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La sonnambula

LA SONNAMBULA

Melodramma.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

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Libretto di Felice ROMANI.
Musica di Vincenzo BELLINI.

Prima esecuzione: 6 marzo 1831, Milano.


Personaggi:

Il conte RODOLFO signore del villaggio

basso

TERESA molinara

mezzosoprano

AMINA orfanella raccolta da Teresa, fidanzata ad Elvino

soprano

ELVINO ricco possidente del villaggio

tenore

LISA ostessa amante di Elvino

soprano

ALESSIO contadino, amante di Lisa

basso

Un NOTARO

tenore


Contadini e Contadine.

La scena è in un villaggio della Svizzera.

Atto primo

[Introduzione]

Scena prima

Piazza d'un villaggio. Da un lato un'osteria, dall'altro un mulino, in fondo colline praticabili.
All'alzarsi del sipario odonsi da lungi suoni pastorali e voci lontane che gridano: «Viva Amina!» Sono gli abitanti del villaggio che vengono a festeggiare gli sponsali di lei.
Esce Lisa dall'Osteria, indi Alessio dai colli.

[N. 1 - Coro]

CORO

Viva Amina! viva ancor!

[N. 2 - Cavatina]

LISA

Tutto è gioia, tutto è festa...

sol per me non v'ha contento:

e per colmo di tormento

son costretta a simular.

O beltade a me funesta

che m'involi il mio tesoro,

mentre io soffro, mentre moro,

pur ti deggio accarezzar!

ALESSIO

Lisa! Lisa!...

LISA

(per partire)

Oh! l'importuno!

ALESSIO

Tu mi fuggi!...

LISA

Fuggo ognuno.

ALESSIO

Ah! non sempre, o bricconcella,

fuggirai da me così.

Per te pure, o Lisa bella,

giungerà di nozze il dì.

(durante il colloquio di Lisa e di Alessio, i suoni si sono fatti più vicini, e più forti le acclamazioni)

Scena seconda

Scendono dalle colline Villani e Villanelle, tutti vestiti da festa, con strumenti villerecci e canestri di fiori. Giungono al piano.

CORO

Viva Amina!

ALESSIO

(unendosi al coro)

Viva!

LISA

(indispettita)

(Anch'esso!

Oh dispetto!)

CORO

Viva ancora!

ALESSIO

Qui schieràti... più d'appresso...

LISA

(Ah! la rabbia mi divora!)

Insieme

ALESSIO E CORO

La canzone preparata

intuonar di qui si può.

LISA

(Ogni speme è a me troncata:

la rivale trionfò.)

[N. 3 - Coro]

ALESSIO E CORO

In Elvezia non v'ha rosa

fresca e cara al par d'Amina:

è una stella mattutina,

tutta luce, tutta amor.

Ma pudica, ma ritrosa,

quanto è vaga, quanto è bella:

è innocente tortorella,

è l'emblema del candor.

Insieme

LISA

(Ah! per me sì lieti canti

destinati un dì credei:

crudo amor, che sian per lei

non ho cor di sopportar.)

ALESSIO

(avvicinandosi a Lisa)

(Lisa mia, sì lieti canti

risuonar potran per noi,

se pietosa alfin tu vuoi

dare ascolto al mio pregar.)

ALESSIO E CORO

Te felice e avventurato

più d'un prence e d'un sovrano,

bel garzon, che la sua mano

sei pur giunto a meritar.

Tal tesoro amor t'ha dato

di bellezza e di virtude

che quant'oro il mondo chiude,

che niun re potria comprar.

(ricominciano gli evviva)

Scena terza

Amina, Teresa e detti.

[N. 4 - Recitativo e Cavatina]

AMINA

Care compagne, e voi,

teneri amici, che alla gioia mia

tanta parte prendete, oh come dolci

scendon d'Amina al core

i canti che v'inspira il vostro amore!

CORO

Vivi felice! è questo

il comun voto, o Amina.

AMINA

A te, diletta,

tenera madre, che a sì lieto giorno

me orfanella serbasti, a te favelli

questo, dal cor più che dal ciglio espresso,

dolce pianto di gioia, e quest'amplesso.

Come per me sereno

oggi rinacque il dì!

Come il terren fiorì

più bello e ameno!

Mai di più lieto aspetto

natura non brillò;

amor la colorò

del mio diletto.

CORO

Sempre, o felice Amina,

sempre per te così

infiori il cielo i dì

che ti destina. ~

AMINA

(abbraccia Teresa, e prendendole una mano, se l'avvicina al core)

Sovra il sen la man mi posa,

palpitar, balzar lo senti:

egli è il cor che i suoi contenti

non ha forza a sostener.

TERESA E CORO

Di tua sorte avventurosa

teco esulta il cor materno:

non potea favor superno

riserbarlo a ugual piacer.

[N. 5 - Recitativo e Duetto con coro]

ALESSIO

Io più di tutti, o Amina,

teco mi rallegro. Io preparai la festa,

io feci le canzoni; io radunai

de' vicini villaggi i suonatori.

AMINA

E grata a' tuoi favori,

buon Alessio, son io. Fra poco io spero

ricambiarteli tutti, allor che sposo

tu di Lisa sarai, se, come è voce,

essa a farti felice ha il cor disposto.

ALESSIO

La senti, o Lisa?

LISA

No, non sarà sì tosto.

ALESSIO

Sei pur crudele!

TERESA

E perché mai?

LISA

L'ignori?

Schiva son io d'amori;

mia libertà mi piace.

AMINA

Ah! tu non sai

quanta felicità riposta sia

in un tenero amor.

LISA

Sovente amore

ha soave principio e fine amaro.

TERESA

(Vedi l'ipocrisia!)

CORO

Viene il Notaro.

Scena quarta

Il Notaro e detti.

AMINA

Il Notaro? Ed Elvino

non è presente ancor?

NOTARO

Di pochi passi

io lo precedo, o Amina: in capo al bosco

io lo mirai da lungi.

CORO

Eccolo.

AMINA

Caro Elvino! alfin tu giungi!

Scena quinta

Elvino e detti.

ELVINO

Perdona, o mia diletta,

il breve indugio. In questo dì solenne

ad implorar ne andai sui nostri nodi

d'un angelo il favor: prostrato al marmo

dell'estinta mia madre, «Oh benedici

la mia sposa.» le dissi! «Ella possiede

tutte le tue virtudi; ella felice

renda il tuo figlio qual rendesti il padre.»

Io lo spero, ben mio, m'udì la madre.

AMINA

Oh! fausto augurio!

TUTTI

E vano

esso non fia.

ELVINO

Siate voi tutti, o amici,

al contratto presenti.

(il Notaro si dispone a stendere il contratto)

NOTARO

Elvin, che rechi

alla tua sposa in dono?

ELVINO

I miei poderi,

la mia casa, il mio nome,

ogni bene di cui son possessore.

NOTARO

E Amina?...

AMINA

Il cor soltanto.

ELVINO

Ah! tutto è il core!

(mentre la madre sottoscrive, e con essa i testimoni, Elvino presenta l'anello ad Amina)

Prendi: l'anel ti dono

che un dì recava all'ara

l'alma beata e cara

che arride al nostro amor.

Sacro ti sia tal dono

come fu sacro a lei:

sia de' tuoi voti e miei

fido custode ognor.

CORO

Scritti nel ciel già sono

come nel vostro cor.

ELVINO

Sposi or noi siamo.

AMINA

Sposi!...

oh tenera parola!

ELVINO

Cara! nel sen ti posi

(le dà un mazzetto)

questa gentil vïola.

AMINA

Puro, innocente fiore!

(lo bacia)

ELVINO

Ei mi rammenti a te.

AMINA

Ah! non ne ha d'uopo il core.

ELVINO

Ei mi rammenti a te.

AMINA E ELVINO

Dal dì che univa

i nostri cori un dio,

con te rimase il mio,

il tuo con me restò.

AMINA

Ah! vorrei trovar parole

a spiegar com'io t'adoro!

Ma la voce, o mio tesoro,

non risponde al mio pensier.

ELVINO

Tutto, ah! tutto in quest'istante

parla a me del foco ond'ardi:

io lo leggo ne' tuoi sguardi,

nel tuo riso lusinghier!

L'alma mia nel tuo sembiante

vede appien la tua scolpita,

e a lei vola, è in lei rapita

di dolcezza e di piacer!

TERESA, ALESSIO E CORO

Ah! così negli occhi vostri

core a core ognor si mostri:

legga ognor qual legge adesso

l'un nell'altro un sol pensier.

LISA

(Il dispetto in sen represso

più non valgo a sostener.)

[N. 6 - Recitativo e Cavatina]

ELVINO

Domani, appena aggiorni,

ci recheremo al tempio, e il nostro imene

sarà compiuto da più santo rito.

A genïal convito

tutti quanti io vi attendo e a lieta danza

nel mio vicin podere.

(odesi suon di sferza e calpestio di cavalli)

Qual rumore!

CORO

(accorrendo)

Cavalli!

AMINA

Un forestiere!

Scena sesta

Rodolfo e due Postiglioni.

RODOLFO

(da lontano)

Come noioso e lungo

il cammin mi sembrò!

(avanzandosi)

Distanti ancora

dal castel siam noi?

LISA

Tre miglia: e giunti

non vi sarete fuor che a notte oscura,

tanto alpestre è la via. Fino a domani

qui posar vi consiglio.

RODOLFO

E lo desìo.

Avvi albergo al villaggio?

LISA

Eccovi il mio.

RODOLFO

(esaminando l'osteria)

Quello?

TUTTI

Quello.

RODOLFO

Ah! lo conosco.

LISA

Voi, signor?

TUTTI

(Costui chi fia?)

RODOLFO

Il mulino!... il fonte... il bosco!...

e vicin la fattoria!...

(Vi ravviso, o luoghi ameni,

in cui lieti, in cui sereni

sì tranquillo i dì passai

della prima gioventù!

Cari luoghi, io vi trovai,

ma quei dì non trovo più!)

TUTTI

(Del villaggio è conscio assai:

quando mai ~ costui vi fu?)

RODOLFO

Ma fra voi, se non m'inganno,

oggi ha luogo alcuna festa.

TUTTI

Fauste nozze qui si fanno.

RODOLFO

E la sposa? è quella?

(accennando Lisa)

TUTTI

(additando Amina)

È questa.

RODOLFO

È gentil, leggiadra molto...

Ch'io ti miri. ~ Oh!... il vago volto!

Tu non sai con quei begli occhi

come dolce il cor mi tocchi,

qual richiami ai pensier miei

adorabili beltà. ~

Era dessa, qual tu sei,

sul mattino dell'età.

LISA

(Ella sola è vagheggiata!)

ELVINO

(Da quei detti è lusingata!)

CORO

(Son cortesi, son galanti

gli abitanti ~ di città.)

[N. 7 - Recitativo e Coro]

ELVINO

Contezza del paese

avete voi, signor? Testé mostraste

di questi luoghi ravvisar l'aspetto.

RODOLFO

Vi fui da giovinetto

col signor del castello.

TERESA

Oh! il buon signore!

È morto or son quattr'anni!

RODOLFO

E ne ho dolore!

Egli mi amò qual figlio...

TERESA

Ed un figlio egli avea; ma dal castello

sparve il giovane un dì, né più novella

n'ebbe l'afflitto padre.

RODOLFO

A' suoi congiunti

nuova io ne reco e certa. Ei vive.

LISA

E quando

alla terra natìa farà ritorno?

CORO

Ciascun lo brama.

RODOLFO

Lo vedrete un giorno.

(odesi il suono delle cornamuse che riducono gli armenti all'ovile)

TERESA

Ma il sol tramonta: è d'uopo

prepararsi a partir.

AMINA, LISA, ELVINO E CORO

Partir?...

TERESA

Sapete

che l'ora s'avvicina in cui si mostra

il tremendo fantasma.

CORO

E vero! è vero!

RODOLFO

Qual fantasma?

AMINA, LISA, TERESA, ELVINO E CORO

È un mistero...

un oggetto d'orror!

RODOLFO

Follie!

TERESA E CORO

Che dite?

Se sapeste, signor...

RODOLFO

Narrate.

CORO

Udite.

A fosco cielo, a notte bruna,

al fioco raggio d'incerta luna,

col cupo suono di tuon lontano

dal colle al pian ~ un'ombra appar.

In bianco avvolta ~ lenzuol cadente,

col crin disciolto, con occhio ardente,

qual densa nebbia dal vento mossa,

avanza, ingrossa ~ immensa par!

RODOLFO

Ve la dipinge, ve la figura

la vostra cieca credulità.

TUTTI

Ah! non è fola, non è paura:

ciascun la vide: è verità.

CORO

Dovunque inoltra a passo lento,

silenzio regna che fa spavento;

non spira fiato, non move stelo;

quasi per gelo il rio si sta.

I cani stessi accovacciati,

abbassan gli occhi, non han latrati.

Sol tratto tratto da valle fonda

la Strige immonda urlando va.

RODOLFO

Vorrei vederla, o presto o tardi,

vorrei vederla, scoprir che fa.

TUTTI

Dal ricercarla il ciel vi guardi!

Saria soverchia temerità.

[N. 8 - Recitativo e Duetto]

RODOLFO

Basta così. Ciascuno

si attenga al suo parer. Verrà stagione

che di siffatte larve

fia purgato il villaggio.

TERESA

Il ciel lo voglia!

Questo, o signore, è universal desìo.

RODOLFO

Ma del vïaggio mio

riposarmi vorrei, se me 'l concede

la mia bella e cortese albergatrice.

TUTTI

Buon riposo, signor.

CORO

Notte felice.

RODOLFO

(ad Amina)

Addio, gentil fanciulla;

fino a domani addio... T'ami il tuo sposo

come amarti io saprei.

ELVINO

(con dispetto)

Nessun mi vince

in professarle amore...

RODOLFO

Felice te se ne possedi il core!

(parte con Lisa; il coro si disperde)

Scena settima

Elvino e Amina.

AMINA

Elvino!... E me tu lasci

senza un tenero addio?

ELVINO

(con ironia)

Dallo straniero

ben tenero l'avesti.

AMINA

È ver: commosso

in lasciarmi ei sembrò. Da quel sembiante

ottimo cor traspare...

ELVINO

E cor d'amante.

AMINA

Parli tu il vero, o scherzi?...

Qual sorge dubbio in te?

ELVINO

T'infingi invano.

Ei ti stringea la mano,

ei ti facea carezze...

AMINA

Ebben!...

ELVINO

Discare

non ti eran esse, e ad ogni sua parola

s'incontravano i tuoi negli occhi suoi.

Gioia ne avevi.

AMINA

(con pena)

Ingrato! e dir me 'l puoi?

Occhi non ho, né core

fuor che per te. Non ti giurai mia fede?

Non ho l'anello tuo?

ELVINO

Sì...

AMINA

Non t'adoro?

Il mio ben non sei tu?

ELVINO

Sì... ma...

AMINA

Prosegui...

saresti tu geloso?

ELVINO

Ah! sì, lo sono...

AMINA

Di chi?

ELVINO

Di tutti.

AMINA

Ingiusto cor!

ELVINO

Perdono! ~

Son geloso del zefiro errante

che ti scherza col crine, col velo;

fin del sol che ti mira dal cielo,

fin del rivo che specchio ti fa.

AMINA

Son, mio bene, del zefiro amante,

perché ad esso il tuo nome confido;

amo il sol, perché teco il divido,

amo il rio, perché l'onda ti dà.

ELVINO

Ah! perdona all'amore il sospetto!

AMINA

Ah! per sempre sgombrarlo déi tu.

ELVINO

Sì, per sempre.

AMINA

Il prometti?

ELVINO

Il prometto.

AMINA E ELVINO

Mai più dubbi! Timori mai più.

Ah! costante nel tuo, nel mio seno

sia la fede che amore avvalora!

E sembiante a mattino sereno

per noi sempre la vita sarà.

(si allontanano; sempre con crescente tenerezza)

Insieme

AMINA

Mio caro, addio!

ELVINO

Mia cara, addio!

(si avvicinano)

ELVINO

A me pensa.

AMINA

E tu ancora.

AMINA E ELVINO

Pur nel sonno il mio cor ti vedrà.

(partono)

Scena ottava

Stanza nell'osteria. Di fronte una grande finestra. Da un lato porta d'ingresso: dall'altro un gabinetto. Avvi un sofà e un tavolino.
Rodolfo, indi Lisa.

[N. 9 - Recitativo e Finale I]

RODOLFO

Davver, non mi dispiace

d'essermi qui fermato: il luogo è ameno,

l'aria eccellente, gli uomini cortesi,

amabili le donne oltre ogni cosa.

Quella giovine sposa

è assai leggiadra... E quella cara ostessa?

È un po' ritrosa, ma mi piace anch'essa.

Eccola: avanti, avanti,

mia bella albergatrice.

LISA

Ad informarmi

veniva io stessa se l'appartamento

va a genio al signor conte.

RODOLFO

Al signor conte!

(Diamin! son conosciuto!)

LISA

Perdonate,

ma il sindaco lo accerta, e a farvi festa

tutto il villaggio aduna.

Io ringrazio fortuna

che a me prima di tutti ha conceduto

il favor di offerirvi il mio rispetto.

RODOLFO

Nelle belle mi piace un altro affetto.

E tu sei bella, o Lisa,

bella davvero...

LISA

Oh! il signor conte scherza.

RODOLFO

No, non ischerzo. Questi furbi occhietti

quaetso bocchin ridente,

quanti cori han sorpresi e ammalïati?

LISA

Non conosco finora innamorati.

RODOLFO

Tu menti, o bricconcella.

Io ne conosco...

LISA

(avvicinandosi)

Ed è?...

RODOLFO

Se quel foss'io,

che diresti, o carina?...

LISA

Io... che direi?

RODOLFO

Sì, che diresti tu?

LISA

No 'l crederei.

In me non è beltà degna di tanto...

Un merito ho soltanto:

quello di un cor sincero.

RODOLFO

E questo è molto.

(odesi strepito alla finestra)

Ma qual rumore ascolto?

LISA

(Mal venga all'importuno!)

RODOLFO

Donde provien?

LISA

Che non mi vegga alcuno.

(fugge nel gabinetto, e nella fretta perde il fazzoletto; Rodolfo lo raccoglie e lo getta sul sofà)

Scena nona

Comparisce Amina: è coperta di una semplice veste bianca; e si vede alla finestra l'estremità della scala per cui è salita. Ella dorme: è sonnambula; e s'avanza lentamente in mezzo alla stanza.

RODOLFO

Che veggio? Saria questo

il notturno fantasma! ~ Ah! non m'inganno...

Quest'è la villanella

che dianzi agli occhi miei parve sì bella.

AMINA

Elvino!... Elvino!...

RODOLFO

Dorme.

AMINA

Non rispondi?

RODOLFO

È sonnambula.

AMINA

(con sorriso scherzoso)

Geloso

saresti ancora dello straniero?... ah parla!...

Sei tu geloso ancor?

RODOLFO

Degg'io destarla?

AMINA

(con pena)

Ingrato! a me t'appressa...

Amo te solo, il sai...

RODOLFO

Destisi.

AMINA

(tenera)

Prendi...

La man ti stendo... un bacio imprimi in essa,

pegno di pace.

RODOLFO

Ah! non si dèsti... Alcuno

a turbarmi non venga in tal momento.

(va a chiudere la finestra)

LISA

(affacciandosi dal gabinetto)

Amina! ~ O traditrice!

(parte non veduta)

RODOLFO

(per correre ad Amina)

Oh ciel!... che tento?

AMINA

Oh! come lieto è il popolo

che al tempio ne fa scorta!

RODOLFO

In sogno ancor quell'anima

è nel suo bene assorta.

AMINA

Ardon le sacre tede.

RODOLFO

Essa all'altar si crede!

AMINA

Oh madre mia, m'aïta:

non mi sostiene il piè!

RODOLFO

No, non sarai tradita,

alma gentil, da me.

(Amina alza la destra come se fosse all'altare)

AMINA

Cielo, al mio sposo io giuro

eterna fede e amore!

RODOLFO

Giglio innocente e puro,

conserva il tuo candore!

AMINA

Elvino!... alfin sei mio!

RODOLFO

Fuggasi.

AMINA

Tua son io.

Abbracciami. ~ Oh! contento

che non si può spiegar!

RODOLFO

(si ferma; indi risoluto)

Ah se più resto, io sento

la mia virtù mancar.

Va per uscire dalla porta: ode rumore di gente; parte per la finestra donde è venuta Amina, e la chiude. Ella, sempre dormendo, si corica sul sofà.

Scena decima

Contadini d'ambo i sessi, Sindaci e Alessio.

ALESSIO E CORO

(di dentro)

Osservate: l'uscio è aperto.

Senza strepito inoltriamo.

Tutto tace: ei dorme certo.

Lo destiamo, o no 'l destiamo?

Perché no? ci vuol coraggio:

presentarsi, o uscir di qua.

Dell'ossequio del villaggio

malcontento ei non sarà.

(si avvicinano)

Avanziam. ~ Ve' ve'! mirate,

a dormir colà s'è messo.

Appressiamoci. ~

(si accorgono di Amina, e tornano indietro)

Ah! fermate:

non è desso, non è desso.

Al vestito, alla figura,

è una donna... donna, sì.

(reprimendo le risa)

È bizzarra l'avventura.

Come entrò? che mai fa qui?

Scena undicesima

Teresa, Elvino, Lisa e detti.

ELVINO

(da lontano)

È menzogna.

CORO

Alcun s'appressa.

LISA

(additando Amina)

Mira, e credi agli occhi tuoi.

ELVINO

Cielo! Amina!

TERESA E CORO

Amina! dessa!

AMINA

(si sveglia al rumore)

Dove son?... chi siete voi?

Ah! mio bene!

ELVINO

Traditrice!...

AMINA

Io!...

ELVINO

Ti scosta.

AMINA

Oh! me infelice!

Che feci io mai?

ELVINO

E ancor lo chiedi?...

ALESSIO E CORO

Dove sei tu ben lo vedi.

AMINA

Qui!... perché?... chi mi v'ha spinta?...

ELVINO

Il tuo core ingannator.

AMINA

(corre nelle braccia della madre: questa si copre il volto co' le mani)

Madre! oh! madre!

LISA E CORO

Ah! sei convinta...

ELVINO

Va', spergiura!...

AMINA

Oh mio dolor!

D'un pensiero, d'un accento

rea non son, né il fui giammai.

Ah! se fede in me non hai,

mal rispondi a tanto amor.

ELVINO

Voglia il cielo che il duol ch'io sento

tu provar non debba mai!

Ah! te 'l mostri s'io t'amai

questo pianto del mio cor.

ALESSIO E CORO

Il tuo nero tradimento

è palese e chiaro assai.

TERESA

Deh! l'udite un sol momento

il rigor eccede omai.

ALESSIO E CORO

In qual cor fidar più mai,

se quel cor fu mentitor?

(in questo frattempo, Teresa ha raccolto sul sofà il fazzoletto di Lisa, e lo ha posto al collo di Amina)

ELVINO

Non più nozze: al nuovo amante,

sconoscente, io t'abbandono...

ALESSIO E CORO

Non più nozze.

AMINA

Oh! crudo istante!

Deh!... m'udite!... io rea non sono.

ELVINO

Togli a me la tua presenza:

la tua voce orror mi fa.

AMINA

Nume amico all'innocenza,

svela tu la verità.

AMINA E ELVINO

Non è questa, ingrato core,

non è questa la mercede

ch'io sperai da tanto amore,

che aspettai da tanta fede...

Ah! m'hai tolta in un momento

ogni speme di contento...

Ah! penosa rimembranza

sol di te mi resterà.

Insieme

LISA, ALESSIO E CORO

Non più nozze, non più imene:

sprezzo, infamia a lei conviene.

Di noi tutti all'odio eterno,

al rossor la rea vivrà.

TERESA

Ah! se alcun non ti sostiene,

se favor nessun t'ottiene,

sventurata, il sen materno

chiuso a te non resterà.

Tutti escono minacciando Amina: ella cade fra le braccia di Teresa.

Cala il sipario.

Atto secondo
Scena prima

Ombrosa valletta fra il villaggio e il castello.
Coro di Contadini e Contadine.

[N. 10 - Coro]

CORO

Qui la selva è più folta ed ombrosa.

Qui posiamo, vicini al ruscello.

Lunga ancora, scoscesa, sassosa

è la via che conduce al castello.

Sempre tempo per giungere avremo,

pria che sorga dal letto il signore.

Riflettiam. ~ Quando giunti saremo,

che direm per toccare il suo cor?...

Eccellenza!... direm con coraggio...

signor conte... la povera Amina

era dianzi l'onor del villaggio,

il desìo d'ogni villa vicina...

Ad un tratto è trovata dormente

nella stanza che voi ricettò...

Difendetela, s'ella è innocente,

aiutatela, s'ella fallò.

A tai detti, a siffatti argomenti...

ei si mostra commosso, convinto:

noi preghiamo, insistiam riverenti...

ei ci affida, ei promette, abbiam vinto...

Consolati al villaggio torniamo:

in due passi, in due salti siam qua.

Alla prova!... da bravi! partiamo...

la meschina protetta sarà.

(partono)

Scena seconda

Amina e Teresa.

[N. 11 - Recitativo e Aria]

AMINA

Reggimi, o buona madre; a mio sostegno

sola rimani tu.

TERESA

Fa' core. Il conte

dalle lagrime tue sarà commosso.

Andiamo.

AMINA

Ah! no... non posso:

il cor mi manca e il piè. ~ Vedi? ~ Siam noi

presso il poder d'Elvino. ~ Oh! quante volte

sedemmo insieme di questi faggi all'ombra,

al mormorar del rio! ~ L'aura che spira

dei giuramenti nostri anco risuona...

Gli obliò quel crudele! ei m'abbandona!

TERESA

Esser non puote, il credi,

ch'ei più non t'ami. Afflitto è forse anch'esso,

afflitto al par di te... Miralo: ei viene

solitario e pensoso...

AMINA

A lui mi ascondi... rimaner non oso.

Scena terza

Elvino, e dette in disparte.

AMINA

Vedi, o madre... è afflitto e mesto...

Forse... ah! forse ei m'ama ancor.

ELVINO

Tutto è sciolto. Oh dì funesto!

Più per me non v'ha conforto.

Il mio cor per sempre è morto

alla gioia ed all'amor.

AMINA

(si avvicina ad Elvino)

M'odi, Elvino...

ELVINO

(si scuote)

Tu... e tant'osi?...

AMINA

Deh!... ti calma...

ELVINO

Va'! Spergiura!

Tu m'hai tolto ogni conforto.

AMINA

Sono innocente. Io te 'l giuro:

colpa alcuna in me non è.

ELVINO

Pasci il guardo, e appaga l'alma

dell'eccesso de' miei mali:

il più triste de' mortali

sono, o cruda, e il son per te.

VOCI

(lontane)

Viva il conte!

AMINA

Ah! t'arresta.

ELVINO

No: si fugga.

AMINA

Per pietade!

ELVINO

Va'! Mi lascia.

Scena quarta

Coro e detti.

CORO

Buone nuove!

Dice il conte ch'ella è onesta,

che è innocente, e a noi già move.

ELVINO

Egli! oh! rabbia.

AMINA, TERESA E CORO

Ah! placa l'ira...

ELVINO

L'ira mia più fren non ha.

(le toglie l'anello)

AMINA

Il mio anello... oh! madre!...

(si abbandona fra le braccia di Teresa)

CORO

(ad Elvino)

Mira!... A tal colpo morirà.

(breve silenzio. Elvino si appressa ad Amina vivamente commosso)

ELVINO

Ah! perché non posso odiarti,

infedel, com'io vorrei!

Ah! del tutto ancor non sei

cancellata dal mio cor.

Possa un altro, ah! possa amarti

qual t'amò quest'infelice!

Altro voto, o traditrice,

non temer dal mio dolor.

TERESA E CORO

Ah! crudel, pria di lasciarla,

vedi il conte, al conte parla.

Ei di rendere è capace

a te pace ~ a lei l'onor.

Elvino parte disperato. - Teresa tragge seco Amina da un'altra parte.

Scena quinta

Villaggio. In fondo al teatro si scorge il mulino di Teresa: un torrente ne fa girare la ruota.
Lisa seguitata da Alessio.

[N. 12 - Scena e Aria]

LISA

Lasciami: aver compreso

assai dovresti che mi sei noioso.

ALESSIO

Non isperar che sposo

Elvin ti sia; dell'onestà d'Amina

sarà convinto in breve, e allora...

LISA

E allora

tu mi sarai più rincrescioso ancora.

ALESSIO

Deh! Lisa, per pietà... cambia consiglio,

non mi trattar così. Che far d'un uomo

che ti sposa soltanto per dispetto?

LISA

Mi è più caro d'un sciocco, io te l'ho detto.

ALESSIO

No, non lo sposerai: porrò sossopra

tutto il villaggio: invocherò del conte

l'autorità, pria ch'io sopporti in pace

d'esser da te schernito in questa guisa.

VOCI

(di dentro)

Lisa è la sposa.

LISA E ALESSIO

Che?...

VOCI

(di dentro)

La sposa è Lisa.

Scena sesta

Contadini, Contadine e detti.

CORO

A rallegrarci con te veniamo,

di tua fortuna ci consoliamo.

A te fra poco ~ d'Amina in loco,

la man di sposo Elvin darà.

La bella scelta a tutti è cara,

ciascun ti loda, t'esalta a gara:

a farti festa ~ ciascun si appresta,

ognun ti prega prosperità.

LISA

De' lieti auguri a voi son grata;

con gioia io veggo che son amata;

e la memoria del vostro amore

giammai dal core ~ non m'uscirà.

ALESSIO

(Qual uom da tuono ~ colpito io sono:

parole il labbro trovar non sa.)

Scena settima

Elvino e detti.

[N. 13 - Recitativo e Quartetto con coro]

LISA

E fia pur vero, Elvino,

che alfin dell'amor tuo degna mi trovi?

ELVINO

Sì, Lisa. Si rinnovi

il bel nodo di pria: l'averlo sciolto

perdona a un cor sedotto

da mentita virtù.

LISA

Perdono tutto.

Ora che a me ritorni

più non penso al passato: altro non veggo

che il ridente avvenir che alfin mi aspetta.

ELVINO

Vieni: tu, mia diletta,

mia compagna sarai. La sacra pompa

già nel tempio si appresta.

Non si ritardi.

TUTTI

Andiam.

Scena ottava

Rodolfo e detti.

RODOLFO

Elvino, arresta.

LISA

(Il conte!)

ALESSIO

(A tempo giunge.)

RODOLFO

Ove t'affretti?

ELVINO

Al tempio.

RODOLFO

Odimi prima.

Degna d'amor, di stima

è Amina ancor: io della sua virtude,

come de' pregi suoi,

mallevador esser ti voglio.

ELVINO

Voi!

Signor conte, agli occhi miei

negar fede non poss'io.

RODOLFO

Ingannato, illuso sei:

io ne impegno l'onor mio.

ELVINO

Nella stanza a voi serbata

non la vidi addormentata?

RODOLFO

La vedesti, Amina ell'era...

ma svegliata non v'entrò.

LISA, ELVINO E CORO

Come dunque? in qual maniera?

RODOLFO

Tutti udite.

LISA, ELVINO E CORO

Udiamo un po'.

RODOLFO

V'han certuni che dormendo

vanno intorno come dèsti.

Favellando, rispondendo

come vengono richiesti.

E chiamati son sonnambuli

dall'andare e dal dormir.

LISA, ELVINO E CORO

E fia vero? ~ e fia possibile?

RODOLFO

Un par mio non può mentir.

ELVINO

No, non fia: di tai pretesti

la cagione appien si vede.

RODOLFO

Sciagurato! e tu potresti

dubitar della mia fede?

ELVINO

(senza badare a Rodolfo)

Vieni, Lisa.

LISA

Andiamo.

ELVINO E CORO

Andiamo.

CORO

A tai fole non crediamo.

Un che dorme e che cammina!

No, non è; non si può dar.

Scena nona

Teresa e detti.

TERESA

Piano, amici: non gridate;

dorme alfin la stanca Amina:

ne ha bisogno, poverina,

dopo tanto lagrimar.

LISA, ELVINO E CORO

Sì, tacciamo ~ noi dobbiamo

i suoi sonni rispettar.

TERESA

(per uscire)

Lisa!... Elvino!... che vegg'io?

Dove andate in questa guisa?

LISA

A sposarci.

TERESA

Voi! gran dio!

E la sposa... è Lisa?

ELVINO

È Lisa.

LISA

E lo merto: io non fui colta

sola mai, di notte, in volta,

né trovata io fui rinchiusa

nella stanza di un signor.

TERESA

Menzognera! a questa accusa

più non freno il mio furor!

Questo vel fu rinvenuto

nella stanza del signor.

ELVINO E CORO

Di chi è mai? chi l'ha perduto?

TERESA

(accennando Lisa)

Ve lo dica il suo rossore.

(Elvino lascia la mano di Lisa mortificato)

ELVINO E CORO

Lisa!

TERESA

Lisa. Il signor conte

mi smentisca se lo può.

LISA

(Io non oso alzar la fronte!)

TUTTI

(Che pensar, che dir non so.)

Insieme

ELVINO

(Lisa mendace anch'essa!

Rea dell'istesso errore!

Spento è nel mondo amore,

più fé, più onor non v'ha.)

LISA

(Cielo! a tal colpo oppressa,

voce non trovo e tremo.

Quanto al mio scorno estremo

la mia rival godrà!)

TERESA E RODOLFO

(In quella fronte impressa

chiara è la colpa e certa.

Soffra: pietà non merta

chi altrui negò pietà.)

ALESSIO E CORO

E la modestia istessa

ella sembrò in persona!

Vedi la bacchettona!

Pianga, che ben le sta.

ELVINO

Signor?... che creder deggio?

Anch'ella mi tradì!

RODOLFO

Quel ch'io ne pensi

manifestar non vo'. Sol ti ripeto,

sol ti sostengo, che innocente è Amina,

che la stessa virtù offendi in essa.

ELVINO

Chi fia che il provi?

RODOLFO

Chi? ~ Mira: ella stessa.

Scena ultima

Vedesi Amina uscire da una finestra del mulino: ella passeggia, dormendo, sull'orlo del tetto; sotto di lei la ruota del mulino, che gira velocemente, minaccia di frangerla se pone il piede in fallo. Tutti si volgono a lei spaventati. Elvino è trattenuto da Rodolfo.

TUTTI

(con un grido)

Ah!

RODOLFO

Silenzio: un sol passo,

un sol grido l'uccide.

TERESA

Oh figlia!

ELVINO

Oh Amina!

TUTTI

Scende... Bontà divina,

guida l'errante piè!

(Amina giunge presso alla ruota camminando sopra una trave mezzo fracida che piega sotto di lei)

Trema... vacilla...

(si spezza la trave sotto il piede di Amina)

Ahimè!...

(grido soffocato di terrore; Amina si rimette)

RODOLFO

Coraggio... è salva!

TUTTI

(meno Rodolfo)

È salva!...

Amina si avanza in mezzo al teatro.

AMINA

Oh! se una volta sola

rivederlo io potessi, anzi che all'ara

altra sposa ei guidasse!...

RODOLFO

(ad Elvino)

Odi?...

TERESA

A te pensa,

parla di te.

AMINA

Vana speranza!... Io sento

suonar la sacra squilla... Al tempio ei move...

Io l'ho perduto... e pur... rea non son io.

ELVINO, RODOLFO, ALESSIO E CORO

Tenero cor!

AMINA

(inginocchiandosi)

Gran dio,

non mirar il mio pianto: io gliel perdono.

Quanto infelice io sono

felice ei sia... Questa d'un cor che more

è l'ultima preghiera...

CORO

Oh detti! oh amore!

AMINA

(si guarda la mano come cercando l'anello di Elvino)

L'anello mio... l'anello...

ei me l'ha tolto... ma non può rapirmi

l'immagin sua... Sculta... ella è qui, qui... nel petto.

(si toglie dal seno i fiori ricevuti da Elvino)

Né te d'eterno affetto

tenero pegno, o fior... né te perdei...

ti bacio ancor... ma... inaridito sei.

[N. 14 - Scena e Aria]

Ah! non credea mirarti

sì presto estinto, o fiore.

Passasti al par d'amore,

che un giorno sol durò.

(piange sui fiori)

Potria novel vigore

il pianto mio recarti...

Ma ravvivar l'amore

il pianto mio non può.

ELVINO

Io, più non reggo.

AMINA

E s'egli

a me tornasse!... Oh! torna, Elvin.

RODOLFO

(ad Elvino)

Seconda

il suo pensier.

AMINA

A me t'appressi? Oh! gioia!

L'anello mio mi rechi?

RODOLFO

(ad Elvino)

A lei lo rendi.

(Elvino le rimette l'anello)

AMINA

Ancor son tua: tu sempre mio... M'abbraccia...

Tenera madre... io son felice appieno!

(Teresa l'abbraccia. Elvino si prostra ai suoi piedi e la sostiene)

RODOLFO

De' suoi diletti in seno

ella si dèsti.

CORO

(ad alta voce)

Viva Amina! viva ancor!

AMINA

(svegliandosi)

Oh! cielo!...

Dove son io?... che veggo?... Ah! per pietàde,

non mi svegliate voi!

(si copre gli occhi co' le mani)

TERESA

No: tu non dormi...

ELVINO

(con gran passione incalzante)

Il tuo sposo, il tuo amante è a te vicino.

AMINA

(alla voce di Elvino, si scopre gli occhi, lo guarda, il conosce, indi si getta fra le sue braccia)

Oh! gioia!... oh! gioia!... io ti ritrovo, Elvino!

TUTTI

(meno Amina)

Innocente, e a noi più cara,

bella più del tuo soffrir.

Vieni al tempio, e a piè dell'ara

incominci il tuo gioir.

AMINA

Ah! non giunge uman pensiero

al contento ond'io son piena:

a' miei sensi io credo appena;

tu m'affida, o mio tesor.

Ah! mi abbraccia, e sempre insieme

sempre uniti in una speme,

della terra in cui viviamo

ci formiamo ~ un ciel d'amor.

TUTTI

(meno Amina)

Innocente, e a noi più cara,

bella più del tuo soffrir.

Vieni al tempio, e a piè dell'ara

incominci il tuo gioir.

Fine del libretto.

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Locandina Atto primo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Atto secondo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena ultima