POLIUTO
Tragedia lirica.
Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.
Da qui accedi alla versione estesa del libretto.
Da qui accedi alla versione in PDF del libretto.
Codice QR per arrivare a questa pagina:
Libretto di Salvadore CAMMARANO, Adolphe NOURRIT.
Musica di Gaetano DONIZETTI.
Prima esecuzione: 30 novembre 1848, Napoli.
Personaggi:
SEVERO proconsole |
baritono |
FELICE governatore di Melitene |
basso |
POLIUTO magistrato, e sposo di |
tenore |
PAOLINA figlia del governatore |
soprano |
CALLISTENE gran sacerdote di Giove |
basso |
NEARCO capo dei cristiani d'Armenia |
tenore |
Un CRISTIANO |
basso |
Cristiani, Magistrati, Sacerdoti di Giove, Popolo armeno, Guerrieri romani.
L'avvenimento ha luogo in Melitene, città capitale d'Armenia, e nell'anno 257 di nostra salute.
Avvertimento
Il soggetto di questo lavoro è storico, e Pietro Corneille ne trasse il suo Polyeucte: ma l'indole del dramma musicale troppo diversa da quella d'una tragedia, non mi permise di seguire che poche tracce dell'Eschilo francese. Pure, quanto il consentiva la scarsa latitudine a me conceduta, mi studiai che la morale vi si mostrasse in tutta la sua luce. Quindi a lato delle più sublimi virtù cristiane, dipinsi nel personaggio di Callistene, e come ombre del quadro, gli errori, e l'empietà del paganesimo. Se questa lirica tragedia (che io dettava prima dei Martiri di Scribe) verrà dall'universale aggiudicata nuda affatto d'ogni altro pregio, non le sarà contrastato, ne sono certo, il primo a cui mirar dovrebbe ciascun autore drammatico, lo scopo morale.
Salvadore Cammarano
N. B. Alcuni versi di questo melodramma, che parve condannato all'oblio, fecer mostra di sé in altri miei lavori: era ovvio sostituire ai menzionati altri versi, ma ciò poteva nuocere alla musica, ed è in rispetto di essa, e dell'insigne, quanto infelice amico che ne fu l'autore, se io lascio la poesia qual fu in origine, invocando all'uopo la pubblica indulgenza.
[Sinfonia]
Tenebrose caverne: sull'alto un forame donde ha principio una scala intagliata nella rupe, per cui si discende: nel davanti l'ingresso ad uno speco, dal quale spargesi poca luce rossastra.
Molti gruppi di Cristiani: altri in capo alla scala, altri scendendo, altri nel piano.
[Preludio]
[Coro d'introduzione]
CORO
parte I
Scendiam...
II
Silenzio...
III
Silenzio...
IV
Immerso
tutto nel sonno è l'universo...
V
Da questo ignoto, profondo speco
a palesarci non sorga un'eco.
TUTTI
(dopo esser discesi)
Ancor ci asconda un velo arcano
all'empio ferro che ne minaccia.
Il giorno forse non è lontano
che fra martìri, al mondo in faccia,
per noi la prece, con labbro esangue,
al re de' cieli s'innalzerà:
e più del labbro, il nostro sangue
del dio vivente favellerà.
(entrano silenziosi nello speco)
Poliuto e Nearco.
[Scena e preghiera]
(Poliuto discende il primo, fa alcuni rapidi passi verso lo speco, quindi si arresta gettandosi nelle braccia di Nearco)
NEARCO
Tu sei commosso!
POLIUTO
È ver... Sul capo mio
l'onda che terge dall'antica macchia
fia sparsa in breve... Un sacro
terror m'investe!
NEARCO
Di terror che parli?
Quei che t'apre le braccia, ostia di pace
s'offerse, e pace ci piove
nell'alme in cui discende.
POLIUTO
Io n'ho ben d'uopo!
Da procellosi affetti
è sconvolta la mia.
NEARCO
Poliuto!...
POLIUTO
Velen di gelosia
mi rode il cor!...
NEARCO
Fia vero!...
POLIUTO
Dir la parola, intendere il pensiero
mal può di quanto amor la mia consorte
amava... ed amo... Di tristezza ingombra
talor la vidi, e tacito le guance
solcarle amaro pianto: a lei ne chiesi:
con labbro incerto mendicò ragioni,
che fur pretesti, ed a sospiri il varco
negò... ma tardi. Ahi! Quando
giace nel sonno, ed io co' miei sospetti
veglio, gemer la sento, e tronchi detti
parlar d'amore!... A Callistene apersi
il mio pensier geloso, e d'un rivale
anch'ei sospetta.
NEARCO
Chi nomasti!... Ah! Taci.
Dubbio tremendo fomentar! Ministro
d'un culto iniquo; ben costui le parti
tutte ne adempie! ~ Di virtù severa
speglio è la tua consorte, e corpo all'ombra
tu dai. Calmati... cessa.
Il momento s'appressa,
il momento solenne!
A Dio ti volgi, e quel soccorso implora,
che invan giammai non fu richiesto.
POLIUTO
Io piego
la fronte nella polve... e gemo... e prego.
D'un'alma troppo fervida
tempra buon dio gli affetti...
tu che lo puoi, tu dissipa
gli orrendi miei sospetti...
Nel combattuto core
discenda il tuo favore,
né più lo scuota un palpito
che indegno sia di te.
NEARCO
Vieni, e ti guidi un angelo
del suo delubro a' piè.
(entrano)
Paolina.
[Scena e cavatina]
Ove m'inoltro?... Qual tremendo speco!...
Ah! Vano il mio sospetto
non fu! Qui certo han loco
i sanguinosi altari,
e le vietate orribili adunanze
di lor, che dio si fero un uomo. Lo sposo
anch'egli dunque?... O morte
rapito m'hai l'amante, ora il consorte
bieca sogguardi!... Gente appressa!...
(si cela dietro un masso)
Nearco, seguìto da un Drappello di cristiani e detta.
NEARCO
Udiste?
Fin che si compia il rito
cauti vegliate della rupe il varco.
In voi m'affido.
CRISTIANI
Non temer.
(escono)
PAOLINA
Nearco?
(avanzandosi)
NEARCO
Qual voce!... Che!... Traveggo!...
Donna, tu qui?
PAOLINA
Sull'orme
di Poliuto trassi. Omai più netti
son, che le piume abbandonar furtivo
lo scorsi: un dubbio, un fero dubbio è sorto
nel mio pensier... La santa
religion degli avi
osato avria disdir?
NEARCO
T'apponi al vero?
PAOLINA
Numi!...
NEARCO
Fatal mistero
tu penetrasti! ~ Una recente legge
non più d'esilio, ma di pronta morte
i neofiti coglie!
La tua virtù sia pegno
del tuo silenzio, ed il periglio estremo
di Poliuto!... Andar m'è d'uopo.
(rientra)
PAOLINA
Io tremo!...
ALCUNE VOCI
(dallo speco)
Infiamma quest'alma, o spirto di dio,
che piena di speme a te ricovrò:
e il premio le serba che avanza il desio,
che il figlio celeste col sangue mercò.
PREGHIERA GENERALE
Signor, le tue leggi prostrati adoriamo,
le sante tue leggi di pace, d'amor.
Per noi, per le spose, pe' figli preghiamo,
pe' nostri nemici preghiamo, signor.
PAOLINA
Un turbamento arcano
io provo!... ~ Al cor mi scende
quella preghiera!... ~ È forza,
è forza ch'io m'atterri!... ~ Oh che mai sento!...
Fin pe' nemici lor!... Divino accento!
Di quai soavi lagrime
aspersa è la mia gota!...
Qual mi ricerca l'anima
dolce potenza ignota!...
Somiglia una speranza...
l'umana gioia avanza...
par che dal ciglio infranto
mi cada un fosco vel!...
Par che il devoto canto
ritrovi un'eco in ciel! ~
Poliuto, Nearco, quindi gli altri Cristiani.
NEARCO
Mira...
POLIUTO
Donna!...
PAOLINA
O sposo mio...
Di'... Rispondi... Abbandonasti
il tuo culto?...
POLIUTO
Un vero dio
me raccolse.
PAOLINA
Ed obliasti
qual rigor...
POLIUTO
No 'l temo.
(odesi lieta musica guerriera: i cristiani ricompariscono)
ALCUNI CRISTIANI
Echeggia
lunge ancora un suon giulivo!...
GLI ALTRI
Surse l'alba... Si festeggia
del proconsole l'arrivo.
NEARCO
A noi tutti sulla chioma
pende il ferro già snudato:
delle folgori di Roma
qui Severo giunge armato.
PAOLINA
Ah!... Severo!... E combattendo
ei sul campo non morì?
NEARCO
Egli vive.
PAOLINA
(Ciel!... Che intendo!...)
Ma la fama?...
NEARCO
Il ver mentì.
PAOLINA
(i suoi occhi sfavillano della più viva gioia, ma volgendosi a Poliuto cerca reprimersi)
(Perché di stolto giubilo
mi balzi o cor nel petto?...
Vive l'amato oggetto,
ma spento egli è per me!
Condanna questi palpiti
il mio dover... la sorte...
il palpito di morte
meglio si addice a te.)
CRISTIANI
Sfidar saprem la morte
eterno iddio per te.
(partono)
Magnifica piazza di Melitene: da un lato vestibolo del tempio di Giove, dall'altro la soglia del palazzo municipale.
Scorgesi nel fondo gran movimento di Popolo che move all'incontro del Proconsole, Callistene, e Felice, da opposte vie.
Questa scena si è rinvenuta omessa nella partizione.
CALLISTENE
Ognun gioisce, tu soltanto hai gravi
di mestizia le ciglia!
(Felice mette un profondo sospiro)
Oh! Narra.
FELICE
Oscuro cittadin, la figlia
mi chiese un dì Severo:
la mia repulsa disperato il trasse
tra l'armi, e spento lo narrò la fama...
CALLISTENE
Grido bugiardo, ch'ei ferito cadde,
non estinto in battaglia.
FELICE
Ed io lo seppi;
ma no 'l dissi alla figlia, e qui da Roma
giunto a regger le sorti
dell'armena provincia, ella costretta
dal paterno voler, di Poliuto
strinse la man.
CALLISTENE
Creduto
mai non avresti che Severo in alto
poggiasse tanto!... E forse
l'acquistato poter, la sua guerriera
gloria, d'amor le fiamme
spensero in lui. Fa' cor. De' magistrati
alla schiera t'aggiungi: omai le trombe,
odi, squillan dappresso.
FELICE
È ver!...
CALLISTENE
T'affretta.
(Felice entra nel palazzo municipale)
Donna, spregiasti l'amor mio! Vendetta
piena, feroce ne trarrò... La vidi
lampeggiar fra gli accenti
di quel codardo, e mi colmò di gioia!
(mettendo l'indice sul cuore)
Qui scritto io porto: chi m'offende, muoia.
(si reca al tempio)
La scena si riempie di Popolo, quindi comparisce Severo, preceduto dalle sue Legioni.
[Coro, scena e cavatina]
CORO
Plausi all'inclito Severo,
lauri eterni alla sua chioma,
egli è vita dell'impero,
scudo e brando egli è di Roma.
Saggio in pace, e prode in guerra
fra i mortali un dio sembrò:
ed ogni eco della terra
del suo nome rimbombò!
SEVERO
Callistene, Felice, Poliuto, Sacerdoti, Magistrati, e detti.
CALLISTENE
Come fausta è a noi l'aurora
che in Armenia te conduce,
a' tuoi voti Giove ognora
fausto arrida, invitto duce.
SEVERO
FELICE
(Ciel!... Che mai,
che dir posso?... Il cor s'agghiaccia!...)
SEVERO
FELICE
(con sommo turbamento)
La vedrai...
SEVERO
SEVERO
POLIUTO
(Qual sospetto!...)
FELICE
(Oh momento!...)
SEVERO
CALLISTENE
(Oh sorte!)
SEVERO
FELICE
(Freme!...)
SEVERO
POLIUTO
(Si coverse di pallor!)
SEVERO
CALLISTENE
(La vendetta che giurai,
donna ingrata, compirò.)
FELICE
(Ah! Per me del giorno i rai
densa nube circondò!)
POLIUTO
(Fredda mano il cor m'afferra!...
Luce orrenda balenò!...)
CORO
Ei fu grande in pace e in guerra:
fra i mortali un dio sembrò!
(Severo entra nel palazzo municipale; tutti lo seguono)
Atrio nelle case di Felice: in fondo deliziosi giardini.
Severo, Callistene.
[Recitativo]
CALLISTENE
Inoltra il piè. Ne' lari
siam di Felice: ov'egli assente or fosse
a te dirà la figlia:
l'atrio varcar tu la vedrai, che l'ora
è questa in cui si tragge
a' suoi penati.
SEVERO
CALLISTENE
Parla.
SEVERO
CALLISTENE
Nel pianto
solinga vive. Il padre
a me svelò ch'ella d'amor sul tebro
ardea... ma nella tomba
scese l'oggetto sospirato... ~ E forse
d'Imene al tempio suo malgrado spinta
fu dal paterno cenno.
SEVERO
CALLISTENE
Ma denno
fra poco arder gl'incensi al re de' numi.
Uopo è ritrarmi all'ara: ivi t'aspetto.
(Compiasi l'opra.)
(parte)
SEVERO
Paolina, e detto.
[Duetto]
SEVERO
PAOLINA
Che!... Possenti numi!...
Tu, tu stesso! Ah! Non seguirmi...
SEVERO
PAOLINA
(Eterna guerra
mi farai tremenda sorte!...)
SEVERO
PAOLINA
(Un gel mi sta sul core!...)
SEVERO
PAOLINA
(Vorrei morir!)
SEVERO
PAOLINA
(Ei non vegga il pianto mio,
le mie smanie non intenda...
se pietoso in ciel v'è un dio,
da me stessa mi difenda.
Tutto, ah! tutto il primo ardore
si ridesta nel mio core...
io son donna, ed ha purtroppo
un confine la virtù!)
Ah! Chi ti guida, incauto?
SEVERO
PAOLINA
Entrambi siam colpevoli,
tu se prosegui, ed io
se più t'ascolto. Involati...
Esci...
SEVERO
PAOLINA
Lo devi.
SEVERO
PAOLINA
Un ultimo
addio ricevi, e parti.
SEVERO
PAOLINA
Sì.
SEVERO
PAOLINA
(con trasporto inconsiderato)
E leggere
mi puoi nell'alma? E sai
qual rio contrasto?... (Ahi misera!
Che parlo?...)
SEVERO
PAOLINA
(Strazio di morte orrendo!)
SEVERO
PAOLINA
Ah! Cessa...
SEVERO
(Poliuto e Callistene traversano la scena in fondo)
PAOLINA
Quest'alma è troppo debole
in così rio cimento!...
Fuggi... No 'l sai che perdere
mi puote un sol momento?
Ah! D'un rimorso orribile
non far ch'io sparga il pianto...
Lasciami, o crudo, gemere,
ma di dolor soltanto...
Pura, innocente lasciami
spirar lontan da te.
SEVERO
(parte disperato, Paolina si ritira)
Poliuto.
[Scena e aria]
Veleno è l'aura ch'io respiro!... È fiamma
il sangue mio!... ~ L'indegna
qui l'invitò... Non mente
no, Callistene... Io stesso, io vidi!... E un brando
un pugnal non avea!... ~
Ma trema, o coppia rea...
morte ad entrambi!... Ove trascorro?... Il giusto
perdonava i nemici
che fatto avean di lui sì crudo scempio!...
Imitarne io promisi il grande esempio!
Ah! Non posso... egli era un dio,
io son uom, son polve abbietta.
Fu macchiato l'onor mio!...
Necessaria è la vendetta...
Spargerà di sangue un rivo
la mia destra punitrice...
sul codardo semivivo
ferir vo' la traditrice,
e strapparle il cor dal petto,
il perverso, infido cor...
Ah! L'amai d'immenso affetto!...
ora immenso è il mio furor!...
Un Cristiano, e detto.
CRISTIANO
(nella massima agitazione)
Signor?...
POLIUTO
Che vuoi?
CRISTIANO
Nearco...
POLIUTO
Ebben?...
CRISTIANO
Di ceppi carco
fu trascinato...
POLIUTO
Ahi! Dove?...
Mi freme il cor!...
CRISTIANO
Di Giove
al tempio.
POLIUTO
Eterno iddio...
Che sento!
CRISTIANO
In gran periglio
stanno i fratelli.
(parte rapidamente)
POLIUTO
Ed io!...
(resta un momento assorto ne' suoi pensieri, quindi si riscuote ad un tratto)
Cessa fatal consiglio
dell'ira... Il ciel mi schiude
la via che tragge a sé!...
M'infiamma una virtude
che pria non era in me!...
Sfolgorò divino raggio,
da' miei lumi è tolto un velo...
voce santa come il cielo
di perdono a me parlò!
Obliato è già l'oltraggio,
più vendetta il cor non chiede...
Dio quest'anima mi diede,
pura a dio la renderò.
(parte)
Tempio di Giove: nel mezzo gran simulacro del nume, innanzi al quale un'ara ardente.
Callistene, Severo, Felice, Paolina, Sacerdoti e Popolo armeno.
[Coro]
SACERDOTI
(in tuono di fanatico zelo)
Celeste un'aura
pe 'l tempio move!
Al sacrificio
presiede Giove,
che il giusto premia,
e l'empio atterra,
che può dai cardini
scuoter la terra,
le stelle innumeri
strappar al ciel!
POPOLO
Ver noi propizio
abbassa i lumi
rettor del fulmine,
primier de' numi:
tu dell'Armenia
veglia sui fati,
qual padre tenero
sui figli amati;
proteggi un popolo
a te fedel.
CALLISTENE
(gettando nuovi incensi sull'ara)
La tua possanza colga gli audaci
d'un falso nume stolti seguaci.
SACERDOTI
Sia maledetto chi reca insulto
del gran tonante al sacro culto.
Muoia deserto, e fra tormenti,
gli sia negata la tomba ancor.
La polve iniqua sperdano i venti...
di lui non resti che infamia e orror.
[Finale IIº]
CALLISTENE
Magistrati, guerrieri,
popolo, è surto alfin delle celesti
vendette il giorno! Io l'affrettai, chiamando
l'armi di Roma. Tribunal migliore,
a difendere il tempio,
non v'ha del tempio istesso.
POPOLO
È ver.
(ad un cenno di Callistene si avanza)
Nearco fra le Guardie, e detti.
CALLISTENE
Quest'empio
nemico è degli dèi: securo avviso
ebbi, che aggiunse, nella scorsa notte,
uno a tanti seguaci
del suo vietato culto.
(a Severo)
Quel reo di morte, ch'ei discopra imponi.
SEVERO
NEARCO
E la confermo.
SACERDOTI
Estrema
baldanza!
PAOLINA
(Il cor mi trema!...)
SEVERO
NEARCO
Io?
SEVERO
NEARCO
Ed io potrei
tradire un mio fratello?
Bruttar di tanto eccesso
potrei quest'alma?... Inorridisco! ~ Il sangue
chiedimi, il sangue mio...
L'anima no, che l'anima è di dio!
SEVERO
SACERDOTI
Omai favella.
PAOLINA
(Un brivido
ricerca le mie vene!...)
(un momento di pausa: Nearco persiste nel silenzio)
SEVERO
(le guardie circondano Nearco, che muove intrepido per uscire)
Poliuto, e detti.
POLIUTO
Fermate.
PAOLINA
(Oh numi!...)
POLIUTO
Quel neofito
da voi richiesto...
GLI ALTRI
(tranne Paolina e Nearco)
Ebben?
POLIUTO
Son io.
CALLISTENE E FELICE
Tu stesso!...
SACERDOTI
Ah perfido!...
SEVERO
PAOLINA
Ho la morte in sen!...
SEVERO, CALLISTENE, FELICE, SACERDOTI E POPOLO
La sacrilega parola
nel delubro ancor rimbomba,
ed il giorno non s'invola?
E la folgore non piomba?
(a Poliuto)
Troncherà supplizio infame
di tua vita il nero stame!
Pena eterna fra gli estinti
è serbata, iniquo, a te!
PAOLINA
(Qual preghiera omai disciolgo?
Tutti irati son gli dèi!...
Nazareno, a te mi volgo,
s'egli è ver che nume sei,
tu soccorri al mio consorte,
tu lo scampa dalla morte...
E gridar m'udrà la terra
che altro dio non v'ha per me.)
POLIUTO
(Dell'iniqua, del protervo
no, la vista io non sostengo!...
Dio, proteggi l'umil servo...
A morir per te qui vengo,
ma gli affetti della terra
sorgon feri a nuova guerra!...
Questo ardor che il sen m'infiamma
tutto ardor del ciel non è!)
NEARCO
Non compiango la tua sorte,
ma l'invidio, la desio.
Sulla terra oltraggi e morte,
gloria e vita in grembo a dio!
La tua lingua, ed il tuo core
porgan laudi al creatore...
già de' martiri la palma
s'apparecchia in ciel per te!
SEVERO
(le guardie si avanzano per impadronirsi di Poliuto)
PAOLINA
No, crudeli...
SACERDOTI
E che pretendi?
CALLISTENE
S'obbedisca.
PAOLINA
V'arrestate...
Padre, ah! padre lo difendi!
FELICE
Egli è reo.
PAOLINA
(a Callistene)
Deh! Tu...
(non potendo vincere la sua ripugnanza)
Non trovo
la parola... forza ignota
mi respinge! ~
(a Severo prostrandosi)
Il duol ch'io provo...
la mia smania il cuor ti scuota...
SEVERO
PAOLINA
Qui morrò, se a me tu neghi
la sua vita...
SEVERO
POLIUTO
Tu, per me costui tu preghi!
(prorompendo)
Empia!
PAOLINA
Sposo!...
POLIUTO
Il fui.
PAOLINA
Qual detto!...
POLIUTO
Sciolgo, esecro il rio legame
onde un giorno a te mi ha stretto
questo dio bugiardo, infame...
(rovesciando l'ara)
le tue colpe un dio verace,
scellerata, punirà.
SACERDOTI
Alle fiere il reo, l'audace...
PAOLINA
Innocente io son...
POLIUTO
(nell'estrema disperazione, e volendo gettarsi fra le braccia di Paolina)
Tu?... Va'...
(respingendola)
Morire in pace mi lascia omai...
T'odio, ti sprezzo quanto t'amai...
Nel ciel, che m'apre un dio clemente,
mi fia d'ogni altra gioia maggior
l'esser diviso eternamente
da te, macchiata, d'impuro amor.
PAOLINA
(tratta di senno)
No, gl'infelici non hanno un dio!...
È sol mio fallo il destin mio!...
Se alcun di voi pietà conosce,
mi vibri un ferro in mezzo al cor...
A me la vita fra tante angosce
di cento morti saria peggior.
SEVERO
SACERDOTI
Sia maledetto chi reca insulto
del gran tonante al sacro culto.
Muoia deserto, e fra tormenti,
gli sia negata la tomba ancor.
La polve iniqua sperdano i venti...
di lui non resti che infamia e orror.
FELICE
Fra queste braccia ricovra o figlia...
a te rimane un padre ancor.
NEARCO
Tu, quella mente gran dio consiglia,
tu, di costanza arma quel cor.
(Poliuto e Nearco partono fra le guardie: intanto Felice tragge seco a viva forza la figlia)
Bosco sacro: muro in fondo che lo divide dalla città: da un lato parte del tempio di Giove.
Odonsi da lontano confuse voci popolari.
[Coro, scena e aria]
VOCI POPOLARI
Vieni, vieni... ~ Al circo andiamo... ~
stringe il tempo!... ~ Su, corriamo... ~
di tai mostri sgombri il mondo,
vendicato il ciel sarà!... ~
Oh spettacolo giocondo!...
sangue a rivi scorrerà!...
Giungono Sacerdoti da parti diverse, quai persone chiamate ad un convegno indi, Callistene.
SACERDOTI
Ecco il sommo pontefice.
CALLISTENE
S'avanza
l'ora solenne del supplizio, ed una
la vittima non sia!
SACERDOTI
Come?
CALLISTENE
L'esempio
di Poliuto altri seguir, cui morte
pe 'l nuovo dio non atterrisce.
SACERDOTI
Oh stolti!
CALLISTENE
Il suo dolore, e l'onta,
nel domestico tetto,
Felice asconde... ma la figlia corse
del proconsole a' piè!
SACERDOTI
Dubiti forse
che il pianto femminil pietà ritrovi
nell'alma di Severo?
CALLISTENE
È debil sempre
alma schiava d'amor. ~ Cauti nel volgo
disseminarci sia prudenza, e viva
tener la brama, che già ferve in esso
dell'imminente strage, onde prorompa,
se vien deluso, in tutto il suo tremendo
furor. La plebe un'arme
vana è per sé, ma quando
la tratta il saggio, è formidabil brando! ~
Alimento alla fiamma si porga,
tal che incendio vorace ne sorga.
Il poter degli altari che langue
col terrore afforziamo e col sangue:
ed agli occhi del mondo insensato
l'util nostro, util sembri del ciel.
SACERDOTI
Ben t'avvisi! All'intento bramato
la vendetta de' numi sia vel.
(partono)
Prigione del circo.
Poliuto, immerso nel sonno.
[Recitativo e duetto]
POLIUTO
Donna!... ~ Malvagio!... ~
(si desta)
Visïon gradita!...
Bella, e di sol vestita,
qual puro incenso dagli altari, al cielo
salia la sposa, e il ciel schiudeasi, e voce
n'uscia soave: alla virtude onore!
Con subito fragore
l'inferno spalancato
predava intanto orribil mostro, ed ora...
Callistene! ~ Fu questo
del signore un avviso? Ed innocente
ella saria?... Chi giunge?
Paolina, e detto.
PAOLINA
La tua sposa infelice,
ma non rea di spergiuro... Ah! Son contati
gl'istanti!... Odimi. ~ È vero
prima d'esser consorte, amai Severo,
lo piansi estinto... Dalla tomba uscito
egli a me riede: usbergo
ebbi virtù nel periglioso incontro...
pugnai, ma vinsi.
POLIUTO
E fra paterni lari
no 'l trasse un cenno tuo?
PAOLINA
Che parli? Ah! Donde
sì rio sospetto?
POLIUTO
Callistene...
PAOLINA
Or basti.
Tal nome pronunciasti
che ricorda ogni colpa!
Egli perder mi volle!... ~ Arcan tremendo
svelarti è forza: d'esecrabil fiamma
arde colui... per la tua sposa!
POLIUTO
Oh vile!
Creder poss'io tanta perfidia?...
PAOLINA
Il giuro...
E qual nume tu vuoi del giuramento
vindice al par, che testimone imploro.
POLIUTO
(è nella più viva commozione: ricorre al suo pensiero quanto gli parve nel sogno, cade in ginocchio, ed inondato di lagrime, e non potendo formar parole, alza le mani al cielo come in rendimento di grazie, quindi sorge ed abbraccia Paolina)
Questo pianto favelli!... ~ Or pago io moro!
PAOLINA
Tu non morrai.
POLIUTO
Che dici!...
PAOLINA
Le provocate, ultrici
folgori, ancor sospende
chi può. Riedi all'antico, al vilipeso
culto de' numi, e la tua vita è salva.
POLIUTO
Ma l'anima perduta!
PAOLINA
O sposo mio...
POLIUTO
Taci...
PAOLINA
No...
POLIUTO
Vanne...
PAOLINA
A' piedi tuoi son io...
Ah! Fuggi da morte orribile cotante...
All'alma ti giunga l'acerbo mio pianto...
Lo sparge la piena d'immenso dolore...
È pianto d'un core ~ squarciato per te.
POLIUTO
Lasciando la terra il giusto non muore;
nel cielo rinasce a vita migliore. ~
Ma cessa... ma tergi l'amaro tuo pianto...
quel duolo soltanto ~ è morte per me.
PAOLINA
T'arrendi...
POLIUTO
No 'l deggio...
PAOLINA
Pietà d'un affanno
che m'apre l'avello...
(Poliuto cerca nascondere la sua commozione)
PAOLINA
Non torcere il viso...
mi dona i tuoi giorni, e tutti saranno,
in grembo all'amore, di gioia un sorriso.
POLIUTO
È lampo fugace la gioia mortale,
ma sede l'empireo d'eterna esultanza.
PAOLINA
Pensasti agli orrori del punto fatale?
POLIUTO
Iddio con la fede ci dà la costanza.
PAOLINA
(è vivamente colpita dallo zelo di Poliuto)
Coraggio inaudito! ~ Un fulgido lume
sul ciglio mi striscia e l'ombre dirada!...
Spirarti que' sensi non puote che un nume!... ~
Lo credo... Lo adoro... ~ Al circo si vada.
POLIUTO
Che parli!... Oseresti?...
PAOLINA
Sfidar la tua sorte.
POLIUTO
Un orrido gelo mi piomba sul core!...
A sposo che t'ama puoi chieder la morte?
PAOLINA
Il giusto rinasce a vita migliore.
POLIUTO
La terra i suoi beni ancora t'appresta.
PAOLINA
È sede l'empireo d'eterna esultanza.
POLIUTO
Non temi lo strazio dell'ora funesta?
PAOLINA
Iddio con la fede ci dà la costanza.
POLIUTO
Sia vero!... La grazia nell'alma ti scende!...
(la pone in ginocchio, ed alzando gli occhi al cielo, stende la destra sul capo di lei in atto solenne)
La via di salute fu schiusa per te.
(la rialza, e cadono uno fra le braccia dell'altro)
POLIUTO
Insieme si muoia... Un premio ne attende
là, dove possanza di tempo non è!
PAOLINA E POLIUTO
(rapiti in estasi divina)
Il suon dell'arpe angeliche
intorno a me già sento!...
La luce io veggo splendere
di cento soli e cento!...
Di me non ho che l'anima!...
Già son del nume a' piè!...
Eternamente vivere
m'è dato in ciel con te!
Si aprono le porte: vedesi l'anfiteatro rigurgitante d'immenso popolo. Severo, Callistene, altri Sacerdoti, ed alcune Guardie entrano nella prigione.
[Coro, scena e Finale IIIº]
POPOLO
Alle fiere chi oltraggia gli dèi...
sia punito l'orrendo misfatto...
SEVERO
POLIUTO
Morte.
SEVERO
PAOLINA
Io lo seguo: mertata ho la pena...
Del suo nume la fede abbracciai.
SEVERO, CALLISTENE E SACERDOTI
(con immensa sorpresa)
Tu!...
PAOLINA
Lo giuro.
SACERDOTI
All'arena, all'arena...
CALLISTENE
Ella mora.
(mal frenando la sua gioia infernale)
SEVERO
CALLISTENE
A difender gli altari venisti,
o le colpe?
SEVERO
PAOLINA
Non cangio.
CALLISTENE
Proconsole!...
SEVERO
PAOLINA
A pregar vado in cielo per lui.
CALLISTENE
Più s'indugia?
SEVERO
PAOLINA
(accennando Callistene)
Costui
aborrisco, ed esecro, detesto
i suoi numi.
CALLISTENE
Empia donna!...
SACERDOTI
Che orror!...
POLIUTO
O mia sposa!...
SEVERO
SACERDOTI
Né gettata alle belve fu ancor?
(le guardie circondano Paolina e Poliuto)
SEVERO
PAOLINA E POLIUTO
Il suon dell'arpe angeliche
intorno a me già sento!...
La luce io veggo splendere
di cento soli e cento!...
Di me non ho che l'anima!...
Già son del nume a piè!...
Eternamente vivere
mi è dato in ciel con te!
CALLISTENE
(Tu vero nume, ed unico,
vendetta, sei per me!)
POPOLO
(con grida ferocissime)
A morte, a morte, o perfidi...
il vostro dio dov'è?
CRISTIANI
(che odonsi dalle prigioni contigue)
Signore, a te sia gloria!
Lieti moriam per te!
CALLISTENE
(protendendo la mano in atto di maledizione verso Poliuto e Paolina, mentre sono condotti al supplizio)
Su voi perversi, cada
l'infamia!
SEVERO
PAOLINA E POLIUTO
A trionfar si vada!
CALLISTENE
(Oh gioia!...)
SEVERO
GUARDIE
Ah!... No...
(disarmandolo. Intanto si abbassa la tenda)
Fine del libretto.
Generazione pagina: 14/01/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
(W)