LA RONDINE
Commedia lirica.
Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.
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Libretto di Giuseppe ADAMI.
Musica di Giacomo PUCCINI.
Prima esecuzione: 27 marzo 1917, Montecarlo.
Personaggi:
MAGDA |
soprano |
LISETTE |
soprano |
RUGGERO |
tenore |
PRUNIER |
tenore |
RAMBALDO |
baritono |
PERICHAUD |
baritono |
GOBIN |
tenore |
CREBILLON |
basso |
YVETTE |
soprano |
BIANCA |
soprano |
SUZY |
mezzosoprano |
IL MAGGIORDOMO |
basso |
UN CANTORE |
soprano |
UN GIOVANE |
soprano |
UNA GRISETTE |
soprano |
PRIMA DONNINA |
soprano |
SECONDA DONNINA |
soprano |
Borghesi, Studenti, Pittori, Signori e Signore eleganti, «Grisettes», Fioraie, Danzatrici, Camerieri.
A Parigi, nel secondo impero.
Un salone elegantissimo in casa di Magda, a Parigi.
Nell'angolo di destra una serra-veranda a grandi vetrate, oltre le quali si vede una parte delle Tuilleries in pieno crepuscolo.
La porta d'entrata, assai grande e decorata da un ricco cortinaggio, è un poco a sinistra, nella parete di fondo.
A sinistra -in primo piano- una piccola porta conduce al boudoir. Vi si accede per una scaletta di pochi gradini, con ringhiera di legno.
Nel fondo, a destra -primo piano- un caminetto di marmo sormontato da un grande specchio. Presso il caminetto due poltrone e un piccolo tavolo basso. Molti altri piccoli tavoli, poltrone, sedie, divani, son distribuiti qua e là con arte e con gusto.
Presso la veranda, un paravento. Sulle pareti arazzi e stampe preziose. Sui mobili ninnoli e fiori.
A destra -a metà sala- un pianoforte a coda ricoperto da un ricco broccato. Sul piano un vaso di rose rosse. Vicino al pianoforte una lampada a stelo con grande aba-jour. Altre piccole lampade velate da aba-jour a diversi colori sui tavoli, diffondono una luce intima e sobria.
Quando si schiude il velario i riflessi rossastri del tramonto illanguidiscono.
Rambaldo Fernandez è a destra, verso il fondo, e insieme con lui sono gli amici Perichaud, Gobin, Crebillon.
Yvette, Bianca e Suzy si sono avvicinate a Prunier, il quale appoggiato al pianoforte, le intrattiene con sottile vivacità.
Magda sta versando il caffè che Lisette serve, scodinzolando rapidissima e petulante da un gruppo all'altro. Poi ritirerà le tazze che raccoglierà in un vassoio d'argento posato sul piccolo tavolo.
YVETTE
(con una risata)
Ah! No! No!
BIANCA
Non dite questo!
PRUNIER
Signore! Vi contesto
il diritto di ridere!...
YVETTE
E noi quello
di parlare sul serio!
PRUNIER
È pura verità!
MAGDA
(avvicinandosi)
La verità sarebbe?...
PRUNIER
Una cosa assai grave:
a Parigi si ama!
Imperversa una moda
nel gran mondo elegante:
l'Amor sentimentale!
LISETTE
(interrompendolo vivacemente)
Amor sentimentale?...
Ma non dategli retta!
Storie!... Si vive in fretta:
«Mi vuoi?...» «Ti voglio...» È fatto!
PRUNIER
(con esagerato risentimento si rivolge a Magda accennando a Lisette)
Scacciatela!... Il contatto
con una cameriera... Mi ripugna!
MAGDA
(intervenendo benevolmente)
Poeta, perdonate!... In casa mia
l'anormale è una regola...
(a Lisette)
Tu, via!
LISETTE
(con un inchino)
Io ritorno al mio servizio
se del mio giudizio
non si sa che far!
(esce rapida)
MAGDA
(sedendo presso Prunier)
Dunque... Raccontavate?...
PRUNIER
Che la moda è romantica:
sguardi amorosi,
strette furtive,
baci, sospiri,
ma niente più!...
YVETTE, BIANCA E SUZY
(giocando comicamente intorno a Prunier)
- Amore!
- O cielo!...
- Svengo!...
- Io struggo!...
- Cedo!...
- Muoio!...
- Illanguidisco tutta!
- Consolami, poeta!...
- Assistimi fortuna!...
- Dammi un chiaro di luna
e un verso del Musset!...
MAGDA
(interrompendo il gioco delle amiche)
Non scherzate!...
PRUNIER
(colpito dal gesto di Magda)
Che c'è?
La moda v'interessa?...
MAGDA
Può darsi!... Continuate.
(nel frattempo Crebillon che sfogliava un giornale, pare colpito da una notizia che s''affretta a indicare agli altri. Tutti si aggruppano vicino a lui leggendo, poi sembrano discutere animatamente)
PRUNIER
La malattia...
diciamo epidemia...
meglio è dire follia,
fa grande strage
nel mondo femminile!...
(tutte gli si avvicinano attente)
È un microbo sottile
che turbina nell'aria...
Vi prende di sorpresa
e il cuor non ha difesa!
TUTTE
(con comica preoccupazione)
È un microbo sottile
che turbina nell'aria?...
Ci prende di sorpresa
e il cuor non ha difesa?...
PRUNIER
Nessuno può salvarsi
tanto è oscura l'insidia!...
TUTTE
(a bassa voce, quasi con terrore)
Nessuna?
PRUNIER
Nessuna!
TUTTE
(a bassa voce, quasi con terrore)
Nessuna!
PRUNIER
(gravemente ripete)
Nessuna!... Anche Doretta...
TUTTE
Doretta? E chi sarebbe?...
PRUNIER
La mia nuova eroina:
una cara donnina
che fu presa dal male
e immortalai tal quale
nell'ultima canzone...
TUTTE
La vogliamo sentire!
PRUNIER
(con comica ironia)
Ne potreste soffrire!
TUTTE
Non fatevi pregare!
MAGDA
Vi impongo di cantare!
(e voltandosi dal gruppo degli uomini)
e voi laggiù, silenzio!
(con esagerata solennità)
Il poeta Prunier, gloria della nazione,
degna le nostre orecchie d'una nuova canzone!
RAMBALDO
PRUNIER
L'amore!
RAMBALDO
(Perichaud, Gobin, Crebillon annuiscono)
MAGDA
L'amore è sempre nuovo!...
(a Prunier, invitandolo al piano)
Su, poeta!
PRUNIER
Mi provo!
(egli accende la lampada a stelo vicino al pianoforte, poi siede e abbozza i primi accordi. Nella sala si fa un grande silenzio)
PRUNIER
Chi il bel sogno di Doretta
poté indovinar?
Il suo mistero nessuno mai scoprì!
Un bel giorno il re la bimba
volle avvicinar:
- «Se tu a me credi,
se tu a me cedi,
ti farò ricca!
Ah! Creatura!
Dolce incanto!
La vana tua paura,
il trepido tuo pianto
ora sparirà!»
- «No! Mio sire!
No, non piango!
Ma come son, rimango,
ché l'oro non può dare
la felicità!»
(poco a poco Magda s'avvicina)
(Prunier si alza)
MAGDA
Perché non continuate?
PRUNIER
Il seguito mi manca:
se voi l'indovinate
vi cedo la mia gloria!
MAGDA
La conquista mi tenta,
e la semplice istoria!...
(siede al pianoforte. L'attenzione si fa ancor più viva)
Chi il bel sogno di Doretta
poté indovinar?
Il suo mistero come mai finì?
Ahimè! Un giorno uno studente
in bocca la baciò
e fu quel bacio
rivelazione:
fu la passione!...
Folle amore!
Folle ebbrezza!
Chi la sottile carezza
d'un bacio così ardente
mai ridir potrà?...
TUTTI
(sussurrando sommessamente)
- Deliziosa!...
MAGDA
(con crescente calore)
Ah! Mio sogno!...
Ah!... Mia vita!...
TUTTI
- È squisita!...
- È squisita!...
MAGDA
- Che importa la ricchezza
se alfine è rifiorita
la felicità!...
(non appena il suo canto è finito, Prunier prende dal vaso che è sul pianoforte le rose rosse e le sparge lentamente ai piedi di Magda)
PRUNIER
Ai vostri piedi
tutte le grazie della primavera!
MAGDA
(alzandosi sorridente e stringendo le mani che gli amici le tendono)
- No... Adesso non burlatemi...
PERICHAUD
CREBILLON
Che arte.
GOBIN
Che finezza!
RAMBALDO
MAGDA
(stupita, a Rambaldo)
Come?... Voi... L'uomo «pratico»?...
RAMBALDO
MAGDA
(ironica)
Merito di Prunier, nostra rovina!
PRUNIER
Non sono io!... Nel fondo
d'ogni anima c'è
un diavolo romantico
ch'è più forte di me,
di voi, di tutti!...
RAMBALDO
YVETTE
(ingenuamente)
Che peccato! Perché?
RAMBALDO
MAGDA
(prendendo il gioiello, un po' meravigliata)
- A me?
RAMBALDO
MAGDA
Ho una sola risposta.
Non cambio d'opinione...
RAMBALDO
(s'allontana mentre gli altri si raggruppano intorno a Magda. Gobin, Perichaud, Crebillon, dopo essersi passati l'uno all'altro il gioiello, quasi per valutarne il prezzo, e dopo aver espresso la loro ammirazione, si staccano dal gruppo avviandosi verso la veranda, dove si fuma)
PRUNIER
- La Doretta
della mia fantasia
non si turba...
ma, in verità,
mi pare che vacilli
quella della realtà!
LISETTE
(entra rapidissima da destra, si dirige verso Rambaldo e trascinandolo in disparte gli sussurra con incredibile velocità)
Un momento: scusi, ecco:
quel signore giunse ancora.
Gli risposi: «Calma! Aspetti!»
Mi rispose: «Già da un'ora
sto in istrada passeggiando
in attesa d'un comando!...
Che mi dica se non può!...»
RAMBALDO
LISETTE
(come prima)
Auff!
Quel signore che le dissi
la cercava poco fa...
RAMBALDO
LISETTE
Non si muove,
non la smette,
sette volte
già tornò!
RAMBALDO
LISETTE
Sette! Sette!
Le ripeto: non la smette...
fra un minuto tornerà.
RAMBALDO
MAGDA
Ma fate pure! Siete in casa vostra.
RAMBALDO
(Lisette esce rapida)
(Rambaldo si avvia verso la serra)
PRUNIER
(a Magda, accennando a Lisette)
Come fate a sopportarla?
È un mulinello!
MAGDA
(bonariamente)
No. È una brava ragazza...
Forse invadente,
ma divertente...
Un po' di sole
nella mia vita!
BIANCA
La tua vita è invidiabile!
YVETTE
Rambaldo generoso!
BIANCA
Credi a me che nessuna
ebbe la tua fortuna.
MAGDA
Che importa la fortuna!...
(Prunier nel frattempo ha raggiunto gli altri nella veranda)
SUZY
La vita è assai difficile!
BIANCA
Costa tanto denaro!...
MAGDA
Denaro... Denaro...
Nient'altro che denaro!...
Ma via! Siate sincere!
Son sicura che voi m'assomigliate
e spesso rimpiangete
la piccola «grisette»
ch'è felice col suo innamorato!
BIANCA
Sono sogni!
MAGDA
Può darsi!...
Ma che non si dimenticano più!...
Ah, quella sera
che son scappata alla mia vecchia zia!
Mi pare ieri!...
E perché non potrebbe
essere ancora domani?
Perché?...
MAGDA
(assorta nella visione lontana)
Ore dolci e divine
di lieta baraonda
fra studenti e sartine
d'una notte a Bullier!...
Come andai? Non lo so!
Come uscii?... Non lo so!
Cantava una lenta canzone
la musica strana
e una voce lontana
mi diceva così:
«Fanciulla, è sbocciato l'amore!
Difendi, difendi il tuo cuore!
Dei baci e sorrisi l'incanto
si paga con stille di pianto!...»
...Quando ci sedemmo,
stanchi, estenuati
dalla danza, la gola
arsa, ma l'anima
piena d'allegrezza,
mi parve che si schiudesse
tutta una nuova esistenza!
«Due bocks», egli disse, al garzone!
Stupita fissavo quel grande scialone!
Gettò venti soldi. Aggiunse: Tenete!...
YVETTE
Che gesto da Creso!...
(le amiche ridono)
SUZY E BIANCA
Che nobile gesto!
Che lusso! - Che sfarzo!
YVETTE
- C'è tutto compreso?
SUZY E BIANCA
- La birra ed il resto?
SUZY, BIANCA E YVETTE
Vogliamo la chiusa!
Vogliamo la fine!
MAGDA
(riprendendo)
- «Piccola adorata mia
il tuo nome vuoi dir?»
Io non glielo dissi
ma sul marmo scrissi:
ed egli accanto
il suo nome tracciò...
E là, fra la mattana
di tutta quella gente,
ci siamo guardati
ma senza dir niente...
YVETTE
Oh! Strano!... Senza dir niente?...
BIANCA
E allora?...
MAGDA
M'impaurii?... Non lo so!
Poi fuggii!... Più non so!...
Cantava una triste canzone
la musica strana,
e una voce lontana
mi diceva così:
«Fanciulla è sbocciato l'amore!
Difendi, difendi il tuo cuore!
Dei baci e sorrisi l'incanto
si paga con stille di pianto!...»
(alzandosi)
.......................
Potessi rivivere ancora
la gioia di un'ora!...
YVETTE
E poi?
MAGDA
Basta... È finito...
BIANCA
(con delusione)
Finito così?
MAGDA
Il profumo squisito
della strana avventura,
amiche, è tutto qui.
BIANCA
(a Prunier che risale dal fondo)
Poeta, un argomento!
SUZY, BIANCA E YVETTE
(alternandosi)
«Storia d'un puro amore
fra Magda giovinetta
e un ignoto signore...
Incontro ed abbandono
in meno di due ore...»
PRUNIER
Due ore?... È quanto basta!
BIANCA
No: l'avventura è casta.
PRUNIER
Date i particolari!
BIANCA
Una fuga, una festa,
un po' di birra...
YVETTE
A casa, tutta sola,
la vecchia zia che aspetta.
BIANCA
E due baffetti bruni
che fan girar la testa!
PRUNIER
(equivocando per gioco)
La zia coi baffi bruni
che beve della birra?
Curiosa!... Non m'attira!
MAGDA
(sorridendo)
V'attira la nipote?
PRUNIER
Può darsi... Ma qualora
essa risponda ai miei gusti d'artista!
La donna che conquista
dev'esser raffinata,
elegante, perversa...
Degna insomma di me:
Galatea, Berenice,
Francesca, Salomè!...
YVETTE
(impressionata)
O che uomo difficile!
BIANCA
(impressionata)
Che uomo complicato!
PRUNIER
Non ne ho colpa: son nato
per le grandi avventure!
MAGDA
Ma come le scoprite
tante virtù. Poeta?
PRUNIER
È semplice: la meta
d'ogni donna è segnata
nel palmo della mano...
MAGDA
Davvero?
BIANCA
- O strano!
YVETTE
- Strano!
PRUNIER
Se volete provare...
Ma esigo un gran mistero.
(indicando)
Il paravento!
BIANCA
Presto!
Corre al fondo e aiutata da Suzy e Yvette trasporta il paravento che è collocato dopo molte prove in modo da formare un piccolo recesso vicino al pianoforte. Le donne vi si raccolgono sedendo intorno a Prunier.
PRUNIER
Un angolo appartato...
(alludendo agli uomini che sono nella veranda)
Laggiù il volgo profano!...
E qui, bellezza e... scienza!
(le donne ridono)
MAGDA
(alle amiche, con comico rimprovero)
Serietà, ve ne prego!
PRUNIER
Incomincio?
MAGDA
(tendendo la destra)
Son pronta!
Dite!
BIANCA
- Svelateci!
YVETTE
- Scoprite!
SUZY
Anch'io voglio sapere!
(Lisette entra da destra recante su un vassoio una carta che porge a Rambaldo)
RAMBALDO
(Lisette solleva la portiera, entra Ruggero)
RAMBALDO
RUGGERO
(impacciato e timido)
Son io che chiedo scusa...
Ecco… Con questa lettera
mio padre mi presenta...
Vi scrive... Leggerete...
RAMBALDO
PRUNIER
(dopo aver scrutato la mano di Magda)
Vi siete rivelata!... L'avvenire
è grave e misterioso...
TUTTE
- Sentiamolo!
PRUNIER
- Non oso!
È troppo sibillino...
MAGDA
Non turbatevi... Osate...
PRUNIER
(grave)
Vi trascina il destino!...
Forse, come la rondine,
migrerete oltre il mare,
verso un chiaro paese
di sogno... Verso il sole,
verso l'Amore...
E forse...
MAGDA
(interrompendolo)
Un cattivo presagio?...
PRUNIER
- No. Il destino
ha un suo duplice viso:
un sorriso o un'angoscia?... Mistero!
RAMBALDO
RUGGERO
La prima...
PRUNIER
(dopo aver esaminato la mano di Bianca)
- A voi la folta
contorsione dei segni
suggerisce un «Et ultra».
BIANCA
Significa?...
PRUNIER
- Più avanti!
Chi più offre la vince
su tutti gli aspiranti...
(Lisette entra e reca una coppa di champagne che colloca sul tavolo davanti a Ruggero. Questi fa un cenno di ringraziamento e vi accosta appena le labbra. Lisette sorride e si avvicina al gruppo di sinistra.)
RAMBALDO
PRUNIER
(interrompe il gioco, si alza, e movendo verso Rambaldo)
- A letto!
RAMBALDO
PRUNIER
È verità.
(avvicinandosi a Ruggero, con superiorità)
La prima serata a Parigi
non è che una vana leggenda
è tempo ormai di sfatarla!
LISETTE
(prorompendo fra lo stupore di tutti)
- No! No! Mille volte no!
Non è vero!... Io sono parigina
nell'anima e difendo
il regno della donna!
Le donne incuriosite, spiano nel frattempo il nuovo arrivato. Quando Lisette prorompe, s'avvicinano tutte, meno Magda che si tiene sempre in disparte conversando con Perichaud. Gobin e Crebillon invece attratti dal prorompere di Lisette si avvicinano ridendo.
PRUNIER
(interrompendola)
Storie!
Ma che!
LISETTE
Non ascoltatelo!
Parigi è piena
di fascini, sorprese e meraviglie!
TUTTI
Brava...
PRUNIER
(sbracciandosi)
Esigo un contegno.
LISETTE
(senza badargli, con crescente calore)
La prima sera a Parigi
è come vedere il mare
per la prima volta!
Mai si è immaginato niente
di più grande e di più bello!
PRUNIER
Basta! Basta! Mettetela alla porta!
LISETTE
(agli altri, accennando a Prunier)
Lasciatelo ai suoi sdegni!
Aiutatemi voi!
PRUNIER
(che ha raggiunto Magda dalla parte opposta)
Essa è troppo insolente!
MAGDA
Compatite, poeta...
(e segue Prunier cercando di calmarlo e avviandosi con lui verso la veranda dove resteranno appartati
RAMBALDO
RUGGERO
(a Rambaldo)
Vi ringrazio!
LISETTE
(agli altri)
Dove lo mandiamo?
YVETTE
Ora penseremo...
BIANCA
Ci vuole una trovata
che sia degna di noi!
YVETTE
Lisette, tocca a voi!
BIANCA
Tocca a voi!
LISETTE
Tocca a me?...
(va a prendere dal tavolo una matita e un foglio)
Prendete nota, mio signor!...
(gli porge carta e matita)
Scrivete qua...
(gli indica il tavolo)
...Presto! Orsù!
(ora tutti sono intorno a Ruggero, suggerendogli scherzosamente i più noti ritrovi notturni)
LE DONNE
(l'una dopo l'altra)
«Le Bal Musard»!
«Pré Catelan»!
A «Frascati»!
Meglio «Cadet»!...
Tutta Parigi scintilla!
Tutta Parigi sfavilla!...
LISETTE
(dopo aver nel frattempo riflettuto, dominando il piccolo tumulto)
No!... Da «Bullier»!
TUTTI
(approvando)
Sì! Da Bullier!... Bullier!
È questa la scelta miglior!
LISETTE
(indicando a Ruggero di prenderne nota)
Qua! Segnate... E andate!...
(e mentre Ruggero si alza, s'accomiata da Rimbaldo e si avvia, Lisette, tenendo sollevata la portiera, dice)
Amore è là, gioia e piacer...
Scegliete il cuor che vi convien...
Ma ricordate che da Bullier
tra risa, luci e fior
canta più ardente amor!...
(Ruggero esce, Lisette lo segue. Gli altri prorompono in una risata. Magda e Prunier che dal limitare della veranda hanno assistito alla scena, ora si avanzano. Magda tiene in mano la collana di perle e ne fa mulinello per gioco, con noncuranza)
MAGDA
No... Povero figliolo!
Un poco di pietà...
Me l'avete intontito.
RAMBALDO
BIANCA
Bullier fa dei miracoli!
MAGDA
(vagamente)
Bullier!...
(considera la collana un momento e la getta con noncuranza su un tavolo)
PRUNIER
Avea tutto il profumo
della sua gioventù.
L'aria è pregna di lavanda...
(annusando comicamente)
Non sentite?
RAMBALDO
(Gli ospiti tutti seguono il suo esempio e salutano Magda.)
MAGDA
Buona sera...
PERICHAUD
BIANCA E YVETTE
A domani...
PRUNIER
Buona sera...
(tutti escono)
Magda ritorna lentamente sui suoi passi. Va alla parete di sinistra, suona il campanello. Poi si abbatte sulla poltrona, aspettando. Entra Lisette.
MAGDA
La carrozza.
LISETTE
Va bene.
(fa per avviarsi)
MAGDA
(d'improvviso richiamandola)
No, Lisette. Non esco.
Accendete là!...
(Lisette va verso il boudoir, accende la luce)
LISETTE
Ricordo alla signora
che più tardi non mi troverà:
è serata d'uscita.
MAGDA
Andate pure.
LISETTE
Grazie.
(esce rapida, spegnendo le luci della sala. Dalla serra soltanto viene una debole luce)
MAGDA
(resta un momento assorta, ripetendo a sé stessa l'enigmatica profezia di Prunier)
...Forse, come la rondine
migrerò verso il mare,
verso un chiaro paese
di sogno... Verso il sole!
(fa qualche passo verso destra vicino al posto che era occupato da Ruggero. Il foglio da lui dimenticato, sul quale poco prima aveva segnato i nomi dei ritrovi notturni, la colpisce. Lo prende, lo lascia cadere come se una risoluzione improvvisa la decidesse)
Bullier!...
(il suo viso s'illumina di un sorriso, e corre rapida verso il boudoir rinchiudendone la porta)
La scena resta per un momento deserta. Poi Lisette a passettini svelti appare dalla serra. Reca in mano un vistoso cappello e sul braccio un mantello di seta. Attraversa in punta di piedi la sala, si ferma ad origliare dietro l'uscio del boudoir, risale tutta rassicurata incontrandosi con Prunier che, in soprabito col bavero rialzato e cilindro, le si avvicina e la bacia.
PRUNIER
(con esagerato slancio)
T'amo!...
LISETTE
(scostandosi violentemente)
Menti!
PRUNIER
(con comica enfasi)
No!
Tu sapessi a quale prezzo
ti disprezzo!...
Tu non sai che la mia gloria
vuole orpello e falsità?
Non può amar che donne ricche
un poeta come me!
Io lo dico, c'è chi crede,
ed invece son per te!...
LISETTE
(avvicinandosi a lui dolcemente)
Che silenzio!
PRUNIER
Che mistero!
LISETTE
M'ami?
PRUNIER
T'amo!
LISETTE
T'avvilisce?
PRUNIER
Ne son fiero!
LISETTE
(mette il cappello)
Ora andiamo!... Tutto tace!...
PRUNIER
No! Il cappello non mi piace!
LISETTE
Non ti piace?... È il suo migliore!
PRUNIER
Non s'intona con il resto!
LISETTE
Cambio?
PRUNIER
Cambia!... Ma fa' presto!
(Lisette esce di corsa lasciando cadere la borsetta)
Nove muse, a voi perdono
se discendo così in basso!
L'amo, l'amo... E non ragioni!
Nove muse, a voi perdono!
LISETTE
(rientrando con un nuovo cappello)
Questo è meglio?
PRUNIER
È originale!
LISETTE
E il mantello?
PRUNIER
Non è tale
da strapparmi un'ovazione.
LISETTE
Vuoi che metta quella cappa
che indossava l'altra sera?
PRUNIER
Sì: la cappa in seta nera!...
(Lisette esce di corsa)
Nove muse, a voi perdono
se mi abbasso a consigliarla,
ma da esteta quale sono,
no, non posso abbandonarla!
LISETTE
(rientrando con il nuovo mantello e girando intorno a Prunier)
Son completa?
PRUNIER
Sei squisita!
LISETTE
La borsetta?
PRUNIER
(raccogliendola da terra)
Eccola qua.
LISETTE
(aprendo la borsetta e disponendosi a un rapido maquillage)
Vuoi rossetto sulle labbra?
PRUNIER
Sì. Il tuo labbro fiorirà!
LISETTE
(eseguendo)
Sulle gote?
PRUNIER
(annuendo)
Sian due rose!
LISETTE
Nero agli occhi?
PRUNIER
Pochi tocchi!
LISETTE
Ecco!
PRUNIER
Fatto?
LISETTE
Fatto!
PRUNIER
(con un sospiro di soddisfazione)
Là!
(si avviano lentamente)
LISETTE
Che silenzio!
PRUNIER
Che mistero!
(la recinge con un braccio)
LISETTE
(con abbandono)
Chi ci chiama?
PRUNIER
Il nostro amore!
LISETTE
Chi mi ama?
PRUNIER
Questo cuore!
LISETTE
Chi mi bacia?
PRUNIER
(baciandola)
Il labbro mio!
LISETTE
(con un fil di voce)
Perché bacia?... Di'?... Perché?...
PRUNIER
Per ridirti: io sono te!
(un nuovo bacio ed escono)
MAGDA
(ora, lentamente, la porticina del boudoir si apre. Appare Magda vestita assai semplicemente da «grisette», e pettinata diversamente in modo da esser quasi irriconoscibile. S'accosta a un vaso di fiori, ne toglie una rosa rossa, va a uno specchio, punta il fiore fra i capelli, sussurrando:)
Chi mi riconoscerebbe?...
(poi si drappeggia sulle spalle uno scialle e s'avvia, canterellando:)
«Chi il mistero di Doretta
poté indovinar?...»
(giunta sulla soglia ha una breve esitazione. Ritorna allo specchio, si considera, ripete:)
Ma sì!... Chi mi riconoscerebbe?...
(ed esce rapida)
Da Bullier. Si scende nella sala da una ricca scala a sinistra. Nella sala è un grande andirivieni di folla, una folla mista di Studenti, di Artisti, di «Grisettes», di Mondane, di Avventori, di Curiosi.
Alcuni sono seduti qua e là ai tavoli variamente disposti. Altri a gruppi o soli, entrano scendendo la gradinata. Altri ancora salgono quella che conduce alle logge.
Nel fondo il giardino, illuminato, da piccole lampade bianche ed opache.
Nella parete di sinistra sono due grandi finestroni ad arco coperti di tende, oltre i quali è la strada che sale.
Sui tavoli, nella sala, nella loggia vasi di fiori in grande profusione.
Alcune Fioraie si aggirano tra la folla che entra, esce, siede, si alza, chiama, dà ordini, confusamente.
I Camerieri vanno e vengono da un tavolo all'altro.
Insieme
AVVENTORI
Un gruppo di bevitori
Via, su! Presto!
Cameriere!
Qua da bere!
(il cameriere accorre e serve)
Un avventore (alzandosi)
Cameriere: Dammi il resto!
(paga e se ne va)
Un borghese (ad un altro)
Oh! La strana baraonda!
ALTRI AVVENTORI
Le fioraie
Fiori freschi!...
Un giovane (offrendo)
Vuoi, tu, bionda?
(la bionda accetta i fiori e s'allontana)
Le fioraie (offrendo)
- Violette?
- Belle rose?
Tre uomini e Tre donnine
Via, non fate le ritrose!
Sulla loggia o nel giardino?
(salgono verso la loggia)
UN AVVENTORE E ALCUNE GRISETTES
- Paghi?
- Pago!
- Birra!
- Grazie!
DUE AMANTI
(litigando in disparte)
- Non far scene!
- Sono stanca!
- Mi vuoi dir quel che ti manca?
- Vieni!
- Resto!
- No, ti prego!
(l'amante trascina la ritrosa - si confondono nella folla)
DUE DONNE E UN GIOVANE
- Scegli!
- È grave!
- Su!... Coraggio!
- Io son grassa!
- Sono magra!
- Sono oca!
- Sono scaltra!
- Per avere l'equilibrio
io vi scelgo l'una e l'altra!...
ALCUNE DONNE
(a alcune altre)
- In giardino già si balla!
- Voi restate?
- Vi seguiamo.
UN GRUPPO DI UOMINI
(ad alcune donne impazienti)
- Un momento che veniamo.
LE DONNE IMPAZIENTI
Già la danza ferve e snoda
il suo ritmo e la sua grazia.
GLI UOMINI
(battendo sui tavoli)
Cameriere! Presto!... Il conto!
UN GRUPPO
(attorniando una mondana)
- Senza te la vita
era troppo amara.
ALTRI
(sopraggiungono e completano)
- Ma con te la vita
costa troppo cara.
LA FOLLA
- Qui si trinca!
- Là si balla!
UN GRUPPO DI STUDENTI
(che ha imprigionata una modella, passandosela dall'uno all'altro e baciandola)
- A chi tocca tocca!
- Dammi la tua bocca!
- Dammi la tua bocca!...
.........
UN GRUPPO DI BEVITORI
(seduti a un tavolo)
Fino a che non spunta il giorno
guai a chi farà ritorno!
Nel bicchiere è l'ideal!
(entra il vecchio Edoardo. I pittori lo circondano subito)
I PITTORI
- Siete voi dei nostri?... Sì!
- Siete voi che paga?… Sì!
- Scorra a fiumi lo champagne!
(chiamandolo)
- Qua, ragazze!
- Cose pazze!
(il gruppo con le donnette si avvia verso il giardino cantando e saltando)
- Su, beviamo! Su, danziamo!...
Giovinezza, eterno riso,
fresco fiore che incorona
delle donne il dolce viso!...
Sol tu illumini e incateni
le illusioni degli amanti!...
(sfollano)
(entrano dal giardino, diretti verso l'uscita, un giovane elegante che tiene strette al braccio due belle donnine)
PRIMA DONNINA
(puntando l'indice sullo sparato del giovane)
Questa è una perla vera?
IL GIOVANE
Vera come il vangelo!
SECONDA DONNINA
Siete ricco?
IL GIOVANE
(enigmatico)
Talvolta!...
PRIMA DONNINA
(conciliante)
A noi basta stasera!
(escono)
(alcune grisettes poco discoste dal tavolo al quale è seduto Ruggero, considerano il giovine che è là tutto solo e silenzioso)
ALTRE GRISETTES
(si avvicinano alle amiche e chiedono)
- Che guardate?... V'attira la conquista?
LE GRISETTES DI PRIMA
(rispondono)
- Che pena!... Così solo!...
- È funebre!...
Rattrista!...
(poco a poco s'avvicinano al tavolo)
- È un solitario... Un timido...
Un giglio... Una mimosa...
- Non degna d'un sorriso, d'uno sguardo!
(Ruggero le guarda, fra seccato e stupito. E allora le ragazze, sempre più vicine, lo interrogano chiassosamente)
LE GRISETTES
- Suvvia! Come ti chiami?
- Armando?... No?... Abelardo?...
- Marcello? Enrico? Alberto?
- Tommaso? Ernesto? Dario?
- Domenico? Giovanni?
- Carlo? Luigi? Mario?
- Santi del calendario,
fornite l'inventario.
Se trovato non fu,
il nome dillo tu!
(ma Ruggero ha un gesto di dispetto e le ragazze, canzonandolo, con risatine sommesse, e allontanandosi, commentano)
LE GRISETTES
- È un principe che viaggia
in incognito stretto!
Vien da remota spiaggia!
Rifiuta il nostro letto!...
....…...
UNA GRISETTE
(ad un'amica)
Non avresti per caso
un po' di cipria?
Ho rosso il naso!
(l'amica leva dalla borsetta la cipria. L'altra, sporgendo il visetto insolente, fa un rapido ritocco col piumino)
(Magda è riapparsa sulla gradinata. Guarda intorno incerta, titubante. Scende un altro gradino, si ferma, torna a guardare. Alcuni giovanotti si avvedono di lei, notano la sua incertezza, le muovono incontro)
I GIOVANI
(sommessamente, accennando a Magda)
- Chi è?
- Mai vista!
- Esita!
- Una donna per bene!
- Dimessa, ma graziosa!
- Nuova per queste scene!
UN GIOVANE
(più audacemente degli altri, salendo la scala incontro a Magda)
Posso offrirvi il mio braccio?
MAGDA
(con grande imbarazzo)
No... Grazie...
GLI ALTRI
(incoraggiati dall'esempio circondano Magda)
- Siamo studenti...
- Artisti...
- Gaudenti...
- Un poco audaci...
- Molto loquaci...
- Ricchi di gioia!
- Prodighi di baci!
- Molto più rari
sono i denari!
- Siamo studenti!
- Se non trova di meglio,
non faccia complimenti!
MAGDA
(è venuta scendendo la scala sempre più stretta fra il gruppo)
Grazie... Grazie... Non posso...
UN GIOVANE
C'è già un impegno?
MAGDA
(approfittando dell'occasione offertale con questa domanda per sbarazzarsi degli importuni)
Ecco... Precisamente...
UN GIOVANE
E il luogo del convegno?
MAGDA
Siete troppo curiosi!
UN GIOVANE
Siamo gelosi!
MAGDA
Di già?
UN GIOVANE
Noi si fa presto!
UN ALTRO
Indicate l'eletto!
MAGDA
(smarrita)
Non so... Non so... Vi ho detto...
IL GIOVANE DI PRIMA
Se il mistero ci svelate
alla meta vi guidiamo!
MAGDA
(a sé)
Che dire?...
(gira intorno lo sguardo smarrito. I suoi occhi si posano istintivamente su Ruggero che la guarda. I giovani se ne avvedono e dicono)
I GIOVANI
- Eccolo... È là!
(con molta grazia trascinano Magda riluttante verso il tavolo di Ruggero che stupefatto, senza capire, guarda ora Magda, ora i giovani)
Amanti godete
la giovine vita!
(e si allontanano, ridendo)
MAGDA
(a Ruggero, con esitazione e semplicità)
Scusatemi... Scusate...
ma fu per liberarmi
di loro, che volevano invitarmi
a danzare... Risposi: «Son attesa...»
Han creduto che voi mi aspettavate...
ora, quando non vedono, vi lascio...
RUGGERO
(colpito dalla sincerità della giovane e facendole cenno di sedere)
No... Restate... Restate...
Siete tanto graziosa e mi sembrate
così diversa da tutte...
MAGDA
(sedendo)
Veramente?
RUGGERO
Veramente.
MAGDA
(sorridendo)
Perché?
RUGGERO
Così timida e sola assomigliate
alle ragazze di Montauban,
quando vanno a ballare, alla carezza
d'una musica vecchia,
tutte sorriso e tutte giovinezza.
MAGDA
(con piccola ironia)
Ne sono lusingata!
RUGGERO
(un poco confuso)
Cercate di capirmi...
le ragazze, laggiù, son molto belle
e semplici, e modeste...
Non sono come queste:
basta al loro ornamento
un fiore nei capelli
come voi...
MAGDA
Se sapessi ballare
come si balla a Montauban!...
RUGGERO
(offrendole il braccio)
Volete che proviamo?
MAGDA
Proviamo... Ma se poi
vi mancassi alla prova?
RUGGERO
No, no... Ne sono certo:
ballate meglio voi!
(porge il braccio. Magda vi si appoggia languidamente)
MAGDA
(quasi a sé)
Oh!... L'avventura strana...
Come nei dì lontani...
RUGGERO
Che dite?
MAGDA
Son contenta
d'essere al braccio vostro!...
Nella dolce carezza della danza
chiudo gli occhi per sognar.
Tutto è ormai lontano,
niente mi può turbar...
E il passato
sembrami dileguar!...
(si confondono con la folla)
LA FOLLA
(danzando)
«Vuoi tu dirmi che cosa più ti tormenta
quando ride giocondo amor?
Quando lo stesso petto
chiude lo stesso cuor,
quando un bacio
brucia d'uguale ardor!
Baci lievi e tremanti,
Baci folli e vibranti,
sono vita per gli amanti!...
Dammi nel bacio la vita
e vivi per baciar!...»
La danza prende movimento e calore. Grida allegre e gioiose della folla.
MAGDA E RUGGERO
(voci dal giardino)
- Dolcezza!...
- Ebbrezza!...
- Incanto!
- Sogno!...
- Per sempre!
- Per sempre!
- Eternamente!...
(le voci si perdono)
(entrano le coppie delle danzatrici raffiguranti la Primavera)
CORO A DANZA
O profumo sottil
d'una notte d'April!
L'aria è tutta piena
di primavera e languor!...
Sboccian fiori ed amor
di primavera al tepor!...
MAGDA E RUGGERO
(voci lontane)
Come batte il tuo cuor!
O primavera d'amor!...
........
IL CORO
«Vuoi tu dirmi che cosa più ti tormenta
quando ride giocondo amor?
Quando lo stesso petto
chiude lo stesso cuor,
quando un bacio brucia d'uguale ardor!...»
(nel frattempo, mentre la folla ritorna verso il giardino, entrano Prunier e Lisette)
PRUNIER
(con esagerata compostezza)
Ti prego: dignità, grazia, contegno!...
LISETTE
(alzando le spalle un po' seccata)
Ti voglio bene,
anche ti ammiro,
ma se mi agito,
se guardo, giro,
ballo, scodinzolo,
rido, saluto,
canto, sternuto,
ecco il tuo monito
come una morsa
prendermi, stringermi
nella mia corsa!...
PRUNIER
Se mi confondono
a dar lezione
è per rifarti
l'educazione!
Questo è il mio compito,
sarà un miracolo,
solo chi ama
non guarda ostacolo:
ti rifarò!...
(essi hanno attraversata la scena e si sono uniti alla folla, ballando)
Durante le scene che seguono, di tratto in tratto nuovi arrivi di tipi e di coppie diverse, dalla scala d'entrata.
(Magda e Ruggero rientrano, accaldati, stanchi di danzare, pieni di allegrezza, e si precipitano al tavolo occupato prima, abbandonandosi sulle sedie.)
MAGDA
(agitando un piccolo fazzoletto)
Ah!... Che caldo!... Che sete!...
RUGGERO
(subito, ad un cameriere che passa)
Due bocks!
MAGDA
(con gioia, quasi rivivesse un ricordo)
Presto!... Presto!...
(poi a Ruggero)
Posso chiedervi una grazia?
RUGGERO
Tutto quello che volete!
MAGDA
(accennando al cameriere)
...Dategli venti soldi,
e lasciategli il resto!
RUGGERO
(sorridendo, senza capire)
Tutto qui?... Che idea strana!...
MAGDA
(con molta grazia, vagamente)
È un piccolo ricordo
d'una mia zia lontana..
«Una fuga, una festa,
un po' di birra!...
A casa, tutta sola,
la vecchia zia che aspetta,
e due baffetti bruni
che fan girar la testa!...»
RUGGERO
Cosa andate dicendo?
MAGDA
Fantasia!... Fantasie!...
(il cameriere reca la birra)
RUGGERO
(alzando il bicchiere)
Alla vostra salute!
MAGDA
(imitandolo)
Ai vostri amori!
RUGGERO
(colpito, con gesto di dispetto depone improvvisamente il bicchiere)
Non ditelo!
MAGDA
Perché?
RUGGERO
(seriamente)
Perché se amassi... Allora...
Sarebbe quella sola
e per tutta la vita!
MAGDA
(colpita dalla sincerità delle sue parole, ripete quasi a sé stessa)
Ah! Per tutta la vita!...
(un silenzio)
RUGGERO
(fissando Magda e notando il suo cambiamento, con molta dolcezza)
Siamo amici... E non so ancora
il vostro nome... Qual è?
MAGDA
Volete che lo scriva?
(Ruggero le offre una piccola matita. Essa segna sul marmo del tavolo)
RUGGERO
(leggendo mentre Magda scrive)
«Paulette»... Mi piace...
MAGDA
E il vostro?
RUGGERO
(segnando il suo nome vicino all'altro)
Io mi chiamo Ruggero.
MAGDA
(puntando l'indice sul tavolo)
Qualche cosa di noi che resta qui!
RUGGERO
No... Questo si cancella...
In me resta ben altro!...
Resta il vostro mistero!
MAGDA
(fissandolo con tenerezza)
Perché mai cercare di sapere
ch'io sia e quale il mio mister?...
Non vi struggete
e m'accogliete
come il destino mi portò!...
RUGGERO
(prendendole la mano che essa gli tende)
Io non so chi siate voi, perché
per qual via giungeste fino a me.
Ma pure sento
strano un tormento
dolce, infinito, né sol dir qual è!...
(con crescente commozione)
Sento che tu non sei un'ignota,
ma sei la creatura
attesa dal mio cuor!...
MAGDA
(con abbandono, chiudendo gli occhi, come cullata da un fascino travolgente)
Parlami ancora...
lascia ch'io sogni...
RUGGERO
No! Questa è la vita,
questa è realtà!...
MAGDA E RUGGERO
Mio amor!...
(un lungo bacio spezza la parola)
(i giovani di prima rientrano dal giardino. Vedendo i due innamorati sostano additandoseli l'un l'altro, silenziosamente)
UN GIOVANE
Zitti! Non disturbiamoli!...
UN ALTRO
Due cuori che si fondono!...
UN TERZO
(ad alcuni che ridono)
Non facciamo rumore!
ALCUNI ALTRI
(sommessamente)
Rispettiamo l'amore!...
(Lisette e Prunier si sono avanzati più degli altri che ora alla spicciolata s'allontanano. Lisette fissa Magda, indietreggia quasi con un grido di stupore)
LISETTE
Dio!... Lei!...
PRUNIER
(stupito)
Chi?
LISETTE
Guardala!... La padrona!...
(Magda e Ruggero al grido di Lisette si sono staccati. Magda voltandosi si incontra con lo sguardo di Prunier che la fissa. Essa gli fa un rapido cenno di tacere. Prunier risponde con un altro segno: «ho capito» e voltandosi a Lisette dice)
PRUNIER
È il vino che ti ha dato un po' alla testa!
LISETTE
Eppure... È tutta lei...
PRUNIER
Ne vuoi la prova?...
(trascina Lisette verso Ruggero e Magda)
LISETTE
(riconoscendo Ruggero, sempre più stupefatta)
E l'altro è lui... Non sbaglio!
PRUNIER
(salutando Ruggero)
Buona sera!
(poi a Lisette)
Sì... Lui te lo concedo, ma l'altra che par lei,
non è lei, guardala bene.
LISETTE
(quasi a sé stessa senza più capire)
Sono o non sono la sua cameriera?...
PRUNIER
Lo sei - ma non di lei -
che non è lei...
ma sembra lei...
E tu ubriaca sei!
(a Ruggero)
La mia amica Lisette vuole sapere
se il suo consiglio vi portò fortuna...
RUGGERO
(indicando Magda)
Lo vedete!
PRUNIER
È carina!
Volete presentarla?
RUGGERO
(presentando)
La mia amica Paulette!...
PRUNIER
(a Lisette)
Sei convinta, Lisette?
RUGGERO
(presentando Prunier)
Il signore è un poeta...
Amico d'un amico di mio padre...
PRUNIER
(completando)
E quindi amico vostro!...
RUGGERO
Ne son proprio onorato!...
MAGDA
(a Lisette)
Che cosa v'ha turbato?...
Continuate a guardarmi...
LISETTE
(Non so raccapezzarmi...)
(poi, sedendo vicino a Magda, confidenzialmente)
Strano!... Ma c'è una persona
che pare il vostro ritratto!
MAGDA
(divertendosi al gioco e provocandolo)
E chi sarebbe?...
PRUNIER
(facendo cenno a Lisette di tacere)
Ma no!...
LISETTE
(senza curarsene)
La mia padrona!
PRUNIER
È una sua fissazione!...
RUGGERO
(interessato)
La padrona è carina?
LISETTE
(indicando Magda)
Come lei... Se lei fosse elegante!
MAGDA
(ridendo)
Se io fossi elegante!
(poi considerando le vesti di Lisette, con comica ammirazione)
Voi elegante lo siete!
LISETTE
(ridendo)
Oh! Non mi costa fatica!
MAGDA
Che bel cappello!
LISETTE
(battendo confidenzialmente su un ginocchio di Magda)
È il suo!
MAGDA
(con finto stupore)
Ma davvero?
LISETTE
Tutto ciò che ammirate
l'ho sottratto abilmente!
MAGDA
(con grazioso gesto di ammonimento)
Non lo dite, che è troppo imprudente!
(Prunier scoppia in una risata)
LISETTE
(rivoltandosi offesa)
No! Prunier non ridete!
(Ruggero chiama un cameriere e gli dà ordini a voce bassa. Il cameriere esce.)
PRUNIER
Rido, non so di cosa!
MAGDA
(piano a Prunier, accennando a Lisette)
È Salomè o Berenice?
PRUNIER
(umiliato)
Siate pietosa!
MAGDA
(ridendo)
Può Lisette
l'una o l'altra a sua scelta imitar!
(il cameriere reca lo champagne)
RUGGERO
Già che il caso ci unisce
inneggiamo all'amore!...
TUTTI
Inneggiamo alla vita
che ci donò l'amor!
RUGGERO
(alzando il calice e guardando Magda)
Bevo al tuo fresco sorriso,
bevo al tuo sguardo profondo,
alla tua bocca che disse il mio nome!
MAGDA
Il mio cuore è conquiso!
RUGGERO
T'ho donato il mio cuore,
o mio tenero, dolce mio amore!
Custodisci gelosa il mio dono
perché viva sempre in te.
MAGDA
È il mio sogno che si avvera!...
Ah! Se potessi sperare
che questo istante non muore,
che il mio rifugio saran le tue braccia,
la salvezza il tuo amore,
sarei troppo felice
né più altro vorrei dalla vita!...
Oh! Godere la gioia infinita
che soltanto il tuo bacio può dar!...
RUGGERO
Piccola ignota t'arresta!
No, questo istante non muore!
A me ti porta il clamor d'una festa
ch'è una festa d'amore,
ch'è una festa di baci!
Né più altro domando alla vita
che godere l'ebbrezza infinita
che soltanto il tuo bacio può dar!
LISETTE
Dimmi le dolci parole
che la divina tua musa ricama
per colorire di grazia la trama
di gioconde canzoni.
Le tue ardenti fantasie
io raccoglier saprò
nel mio cor.
E saranno poesie
tutte mie,
che, gelosa, asconderò.
PRUNIER
Ogni tuo bacio è una strofa
ogni tuo sguardo è una facile rima.
Tu sei la sola -perché sei la prima-
che ha parlato al mio cuore.
Inspirato dal tuo amore,
le canzoni dirò
sol per te.
E saran tutte tue,
le poesie!...
Tutte tue!...
LISETTE
(con grande dolcezza)
Tutte mie!
Insieme
MAGDA
Fa' che quest'ora si eterni!
Vedi io son tutta tua,
e per sempre!... Per sempre con te!
LISETTE
Le mie virtù son poche,
ma, se le vuoi, te le dono,
e felice, per sempre sarò!
RUGGERO
Deve quest'ora segnare
un avvenire d'amore!
E per sempre! Per sempre con me!
PRUNIER
Le tue virtù le raccolgo,
l'anima mia ne ravvolge,
più poeta sarò!...
LA FOLLA
(che nel frattempo si è avvicinata con cautela, commenta sommessamente, invadendo a poco a poco la sala e la loggia)
Guarda!
Fermo!
Vedi là!
È l'amor che non ragiona!
È l'amor che non nasconde!
Fate piano!... Fate piano!...
State attenti!
Non lasciamoci scoprire!
Sull'amore fiori e fronde!
Per le muse una ghirlanda!
Al poeta una corona!
Sian sorpresi nel momento
del più dolce giuramento!
Intrecciamo i quattro cuori
con i fiori!...
Soffochiamo i quattro amori
con i fiori!
E così: mentre un duplice bacio unisce gli amanti, dai lati, dal fondo, dall'alto, la folla getta fiori sulle due coppie.
Alcune ragazze hanno intessuta una corona e ne recingono la testa del poeta; poi tutti tornano a sbandarsi.
Lo stupore dei quattro sorpresi è subito rotto da Prunier. Egli ha visto Rambaldo fermo sulla scala dalla quale allora allora è disceso, fissare Magda e Ruggero.
PRUNIER
(rapido, a voce bassa, a Magda)
Rambaldo!
MAGDA
(soffocando un grido)
Ah! M'aiutate
Ruggero allontanate!
PRUNIER
Ci penso io!
(forte)
Lisette!
Attenta! C'è il padrone!
LISETTE
(sconvolta)
Dov'è? Dov'è?
PRUNIER
Sta' ferma!
La folla comincia ad andarsene ridendo e parlando sommessamente.
(chi si indugia. Chi si avvia verso l'uscita. Altri aiutati dai servi indossano il soprabito. Altri si trattengono a pagare, etc. etc.)
PRUNIER
(a Ruggero concitatamente)
Ve l'affido, Ruggero,
portatela laggiù!
(una grisette ha levato di testa il cilindro a un signore grave, e cacciatoselo in capo s'avvia. Questi appena se ne accorge la insegue, smettendo di pagare il conto. Il cameriere dopo un attimo di sorpresa li insegue)
RUGGERO
(premurosamente)
Fidatevi di me, non dubitate!
PRUNIER
(Chiamando con doppio gioco in disparte Lisette, rapido e sommesso)
Tu trattienlo laggiù, mi raccomando.
(ora il cameriere ritorna soddisfatto, e a un gruppetto che lo interroga, mostra il danaro ricevuto)
(Ruggero prende sottobraccio Lisette e la trascina rapido verso il giardino dove si confonde con la gente che esce)
Insieme
ALCUNE RAGAZZE E ALCUNI UOMINI
Via ci intenderem,
se ci accompagnate!
(a un recalcitrante)
Perché non vuoi venir?
(altri insistono. Egli segue il gruppetto che esce)
TRE STUDENTI
Che aspettate ancor?
TRE SARTINE
Sol voialtri tre!
QUATTRO DONNE
(dopo essersi aiutate a infilarsi il mantello)
È tardi, quasi l'alba...
(al cameriere che accorre)
Pagherem doman!...
(escono)
MAGDA
(che è rimasta ferma al suo posto)
M'ha vista?
PRUNIER
(scrutando i movimenti di Rambaldo)
S'avvicina!
Io resto. Voi andate!
MAGDA
(risoluta)
Non mi muovo di qua!
PRUNIER
Incauta! Non pensate...
MAGDA
(subito)
No! Chi ama non pensa!
(e resta immobile, quasi rigida, appoggiata al tavolo)
PRUNIER
(non sapendo che altro fare muove incontro a Rambaldo cercando di coprire Magda al suo sguardo)
Buona sera, Rambaldo!
(Rambaldo senza rispondergli gli tende la mano)
PRUNIER
(tenendo tra le sue la mano di Rambaldo e considerando i suoi anelli)
Oh! che grosso smeraldo!
RAMBALDO
(il suo tono è tale da non ammettere repliche. Prunier fa un gesto come per dire «sarà quel che sarà» e s'avvia verso il giardino. Sparisce. Rambaldo resta fermo dinnanzi a Magda che alza francamente su di lui gli occhi aspettando ch'egli parli. Un breve silenzio)
RAMBALDO
MAGDA
(freddamente)
Non ho niente da aggiungere
a ciò che avete visto.
RAMBALDO
MAGDA
(recisa)
Inutile! Rimango!
RAMBALDO
MAGDA
(prorompendo)
L'amo!... L'amo!...
RAMBALDO
MAGDA
Ma voi non lo sapete cosa sia
aver sete d'amore
e trovare l'amore,
aver voglia di vivere
e trovare la vita?
Lasciatemi seguire il mio destino!
Lasciatemi!... È finita!...
UN GRUPPO
(sbadigliando)
Che sonno, ahimè!...
Non mi reggo più!...
(escono)
(Ora la sala e il giardino sono quasi completamente sfollati. Non resta che qualche piccolo gruppo di ritardatari.)
UN ULTIMO GRUPPO
(sfollando)
Ah! Viva Bullier!
Qui soltanto regna
la felicità!...
(le loro voci si perdono)
(Rambaldo la fissa intontito, quasi non credendo a ciò che ascolta. E allora la donna, turbata e pentita, gli tende la mano dolcemente, sussurrando)
MAGDA
Perdonate, Rambaldo,
se vi reco un dolore...
Ma non posso... non posso...
È più forte il mio amore!
RAMBALDO
(s'inchina, s'avvia senza più voltarsi, unendosi agli ultimi che escono)
(Magda s'abbatte sfibrata su una sedia, guardando innanzi a sé fissamente, come se interrogasse il suo stesso destino)
Ora la sala è deserta. Nel giardino si sono spente le luci. I primi chiarori freddi dell'alba non illuminano che tavoli in disordine, fiori sparsi e sfogliati per terra, bicchieri rovesciati. Tutta l'infinita tristezza d'una festa passata, è in queste prime luci mattutine. Dalla strada una voce che canta. Attraverso le vetrate, nella strada, i primi indizi del risveglio della città. Carretti che passano, finestre che s'aprono etc.
La voce lontana
Nella trepida luce d'un mattin
m'apparisti ricinta di rose...
E ti vidi leggera camminar
seminando di petali il ciel.
- Mi vuoi dir
chi sei tu?
- Son l'aurora che nasce per fugar
ogni incanto di notte lunar!
- Nell'amor
non fidar!
Dal fondo appare Ruggero che reca lo scialle di Magda.
RUGGERO
(avvicinandosi)
Paulette!
MAGDA
(Trasalisce, si risolleva, si volta. Ruggero non s'avvede del suo pallore mortale e l'avverte)
RUGGERO
I nostri amici
son già partiti... Sai,
è l'alba... Vuoi che andiamo?
MAGDA
(con voce spenta)
Un momento!...
RUGGERO
(accorrendo presso di lei, con ansia)
Che hai?
MAGDA
(sembra svegliarsi improvvisamente da un sogno. Tutta la sua energia la riprende, essa tende le braccia verso l'amato, come se si aggrappasse alla sua stessa speranza)
Niente... Niente... Ti amo!...
Ma tu non sai... Tu non sai!...
Vedi, ho tanta paura!...
Sono troppo felice!
È il mio sogno, capisci?
Tremo e piango... Mia vita... Mio amore!...
Un piccolo padiglione sopra un'altura che degrada su uno spiazzo erboso. Dinanzi al padiglione una piccola terrazza ove sono un tavolo e alcune sedie da giardino.
Attraversa tortuosamente un ruscelletto tagliato da un ponticello di legno. Qua e là alberi sottili e in fiore. Nel fondo è un muro aperto nel mezzo: sul muro edera e rose rampicanti. Al di là le chiome rade degli ulivi attraverso le quali si vede un lembo della Costa Azzurra. Da questa apertura si scende verso il mare.
È il pomeriggio avanzato d'una magnifica giornata di primavera.
Voli di rondini nel cielo lontano.
Magda e Ruggero, presso il tavolo sul quale è stato portato il tè, sembrano assaporare la dolcezza intima dell'ora e del paesaggio.
MAGDA
Senti?... Anche il mare respira sommesso...
L'aria beve i profumo dei fiori!...
(lentamente si alza. Porge all'amato la tazza nella quale ha versato il tè. S'avvicina a lui con grazia e gli sussurra con mistero)
So l'arte strana
di comporre un filtro
che possa rendere vana
ogni tua stanchezza...
(e come Ruggero la guarda sorridendo, riprende)
Dimmi che ancora, che sempre ti piaccio!
RUGGERO
Tutto, mio amore, mi piace di te!
MAGDA
La solitudine, di' non ti tedia?
RUGGERO
Non son più solo con l'amor tuo
che si risveglia ogni giorno più ardente,
più intenso, più santo!...
(Magda, piena di riconoscenza commossa, lo cinge con le sue braccia e Ruggero le sussurra)
RUGGERO
Ecco, il tuo braccio
lieve mi circonda come un dolcissimo laccio
che nessuno spezza!...
MAGDA
(tutta stretta a lui)
Ah! ti ricordi ancora
il nostro incontro laggiù?
T'ho visto, e ho sognato l'amore!
RUGGERO
E siam fuggiti qui per nasconderlo!
MAGDA
Il nostro amore nato tra i fiori!
RUGGERO
Tra i fiori vivo!
MAGDA
Inghirlandato
di canti e danze!
RUGGERO
Di primavera!...
(Magda corre a raccogliere delle rose)
MAGDA
(con languoroso abbandono gettando con grazia delle foglie di rose su Ruggero)
Oggi lascia che ancora
il nostro amore inghirlandi!
Lascia che ti avvolga
tutta la mia tenerezza!...
Senti la mia carezza
trepida come il mio cuore?
RUGGERO
Benedetto l'amore
e benedetta la vita!
La tua grazia squisita,
la tua fiorente beltà!...
MAGDA
Taci... Non parlare...
Stringimi, stringimi a te!...
(i due amanti restano per un momento così, assorti e avvinti)
RUGGERO
Oggi meriti molto!
MAGDA
Un premio?
RUGGERO
No. Un segreto.
MAGDA
Un segreto?
RUGGERO
Nascosto con ogni precauzione.
Non volevo parlartene se prima non giungeva
la risposta paterna... Ma la risposta tarda.
MAGDA
(trasalendo)
Hai scritto?
RUGGERO
Son tre giorni... Domandavo il denaro
(leva di tasca alcune carte)
per levarci d'impiccio. In ogni tasca guarda,
c'è una richiesta, un conto...
MAGDA
(tristemente)
Per colpa mia!...
RUGGERO
(sorridendo)
La colpa va divisa!... È una pioggia insistente...
Anche l'albergatore ha la faccia un po' scura...
MAGDA
Povero mio Ruggero!
RUGGERO
(ridendo allegramente)
Andremo a mendicare:
«Chi vuol aprir le porte
a due amanti spiantati?...»
MAGDA
(con pena)
Non dire!...
RUGGERO
Ma che importa!... Che m'importa di questo!
Il segreto è più grande!
MAGDA
Parla, dimmi, fa' presto!
RUGGERO
Non l'hai indovinato?
MAGDA
Che posso dirti?
RUGGERO
Ho scritto
per avere il consenso al nostro matrimonio!
MAGDA
(arretrando, colpita)
Ruggero, hai fatto questo?
RUGGERO
Perché?... Non vuoi?...
MAGDA
Che dirti?...
Non so, non m'aspettavo...
Non sapevo... Pensavo...
RUGGERO
Che io non lo facessi?
MAGDA
No... Non so... Dimmi tutto!...
RUGGERO
Non c'è altro di più.
Se ti amo e mi ami, voglio che sia per sempre!
MAGDA
«Per sempre!...» Mi ricordo... Lo dicesti laggiù!...
RUGGERO
E laggiù non sapevo
ancora chi tu fossi,
tu non sei l'amante, ma l'amore!
(attirando a sé Magda, così vicina che le sue parole possano sfiorarla sul viso)
Dimmi che vuoi seguirmi alla mia casa
che intorno ha un orto e in faccia la collina
che si risveglia al sole, la mattina
ed è piena, alla sera, d'ombre strane!...
Il nostro amore troverà in quell'ombra
la sua luce più pura e più serena...
la santa protezione di mia madre
sopra ogni angoscia e fuori d'ogni pena!
E chissà che a quel sole mattutino
un giorno non si tenda lietamente
la piccola manina d'un bambino...
E chissà che quell'ombra misteriosa
non protegga i giocondi sogni d'oro
della nostra creatura che risposa...
(Magda singhiozzando sommessamente, a poco a poco si è tutta ripiegata su di lui)
(Ruggero, dolcemente staccandosi, la bacia teneramente sui capelli ed esce rapido. Magda lo segue con lo sguardo fin che può, intensamente. Poi uno smarrimento, un terrore quasi, pare stringa la sua anima in tumulto. E guardando innanzi a sé, fissamente, come scrutasse l'oscurità del futuro, sussurra)
MAGDA
Che più dirgli?... Che fare?...
Continuar a tacere... O confessare?...
Ma come lo potrei?...
Con un solo mio gesto far crollare
sogni, felicità, passione, amore!...
No! Non devo parlare!...
(poi come stupita della sua stessa affermazione)
Né tacere io posso!...
Continuare l'inganno
per conservarmi a lui?...
O mio povero cuore!...
Quanta angoscia!... Che pena!...
(lenta, tutta ripiegata nel suo dolore, s'avvia verso il padiglione, entra)
(le voci di Prunier e di Lisette da destra)
LISETTE
- È qui?
PRUNIER
- Non so!
LISETTE
- La rivedrò?
PRUNIER
- Speriam!
Prunier entra. Lisette lo segue. Essa appare in preda a un vivo, a un esagerato terrore.
PRUNIER
Avanti, vile! Vieni! Fa' presto!
Il padiglione?... Eccolo: è questo.
Che fai? Che temi? Esagerata!
Non c'è nessuno!
LISETTE
M'hai rovinata!
PRUNIER
Non mi stupisce la ricompensa!
Volli innalzare la mia conquista
improvvisandoti canzonettista.
Ma non appena scoperto, l'astro
morì, si spense!
LISETTE
Dio! Che disastro!
Sempre mi pare di risentire
il sibilare di quella gente!
PRUNIER
Che conta un fischio? Che vale? Niente!
Ora dimentica: qui tutto tace.
LISETTE
Dammi, ti prego, dammi la pace!
PRUNIER
La gloria, o donna, volevo darti!
LISETTE
No, no. Ti supplico: non esaltarti.
PRUNIER
Io m'illudevo, in una sera,
di soffocare la cameriera!
LISETTE
Pur di non essere così fischiata
anche la vita l'avrei donata!
(con improvviso terrore)
Guarda! Non vedi?... Laggiù... Qualcuno!...
PRUNIER
Ma no, vaneggi! Non c'è nessuno!
LISETTE
Di proseguire più non m'arrischio!
(sobbalzando, livida)
Ahimè! Non senti?
PRUNIER
Che cosa?
LISETTE
Un fischio!
PRUNIER
Decisamente vittima sei
dei nobilissimi consigli miei!
LISETTE
Dimmi, dovremo girare ancora
per ritrovare la mia signora?
PRUNIER
E se ciò fosse?
LISETTE
Non lo potrei!
PRUNIER
Bisogna vincersi!
LISETTE
Prima vorrei
frugare ogni angolo, esser sicura
che qui nessuno può far paura.
PRUNIER
Ti riconduco alla tua meta!
In questa placida oasi segreta
gli amanti tubano fuori del mondo!
La solitudine, vedi, è completa!
Nizza è lontana, Nizza è là in fondo!
LISETTE
(ripresa dal terrore)
No! Non m'inganno!... Laggiù c'è un uomo.
PRUNIER
(dopo aver guardato)
Lo riconosco, è il maggiordomo.
(infatti a destra s'avanza il maître d'hotel recando alcune lettere su un vassoio)
IL MAGGIORDOMO
(vedendo Prunier gli si avvicina ossequiente)
Desidera che avverta la signora?
PRUNIER
Le direte soltanto così:
«un amico e un'amica di Parigi
l'aspettano qui».
(il maggiordomo s'inchina, entra nel padiglione)
LISETTE
(a Prunier)
Hai fatto male! Io non sono sua amica!
PRUNIER
Che cosa sei?
LISETTE
(vagamente)
Vedrai prima di sera!
PRUNIER
Quali stolte intenzioni
ti passan per la testa?
LISETTE
(con uno scatto ribelle)
Alla fine m'hai seccata!
Troppe, troppe osservazioni!
Non mi sono ribellata
ma tramontan le illusioni!
Sono stanca di tutto!
PRUNIER
(freddo e ironico)
Quali sono i tuoi sogni?
LISETTE
I miei sogni? Che t'importa!
So ben io quello che sogno!
Ho bisogno di calma!
Di star sola ho bisogno!
PRUNIER
La gratitudine non è il tuo forte!
LISETTE
Non intrometterti nella mia sorte!
PRUNIER
(sdegnoso)
Misera sorte! Povera meta!
LISETTE
(con gesto di disprezzo)
Ah! lo so bene! Grande poeta!
PRUNIER
(offeso)
M'insulti?
LISETTE
(soffiandogli le parole sul viso)
Ti sprezzo!
Appare Magda seguita dal Maggiordomo che si inchina ed esce. Prunier e Lisette si ricompongono subito, movendole incontro.
MAGDA
Ma come? Voi, che ricordate ancora
la vecchia parigina?...
LISETTE
(con tenerezza)
Mia signora!
PRUNIER
Siam venuti a turbare il vostro nido...
Siete dunque felice?
MAGDA
(con un velo di tristezza)
Interamente.
PRUNIER
Se ne parla, a Parigi!... Si ricorda!...
E... Devo dirvi tutto? Non si crede.
MAGDA
Non si crede?... Perché?...
PRUNIER
Perché la vostra vita non è questa,
tra piccole rinunce e nostalgie,
con la visione d'una casa onesta
che chiude l'amor vostro in una tomba!
MAGDA
(interrompendolo vivamente)
No, Prunier! Non sapete
quanto male mi fate a dir così!...
(poi per sviare)
or parliamo di voi... Che fate qui?
PRUNIER
Il teatro di Nizza iersera decretò
che Lisette non ha stoffa
per la gloria, e perciò
io che vedo e capisco
ve la restituisco!
L'artista di una sera
tornerà cameriera!
LISETTE
(a Magda)
Sarò quella d'allora, se volete!
MAGDA
Ma certo!
LISETTE
(con un gran sospiro)
Finalmente!
PRUNIER
(a Magda, accennando a Lisette)
È una donna felice: lo vedete?
Torna l'anima antica a palpitare.
Anche voi, come lei, Magda, dovrete
se non oggi, domani abbandonare
una illusione che credete vita...
MAGDA
(subito)
Tacete.
PRUNIER
È mio dovere.
Ho avuto questo incarico e lo compio!
MAGDA
Da chi?
PRUNIER
Da chi vi aspetta,
sa dei vostri imbarazzi,
ed è pronto a salvarvi in ogni modo!
MAGDA
(vivamente)
Non più!... Non più!...
PRUNIER
Mi basta: ho detto!
(poi volgendosi verso Lisette)
Addio per sempre!
MAGDA
Ve ne andate?
PRUNIER
(accennando Lisette)
Parto:
con certa gente non ho più a che fare...
(bacia la mano a Magda)
LISETTE
(a Prunier con un inchino)
Ne son felice!
PRUNIER
(a Lisette)
Solo una preghiera...
LISETTE
(con comica concessione)
Dite pure: vi ascolto.
PRUNIER
(a Magda)
Permettete signora?
(Magda ha un piccolo gesto di acconsentimento. E allora il poeta sussurra a Lisette)
PRUNIER
A che ora sei libera stasera?
LISETTE
Alle dieci.
PRUNIER
Ti aspetto!
(ed esce con molta dignità)
LISETTE
(gettando vivamente mantello e cappello)
Mi dia da fare subito!
Chissà quanto disordine
ci sarà senza di me!
MAGDA
(distrattamente)
Davvero t'ho rimpianta!
LISETTE
La scena è un precipizio!
Ma la follia passò!
Ora, immediatamente
vedrà, rimedierò.
(ed esce rapida)
LISETTE
(dopo un attimo riappare in aspetto di cameriera)
Un grembiulino bianco,
e riprendo servizio!
(fa un inchino e rientra)
RUGGERO
(entra di corsa da destra tenendo in mano una lettera)
Amore mio!... Mia madre!
È mia madre che scrive!...
MAGDA
(vacillando, terribilmente pallida)
Tua madre?
RUGGERO
(sostenendola e rianimandola)
Perché tremi?
Non lo sai che acconsente?...
(porgendole gioiosamente la lettera)
Guarda! Leggi tu stessa!
(la fa sedere, le siede vicino)
Così... Vicina a me... No, più vicina,
che il tuo viso mi sfiori!
MAGDA
(come intontita, ripete)
Tua madre!
RUGGERO
Leggi! Leggi!
MAGDA
(compiendo un grande sforzo su sé stessa, comincia a leggere con voce lenta e tremante)
«Figliuolo, tu mi dici
che una dolce creatura
ha toccato il tuo cuore...
Essa sia benedetta
se la manda il signore...»
(piega la testa commossa)
RUGGERO
Continua... Leggi! Leggi!
MAGDA
...«Penso con occhi umidi di pianto
ch'essa sarà la madre dei tuoi figli...
È la maternità che rende santo
l'amore...»
RUGGERO
Amore mio!
MAGDA
...«Se tu sai ch'essa è buona, mite, pura,
che ha tutte le virtù, sia benedetta!...
Mentre attendo con ansia il tuo ritorno,
la vecchia casa onesta dei tuoi vecchi
si rischiara di gioia
per accoglier l'eletta...
Donale il bacio mio!»
RUGGERO
Il bacio di mia madre!
(attira a sé Magda per baciarla in fronte)
MAGDA
(scostandosi vivamente)
No! Non posso riceverlo!
RUGGERO
Non puoi?...
MAGDA
No! Non devo ingannarti!
RUGGERO
Tu?
MAGDA
Ruggero!
Il mio passato non si può scordare...
Nella tua casa io non posso entrare!
RUGGERO
Perché? Chi sei? Che hai fatto?
MAGDA
Sono venuta a te contaminata!
RUGGERO
Che m'importa?
MAGDA
(incalzando perdutamente)
Tu non sai tutto!
RUGGERO
So che sei mia!
MAGDA
Trionfando son passata
tra la vergogna e l'oro!
RUGGERO
No! Non dirmi!... Non voglio!...
MAGDA
Tu m'hai dato un tesoro...
La tua fede, il tuo amore,
ma non devo ingannarti!
RUGGERO
Quale inganno?
MAGDA
Posso esser l'amante, non la sposa,
la sposa che tua madre vuole e crede!
RUGGERO
(disperatamente)
Taci! Le tue parole
son la mia perdizione!
Che farò senza te che m'hai svelato
quanto si possa amare?...
Ma non sai che distruggi la mia vita?...
MAGDA
E non sai che il mio strazio è così grande
che mi par di morire?...
Ma non devo,
non devo più esitare:
nella tua casa io non posso entrare!
RUGGERO
No! Non dir questo! Guarda il mio tormento!
MAGDA
Tua madre oggi ti chiama!
E devo abbandonarti
perché t'amo e non voglio rovinarti!
RUGGERO
No! Non lasciarmi solo!...
No! Non lasciarmi solo!...
(e aggrappandosi a lei, intensamente)
Ma come puoi lasciarmi
se mi struggo in pianto,
se disperatamente io m'aggrappo a te!
O mia divina amante
o vita di mia vita
non spezzare il mio cuor!
MAGDA
Non disperare, ascolta:
se il destino vuole
che tutto sia finito pensa ancora a me!
Pensa che il sacrificio
che compio in questo istante
io lo compio per te!
RUGGERO
No! Rimani! Rimani!... Non lasciarmi!
MAGDA
Non voglio rovinarti!
RUGGERO
No! Rimani!
MAGDA
(afferrando fra le sue mani il volto di Ruggero, e fissandolo intensamente come se volesse imprimersi negli occhi la visione ultima di questo dolore)
L'anima mia che solo tu conosci,
l'anima mia è con te, con te per sempre!
(Ruggero reclina la testa, con abbandono, senza speranza)
Lascia che io ti parli come una madre al suo figliuolo caro...
(accarezzandolo dolcemente sui capelli)
Quando sarai guarito, te ne ricorderai...
Tu ritorni alla casa tua serena...
Io riprendo il mio volo e la mia pena...
RUGGERO
Amore...
MAGDA
Non dir niente...
Più niente... che sia mio questo dolore...
(Ruggero s'abbatte singhiozzando)
Ora Lisette appare dal padiglione. Vede. Intuisce. Avanza lentamente, s'avvicina a Magda, la sorregge. Magda ha un ultimo, lungo, tenerissimo sguardo verso Ruggero accasciato, il viso tra le mani. Poi, appoggiandosi tutta a Lisette -che con il suo fazzolettino le asciuga le lacrime- s'avvia per il declivio, nel silenzio, fra i richiami delle campane, le ombre della prima sera, e il sommesso singhiozzare dell'amante.
Fine del libretto.
Generazione pagina: 26/08/2018
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
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