IL SEGRETO DI SUSANNA
Intermezzo in un atto.
Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.
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Libretto di Enrico GOLISCIANI.
Musica di Ermanno WOLF-FERRARI.
Prima esecuzione: 4 dicembre 1909, Monaco di Baviera.
Personaggi:
Conte GIL 30 anni |
baritono |
Contessa SUSANNA sua moglie, 20 anni |
soprano |
SANTE servo, 50 anni |
sconosciuto |
L'azione si svolge in Piemonte.
Elegante salone in casa di Gil, porta e finestra nel fondo: porte laterali.
GIL
SUSANNA
(entrando concitata dal fondo mentre Gil esce di scena, in abito da passeggio, mantiglia grigia e cappellino rosa, e parlando sottovoce a Sante al limitare della porta)
Tornato adesso? Prendi, non far motto!
(consegna mantiglia, cappello, e un involtino di carta a Sante, che l'intasca subito e riparte pe 'l fondo)
SUSANNA
Che gran paura!
(corre a guardare verso la prima stanza a sinistra e respira forte)
È in camera.
(entra nella stanza a dritta)
GIL
(Sante gestendo ancora come prima verso il salotto, esce dal fondo)
(vedendo entrar Susanna, che va a mettere dei fiori in elegante vaso sul tavolino da thè, si nasconde dietro un paravento)
GIL
(Gil scherzoso, venendo non visto dietro Susanna, le chiude gli occhi colle mani)
SUSANNA
(simulando meraviglia, indi con somma grazia)
Oh!... siete qui, mio caro?
Buona sera!
GIL
SUSANNA
Rido, ma di che cosa?
GIL
SUSANNA
(sforzandosi a sorridere per nascondere la sua agitazione, e arrossendo frattanto involontariamente)
Or sì, rido a proposito! ~ uscir sola,
contro il vostro divieto?
(da sé rapidamente)
(M'ha veduta!)
(alzandosi, e così, Susanna)
GIL
SUSANNA
Perché... mi spiace udir la prima volta,
delle cose da voi,
che non dovreste né pensar, né dire!...
GIL
SUSANNA
Come sapete a fondo
la scienza d'ingraziarvi!
GIL
SUSANNA
(Oh! me ne duol non poco!...)
GIL
SUSANNA
(indicandogli in tempo Sante, che giunge dal fondo con l'apparecchio pe 'l thè con grazia sorridente)
Sante col thè.
GIL
Si scosta da Susanna, passeggiando nervosamente, e giocando col pomo del suo bastone, mentre Sante, furtivamente, s'affatica a rifare i suoi segni d'intelligenza verso Susanna ripetendo anche il gesto dell'odor di fumo scoperto dal padrone, ma nel contempo preparando sul tavolo il thè.
SUSANNA
(verso Sante turbato)
(Dal suo gesticolare
io credo di capir!)
GIL
(Sante s'inchina ed esce, seguito da uno sguardo diffidente di Gil, che poi cambia subito tono, e va ad offrir galantemente una tazza di thè a Susanna, sedutasi sul sofà, e dedita a reprimere il suo turbamento)
GIL
(Susanna ringrazia con un sorriso, e comincia a centellinare il thè, mentre Gil con un'altra tazza fra le mani, va a sederle vicino, centellinando poi anch'esso, e volgendo dolcemente la parola a Susanna)
GIL
SUSANNA
Parmi rivivere
tutti i momenti
di quell'idillio nel vivo ardor!
GIL
SUSANNA
...Pieno di sole...
GIL
SUSANNA
...Poche parole...
io ti sfuggivo...
GIL
SUSANNA
(con grazia scherzosa, mentre porge la tazza vuota a Gil, che va a deporla, con la sua, sul tavolo)
L'intraprendente! me lo rubò!
GIL
SUSANNA E GIL
(appassionatamente)
Care memorie!
Fresco sorriso
d'un paradiso,
che ci beò!
(Gil, nella foga della sua effusione, termina coll'attirare teneramente a sé Susanna, e stringerla fra le braccia)
GIL
SUSANNA
(turbata pe 'l turbamento di Gil, alzandosi da sé)
(M'ha fiutato... e ha sentito!...)
GIL
SUSANNA
(da sé, intanto preoccupata)
(Ma che io faccia sul serio
qualche cosa di male?
Povera me!)
GIL
SUSANNA
(smarrita)
Io?
GIL
SUSANNA
(rivolgendosi, tremante)
Ebben...
GIL
SUSANNA
Se... fosse vero?
GIL
SUSANNA
Se più forte
della mia volontà...
GIL
SUSANNA
Un vizio...
Una voglia... che ha poi la sua ragione...
GIL
SUSANNA
Spesso al circolo
tu te n' vai degli amici... io, passo il tempo.
GIL
SUSANNA
Se, come gli altri, tu chiudessi un occhio...
sul mio segreto?
GIL
SUSANNA
(con vivacità, mista a dispetto)
Resta a veder se trovi!
Con ogni cura lo nasconderò.
GIL
SUSANNA
Eh! mio dio! Chissà che anch'essa...
GIL
SUSANNA
(mortificata, e piangente)
Maltrattarmi, via, per nulla!
O che tante non lo fanno?
Sei cattivo... sei tiranno,
senz'amor... senza pietà!
GIL
SUSANNA
Meco usar villan linguaggio?
GIL
SUSANNA
Minacciarmi? ne hai coraggio?
GIL
SUSANNA
(con indignazione sempre crescente)
Pian!... Che fai tu?
Fermo, vandalo!
GIL
SUSANNA
Conosciuto mai t'avessi!
GIL
SUSANNA
(punta sempre più)
Me n' vo dunque!
GIL
SUSANNA
(indicando la prima stanza a dritta)
Me n' vo... a piangere di là!
GIL
SUSANNA
Tigre!
GIL
SUSANNA
Scoppia!
SUSANNA E GIL
E sarà quel che sarà!
Susanna corre a rinchiudersi, singhiozzando, nella stanza a dritta: Gil si lascia cadere, il capo tra le mani, su una poltrona. Dal fondo compare Sante, che guarda, comicamente esterefatto la scena. Durante il seguente intermezzo, Sante sempre con comica precauzione perché Gil non s'avveda di nulla, torna a rimetter ordine nella stanza. Intanto Gil rimane sempre immobile, pur avendo di tratto in tratto dei sussulti che fanno scuotere Sante. Messe a posto le cose, Sante s'allontana guardingo dal fondo ed esce.
GIL
SUSANNA
(tornando dalla prima stanza a dritta, rabbonita, ed umile, portando i guanti, il cappello e l'ombrello di Gil, verso il quale si avvicina, parlando lentamente)
Eccovi... i vostri guanti,
il cappello e l'ombrello!
GIL
SUSANNA
(lenta)
Non dovevate
al circol degli amici andar stasera?
GIL
SUSANNA
(timidamente)
Tengo... all'opposto.
GIL
SUSANNA
(indicando verso la finestra)
Minaccia pioggia... torbida è la sera.
GIL
SUSANNA
(impedendo dolcemente l'uscita a Gil che s'arresta)
Via! così non mi lasciate!
Piansi tanto sola, sola!
Ed aspetto mi volgiate
uno sguardo, una parola.
Me l'aspetto, lo vedete,
da pentita, qual io sono,
come segno del perdono,
che accordar vi prego a me.
So che buono il core avete,
e cangiato il cor non è!
GIL
SUSANNA
Se v'offesi non volendo,
se il mio torto assai vi spiace,
smetterò! l'impegno prendo,
ma facciamo, via, la pace!
Sono sempre la meschina
vostra sposa, che v'adora.
Che d'un bacio adesso implora
la dolcissima mercé!
Son la vostra Susannina,
che cattiva poi non è!
(sempre con grazia, e tenerezza insinuante)
GIL
SUSANNA
(rianimandosi)
Grazie! son paga. Ed ora
andate... e nel tornare
vogliate suonar forte!
(indicando la prima stanza a dritta)
Da quella stanza il suon poco si sente.
GIL
SUSANNA
(guardando Gil, rincresciuta)
Certamente.
Ma perché, amico mio,
di quelle occhiate ancor?
GIL
SUSANNA
(essendosi fatta sera, accende una lampada a petrolio con elegante paralume)
Che palpiti! che palpiti!
Oh la terribil cosa una passione,
quando più a dominarla non riesce
né voler, né ragione!
E, cosa ancore peggiore... amarlo tanto,
fra noi due non esistere segreti...
E celarne io frattanto uno per lui!
Quante menzogne, poi, di che arrossisco,
son del segreto mio la conseguenza!
Ahi! giustamente ei sulle furie è andato!
Ma come far? non posso
che raddoppiar di garbo, e di prudenza!
(Sante entra cautamente misterioso; essa gli dice)
SUSANNA
Bravo, Sante, chiudiam tutte le porte.
Ecco il mio vizietto profumato,
causa di tanti strepiti!
Ed ei l'odia! Peccato!
(Siede, Sante le porge dei fiammiferi, che cava dalla tasca, ed essa accende con uno di quelli la sigaretta, cominciando a fumare saporitamente; si picchia a più riprese alla porta di fondo)
SUSANNA
Chi è là?
(alzandosi sorpresa e sgomenta)
GIL
SUSANNA
Mio marito!
GIL
SUSANNA
(confusa all'eccesso)
Dove la celo?
(nascondendo in tasca la sigaretta, e l'involtino decisa ad un tratto)
(indicando le tendine della finestra a sinistra a Sante, che corre a nascodervisi, anch'esso grandemente imbarazzato)
Lui! Tu, là!
GIL
SUSANNA
(da sé trepidante, e andando ad aprire la porta in fondo)
Apro! apro! ~ (Cielo!)
GIL
SUSANNA
Ma che avete?
Che cosa, v'affanna?
GIL
SUSANNA
Ma che cosa?
GIL
SUSANNA
Non m'ode!
E più s'altera!...
Qual grillo lo tenta?
Pe 'l fumo? Ma no!
(Sante, che ha lasciato furtivamente il suo nascondiglio finge accorrere dal fondo; Gil lo strapazza)
GIL
SUSANNA
Che?
GIL
SUSANNA
Eh!
GIL
SUSANNA
Ma, Gil! io...
(Sante incitato da Gil, accende il candeliere ch'è sul tavolo ed esce dal fondo)
GIL
SUSANNA
Infin, che cercate?
GIL
SUSANNA
Col vostro cappello
portato l'ho qui.
GIL
SUSANNA
Ricordate?
(additando l'ombrello sul tavolo)
Ma eccolo!
GIL
SUSANNA
(porgendoglielo)
L'ombrello.
GIL
SUSANNA
Addio! tranquillatevi!
GIL
SUSANNA
Respiro! è andato. Stavo sulle spine.
Che paura mi fece,
mio dio! con quell'ombrello!
(pensosa)
L'ombrel! ~ Strambo all'eccesso
divenne mio marito,
e chi sa che gli rumina pe 'l capo!
Ma libera alla fine,
posso, come anelavo,
dedicarmi al mio svago favorito!
(cava di tasca la sigaretta di dove la nascose, ed uno zolfanello, la riaccende, poi siede su una poltrona a dondolo, e fuma soddisfatta e contenta)
Oh gioia la nube leggera
con gli occhi socchiusi seguire,
che ascende con cerule spire,
ascende più tenue d'un vel,
e sembra dorata chimera,
vanente nel limpido ciel!
Sottile vapor, mi carezza,
mi culla, sognare mi fa!
Libare con lenta dolcezza
io voglio la tua voluttà!
In quell spire cerule
vedo vagar perfino
un'amorosa immagine
quella del mio sposino!
Ma più gentil, più tenera,
leggiadra, più mi par.
Dai suoi profili eterei
mi sento affascinar!
(fumando e assorta nel suo fantasticare, quasi s'assopisce)
GIL
SUSANNA
(alzandosi, spaventata in fretta, e nascondendo dietro le spalle la mano con la sigaretta)
Oh! Gil!
GIL
SUSANNA
Chi?
GIL
SUSANNA
(tutta tremante mostrando la sigaretta)
La... sigaretta!
GIL
SUSANNA
(cadendo in ginocchio)
Perdonami! a comprarne
per non indurre Sante a farsi reo
lui pure, andavo io stessa...
GIL
SUSANNA
(maliziosamente ridendo)
Geloso? Del mio fumo? Ah! Ah! Ah! Ah!
Perdoniamoci a gara!
Mai più non fumerò, se tu non vuoi!
Sol l'amor tuo mi preme!
GIL
SUSANNA
(con viva gioia)
Insiem? pe 'l gran piacere,
ti batterei le mani!
Prendi!
(cava l'involtino di tasca, e ne trae una sigaretta, che offre graziosamente a Gil)
GIL
SUSANNA
Quella... di domani!
(porge uno zolfanello a Gil, che accende la sua sigaretta, offrendo a Susanna di accendere quella di lei al fuoco della sua)
GIL
SUSANNA
Caro sposo!
Fumerai?
GIL
SUSANNA
(con grazia un po' ironica)
Mi farete più il geloso?
GIL
SUSANNA E GIL
Tutto è fumo a questo mondo,
che col vento si dilegua,
ma l'amor, sincer, profondo,
fuma, fuma, senza tregua!
(colla sigaretta in bocca e tenendosi per ambe le mani si mettono a girare intorno come due bambini)
SUSANNA
(ridendo giulivamente)
Ma, nella foga, ve', dell'allegria,
la mia s'è spenta!
(indicando la sigaretta)
GIL
(il lume a petrolio s'è spento)
S'avanza allora dal fondo Sante, col candeliere in mano, e sorridendo, accende le sigarette e fuma anche lui: li accompagna fino alla porta di sinistra, ne chiude le portiere e smorza il lume; poi s'allontana colla sigaretta in bocca.
Fine del libretto.
Generazione pagina: 31/03/2019
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