n'è accorto, eccettuato Gellner che, confuso nella folla, presso al palco dei Suonatori, non ha mai staccato lo sguardo dall'Hagenbach.

GELLNER

(vedendo l'Hagenbach attraversare la piazza alla volta della Wally, si avvicina a lei rapidamente, sussurrandole all'orecchio:)

Bada, Wally!

(si allontana)

HAGENBACH

(con galanteria)

Danzar con te da tempo desiavo...

WALLY

(lusingata)

Se il vero dici!

HAGENBACH

(come se giurasse)

È il ver!

WALLY

(guardando dubbiosa)

Pure i tuoi occhi

mi guardano con foschi e strani sguardi!

(con tristezza)

L'ingannarmi crudel saria...

HAGENBACH

(trascinando dolcemente la Wally)

Danziamo!

Comincia il ländler. Altre coppie di danzatori irrompono. Walter pure vi si avventa con una bella valligiana. Al momento di lanciarsi si ferma; la Wally sorpresa lo guarda.

HAGENBACH

M'odi, Wally!

WALLY

Che brami ancora?

HAGENBACH

Bramo

con te danzar la danza del bacio.

WALLY

Quale capriccio!

HAGENBACH

Agil tu sei e forte...

bramo con te lottare... ed esser vinto.

WALLY

Quale capriccio... qui!

HAGENBACH

Hai tu paura?

(sorridendo la trascina con sé danzando)

CORO

Già il canto fervido vola per l'aere;

come di rondin, leggiero ha il vol,

e i trilli modula, dell'usignol.

Agili, rapide, le corde fremono...

i fiori olezzano fremon nell'aure,

inni d'amor.

La lotta del bacio ferve ancora accanita nel fondo. Ad un bacio colto, risa, applausi. Risate lunghe accolgono la vittoria di Walter. Ogni bacio dato è una coppia di Danzatori che scema. Ormai pochissime continuano. Ma l'attenzione del Pedone e dei Giovanotti che hanno udita la scommessa è per l'Hagenbach e la Wally, attenzione stuzzicata dai due pe 'l loro contegno. Si direbbe che danzino senza accorgersene e spesso cessano di danzare per parlarsi, qualsiché l'armonia che li conduce non sia già quella degli instrumenti, ma quelle che esce dalle loro labbra.

HAGENBACH

(ad un tratto eccitato da alcune parole della Wally, cessa di danzare, e turbato le dice:)

No!... Parla!... Parla!... Vuò saper!... Dicevi? ~

WALLY

(continuando il discorso quasi suo malgrado)

Posar sovra il tuo petto... scordare il mondo e dio...

sempre al tuo cor vicina... questo era il sogno mio,

e la torva miseria de la mia breve vita

eternar de' tuoi baci coll'ebbrezza infinita.

HAGENBACH

(sorpreso e commosso)

Or chi detto m'avria che nel tuo cuor, fanciulla,

vi fosse un paradiso. Io vi ho creduto il nulla!

WALLY

(continuando)

M'hanno detto un giorno che odiata ero da te...

HAGENBACH

(turbato, con calore, interrompendola)

Non t'ho odiata mai... lo giuro... Credi a me!

(riprendono la danza)

PEDONE

Arte è malvagia, il bacio aescar colla parola.

GIOVANOTTI

Al dolce giuoco vincer dée la danza sola!

VECCHIE

No, non è ver! Diritto d'ognun è la favella!

È l'arma più cortese che fa la lotta bella!

HAGENBACH

(ad un tratto si arresta nuovamente; questa volta egli cerca di scioglersi dalle braccia della Wally; è pallidissimo, con stanchezza)

No! Non vuò più danzar!

WALLY

(trattenendolo e continuando a parlargli, scherzosa, eccitandolo:)

Al mio labbro di rosa

non giunge il labbro timido di bocca paurosa...

HAGENBACH

(ancora più turbato e tremante)

Cessiam! Da te son vinto!

WALLY

Perché allor, m'hai sfidata?

E la gloria hai bramato d'avermi tu baciata?

(il ländler si è fatto affannoso; nel fondo della scena si danza ancora)

HAGENBACH

(con impeto, stringendosi alla Wally)

Perché?... Perché domandi?... Perché Wally sei bella...

Perché hai profondi sguardi... Soave la favella...

Nei candidi tuoi denti v'è una malia ascosa...

v'è la vita e l'amor sul tuo labbro di rosa!

Ah Wally... In nodo ferreo l'anima allaccia

questa tua treccia morbida, che a te stretto m'abbraccia!

A questo punto il Pedone si stacca dal gruppo dei Giovanotti che si interessano alla lotta fra l'Hagenbach e la Wally, e portandosi nel fondo stuzzica anche la curiosità delle Donne narrando loro la scommessa. A poco a poco tutti si avvicinano ai due Amanti circondandoli.

WALLY

No!... Taci! Taci!... Udir più non voglio... Tu menti!...

HAGENBACH

(arrestandosi bruscamente, colle lagrime agli occhi)

Lo giuro!...

WALLY

(con impeto)

Non giurare!...

HAGENBACH

Lo giuro, è il vero senti!...

WALLY

(livida in viso)

Ad altra fanciulla il tuo amore hai giurato...

e giuri?... tutto io so, sei già il suo fidanzato.

HAGENBACH

Ah, tu, da un'ora, Wally, con tormenti d'inferno

mi torturi! M'uccidi!... Di me ti prendi scherno!

WALLY

(co' le lagrime agli occhi)

Scherno di te?... Non vedi che t'amo e in te rapita

tutta ne' tuoi accenti vivo una nuova vita...

HAGENBACH

(affascinato, tremante)

Ma allor... perché mi nieghi d'un bacio tuo l'ebbrezza?

(abbracciandola con violenza)

WALLY

(con un lamento)

Ohimè!... Tu mi fai male!...

HAGENBACH

(sussurrando con violenza)

Del tuo bacia m'inebria!...

Così! Così ti voglio! Mia Wally... sempre!...

WALLY

(con un sospiro si abbandona a lui)

Prendimi!

L'Hagenbach la bacia sulla bocca.

Un urlo confuso di applausi, di gride beffarde, di risa scoppiano come un uragano intorno.

PEDONE, DONNE, GIOVANOTTI E BORGHESI

La Wally fu baciata! Ed Afra è vendicata!

(i giovanotti circondano l'Hagenbach, che li guarda come trasognato, ricordando la scommessa)

WALLY

(scossa a quelle risa, guarda l'Hagenbach, non comprendendo)

Che dicon mai costoro? E perché ridono?

(i giovanotti trascinano l'Hagenbach verso l'osteria)

GELLNER

(avvicinandosi alla Wally)

Disgraziata! Perché non m'hai creduto?

WALLY

Ah fu crudel vendetta! Ei m'ingannò?

GIOVANOTTI

A bere!

PEDONE

A bere!

GIOVANOTTI

Afra, il miglior tuo vino!

La Wally, gli occhi vitrei, livida, senza lacrime, guarda avanti a sé. Gellner e Walter la circondano; ma ella non vede che uno.

Un Uomo che le volge le spalle. Quasi spera ancora! Ed ecco invece le Vecchie, le Fanciulle, tutte le Donne di Sölden che la attorniano, beffarde, sogghignando.

DONNE DI SÖLDEN

Se un marito torrai, tu pure a lui Wally

un bacio porterai, che dio non benedì!

(Gellner e Walter circondano la Wally)

GELLNER

Su! Vieni! Andiam!

(additandogli l'Hagenbach che cerca di stordirsi bevendo)

Guardalo là! Lo vedi?

PEDONE

(toccando la sua colla tazza dell'Hagenbach)

Non v'è maggior piacer

d'un ben colmo bicchier.

Ah sì! credete a me,

(vuotando la tazza)

altro non v'è!

Io bevo all'Hagenbach!

GIOVANOTTI

Evviva l'Hagenbach!

WALLY

(co' gli occhi fissi sull'Hagenbach, afferra Gellner e gli dice)

Mi vuoi tu ancora?

GELLNER

(con slancio)

Sì!

WALLY

(sempre co' gli occhi sull'Hagenbach e con voce ferma)

Lo voglio morto!

Atto terzo
Scena unica

Il paesaggio: L'Hochstoff.
La scena è divisa. A destra la casa dello Stromminger (ora della Wally); sul davanti l'interno della camera da letto della Wally. Dall'altra parte una via dell'Hochstoff fiancheggiata a sinistra da case. Dalla via si entra nella camera della Wally da una piccola porta. Due finestre stanno ai lati di questa porta. Nell'estremo orizzonte, come nel primo atto, ma da un diverso punto di vista, il Murzoll, il Similaun. Il ponte rimane assai più vicino agli spettatori, e il sentiero che vi conduce non è che una continuazione della via dell'Hochstoff. Cade la sera. Davanti al crocifisso la lampada è accesa.

Nella camera della Wally:

la camera è immersa in una profonda oscurità.

Nella strada:

ritornano a gruppi quelli dell'Hochstoff che sono andati alla festa di Sölden. Tornano a coppie di quattro, di sei, Uomini, Donne; se ne vengono lentamente pe 'l ponte, e silenziosi rincasano.

Ultima si vede tornare la Wally, accompagnata dal piccolo Walter.

La Wally è ancora vestita della splendida veste di velluto ma i fiori che l'adornavano sono tutti strappati. Essa è assorta in pensieri che l'addolorano, e affannosamente cammina, quasi inconscia di sé, seguendo il piccolo Walter.

Insieme

WALLY E WALTER

Nella camera della Wally:

Walter apre la porta della camera e vi lascia passare la Wally, seguendola; poi richiude la porta e accende una lampada. La Wally rimane immobile in mezzo alla stanza.

-

Walter

Fa' core, Wally!

Wally

(sempre pensierosa)

Hai tu veduto Gellner?

Walter

No! Forse a Sölden passerà la notte.

Wally

Non l'hai veduto dunque?

(si leva il vezzo di perle, e lo guarda sorridendo amaramente; poi con un gesto di disprezzo lo getta sopra una tavola, e siede annodandosi i capelli che disordinatamente le scendono sulle spalle)

Walter

(addolorato guardando la Wally)

Wally!

Wally

(interrompendo)

Taci...

Che è questo? Ascolta!

Walter

(apre una delle finestre e sta ad ascoltare, poi richiude)

È un ubriaco

che canta...

Wally

(che si è alzata, agitata, ad ascoltare, ritorna a sedere mormorando)

È ver! Pareami un lamento!

Walter

(con affetto e quasi supplichevole)

Vuoi che teco rimanga questa sera?

Wally

No, voglio restar sola... te ne prego...

(Walter bacia Wally ed esce per una porta interna a destra. La Wally è agitatissima; ad ogni istante paurosa tende l'orecchio; vorrebbe pregare, ma non può. Finalmente dà in un pianto dirotto, e, la testa fra le mani, si lascia cadere in ginocchio a piè del letto)

-

(la Wally a un tratto si scuote! Le sue mani corrono ai suoi occhi, incredula del suo dolore, quasi a convincersi che essa ha pianto!)

PEDONE E GELLNER

Nella strada:

Vincenzo Gellner viene dal fondo, passa lentamente per la via dell'Hochstoff, ed entra in una delle case che la fiancheggiano. La notte è scesa oscurissima.

-

(dietro il ponte della Ache si ode avvicinarsi poco a poco una canzone. È il Pedone di Schnals, mezzo ubbriaco, che canta)

Pedone

(traversa il ponte, e se ne viene a sghimbescio verso l'Hochstoff)

Non v'è maggior piacer

d'un bel colmo bicchier.

Ah sì! credete a me,

altro non v'è!

(Gellner, all'udire la voce del Pedone esce dalla casa ove era entrato poc'anzi ne chiude la porte con gran precauzione, poi, quasi strisciando per la via, va a porsi allo sbocco del sentiero)

Pedone

(scendendo il sentiero)

Così sempre giocondo

è questo falso mondo...

se l'amore t'inganna

garzon, canta e tracanna!

Ah sì! credilo a me,

altro non v'è!

(allo sbocco del sentiero, là dove questo si congiunge alla strada dell'Hochstoff, Gellner arresta il Pedone, ponendogli una mano sulla spalla)

Gellner

(sottovoce, rapidamente)

Ebben... dunque?

Pedone

(lasciando sfuggire un comico gesto di paura)

Ah! siete voi? Pe 'l ciel, m'avete fatto

paura...

(Gellner impaziente scuote il Pedone)

Pedone

Io là rimasi fino a sera,

quando ad un tratto l'Hagenbach disparve.

Gellner

Disparve?

Pedone

Me ne uscii; era già notte.

Allor decisi di tornare...

un uom scendeva lento il sentier dell'Ache...

Gellner

L'Hagenbach forse?

Pedone

Egli in persona!

Gellner

Parla sommesso... Ebben?

Pedone

Lo riconobbi.

(sulla strada)

PEDONE

Costui è certo un uomo di coraggio...

GELLNER

Perché?

PEDONE

Venir qui solo, e a notte tarda!

Per lui già piange Sölden... là si teme

che qui si voglia... vendicar la Wally!

GELLNER

(ridendo)

Ohibò! pazzie!

(dandogli del denaro)

Però non si sa mai.

Vanne a dormir lontano... mala notte

è questa per l'Hochstoff...

PEDONE

(strizzando l'occhio)

Non mi ci piglia!

(parte dal fondo a sinistra, scomparendo dietro la casa dello Stromminger, zuffolando)

GELLNER

L'Hagenbach qui? Egli all'Hochstoff? Ohibò!

Ubriaco è il Pedon... non è possibile!

(dopo una pausa)

E se ciò fosse? Se...

(arrestandosi e guardando d'intorno)

La notte è oscura...

e una sventura può toccare a tutti...

la lampada lassù... potrebbe spegnersi...

impetuoso è il vento...

(esitando)

Perché tremo? perché tremo?

Ahimè! mi guarda il crocifisso nero!

(riavendosi)

Gellner, su via! Si tratta di Wally!

Si caccia su pe 'l sentiero scrutando nell'oscurità, e tendendo le orecchie per ascoltare il più piccolo rumore. Più che camminare, egli striscia su pe 'l sentiero. Arrivato al ponte, si ferma quasi diffidente; guarda ancora intorno a sé, poi lo varca. Si avvicina al crocifisso, e con grande destrezza ne spegne la lampada.

Il vento soffia più che mai impetuoso.

Gellner scompare nell'oscurità dietro il ponte e aspetta.

La scena rimane completamente immersa nel buio.

WALLY

(nella camera, con un gesto risoluto si dà a pregare sul letto. Si toglie di dosso il corsetto di velluto. Poi si inginocchia, fa il segno di croce e prega. Ma a un tratto si alza esclamando contristata e dispettosa:)

Né mai dunque avrò pace? E da pensieri

sempre feroci o tristi la mia mente

sarà turbata? Ohimè! solo una celia

io fui per lui, e del mio ardente bacio

egli si rise?...

(con accento d'odio)

Ebben, morrai, crudele!

(con raccapriccio prima, poi con isconforto)

Misera me, che l'amo, l'amo!

La giovinezza coi suoi sogni ardenti,

or crudeli tormenti,

tutta sola mi lascia;

e già s'accascia

nel triste ricordare la persona,

e la speranza fugge e m'abbandona!

In un suo bacio v'era la mia vita,

in un suo bacio la speranza tutta!

E m'ha quel bacio la vita distrutta!

Pur... gli perdono; io non vo' la sua vita...

a Gellner voglio dir che pazza fui...

(apre la porta per iscendere nella via, ma si arresta sulla soglia spaventata dall'oscurità)

Che tetra notte! Come fischia il vento...

(guardando verso il ponte)

Spento è il lume laggiù! Giuseppe, certo,

a Sölden è rimasto; per stanotte

nulla ha a temer... doman l'avvertirò!

(richiude la porta e più tranquilla si accinge a coricarsi)

HAGENBACH

(compare dietro il ponte; egli cammina a tentoni nell'oscurità)

Buio è il sentier... la lampada è spenta...

ma che m'importa? Ai piedi di Wally

il rimorso e l'amor mi guideranno.

Sta per passare il ponte, quando Gellner gli è addosso, e lo fa precipitare dal piccolo parapetto. L'Hagenbach getta un urlo terribile.

Gellner scende rapidamente, quasi fuggendo. Poi, giunto allo sbocco del sentiero, rallenta il passo e fa per rientrare in casa sua. Ma vendendo la finestra della camera della Wally ancora rischiarata da un lume, vi si avvicina.

WALLY

(sobbalzando)

È strano! intorno a me solo lamenti

odo stanotte.

GELLNER

È desta ancora la selvaggia e aspetta!

(batte sommessamente ai vetri d'una finestra)

WALLY

Oh ciel! chi batte?

(con spavento)

È Gellner! Che vorrà?

(atterrita, corre come una pazza alla porta, l'apre ed esce nella via)

(da questo punto l'azione si svolge tutta nella via dell'Hochstoff)

GELLNER

Se vuoi vederlo morto... giù nell'Ache

discendi e lo vedrai.

WALLY

No, non è vero!

GELLNER

Oh come vero iddio... giù dal ponte

or ora l'ho precipitato.

WALLY

(afferrandolo convulsa per il collo)

Vile!

GELLNER

Taci... che fai?

WALLY

(trascinando verso il ponte)

Vieni con me...

GELLNER

(dibattendosi)

Mi lascia...

WALLY

Vieni! Laggiù noi due insieme! In fondo

a quell'abisso, e presso al corpo suo.

Là v'è l'altare delle nostre nozze.

Trascina Gellner sin presso al ponte, quando dall'abisso sorge un lamento. Ascolta trepidante. Le sue braccia lasciano sfuggire Gellner. Un altro lamento s'ode distintamente.

(con impeto di gioia)

Dio! vive ancor!

(scende precipitosa nella via, urlando e picchiando a tutte le porte)

A me, a me, soccorso! A me!

(si schiudono alcune finestre, si aprono le porte delle case; uomini e donne compaiono)

ABITANTI DELL'HOCHSTOFF

Che avvenne?

WALLY

Un uom nell'Ache...

ABITANTI DELL'HOCHSTOFF

Morto?

WALLY

Presto!

È l'Hagenbach... ei vive... lo salviamo!

La scena è invasa da Uomini, da Donne; chi porta torce, chi corde e scale. Gellner è scomparso.

ABITANTI DELL'HOCHSTOFF

Presto alle corde... i nodi stretti!

Ben stretti i nodi...

WALLY

Stretti...

ABITANTI DELL'HOCHSTOFF

Ora allacciamo!

Dall'altra parte del ponte intanto si vedono venire a frotte quei di Sölden con armi e torcie; fra essi è Afra.

WALLY

Siam pronti; andiam!

ABITANTI DI SÖLDEN

(minacciosi)

Dell'Hagenbach cerchiamo...

Dov'è? Dov'è? Rispondi!

(un gran silenzio; nessuno osa rispondere)

AFRA

(scoppiando in lacrime)

Ah! l'hanno ucciso!

(quei di Sölden stanno per iscagliarsi contro quelli dell'Hochstoff; la Wally s'interpone gridando:)

WALLY

Morto non è... No!

(ad Afra)

Spera... lo riavrai!

ABITANTI DI SÖLDEN E DELL'HOCHSTOFF

Oh! audacia!

Rapidamente Wally si apre un passaggio tra la Folla, e corre verso il precipizio. Tutti la seguono co' lo sguardo. La Wally, senza esitare, per un piccolo sentiero scende nell'abisso. Meravigliati, quasi atterriti del suo forte atto di coraggio, gli Uomini con le torcie alla mano, si affacciano al precipizio. Le Donne s'inginocchiano in disparte e pregano.

ABITANTI DELL'HOCHSTOFF

Oh! Spavento! Oh! Terror!

Signor, la proteggete! Salva ce la rendete!

Caliam le corde...

(sbigottiti)

L'abisso è profondo...

ascoltiamo in silenzio... Nulla s'ode...

WALLY

(dal fondo dell'abisso, con gioia)

Vive!

AFRA, ABITANTI DI SÖLDEN E DELL'HOCHSTOFF

(si affannano all'abisso)

Forza alle corde, all'opra su!

Su issa! ohè! all'opra su!

Dopo pochi minuti di un'ansia spaventevole, la Wally compare tenendo legato e stretto a sé il corpo dell'Hagenbach, privo di sensi.

AFRA, ABITANTI DI SÖLDEN E DELL'HOCHSTOFF

È salvo!

(gli amici prendono Giuseppe e lo adagiano per terra)

WALLY

(in uno stato di suprema esaltazione, dall'alto della rupe, additando alla folla che le si accalca attorno il corpo del giovane cacciatore, esclama:)

Sì, vive ancora!

(ad Afra)

È dio che te 'l ridona

e tuo lo vuole, per mia man salvato.

(sempre ad Afra con grande commozione)

Così... pur la mia casa... e i campi, e i prati,

Afra son tuoi...

(un singhiozzo le tronca la parola; scoppia in lagrime e s'inginocchia presso Giuseppe baciandolo in volto e mormorando:)

Addio!

(poscia si scosta rapidamente da lui, e pretendo nelle sue mani di Afra, le dice a voce alta per modo che tutti possano udire:)

Allor che gli occhi

riaprirà alla luce, gli dirai

che il bacio che mi tolse, ora gli ho reso!

AFRA, ABITANTI DI SÖLDEN E DELL'HOCHSTOFF

O pia creatura, generosa e santa!

Atto quarto
Scena unica

Sul Murzoll.
Stanca, non lontana dalla sua capanna stava un giorno Wally seduta sopra una delle più alte cime del Murzoll.
La scena che l'attorniava somigliava nel triste e livido dicembre un cimitero sparso di tumuli di neve, co' le fronde bizzaramente foggiate dal ghiaccio in croci, coi cespugli di fiori alpestri trasformati in tombe trasparenti e candide come il marmo. Sotto a' suoi piedi si stendeva il mare di ghiaccio, desolato, infinito, coi suoi riflessi verdastri e con le sue onde irrigidite che si prolungavano sino all'altro versante della montagna. L'orizzonte co' le sue innumerevoli catene di monti era avvolto nei fantastici vapori del meriggio. Il Similaun, accanto a Wally, era accarezzato da una piccola nuvola, e la ragazza, appoggiata la testa nelle mani, ne seguiva macchinalmente gli ondeggiamenti.

Dalla sinistra, per un piccolo ad ascoso sentiero, sale faticosamente Walter sino alla capanna, e si avvicina a Wally.

WALTER

Luogo sicuro questo non è più!

Le valanghe distruggono i sentier!

(la Wally si scuote; guarda d'intorno attentamente, poi ritorna a meditare come prima. Walter l'abbraccia e la costringe affettuosamente ad alzarsi)

Wally, torniamo!

WALLY

Se è scritto ch'io non debba

più veder la terra dove ho amato

e pianto tanto il mio destin si compia!

WALTER

L'inverno è desolato...

WALLY

Più non soffro

pene di questo mondo!

WALTER

È già il Natale,

Wally, torniamo!

WALLY

Non ho più famiglia...

WALTER

Torniamo a riudir le allegre squille

delle campane della chiesa nostra

che cantano la pace...

WALLY

(con abbandono)

La mia pace?

È perduta per sempre! Tu ritorna,

alla casa, alla vita, all'amore!...

Walter, ritorna ed ama!

WALTER

Senza te!

WALLY

(traendo dal seno il vezzo di perle che portava il dì della festa di Sölden e porgendolo a Walter, con un sorriso d'amara tristezza)

Prendi, fanciullo... serbala!

questa memoria pia,

questa, che un dì fu orgoglio

della bellezza mia.

Son queste le mie lagrime

dal duolo irrigidite,

i ricordi soavi

dell'affranto mio cuor,

le parole d'amore

che ho detto e che ho sentite...

A te prendila, Walter!

È tutto il mio tesor!

(con immensa rassegnazione)

Ed or, fanciullo, vanne. È già il Natale!

WALTER

(piangendo)

Torna con me!

WALLY

(melanconicamente)

Riudrai le allegre squille

delle campane della chiesa nostra

che cantano la pace...

WALTER

Wally deh! torna! Wally!

WALLY

Fanciullo, no. Soltanto una preghiera.

(soavemente a Walter indicando il ghiacciaio)

Allor che avrai varcato il periglioso

mare di ghiaccio canta, oh, canta ancora

la mesta cantilena del mio jodler!

Le lacrime le impediscono di più proseguire. Ella abbraccia con gran tenerezza Walter, e dolcemente lo spinge sul sentiero del ritorno.

Walter piangendo si allontana e scompare dal sentiero a sinistra.

Appena sola la Wally si accascia presso la sua capanna. Il cielo, dapprima sereno, va lentamente coprendosi di nubi. Essa si guarda intorno.

WALLY

Eterne a me d'intorno

piange la neve lacrime!

Qui lagrima da secoli

eterno pianto il giorno!

Fra la densa caligine

laggiù la terra appar

mugghiante fra le tenebre

un desolato mar.

Funesto mare dell'umana vita!

Un giorno sciolte le sue vele al vento

sfidava la mia nave l'onda ardita,

e dentro la mia nave, alta, orgogliosa

la giovinezza mia cantava forte

canti d'amor sovra flutti di rosa

(cupa)

quei canti lieti or son nenie di morti!

WALTER

(da lontano)

E il vento iva lontan

poi le venia vicin...

Quando fu giunta sovra l'alto monte

presso la neve bianca

la pellegrina stanca

sciolse le treccie e chinò il bianco fronte.

(la voce di Walter va a poco a poco perdendosi)

WALLY

(con esaltazione)

Sì, come te, fanciulla del mio canto

l'amore fu dolor, la vita pianto.

Sì, come te morir deve la Wally...

(getta il mantello di pelle, si scioglie le chiome che le inondano le spalle, s'inginocchia, e come assorta in dolcissima estasi canta:)

O neve, o figlia candida di dio,

risplender t'ho veduta

dalla vallata muta,

né l'aspro m'atterrì lungo pendio,

e a te ne son venuta.

Esser pari a te bella desio!

Lo jodler che segue, la Wally lo canta con immensa passione, quasi nel delirio; ed è durante questo suo canto che ha del dolore fantastico, che da lunge si sente la voce dell'Hagenbach chiamare: «Wally! Wally!» voce che si fa sempre più distinta.

HAGENBACH

Wally! Wally!

WALLY

Come sei triste, o vento,

tu somigli al mio pianto.

HAGENBACH

Wally!

WALLY

Sei l'ultimo lamento,

sei l'ultimo mio canto.

HAGENBACH

(più distintamente)

Wally!

WALLY

(impaurita)

Una voce mi chiama! Chi mi vuole?

(ascoltando, ma tutto è silenzio)

No, m'ingannai.

HAGENBACH

(più vicino)

Wally!

WALLY

E ancora... Chi mi chiama?

(agitata dallo spavento)

Ah sono, ohimè, le fanciulle beate!

(grido)

Ah! dei lividi ghiacciai sono le fate!

(coprendosi gli occhi colle mani per non vedere la spaventosa visione)

Già la lugubre schiera ecco s'avanza,

ed agitan su me l'orribil velo

e intreccian d'intorno a me la danza,

vêr me tendendo le braccia di gelo!

(cade a terra ansante dallo spavento)

(dal sentiero di destra appare Hagenbach che s'inerpica appoggiandosi a un bastone ferrato. Egli si ferma penosamente impressionato a vedere i segni che i partimenti hanno impresso sul volto della Wally, e dolcemente la chiama:)

HAGENBACH

Oh Wally!

WALLY

(drizzandosi e vedendo Giuseppe)

Vergine santa! Egli è Giuseppe!

Perché sei tu venuto?

HAGENBACH

M'hai salvato,

hai voluto obliar l'offesa mia

e tu mi chiedi perché son tornato?

(con trasporto)

A te ne vengo come a un santo altare!

WALLY

(con emozione)

(È la sua voce!)

HAGENBACH

Oh! come furon lunghi

i dì lontan da te, e come dentro

mi struggeva il desio di rivederti!

Tu nel tormento dell'ore infinite

a me apparivi bella e innamorata!

Poi, la visione dolce si mutava

e come la madonna del dolore

ai miei piè ti vedevo addolorata,

mentre a lavarvi l'oltraggio del bacio,

dagli occhi tuoi sulla tua scarna gota

vi sgorgava un'amara onda di pianto.

WALLY

(con voce appena intelligibile e rotta dalla commozione)

Ah! l'armonia delle sue parole

m'uccide!

HAGENBACH

(continuando con più passione il racconto)

Poi m'han detto un dì: la Wally

non è più qui tu più non la rivedrai!

Ma la speranza non m'hai mai lasciato,

e t'ho, fanciulla bella, ritrovata.

(rimane in lunga contemplazione davanti alla Wally, tremante)

Io t'amo, Wally!

WALLY

(spaventata, agitata, dubbiosa ancora della felicità che viene a lei nel momento appunto che ella la credeva per sempre perduta, e giudicando male dei sentimenti che animano Giuseppe gli dice con amarezza, allontanandosi:)

Ebben, se t'ho salvato,

perché mentir? Non s'ama per pietà

Afra tu amavi ed ami.

HAGENBACH

Afra tu dici?

Mi guarda! È una menzogna! No, Wally.

Credetti odiarti, ma il mio cor ti amava.

(lentamente si avvicina alla Wally, così che le loro teste quasi si toccano)

Quando a Sölden provocatrice balda

tu m'apparisti, allora io, la credei

una sfida crudel! Pur già lottavo

contro incanto della tua persona

che dolcemente m'attraeva a sé!

(con estrema passione)

No, credi, Wally! È inebriato e pazzo

nel caro abbraccio, alle ardenti parole

che vile fui; ma il bacio che ti presi

sulla tua bocca era bacio d'amore...

WALLY

(rapita dall'incanto soave delle parole di Giuseppe:)

(Oh dolce incanto! O paradiso nuovo!)

HAGENBACH

(continuando)

...e appena a sera, pieno di rimorsi

io volli rivederti e ai piedi tuoi

cadere. Tempestosa era la notte,

e dio vegliava sulla colpa mia!...

giù nell'abisso mi perdetti...

WALLY

(con voce rauca interrompendolo)

(Wally impallidisce. La memoria del suo delitto le ritorna in tutto il suo orrore)

Dio?

Non dio... ma un uom! Gli avevan detto: «uccidilo»!

Ei t'attendeva.

(non può più continuare)

HAGENBACH

Un uom?

WALLY

Questa crudele

gli avea sussurrato: «va' e l'uccidi»!

(con raccapriccio)

Amami adunque ancor, se puoi...

(Wally si copre disperatamente il volto colle mani, e rimane così, ritta dinanzi a Giuseppe; questi commosso la guarda, le si avvicina, e dolcemente le dice:)

HAGENBACH

Io t'amo...

La stringe teneramente al suo cuore.

Intanto il cielo si è coperto di nubi; una caligine densa sale, sale minacciosa avvolgendo i picchi circostanti del Murzoll; fra poco anche la capanna della Wally sarà avvolta in questa tenebria spaventosa delle Alpi.

Comincia a soffiare il vento. Ma i due Amanti, felici, strettamente abbracciati, sembrano di nulla accorgersi, e si sussurrano all'orecchio parole d'amore.

WALLY E HAGENBACH

(Wally ripete mormorando)

Vieni, vieni; una placida vita

noi vivremo in un mondo ignorato!

Peregrini a una piaggia fiorita

chiederemo un asilo incantato.

Là, sui prati, fra rose e viole,

noi vivremo una placida vita!

La caligine densa li ha completamente avvolti, il cielo e la terra sono affatto scomparsi in quelle tenebre spaventose. Ad un tratto i due Amanti, come se si svegliassero da un sogno, spaventati dall'oscurità che li circonda tentano muoversi e fuggire. Cercano la capanna, cercano il sentiero... avanzano a tentoni... Essi stessi ormai sono completamente scomparsi nell'oscurità.

Invisibili l'uno all'altro, chiamansi fiocamente per nome... quando odesi uno schianto immenso; poi un urlo terribile: è la valanga! E dopo, un silenzio di morte.

Fine del libretto.

Generazione pagina: 14/01/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40 (W)

Locandina Atto primo Scena unica Atto secondo Scena unica Atto terzo Scena unica Atto quarto Scena unica