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Stiffelio

STIFFELIO

Dramma in tre atti.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

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Libretto di Francesco Maria PIAVE.
Musica di Giuseppe VERDI.

Prima esecuzione: 16 novembre 1850, Trieste.


Personaggi:

STIFFELIO ministro assasveriano

tenore

LINA sua moglie, figlia di

soprano

STANKAR vecchio colonnello conte dell'impero

baritono

RAFFAELE nobile di Leuthold

tenore

JORG altro vecchio ministro

basso

FEDERICO di Frengel, cugino di Lina

tenore

DOROTEA cugina di Lina

mezzosoprano

FRITZ servo che non parla

altro


Coro e Comparse. Amici del conte e discepoli di Stiffelio. Popolo assasveriano.

Scena: un castello del conte di Stankar in Germania, sulle rive dello Salzbach, e suoi dintorni. Epoca: il principio del secolo XIX.

Atto primo
Scena prima

Sala terrena nel castello del conte Stankar; nel fondo una porta nel centro, con finestra a sinistra dello spettatore, un caminetto ardente a diritta. Davanti la finestra, verso la metà della scena, una gran tavola con vari libri, tra i quali uno piuttosto grande legato in tutto lusso con fermaglio chiuso a chiave. L'occorrente per scrivere.
Jorg seduto presso la tavola, leggendo.

JORG

Oh santo libro, oh dell'eterno vero

ispirate profetiche parole!...

(chiude e s'alza)

Segui, Stiffelio, e tua parola sia

tempesta che distrugge, onda che ingoia,

o folgore che atterra

per nemici di dio su questa terra.

Ei vien... la sposa è seco... Ah voglia il cielo

che l'amore non sia d'inciampo al zelo!

Scena seconda

Detto, Stiffelio al cui braccio è Lina: Stankar, Raffaele, Federico, Dorotea.

STIFFELIO

Tra voi son io... mia sposa, amici!...

JORG

Stiffelio...

STANKAR

Figlio...

TUTTI

Come felici

tutti godiamo per tal ritorno!

In ogni core vivrà tal giorno.

Ognun qui v'ama.

DOROTEA

Un battelliere

qui fu più volte...

STIFFELIO

E m'ha cercato?

DOROTEA

Sì.

STIFFELIO

Desso è Valter, il buon nocchiere.

Su strano caso m'ha consigliato.

TUTTI

Saper possiamo che vi narrò?

STIFFELIO

Oh sì, ripeterlo ei non vietò.

Di qua varcando sul primo albore

una finestra ei vide aprire,

e come colto da gran terrore

a quella un giovane poi comparire.

STANKAR

(Oh mio sospetto!)

LINA E RAFFAELE

(Cielo, che sento!)

TUTTI

Su, proseguite, strano è l'evento.

STIFFELIO

Era una donna a lui da presso

che fuor di senno quasi parea...

Egli esitava, ma poi l'eccesso

dello spavento vincer dovea;

sulla finestra ratto montò,

e giù nell'onda precipitò.

STANKAR

Son molti giorni?

STIFFELIO

Otto.

LINA

(Gran dio!)

RAFFAELE

(Fu testimone del caso mio!)

TUTTI

Venne il fuggente riconosciuto?

STIFFELIO

No, questi fogli solo ha perduto.

(traendogli di tasca un portafogli)

TUTTI

Vediamo?

LINA E RAFFAELE

(Cielo!)

STANKAR

Che ne farete?

STIFFELIO

Per consegnargli, legger dovrei,

rea tresca allora discoprirei...

JORG

Ebben?

LINA E RAFFAELE

(Che fia?)

TUTTI

Che risolvete?

STIFFELIO

Ardan col nome del seduttor.

(getta alle fiamme il portafogli)

LINA E RAFFAELE

(Cielo, respiro!)

TUTTI

(Sublime cor!)

Insieme

STIFFELIO

Co' la cenere disperso

sia quel nome e quel delitto;

dio lo disse, dio l'ha scritto,

che al fratel s'indulgerà.

LINA

(Ah mercé, mercé, gran dio,

ti commosse il mio dolore!

S'or fui salva, in altro errore

l'alma più non ricadrà.)

RAFFAELE

(a Lina)

Simular, mentir è d'uopo...

un colloquio da voi voglio...

in quel libro porrò un foglio,

ch'ora e loco vi dirà.

STANKAR

(O Leuthold, all'onor mio

nella figlia tu attentavi!

Ma, se è ver che lo macchiavi,

il tuo sangue il tergerà.)

DOROTEA, JORG E FEDERICO

(Ah perfino la memoria

egli sperde dell'errore!

La purezza dell'amore,

la bontade in cor gli sta!)

Scena terza

Detti e molti Amici e Partigiani di Stiffelio.

CORO

(di dentro)

Viva Stiffelio! Viva!

STIFFELIO

Che fia?

JORG

(guardando dalla finestra)

Festosa arriva

schiera d'amici a te.

STIFFELIO

Che von?

STANKAR

Vedervi.

CORO

(entrando)

Ov'è?

CORO

A te Stiffelio un canto

s'innalza da ogni core;

sei di Lamagna il vanto,

del vizio fugatore.

Giustizia, amor fraterno

diffondi sulla terra,

pe 'l santo vero eterno

combatti l'aspra guerra.

Insieme

DOROTEA, JORG, FEDERICO E CORO

Pei campi, dal convito,

dall'aula, dall'altare,

tuo nome all'infinito

tra noi risuonerà.

STIFFELIO

Fratelli, a dio soltanto

dovete laudi alzare;

un'eco allor quel canto

nell'universo avrà.

LINA

(Da qual rimorso atroce

mi sento lacerare!

Di sua virtù la voce

più rea mi griderà.)

STANKAR

(Cotal virtù un rimorso

se potrà in lei destare,

d'un padre avrà il soccorso,

che sempre veglierà.)

RAFFAELE

(Dovrebbe in me un rimorso

cotal virtù destare;

ma poco è un primo sorso

libar di voluttà!)

(Lina si abbandona sulla sedia presso la tavola, gli altri tutti seguono Stankar nelle stanze a destra)

Scena quarta

Stiffelio e Lina.

STIFFELIO

(Non ha per me un accento!... Non un guardo!)

Soli noi siamo alfine...

LINA

Rodolfo!... Oh perdonate! Mal s'avvezza

a chiamarvi Stiffelio il labbro mio...

(s'alza)

Rodolfo Müller: egli è il dolce nome

col quale vi chiamai la prima volta,

che qui, fuggente la nemica rabbia,

v'accoglieva mio padre.

STIFFELIO

Quanto infelice fui da te lontano!

LINA

Pur di trionfi il mondo

t'era splendido tanto e di piaceri...

STIFFELIO

Piacer!... T'inganni, tu con me non eri.

Vidi ovunque gemere

oppressa la virtude,

vegliardi vidi e giovani

del vizio in schiavitude;

vinto dall'oro il merito,

delusa la giustizia,

e in mare di nequizia

vagar l'umanità.

LINA

Cielo, che orror!

STIFFELIO

Le ingenue

custodi del pudore,

le donne, sotto il vincolo

del coniugale amore...

LINA

Ah!...

STIFFELIO

Ben lo so, perdonami;

il quadro è troppo orrendo...

ma ti riveggo, e apprendo

che ancor v'è fedeltà.

LINA

Che dite mai, Stiffelio!

STIFFELIO

Il ver... Guai se ingannato!...

LINA

È grande la vostr'anima,

avrebbe perdonato.

(si confonde)

STIFFELIO

Ah no, il perdono è facile

al core non ferito;

ma occulto sta nell'anime

tesoro indefinito,

che nulla mano infrangere

impunemente può.

Ma... lacrime ti grondano!...

Tu tremi!... Non m'inganno;

ti cruccia ascoso affanno.

Parla al tuo sposo.

LINA

No.

STIFFELIO

No?... Dunque allor sorridimi;

oggi del nostro imene

ricorre la memoria...

LINA

Lo so... (Che orrende pene!)

STIFFELIO

Dal cielo benedivane

oggi la madre mia...

(le prende la mano)

oggi il suo anel!... Che fia!

Non l'hai!... L'anel dov'è?

LINA

Ah!...

STIFFELIO

Non c'è più... Rispondere

v'è d'uopo... che ne feste?

LINA

L'anello?...

STIFFELIO

Sì... parlatemi...

l'anello a chi lo deste?

(Lina piange e si copre il volto con ambo le mani)

Ah v'appare in fronte scritto

che un rimorso vi fa guerra!

Figlio è solo d'un delitto

quel silenzio accusator!

Ah ch'io cada fulminato,

m'inabissi pur la terra!

Su me scaglisi il creato...

se mi colse il disonor!

LINA

Mi dilacera, m'atterra

quell'accento e quel furor.

Scena quinta

Detti, e Stankar dalla destra.

STANKAR

Müller?

STIFFELIO

Che?

STANKAR

Gli amici attendono...

STIFFELIO

Mai per me un istante avrò!

STANKAR

Ma qual ira!

STIFFELIO

Perdonatemi...

(a Lina)

Andiam... tosto qui verrò.

(partono)

Scena sesta

Lina sola.

Tosto ei disse!... Ah! Son perduta!

Quai discolpe usar potrei?

Il rimorso mi fa muta,

un accento non avrei.

Questa misera tradita

nulla in terra può salvar.

A te ascenda, o dio clemente,

il sospiro, il pianto mio...

tu perdona alla dolente,

ed ei pur perdoni, o dio!

Perdonata, o colla vita

possa l'onta cancellar!

Verrà... dovrò risponder!... Che risponder? ~

Confessar forse?... Ah no!... Scriver fia meglio.

(eseguisce)

Rodolfo!... Ciel, non posso!...

Scena settima

Detta, e Stankar dal mezzo.

STANKAR

(Io tutto vo' saper... Ah!)

(vedendola)

LINA

(Non è questo

che dir gli vo'.)

STANKAR

(che le si sarà avvicinato, pone la mano sulla carta e dice)

Una lettera!

Al signore di Leuthold scrivevate!

(s'impadronisce del foglio)

LINA

(spaventata)

Io?

STANKAR

Silenzio!... Rodolfo!...

Di voi non son più degna!

Non m'ingannava dunque, o sciagurata!...

LINA

Più tacer non potea... troppo soffriva...

STANKAR

Ed ei?... Disperazione,

morte per lui qui stanno.

LINA

Ciel!

STANKAR

Sì, la morte...

LINA

Ah no, ch'ei viva, o dio!

Ingannarlo dovrò?... No, no 'l poss'io!

STANKAR

Dite che il fallo a tergere

la forza non ha il core;

che de' rimorsi il demone

troppo vi fa terrore;

dite ch'è men difficile

all'anima spergiura

svelar la colpa impura

che la morte a lui darà.

Non basta a voi l'infamia,

essere vil volete!...

LINA

Padre!...

STANKAR

Sì, vil... ma uditemi:

Rodolfo salverete...

d'amore immeritevole,

dovrete amor subire!...

LINA

No.

STANKAR

È d'uopo l'obbedire...

LINA

Mai...

STANKAR

Mai?

LINA

No, non sarà.

Insieme

STANKAR

Ed io pure innanzi agli uomini

dovrò l'ira soffocare,

la vergogna dovrò vincere,

voi mia figlia ancor nomare;

voi, l'indegna che disprezzo,

voi, del padre disonor.

LINA

Oh qual fate orrendo strazio

d'una misera pentita!

Non vi dicon queste lagrime

che già troppo son punita?

Non volente fui nel lezzo

trascinata dell'error.

STANKAR

Basti adesso, quel pianto tergete.

LINA

Ah no 'l posso!...

STANKAR

Non più, lo dovete.

LINA

Io no 'l posso!...

STANKAR

Tal è il mio volere.

LINA

No, no 'l posso!...

STANKAR

È di sposa dovere;

di Rodolfo lo esige la vita...

LINA

Tacerò.

STANKAR

Tempo è ben.

LINA

Chi m'aita!

Insieme

STANKAR

Or meco venite, il pianto non vale,

nessuno sospetti l'evento fatale:

stia come in sepolcro celato l'errore,

lo esige, lo impera del sangue l'onore.

A Müller del mondo l'amor fia salvato

se il vostro perdeva mutabile amor.

LINA

Orrenda parola!... per sempre perduto!...

Il pianto si celi, il duolo sia muto;

sorrida serena nel volto la calma,

nasconda l'atroce procella dell'alma!...

Perduto!... Perduto!... Eppure adorato

qual cosa celeste fu sempre dal cor!...

(entrano alla sinistra)

Scena ottava

Raffaele dalla opposta parte, Jorg fuori della finestra.

RAFFAELE

M'evitan!... Ma il colloquio...

avrò che qui le chiedo...

(traendo di tasca una lettera)

Ecco il libro... io n'ho la doppia chiave.

(apre il libro, vi pone la lettera, lo torna a chiudere e lo ripone sulla tavola, tenendo sempre le spalle volte alla finestra)

JORG

(Che vedo!...)

Scena nona

Detti e Federico dalla sinistra.

FEDERICO

Leuthold!...

RAFFAELE

Mi si chiedeva?

FEDERICO

La Messiade di Klopstok voleva.

(prende il libro che porta seco partendo con Raffaele dalla sinistra)

(Jorg si ritira)

Scena decima

Sala di ricevimento nel castello, illuminata e parata per una festa.
Amici di Stiffelio e del Conte vi giungono co' le loro Spose introdotti dai Servi.

CORO DI UOMINI

Plaudiam! Di Stiffelio ~ s'allegri il soggiorno,

si plauda al ritorno ~ del grande orator!

CORO DI DONNE

Concordi qui regnino ~ la gioia, la pace,

costante verace ~ sorrida l'amor!

TUTTI

L'amor che diffondere ~ ei vuol tra' mortali,

l'amor che fa eguali ~ lo schiavo e il signor!

Plaudiamo, ed al cantico ~ qual eco gioconda

l'affetto risponda ~ che muove dal cor!

(si confondono, tra lor favellando)

Scena undicesima

Detti, Stiffelio e Jorg dalla destra; poi Lina al braccio di Stankar; quindi dalla sinistra Raffaele con Dorotea, e Federico che subito parlerà con Lina, ed avrà il Klopstok sotto il braccio.

(tra loro)

STIFFELIO

Tardasti?

JORG

Rifuggo da' gaudi mondani.

STIFFELIO

Adunque tai feste?...

JORG

Le lascio ai profani,

ché arrecan perigli e insidie all'onore.

STIFFELIO

Che parli?

JORG

Ti dico che or ora un signore

un libro con chiave guardingo schiudea,

e in esso un biglietto...

STIFFELIO

Un biglietto!

JORG

Ascondea.

E aspetta risposta... Quel libro è strumento

di tresca colpevole...

STIFFELIO

Oh cielo! Che sento!

Chi è desso?

JORG

È con Lina, e ha il libro...

STIFFELIO

Fia vero!

È Frengel!... Ma come svelare il mistero!

JORG

Più tardi...

(Stiffelio resta concentrato)

DOROTEA

Cugino, pensate al sermone?

FEDERICO

Al tempio stassera saravvi unione...

Verremo.

CORO

Sì, tutti.

FEDERICO

Qual fia l'argomento?

STIFFELIO

Antico. ~ Dell'empio sarà il tradimento.

LINA E RAFFAELE

(Oh cielo!)

FEDERICO

Pensiero sublime, stupendo.

CORO

A tutti i malvagi d'esempio tremendo.

STIFFELIO

Non solo all'iniquo ch'ha il maestro venduto,

ma a quanti tradiscon m'udrete imprecare...

A lui che s'insinua, che simula astuto,

che insidia, che macchia il domestico lare;

che stringe la mano all'uomo ingannato,

e infame poi vanta l'onore involato!...

A lui per anàtema fin sol ch'io ripeta

il carme ispirato del grande poeta...

(prende il libro dalle mani di Federico)

LINA

Ah!

STIFFELIO

Chiuso!

DOROTEA

Ne ha Lina la chiave.

LINA

(Gran dio!)

STIFFELIO

Apritelo dunque...

LINA

Che dite?

STIFFELIO

Il voglio...

LINA

Io!

STIFFELIO

Aprite voi, lo replico,

è inutile il terrore.

D'un empio traditore

qui la condanna sta.

TUTTI

Oh qual m'invade ed agita

terribile pensiero!

Fatal, fatal mistero

tal libro svelerà!

STIFFELIO

No 'l volete?... Farollo io stesso...

(ne rompe il fermaglio e cade una lettera)

Una lettera!

LINA

(Oh cielo!)

STANKAR

(a Stiffelio)

Fermate.

(raccogliendola)

Non v'è legger tal foglio concesso...

Chi lo scrisse, cui spetti ignorate...

STIFFELIO

Io no 'l curo... rendetelo... il vo'.

STANKAR

Vecchio sono...

STIFFELIO

Rendetelo...

STANKAR

No.

(lo riduce in brani)

Insieme

STIFFELIO

(a Stankar irato)

Chi ti salva, o sciagurato,

dallo sdegno che m'accende?

Cieco l'ira già mi rende,

più non freno il mio furor!

LINA

(a Stiffelio frapponendosi)

È mio padre... l'ira vostra

su me tutta or cada alfine;

ma le nevi di quel crine

rispettatele, signor.

STANKAR

(a Raffaele)

Nel recinto dei sepolcri

da me atteso or or sarai;

armi a scelta troverai...

ti precedo, o traditor.

RAFFAELE

(a Stankar)

Freno all'ira... io non la temo

se ch'io sia voi conoscete,

sconsigliato invero siete

nel gridarmi traditor.

TUTTI

(tra loro)

A turbar la bella calma

che spirava in ogni petto,

perché un demone il sospetto

a Stiffelio gittò in cor!

Stiffelio e Jorg partono dalla destra; Lina e Stankar dalla sinistra; gli altri dal mezzo.

Atto secondo
Scena prima

Antico cimitero. Nel centro è una croce con gradini; a sinistra la porta d'un tempio internamente illuminato, a cui si ascende per grandiosa scalea; a destra più in fondo vedesi il castello di Stankar; la luna piove sua luce sulle sparse tombe ombreggiate da spessi cipressi; tra queste una ve n'ha di recente.
Lina, dal fondo agitatissima.

Oh cielo!... Ove son io!...

Quale incognita possa mi trascina!...

Egli verrà!... Qui dove tutto è orrore!...

In ogni tomba sculto

in cifre spaventose

il mio delitto io leggo!...

Il murmure d'ogn'aura mi par voce

che un rimprovero suoni!

(s'aggira barcollando tra i sepolcri)

Ah di mia madre è questo il santo avello!...

Ella sì pura!... Ed io!...

Madre!... Madre, soccorri al dolor mio.

Ah dagli scanni eterei,

dove beata siedi,

alla tua figlia volgiti,

l'affanno suo deh vedi,

queste pentite lacrime

offri all'eterno trono,

e se i beati piangono,

piangi tu pur con me.

Non vorrà il suo perdono

negarmi iddio per te.

Scena seconda

Detta, e Raffaele frettoloso.

RAFFAELE

Lina... Lina?

LINA

Parlate sommesso

per pietade... mio padre è qui presso.

Indovina Rodolfo... sa tutto...

RAFFAELE

Federico reo solo ei sospetta;

vostro padre la prova ha distrutto...

LINA

E il rimorso ch'eterno ne aspetta?

RAFFAELE

Non lo teme chi serve all'amore.

LINA

Fui sorpresa; non v'ama il mio core...

RAFFAELE

Cruda, io sempre pur v'amo...

LINA

Il provate:

i miei scritti, l'anel mi ridate...

di qua tosto partite... involatevi...

RAFFAELE

No, a difendervi qui resterò.

LINA

Dunque perdere volete

questa misera tradita!...

Se restate, la mia vita

tutta in pianto scorrerà!

Maledetto non andrete

dalla donna un dì beata,

chi rendeste sventurata

benedirvi ancor saprà.

Scena terza

Detti e Stankar che comparisce dal fondo, chiuso in un mantello; egli ha due spade.

RAFFAELE

Io resto.

LINA

Allor Rodolfo saprà tutto.

STANKAR

(entra improvvisamente tra loro)

Ei tutto ignorerà...

LINA

Padre!

STANKAR

Partite.

LINA

Ah, ne' vostr'occhi io leggo...

STANKAR

M'obbedite.

(Lina parte)

Scena quarta

Raffaele e Stankar.

STANKAR

Scegli...

(gettando il mantello e presentandogli le spade)

RAFFAELE

Un duello?

STANKAR

Sì, mortale...

RAFFAELE

Ma la sorte non è eguale...

STANKAR

Tu ricusi!... Al mondo in faccia

vo' insultarti...

RAFFAELE

La minaccia

io non curo... fia lodato

chi avrà un veglio rispettato...

STANKAR

Se' un infame... un vile indegno

né ancor t'ecciti allo sdegno?

Spento è dunque in te l'onore?...

RAFFAELE

Paziente son, signore...

STANKAR

Oh mia rabbia!... Ebbene ascolta...

RAFFAELE

Basti!...

STANKAR

M'odi anco una volta;

s'ora invano t'ha gridato

vile, infame il labbro,

fare a tutti disvelato

chi tu sia saprò ben io.

RAFFAELE

Basti... Stankar!...

STANKAR

Venturiero,

che t'avvolgi nel mistero...

nobil conte Raffaello,

tu non sei che un trovatello!

RAFFAELE

(furente)

Ah! Una spada!...

STANKAR

Grazie, o sorte!

(presenta le spade a Raffaele, che ne sceglie una)

RAFFAELE

Una spada!... In guardia...

STANKAR

A morte.

STANKAR E RAFFAELE

(brandendo le spade)

Nessun demone, niun dio

a' miei colpi ti torrà.

Col tuo sangue il furor mio

l'onta infame tergerà.

(si battono accanitamente)

Scena quinta

Detti e Stiffelio dalla porta del tempio.

STIFFELIO

Qual rumore!... Un duello!... Abbassate

or quell'armi...

(scende)

STANKAR E RAFFAELE

Stiffelio!...

STIFFELIO

Voi siete!

Santo è il loco che sì profanate...

i sepolcri col piede premete,

sopra il capo la croce vi sta!

STANKAR

(a Raffaele)

Vieni altrove...

STIFFELIO

Dio pur vi sarà.

STANKAR E RAFFAELE

Ne lasciate... un di noi dée morire...

STIFFELIO

Io saprovvi dovunque seguire.

STANKAR

Dimmi, scordi a chi parli?

STIFFELIO

Di dio

ora parlo nel nome... Ascoltarmi

solo spetta qui a voi. Giù quell'armi;

sia l'offesa coperta d'oblio...

(a Stankar)

Il fratello perdoni al fratello...

STANKAR

Mai...

STIFFELIO

Più giovin... tu pria, Raffaello...

la tua destra?...

(lo disarma e gli stringe la mano)

STANKAR

(a Raffaele)

Oh eccesso inaudito!

La man stringi dell'uom ch'hai tradito!

STIFFELIO

Ah!... Tradito...

STANKAR

Che dissi!

STIFFELIO

(a Stankar)

Parlate?

STANKAR

No, lasciatemi...

STIFFELIO

Il vo'... terminate...

Scena sesta

Detti e Lina dal fondo.

LINA

(indietro)

(Qui dell'armi!)

STIFFELIO

(a Stankar)

(inoltrandosi)

Si sveli il mistero.

LINA

Oh ciel!

STANKAR E RAFFAELE

Lina!

STIFFELIO

Saprò alfine il vero.

LINA

Grazia!... Grazia... Rodolfo...

STIFFELIO

Grazia!

Era dunque costui!...

STANKAR

Müller!

STIFFELIO

Ah!...

Insieme

STIFFELIO

(a tutti)

Era vero?... Ah no!... È impossibile!...

Che ho mentito, almen dite...

un accento proferite...

vi scolpate per pietà!

Ma tu taci!... Ah tolto è il dubbio...

il mio piè ti schiaccerà!

LINA

(spaventata si allontana da Stiffelio)

(Ah scoppiata è omai la folgore

che ruggia sulla mia testa,

e la vita che mi resta

morte lenta a me sarà!

Dio, che padre sei de' miseri,

non negarmi tua pietà.)

STANKAR

(a Raffaele)

Or da dio con quelle lacrime

è il destino tuo già scritto...

reo tu sei di tal delitto

che più inulto non andrà.

S'ora fu sospeso il fulmine,

più tremendo poi cadrà.

RAFFAELE

(a Stankar)

Pronto sono; che più tardasi?

Me tremante non vedrai;

dal mio braccio apprenderai

s'io conosca la viltà.

Nova pugna inevitabile

l'onor mio vendicherà.

STANKAR

(a Stiffelio)

Dessa non è, comprendilo,

che devi ora punire...

STIFFELIO

Ah veggo chi è il colpevole!

(a Stankar)

Onor vi fe' brandire

quel ferro a vendicarmi...

non più... riprendi l'armi...

(a Raffaele strappando la spada di mano a Stankar)

RAFFAELE

Contro di voi!... No 'l vo'...

STIFFELIO

Difenditi...

RAFFAELE

No... No.

STIFFELIO

Non odi in suon terribile

gridarti queste tombe:

trema, a punirti, o perfido

l'ora fatal tuonò!...

CORO

(dall'interno del tempio)

Non punirmi, signor, nel tuo furore,

o come nebbia al sol dileguerò!

Miserere di me, pietà, signore,

miserere, e tue glorie canterò.

Scena settima

Detti e Jorg dal tempio.

JORG

(dalla soglia)

Stiffelio?

STIFFELIO

Quale suono!

(gli cade di mano la spada)

JORG

(raggiungendolo)

I tuoi fratelli sono...

STIFFELIO

Che von?

JORG

Conforti chiedono...

STIFFELIO

Conforti!... Ah!...

JORG

Torna in te!

STIFFELIO

(come in delirio)

Me disperato abbruciano

ira, infernal furore,

tranquilli la man gelida

voi mi gravate al core...

Ah fate prima ch'ardermi

le vene cessi il sangue,

e la virtù che langue

sarà più forte in me!...

Lasciatemi, lasciatemi...

tutto il mio cor perdé.

S'ode nuovamente il coro interno dal tempio.

JORG

Non senti?...

TUTTI

Istante fiero!

JORG

Solleva il tuo pensiero...

e chi sei tu rammentati!

STIFFELIO

(scosso)

Assasveriano io sono!...

dio, a parlar loro ispirami...

TUTTI

Di pace, di perdono!...

(inginocchiandosi)

STIFFELIO

(sorgendo impetuoso)

Perdon!... Giammai!... La perfida...

sia maledetta!

TUTTI

Oh cielo!

(Lina cade in ginocchio al piè di Stiffelio)

JORG

(salito sui gradini)

Da questa croce agli uomini

ha il giusto perdonato...

STIFFELIO

(va barcollando)

La croce!... Ahimè!... Qual gelo!

Io muoio!...

(cade sui gradini)

TUTTI

Oh sventurato!

Atto terzo
Scena prima

Anticamera che mette a vari appartamenti. Sopra una tavola, due pistole, e l'occorrente per scrivere.
Stankar entra pensoso leggendo una lettera.

Ei fugge!... E con tal foglio

Lina a seguirlo tenta!...

Infame!... Egli s'invola a mia vendetta!...

O spada dell'onor che per tant'anni

cingevi il fianco del guerriero antico

e nei cimenti a lui mietevi gloria,

vanne lungi da me... più non ti merto...

(si leva la spada e la getta)

Disonorato io son!... Disonorato!

E ch'è la vita mia senza l'onore?

È un'onda... ebben, si tolga...

sì, sì un istante, e tutto sia finito!

(per prendere una pistola, poi si arresta)

Lasciar tutto!... Stiffelio... la mia figlia!...

La mia colpevol figlia!... Che!... Una lacrima!...

Lacrima il ciglio d'un soldato!... Oh quanto

sei tu grande, o dolor!... Mi strappi il pianto.

Lina, pensai che un angelo

in te mi desse il cielo,

raggio d'amor purissimo

degli anni miei sul gelo...

stolto!... Sognai!... Sparita

la gioia è di mia vita;

una innocente lacrima

spirando non vedrò;

solo seguace al feretro

il disonore avrò.

(va a sedere commosso, e scrive)

Scena seconda

Detto, poi Jorg astratto.

STANKAR

Ah si finisca... Addio, Stiffelio... Addio.

Estremo...

(suggella il foglio, poi prende una pistola e la monta)

JORG

Ei qui verrà...

STANKAR

Chi?

(sorpreso nascondendo l'arma)

JORG

Voi!... Stiffelio

cerco.

STANKAR

È inaccesso a tutti!...

JORG

A me no 'l fia

quando saprà che Raffael raggiunsi.

STANKAR

Che di'?

JORG

Ei verrà tra poco...

(entra nella stanza di Stiffelio)

Scena terza

Stankar solo.

Qui Raffael verrà!...

In questo tetto uno di noi morrà!

Oh gioia inesprimibile,

che questo core inondi,

è troppo, è troppo il palpito

che in tutto me diffondi!

Convulsa provo un'estasi

che quasi par deliro!

La voce ed il respiro

mancar già sento a me!

Vendetta!... Ah vieni, affrettati,

rinascerò per te!

(parte)

Scena quarta

Stiffelio e Jorg dalla camera.

STIFFELIO

(a Jorg)

Dite ai fratei che al tempio

sarò fra pochi istanti...

lasciatemi...

JORG

Egli viene...

(parte)

Scena quinta

Stiffelio, Raffaele, e Fritz a tempo.

RAFFAELE

Ricercare mi feste?

STIFFELIO

Sì.

RAFFAELE

Prevedo

rimbrotti...

STIFFELIO

Non un detto.

RAFFAELE

Non mi opporrò a vendetta, se bramate...

STIFFELIO

Sol ho un'inchiesta...

RAFFAELE

Quale?

STIFFELIO

Che fareste, se pur libera fosse

Lina?...

RAFFAELE

Che dite!

STIFFELIO

Io chiedo... Rispondete.

RAFFAELE

A impossibil supposto?

STIFFELIO

Fritz?...

(Fritz comparisce, poi parte)

STIFFELIO

S'avverta

Lina, che qui l'attendo...

RAFFAELE

E che cercate?

STIFFELIO

Saper s'è a voi più cara

colpevol libertade, o l'avvenire

di donna che perdeste...

Là tutto udrete...

(lo conduce e chiude in una stanza laterale)

RAFFAELE

(Cielo!)

(entrando)

Scena sesta

Stiffelio e Lina.

STIFFELIO

Inevitabil fu questo colloquio

prima di separarci...

LINA

Che!... Partite?...

STIFFELIO

Sì... questa sera...

LINA

Voi!... Come?

STIFFELIO

Udite.

Opposto è il calle che in avvenire

la nostra vita dovrà seguire...

Col guardo fiso soltanto in dio

vo' rassegnato correre il mio...

voi stretta all'uomo del vostro core,

trarvi potrete dal disonore...

LINA

Che dite!...

STIFFELIO

Quando ci unimmo sposi,

perché dovunque perseguitato

a tutti il vero mio nome ascosi,

dal dritto sciogliere tal nodo è dato.

Quest'atto il frange...

LINA

Cielo, un divorzio!...

STIFFELIO

A voi, segnatelo... firmato io l'ho.

LINA

Ah, fatal colpo attendermi,

Rodolfo, qui sapea!...

Ma degna di rimprovero

almeno mi credea...

no... d'uno sprezzo acerrimo

trovo sol qui l'orror!...

Schiacciatemi... uccidetemi...

morrò per vostro amor!

STIFFELIO

Speraste che per lacrime

scemasse il dolor mio!...

Che l'onta incancellabile

coprissi alfin d'oblio!...

Che rassegnato accogliere

potessi il disonor!...

Ah vivon quanto l'anima

le offese dell'onor!...

LINA

A me quell'atto... Datelo.

(glielo toglie di mano)

STIFFELIO

Firmate?

LINA

Sì.

STIFFELIO

(Che ascolto!)

LINA

Trama pensaste il piangere...

ora tal dubbio è tolto...

(firma)

entrambi siamo or liberi,

tutto tra noi cessò.

(gli rende la carta)

Ora il potrete... Uditemi...

STIFFELIO

Non più, signora...

(per partire)

LINA

Il vo'.

(trattenendolo)

Non allo sposo volgomi,

ma all'uom di sacro zelo...

ei fino dal patibolo

a' rei dischiude il cielo...

la donna più non supplica,

qui la colpevol sta...

STIFFELIO

Lasciatemi... lasciatemi...

LINA

Ministro, confessatemi...

(si getta a' suoi piedi)

STIFFELIO

Voi!... Che udrò?...

LINA

Quanto Müller

voluto udir non ha.

Egli un patto proponeva

ch'altrui donna mi rendeva,

quasi avessi, lui perduto,

trovar pace ancor potuto...

quasi a prezzo tal volessi

riacquistarmi ancor l'onore...

quasi vivere potessi

discacciata dal suo core...

STIFFELIO

Basti... basti...

LINA

D'altri moglie!

Ah voi dunque non capite

l'amor mio!...

STIFFELIO

Amor!... Che dite!...

LINA

V'amai sempre... sempre v'amo;

testimonio iddio ne chiamo...

STIFFELIO

Ma colui!...

LINA

Fu tradimento...

STIFFELIO

Vi tradiva!...

LINA

Sì...

STIFFELIO

Fia spento...

io n'ho il dritto...

LINA

Cielo!...

STIFFELIO

È là.

Scena settima

Detti, Stankar con una spada insanguinata alla mano e Jorg da opposte parti.

STANKAR

Non v'è più.

LINA

Che!

JORG

Un'uccisione!

STIFFELIO

Un duello!

STANKAR

Un'espiazione...

Chi poteva il disonore

rivelar, estinto è già.

(parte)

JORG

(a Stiffelio)

Vieni al tempio del signore,

virtù nuova avrai colà.

Scena ottava

Stiffelio, Lina e Jorg.

Insieme

STIFFELIO

Ah sì, voliamo al tempio,

fuggiam le inique porte,

delitto solo morte

qui l'uom vi stampò.

Ai seduttori esempio

rimanga questo tetto...

iddio l'ha maledetto,

d'infamia il fulminò.

LINA

Ah dunque non v'ha in terra

conforto al mio dolore!...

D'involontario errore

perdono non avrò!

Clemente iddio disserra

di tua pietà il tesoro,

col palpito t'imploro

d'un cor che non peccò!

Stiffelio è tratto altrove da Jorg. Lina si ritira in una stanza.

Scena nona

Interno d'un tempio gotico sostenuto da grandi arcate. Non si vedrà alcun altare; solamente appoggiata ad una colonna, è una cattedra, a cui si ascende per doppia gradinata.
Dorotea, Federico e Popolo sono nel tempio. Lina coperta d'un velo va presso la cattedra a destra, Stankar a sinistra. Tutti sono in ginocchio e pregano accompagnati dall'organo.

Insieme

CORO, DOROTEA E FEDERICO

Non punirmi, signor, nel tuo furore,

o come nebbia al sol dileguerò!

Miserere di me, pietà, signore,

miserere, e tue glorie canterò.

STANKAR

Se punii chi m'ha tradito

nell'onore ch'è tuo dono,

come a Davide pentito,

dio, concedimi il perdono.

LINA

Confido in te

signor, pietà.

Non nieghi a me

la tua bontà.

Scena ultima

Detti, Stiffelio e Jorg dalla destra. Sono coperti di nera e lunga cappa. Stiffelio è concentrato e porta un libro.

JORG

Stiffelio?

STIFFELIO

Eccomi...

(riavendosi da un'astrazione)

LINA

(Udirlo

ancor potrò!)

STIFFELIO

(Qual donna!)

(passandole vicino)

LINA

(Non mi conobbe!)

STIFFELIO

(a Jorg)

Qui restate.

(piano fra loro)

JORG

L'alma

afforza... Speran tutti in te...

STIFFELIO

(scorgendo Lina)

Ciel!

JORG

Ch'hai?

STIFFELIO

Dessa!...

JORG

Pensa ove sei!... Coraggio!...

STIFFELIO

Ah sì!...

Ma confusa ho la mente

ed il pensier mi sfugge...

JORG

Il libro santo schiudi,

t'ispirerà il signore...

STIFFELIO

Dicesti ben...

JORG

Fa' core.

(salgono alla cattedra per la scala a sinistra)

STIFFELIO

(molto agitato apre il libro e con tremante voce vi legge)

«Rivolto allor quel divo

al popolo assembrato

l'adultera indicò ch'era a' suoi piedi...

e così disse.»

LINA

(Oh dio!)

(cade sui gradini della scala a destra)

STIFFELIO

«Quegli di voi

che non peccò, la prima pietra scagli.»

JORG

(piano a Stiffelio)

Che parli?

LINA

E non finisce!...

STIFFELIO

(guardando Lina che sale co' ginocchi la scala)

«E la donna... la donna

perdonata si alzò.»

LINA

Gran dio!

(cade a' piè di Stiffelio)

JORG

Che fai Stiffelio!...

STIFFELIO

Sì, perdonata... Iddio lo pronunciò.

(ponendo la mano sul libro)

(tutti ripetono)

Fine del libretto.

Generazione pagina: 14/01/2016
Pagina: ridotto, rid
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