MARIA DI ROHAN
Melodramma tragico.
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Libretto di Salvadore CAMMARANO.
Musica di Gaetano DONIZETTI.
Prima esecuzione: 5 giugno 1843, Vienna.
Personaggi:
Riccardo, conte di CHALAIS |
tenore |
Enrico, duca di CHEVREUSE |
baritono |
MARIA contessa di Rohan |
soprano |
Il VISCONTE de Suze |
basso |
Armando di GONDI |
tenore |
De FIESQUE |
basso |
AUBRY segretario di Chalais |
tenore |
Un FAMILIARE di Chevreuse |
basso |
Cavalieri e Dame - Arcieri.
Un Usciere del gabinetto del re - Paggi - Guardie - Domestici di Chevreuse.
L'avvenimento ha luogo in Parigi, sotto il regno di Luigi XIII.
[Preludio]
Sala terrena del Louvre. A sinistra magnifica scala che mette negli appartamenti del re; altra simile a dritta, conducente a quelli della regina; porte laterali: nel fondo intercolumnio, attraversato da seriche, effigiate cortine. Comincia la notte; ardono vaghi doppieri.
Cavalieri e Dame, giungendo da parti diverse.
[N. 1 - Introduzione]
QUALCHE DAMA
Ed è ver! Questa reggia, che pria
nel silenzio più tetro languia,
or vestita di luce, s'appresta
alle gioie di subita festa!
UN CAVALIERE
Ben lampeggia fra tanto mistero
d'alte cose un baleno foriero!...
UN SECONDO
(sommessamente)
Del ministro la stella declina!
UN TERZO
(sommessamente)
Ei dal seggio eminente rovina!
IL PRIMO
Ma rimuover non giova tai veli...
UN ALTRO
Quanto ardita opra saggia non è.
UN VECCHIO CAVALIERE
S'abbandoni all'arbitrio de' cieli,
il destino dei regni, e del re.
(si disperdono)
Chalais.
(egli viene dalle stanze del re, guarda un istante verso l'appartamento della regina, quindi trae un foglio e legge)
«Non seguite la caccia:
pria che il re torni, ch'io vi parli è d'uopo.»
Maria sì lungo tempo
fuggì la mia presenza, udir non volle
di mie querele il suono...
Ed or!... Qual cangiamento!... Ingiusto io sono!
Quando il cor da lei piagato
sul mio labbro amor ponea,
quando al piede io le cadea,
ella udirmi, è ver, negò.
Ma di pianto mal frenato
le sue luci asperse intanto...
ogni stilla di quel pianto
una speme in me destò!
Maria, dagli appartamenti della reggia, e detto.
MARIA
Conte?...
CHALAIS
Agitata voi siete!
MARIA
Oh quanto! E voi potete
stornar funesto colpo.
CHALAIS
Io?...
MARIA
Stringe l'ora...
m'udite! Sfida sanguinosa, il truce
nepote del ministro
a Chevreuse intimò: spento cadea
chi provocò la pugna,
e giusta legge a morte
condanna l'uccisor.
CHALAIS
Purtroppo!
MARIA
Indarno
placar tentai col pianto
l'inesorato Richelieu... Soltanto
una speranza, e in voi riman.
CHALAIS
Parlate.
MARIA
Tutta la luce del regal favore
splende sul capo vostro.
(col massimo calore)
Ah! Chiedete al monarca
del reo la vita, e il reo vivrà.
CHALAIS
Congiunto
egli è di sangue a voi, pur... tanto affanno!...
Sperda i sospetti miei
clemente il cielo. Paventar dovrei
nel congiunto un rival?
MARIA
(abbassando gli occhi)
(Che dir?)
CHALAIS
Tacete?
Oh silenzio tremendo!...
Più non m'amate?
MARIA
No 'l deggio!
CHALAIS
Che intendo!
(odesi un suono che annuncia il ritorno del re)
MARIA
Il re!... Fra poco ad onorar la festa
ei verrà della madre... Il palco eretto
all'alba fia!... Brevi momenti avete,
ad implorar la grazia!
CHALAIS
È mio destino
ogni vostro desio!... Ah! Della vita
che altrui difenderò, m'attende forse
crudo premio, la morte!
(entra negli appartamenti del re)
MARIA
Rival! Se tu sapessi!... Ei mi è consorte!
(siede. Qualche momento di silenzio)
Cupa, fatal mestizia
in questo core ha stanza...
Qual entro un'urna gelida
del viver mio son l'ore
contate dal dolore...
Conforto ne' miei gemiti
trovo al penar soltanto...
E il pianto, ancora il pianto
è grave error per me!
(s'accosta alla porta che mena all'appartamento del re, osservando nella massima agitazione)
De Fiesque, il Visconte, Dame, Cavalieri e detta.
Quindi un Usciere.
VISCONTE
Contessa! In tanto giubilo
mesta così!
DAME
Perché?
MARIA
Io mesta? (Ciel, qual palpiti!
Quale incertezza orrenda!)
FIESQUE
(piano agli altri)
Par che tremante e dubbia
il suo destino attenda!
MARIA
Chi giunge?... Agghiaccio ed ardo!
(s'avanza l'usciere, e dopo essersi inchinato a Maria, le porge un foglio, e rientra negli appartamenti del re)
MARIA
(con gli occhi sulla carta)
(Fia ver!... La grazia!... Il re...)
CAVALIERI
Qual foglio mai!...
MARIA
Riccardo,
ah! Tutto io deggio a te!...
(Ben fu il giorno avventurato
che a conoscerti imparai:
nobil cor, che tanto amai,
non invan ricorsi a te.
Perché farti almen beato
d'un accento non poss'io?
Ma un arcano l'amor mio
dée restar fra il cielo e me.)
FIESQUE, VISCONTE E CORO
(Quale grazia, qual desio
appagò clemente il re?)
(Maria fa cenno alle dame che la seguano nelle stanze della regina)
Gondi e detti; quindi Chalais.
[N. 2 - Scena e cavatina]
GONDI
(avanzandosi co' la massima disinvoltura)
Cavalieri...
VISCONTE
Che veggio!...
CAVALIERI
Armando!
FIESQUE
È folle
costui!
GONDI
Qual meraviglia!
FIESQUE
E presentarti
osi alla corte! Di Chevreuse le parti
nell'infausto duello
tu sostenevi: ti circonda l'ira
dell'offeso ministro!
(Chalais rientra in aria cupa e passeggia nel fondo della sala)
GONDI
Ei volge or nella mente
cure più gravi! È certa, ed imminente
la sua caduta.
FIESQUE
Certa!
GONDI
(in tono di beffarda ironia)
Il cor mi piange,
dolce amico, per te, ch'ei destinava
capitan degli arcieri.
FIESQUE
Apertamente
altri non l'osa ancor, di sua rovina
tu sol gioisci!
GONDI
Ei m'è rival.
FIESQUE
Deliri?
GONDI
Udite!
(tutti a lui d'intorno; Chalais si arresta ad ascoltarlo, sempre in fondo alla sala)
GONDI
I miei sospiri
giammai non sepper dell'amata donna
scendere al cor: ne investigai l'occulta
ragion possente: del ministro il tetto,
entro un sol dì, l'accolse
ben tre volte!
GLI ALTRI
(tranne Chalais)
Il suo nome!
GONDI
A tutti è nota:
Maria, contessa di Rohan!
CHALAIS
(balzando verso Gondi)
Che ardisci!
GONDI
Riccardo!...
CHALAIS
Infame detrattor! Mentisci.
GLI ALTRI
Conte!
GONDI
(sguainando la spada)
Ragion del fero
insulto dammi!
CHALAIS
Ah sì...
(sguainando la spada)
VISCONTE E CAVALIERI
Fermate!
FIESQUE
Il senno
smarriste? Nella reggia!...
VISCONTE
Alcun s'avanza!...
CHALAIS
Ebben, domani.
(gettando il guanto che Gondi raccoglie)
FIESQUE
È questa
opra d'incanto!... Il duca!...
CAVALIERI
Chevreuse!
Chevreuse e detti.
CHEVREUSE
FIESQUE
Tu alla corte?
CHEVREUSE
FIESQUE
E come?
CHEVREUSE
CHALAIS
(Nell'abbracciarlo un aspide
par ch'io mi stringa al cor!)
GLI ALTRI
Furo i tuoi brevi palpiti
un sogno di terror.
CHEVREUSE
CAVALIERI
Vieni, e del cor tuo grato
esprimi i sensi al re.
[N. 3 - Finale I]
CHEVREUSE
CHALAIS
Turbato!...
VISCONTE
È vero.
Corse fra lui poc'anzi
ed Armando una sfida...
CHALAIS
Mortal.
(gettando verso Gondi una fiera occhiata)
CHEVREUSE
CHALAIS
Mercé, duca: il visconte?
Avrò seguace.
CHEVREUSE
GONDI
Alla torre
di Nesle.
CHEVREUSE
GONDI
Della vegnente aurora
il sorger primo.
(la sala si riempie di altri cavalieri e dame)
VISCONTE
È dover mio recarmi
dappresso al re; ci rivedrem tra poco
alla festa.
(entra nelle stanze del re)
Maria e detti.
MARIA
Le danze
incominciaro, ed alte nuove apporto;
deposto è Richelieu.
FIESQUE
Che?
MARIA
L'annunziava
la regina, ella stessa.
GONDI
Oh gioia!...
GLI ALTRI
(tranne Fiesque)
Viva il re!
CHEVREUSE
(Maria si turba)
GLI ALTRI
Che parli!...
CHEVREUSE
CORO E FIESQUE
Ma la duchessa?
CHALAIS E GONDI
La tua sposa?
MARIA
(O cimento!...)
CHEVREUSE
CHALAIS
(atterrito)
Dessa!
CHEVREUSE
MARIA
(guardando Chalais)
(Il suo tormento, le smanie veggo,
tutto nel volto il cor gli leggo...
Ah! gronda sangue quel cor piagato,
ma più squarciato ~ del mio non è.)
CHALAIS
(Di qual mistero s'infranse il velo!...
Per me di lutto si veste il cielo!...
Tranne la tomba che si disserra
beni la terra ~ non ha per me.)
GONDI, FIESQUE E CORO
Di vostra gioia gode ogni core,
sì liete nozze fecondi amore.
I beni tutti che il mondo aduna
rechi fortuna ~ al vostro piè.
Il Visconte e detti.
VISCONTE
(a Chalais con profondo inchino)
Conte!
CHALAIS
Ebben?...
VISCONTE
Di voi primiero
suo ministro, chiede il re.
(parte)
FIESQUE
(Ei!)
CHEVREUSE
MARIA
Ciel!
GONDI, CHEVREUSE, FIESQUE E CORO
Fia vero!...
TUTTI
Plauso al conte di Chalais!
(Chevreuse stringe la mano di Chalais; gli altri si affollano intorno ad esso come per felicitarlo. Fiesque cerca di dissimulare la sua collera frammischiandosi alla comune esultanza)
TUTTI
Sparve il nembo minaccioso
che atterria la Francia intera!
Sorge un astro luminoso!...
Qui ciascuno esulta e spera.
CHALAIS
(Se d'onor desio mi prese,
se vaghezza ebb'io d'impero,
lei mertar che il cor m'accese,
era il solo mio pensiero.
Or che unita altrui la scopro,
or che so che un altro ell'ama,
che mi cal d'onore e fama,
se più mio non è quel cor?)
MARIA
(Deh! Reggete voi quel core
patrio zelo, ardor di gloria...
A turbar d'infausto amore
mai no 'l venga la memoria.)
CHALAIS, CHEVREUSE E GONDI
(piano fra loro)
Rammentate... come al cielo
tolto fia dell'ombre il velo!...
MARIA, CHEVREUSE, VISCONTE, GONDI E CORO
Al piacer dischiuda il varco
ogni labbro, ed ogni cor.
FIESQUE
(Il dispetto ond'io son carco
vela, o riso mentitor.)
CHALAIS
(Al suo brando io stesso il varco
schiuderò di questo cor.)
(a Gondi)
Alla torre di Nesle.
GONDI
Sì verrò.
Vengono tolte le cortine in fondo, lasciando vedere i giardini del Louvre, sfolgoreggianti per vivide faci e popolati da Guardie, faci e Nobili convitati alla festa, tra i quali molti chiusi in eleganti maschere. Chalais, seguito dal Visconte, si avvia agli appartamenti del re, ma giunto alla sommità della scala, si rivolge un istante verso Maria. Tutti s'inchinano, quindi muovono per entrare nella galleria della festa.
Una stanza nel palazzo Chalais. Sulla dritta in fondo, porta d'entrata: a sinistra veroni aperti dai quali scorgesi una facciata del Louvre, tutta illuminata; lateralmente la porta d'un gabinetto d'arme, adorna di trofei: in contro ad essa altra porta che mette all'appartamento della contessa, madre di Chalais.
Chalais, occupato a scrivere; sul tavolino, una spada leggera alla quale suggellerà le lettere.
Aubry nel fondo. Odesi dal Louvre il suono di liete danze.
[N. 4 - Preludio, scena e aria]
CHALAIS
(soffermandosi dallo scrivere)
Nel fragor della festa, ahi! la rividi
l'ultima volta!... Oh mio destin crudele!...
me la rapiva un cenno
della madre spirante!...
(l'oriuolo del Louvre suona le quattro: Chalais scrive ancora qualche linea, quindi chiude il foglio, si trae dal seno una medaglia, e l'attacca ad esso)
Aubry!
AUBRY
(avanzandosi)
Signore!
CHALAIS
Osserva!
(apre un ripostiglio della scrivania e pone la lettera, rinchiude e ne serba la chiave)
S'io non riedo, e il giorno muore,
con violenta mano
apri, ed il foglio reca... Ivi è segnato
a cui. Né ad altri sia palese. Intendi?
AUBRY
Il mio zel conoscete.
CHALAIS
È vero. Attendi
(come risovvenendosi d'alcuna cosa)
pria di macchiar con la vietata pugna
il mio grado sublime, io lo ricuso.
(segna un foglio e lo suggella)
Al re.
(porgendolo ad Aubry che subito esce; egli entra nel gabinetto e ritorna con due pistole, che ripone sulla scrivania, accanto alla sua spada; poscia si avvicina alla porta conducente alle stanze della madre)
Dorme affannosa!...
Ah! Forse, o madre mia,
entrambi dormiremo,
pria del volger del giorno, il sonno estremo!
Alma soave e cara,
che al tuo fattore ascendi,
la dipartita amara
per poco ancor sospendi.
Fra breve, in cor lo sento,
io pur sarò sotterra:
amor ci univa in terra,
ci unisca amor nel ciel.
E tu, se cado esanime,
se il fato vuol ch'io mora,
versa un'amara lagrima
sulla mia tomba almen.
Che t'amerò, bell'angelo,
oltre la tomba ancora,
quando d'amore i palpiti
taccion di morte in sen.
Aubry e detto.
[N. 6 - Finale II]
AUBRY
Donna, che il volto d'una larva cinge,
a voi parlar desia.
Eccola!
I suddetti, e Maria chiusa in domino e coperta d'una maschera.
CHALAIS
Va'.
(ad Aubry, che si ritira)
(Maria getta la maschera)
Maria!...
O supremo piacer!... Non mi destate...
MARIA
Riccardo!
CHALAIS
È sogno, è sogno il mio!...
MARIA
Che favellate,
misero, di piacer? Vi sta d'innanzi
la morte! Richelieu...
CHALAIS
Finite.
MARIA
In alto
ritorna.
CHALAIS
Come?
MARIA
Il re l'udia: scolparsi
fu lieve a quell'accorto.
CHALAIS
E voi?
MARIA
M'apprese
la regina il segreto... Altrui fidarsi
era periglio... Voi salvaste i giorni
del mio consorte, i vostri
a salvar m'affrettai.
D'uopo è fuggir.
CHALAIS
Fuggir! Che intendo mai!...
MARIA
E senza indugio alcun. Di nere trame
il ministro v'incolpa, e sorto appena
il dì, fra ceppi trascinar vi denno,
e serbarvi alla scure...
CHEVREUSE
MARIA
(qual persona tocca da fulmine)
Il mio consorte!...
CHALAIS
Oh cielo!
MARIA
Come ascondervi?... Ah sì...
(afferra d'un braccio Maria, che è rimasta immobile, presa da tremito convulso, e la spinge rapidamente nel gabinetto d'armi)
M'investe un gelo!
Chevreuse e detto.
CHEVREUSE
CHALAIS
(muovendogli incontro, e simulando calma)
Enrico!...
CHEVREUSE
CHALAIS
(volge smarrito un rapido sguardo al gabinetto)
Favella più sommesso...
Podria la madre udir!
CHEVREUSE
CHALAIS
Che fai? T'arresta!
(nella più grande agitazione)
Arrestati...
(respingendolo)
CHEVREUSE
CHALAIS
E credere
osi?...
CHEVREUSE
CHALAIS
Ah! no, t'inganni... Ascoltami...
Qui non la trasse amore...
Lo giuro al ciel, colpevole
non è, non è quel core...
CHEVREUSE
CHALAIS
(Ah Fui vicino io stesso
l'arcano a discoprir!)
CHEVREUSE
CHALAIS
È ver!...
CHEVREUSE
CHALAIS
(un'occhiata al gabinetto)
(A brani mi dilania
del suo terror l'imago.)
Destino avverso, è pago
l'ingiusto tuo furor?
(No, più tremenda smania
mai non oppresse un cor!)
CHEVREUSE
CHALAIS
Ah! Sì...
CHEVREUSE
CHALAIS
Va'... è ver! Parla sommesso.
CHALAIS E CHEVREUSE
(Chevreuse ridendo)
Potria la madre udir!
(Chevreuse esce. Chalais chiude la porta, indi si accosta al gabinetto)
CHALAIS
Maria!...
Maria e detto; essa è pallida, e mal si regge in piedi.
CHALAIS
Sedete...
MARIA
Un altro istante ancora,
ed io morta cadea.
CHALAIS
Tornate in calma;
il periglio cessò.
MARIA
Cessò? Ma crudo,
tremendo al paro altro ne insorge! Io tutto
udia, pugna fatal... Voi non v'andrete...
CHALAIS
Che!...
MARIA
(sorgendo)
No... per quanto avete
di caro in terra, e sacro in ciel, Parigi
abbandonar giurate... or, or, che morte
d'ogni intorno vi stringe...
CHALAIS
Che dite! L'onor mio!
MARIA
Funesto errore!
A suddito leal vieta l'onore
di trasgredir le leggi... e giusta e santa
legge i duelli condannò...
CHALAIS
Maria!...
lottar col fato è vano!...
Ei mi tragge, io lo seguo...
MARIA
Ah disumano...
(il Louvre batte le cinque)
CHALAIS
(disponendosi ad uscire)
Ecco l'ora!...
MARIA
O mio spavento!
(con la forza della disperazione)
Deh m'ascolta...
CHALAIS
S'io ritardo
un momento, un sol momento,
avrò nota di codardo!
MARIA
Ah! per poco...
CHALAIS
No...
MARIA
Son io che ti prego...
Mira, io son che il chieggo a te!
CHALAIS
(Crudo istante!... Al par del mio
lacerato un cor non v'è...)
MARIA
(con accento animato, ma sempre interrotto dalle lacrime)
Che mai potrà commoverti?...
Quai sensi, quali accenti?...
Non il mio duolo, i gemiti...
di me pietà non senti!
La madre?... Ah! Di due cori,
del suo, del mio pietà...
(cadendo ai piè di Chalais)
Riccardo, se tu muori
la madre tua morrà!
CHALAIS
(Come frenar la lagrima
che pende sul mio ciglio?...
Io son mortal, son figlio!...)
La sorte mia tremenda
in ciel segnata è già...
Più fiera non la renda
la tua crudel pietà.
Sorgi o donna... il cor m'infrangi!
(cercando di alzarla; Maria si avviticchia alle sue ginocchia)
MARIA
Nella polvere, ai tuoi piedi
qui morrò, se non ti cangi...
CHALAIS
Ah! Contrasto...
MARIA
(con forza sempre crescente)
Se non credi
al mio pianto... alla mia prece.
Ah! Riccardo!...
CHALAIS
Tu vincesti!...
(sollevandola)
(odonsi frequenti colpi alla porta)
I suddetti, ed il Visconte, sempre dentro.
VISCONTE
Conte!
CHALAIS
Amico!
VISCONTE
Scorse l'ora, ed in tua vece
a pugnar s'appresta Enrico.
CHALAIS
Cielo! Ed io!... Va'... lo rattieni...
Io ti seguo... io volo...
(prendendo le sue armi)
MARIA
Ahimè!...
CHALAIS
(a Maria)
Non udisti?
VISCONTE
Vieni, ah vieni...
CHALAIS
Corro...
MARIA
A morte. Arresta il piè...
CHALAIS
A morire incominciai
nell'udirti altrui consorte;
lascia, o donna, lascia omai
che si compia la mia sorte...
Deh! Talvolta a gemer vieni
sulla pietra che m'accoglie...
E le gelide mie spoglie
sentiranno e vita e amor.
MARIA
Per l'amor che t'inspirai,
per la mesta genitrice,
va', t'invola, cedi omai
al terror d'un'infelice.
Un rimmorso a me risparmia,
te ne prego ai tuoi ginocchi...
deh! pietà di me ti tocchi,
deh! ti muova il mio dolor.
CHALAIS
Ah! Maria!... deh, mi lascia!
MARIA
No, ah no, giammai!
CHALAIS
Suonò l'ora!...
MARIA
Di tua morte!
(Chalais parte correndo, Maria lo segue)
[N. 6 - Preludio]
Sala nella dimora di Chevreuse. Ingresso nel prospetto; una porta laterale; grande oriuolo in fondo; un tavolino fra due sedie.
Chevreuse, con un braccio avvolto da una benda, siede presso il tavolino, sul quale stanno le pistole di Chalais. Maria in piedi da un lato, Chalais dall'altro, alcuni Servi indietro.
[N. 7 - Scena, preghiera e aria]
CHEVREUSE
CHALAIS
Ah! Tardi,
mio malgrado, io giungea!...
Perché non m'attendesti?...
CHEVREUSE
CHALAIS
Che fai?... Riposo chiede
il tuo stato...
CHEVREUSE
MARIA
(Alzar non oso i lumi!)
Un Familiare di Chevreuse, Aubry e detti.
FAMILIARE
(annunziando: Aubry si avanza, egli si ritira)
Aubry!
AUBRY
(ansante, con estremo turbamento)
Lung'ora
indarno vi cercai... sull'orme vostre
mi ridusse il Visconte...
CHALAIS
Apportator sei di sciagura?
AUBRY
Invase
drappel d'arcieri il vostro albergo, e tutte
le più riposte carte
sorprese.
CHALAIS
Oh fero evento!...
(ad Aubry, che parte)
Esci!
(con disperazione)
Tu sei perduta!
MARIA
Io?... Ciel, che sento?
CHALAIS
Pria che a pugnar movessi, a te vergava
note d'amor... quel foglio
or nelle mani è del ministro, in breve
fia nelle mani del tuo sposo...
MARIA
Ah! Ch'egli
mi svenerà!
CHALAIS
Dell'ira sua tu déi
fuggir l'impeto primo... I passi miei
raggiungi.
MARIA
No...
CHALAIS
La tua virtù m'è sacra...
Rispettarlo io prometto, e fra le braccia
trarti del tuo germano,
governator d'Alsazia...
(odesi scoccar una molla: s'apre un uscio segreto, di fronte alla porta laterale)
MARIA
Il Duca!... taci.
Chevreuse, e detti.
CHEVREUSE
CHALAIS
(Maria, se la vicina
ora squilla, e non vieni, a morir teco
io riedo.)
(segue Chevreuse)
MARIA
(con amarezza)
Infausto imene
stringer volesti, o madre!
Ah! L'averti obbedita,
lo vedi, a me costar dovrà la vita!
(resta alquanto in silenzio. Poi, colpita da un pensiero, cade in ginocchio, ed i suoi lumi si riempiono di lacrime)
Havvi un dio che in sua clemenza
volge il guardo all'infelice,
che de' figli l'obbedienza
scrive in cielo, e benedice.
Il suo braccio salvatore
madre, invoca in mio favore...
Ah! Da morte acerba e fiera
involarmi sol puoi tu...
D'una madre alla preghiera
no, mai chiuso il ciel non fu.
Chevreuse, e detta; poi il Familiare.
CHEVREUSE
MARIA
(Ah smania!)
FAMILIARE
Il capitano
degli arcieri.
MARIA
(con manifesto spavento)
(Ah! La morte!...)
CHEVREUSE
FAMILIARE
La regina
di voi chiese, duchessa.
(esce)
MARIA
(con rapido movimento)
Vado.
CHEVREUSE
MARIA
Son tranquilla...
Pur... se vuoi ch'io rimanga...
CHEVREUSE
MARIA
(uscendo)
(Vacilla
sotto al mio piè il suol...)
(Maria s'incontra con De Fiesque, che le s'inchina; ella risponde confusamente al saluto, e si allontana con sollecitudine. Chevreuse la osserva, non senza qualche stupore)
De Fiesque, in divisa militare, alcuni Arcieri, che rimangono al di là dell'ingresso, e detti.
FIESQUE
Spera il ministro,
che a me svelar dell'accusato conte
l'asil vi piaccia.
(Chevreuse vorrebbe rispondergli)
(dandogli la lettera di Chalais, a cui è unito il ritratto)
Questo foglio innanzi
leggete, o Duca, la risposta quindi
aspetterò.
(si ritira con gli Arcieri)
CHEVREUSE
Fiesque e detto; quindi il Familiare.
FIESQUE
Ebben?
CHEVREUSE
FIESQUE
Duca, no 'l rammentate?
Una risposta.
CHEVREUSE
(suona un campanello: comparisce il familiare)
FIESQUE
Vana cura.
Ella è fra queste mura.
CHEVREUSE
FIESQUE
Escirne un cenno mio
tolse ad ognun. Raggiungere
il conte spero... Addio!
(esce affrettatamente)
CHEVREUSE
Maria ed il Familiare, quindi Chevreuse.
[N. 8 - Gran scena, terzetto e finale III]
MARIA
(si avanza con passo incerto e vacillante; il suo volto è cosparso di estremo pallore, ha gli occhi immobili e spaventati; ella resta lungamente in silenzio, come istupidita, quindi si scuote, guarda all'interno, ed esclama)
Al supplizio fui tratta!...
CHEVREUSE
(si avanza, e fa sedere la moglie a lui d'accanto: ad un suo cenno il domestico si ritira. Momenti di silenzio. Maria volge un guardo all'oriuolo)
CHEVREUSE
(scompiglio di Maria)
MARIA
(Ogni sguardo, ogni parola
i miei spaventi accresce!...)
CHEVREUSE
MARIA
Duca!... (Io tremo.)
CHEVREUSE
MARIA
Ah! Basta, basta...
(Ahi, qual destin tremendo ne sovrasta!)
CHEVREUSE
MARIA
Cessa... Ohimè!... la tua ferita
gronda sangue...
CHEVREUSE
MARIA
Deh! Ti calma...
CHEVREUSE
MARIA
Duca, oh ciel...
CHEVREUSE
MARIA
(Tremo!)
CHEVREUSE
(squilla l'oriuolo)
MARIA
Ah!
(con grido altissimo, e volgendosi piena di terrore, e con moto involontario, all'uscio segreto)
CHEVREUSE
MARIA
Pietà... di... me...
(cadendo, quasi tramortita, ai suoi piedi)
CHEVREUSE
MARIA
T'acqueta... m'ascolta... non creder all'ira...
il detto... la prece... sul labbro... mi spira!...
Ah! più non avanza ~ alcuna speranza...
ad ogni momento mi sembra morir!...
L'uscio schiudesi ad un tratto comparisce Chalais; i suddetti.
CHEVREUSE
MARIA
Colmata è la misura!...
CHEVREUSE
CHALAIS
Il poter d'avverso fato,
brama ardente di morir.
(gettando la spada)
CHEVREUSE
MARIA
Sciagurato!
(a Chalais; un terribile sguardo di Chevreuse le tronca la parola)
(Ei mi fece abbrividir.)
Il Familiare, e detti.
FAMILIARE
Duca, ah Duca... stuol d'arcieri
ha varcato il primo ingresso.
MARIA
Ahi!...
CHEVREUSE
CHALAIS
Una vita si desia
che m'è grave: io stesso...
(movendosi per incontrare gli arcieri)
CHEVREUSE
CHALAIS
(Che farò?)
MARIA
(Non ti schiudi o terra ancora?)
CHEVREUSE
CHALAIS
Che?...
CHEVREUSE
MARIA
Cielo!
CHALAIS
No!
CHEVREUSE
CHALAIS
Del tuo furor non tremo,
se tutto in me s'appaga.
Che tardi?... Un core impiaga,
che speme più non ha...
Un premio, un ben supremo
la morte a me sarà.
MARIA
Prima che sia compita
tragedia sì funesta,
m'uccidi, se ti resta
un'ombra di pietà...
Lasciarmi ancora in vita
è troppa crudeltà.
(odonsi ripetuti colpi alla porta in fondo. Chevreuse, respingendo Maria, che cerca interporsi, tragge seco Chalais, per l'uscio laterale, e subito lo chiude per entro. Maria sull'una seggiola, priva di sentimento)
La porta in fondo è abbattuta: irrompono nella sala De Fiesque ed una compagnia di Arcieri.
FIESQUE
Ove si cela il perfido?...
ARCIERI
Sottrasi ei tenta invano...
(s'ode lo scoppio di due pistole. Maria balza in piedi esterrefatta)
Apresi la porta laterale, da cui si mostra Chevreuse, le cui sembianze sono difformate: ha i capelli ritti sulla fronte, e l'occhio sfavillante di sanguigna luce: tal che meglio d'uomo lo crederesti orribile spettro.
FIESQUE
Il Conte?...
CHEVREUSE
MARIA
Ah!...
FIESQUE
Veggasi...
(entra seguìto da qualche arciere; gli altri restano presso il limitare: mentre tutti gli sguardi son fissi a quella volta, Chevreuse si avvicina a Maria)
CHEVREUSE
MARIA
(piangendo)
Crudel!
CHEVREUSE
MARIA
(cade in ginocchio guardando il cielo a mani giunte)
Onta eterna?... Io non t'amai!...
Io ti resi un omicida...
per me infamia e morte avrai,
e fu pura la mia fé.
Cielo! Or usa del tuo dritto,
questa vittima ti sfida...
Se obbedirti fu delitto,
è il tuo fulmine mercé.
Fine del libretto.
Generazione pagina: 14/01/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
(W)