www.librettidopera.it

La rondine

LA RONDINE

Commedia lirica.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

Da qui accedi alla versione estesa del libretto.
Da qui accedi alla versione in PDF del libretto.

Codice QR per arrivare a questa pagina:
QR code

Libretto di Giuseppe ADAMI.
Musica di Giacomo PUCCINI.

Prima esecuzione: 27 marzo 1917, Montecarlo.


Personaggi:

MAGDA

soprano

LISETTE

soprano

RUGGERO

tenore

PRUNIER

tenore

RAMBALDO

baritono

PERICHAUD

baritono

GOBIN

tenore

CREBILLON

basso

YVETTE

soprano

BIANCA

soprano

SUZY

mezzosoprano

IL MAGGIORDOMO

basso

UN CANTORE

soprano

UN GIOVANE

soprano

UNA GRISETTE

soprano

PRIMA DONNINA

soprano

SECONDA DONNINA

soprano


Borghesi, Studenti, Pittori, Signori e Signore eleganti, «Grisettes», Fioraie, Danzatrici, Camerieri.

A Parigi, nel secondo impero.

Atto primo
Scena unica

Un salone elegantissimo in casa di Magda, a Parigi.
Nell'angolo di destra una serra-veranda a grandi vetrate, oltre le quali si vede una parte delle Tuilleries in pieno crepuscolo.
La porta d'entrata, assai grande e decorata da un ricco cortinaggio, è un poco a sinistra, nella parete di fondo.
A sinistra -in primo piano- una piccola porta conduce al boudoir. Vi si accede per una scaletta di pochi gradini, con ringhiera di legno.
Nel fondo, a destra -primo piano- un caminetto di marmo sormontato da un grande specchio. Presso il caminetto due poltrone e un piccolo tavolo basso. Molti altri piccoli tavoli, poltrone, sedie, divani, son distribuiti qua e là con arte e con gusto.
Presso la veranda, un paravento. Sulle pareti arazzi e stampe preziose. Sui mobili ninnoli e fiori.
A destra -a metà sala- un pianoforte a coda ricoperto da un ricco broccato. Sul piano un vaso di rose rosse. Vicino al pianoforte una lampada a stelo con grande aba-jour. Altre piccole lampade velate da aba-jour a diversi colori sui tavoli, diffondono una luce intima e sobria.
Quando si schiude il velario i riflessi rossastri del tramonto illanguidiscono.

Rambaldo Fernandez è a destra, verso il fondo, e insieme con lui sono gli amici Perichaud, Gobin, Crebillon.

Yvette, Bianca e Suzy si sono avvicinate a Prunier, il quale appoggiato al pianoforte, le intrattiene con sottile vivacità.

Magda sta versando il caffè che Lisette serve, scodinzolando rapidissima e petulante da un gruppo all'altro. Poi ritirerà le tazze che raccoglierà in un vassoio d'argento posato sul piccolo tavolo.

YVETTE

(con una risata)

Ah! No! No!

BIANCA

Non dite questo!

PRUNIER

Signore! Vi contesto

il diritto di ridere!...

YVETTE

E noi quello

di parlare sul serio!

PRUNIER

È pura verità!

MAGDA

(avvicinandosi)

La verità sarebbe?...

PRUNIER

Una cosa assai grave:

a Parigi si ama!

Imperversa una moda

nel gran mondo elegante:

l'Amor sentimentale!

LISETTE

(interrompendolo vivacemente)

Amor sentimentale?...

Ma non dategli retta!

Storie!... Si vive in fretta:

«Mi vuoi?...» «Ti voglio...» È fatto!

PRUNIER

(con esagerato risentimento si rivolge a Magda accennando a Lisette)

Scacciatela!... Il contatto

con una cameriera... Mi ripugna!

MAGDA

(intervenendo benevolmente)

Poeta, perdonate!... In casa mia

l'anormale è una regola...

(a Lisette)

Tu, via!

LISETTE

(con un inchino)

Io ritorno al mio servizio

se del mio giudizio

non si sa che far!

(esce rapida)

MAGDA

(sedendo presso Prunier)

Dunque... Raccontavate?...

PRUNIER

Che la moda è romantica:

sguardi amorosi,

strette furtive,

baci, sospiri,

ma niente più!...

YVETTE, BIANCA E SUZY

(giocando comicamente intorno a Prunier)

- Amore!

- O cielo!...

- Svengo!...

- Io struggo!...

- Cedo!...

- Muoio!...

- Illanguidisco tutta!

- Consolami, poeta!...

- Assistimi fortuna!...

- Dammi un chiaro di luna

e un verso del Musset!...

MAGDA

(interrompendo il gioco delle amiche)

Non scherzate!...

PRUNIER

(colpito dal gesto di Magda)

Che c'è?

La moda v'interessa?...

MAGDA

Può darsi!... Continuate.

(nel frattempo Crebillon che sfogliava un giornale, pare colpito da una notizia che s''affretta a indicare agli altri. Tutti si aggruppano vicino a lui leggendo, poi sembrano discutere animatamente)

PRUNIER

La malattia...

diciamo epidemia...

meglio è dire follia,

fa grande strage

nel mondo femminile!...

(tutte gli si avvicinano attente)

È un microbo sottile

che turbina nell'aria...

Vi prende di sorpresa

e il cuor non ha difesa!

TUTTE

(con comica preoccupazione)

È un microbo sottile

che turbina nell'aria?...

Ci prende di sorpresa

e il cuor non ha difesa?...

PRUNIER

Nessuno può salvarsi

tanto è oscura l'insidia!...

TUTTE

(a bassa voce, quasi con terrore)

Nessuna?

PRUNIER

Nessuna!

TUTTE

(a bassa voce, quasi con terrore)

Nessuna!

PRUNIER

(gravemente ripete)

Nessuna!... Anche Doretta...

TUTTE

Doretta? E chi sarebbe?...

PRUNIER

La mia nuova eroina:

una cara donnina

che fu presa dal male

e immortalai tal quale

nell'ultima canzone...

TUTTE

La vogliamo sentire!

PRUNIER

(con comica ironia)

Ne potreste soffrire!

TUTTE

Non fatevi pregare!

MAGDA

Vi impongo di cantare!

(e voltandosi dal gruppo degli uomini)

e voi laggiù, silenzio!

(con esagerata solennità)

Il poeta Prunier, gloria della nazione,

degna le nostre orecchie d'una nuova canzone!

RAMBALDO

(alzandosi)

Argomento?

PRUNIER

L'amore!

RAMBALDO

(sedendo)

Il tema è un po' appassito!

(Perichaud, Gobin, Crebillon annuiscono)

MAGDA

L'amore è sempre nuovo!...

(a Prunier, invitandolo al piano)

Su, poeta!

PRUNIER

Mi provo!

(egli accende la lampada a stelo vicino al pianoforte, poi siede e abbozza i primi accordi. Nella sala si fa un grande silenzio)

PRUNIER

Chi il bel sogno di Doretta

poté indovinar?

Il suo mistero nessuno mai scoprì!

Un bel giorno il re la bimba

volle avvicinar:

- «Se tu a me credi,

se tu a me cedi,

ti farò ricca!

Ah! Creatura!

Dolce incanto!

La vana tua paura,

il trepido tuo pianto

ora sparirà!»

- «No! Mio sire!

No, non piango!

Ma come son, rimango,

ché l'oro non può dare

la felicità!»

(poco a poco Magda s'avvicina)

(Prunier si alza)

MAGDA

Perché non continuate?

PRUNIER

Il seguito mi manca:

se voi l'indovinate

vi cedo la mia gloria!

MAGDA

La conquista mi tenta,

e la semplice istoria!...

(siede al pianoforte. L'attenzione si fa ancor più viva)

Chi il bel sogno di Doretta

poté indovinar?

Il suo mistero come mai finì?

Ahimè! Un giorno uno studente

in bocca la baciò

e fu quel bacio

rivelazione:

fu la passione!...

Folle amore!

Folle ebbrezza!

Chi la sottile carezza

d'un bacio così ardente

mai ridir potrà?...

TUTTI

(sussurrando sommessamente)

- Deliziosa!...

MAGDA

(con crescente calore)

Ah! Mio sogno!...

Ah!... Mia vita!...

TUTTI

- È squisita!...

- È squisita!...

MAGDA

- Che importa la ricchezza

se alfine è rifiorita

la felicità!...

(non appena il suo canto è finito, Prunier prende dal vaso che è sul pianoforte le rose rosse e le sparge lentamente ai piedi di Magda)

PRUNIER

Ai vostri piedi

tutte le grazie della primavera!

MAGDA

(alzandosi sorridente e stringendo le mani che gli amici le tendono)

- No... Adesso non burlatemi...

PERICHAUD

Vi ripeto: squisita!

CREBILLON

Che arte.

GOBIN

Che finezza!

RAMBALDO

Che calore!

MAGDA

(stupita, a Rambaldo)

Come?... Voi... L'uomo «pratico»?...

RAMBALDO

(allargando le braccia, con rassegnazione)

La corrente trascina!

MAGDA

(ironica)

Merito di Prunier, nostra rovina!

PRUNIER

Non sono io!... Nel fondo

d'ogni anima c'è

un diavolo romantico

ch'è più forte di me,

di voi, di tutti!...

RAMBALDO

- No!

Il mio diavolo dorme!

YVETTE

(ingenuamente)

Che peccato! Perché?

RAMBALDO

Mi armo di acqua santa e lo sconfiggo.

Lo volete vedere?

(leva dal taschino un astuccio contenente una collana di perle e l'offre a Magda)

Ecco!

MAGDA

(prendendo il gioiello, un po' meravigliata)

- A me?

RAMBALDO

Certo!... La mia intenzione

era di offrirvelo prima di pranzo...

Me ne dimenticai... Ma l'occasione

sembra inventata apposta!

MAGDA

Ho una sola risposta.

Non cambio d'opinione...

RAMBALDO

Non lo esigo!...

(s'allontana mentre gli altri si raggruppano intorno a Magda. Gobin, Perichaud, Crebillon, dopo essersi passati l'uno all'altro il gioiello, quasi per valutarne il prezzo, e dopo aver espresso la loro ammirazione, si staccano dal gruppo avviandosi verso la veranda, dove si fuma)

PRUNIER

- La Doretta

della mia fantasia

non si turba...

ma, in verità,

mi pare che vacilli

quella della realtà!

LISETTE

(entra rapidissima da destra, si dirige verso Rambaldo e trascinandolo in disparte gli sussurra con incredibile velocità)

Un momento: scusi, ecco:

quel signore giunse ancora.

Gli risposi: «Calma! Aspetti!»

Mi rispose: «Già da un'ora

sto in istrada passeggiando

in attesa d'un comando!...

Che mi dica se non può!...»

RAMBALDO

(parlato)

Non ho capito una parola!

LISETTE

(come prima)

Auff!

Quel signore che le dissi

la cercava poco fa...

RAMBALDO

Ebbene?

LISETTE

Non si muove,

non la smette,

sette volte

già tornò!

RAMBALDO

Sette volte?

LISETTE

Sette! Sette!

Le ripeto: non la smette...

fra un minuto tornerà.

RAMBALDO

(avvicinandosi a Magda)

Scusate, Magda:

mi permettete

di ricevere qui il figlio

d'un mio amico d'infanzia?

Da due ore m'aspetta...

MAGDA

Ma fate pure! Siete in casa vostra.

RAMBALDO

Grazie.

(a Lisette)

Ditegli allora

che passi pure qui.

(Lisette esce rapida)

(Rambaldo si avvia verso la serra)

PRUNIER

(a Magda, accennando a Lisette)

Come fate a sopportarla?

È un mulinello!

MAGDA

(bonariamente)

No. È una brava ragazza...

Forse invadente,

ma divertente...

Un po' di sole

nella mia vita!

BIANCA

La tua vita è invidiabile!

YVETTE

Rambaldo generoso!

BIANCA

Credi a me che nessuna

ebbe la tua fortuna.

MAGDA

Che importa la fortuna!...

(Prunier nel frattempo ha raggiunto gli altri nella veranda)

SUZY

La vita è assai difficile!

BIANCA

Costa tanto denaro!...

MAGDA

Denaro... Denaro...

Nient'altro che denaro!...

Ma via! Siate sincere!

Son sicura che voi m'assomigliate

e spesso rimpiangete

la piccola «grisette»

ch'è felice col suo innamorato!

BIANCA

Sono sogni!

MAGDA

Può darsi!...

Ma che non si dimenticano più!...

Ah, quella sera

che son scappata alla mia vecchia zia!

Mi pare ieri!...

E perché non potrebbe

essere ancora domani?

Perché?...

MAGDA

(assorta nella visione lontana)

Ore dolci e divine

di lieta baraonda

fra studenti e sartine

d'una notte a Bullier!...

Come andai? Non lo so!

Come uscii?... Non lo so!

Cantava una lenta canzone

la musica strana

e una voce lontana

mi diceva così:

«Fanciulla, è sbocciato l'amore!

Difendi, difendi il tuo cuore!

Dei baci e sorrisi l'incanto

si paga con stille di pianto!...»

...Quando ci sedemmo,

stanchi, estenuati

dalla danza, la gola

arsa, ma l'anima

piena d'allegrezza,

mi parve che si schiudesse

tutta una nuova esistenza!

«Due bocks», egli disse, al garzone!

Stupita fissavo quel grande scialone!

Gettò venti soldi. Aggiunse: Tenete!...

YVETTE

Che gesto da Creso!...

(le amiche ridono)

SUZY E BIANCA

Che nobile gesto!

Che lusso! - Che sfarzo!

YVETTE

- C'è tutto compreso?

SUZY E BIANCA

- La birra ed il resto?

SUZY, BIANCA E YVETTE

Vogliamo la chiusa!

Vogliamo la fine!

MAGDA

(riprendendo)

- «Piccola adorata mia

il tuo nome vuoi dir?»

Io non glielo dissi

ma sul marmo scrissi:

ed egli accanto

il suo nome tracciò...

E là, fra la mattana

di tutta quella gente,

ci siamo guardati

ma senza dir niente...

YVETTE

Oh! Strano!... Senza dir niente?...

BIANCA

E allora?...

MAGDA

M'impaurii?... Non lo so!

Poi fuggii!... Più non so!...

Cantava una triste canzone

la musica strana,

e una voce lontana

mi diceva così:

«Fanciulla è sbocciato l'amore!

Difendi, difendi il tuo cuore!

Dei baci e sorrisi l'incanto

si paga con stille di pianto!...»

(alzandosi)

.......................

Potessi rivivere ancora

la gioia di un'ora!...

YVETTE

E poi?

MAGDA

Basta... È finito...

BIANCA

(con delusione)

Finito così?

MAGDA

Il profumo squisito

della strana avventura,

amiche, è tutto qui.

BIANCA

(a Prunier che risale dal fondo)

Poeta, un argomento!

SUZY, BIANCA E YVETTE

(alternandosi)

«Storia d'un puro amore

fra Magda giovinetta

e un ignoto signore...

Incontro ed abbandono

in meno di due ore...»

PRUNIER

Due ore?... È quanto basta!

BIANCA

No: l'avventura è casta.

PRUNIER

Date i particolari!

BIANCA

Una fuga, una festa,

un po' di birra...

YVETTE

A casa, tutta sola,

la vecchia zia che aspetta.

BIANCA

E due baffetti bruni

che fan girar la testa!

PRUNIER

(equivocando per gioco)

La zia coi baffi bruni

che beve della birra?

Curiosa!... Non m'attira!

MAGDA

(sorridendo)

V'attira la nipote?

PRUNIER

Può darsi... Ma qualora

essa risponda ai miei gusti d'artista!

La donna che conquista

dev'esser raffinata,

elegante, perversa...

Degna insomma di me:

Galatea, Berenice,

Francesca, Salomè!...

YVETTE

(impressionata)

O che uomo difficile!

BIANCA

(impressionata)

Che uomo complicato!

PRUNIER

Non ne ho colpa: son nato

per le grandi avventure!

MAGDA

Ma come le scoprite

tante virtù. Poeta?

PRUNIER

È semplice: la meta

d'ogni donna è segnata

nel palmo della mano...

MAGDA

Davvero?

BIANCA

- O strano!

YVETTE

- Strano!

PRUNIER

Se volete provare...

Ma esigo un gran mistero.

(indicando)

Il paravento!

BIANCA

Presto!

Corre al fondo e aiutata da Suzy e Yvette trasporta il paravento che è collocato dopo molte prove in modo da formare un piccolo recesso vicino al pianoforte. Le donne vi si raccolgono sedendo intorno a Prunier.

PRUNIER

Un angolo appartato...

(alludendo agli uomini che sono nella veranda)

Laggiù il volgo profano!...

E qui, bellezza e... scienza!

(le donne ridono)

MAGDA

(alle amiche, con comico rimprovero)

Serietà, ve ne prego!

PRUNIER

Incomincio?

MAGDA

(tendendo la destra)

Son pronta!

Dite!

BIANCA

- Svelateci!

YVETTE

- Scoprite!

SUZY

Anch'io voglio sapere!

(Lisette entra da destra recante su un vassoio una carta che porge a Rambaldo)

RAMBALDO

(dopo aver letto)

Ah! Ruggero Lastouc... Fate passare...

(Lisette solleva la portiera, entra Ruggero)

RAMBALDO

(movendogli incontro)

O mio giovine amico...

Dovete perdonare...

RUGGERO

(impacciato e timido)

Son io che chiedo scusa...

Ecco… Con questa lettera

mio padre mi presenta...

Vi scrive... Leggerete...

RAMBALDO

(prendendo la lettera e disponendosi a leggere)

Ma vi prego... Sedete.

PRUNIER

(dopo aver scrutato la mano di Magda)

Vi siete rivelata!... L'avvenire

è grave e misterioso...

TUTTE

- Sentiamolo!

PRUNIER

- Non oso!

È troppo sibillino...

MAGDA

Non turbatevi... Osate...

PRUNIER

(grave)

Vi trascina il destino!...

Forse, come la rondine,

migrerete oltre il mare,

verso un chiaro paese

di sogno... Verso il sole,

verso l'Amore...

E forse...

MAGDA

(interrompendolo)

Un cattivo presagio?...

PRUNIER

- No. Il destino

ha un suo duplice viso:

un sorriso o un'angoscia?... Mistero!

RAMBALDO

(a Ruggero)

(deponendo la lettera)

...Ed è la prima volta

che venite a Parigi?

RUGGERO

La prima...

PRUNIER

(dopo aver esaminato la mano di Bianca)

- A voi la folta

contorsione dei segni

suggerisce un «Et ultra».

BIANCA

Significa?...

PRUNIER

- Più avanti!

Chi più offre la vince

su tutti gli aspiranti...

(Lisette entra e reca una coppa di champagne che colloca sul tavolo davanti a Ruggero. Questi fa un cenno di ringraziamento e vi accosta appena le labbra. Lisette sorride e si avvicina al gruppo di sinistra.)

RAMBALDO

(chiamando Prunier)

Poeta raffinato, dite un po',

dove si può mandare un giovinotto

che vuol passar la sera allegramente?

PRUNIER

(interrompe il gioco, si alza, e movendo verso Rambaldo)

- A letto!

RAMBALDO

- Non scherzate.

PRUNIER

È verità.

(avvicinandosi a Ruggero, con superiorità)

La prima serata a Parigi

non è che una vana leggenda

è tempo ormai di sfatarla!

LISETTE

(prorompendo fra lo stupore di tutti)

- No! No! Mille volte no!

Non è vero!... Io sono parigina

nell'anima e difendo

il regno della donna!

Le donne incuriosite, spiano nel frattempo il nuovo arrivato. Quando Lisette prorompe, s'avvicinano tutte, meno Magda che si tiene sempre in disparte conversando con Perichaud. Gobin e Crebillon invece attratti dal prorompere di Lisette si avvicinano ridendo.

PRUNIER

(interrompendola)

Storie!

Ma che!

LISETTE

Non ascoltatelo!

Parigi è piena

di fascini, sorprese e meraviglie!

TUTTI

Brava...

PRUNIER

(sbracciandosi)

Esigo un contegno.

LISETTE

(senza badargli, con crescente calore)

La prima sera a Parigi

è come vedere il mare

per la prima volta!

Mai si è immaginato niente

di più grande e di più bello!

PRUNIER

Basta! Basta! Mettetela alla porta!

LISETTE

(agli altri, accennando a Prunier)

Lasciatelo ai suoi sdegni!

Aiutatemi voi!

PRUNIER

(che ha raggiunto Magda dalla parte opposta)

Essa è troppo insolente!

MAGDA

Compatite, poeta...

(e segue Prunier cercando di calmarlo e avviandosi con lui verso la veranda dove resteranno appartati

RAMBALDO

(a Lisette)

Avanti, dunque! Indica tu la meta!

RUGGERO

(a Rambaldo)

Vi ringrazio!

LISETTE

(agli altri)

Dove lo mandiamo?

YVETTE

Ora penseremo...

BIANCA

Ci vuole una trovata

che sia degna di noi!

YVETTE

Lisette, tocca a voi!

BIANCA

Tocca a voi!

LISETTE

Tocca a me?...

(va a prendere dal tavolo una matita e un foglio)

Prendete nota, mio signor!...

(gli porge carta e matita)

Scrivete qua...

(gli indica il tavolo)

...Presto! Orsù!

(ora tutti sono intorno a Ruggero, suggerendogli scherzosamente i più noti ritrovi notturni)

LE DONNE

(l'una dopo l'altra)

«Le Bal Musard»!

«Pré Catelan»!

A «Frascati»!

Meglio «Cadet»!...

Tutta Parigi scintilla!

Tutta Parigi sfavilla!...

LISETTE

(dopo aver nel frattempo riflettuto, dominando il piccolo tumulto)

No!... Da «Bullier»!

TUTTI

(approvando)

Sì! Da Bullier!... Bullier!

È questa la scelta miglior!

LISETTE

(indicando a Ruggero di prenderne nota)

Qua! Segnate... E andate!...

(e mentre Ruggero si alza, s'accomiata da Rimbaldo e si avvia, Lisette, tenendo sollevata la portiera, dice)

Amore è là, gioia e piacer...

Scegliete il cuor che vi convien...

Ma ricordate che da Bullier

tra risa, luci e fior

canta più ardente amor!...

(Ruggero esce, Lisette lo segue. Gli altri prorompono in una risata. Magda e Prunier che dal limitare della veranda hanno assistito alla scena, ora si avanzano. Magda tiene in mano la collana di perle e ne fa mulinello per gioco, con noncuranza)

MAGDA

No... Povero figliolo!

Un poco di pietà...

Me l'avete intontito.

RAMBALDO

Laggiù si sveglierà!

BIANCA

Bullier fa dei miracoli!

MAGDA

(vagamente)

Bullier!...

(considera la collana un momento e la getta con noncuranza su un tavolo)

PRUNIER

Avea tutto il profumo

della sua gioventù.

L'aria è pregna di lavanda...

(annusando comicamente)

Non sentite?

RAMBALDO

(accomiatandosi)

Sento... e scappo!

Buona sera.

(Gli ospiti tutti seguono il suo esempio e salutano Magda.)

MAGDA

Buona sera...

PERICHAUD

Vi ringrazio...

BIANCA E YVETTE

A domani...

PRUNIER

Buona sera...

(tutti escono)

Magda ritorna lentamente sui suoi passi. Va alla parete di sinistra, suona il campanello. Poi si abbatte sulla poltrona, aspettando. Entra Lisette.

MAGDA

La carrozza.

LISETTE

Va bene.

(fa per avviarsi)

MAGDA

(d'improvviso richiamandola)

No, Lisette. Non esco.

Accendete là!...

(Lisette va verso il boudoir, accende la luce)

LISETTE

Ricordo alla signora

che più tardi non mi troverà:

è serata d'uscita.

MAGDA

Andate pure.

LISETTE

Grazie.

(esce rapida, spegnendo le luci della sala. Dalla serra soltanto viene una debole luce)

MAGDA

(resta un momento assorta, ripetendo a sé stessa l'enigmatica profezia di Prunier)

...Forse, come la rondine

migrerò verso il mare,

verso un chiaro paese

di sogno... Verso il sole!

(fa qualche passo verso destra vicino al posto che era occupato da Ruggero. Il foglio da lui dimenticato, sul quale poco prima aveva segnato i nomi dei ritrovi notturni, la colpisce. Lo prende, lo lascia cadere come se una risoluzione improvvisa la decidesse)

Bullier!...

(il suo viso s'illumina di un sorriso, e corre rapida verso il boudoir rinchiudendone la porta)

La scena resta per un momento deserta. Poi Lisette a passettini svelti appare dalla serra. Reca in mano un vistoso cappello e sul braccio un mantello di seta. Attraversa in punta di piedi la sala, si ferma ad origliare dietro l'uscio del boudoir, risale tutta rassicurata incontrandosi con Prunier che, in soprabito col bavero rialzato e cilindro, le si avvicina e la bacia.

PRUNIER

(con esagerato slancio)

T'amo!...

LISETTE

(scostandosi violentemente)

Menti!

PRUNIER

(con comica enfasi)

No!

Tu sapessi a quale prezzo

ti disprezzo!...

Tu non sai che la mia gloria

vuole orpello e falsità?

Non può amar che donne ricche

un poeta come me!

Io lo dico, c'è chi crede,

ed invece son per te!...

LISETTE

(avvicinandosi a lui dolcemente)

Che silenzio!

PRUNIER

Che mistero!

LISETTE

M'ami?

PRUNIER

T'amo!

LISETTE

T'avvilisce?

PRUNIER

Ne son fiero!

LISETTE

(mette il cappello)

Ora andiamo!... Tutto tace!...

PRUNIER

No! Il cappello non mi piace!

LISETTE

Non ti piace?... È il suo migliore!

PRUNIER

Non s'intona con il resto!

LISETTE

Cambio?

PRUNIER

Cambia!... Ma fa' presto!

(Lisette esce di corsa lasciando cadere la borsetta)

Nove muse, a voi perdono

se discendo così in basso!

L'amo, l'amo... E non ragioni!

Nove muse, a voi perdono!

LISETTE

(rientrando con un nuovo cappello)

Questo è meglio?

PRUNIER

È originale!

LISETTE

E il mantello?

PRUNIER

Non è tale

da strapparmi un'ovazione.

LISETTE

Vuoi che metta quella cappa

che indossava l'altra sera?

PRUNIER

Sì: la cappa in seta nera!...

(Lisette esce di corsa)

Nove muse, a voi perdono

se mi abbasso a consigliarla,

ma da esteta quale sono,

no, non posso abbandonarla!

LISETTE

(rientrando con il nuovo mantello e girando intorno a Prunier)

Son completa?

PRUNIER

Sei squisita!

LISETTE

La borsetta?

PRUNIER

(raccogliendola da terra)

Eccola qua.

LISETTE

(aprendo la borsetta e disponendosi a un rapido maquillage)

Vuoi rossetto sulle labbra?

PRUNIER

Sì. Il tuo labbro fiorirà!

LISETTE

(eseguendo)

Sulle gote?

PRUNIER

(annuendo)

Sian due rose!

LISETTE

Nero agli occhi?

PRUNIER

Pochi tocchi!

LISETTE

Ecco!

PRUNIER

Fatto?

LISETTE

Fatto!

PRUNIER

(con un sospiro di soddisfazione)

Là!

(si avviano lentamente)

LISETTE

Che silenzio!

PRUNIER

Che mistero!

(la recinge con un braccio)

LISETTE

(con abbandono)

Chi ci chiama?

PRUNIER

Il nostro amore!

LISETTE

Chi mi ama?

PRUNIER

Questo cuore!

LISETTE

Chi mi bacia?

PRUNIER

(baciandola)

Il labbro mio!

LISETTE

(con un fil di voce)

Perché bacia?... Di'?... Perché?...

PRUNIER

Per ridirti: io sono te!

(un nuovo bacio ed escono)

MAGDA

(ora, lentamente, la porticina del boudoir si apre. Appare Magda vestita assai semplicemente da «grisette», e pettinata diversamente in modo da esser quasi irriconoscibile. S'accosta a un vaso di fiori, ne toglie una rosa rossa, va a uno specchio, punta il fiore fra i capelli, sussurrando:)

Chi mi riconoscerebbe?...

(poi si drappeggia sulle spalle uno scialle e s'avvia, canterellando:)

«Chi il mistero di Doretta

poté indovinar?...»

(giunta sulla soglia ha una breve esitazione. Ritorna allo specchio, si considera, ripete:)

Ma sì!... Chi mi riconoscerebbe?...

(ed esce rapida)

Atto secondo
Scena unica

Da Bullier. Si scende nella sala da una ricca scala a sinistra. Nella sala è un grande andirivieni di folla, una folla mista di Studenti, di Artisti, di «Grisettes», di Mondane, di Avventori, di Curiosi.
Alcuni sono seduti qua e là ai tavoli variamente disposti. Altri a gruppi o soli, entrano scendendo la gradinata. Altri ancora salgono quella che conduce alle logge.
Nel fondo il giardino, illuminato, da piccole lampade bianche ed opache.
Nella parete di sinistra sono due grandi finestroni ad arco coperti di tende, oltre i quali è la strada che sale.
Sui tavoli, nella sala, nella loggia vasi di fiori in grande profusione.
Alcune Fioraie si aggirano tra la folla che entra, esce, siede, si alza, chiama, dà ordini, confusamente.
I Camerieri vanno e vengono da un tavolo all'altro.

Insieme

AVVENTORI

Un gruppo di bevitori

Via, su! Presto!

Cameriere!

Qua da bere!

(il cameriere accorre e serve)

Un avventore (alzandosi)

Cameriere: Dammi il resto!

(paga e se ne va)

Un borghese (ad un altro)

Oh! La strana baraonda!

ALTRI AVVENTORI

Le fioraie

Fiori freschi!...

Un giovane (offrendo)

Vuoi, tu, bionda?

(la bionda accetta i fiori e s'allontana)

Le fioraie (offrendo)

- Violette?

- Belle rose?

Tre uomini e Tre donnine

Via, non fate le ritrose!

Sulla loggia o nel giardino?

(salgono verso la loggia)

UN AVVENTORE E ALCUNE GRISETTES

- Paghi?

- Pago!

- Birra!

- Grazie!

DUE AMANTI

(litigando in disparte)

- Non far scene!

- Sono stanca!

- Mi vuoi dir quel che ti manca?

- Vieni!

- Resto!

- No, ti prego!

(l'amante trascina la ritrosa - si confondono nella folla)

DUE DONNE E UN GIOVANE

- Scegli!

- È grave!

- Su!... Coraggio!

- Io son grassa!

- Sono magra!

- Sono oca!

- Sono scaltra!

- Per avere l'equilibrio

io vi scelgo l'una e l'altra!...

ALCUNE DONNE

(a alcune altre)

- In giardino già si balla!

- Voi restate?

- Vi seguiamo.

UN GRUPPO DI UOMINI

(ad alcune donne impazienti)

- Un momento che veniamo.

LE DONNE IMPAZIENTI

Già la danza ferve e snoda

il suo ritmo e la sua grazia.

GLI UOMINI

(battendo sui tavoli)

Cameriere! Presto!... Il conto!

UN GRUPPO

(attorniando una mondana)

- Senza te la vita

era troppo amara.

ALTRI

(sopraggiungono e completano)

- Ma con te la vita

costa troppo cara.

LA FOLLA

- Qui si trinca!

- Là si balla!

UN GRUPPO DI STUDENTI

(che ha imprigionata una modella, passandosela dall'uno all'altro e baciandola)

- A chi tocca tocca!

- Dammi la tua bocca!

- Dammi la tua bocca!...

.........

UN GRUPPO DI BEVITORI

(seduti a un tavolo)

Fino a che non spunta il giorno

guai a chi farà ritorno!

Nel bicchiere è l'ideal!

(entra il vecchio Edoardo. I pittori lo circondano subito)

I PITTORI

- Siete voi dei nostri?... Sì!

- Siete voi che paga?… Sì!

- Scorra a fiumi lo champagne!

(chiamandolo)

- Qua, ragazze!

- Cose pazze!

(il gruppo con le donnette si avvia verso il giardino cantando e saltando)

- Su, beviamo! Su, danziamo!...

Giovinezza, eterno riso,

fresco fiore che incorona

delle donne il dolce viso!...

Sol tu illumini e incateni

le illusioni degli amanti!...

(sfollano)

(entrano dal giardino, diretti verso l'uscita, un giovane elegante che tiene strette al braccio due belle donnine)

PRIMA DONNINA

(puntando l'indice sullo sparato del giovane)

Questa è una perla vera?

IL GIOVANE

Vera come il vangelo!

SECONDA DONNINA

Siete ricco?

IL GIOVANE

(enigmatico)

Talvolta!...

PRIMA DONNINA

(conciliante)

A noi basta stasera!

(escono)

(alcune grisettes poco discoste dal tavolo al quale è seduto Ruggero, considerano il giovine che è là tutto solo e silenzioso)

ALTRE GRISETTES

(si avvicinano alle amiche e chiedono)

- Che guardate?... V'attira la conquista?

LE GRISETTES DI PRIMA

(rispondono)

- Che pena!... Così solo!...

- È funebre!...

Rattrista!...

(poco a poco s'avvicinano al tavolo)

- È un solitario... Un timido...

Un giglio... Una mimosa...

- Non degna d'un sorriso, d'uno sguardo!

(Ruggero le guarda, fra seccato e stupito. E allora le ragazze, sempre più vicine, lo interrogano chiassosamente)

LE GRISETTES

- Suvvia! Come ti chiami?

- Armando?... No?... Abelardo?...

- Marcello? Enrico? Alberto?

- Tommaso? Ernesto? Dario?

- Domenico? Giovanni?

- Carlo? Luigi? Mario?

- Santi del calendario,

fornite l'inventario.

Se trovato non fu,

il nome dillo tu!

(ma Ruggero ha un gesto di dispetto e le ragazze, canzonandolo, con risatine sommesse, e allontanandosi, commentano)

LE GRISETTES

- È un principe che viaggia

in incognito stretto!

Vien da remota spiaggia!

Rifiuta il nostro letto!...

....…...

UNA GRISETTE

(ad un'amica)

Non avresti per caso

un po' di cipria?

Ho rosso il naso!

(l'amica leva dalla borsetta la cipria. L'altra, sporgendo il visetto insolente, fa un rapido ritocco col piumino)

(Magda è riapparsa sulla gradinata. Guarda intorno incerta, titubante. Scende un altro gradino, si ferma, torna a guardare. Alcuni giovanotti si avvedono di lei, notano la sua incertezza, le muovono incontro)

I GIOVANI

(sommessamente, accennando a Magda)

- Chi è?

- Mai vista!

- Esita!

- Una donna per bene!

- Dimessa, ma graziosa!

- Nuova per queste scene!

UN GIOVANE

(più audacemente degli altri, salendo la scala incontro a Magda)

Posso offrirvi il mio braccio?

MAGDA

(con grande imbarazzo)

No... Grazie...

GLI ALTRI

(incoraggiati dall'esempio circondano Magda)

- Siamo studenti...

- Artisti...

- Gaudenti...

- Un poco audaci...

- Molto loquaci...

- Ricchi di gioia!

- Prodighi di baci!

- Molto più rari

sono i denari!

- Siamo studenti!

- Se non trova di meglio,

non faccia complimenti!

MAGDA

(è venuta scendendo la scala sempre più stretta fra il gruppo)

Grazie... Grazie... Non posso...

UN GIOVANE

C'è già un impegno?

MAGDA

(approfittando dell'occasione offertale con questa domanda per sbarazzarsi degli importuni)

Ecco... Precisamente...

UN GIOVANE

E il luogo del convegno?

MAGDA

Siete troppo curiosi!

UN GIOVANE

Siamo gelosi!

MAGDA

Di già?

UN GIOVANE

Noi si fa presto!

UN ALTRO

Indicate l'eletto!

MAGDA

(smarrita)

Non so... Non so... Vi ho detto...

IL GIOVANE DI PRIMA

Se il mistero ci svelate

alla meta vi guidiamo!

MAGDA

(a sé)

Che dire?...

(gira intorno lo sguardo smarrito. I suoi occhi si posano istintivamente su Ruggero che la guarda. I giovani se ne avvedono e dicono)

I GIOVANI

- Eccolo... È là!

(con molta grazia trascinano Magda riluttante verso il tavolo di Ruggero che stupefatto, senza capire, guarda ora Magda, ora i giovani)

Amanti godete

la giovine vita!

(e si allontanano, ridendo)

MAGDA

(a Ruggero, con esitazione e semplicità)

Scusatemi... Scusate...

ma fu per liberarmi

di loro, che volevano invitarmi

a danzare... Risposi: «Son attesa...»

Han creduto che voi mi aspettavate...

ora, quando non vedono, vi lascio...

RUGGERO

(colpito dalla sincerità della giovane e facendole cenno di sedere)

No... Restate... Restate...

Siete tanto graziosa e mi sembrate

così diversa da tutte...

MAGDA

(sedendo)

Veramente?

RUGGERO

Veramente.

MAGDA

(sorridendo)

Perché?

RUGGERO

Così timida e sola assomigliate

alle ragazze di Montauban,

quando vanno a ballare, alla carezza

d'una musica vecchia,

tutte sorriso e tutte giovinezza.

MAGDA

(con piccola ironia)

Ne sono lusingata!

RUGGERO

(un poco confuso)

Cercate di capirmi...

le ragazze, laggiù, son molto belle

e semplici, e modeste...

Non sono come queste:

basta al loro ornamento

un fiore nei capelli

come voi...

MAGDA

Se sapessi ballare

come si balla a Montauban!...

RUGGERO

(offrendole il braccio)

Volete che proviamo?

MAGDA

Proviamo... Ma se poi

vi mancassi alla prova?

RUGGERO

No, no... Ne sono certo:

ballate meglio voi!

(porge il braccio. Magda vi si appoggia languidamente)

MAGDA

(quasi a sé)

Oh!... L'avventura strana...

Come nei dì lontani...

RUGGERO

Che dite?

MAGDA

Son contenta

d'essere al braccio vostro!...

Nella dolce carezza della danza

chiudo gli occhi per sognar.

Tutto è ormai lontano,

niente mi può turbar...

E il passato

sembrami dileguar!...

(si confondono con la folla)

LA FOLLA

(danzando)

«Vuoi tu dirmi che cosa più ti tormenta

quando ride giocondo amor?

Quando lo stesso petto

chiude lo stesso cuor,

quando un bacio

brucia d'uguale ardor!

Baci lievi e tremanti,

Baci folli e vibranti,

sono vita per gli amanti!...

Dammi nel bacio la vita

e vivi per baciar!...»

La danza prende movimento e calore. Grida allegre e gioiose della folla.

MAGDA E RUGGERO

(voci dal giardino)

- Dolcezza!...

- Ebbrezza!...

- Incanto!

- Sogno!...

- Per sempre!

- Per sempre!

- Eternamente!...

(le voci si perdono)

(entrano le coppie delle danzatrici raffiguranti la Primavera)

CORO A DANZA

O profumo sottil

d'una notte d'April!

L'aria è tutta piena

di primavera e languor!...

Sboccian fiori ed amor

di primavera al tepor!...

MAGDA E RUGGERO

(voci lontane)

Come batte il tuo cuor!

O primavera d'amor!...

........

IL CORO

«Vuoi tu dirmi che cosa più ti tormenta

quando ride giocondo amor?

Quando lo stesso petto

chiude lo stesso cuor,

quando un bacio brucia d'uguale ardor!...»

(nel frattempo, mentre la folla ritorna verso il giardino, entrano Prunier e Lisette)

PRUNIER

(con esagerata compostezza)

Ti prego: dignità, grazia, contegno!...

LISETTE

(alzando le spalle un po' seccata)

Ti voglio bene,

anche ti ammiro,

ma se mi agito,

se guardo, giro,

ballo, scodinzolo,

rido, saluto,

canto, sternuto,

ecco il tuo monito

come una morsa

prendermi, stringermi

nella mia corsa!...

PRUNIER

Se mi confondono

a dar lezione

è per rifarti

l'educazione!

Questo è il mio compito,

sarà un miracolo,

solo chi ama

non guarda ostacolo:

ti rifarò!...

(essi hanno attraversata la scena e si sono uniti alla folla, ballando)

Durante le scene che seguono, di tratto in tratto nuovi arrivi di tipi e di coppie diverse, dalla scala d'entrata.

(Magda e Ruggero rientrano, accaldati, stanchi di danzare, pieni di allegrezza, e si precipitano al tavolo occupato prima, abbandonandosi sulle sedie.)

MAGDA

(agitando un piccolo fazzoletto)

Ah!... Che caldo!... Che sete!...

RUGGERO

(subito, ad un cameriere che passa)

Due bocks!

MAGDA

(con gioia, quasi rivivesse un ricordo)

Presto!... Presto!...

(poi a Ruggero)

Posso chiedervi una grazia?

RUGGERO

Tutto quello che volete!

MAGDA

(accennando al cameriere)

...Dategli venti soldi,

e lasciategli il resto!

RUGGERO

(sorridendo, senza capire)

Tutto qui?... Che idea strana!...

MAGDA

(con molta grazia, vagamente)

È un piccolo ricordo

d'una mia zia lontana..

«Una fuga, una festa,

un po' di birra!...

A casa, tutta sola,

la vecchia zia che aspetta,

e due baffetti bruni

che fan girar la testa!...»

RUGGERO

Cosa andate dicendo?

MAGDA

Fantasia!... Fantasie!...

(il cameriere reca la birra)

RUGGERO

(alzando il bicchiere)

Alla vostra salute!

MAGDA

(imitandolo)

Ai vostri amori!

RUGGERO

(colpito, con gesto di dispetto depone improvvisamente il bicchiere)

Non ditelo!

MAGDA

Perché?

RUGGERO

(seriamente)

Perché se amassi... Allora...

Sarebbe quella sola

e per tutta la vita!

MAGDA

(colpita dalla sincerità delle sue parole, ripete quasi a sé stessa)

Ah! Per tutta la vita!...

(un silenzio)

RUGGERO

(fissando Magda e notando il suo cambiamento, con molta dolcezza)

Siamo amici... E non so ancora

il vostro nome... Qual è?

MAGDA

Volete che lo scriva?

(Ruggero le offre una piccola matita. Essa segna sul marmo del tavolo)

RUGGERO

(leggendo mentre Magda scrive)

«Paulette»... Mi piace...

MAGDA

E il vostro?

RUGGERO

(segnando il suo nome vicino all'altro)

Io mi chiamo Ruggero.

MAGDA

(puntando l'indice sul tavolo)

Qualche cosa di noi che resta qui!

RUGGERO

No... Questo si cancella...

In me resta ben altro!...

Resta il vostro mistero!

MAGDA

(fissandolo con tenerezza)

Perché mai cercare di sapere

ch'io sia e quale il mio mister?...

Non vi struggete

e m'accogliete

come il destino mi portò!...

RUGGERO

(prendendole la mano che essa gli tende)

Io non so chi siate voi, perché

per qual via giungeste fino a me.

Ma pure sento

strano un tormento

dolce, infinito, né sol dir qual è!...

(con crescente commozione)

Sento che tu non sei un'ignota,

ma sei la creatura

attesa dal mio cuor!...

MAGDA

(con abbandono, chiudendo gli occhi, come cullata da un fascino travolgente)

Parlami ancora...

lascia ch'io sogni...

RUGGERO

No! Questa è la vita,

questa è realtà!...

MAGDA E RUGGERO

Mio amor!...

(un lungo bacio spezza la parola)

(i giovani di prima rientrano dal giardino. Vedendo i due innamorati sostano additandoseli l'un l'altro, silenziosamente)

UN GIOVANE

Zitti! Non disturbiamoli!...

UN ALTRO

Due cuori che si fondono!...

UN TERZO

(ad alcuni che ridono)

Non facciamo rumore!

ALCUNI ALTRI

(sommessamente)

Rispettiamo l'amore!...

(Lisette e Prunier si sono avanzati più degli altri che ora alla spicciolata s'allontanano. Lisette fissa Magda, indietreggia quasi con un grido di stupore)

LISETTE

Dio!... Lei!...

PRUNIER

(stupito)

Chi?

LISETTE

Guardala!... La padrona!...

(Magda e Ruggero al grido di Lisette si sono staccati. Magda voltandosi si incontra con lo sguardo di Prunier che la fissa. Essa gli fa un rapido cenno di tacere. Prunier risponde con un altro segno: «ho capito» e voltandosi a Lisette dice)

PRUNIER

È il vino che ti ha dato un po' alla testa!

LISETTE

Eppure... È tutta lei...

PRUNIER

Ne vuoi la prova?...

(trascina Lisette verso Ruggero e Magda)

LISETTE

(riconoscendo Ruggero, sempre più stupefatta)

E l'altro è lui... Non sbaglio!

PRUNIER

(salutando Ruggero)

Buona sera!

(poi a Lisette)

Sì... Lui te lo concedo, ma l'altra che par lei,

non è lei, guardala bene.

LISETTE

(quasi a sé stessa senza più capire)

Sono o non sono la sua cameriera?...

PRUNIER

Lo sei - ma non di lei -

che non è lei...

ma sembra lei...

E tu ubriaca sei!

(a Ruggero)

La mia amica Lisette vuole sapere

se il suo consiglio vi portò fortuna...

RUGGERO

(indicando Magda)

Lo vedete!

PRUNIER

È carina!

Volete presentarla?

RUGGERO

(presentando)

La mia amica Paulette!...

PRUNIER

(a Lisette)

Sei convinta, Lisette?

RUGGERO

(presentando Prunier)

Il signore è un poeta...

Amico d'un amico di mio padre...

PRUNIER

(completando)

E quindi amico vostro!...

RUGGERO

Ne son proprio onorato!...

MAGDA

(a Lisette)

Che cosa v'ha turbato?...

Continuate a guardarmi...

LISETTE

(Non so raccapezzarmi...)

(poi, sedendo vicino a Magda, confidenzialmente)

Strano!... Ma c'è una persona

che pare il vostro ritratto!

MAGDA

(divertendosi al gioco e provocandolo)

E chi sarebbe?...

PRUNIER

(facendo cenno a Lisette di tacere)

Ma no!...

LISETTE

(senza curarsene)

La mia padrona!

PRUNIER

È una sua fissazione!...

RUGGERO

(interessato)

La padrona è carina?

LISETTE

(indicando Magda)

Come lei... Se lei fosse elegante!

MAGDA

(ridendo)

Se io fossi elegante!

(poi considerando le vesti di Lisette, con comica ammirazione)

Voi elegante lo siete!

LISETTE

(ridendo)

Oh! Non mi costa fatica!

MAGDA

Che bel cappello!

LISETTE

(battendo confidenzialmente su un ginocchio di Magda)

È il suo!

MAGDA

(con finto stupore)

Ma davvero?

LISETTE

Tutto ciò che ammirate

l'ho sottratto abilmente!

MAGDA

(con grazioso gesto di ammonimento)

Non lo dite, che è troppo imprudente!

(Prunier scoppia in una risata)

LISETTE

(rivoltandosi offesa)

No! Prunier non ridete!

(Ruggero chiama un cameriere e gli dà ordini a voce bassa. Il cameriere esce.)

PRUNIER

Rido, non so di cosa!

MAGDA

(piano a Prunier, accennando a Lisette)

È Salomè o Berenice?

PRUNIER

(umiliato)

Siate pietosa!

MAGDA

(ridendo)

Può Lisette

l'una o l'altra a sua scelta imitar!

(il cameriere reca lo champagne)

RUGGERO

Già che il caso ci unisce

inneggiamo all'amore!...

TUTTI

Inneggiamo alla vita

che ci donò l'amor!

RUGGERO

(alzando il calice e guardando Magda)

Bevo al tuo fresco sorriso,

bevo al tuo sguardo profondo,

alla tua bocca che disse il mio nome!

MAGDA

Il mio cuore è conquiso!

RUGGERO

T'ho donato il mio cuore,

o mio tenero, dolce mio amore!

Custodisci gelosa il mio dono

perché viva sempre in te.

MAGDA

È il mio sogno che si avvera!...

Ah! Se potessi sperare

che questo istante non muore,

che il mio rifugio saran le tue braccia,

la salvezza il tuo amore,

sarei troppo felice

né più altro vorrei dalla vita!...

Oh! Godere la gioia infinita

che soltanto il tuo bacio può dar!...

RUGGERO

Piccola ignota t'arresta!

No, questo istante non muore!

A me ti porta il clamor d'una festa

ch'è una festa d'amore,

ch'è una festa di baci!

Né più altro domando alla vita

che godere l'ebbrezza infinita

che soltanto il tuo bacio può dar!

LISETTE

Dimmi le dolci parole

che la divina tua musa ricama

per colorire di grazia la trama

di gioconde canzoni.

Le tue ardenti fantasie

io raccoglier saprò

nel mio cor.

E saranno poesie

tutte mie,

che, gelosa, asconderò.

PRUNIER

Ogni tuo bacio è una strofa

ogni tuo sguardo è una facile rima.

Tu sei la sola -perché sei la prima-

che ha parlato al mio cuore.

Inspirato dal tuo amore,

le canzoni dirò

sol per te.

E saran tutte tue,

le poesie!...

Tutte tue!...

LISETTE

(con grande dolcezza)

Tutte mie!

Insieme

MAGDA

Fa' che quest'ora si eterni!

Vedi io son tutta tua,

e per sempre!... Per sempre con te!

LISETTE

Le mie virtù son poche,

ma, se le vuoi, te le dono,

e felice, per sempre sarò!

RUGGERO

Deve quest'ora segnare

un avvenire d'amore!

E per sempre! Per sempre con me!

PRUNIER

Le tue virtù le raccolgo,

l'anima mia ne ravvolge,

più poeta sarò!...

LA FOLLA

(che nel frattempo si è avvicinata con cautela, commenta sommessamente, invadendo a poco a poco la sala e la loggia)

Guarda!

Fermo!

Vedi là!

È l'amor che non ragiona!

È l'amor che non nasconde!

Fate piano!... Fate piano!...

State attenti!

Non lasciamoci scoprire!

Sull'amore fiori e fronde!

Per le muse una ghirlanda!

Al poeta una corona!

Sian sorpresi nel momento

del più dolce giuramento!

Intrecciamo i quattro cuori

con i fiori!...

Soffochiamo i quattro amori

con i fiori!

E così: mentre un duplice bacio unisce gli amanti, dai lati, dal fondo, dall'alto, la folla getta fiori sulle due coppie.

Alcune ragazze hanno intessuta una corona e ne recingono la testa del poeta; poi tutti tornano a sbandarsi.

Lo stupore dei quattro sorpresi è subito rotto da Prunier. Egli ha visto Rambaldo fermo sulla scala dalla quale allora allora è disceso, fissare Magda e Ruggero.

PRUNIER

(rapido, a voce bassa, a Magda)

Rambaldo!

MAGDA

(soffocando un grido)

Ah! M'aiutate

Ruggero allontanate!

PRUNIER

Ci penso io!

(forte)

Lisette!

Attenta! C'è il padrone!

LISETTE

(sconvolta)

Dov'è? Dov'è?

PRUNIER

Sta' ferma!

La folla comincia ad andarsene ridendo e parlando sommessamente.

(chi si indugia. Chi si avvia verso l'uscita. Altri aiutati dai servi indossano il soprabito. Altri si trattengono a pagare, etc. etc.)

PRUNIER

(a Ruggero concitatamente)

Ve l'affido, Ruggero,

portatela laggiù!

(una grisette ha levato di testa il cilindro a un signore grave, e cacciatoselo in capo s'avvia. Questi appena se ne accorge la insegue, smettendo di pagare il conto. Il cameriere dopo un attimo di sorpresa li insegue)

RUGGERO

(premurosamente)

Fidatevi di me, non dubitate!

PRUNIER

(Chiamando con doppio gioco in disparte Lisette, rapido e sommesso)

Tu trattienlo laggiù, mi raccomando.

(ora il cameriere ritorna soddisfatto, e a un gruppetto che lo interroga, mostra il danaro ricevuto)

(Ruggero prende sottobraccio Lisette e la trascina rapido verso il giardino dove si confonde con la gente che esce)

Insieme

ALCUNE RAGAZZE E ALCUNI UOMINI

Via ci intenderem,

se ci accompagnate!

(a un recalcitrante)

Perché non vuoi venir?

(altri insistono. Egli segue il gruppetto che esce)

TRE STUDENTI

Che aspettate ancor?

TRE SARTINE

Sol voialtri tre!

QUATTRO DONNE

(dopo essersi aiutate a infilarsi il mantello)

È tardi, quasi l'alba...

(al cameriere che accorre)

Pagherem doman!...

(escono)

MAGDA

(che è rimasta ferma al suo posto)

M'ha vista?

PRUNIER

(scrutando i movimenti di Rambaldo)

S'avvicina!

Io resto. Voi andate!

MAGDA

(risoluta)

Non mi muovo di qua!

PRUNIER

Incauta! Non pensate...

MAGDA

(subito)

No! Chi ama non pensa!

(e resta immobile, quasi rigida, appoggiata al tavolo)

PRUNIER

(non sapendo che altro fare muove incontro a Rambaldo cercando di coprire Magda al suo sguardo)

Buona sera, Rambaldo!

(Rambaldo senza rispondergli gli tende la mano)

PRUNIER

(tenendo tra le sue la mano di Rambaldo e considerando i suoi anelli)

Oh! che grosso smeraldo!

RAMBALDO

(bruscamente)

Lasciatemi, vi prego!...

(il suo tono è tale da non ammettere repliche. Prunier fa un gesto come per dire «sarà quel che sarà» e s'avvia verso il giardino. Sparisce. Rambaldo resta fermo dinnanzi a Magda che alza francamente su di lui gli occhi aspettando ch'egli parli. Un breve silenzio)

RAMBALDO

(serio, grave, contegnoso)

Che significa questo? Mi volete spiegare?

MAGDA

(freddamente)

Non ho niente da aggiungere

a ciò che avete visto.

RAMBALDO

(più dolce, quasi conciliante)

Dunque niente di grave...

Una scappata... Andiamo!...

MAGDA

(recisa)

Inutile! Rimango!

RAMBALDO

(stupito)

Restate?

MAGDA

(prorompendo)

L'amo!... L'amo!...

RAMBALDO

Che follia vi travolge?...

MAGDA

Ma voi non lo sapete cosa sia

aver sete d'amore

e trovare l'amore,

aver voglia di vivere

e trovare la vita?

Lasciatemi seguire il mio destino!

Lasciatemi!... È finita!...

UN GRUPPO

(sbadigliando)

Che sonno, ahimè!...

Non mi reggo più!...

(escono)

(Ora la sala e il giardino sono quasi completamente sfollati. Non resta che qualche piccolo gruppo di ritardatari.)

UN ULTIMO GRUPPO

(sfollando)

Ah! Viva Bullier!

Qui soltanto regna

la felicità!...

(le loro voci si perdono)

(Rambaldo la fissa intontito, quasi non credendo a ciò che ascolta. E allora la donna, turbata e pentita, gli tende la mano dolcemente, sussurrando)

MAGDA

Perdonate, Rambaldo,

se vi reco un dolore...

Ma non posso... non posso...

È più forte il mio amore!

RAMBALDO

(dopo un breve silenzio)

Possiate non pentirvene!...

(s'inchina, s'avvia senza più voltarsi, unendosi agli ultimi che escono)

(Magda s'abbatte sfibrata su una sedia, guardando innanzi a sé fissamente, come se interrogasse il suo stesso destino)

Ora la sala è deserta. Nel giardino si sono spente le luci. I primi chiarori freddi dell'alba non illuminano che tavoli in disordine, fiori sparsi e sfogliati per terra, bicchieri rovesciati. Tutta l'infinita tristezza d'una festa passata, è in queste prime luci mattutine. Dalla strada una voce che canta. Attraverso le vetrate, nella strada, i primi indizi del risveglio della città. Carretti che passano, finestre che s'aprono etc.

La voce lontana

Nella trepida luce d'un mattin

m'apparisti ricinta di rose...

E ti vidi leggera camminar

seminando di petali il ciel.

- Mi vuoi dir

chi sei tu?

- Son l'aurora che nasce per fugar

ogni incanto di notte lunar!

- Nell'amor

non fidar!

Dal fondo appare Ruggero che reca lo scialle di Magda.

RUGGERO

(avvicinandosi)

Paulette!

MAGDA

(Trasalisce, si risolleva, si volta. Ruggero non s'avvede del suo pallore mortale e l'avverte)

RUGGERO

I nostri amici

son già partiti... Sai,

è l'alba... Vuoi che andiamo?

MAGDA

(con voce spenta)

Un momento!...

RUGGERO

(accorrendo presso di lei, con ansia)

Che hai?

MAGDA

(sembra svegliarsi improvvisamente da un sogno. Tutta la sua energia la riprende, essa tende le braccia verso l'amato, come se si aggrappasse alla sua stessa speranza)

Niente... Niente... Ti amo!...

Ma tu non sai... Tu non sai!...

Vedi, ho tanta paura!...

Sono troppo felice!

È il mio sogno, capisci?

Tremo e piango... Mia vita... Mio amore!...

Atto terzo
Scena unica

Un piccolo padiglione sopra un'altura che degrada su uno spiazzo erboso. Dinanzi al padiglione una piccola terrazza ove sono un tavolo e alcune sedie da giardino.
Attraversa tortuosamente un ruscelletto tagliato da un ponticello di legno. Qua e là alberi sottili e in fiore. Nel fondo è un muro aperto nel mezzo: sul muro edera e rose rampicanti. Al di là le chiome rade degli ulivi attraverso le quali si vede un lembo della Costa Azzurra. Da questa apertura si scende verso il mare.
È il pomeriggio avanzato d'una magnifica giornata di primavera.
Voli di rondini nel cielo lontano.
Magda e Ruggero, presso il tavolo sul quale è stato portato il tè, sembrano assaporare la dolcezza intima dell'ora e del paesaggio.

MAGDA

Senti?... Anche il mare respira sommesso...

L'aria beve i profumo dei fiori!...

(lentamente si alza. Porge all'amato la tazza nella quale ha versato il tè. S'avvicina a lui con grazia e gli sussurra con mistero)

So l'arte strana

di comporre un filtro

che possa rendere vana

ogni tua stanchezza...

(e come Ruggero la guarda sorridendo, riprende)

Dimmi che ancora, che sempre ti piaccio!

RUGGERO

Tutto, mio amore, mi piace di te!

MAGDA

La solitudine, di' non ti tedia?

RUGGERO

Non son più solo con l'amor tuo

che si risveglia ogni giorno più ardente,

più intenso, più santo!...

(Magda, piena di riconoscenza commossa, lo cinge con le sue braccia e Ruggero le sussurra)

RUGGERO

Ecco, il tuo braccio

lieve mi circonda come un dolcissimo laccio

che nessuno spezza!...

MAGDA

(tutta stretta a lui)

Ah! ti ricordi ancora

il nostro incontro laggiù?

T'ho visto, e ho sognato l'amore!

RUGGERO

E siam fuggiti qui per nasconderlo!

MAGDA

Il nostro amore nato tra i fiori!

RUGGERO

Tra i fiori vivo!

MAGDA

Inghirlandato

di canti e danze!

RUGGERO

Di primavera!...

(Magda corre a raccogliere delle rose)

MAGDA

(con languoroso abbandono gettando con grazia delle foglie di rose su Ruggero)

Oggi lascia che ancora

il nostro amore inghirlandi!

Lascia che ti avvolga

tutta la mia tenerezza!...

Senti la mia carezza

trepida come il mio cuore?

RUGGERO

Benedetto l'amore

e benedetta la vita!

La tua grazia squisita,

la tua fiorente beltà!...

MAGDA

Taci... Non parlare...

Stringimi, stringimi a te!...

(i due amanti restano per un momento così, assorti e avvinti)

RUGGERO

Oggi meriti molto!

MAGDA

Un premio?

RUGGERO

No. Un segreto.

MAGDA

Un segreto?

RUGGERO

Nascosto con ogni precauzione.

Non volevo parlartene se prima non giungeva

la risposta paterna... Ma la risposta tarda.

MAGDA

(trasalendo)

Hai scritto?

RUGGERO

Son tre giorni... Domandavo il denaro

(leva di tasca alcune carte)

per levarci d'impiccio. In ogni tasca guarda,

c'è una richiesta, un conto...

MAGDA

(tristemente)

Per colpa mia!...

RUGGERO

(sorridendo)

La colpa va divisa!... È una pioggia insistente...

Anche l'albergatore ha la faccia un po' scura...

MAGDA

Povero mio Ruggero!

RUGGERO

(ridendo allegramente)

Andremo a mendicare:

«Chi vuol aprir le porte

a due amanti spiantati?...»

MAGDA

(con pena)

Non dire!...

RUGGERO

Ma che importa!... Che m'importa di questo!

Il segreto è più grande!

MAGDA

Parla, dimmi, fa' presto!

RUGGERO

Non l'hai indovinato?

MAGDA

Che posso dirti?

RUGGERO

Ho scritto

per avere il consenso al nostro matrimonio!

MAGDA

(arretrando, colpita)

Ruggero, hai fatto questo?

RUGGERO

Perché?... Non vuoi?...

MAGDA

Che dirti?...

Non so, non m'aspettavo...

Non sapevo... Pensavo...

RUGGERO

Che io non lo facessi?

MAGDA

No... Non so... Dimmi tutto!...

RUGGERO

Non c'è altro di più.

Se ti amo e mi ami, voglio che sia per sempre!

MAGDA

«Per sempre!...» Mi ricordo... Lo dicesti laggiù!...

RUGGERO

E laggiù non sapevo

ancora chi tu fossi,

tu non sei l'amante, ma l'amore!

(attirando a sé Magda, così vicina che le sue parole possano sfiorarla sul viso)

Dimmi che vuoi seguirmi alla mia casa

che intorno ha un orto e in faccia la collina

che si risveglia al sole, la mattina

ed è piena, alla sera, d'ombre strane!...

Il nostro amore troverà in quell'ombra

la sua luce più pura e più serena...

la santa protezione di mia madre

sopra ogni angoscia e fuori d'ogni pena!

E chissà che a quel sole mattutino

un giorno non si tenda lietamente

la piccola manina d'un bambino...

E chissà che quell'ombra misteriosa

non protegga i giocondi sogni d'oro

della nostra creatura che risposa...

(Magda singhiozzando sommessamente, a poco a poco si è tutta ripiegata su di lui)

(Ruggero, dolcemente staccandosi, la bacia teneramente sui capelli ed esce rapido. Magda lo segue con lo sguardo fin che può, intensamente. Poi uno smarrimento, un terrore quasi, pare stringa la sua anima in tumulto. E guardando innanzi a sé, fissamente, come scrutasse l'oscurità del futuro, sussurra)

MAGDA

Che più dirgli?... Che fare?...

Continuar a tacere... O confessare?...

Ma come lo potrei?...

Con un solo mio gesto far crollare

sogni, felicità, passione, amore!...

No! Non devo parlare!...

(poi come stupita della sua stessa affermazione)

Né tacere io posso!...

Continuare l'inganno

per conservarmi a lui?...

O mio povero cuore!...

Quanta angoscia!... Che pena!...

(lenta, tutta ripiegata nel suo dolore, s'avvia verso il padiglione, entra)

(le voci di Prunier e di Lisette da destra)

LISETTE

- È qui?

PRUNIER

- Non so!

LISETTE

- La rivedrò?

PRUNIER

- Speriam!

Prunier entra. Lisette lo segue. Essa appare in preda a un vivo, a un esagerato terrore.

PRUNIER

Avanti, vile! Vieni! Fa' presto!

Il padiglione?... Eccolo: è questo.

Che fai? Che temi? Esagerata!

Non c'è nessuno!

LISETTE

M'hai rovinata!

PRUNIER

Non mi stupisce la ricompensa!

Volli innalzare la mia conquista

improvvisandoti canzonettista.

Ma non appena scoperto, l'astro

morì, si spense!

LISETTE

Dio! Che disastro!

Sempre mi pare di risentire

il sibilare di quella gente!

PRUNIER

Che conta un fischio? Che vale? Niente!

Ora dimentica: qui tutto tace.

LISETTE

Dammi, ti prego, dammi la pace!

PRUNIER

La gloria, o donna, volevo darti!

LISETTE

No, no. Ti supplico: non esaltarti.

PRUNIER

Io m'illudevo, in una sera,

di soffocare la cameriera!

LISETTE

Pur di non essere così fischiata

anche la vita l'avrei donata!

(con improvviso terrore)

Guarda! Non vedi?... Laggiù... Qualcuno!...

PRUNIER

Ma no, vaneggi! Non c'è nessuno!

LISETTE

Di proseguire più non m'arrischio!

(sobbalzando, livida)

Ahimè! Non senti?

PRUNIER

Che cosa?

LISETTE

Un fischio!

PRUNIER

Decisamente vittima sei

dei nobilissimi consigli miei!

LISETTE

Dimmi, dovremo girare ancora

per ritrovare la mia signora?

PRUNIER

E se ciò fosse?

LISETTE

Non lo potrei!

PRUNIER

Bisogna vincersi!

LISETTE

Prima vorrei

frugare ogni angolo, esser sicura

che qui nessuno può far paura.

PRUNIER

Ti riconduco alla tua meta!

In questa placida oasi segreta

gli amanti tubano fuori del mondo!

La solitudine, vedi, è completa!

Nizza è lontana, Nizza è là in fondo!

LISETTE

(ripresa dal terrore)

No! Non m'inganno!... Laggiù c'è un uomo.

PRUNIER

(dopo aver guardato)

Lo riconosco, è il maggiordomo.

(infatti a destra s'avanza il maître d'hotel recando alcune lettere su un vassoio)

IL MAGGIORDOMO

(vedendo Prunier gli si avvicina ossequiente)

Desidera che avverta la signora?

PRUNIER

Le direte soltanto così:

«un amico e un'amica di Parigi

l'aspettano qui».

(il maggiordomo s'inchina, entra nel padiglione)

LISETTE

(a Prunier)

Hai fatto male! Io non sono sua amica!

PRUNIER

Che cosa sei?

LISETTE

(vagamente)

Vedrai prima di sera!

PRUNIER

Quali stolte intenzioni

ti passan per la testa?

LISETTE

(con uno scatto ribelle)

Alla fine m'hai seccata!

Troppe, troppe osservazioni!

Non mi sono ribellata

ma tramontan le illusioni!

Sono stanca di tutto!

PRUNIER

(freddo e ironico)

Quali sono i tuoi sogni?

LISETTE

I miei sogni? Che t'importa!

So ben io quello che sogno!

Ho bisogno di calma!

Di star sola ho bisogno!

PRUNIER

La gratitudine non è il tuo forte!

LISETTE

Non intrometterti nella mia sorte!

PRUNIER

(sdegnoso)

Misera sorte! Povera meta!

LISETTE

(con gesto di disprezzo)

Ah! lo so bene! Grande poeta!

PRUNIER

(offeso)

M'insulti?

LISETTE

(soffiandogli le parole sul viso)

Ti sprezzo!

Appare Magda seguita dal Maggiordomo che si inchina ed esce. Prunier e Lisette si ricompongono subito, movendole incontro.

MAGDA

Ma come? Voi, che ricordate ancora

la vecchia parigina?...

LISETTE

(con tenerezza)

Mia signora!

PRUNIER

Siam venuti a turbare il vostro nido...

Siete dunque felice?

MAGDA

(con un velo di tristezza)

Interamente.

PRUNIER

Se ne parla, a Parigi!... Si ricorda!...

E... Devo dirvi tutto? Non si crede.

MAGDA

Non si crede?... Perché?...

PRUNIER

Perché la vostra vita non è questa,

tra piccole rinunce e nostalgie,

con la visione d'una casa onesta

che chiude l'amor vostro in una tomba!

MAGDA

(interrompendolo vivamente)

No, Prunier! Non sapete

quanto male mi fate a dir così!...

(poi per sviare)

or parliamo di voi... Che fate qui?

PRUNIER

Il teatro di Nizza iersera decretò

che Lisette non ha stoffa

per la gloria, e perciò

io che vedo e capisco

ve la restituisco!

L'artista di una sera

tornerà cameriera!

LISETTE

(a Magda)

Sarò quella d'allora, se volete!

MAGDA

Ma certo!

LISETTE

(con un gran sospiro)

Finalmente!

PRUNIER

(a Magda, accennando a Lisette)

È una donna felice: lo vedete?

Torna l'anima antica a palpitare.

Anche voi, come lei, Magda, dovrete

se non oggi, domani abbandonare

una illusione che credete vita...

MAGDA

(subito)

Tacete.

PRUNIER

È mio dovere.

Ho avuto questo incarico e lo compio!

MAGDA

Da chi?

PRUNIER

Da chi vi aspetta,

sa dei vostri imbarazzi,

ed è pronto a salvarvi in ogni modo!

MAGDA

(vivamente)

Non più!... Non più!...

PRUNIER

Mi basta: ho detto!

(poi volgendosi verso Lisette)

Addio per sempre!

MAGDA

Ve ne andate?

PRUNIER

(accennando Lisette)

Parto:

con certa gente non ho più a che fare...

(bacia la mano a Magda)

LISETTE

(a Prunier con un inchino)

Ne son felice!

PRUNIER

(a Lisette)

Solo una preghiera...

LISETTE

(con comica concessione)

Dite pure: vi ascolto.

PRUNIER

(a Magda)

Permettete signora?

(Magda ha un piccolo gesto di acconsentimento. E allora il poeta sussurra a Lisette)

PRUNIER

A che ora sei libera stasera?

LISETTE

Alle dieci.

PRUNIER

Ti aspetto!

(ed esce con molta dignità)

LISETTE

(gettando vivamente mantello e cappello)

Mi dia da fare subito!

Chissà quanto disordine

ci sarà senza di me!

MAGDA

(distrattamente)

Davvero t'ho rimpianta!

LISETTE

La scena è un precipizio!

Ma la follia passò!

Ora, immediatamente

vedrà, rimedierò.

(ed esce rapida)

LISETTE

(dopo un attimo riappare in aspetto di cameriera)

Un grembiulino bianco,

e riprendo servizio!

(fa un inchino e rientra)

RUGGERO

(entra di corsa da destra tenendo in mano una lettera)

Amore mio!... Mia madre!

È mia madre che scrive!...

MAGDA

(vacillando, terribilmente pallida)

Tua madre?

RUGGERO

(sostenendola e rianimandola)

Perché tremi?

Non lo sai che acconsente?...

(porgendole gioiosamente la lettera)

Guarda! Leggi tu stessa!

(la fa sedere, le siede vicino)

Così... Vicina a me... No, più vicina,

che il tuo viso mi sfiori!

MAGDA

(come intontita, ripete)

Tua madre!

RUGGERO

Leggi! Leggi!

MAGDA

(compiendo un grande sforzo su sé stessa, comincia a leggere con voce lenta e tremante)

«Figliuolo, tu mi dici

che una dolce creatura

ha toccato il tuo cuore...

Essa sia benedetta

se la manda il signore...»

(piega la testa commossa)

RUGGERO

Continua... Leggi! Leggi!

MAGDA

...«Penso con occhi umidi di pianto

ch'essa sarà la madre dei tuoi figli...

È la maternità che rende santo

l'amore...»

RUGGERO

Amore mio!

MAGDA

...«Se tu sai ch'essa è buona, mite, pura,

che ha tutte le virtù, sia benedetta!...

Mentre attendo con ansia il tuo ritorno,

la vecchia casa onesta dei tuoi vecchi

si rischiara di gioia

per accoglier l'eletta...

Donale il bacio mio!»

RUGGERO

Il bacio di mia madre!

(attira a sé Magda per baciarla in fronte)

MAGDA

(scostandosi vivamente)

No! Non posso riceverlo!

RUGGERO

Non puoi?...

MAGDA

No! Non devo ingannarti!

RUGGERO

Tu?

MAGDA

Ruggero!

Il mio passato non si può scordare...

Nella tua casa io non posso entrare!

RUGGERO

Perché? Chi sei? Che hai fatto?

MAGDA

Sono venuta a te contaminata!

RUGGERO

Che m'importa?

MAGDA

(incalzando perdutamente)

Tu non sai tutto!

RUGGERO

So che sei mia!

MAGDA

Trionfando son passata

tra la vergogna e l'oro!

RUGGERO

No! Non dirmi!... Non voglio!...

MAGDA

Tu m'hai dato un tesoro...

La tua fede, il tuo amore,

ma non devo ingannarti!

RUGGERO

Quale inganno?

MAGDA

Posso esser l'amante, non la sposa,

la sposa che tua madre vuole e crede!

RUGGERO

(disperatamente)

Taci! Le tue parole

son la mia perdizione!

Che farò senza te che m'hai svelato

quanto si possa amare?...

Ma non sai che distruggi la mia vita?...

MAGDA

E non sai che il mio strazio è così grande

che mi par di morire?...

Ma non devo,

non devo più esitare:

nella tua casa io non posso entrare!

RUGGERO

No! Non dir questo! Guarda il mio tormento!

MAGDA

Tua madre oggi ti chiama!

E devo abbandonarti

perché t'amo e non voglio rovinarti!

RUGGERO

No! Non lasciarmi solo!...

No! Non lasciarmi solo!...

(e aggrappandosi a lei, intensamente)

Ma come puoi lasciarmi

se mi struggo in pianto,

se disperatamente io m'aggrappo a te!

O mia divina amante

o vita di mia vita

non spezzare il mio cuor!

MAGDA

Non disperare, ascolta:

se il destino vuole

che tutto sia finito pensa ancora a me!

Pensa che il sacrificio

che compio in questo istante

io lo compio per te!

RUGGERO

No! Rimani! Rimani!... Non lasciarmi!

MAGDA

Non voglio rovinarti!

RUGGERO

No! Rimani!

MAGDA

(afferrando fra le sue mani il volto di Ruggero, e fissandolo intensamente come se volesse imprimersi negli occhi la visione ultima di questo dolore)

L'anima mia che solo tu conosci,

l'anima mia è con te, con te per sempre!

(Ruggero reclina la testa, con abbandono, senza speranza)

Lascia che io ti parli come una madre al suo figliuolo caro...

(accarezzandolo dolcemente sui capelli)

Quando sarai guarito, te ne ricorderai...

Tu ritorni alla casa tua serena...

Io riprendo il mio volo e la mia pena...

RUGGERO

Amore...

MAGDA

Non dir niente...

Più niente... che sia mio questo dolore...

(Ruggero s'abbatte singhiozzando)

Ora Lisette appare dal padiglione. Vede. Intuisce. Avanza lentamente, s'avvicina a Magda, la sorregge. Magda ha un ultimo, lungo, tenerissimo sguardo verso Ruggero accasciato, il viso tra le mani. Poi, appoggiandosi tutta a Lisette -che con il suo fazzolettino le asciuga le lacrime- s'avvia per il declivio, nel silenzio, fra i richiami delle campane, le ombre della prima sera, e il sommesso singhiozzare dell'amante.

Fine del libretto.

Generazione pagina: 26/08/2018
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40 (W)

Locandina Atto primo Scena unica Atto secondo Scena unica Atto terzo Scena unica