STIFFELIO
Dramma in tre atti.
Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.
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Libretto di Francesco Maria PIAVE.
Musica di Giuseppe VERDI.
Prima esecuzione: 16 novembre 1850, Trieste.
Personaggi:
STIFFELIO ministro assasveriano |
tenore |
LINA sua moglie, figlia di |
soprano |
STANKAR vecchio colonnello conte dell'impero |
baritono |
RAFFAELE nobile di Leuthold |
tenore |
JORG altro vecchio ministro |
basso |
FEDERICO di Frengel, cugino di Lina |
tenore |
DOROTEA cugina di Lina |
mezzosoprano |
FRITZ servo che non parla |
altro |
Coro e Comparse.
Amici del conte e discepoli di Stiffelio.
Popolo assasveriano.
Scena: un castello del conte di Stankar in Germania, sulle rive dello Salzbach, e suoi dintorni.
Epoca: il principio del secolo XIX.
Sala terrena nel castello del conte Stankar; nel fondo una porta nel centro, con finestra a sinistra dello spettatore, un caminetto ardente a diritta. Davanti la finestra, verso la metà della scena, una gran tavola con vari libri, tra i quali uno piuttosto grande legato in tutto lusso con fermaglio chiuso a chiave. L'occorrente per scrivere.
Jorg seduto presso la tavola, leggendo.
JORG
Oh santo libro, oh dell'eterno vero
ispirate profetiche parole!...
(chiude e s'alza)
Segui, Stiffelio, e tua parola sia
tempesta che distrugge, onda che ingoia,
o folgore che atterra
per nemici di dio su questa terra.
Ei vien... la sposa è seco... Ah voglia il cielo
che l'amore non sia d'inciampo al zelo!
Detto, Stiffelio al cui braccio è Lina: Stankar, Raffaele, Federico, Dorotea.
STIFFELIO
Tra voi son io... mia sposa, amici!...
JORG
Stiffelio...
STANKAR
TUTTI
Come felici
tutti godiamo per tal ritorno!
In ogni core vivrà tal giorno.
Ognun qui v'ama.
DOROTEA
Un battelliere
qui fu più volte...
STIFFELIO
E m'ha cercato?
DOROTEA
Sì.
STIFFELIO
Desso è Valter, il buon nocchiere.
Su strano caso m'ha consigliato.
TUTTI
Saper possiamo che vi narrò?
STIFFELIO
Oh sì, ripeterlo ei non vietò.
Di qua varcando sul primo albore
una finestra ei vide aprire,
e come colto da gran terrore
a quella un giovane poi comparire.
STANKAR
LINA E RAFFAELE
(Cielo, che sento!)
TUTTI
Su, proseguite, strano è l'evento.
STIFFELIO
Era una donna a lui da presso
che fuor di senno quasi parea...
Egli esitava, ma poi l'eccesso
dello spavento vincer dovea;
sulla finestra ratto montò,
e giù nell'onda precipitò.
STANKAR
STIFFELIO
Otto.
LINA
(Gran dio!)
RAFFAELE
(Fu testimone del caso mio!)
TUTTI
Venne il fuggente riconosciuto?
STIFFELIO
No, questi fogli solo ha perduto.
(traendogli di tasca un portafogli)
TUTTI
Vediamo?
LINA E RAFFAELE
(Cielo!)
STANKAR
STIFFELIO
Per consegnargli, legger dovrei,
rea tresca allora discoprirei...
JORG
Ebben?
LINA E RAFFAELE
(Che fia?)
TUTTI
Che risolvete?
STIFFELIO
Ardan col nome del seduttor.
(getta alle fiamme il portafogli)
LINA E RAFFAELE
(Cielo, respiro!)
TUTTI
(Sublime cor!)
Insieme
STIFFELIO
Co' la cenere disperso
sia quel nome e quel delitto;
dio lo disse, dio l'ha scritto,
che al fratel s'indulgerà.
LINA
(Ah mercé, mercé, gran dio,
ti commosse il mio dolore!
S'or fui salva, in altro errore
l'alma più non ricadrà.)
RAFFAELE
(a Lina)
Simular, mentir è d'uopo...
un colloquio da voi voglio...
in quel libro porrò un foglio,
ch'ora e loco vi dirà.
STANKAR
DOROTEA, JORG E FEDERICO
(Ah perfino la memoria
egli sperde dell'errore!
La purezza dell'amore,
la bontade in cor gli sta!)
Detti e molti Amici e Partigiani di Stiffelio.
CORO
(di dentro)
Viva Stiffelio! Viva!
STIFFELIO
Che fia?
JORG
(guardando dalla finestra)
Festosa arriva
schiera d'amici a te.
STIFFELIO
Che von?
STANKAR
CORO
(entrando)
Ov'è?
CORO
A te Stiffelio un canto
s'innalza da ogni core;
sei di Lamagna il vanto,
del vizio fugatore.
Giustizia, amor fraterno
diffondi sulla terra,
pe 'l santo vero eterno
combatti l'aspra guerra.
Insieme
DOROTEA, JORG, FEDERICO E CORO
Pei campi, dal convito,
dall'aula, dall'altare,
tuo nome all'infinito
tra noi risuonerà.
STIFFELIO
Fratelli, a dio soltanto
dovete laudi alzare;
un'eco allor quel canto
nell'universo avrà.
LINA
(Da qual rimorso atroce
mi sento lacerare!
Di sua virtù la voce
più rea mi griderà.)
STANKAR
RAFFAELE
(Dovrebbe in me un rimorso
cotal virtù destare;
ma poco è un primo sorso
libar di voluttà!)
(Lina si abbandona sulla sedia presso la tavola, gli altri tutti seguono Stankar nelle stanze a destra)
Stiffelio e Lina.
STIFFELIO
(Non ha per me un accento!... Non un guardo!)
Soli noi siamo alfine...
LINA
Rodolfo!... Oh perdonate! Mal s'avvezza
a chiamarvi Stiffelio il labbro mio...
(s'alza)
Rodolfo Müller: egli è il dolce nome
col quale vi chiamai la prima volta,
che qui, fuggente la nemica rabbia,
v'accoglieva mio padre.
STIFFELIO
Quanto infelice fui da te lontano!
LINA
Pur di trionfi il mondo
t'era splendido tanto e di piaceri...
STIFFELIO
Piacer!... T'inganni, tu con me non eri.
Vidi ovunque gemere
oppressa la virtude,
vegliardi vidi e giovani
del vizio in schiavitude;
vinto dall'oro il merito,
delusa la giustizia,
e in mare di nequizia
vagar l'umanità.
LINA
Cielo, che orror!
STIFFELIO
Le ingenue
custodi del pudore,
le donne, sotto il vincolo
del coniugale amore...
LINA
Ah!...
STIFFELIO
Ben lo so, perdonami;
il quadro è troppo orrendo...
ma ti riveggo, e apprendo
che ancor v'è fedeltà.
LINA
Che dite mai, Stiffelio!
STIFFELIO
Il ver... Guai se ingannato!...
LINA
È grande la vostr'anima,
avrebbe perdonato.
(si confonde)
STIFFELIO
Ah no, il perdono è facile
al core non ferito;
ma occulto sta nell'anime
tesoro indefinito,
che nulla mano infrangere
impunemente può.
Ma... lacrime ti grondano!...
Tu tremi!... Non m'inganno;
ti cruccia ascoso affanno.
Parla al tuo sposo.
LINA
No.
STIFFELIO
No?... Dunque allor sorridimi;
oggi del nostro imene
ricorre la memoria...
LINA
Lo so... (Che orrende pene!)
STIFFELIO
Dal cielo benedivane
oggi la madre mia...
(le prende la mano)
oggi il suo anel!... Che fia!
Non l'hai!... L'anel dov'è?
LINA
Ah!...
STIFFELIO
Non c'è più... Rispondere
v'è d'uopo... che ne feste?
LINA
L'anello?...
STIFFELIO
Sì... parlatemi...
l'anello a chi lo deste?
(Lina piange e si copre il volto con ambo le mani)
Ah v'appare in fronte scritto
che un rimorso vi fa guerra!
Figlio è solo d'un delitto
quel silenzio accusator!
Ah ch'io cada fulminato,
m'inabissi pur la terra!
Su me scaglisi il creato...
se mi colse il disonor!
LINA
Mi dilacera, m'atterra
quell'accento e quel furor.
Detti, e Stankar dalla destra.
STANKAR
STIFFELIO
Che?
STANKAR
STIFFELIO
Mai per me un istante avrò!
STANKAR
STIFFELIO
Perdonatemi...
(a Lina)
Andiam... tosto qui verrò.
(partono)
Lina sola.
Tosto ei disse!... Ah! Son perduta!
Quai discolpe usar potrei?
Il rimorso mi fa muta,
un accento non avrei.
Questa misera tradita
nulla in terra può salvar.
A te ascenda, o dio clemente,
il sospiro, il pianto mio...
tu perdona alla dolente,
ed ei pur perdoni, o dio!
Perdonata, o colla vita
possa l'onta cancellar!
Verrà... dovrò risponder!... Che risponder? ~
Confessar forse?... Ah no!... Scriver fia meglio.
(eseguisce)
Rodolfo!... Ciel, non posso!...
Detta, e Stankar dal mezzo.
STANKAR
LINA
(Non è questo
che dir gli vo'.)
STANKAR
LINA
(spaventata)
Io?
STANKAR
LINA
Più tacer non potea... troppo soffriva...
STANKAR
LINA
Ciel!
STANKAR
LINA
Ah no, ch'ei viva, o dio!
Ingannarlo dovrò?... No, no 'l poss'io!
STANKAR
LINA
Padre!...
STANKAR
LINA
No.
STANKAR
LINA
Mai...
STANKAR
LINA
No, non sarà.
Insieme
STANKAR
LINA
Oh qual fate orrendo strazio
d'una misera pentita!
Non vi dicon queste lagrime
che già troppo son punita?
Non volente fui nel lezzo
trascinata dell'error.
STANKAR
LINA
Ah no 'l posso!...
STANKAR
LINA
Io no 'l posso!...
STANKAR
LINA
No, no 'l posso!...
STANKAR
LINA
Tacerò.
STANKAR
LINA
Chi m'aita!
Insieme
STANKAR
LINA
Orrenda parola!... per sempre perduto!...
Il pianto si celi, il duolo sia muto;
sorrida serena nel volto la calma,
nasconda l'atroce procella dell'alma!...
Perduto!... Perduto!... Eppure adorato
qual cosa celeste fu sempre dal cor!...
(entrano alla sinistra)
Raffaele dalla opposta parte, Jorg fuori della finestra.
RAFFAELE
M'evitan!... Ma il colloquio...
avrò che qui le chiedo...
(traendo di tasca una lettera)
Ecco il libro... io n'ho la doppia chiave.
(apre il libro, vi pone la lettera, lo torna a chiudere e lo ripone sulla tavola, tenendo sempre le spalle volte alla finestra)
JORG
(Che vedo!...)
Detti e Federico dalla sinistra.
FEDERICO
Leuthold!...
RAFFAELE
Mi si chiedeva?
FEDERICO
La Messiade di Klopstok voleva.
(prende il libro che porta seco partendo con Raffaele dalla sinistra)
(Jorg si ritira)
Sala di ricevimento nel castello, illuminata e parata per una festa.
Amici di Stiffelio e del Conte vi giungono co' le loro Spose introdotti dai Servi.
CORO DI UOMINI
Plaudiam! Di Stiffelio ~ s'allegri il soggiorno,
si plauda al ritorno ~ del grande orator!
CORO DI DONNE
Concordi qui regnino ~ la gioia, la pace,
costante verace ~ sorrida l'amor!
TUTTI
L'amor che diffondere ~ ei vuol tra' mortali,
l'amor che fa eguali ~ lo schiavo e il signor!
Plaudiamo, ed al cantico ~ qual eco gioconda
l'affetto risponda ~ che muove dal cor!
(si confondono, tra lor favellando)
Detti, Stiffelio e Jorg dalla destra; poi Lina al braccio di Stankar; quindi dalla sinistra Raffaele con Dorotea, e Federico che subito parlerà con Lina, ed avrà il Klopstok sotto il braccio.
(tra loro)
STIFFELIO
Tardasti?
JORG
Rifuggo da' gaudi mondani.
STIFFELIO
Adunque tai feste?...
JORG
Le lascio ai profani,
ché arrecan perigli e insidie all'onore.
STIFFELIO
Che parli?
JORG
Ti dico che or ora un signore
un libro con chiave guardingo schiudea,
e in esso un biglietto...
STIFFELIO
Un biglietto!
JORG
Ascondea.
E aspetta risposta... Quel libro è strumento
di tresca colpevole...
STIFFELIO
Oh cielo! Che sento!
Chi è desso?
JORG
È con Lina, e ha il libro...
STIFFELIO
Fia vero!
È Frengel!... Ma come svelare il mistero!
JORG
Più tardi...
(Stiffelio resta concentrato)
DOROTEA
Cugino, pensate al sermone?
FEDERICO
Al tempio stassera saravvi unione...
Verremo.
CORO
Sì, tutti.
FEDERICO
Qual fia l'argomento?
STIFFELIO
Antico. ~ Dell'empio sarà il tradimento.
LINA E RAFFAELE
(Oh cielo!)
FEDERICO
Pensiero sublime, stupendo.
CORO
A tutti i malvagi d'esempio tremendo.
STIFFELIO
Non solo all'iniquo ch'ha il maestro venduto,
ma a quanti tradiscon m'udrete imprecare...
A lui che s'insinua, che simula astuto,
che insidia, che macchia il domestico lare;
che stringe la mano all'uomo ingannato,
e infame poi vanta l'onore involato!...
A lui per anàtema fin sol ch'io ripeta
il carme ispirato del grande poeta...
(prende il libro dalle mani di Federico)
LINA
Ah!
STIFFELIO
Chiuso!
DOROTEA
Ne ha Lina la chiave.
LINA
(Gran dio!)
STIFFELIO
Apritelo dunque...
LINA
Che dite?
STIFFELIO
Il voglio...
LINA
Io!
STIFFELIO
Aprite voi, lo replico,
è inutile il terrore.
D'un empio traditore
qui la condanna sta.
TUTTI
Oh qual m'invade ed agita
terribile pensiero!
Fatal, fatal mistero
tal libro svelerà!
STIFFELIO
No 'l volete?... Farollo io stesso...
(ne rompe il fermaglio e cade una lettera)
Una lettera!
LINA
(Oh cielo!)
STANKAR
STIFFELIO
Io no 'l curo... rendetelo... il vo'.
STANKAR
STIFFELIO
Rendetelo...
STANKAR
Insieme
STIFFELIO
(a Stankar irato)
Chi ti salva, o sciagurato,
dallo sdegno che m'accende?
Cieco l'ira già mi rende,
più non freno il mio furor!
LINA
(a Stiffelio frapponendosi)
È mio padre... l'ira vostra
su me tutta or cada alfine;
ma le nevi di quel crine
rispettatele, signor.
STANKAR
RAFFAELE
(a Stankar)
Freno all'ira... io non la temo
se ch'io sia voi conoscete,
sconsigliato invero siete
nel gridarmi traditor.
TUTTI
(tra loro)
A turbar la bella calma
che spirava in ogni petto,
perché un demone il sospetto
a Stiffelio gittò in cor!
Stiffelio e Jorg partono dalla destra; Lina e Stankar dalla sinistra; gli altri dal mezzo.
Antico cimitero. Nel centro è una croce con gradini; a sinistra la porta d'un tempio internamente illuminato, a cui si ascende per grandiosa scalea; a destra più in fondo vedesi il castello di Stankar; la luna piove sua luce sulle sparse tombe ombreggiate da spessi cipressi; tra queste una ve n'ha di recente.
Lina, dal fondo agitatissima.
Oh cielo!... Ove son io!...
Quale incognita possa mi trascina!...
Egli verrà!... Qui dove tutto è orrore!...
In ogni tomba sculto
in cifre spaventose
il mio delitto io leggo!...
Il murmure d'ogn'aura mi par voce
che un rimprovero suoni!
(s'aggira barcollando tra i sepolcri)
Ah di mia madre è questo il santo avello!...
Ella sì pura!... Ed io!...
Madre!... Madre, soccorri al dolor mio.
Ah dagli scanni eterei,
dove beata siedi,
alla tua figlia volgiti,
l'affanno suo deh vedi,
queste pentite lacrime
offri all'eterno trono,
e se i beati piangono,
piangi tu pur con me.
Non vorrà il suo perdono
negarmi iddio per te.
Detta, e Raffaele frettoloso.
RAFFAELE
Lina... Lina?
LINA
Parlate sommesso
per pietade... mio padre è qui presso.
Indovina Rodolfo... sa tutto...
RAFFAELE
Federico reo solo ei sospetta;
vostro padre la prova ha distrutto...
LINA
E il rimorso ch'eterno ne aspetta?
RAFFAELE
Non lo teme chi serve all'amore.
LINA
Fui sorpresa; non v'ama il mio core...
RAFFAELE
Cruda, io sempre pur v'amo...
LINA
Il provate:
i miei scritti, l'anel mi ridate...
di qua tosto partite... involatevi...
RAFFAELE
No, a difendervi qui resterò.
LINA
Dunque perdere volete
questa misera tradita!...
Se restate, la mia vita
tutta in pianto scorrerà!
Maledetto non andrete
dalla donna un dì beata,
chi rendeste sventurata
benedirvi ancor saprà.
Detti e Stankar che comparisce dal fondo, chiuso in un mantello; egli ha due spade.
RAFFAELE
Io resto.
LINA
Allor Rodolfo saprà tutto.
STANKAR
LINA
Padre!
STANKAR
LINA
Ah, ne' vostr'occhi io leggo...
STANKAR
(Lina parte)
Raffaele e Stankar.
STANKAR
RAFFAELE
Un duello?
STANKAR
RAFFAELE
Ma la sorte non è eguale...
STANKAR
RAFFAELE
La minaccia
io non curo... fia lodato
chi avrà un veglio rispettato...
STANKAR
RAFFAELE
Paziente son, signore...
STANKAR
RAFFAELE
Basti!...
STANKAR
RAFFAELE
Basti... Stankar!...
STANKAR
RAFFAELE
(furente)
Ah! Una spada!...
STANKAR
(presenta le spade a Raffaele, che ne sceglie una)
RAFFAELE
Una spada!... In guardia...
STANKAR
STANKAR E RAFFAELE
(brandendo le spade)
Nessun demone, niun dio
a' miei colpi ti torrà.
Col tuo sangue il furor mio
l'onta infame tergerà.
(si battono accanitamente)
Detti e Stiffelio dalla porta del tempio.
STIFFELIO
Qual rumore!... Un duello!... Abbassate
or quell'armi...
(scende)
STANKAR E RAFFAELE
Stiffelio!...
STIFFELIO
Voi siete!
Santo è il loco che sì profanate...
i sepolcri col piede premete,
sopra il capo la croce vi sta!
STANKAR
STIFFELIO
Dio pur vi sarà.
STANKAR E RAFFAELE
Ne lasciate... un di noi dée morire...
STIFFELIO
Io saprovvi dovunque seguire.
STANKAR
STIFFELIO
Di dio
ora parlo nel nome... Ascoltarmi
solo spetta qui a voi. Giù quell'armi;
sia l'offesa coperta d'oblio...
(a Stankar)
Il fratello perdoni al fratello...
STANKAR
STIFFELIO
Più giovin... tu pria, Raffaello...
la tua destra?...
(lo disarma e gli stringe la mano)
STANKAR
STIFFELIO
Ah!... Tradito...
STANKAR
STIFFELIO
(a Stankar)
Parlate?
STANKAR
STIFFELIO
Il vo'... terminate...
Detti e Lina dal fondo.
LINA
(indietro)
(Qui dell'armi!)
STIFFELIO
(a Stankar)
(inoltrandosi)
Si sveli il mistero.
LINA
Oh ciel!
STANKAR E RAFFAELE
Lina!
STIFFELIO
Saprò alfine il vero.
LINA
Grazia!... Grazia... Rodolfo...
STIFFELIO
Grazia!
Era dunque costui!...
STANKAR
STIFFELIO
Ah!...
Insieme
STIFFELIO
(a tutti)
Era vero?... Ah no!... È impossibile!...
Che ho mentito, almen dite...
un accento proferite...
vi scolpate per pietà!
Ma tu taci!... Ah tolto è il dubbio...
il mio piè ti schiaccerà!
LINA
(spaventata si allontana da Stiffelio)
(Ah scoppiata è omai la folgore
che ruggia sulla mia testa,
e la vita che mi resta
morte lenta a me sarà!
Dio, che padre sei de' miseri,
non negarmi tua pietà.)
STANKAR
RAFFAELE
(a Stankar)
Pronto sono; che più tardasi?
Me tremante non vedrai;
dal mio braccio apprenderai
s'io conosca la viltà.
Nova pugna inevitabile
l'onor mio vendicherà.
STANKAR
STIFFELIO
Ah veggo chi è il colpevole!
(a Stankar)
Onor vi fe' brandire
quel ferro a vendicarmi...
non più... riprendi l'armi...
(a Raffaele strappando la spada di mano a Stankar)
RAFFAELE
Contro di voi!... No 'l vo'...
STIFFELIO
Difenditi...
RAFFAELE
No... No.
STIFFELIO
Non odi in suon terribile
gridarti queste tombe:
trema, a punirti, o perfido
l'ora fatal tuonò!...
CORO
(dall'interno del tempio)
Non punirmi, signor, nel tuo furore,
o come nebbia al sol dileguerò!
Miserere di me, pietà, signore,
miserere, e tue glorie canterò.
Detti e Jorg dal tempio.
JORG
(dalla soglia)
Stiffelio?
STIFFELIO
Quale suono!
(gli cade di mano la spada)
JORG
(raggiungendolo)
I tuoi fratelli sono...
STIFFELIO
Che von?
JORG
Conforti chiedono...
STIFFELIO
Conforti!... Ah!...
JORG
Torna in te!
STIFFELIO
(come in delirio)
Me disperato abbruciano
ira, infernal furore,
tranquilli la man gelida
voi mi gravate al core...
Ah fate prima ch'ardermi
le vene cessi il sangue,
e la virtù che langue
sarà più forte in me!...
Lasciatemi, lasciatemi...
tutto il mio cor perdé.
S'ode nuovamente il coro interno dal tempio.
JORG
Non senti?...
TUTTI
Istante fiero!
JORG
Solleva il tuo pensiero...
e chi sei tu rammentati!
STIFFELIO
(scosso)
Assasveriano io sono!...
dio, a parlar loro ispirami...
TUTTI
Di pace, di perdono!...
(inginocchiandosi)
STIFFELIO
(sorgendo impetuoso)
Perdon!... Giammai!... La perfida...
sia maledetta!
TUTTI
Oh cielo!
(Lina cade in ginocchio al piè di Stiffelio)
JORG
(salito sui gradini)
Da questa croce agli uomini
ha il giusto perdonato...
STIFFELIO
(va barcollando)
La croce!... Ahimè!... Qual gelo!
Io muoio!...
(cade sui gradini)
TUTTI
Oh sventurato!
Anticamera che mette a vari appartamenti. Sopra una tavola, due pistole, e l'occorrente per scrivere.
Stankar entra pensoso leggendo una lettera.
Detto, poi Jorg astratto.
STANKAR
JORG
Ei qui verrà...
STANKAR
JORG
Voi!... Stiffelio
cerco.
STANKAR
JORG
A me no 'l fia
quando saprà che Raffael raggiunsi.
STANKAR
JORG
Ei verrà tra poco...
(entra nella stanza di Stiffelio)
Stankar solo.
Stiffelio e Jorg dalla camera.
STIFFELIO
(a Jorg)
Dite ai fratei che al tempio
sarò fra pochi istanti...
lasciatemi...
JORG
Egli viene...
(parte)
Stiffelio, Raffaele, e Fritz a tempo.
RAFFAELE
Ricercare mi feste?
STIFFELIO
Sì.
RAFFAELE
Prevedo
rimbrotti...
STIFFELIO
Non un detto.
RAFFAELE
Non mi opporrò a vendetta, se bramate...
STIFFELIO
Sol ho un'inchiesta...
RAFFAELE
Quale?
STIFFELIO
Che fareste, se pur libera fosse
Lina?...
RAFFAELE
Che dite!
STIFFELIO
Io chiedo... Rispondete.
RAFFAELE
A impossibil supposto?
STIFFELIO
Fritz?...
(Fritz comparisce, poi parte)
STIFFELIO
S'avverta
Lina, che qui l'attendo...
RAFFAELE
E che cercate?
STIFFELIO
Saper s'è a voi più cara
colpevol libertade, o l'avvenire
di donna che perdeste...
Là tutto udrete...
(lo conduce e chiude in una stanza laterale)
RAFFAELE
(Cielo!)
(entrando)
Stiffelio e Lina.
STIFFELIO
Inevitabil fu questo colloquio
prima di separarci...
LINA
Che!... Partite?...
STIFFELIO
Sì... questa sera...
LINA
Voi!... Come?
STIFFELIO
Udite.
Opposto è il calle che in avvenire
la nostra vita dovrà seguire...
Col guardo fiso soltanto in dio
vo' rassegnato correre il mio...
voi stretta all'uomo del vostro core,
trarvi potrete dal disonore...
LINA
Che dite!...
STIFFELIO
Quando ci unimmo sposi,
perché dovunque perseguitato
a tutti il vero mio nome ascosi,
dal dritto sciogliere tal nodo è dato.
Quest'atto il frange...
LINA
Cielo, un divorzio!...
STIFFELIO
A voi, segnatelo... firmato io l'ho.
LINA
Ah, fatal colpo attendermi,
Rodolfo, qui sapea!...
Ma degna di rimprovero
almeno mi credea...
no... d'uno sprezzo acerrimo
trovo sol qui l'orror!...
Schiacciatemi... uccidetemi...
morrò per vostro amor!
STIFFELIO
Speraste che per lacrime
scemasse il dolor mio!...
Che l'onta incancellabile
coprissi alfin d'oblio!...
Che rassegnato accogliere
potessi il disonor!...
Ah vivon quanto l'anima
le offese dell'onor!...
LINA
A me quell'atto... Datelo.
(glielo toglie di mano)
STIFFELIO
Firmate?
LINA
Sì.
STIFFELIO
(Che ascolto!)
LINA
Trama pensaste il piangere...
ora tal dubbio è tolto...
(firma)
entrambi siamo or liberi,
tutto tra noi cessò.
(gli rende la carta)
Ora il potrete... Uditemi...
STIFFELIO
Non più, signora...
(per partire)
LINA
Il vo'.
(trattenendolo)
Non allo sposo volgomi,
ma all'uom di sacro zelo...
ei fino dal patibolo
a' rei dischiude il cielo...
la donna più non supplica,
qui la colpevol sta...
STIFFELIO
Lasciatemi... lasciatemi...
LINA
Ministro, confessatemi...
(si getta a' suoi piedi)
STIFFELIO
Voi!... Che udrò?...
LINA
Quanto Müller
voluto udir non ha.
Egli un patto proponeva
ch'altrui donna mi rendeva,
quasi avessi, lui perduto,
trovar pace ancor potuto...
quasi a prezzo tal volessi
riacquistarmi ancor l'onore...
quasi vivere potessi
discacciata dal suo core...
STIFFELIO
Basti... basti...
LINA
D'altri moglie!
Ah voi dunque non capite
l'amor mio!...
STIFFELIO
Amor!... Che dite!...
LINA
V'amai sempre... sempre v'amo;
testimonio iddio ne chiamo...
STIFFELIO
Ma colui!...
LINA
Fu tradimento...
STIFFELIO
Vi tradiva!...
LINA
Sì...
STIFFELIO
Fia spento...
io n'ho il dritto...
LINA
Cielo!...
STIFFELIO
È là.
Detti, Stankar con una spada insanguinata alla mano e Jorg da opposte parti.
STANKAR
LINA
Che!
JORG
Un'uccisione!
STIFFELIO
Un duello!
STANKAR
JORG
(a Stiffelio)
Vieni al tempio del signore,
virtù nuova avrai colà.
Stiffelio, Lina e Jorg.
Insieme
STIFFELIO
Ah sì, voliamo al tempio,
fuggiam le inique porte,
delitto solo morte
qui l'uom vi stampò.
Ai seduttori esempio
rimanga questo tetto...
iddio l'ha maledetto,
d'infamia il fulminò.
LINA
Ah dunque non v'ha in terra
conforto al mio dolore!...
D'involontario errore
perdono non avrò!
Clemente iddio disserra
di tua pietà il tesoro,
col palpito t'imploro
d'un cor che non peccò!
Stiffelio è tratto altrove da Jorg. Lina si ritira in una stanza.
Interno d'un tempio gotico sostenuto da grandi arcate. Non si vedrà alcun altare; solamente appoggiata ad una colonna, è una cattedra, a cui si ascende per doppia gradinata.
Dorotea, Federico e Popolo sono nel tempio. Lina coperta d'un velo va presso la cattedra a destra, Stankar a sinistra. Tutti sono in ginocchio e pregano accompagnati dall'organo.
Insieme
CORO, DOROTEA E FEDERICO
Non punirmi, signor, nel tuo furore,
o come nebbia al sol dileguerò!
Miserere di me, pietà, signore,
miserere, e tue glorie canterò.
STANKAR
LINA
Confido in te
signor, pietà.
Non nieghi a me
la tua bontà.
Detti, Stiffelio e Jorg dalla destra. Sono coperti di nera e lunga cappa. Stiffelio è concentrato e porta un libro.
JORG
Stiffelio?
STIFFELIO
Eccomi...
(riavendosi da un'astrazione)
LINA
(Udirlo
ancor potrò!)
STIFFELIO
(Qual donna!)
(passandole vicino)
LINA
(Non mi conobbe!)
STIFFELIO
(a Jorg)
Qui restate.
(piano fra loro)
JORG
L'alma
afforza... Speran tutti in te...
STIFFELIO
(scorgendo Lina)
Ciel!
JORG
Ch'hai?
STIFFELIO
Dessa!...
JORG
Pensa ove sei!... Coraggio!...
STIFFELIO
Ah sì!...
Ma confusa ho la mente
ed il pensier mi sfugge...
JORG
Il libro santo schiudi,
t'ispirerà il signore...
STIFFELIO
Dicesti ben...
JORG
Fa' core.
(salgono alla cattedra per la scala a sinistra)
STIFFELIO
(molto agitato apre il libro e con tremante voce vi legge)
«Rivolto allor quel divo
al popolo assembrato
l'adultera indicò ch'era a' suoi piedi...
e così disse.»
LINA
(Oh dio!)
(cade sui gradini della scala a destra)
STIFFELIO
«Quegli di voi
che non peccò, la prima pietra scagli.»
JORG
(piano a Stiffelio)
Che parli?
LINA
E non finisce!...
STIFFELIO
(guardando Lina che sale co' ginocchi la scala)
«E la donna... la donna
perdonata si alzò.»
LINA
Gran dio!
(cade a' piè di Stiffelio)
JORG
Che fai Stiffelio!...
STIFFELIO
Sì, perdonata... Iddio lo pronunciò.
(ponendo la mano sul libro)
(tutti ripetono)
Fine del libretto.
Generazione pagina: 14/01/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
(W)