LO SPEZIALE
Dramma giocoso.
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Libretto di Carlo GOLDONI, ANONIMO.
Musica di Franz Joseph HAYDN.
Prima esecuzione: autunno 1768, Eszterháza.
Personaggi:
SEMPRONIO speziale |
tenore |
MENGONE uomo di spezieria |
tenore |
GRILLETTA pupilla sotto tutela di Sempronio |
soprano |
VOLPINO |
soprano |
Bottega da speziale co' suoi utensili.
Mengone, che sta pistando in un mortaio.
MENGONE
Tutto il giorno pista pista
oh che vita amara, trista!
E nel cor,
sento amor
che anche lui pistando va
pista, pista qua, e là.
Affé quell'ammalato,
che piglia questa china, vuol star bene.
Il mio caro padrone
è un di quei speziali
che non bada né a vasi, né a ricette,
e altro fluido non ha, che le gazzette:
ed io povero gramo,
che so leggere appena un tantinino,
dispenso ora da questo, or da quel vaso
le medicine agl'ammalati a caso.
Tutto il giorno pista, pista
oh che vita amara, e trista
oh che vita...
Sempronio, con un foglio in mano, e Mengone.
SEMPRONIO
Oh bellissima nuova!
Trovato hanno gl'indiani
un'invenzion nell'isole Molucche
di far col fil di ferro le perrucche.
MENGONE
Ehi signor, questa China...
SEMPRONIO
Appunto nella China
un uomo moscovito
gravido si è scoperto, e ha partorito
MENGONE
Davvero!
SEMPRONIO
Non lo senti
lo dicono gl'avvisi.
MENGONE
Or mi viene in pensiero...
Oh caro padron mio
oh se potessi partorire anch'io...
sol per l'onesto fine
di pigliar cento mille genovine.
SEMPRONIO
Senti, senti: a Parigi,
il mio caso medemo originale,
eravi uno speziale
tutor d'una pupilla
bella, ricca, e garbata,
ed ei per carità se l'è sposata.
Ah! non par, che si parli
di Grilletta, e di me?
MENGONE
Ma, che sposata
l'abbiate, io non lo so.
SEMPRONIO
Non l'ho sposata, ma la sposerò.
MENGONE
Di grazia: si potrebbe saper
quando la maritate?
SEMPRONIO
(legge)
Le navi caricate
verso Cefalonia
han fatto vela, e son andate via.
MENGONE
Un dì sulle gazzette
si sentirà questa gentil novella,
che vostra pupilla l'ha fatta bella.
SEMPRONIO
Questa non la capisco.
In Persia, odi Mengone,
in Persia, in Babilonia
il soffà ha preso moglie.
Il soffà non vuol dir un seggiolone?
MENGONE
E per questo, padrone,
non si può dar? perché?
il soffà, o il canapè
sarà in virtù di qualche testa buona
congiunto in matrimonio a una poltrona.
SEMPRONIO
La peste ha fatto strage in la Turchia.
Volpino, e detti.
VOLPINO
Servo signor speziale.
SEMPRONIO
(Oh la peste è un gran male.)
VOLPINO
Signor Sempronio.
SEMPRONIO
(legge)
Padron mio.
VOLPINO
Dica.
SEMPRONIO
Cosa volete?
VOLPINO
Certo medicamento, o sia pozione.
SEMPRONIO
Parlate con Mengone.
MENGONE
Sì, parlate con me
datemi la ricetta.
VOLPINO
Eccola (già son qui sol per Grilletta)
SEMPRONIO
Dite, signor mio
siete voi dilettante di novelle?
VOLPINO
Signor sì.
SEMPRONIO
Questa è una nuova grande.
(leggendo)
Un satrapo nell'Indie
a far l'amor un dì fu ritrovato,
e 'l pover'uomo fu tosto impalato.
Questa è un'altra novità,
oh sentite, come sta.
Fra l'arena di Verona,
e la torre di Cremona
una lite si farà
di pretesa anzianità.
L'una prova la lunghezza,
l'altra prova la larghezza
per la loro nobiltà.
E di Roma il Colosseo
la gran lite scioglierà.
(parte)
Volpino, e Mengone.
VOLPINO
Mengon amico
preparatemi presto la pozione.
MENGONE
Ora tosto vi servo.
VOLPINO
Via...
MENGONE
Non abbiate fretta
(diavolo, non intendo la ricetta)
quel dottore
ha scritto molto male,
non so, se dica qui spirito, o sale.
Oh che roba! queste qua
non so, se siano once, o se sian dramme.
VOLPINO
Amico in cortesia,
Grilletta la pupilla
sta bene?
MENGONE
Sì signore.
Maledetto dottore
non l'intendo, né l'intenderò,
ma la pratica adesso adoprerò.
VOLPINO
Si potrebbe a Grilletta
dir due parole?
MENGONE
Questa è un'altra ricetta,
mio signore, voi l'intendete male,
io non faccio il mezzan, fo lo speziale.
VOLPINO
Via, via non vi alterate,
fatemi la ricetta,
e questa ancora,
(gli dà un'altra ricetta)
poi perdonate.
MENGONE
Dite, per chi servire
deve il medicamento?
(guardando le due ricette)
VOLPINO
Per uno, che patisce indigestione.
MENGONE
Buono; e questa pozione
per chi voi la prendete?
VOLPINO
Per uno, che non può.... se m'intendete.
MENGONE
Ho inteso, sarete presto servito.
Per quel che ha mal di stomaco,
vi vuol del reobarbaro;
per quel, che ha il corpo stitico,
la manna oprerà.
(ad un giovine)
Presto portate qua:
di questo, quantum sufficit,
di questo due manipoli:
faremo una pozione
ed una confezione
e quel, che ha mal di stomaco,
i chiodi mangerà;
e quel, che ha il corpo stitico
le viscere anderà.
(parte)
Volpino solo.
Oh che bravo garzone!
Ho finto di portar due ricette
per parlar di Grilletta:
è una pupilla,
che incanta, che innamora:
procurerò d'innamorarla,
e poscia innamorata
voglio sposarla.
(partendo s'incontra in Grilletta)
Grilletta, e detto.
VOLPINO
Grilletta.
GRILLETTA
Siete matto?
VOLPINO
Perché?
GRILLETTA
Perché sapete
che il mio signor tutore
non vuol, ch'io parli con nissuno al mondo.
VOLPINO
Egli è ben sciocco, e tondo,
se crede, che Grilletta
non voglia far l'amore.
GRILLETTA
Oh io son ubbidiente al mio tutore.
VOLPINO
Eppure con Mengone
passa qualche amoretto.
GRILLETTA
Oh v'ingannate.
VOLPINO
Non occor, che negate
di sicuro lo so.
GRILLETTA
Se lo sapete
dunque dai fatti miei cosa volete?
VOLPINO
Io voglio illuminarvi,
io voglio consigliarvi
uno sciocco lasciar, che non ha merto.
GRILLETTA
Serva, signor esperto,
serva signor eroe del Campidoglio,
voi meritate assai, ma non vi voglio.
VOLPINO
Sprezzarmi? dileggiarmi? cospettone!
voglio uccider Mengone.
GRILLETTA
Poverino!
Come fosse un pulcino?
VOLPINO
Io mai son stato
burlato, strapazzato.
GRILLETTA
Un'altra volta
non direte così.
VOLPINO
Femmina ingrata.
GRILLETTA
È ver, sono spietata.
VOLPINO
Non conoscete il buono.
GRILLETTA
Ignorantaccia io sono.
VOLPINO
Io vo' la vostra sorte procurando.
GRILLETTA
Ed io...
VOLPINO
Parlate pure.
GRILLETTA
Ed io vi mando.
Caro Volpino amabile
siete de' pazzi il re;
è ver, siete adorabile,
ma non piacete a me,
son nata sfortunata,
non merto il vostro amor;
Volpino poverino
soffrite il pizzicor.
(parte)
Volpino solo.
Maledetta fortuna, ancor mi burla?
Basta: non son, chi sono
se non faccio vendetta.
Oh che cara fraschetta!
Lascia me per Mengone:
mi tratta da buffone,
e fa di me strapazzo;
ah! se trovo Mengone, io me l'ammazzo.
Amore nel mio petto
si è convertito in sdegno;
il mio rival indegno
vedrò cadermi al piè...
Ma, se ammazzasse me?
Col cuor ardito, e forte
incontrerò la morte...
La morte? signor sì;
Grilletta traditora
contenterò così.
(parte)
Camera interna della spezieria
Mengone poi Grilletta.
MENGONE
Ho fatta la fatica
ho fatto le ricette
e poi non ho trovato più nissuno.
Il cielo gli ha ispirati,
perché, se gl'ammalati
prendean tai medicine, ho ben paurta
che andassero a guarire in sepoltura.
GRILLETTA
Mengoncino.
MENGONE
Grilletta.
GRILLETTA
Mi vuoi bene?
MENGONE
Zitto, che se il padron...
GRILLETTA
Per or non viene
dimmi, se mi vuoi bene?
MENGONE
Te ne vorrei... ma ho paura.
GRILLETTA
Uh! che vergogna.
MENGONE
Orsù, se abbiam da farla,
facciam la cosa presto.
GRILLETTA
Eh via: diamci la mano.
MENGONE
Aspetta, piano, piano.
GRILLETTA
Presto, facciam così,
son tua sposa.
(si danno la mano con timore)
MENGONE
Tuo sono...
(vede Sempronio)
Eccolo qui.
Sempronio, e detti.
SEMPRONIO
Cosa fate?
MENGONE
Dicevo...
GRILLETTA
Poverino!
Si sente male. Io gli tastavo il polso.
SEMPRONIO
Lascia sentir.
(gli tasta il polso)
MENGONE
Sentite.
SEMPRONIO
(leggendo)
Vuol esser la gran lite
tra il levante, e il ponente.
MENGONE
Ebben cosa vi pare?
SEMPRONIO
Non hai niente.
MENGONE
Eppure, se sapeste,
padron, cosa mi sento...
GRILLETTA
Poverino! ha il suo mal tutto di drento.
SEMPRONIO
Animo, setacciate,
quelle gome pistate;
e voi bella Grilletta
per non istare oziosa,
mondate la cicoria, e l'acetosa,
farò qualcosa anch'io.
Vuo' far a modo mio
tra i signori, che adesso sono in guerra
la division del mare, e della terra.
(Sempronio siede, e scrive, Mengone si pone a stacciare, Grilletta a mondare l'erbe.)
MENGONE
Quanti son di questa polvere
i granelli minutissimi
tanti son Grilletta i spasimi
che per te mi sento al cor.
GRILLETTA
Quante son dell'erbe tenere
le tagliette minutissime
tante son Mengon amabile
le speranze del mio cor.
SEMPRONIO
La montagna al re de' Tartari
la pianura al re dell'Indie,
la marina al bravo prencipe
del Mogol l'imperator.
MENGONE, GRILLETTA
Ah non so, che cosa faccio.
GRILLETTA
Mentre scelgo...
MENGONE
Mentre staccio...
Insieme
MENGONE
Tutto vo in sudor.
GRILLETTA
Tutta vo in sudor.
SEMPRONIO
Ma senza mappamondo
mi perdo, e mi confondo
or or deciderò.
(a Mengone)
Stacciate
(a Grilletta)
mondate
ed or ritornerò.
(parte)
(si alzano)
GRILLETTA
Sempronio è andato via...
MENGONE
Son qua Grilletta mia...
GRILLETTA E MENGONE
Concludere convien.
GRILLETTA
Dammi la man, o caro
MENGONE
Prendi la man, o cara.
GRILLETTA E MENGONE
Zitto, Sempronio vien.
(tornano a lavorare)
SEMPRONIO
(con un mappamondo)
Ora sì con fondamento
potrò far lo spartimento
della terra, e poi del mar.
( fa le sue osservazioni)
MENGONE
Lavorando
setacciando
io mi sento tormentar.
GRILLETTA
Fra l'erbetta
teneretta
io mi sento innamorar.
SEMPRONIO
Per scioglier questo passo
bisogno ho del compasso;
or or lo troverò.
(a Mengone)
Stacciate
(a Grilletta)
mondate
ed or ritornerò.
(parte)
MENGONE
Presto, presto Grillettina
dammi o cara, la manina.
GRILLETTA
Sì, mio caro, eccola qua.
(torna Sempronio, e gli vede in atto che si danno la mano)
MENGONE
Cara.
GRILLETTA
Caro.
(vedono Sempronio e tornano a lavorar)
SEMPRONIO
Bravi, bravi, vi ho veduto.
Giusto a tempo son venuto,
ho scoperto come va.
MENGONE
Vo stacciando.
GRILLETTA
Vo mondando.
SEMPRONIO
Disgraziati via di qua.
MENGONE
Ma... Signore...
GRILLETTA
Gnor tutore.
SEMPRONIO
Ho scoperto come va.
GRILLETTA E MENGONE
Maledetto
SEMPRONIO
Via di qua.
GRILLETTA E MENGONE
Che dispetto.
SEMPRONIO
Via di là.
SEMPRONIO, GRILLETTA E MENGONE
Ho un tremore
nel mio core.
Non so dir cosa sarà.
Che tormento.
Che mi sento.
Oh che rabbia, che mi fa.
Camera interna della spezieria.
Sempronio, poi Volpino.
SEMPRONIO
Canaglia maledetta,
me la fanno sugli occhi. Io mi lusingo
di sposar la pupilla, e di pigliarmi
codesto buon boccone,
e lei fa la graziosa con Mengone
ma ci rimedierò.
VOLPINO
Padron mio.
SEMPRONIO
Bacio la mano
se ha bisogno di nulla
lei vada in spezieria.
VOLPINO
Vorrei parlare con vossignoria.
SEMPRONIO
Spicciamoci di grazia.
Che comanda signore?
VOLPINO
Io deggio dirle...
SEMPRONIO
Via, presto.
VOLPINO
Sappia dunque...
SEMPRONIO
E così?
VOLPINO
Francamente
dirò, che il cieco dio...
SEMPRONIO
Animo!
VOLPINO
Io sono innamorato.
SEMPRONIO
E vien da me? cosa ho da fare?
VOLPINO
Darmi la sua pupilla in dono.
SEMPRONIO
In brieve io risponderò:
signor no, signor no, e signor no.
VOLPINO
Ma perché così fiero?
SEMPRONIO
Ho altro per la testa,
dico di no, la mia ragione è questa.
VOLPINO
Senta signore.
SEMPRONIO
Non ho tempo.
VOLPINO
È dalla Francia gionta
una vaga novella.
SEMPRONIO
E che racconta? oh sarà bella.
VOLPINO
Un certo tutore
in Francia vi fu,
che certa pupilla
voleva far giù.
E un certo amatore
al caro tutore
diceva così.
Se voi la negate
saran bastonate
ma senza pietà.
(parte)
Sempronio solo.
Eh capisco, capisco:
ma con tutta la bella novelletta
quel galantuomo non avrà Grilletta.
Mi fan rider affé certi sguaiati,
fanno li spasimati per le dame,
tra di lor combattendo, e tra la fame.
Grillettina è vezzosa,
e a dispetto d'ogn'un sarà mia sposa.
Ma se la vedo parlar con un altro,
se la trovo sul fatto
mi venga l'anticor, se non la batto.
Ragazzacce, che senza cervello
favellate con questo, con quello
se vi trovo, vi faccio pentir.
Oh che smorfie! che grazie, che brio!
Mio diletto, mio caro, ben mio!
Un bastone faravvi languir.
(parte)
Grilletta, poi Mengone.
GRILLETTA
Ancora il cor mi trema
dallo spavento, che sostenni:
ma alla prima occasione,
ch'io vedo il mio Mengone,
adoprerò tutto l'ingegno
per venire allo sperato disegno.
Amor i cori unisca
e così i nostri contenti compisca.
MENGONE
Eccola... non vorrei...
che il padron mi vedesse.
GRILLETTA
Ehi! che ne dite?
siamo stati scoperti?
MENGONE
Io lo dicevo,
e di peggio attendevo;
però non è passata,
mi aspetto dal padron qualche bravata.
GRILLETTA
Ma concluder convien, o dichiararsi
senza tanta paura,
o lasciarci a dirittura.
MENGONE
Lasciarci? non ho core...
Dichiararci? ho timore.
Risolvere non so.
GRILLETTA
Convien, che mi diciate o sì, o no.
MENGONE
Dir di sì si fa presto,
ma poi...
GRILLETTA
Ma poi che cosa?
MENGONE
Se voi siete mia sposa,
cosa dirà il padrone?
GRILLETTA
Andate via, babbione;
siete troppo di spirito meschino,
sarà meglio, ch'io sposi il mio Volpino.
MENGONE
Brava! il vostro Volpino! ho inteso tutto.
Sì, sposatelo pur,buon pro vi faccia;
cagna! trista! assassina! crudelaccia.
GRILLETTA
Ma se voi...
MENGONE
Ma se io son babbuino...
sarà meglio per voi sposar Volpino.
GRILLETTA
Dicevo...
MENGONE
Sì dicevi
che io sono uno sciocco, e non son degno
una donna sposar di tanto ingegno.
GRILLETTA
Ma però...
MENGONE
Compatisco
la sua risoluzione:
un povero garzone,
un povero villano
non merita toccar sì bella mano.
GRILLETTA
Ma sentite...
MENGONE
Ho sentito,
sono a tempo avvertito.
GRILLETTA
Dunque...
MENGONE
Dunque migliori il suo destino,
vada, vada a sposar il suo Volpino.
GRILLETTA
(Mi dispiace davvero.)
MENGONE
Cecchina, benché villanella,
e graziosa, ed è bella:
vedrò se mi vuol bene,
io la sposerò presto, presto.
(Vo' darle un poco di gelosia.)
GRILLETTA
Ho inteso, quanto basta:
mi consolo
signor Mengon garbato,
che un'amante sua pari ha ritrovato.
MENGONE
Che vorreste voi dir?
GRILLETTA
Sì, sì colei
una sposa sarà buona per lei.
MENGONE
(Basta non vo' tormentarla più:)
orsù Grilletta mia...
GRILLETTA
Vanne bugiardo
scellerato, briccon, tristo, bastardo.
MENGONE
Ma sentite...
GRILLETTA
Ho sentito.
MENGONE
Alfine...
GRILLETTA
Alfine ingrato
va', che più non ti voglio,
va', che di te mi spoglio, e d'ogni affetto,
sei fuor di mio cor; e di mio petto.
A' fatti tuoi
badar tu puoi,
da me alcun amor
giammai non sperar.
Io non ti voglio
questa è finita
onde le dita
ti puoi leccar.
(parte)
Mengone solo.
Deh! son pur sfortunato:
ho da perder Grilletta?
No, bisogna procurar d'aggiustarla,
procurar di placarla: e come mai?
Ma se in nulla mancai... oh donne, donne!
a forza di lusinghe, e di strapazzi
fate, che i pover'uom diventin pazzi.
(parte)
Griletta, poi Sempronio spezieria.
GRILLETTA
Sì, sì, per far dispetto
a Mengon senza fede,
voglio al primo sposarmi, che mi chiede.
SEMPRONIO
Grilletta ho da parlarvi.
GRILLETTA
Eccomi qui.
SEMPRONIO
Voi sempre star così
fanciulla non dovete,
tempo è di prender stato.
Pensateci Grilletta.
GRILLETTA
Io ci ho pensato.
SEMPRONIO
Qual è il vostro pensier?
GRILLETTA
Di collocarmi...
SEMPRONIO
Collocarvi in qual modo?
GRILLETTA
Maritarmi.
SEMPRONIO
Ebben se voi volete,
presto sposa sarete.
GRILLETTA
Ov'è lo sposo?
SEMPRONIO
Lo sposo?... Grillettina,
voi siete modestina,
siete di genio fino
non vorrete una frasca, un babbuino.
GRILLETTA
Certamente no.
SEMPRONIO
Se voi pensate
alla vostra fortuna, al vostro bene,
vedrete, che conviene
scegliere un uom posato.
GRILLETTA
E ben signore,
è questo il genio mio:
questo sposo qual è?
SEMPRONIO
Cara, son io.
GRILLETTA
Voi?
SEMPRONIO
Vi sembra forse,
che di voi non sia degno?
GRILLETTA
(Sì, lo voglio sposar per quell'indegno...)
SEMPRONIO
Che dite?
GRILLETTA
Son pronta
a far quel, che volete.
SEMPRONIO
Or sì vedo, che siete
una figlia prudente. Ah non avete
al mondo paragone.
GRILLETTA
(Io di rabbia morir farò Mengone:)
SEMPRONIO
Ora verrà un notaro.
GRILLETTA
A cosa fare?
SEMPRONIO
L'ho mandato a chiamare
perché voglio a drittura,
che fra noi si faccia la scrittura.
GRILLETTA
Ma con qual fondamento
lo mandaste a chiamar?
SEMPRONIO
Sperai senz'altro
che avreste il mio pensiere secondato,
e vedo, che non m'ho niente ingannato.
GRILLETTA
(Ah poi mi pentirò.)
SEMPRONIO
(Non mi credevo
sì presto guadagnarla.)
GRILLETTA
(Basta, ci penserò prima di farla.)
Volpino, in abito da notaro con baffi, e detti.
VOLPINO
(Fortuna se potessi
ingannar costui, l'avrei pur caro.)
SEMPRONIO
Che comanda, signor?
VOLPINO
Sono il notaro.
SEMPRONIO
Padrone, favorisca.
Vorrei, se si contenta,
formar fra me, e Grilletta
di matrimonio certa scrittura.
VOLPINO
(Colui mi disse il vero.) Eccomi pronto.
SEMPRONIO
Grilletta, ecco il notaro,
presto portate carta, e calamaro.
GRILLETTA
(Mi basta il core?)
(i servi portano l'occorrente)
VOLPINO
Dica
ciò, che vuole, ch'io scriva.
SEMPRONIO
Scriva signor notaro, io detterò.
Mengone, anch'egli da notaro con baffi, e detti.
MENGONE
(Ah razza maledetta!
Fui a tempo avvisato.)
SEMPRONIO
(vede Mengone)
Chi è lei?
MENGONE
Sono il notaro.
SEMPRONIO
Non ve n'è più bisogno
lei è tardi arrivato.
VOLPINO
(Il negozio va mal. Io sono imbrogliato.)
MENGONE
Ma se sono venuti a scomodarmi,
bisognerà pagarmi.
SEMPRONIO
Cosa dice?
VOLPINO
Dice, ch'io sono il primo.
MENGONE
Ed io non mi confondo,
scriverò, come vuol, primo, o secondo.
SEMPRONIO
Via, facciamo così,
avranno entrambi le mercedi sue,
scriveran tutti due
una copia per uno; son contenti?
MENGONE
Contentissimo sono.
VOLPINO
Ma non vorrei...
SEMPRONIO
Se si contenta lui, taccia ancor lei.
GRILLETTA
(Qualche scena graziosa ora mi aspetto.)
SEMPRONIO
D'accordo tutti due scrivano, io detto.
SEMPRONIO
Colla presente
scrittura privata
resta accordata
la bella Grilletta.
VOLPINO
Grilletta.
MENGONE
Grilletta.
SEMPRONIO
In matrimonio
VOLPINO
In ma...
MENGONE
...trimonio.
SEMPRONIO
Con il signore
VOLPINO E MENGONE
Signore.
SEMPRONIO
Sempronio.
(ognuno scrive il suo nome)
VOLPINO
Volpino.
MENGONE
Mengono.
SEMPRONIO
Sempronio.
Scrivono bene.
VOLPINO E MENGONE
...onio.
SEMPRONIO
Lei promette di sposarlo.
VOLPINO E MENGONE
...arlo.
SEMPRONIO
E con tale promissione.
VOLPINO E MENGONE
...one.
SEMPRONIO
I suoi beni gli donò.
VOLPINO E MENGONE
...nò.
SEMPRONIO
Come no? Signori sì,
la sua dote viene a me.
VOLPINO E MENGONE
...a me.
SEMPRONIO
Ella stessa me l'ha detto.
VOLPINO E MENGONE
Maledetto.
SEMPRONIO
Siete sordi? Siete pazzi?
Che maniera è questa qui.
VOLPINO E MENGONE
(La non vuol finir così.)
SEMPRONIO
Terminate.
MENGONE
Aspettate.
La ragazza cosa dice?
Ella pur sentir conviene.
VOLPINO
Il collega dice bene.
VOLPINO E MENGONE
Senza questo non si può.
SEMPRONIO
(a Grilletta)
Via parlate.
GRILLETTA
Parlerò.
(Ma risolto ancor non ho.)
Sarà il mio core
il mio tutore:
SEMPRONIO
Sino alla morte.
VOLPINO E MENGONE
La morte.
SEMPRONIO
Come?
GRILLETTA
Giuro d'amarlo.
SEMPRONIO
Volergli bene.
VOLPINO
...arlo.
MENGONE
Bene.
VOLPINO E MENGONE
Basta così.
Si sottoscrivano.
GRILLETTA E SEMPRONIO
Eccomi qui.
SEMPRONIO
Voglio rileggere.
(s'accosta a Volpino)
VOLPINO
Eh non s'incomodi.
(l'impedisce)
SEMPRONIO
(a Mengone)
Voglio riflettere.
MENGONE
Già va benissimo.
(fa l'istesso)
GRILLETTA E SEMPRONIO
Prima di scrivere
vogliamo leggere.
Vogliam veder.
(Sempronio prende la carta a Mengone, Grilleta a Volpino)
SEMPRONIO
Colla presente...
GRILLETTA
Scrittura privata...
SEMPRONIO
Resta accordata...
GRILLETTA
La bella...
SEMPRONIO
Grilletta...
VOLPINO
(Ora ci sono.)
MENGONE
(Or vien il buono.)
GRILLETTA
In matrimonio.
SEMPRONIO
Con il signore
GRILLETTA
Volpino...
SEMPRONIO
Menghino...
GRILLETTA
Come?
SEMPRONIO
Cos'è?
VOLPINO E MENGONE
(osservandosi fra loro)
Quello è un notaro
simile a me.
GRILLETTA E SEMPRONIO
Come tai nomi?
Non la capisco.
VOLPINO E MENGONE
(burlandosi fra loro)
Signor notaro
la riverisco.
VOLPINO
(a Grilletta)
Quelo è Menghino.
MENGONE
(a Sempronio)
Quello è Volpino.
GRILLETTA E SEMPRONIO
Ah traditori!
Ah scellerati!
VOLPINO E MENGONE
Viva gli sposi.
SEMPRONIO
Via disgraziati.
VOLPINO E MENGONE
Viva gli sposi.
Viva l'amor.
GRILLETTA E SEMPRONIO
Via maledetti.
Ma di buon cor.
Cortile dello speziale.
Sempronio, poi Volpino.
SEMPRONIO
O disgraziati
chi pensar sì potea?
VOLPINO
Servo signore.
SEMPRONIO
Oh signor seccatore.
VOLPINO
Perdoni...
SEMPRONIO
Mi lasci stare.
VOLPINO
Dovrei...
SEMPRONIO
Non ho tempo.
VOLPINO
Dovrei comunicare
con lei un certo avviso.
SEMPRONIO
Avviso? di qual parte?
VOLPINO
Di Persia, e di Turchia.
SEMPRONIO
Schiavo a vossignoria,
sarà una nuova scaltra
compagna di quell'altra.
VOLPINO
Favorisca.
D'esser un galantuomo io mi protesto,
quel, ch'io dico, sostengo; ed ecco il testo.
(gli dà un foglio)
SEMPRONIO
Leggiamo:
(legge)
«Il re delle Molucche
m'ha mandato in Italia
a provveder di droghe,
di cordiali, e sciroppi un capitale,
e vuol al suo servizio uno speziale.»
VOLPINO
Sentite?
SEMPRONIO
Ma se i Turchi
non usan medicine?
VOLPINO
Leggete pure, e sentirete il fine.
SEMPRONIO
(legge)
«Vedendo, che la peste
fece strage l'altr'anno,
vuol riparar il danno
con introdurre de' medicamenti.»
(a Volpino)
Per la peste ho un cordial, che fa portenti.
VOLPINO
Sarebbe il vostro caso.
SEMPRONIO
Seguitiamo.
(legge)
«Ei manda due bassà
carichi di casnà (vuol dir quattrini)
con ordine di seco
trasportare in Turchia
un buon spezial, ed una spezieria.»
(a Volpino)
Dove mai sbarcheranno?
VOLPINO
Sono a vista
di queste spiagge. Hanno mandato in terra
con un caichio questo foglio loro,
e alquante borse d'oro:
e in questa terra chiedono licenza
di principiar la loro diligenza.
SEMPRONIO
Vengano, son padroni; questa volta
lascio la patria mia,
a fare lo spezial vado in Turchia.
VOLPINO
Volete, che per voi
introduca il discorso?
SEMPRONIO
Sì, vi prego,
se si farà il negozio,
se passerò in Turchia,
vi prometto una buona senseria.
Son uomo generoso,
e non mi faccio star.
Oh se potessi andar?
Con un buon orto,
con un buon pozzo
tesorerei,
e mi divertirei
con tante novità.
A voi mi raccomando
ancor per carità.
(parte)
Volpino solo.
Ho vinto:
lo stolido è caduto
benché rassembra astuto.
Già vado a vestirmi da turco;
e così la Grilletta
sarà poi mia sposa diletta.
Spezieria. Mengone, poi Grilletta.
MENGONE
Penso... dico...
poi vado... e resto...
Tutto il dì mi sento tormentar.
Oh questa, finché vivo,
mai più me la scorderò.
GRILLETTA
(Povero Megoncin, pentita sono.)
MENGONE
(Ecco Grilletta.)
GRILLETTA
(Aggiustarla vorrei, ma con decoro.)
MENGONE
(Tormar in pace pagherei un tesoro.)
GRILLETTA
(Ei mi guarda sott'occhio.)
MENGONE
(Volevo regarlarle questo nastro,
ma più non lo vorrà.)
GRILLETTA
Che cosa ha in mano?
Pare un nastro.
MENGONE
Pazienza,
maledetta fortuna.
(getta il nastro)
GRILLETTA
Gettar la robba via
è segno di pazzia.
MENGONE
Già sono un pazzo
tutto il mondo lo sa.
GRILLETTA
Povero nastro!
Almeno valerà quattro testoni.
MENGONE
Vale per dir il ver due ducatoni.
GRILLETTA
E lei lo butta via?
MENGONE
Non so, che farne.
Volevo regalarlo,
se no'l posso, vuo' calpestarlo.
GRILLETTA
Guardate lì: peccato!
È tutto polverato.
MENGONE
Un po' di polve
presto si manda via.
GRILLETTA
Veder non posso
mandar male la roba.
MENGONE
Ed io non posso...
GRILLETTA
Poverino!
(s'abbassa per prenderlo)
MENGONE
Si fermi.
(s'abbassa anche lui)
GRILLETTA
Lasci.
(tutti due vogliono levarlo con lazzi. Toccano la mano, poi resta a Grilletta, lo vuol dare a Mengone)
MENGONE
Eh via.
GRILLETTA
Prenda.
MENGONE
Non è più roba mia.
GRILLETTA
Lo vuo' restituir.
MENGONE
Non lo permetto.
GRILLETTA
Che ne ho da far?
MENGONE
Lo può portar in petto.
Deh bella in carità
non siate più crudel,
son degno di perdono:
gradite l picciol dono,
che recca un fido amante
che brama il vostro cor.
GRILLETTA
È troppa crudeltà.
Quell'esservi infedel,
voi mi rapiste il core;
son grata al vostro amore;
a voi sarò costante
ve l'assicura il cor.
MENGONE
Cara vita!
GRILLETTA
Son ferita.
GRILLETTA E MENGONE
Che contento
io mi sento
viva, viva il dio d'amor.
(partono)
Sempronio, e Volpino vestito alla turca con finti Turchi.
SEMPRONIO
Or che tutto è concluso,
possiam partir. Porterò meco unguenti,
spiriti, elettuari,
droghe, essenze, ed empirò mezza felucca
con oglio perfettissimo di zucca.
VOLPINO
Prima, che ti partira,
bisogna ricordara,
che aver pupilla a me sposara.
SEMPRONIO
Sposara, star contenta.
VOLPINO
Dove stara Grilletta?
SEMPRONIO
Stara in casa.
VOLPINO
Mi volerla chiamara,
e in to presenza la voler...
SEMPRONIO
Sposara.
VOLPINO
Brava, brava Semprugna.
SEMPRONIO
(La sposi, non importa,
or vado in Turchia,
mi farò ricco colla spezieria.)
VOLPINO
Salamelica
Semprugna cara,
Costantinupela
sempre cantara
sempre ballara
là, là, là, là.
(parte)
Sempronio, poi Grilletta, e Mengone da turco.
SEMPRONIO
Che bel parlar grazioso;
che gente spiritosa, e d'allegria,
che paese gentile è la Turchia!
GRILLETTA
Ecco, signor tutore
poiché vi contentate, ch'io mi sposi,
questo turco mi prendo.
SEMPRONIO
Sia in buon'ora;
prendine quattro, se tu vuoi ancora.
MENGONE
Ma mi voler sposara
con tutta ceremunia,
voler, che ti, tutora
sposar pupilla.
SEMPRONIO
Sì volentieri.
Ciascheduno sia testimonio
che vi congiungo in matrimonio.
MENGONE
Via, finché crepara.
SEMPRONIO
Sì, obbligato.
MENGONE
(Questa volta Sempronio ci è cascato.)
Volpino, e detti.
VOLPINO
Grilletta no trovata... oh stara qua.
SEMPRONIO
Stara qua, stara qua, star maritata.
VOLPINO
Con chi?
SEMPRONIO
Con quel Turco è sposata.
VOLPINO
Chi stara ti?
SEMPRONIO
Ti chi stara?
VOLPINO
(O maledetto
Mengon me l'ha ficcata.)
Pien di rabbia, e disdegno, io resto un cavolo
e tai baffi, e vestiti mando al diavolo.
(leva li baffi e si scopre)
MENGONE
Signor Sempronio
il matrimonio
si è fatto qua:
Costantinupola
più non si va.
(si scopre)
GRILLETTA
Se co' la vostra mano
ci avete voi sposati
saremo consolati
più non si penerà.
VOLPINO
Ed io, che tanto ho fatto
per acquistar Grilletta
quel razza maledetta
in vece mia l'avrà.
SEMPRONIO
Bricconi quanti siete
ficcata me l'avete,
levatevi dagl'occhi
andate via de qua.
GRILLETTA, MENGONE
Contento è il nostro core
per un sì dolce amore
mai più non penerà.
SEMPRONIO, VOLPINO
Contenti siete voi
e intanto ognun di noi
contarsela potrà.
TUTTI
Amore s'ingegna
sa l'arte, e l'insegna,
ma, se uno è più scaltro,
soffrite, quell'altro
tacere dovrà.
Fine del libretto.
Generazione pagina: 27/12/2019
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Versione H: 3.00.40
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