MANON LESCAUT
Dramma lirico.
Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.
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Libretto di AUTORI VARI.
Musica di Giacomo PUCCINI.
Prima esecuzione: 1 febbraio 1893, Torino.
Personaggi:
MANON Lescaut |
soprano |
LESCAUT sergente delle guardie del re |
baritono |
Il cavaliere Renato DES GRIEUX studente |
tenore |
GERONTE di Ravoir tesoriere generale |
basso |
EDMONDO studente |
tenore |
L'OSTE |
basso |
Un MUSICO |
mezzosoprano |
Il MAESTRO DI BALLO |
tenore |
Un LAMPIONAIO |
tenore |
SERGENTE degli arcieri |
basso |
Un COMANDANTE di marina |
basso |
Un PARRUCCHIERE |
altro |
Musici, Vecchi Signori ed Abati, Fanciulle, Borghesi, Popolane, Studenti, Popolani, Cortigiane, Arcieri, Marinai.
Seconda metà del secolo XVIII.
Le avventure...
Le avventure del cavaliere Des Grieux, in quel mirabile libro dell'abate Prévost che è «Manon Lescaut», così bizzarre e così umanamente vere, hanno dovuto per necessità scenica essere circoscritte entro limiti severi. Ma la linea principale ed i personaggi che ne costituiscono il vero intreccio vennero completamente conservati.
Così:
l'incontro ad Amiens di Manon destinata al convento e di Des Grieux proposto alla vita ecclesiastica - l'amore da quell'incontro - l'idea di una fuga - la fuga - poi, le infedeltà di Manon - l'abbandono di Des Grieux - la conquista di quel vecchio ganimede di De G*** M*** (nel libretto Geronte di Ravoir, cassiere generale) - i consigli e gli intrighi di Lescaut, il fratello sergente - e, finalmente, ancora il ritorno all'amore - e, la nuova fuga - e, il tentativo non riuscito - l'arresto - la condanna di Manon alla deportazione.
Così:
Manon, bizzarro contrasto di amore, di civetteria, di venalità, di seduzione; il fratello Lescaut, il quale spera trovare nella sorella tutte le turpi risorse richieste dalla di lui depravazione: il vecchio e ricco libertino, causa prima della perdita di Manon: il Cavaliere des Grieux, infine che, come ama sempre, sempre spera e che, l'ultima illusione svanita, si fa mozzo per salire sul vascello che deve portare Manon in America, seguendo il suo amore ed il suo destino. Ma il destino inesorabilmente lo persegue: Manon e Des Grieux sono obbligati ad una immediata, rapida fuga, la quale ha per scioglimento una delle pagine più sublimi e pietose di dramma, là, in una landa perduta, arida, ignorata; in una profonda solitudine, in un immenso abbandono d'ogni vita, d'ogni cosa... - tutto ciò fu nel libretto conservato con quella fedeltà possibile in una traslazione di un'opera dalla forma narrativa in quella rappresentativa.
Ad Amiens.
Un vasto piazzale presso la Porta di Parigi. Un viale a destra. A sinistra un'osteria con porticato sotto al quale sono disposte varie tavole per gli avventori. Una scaletta esterna conduce al primo piano dell'osteria.
Studenti, Borghesi, Popolani, Donne, Fanciulle, Soldati passeggiano per la piazza e sotto il viale. Altri son fermi a gruppi chiacchierando. Altri seduti alle tavole, bevono e giocano. - Edmondo, attorniato da altri Studenti, poi Des Grieux.
EDMONDO
(tra il comico ed il sentimentale)
Ave, sera gentile, che discendi
col tuo corteo di zeffiri e di stelle; ~
ave, cara ai poeti ed agli amanti...
STUDENTI
(dopo averlo interrotto con una gran risata)
...e ai ladri ed ai brïachi!
Noi t'abbiamo spezzato il madrigale!
EDMONDO
E vi ringrazio. Pe 'l vïal giulive
vengono a frotte a frotte
fresche, ridenti e belle
le nostre artigianelle...
STUDENTI
Or s'anima il vïale.
EDMONDO
Preparo un madrigale
furbesco, ardito e gaio;
e sia la musa mia
tutta galanteria!
(ad alcune fanciulle che si avanzano dal viale)
EDMONDO E STUDENTI
Giovinezza è il nostro nome,
la speranza è nostra iddia;
ci trascina per le chiome
indomabile virtù.
Santa ebbrezza! Or voi, ridenti,
amorose adolescenti,
date il labbro e date il core
alla balda gioventù.
FANCIULLE
(avanzandosi dal fondo del viale)
Vaga per l'aura
un'onda di profumi,
van le rondini a vol
e muore il sol.
È questa l'ora delle fantasie
fra le spemi lottano
le malinconie.
Entra Des Grieux vestito semplicemente come gli Studenti.
STUDENTI
Ecco Des Grieux!
(Des Grieux li saluta senza accennare a volersi fermare)
EDMONDO
A noi
t'unisci, amico, e ridi
e ti vinca la cura
di balzana avventura.
(insistendo perché Des Grieux si unisca a loro)
Non rispondi? Perché? Forse
di dama inaccessibile
acuto amor ti morse?
DES GRIEUX
(interrompendolo, alzando le spalle)
L'amor! L'amor?!
Questa tragedia,
ovver commedia,
io non conosco!
Edmondo ed alcuni Studenti si fermano a conversare con Des Grieux. Altri corteggiano le Fanciulle che passeggiano nel viale.
EDMONDO E ALCUNI STUDENTI
(a Des Grieux)
Baie!
Misteriose vittorie
cauto celi e felice.
DES GRIEUX
Amici, troppo onor mi fate.
EDMONDO E ALCUNI STUDENTI
Per Bacco,
indoviniam, amico... Ti crucci d'un scacco...
DES GRIEUX
No, non ancora... ma se vi talenta,
(guardando un gruppo di fanciulle)
vo' compiacervi... e tosto!
(si avvicina alle fanciulle e con galanteria dice loro)
Tra voi, belle, brune e bionde
si nasconde
giovinetta
vaga e vezzosa,
dal labbro rosa,
che m'aspetta?
Sei tu, bionda stella?
Dillo a me!
Palesatemi il destino
e il divino
viso ardente
che m'innamori,
ch'io vegga e adori
eternamente!
(Edmondo e alcuni studenti ridono)
Sei tu, bruna snella?
Dillo a me!
Le Fanciulle, comprendendo che Des Grieux scherza, si allontanano da lui corrucciate, scrollando le spalle.
STUDENTI
Ma bravo!
EDMONDO
Guardate, compagni,
di lui nessuno più si lagni!
STUDENTI, FANCIULLE, BORGHESI E EDMONDO
Festeggiam la serata,
com'è nostro costume!
Suoni musica grata
nei brindisi il bicchier,
e noi rapisca il fascino
ardente del piacer!
Ah! festeggiam!
Danze, brindisi, follie,
il corteo di voluttà
or s'avanza per le vie
e la notte regnerà;
è splendente ed irruente,
è un poema di fulgor:
tutto avvinca
la sua luce e il suo furor!
Squilla la cornetta del Postiglione. - La diligenza si arresta innanzi al portone dell'osteria. Dalla diligenza scende subito Lescaut, poi Geronte, che galantemente aiuta a scendere Manon: altri viaggiatori scendono a loro volta.
TUTTI
Giunge il cocchio d'Arras!
Discendono... vediam! Viaggiatori
eleganti... galanti!
EDMONDO E STUDENTI
(ammirando Manon)
Chi non darebbe a quella
donnina bella
il gentile saluto
del benvenuto?
LESCAUT
L'OSTE
(accorrendo, seguìto da parecchi garzoni)
Eccomi qua!
DES GRIEUX
(osservando Manon)
Dio, quanto è bella!
GERONTE
(all'Oste)
Questa notte, amico,
qui poserò...
(a Lescaut)
Scusate! ~
(all'Oste)
Ostiere, v'occupate
del mio bagaglio.
L'OSTE
Ubbidirò!
(dà ordine ai garzoni, i quali si affaccendano intorno ai viaggiatori, e dispongono per lo scarico dei bagagli)
Vi prego,
mi vogliate seguir...
Preceduti dall'Oste, salgono al primo piano Geronte e Lescaut, che avrà fatto cenno a Manon d'attenderlo. - Manon si siede sopra una panca presso il viale. - La diligenza entra nel portone dell'osteria. - La Folla si allontana: alcuni Studenti tornano ai tavoli a bere e giocare. Edmondo si ferma da un lato ad osservare Manon e Des Grieux. - Des Grieux, che non avrà mai distolto gli occhi da Manon, le si avvicina.
DES GRIEUX
(a Manon)
Cortese damigella, il priego mio accettate:
dican le dolci labbra come vi chiamate...
MANON
(con semplicità e modestamente, alzandosi)
Manon Lescaut mi chiamo.
DES GRIEUX
Perdonate al dir mio,
ma da un fascino arcano a voi spinto son io.
Persino il vostro volto parmi aver visto, e strani
moti ha il mio core.
Perdonate, perdonate al dir mio!
Quando partirete?
MANON
(dolorosamente)
Domani
all'alba io parto. Un chiostro m'attende!...
DES GRIEUX
(con calore)
E in voi l'aprile
nel volto si palesa e fiorisce! O gentile,
qual fato vi fa guerra?...
(a questo punto Edmondo cautamente si avvicina agli studenti che sono all'osteria, ed indica loro furbescamente Des Grieux che è in stretto colloquio con Manon)
MANON
(con semplicità)
Il mio fato si chiama:
voler del padre mio.
DES GRIEUX
(con molta passione)
Oh, come siete bella!
Ah! No! non è un convento che sterile vi brama!
No! Sul vostro destino riluce un'altra stella.
MANON
(dolorosamente)
La mia stella tramonta!
DES GRIEUX
Or parlar non possiamo.
Ritornate fra poco,
e cospiranti contro il fato,
vinceremo.
MANON
Tanta pietà traspare
dalle vostre parole!...
Vo' ricordarvi!... Il nome
vostro?...
DES GRIEUX
Son Renato
Des Grieux...
LESCAUT
MANON
Lasciarvi
debbo.
(volgendosi verso l'albergo)
Vengo!
(a Des Grieux)
Mio fratello
m'ha chiamata.
DES GRIEUX
(supplichevole)
Qui tornate?
MANON
No! non posso. Mi lasciate!
DES GRIEUX
O gentile, vi scongiuro...
MANON
(commossa)
Mi vincete! Quando oscuro
l'aere intorno a noi sarà!...
S'interrompe: vede Lescaut che sarà venuto sul balcone dell'osteria e frettolosamente lo raggiunge, entrando ambedue nelle camere. - Des Grieux avrà seguìto Manon con lo sguardo.
DES GRIEUX
Donna non vidi mai simile a questa!
A dirle: io t'amo,
a nuova vita l'alma mia si desta.
«Manon Lescaut mi chiamo!»
Come queste parole profumate
mi vagan nello spirto
e ascose fibre vanno a carezzare.
O sussurro gentil, deh! Non cessare!...
Edmondo e gli Studenti, che hanno spiato Des Grieux, si avanzano cautamente poco a poco.
EDMONDO E STUDENTI
(circondando Des Grieux)
La tua ventura
ci rassicura.
O di Cupido degno fedel,
bella e divina
la cherubina
per tua delizia scese dal ciel!
(Des Grieux parte indispettito)
EDMONDO E STUDENTI
Fugge! È dunque innamorato!...
Si avviano nuovamente all'osteria e si imbattono in alcune Fanciulle, che invitano galantemente a seguirli. - Lescaut e Geronte scendono dalla scaletta e parlano fra loro, passeggiando.
Insieme
STUDENTI E FANCIULLE
Studenti
Venite, o fanciulle! Augurio ci siate
di buona fortuna.
Fanciulle
È bionda od è bruna
la diva che guida la vostra tenzon?
Studenti
Chi perde, chi vince, vi brama, o fanciulle.
Chi piange e chi ride;
noi prostra ed irride
la mala ventura;
ma lieta prorompe
d'amore la folle, l'eterna canzon?
(siedono ai tavoli, bevendo e giocando)
Fanciulle
(sotto il porticato dell'osteria)
Amiche fedeli d'un'ora, volete
il bacio, volete il sospir?
Orniam la vittoria,
il bacio chiedete, il sospir?
Orniam la vittoria,
e il core del vinto
di tenebre cinto
al tepido effluvio di molle carezza
riposa, obliando, e l'onta e il martir...
EDMONDO
(si avvicina ad una fanciulla e galantemente la conduce verso il viale)
Addio mia stella,
addio mio fior,
vaga sorella
del dio d'amor!
A te d'intorno
va il mio sospir,
e per un giorno
non mi tradir.
(saluta la fanciulla, la quale parte; poi, vedendo Geronte e Lescaut in stretto colloquio, si ferma in disparte ad osservarli)
GERONTE E LESCAUT
Geronte (a Lescaut)
Dunque vostra sorella
il velo cingerà?
Lescaut
Malo consiglio della gente mia.
Geronte
Diversa idea mi pare
la vostra?
Lescaut
Certo, certo,
ho più sana la testa
di quel che non sembri, benché triste fama
mie gesta circondi.
Ma la vita conosco,
forse troppo. Parigi
è scuola grande assai...
Di mia sorella guida, mormorando,
adempio il mio dovere,
come un vero soldato.
Solo dico, che ingrato
evento al mondo non ci coglie,
(con galanteria)
senza qualche compenso:
e in voi conobbi, signor?...
Geronte
Geronte di Ravoir.
Lescaut
Diporto
vi conduce in viaggio?
Geronte
No dovere:
l'affitto dell'imposte a me fidato
dalla bontà del re, dalla mia borsa.
LESCAUT
GERONTE
E non mi sembra lieta
neppur vostra sorella.
LESCAUT
GERONTE
Comprendo... Poverina!...
È d'uopo consolarla... Questa sera
meco verrete a cena?
LESCAUT
(Geronte, che sulle prime aveva seguito Lescaut, cambia subito di pensiero)
GERONTE
Scusate... m'attendete
per breve istante; qualche ordine io debbo
all'ostiere impartir...
Lescaut s'inchina. - Geronte s'allontana verso il fondo. - Avrà cominciato ad annottare: dall'interno dell'osteria portano varie lampade e candele accese che dispongono sui tavoli dei giocatori.
BORGHESI
Un asso!... Un fante!...
STUDENTI
Un tre?
(Lescaut, attratto dalle voci, si avvicina al porticato e guarda)
TUTTI
Che gioco maledetto!
LESCAUT
STUDENTI
Puntate! Puntate! Carte!
Un asso! Un asso!
LESCAUT
TUTTI
È ver! È ver! Un fante!
(a Lescaut, complimentandolo)
Siete un maestro!
LESCAUT
Invitato, siede a un tavolo e comincia a giocare. - Geronte, che in questo tempo ha osservato Lescaut, vedendolo occupato al gioco, chiama l'Oste, che è sul limitare del portone. L'Oste accorre premurosamente.
GERONTE
Amico, io pago prima, e poche ciarle!
(conducendo l'oste in disparte)
Una carrozza e cavalli che volino
siccome il vento; fra un'ora!
L'OSTE
Sissignore!
GERONTE
Dietro l'albergo, fra un'ora, capite?
(Edmondo, messo in sospetto dagli andirivieni di Geronte, cautamente si avvicina per sorvegliarlo)
Verranno un uomo e una fanciulla... e via
siccome il vento... via, verso Parigi!
E ricordate che il silenzio è d'or.
L'OSTE
(maliziosamente)
L'oro... adoro.
GERONTE
Bene, bene!...
(dandogli una borsa)
Adoratelo e ubbidite.
Or mi dite:
(indicando il portone dell'osteria)
quest'uscita ha l'osteria
solamente?
L'OSTE
Ve n'ha un'altra.
GERONTE
Indicatemi la via.
(partono dal fondo a sinistra)
FANCIULLE
(interno)
Chiedete il bacio, il sospir?
STUDENTI E BORGHESI
(a Lescaut)
A noi... v'invito? banco!
LESCAUT
Il gioco di Lescaut cogli Studenti è animatissimo. - Edmondo corre al fondo della scena, spiando ancora Geronte.
EDMONDO
(avanzandosi)
Vecchietto amabile,
incipriato Pluton sei tu!
La tua Proserpina
di resisterti forse avrà virtù?
(Des Grieux entra pensieroso)
(battendo sulla spalla a Des Grieux)
Cavaliere, te la fanno!
DES GRIEUX
(con sorpresa)
Che vuoi dir?
EDMONDO
(ironicamente)
Quel fior dolcissimo
che olezzava poco fa,
dal suo stel divelto, povero
fior, fra poco appassirà!
La tua fanciulla, la tua colomba
or vola, or vola.
Del postiglion suona la tromba...
Via, ti consola!
Un vecchio la rapisce!
DES GRIEUX
(turbato)
Davvero?
EDMONDO
Impallidisci?
Per dio, la cosa è seria!
DES GRIEUX
Qui l'attendo, capisci?
EDMONDO
Siamo a buon punto!
DES GRIEUX
Salvami!
EDMONDO
Salvarti? La partenza
impedir? Tentiam! Senti! Forse ti salvo...
Del gioco morse all'amo
il soldato laggiù!
DES GRIEUX
E il vecchio?
EDMONDO
Il vecchio? Oh, l'avrà da far con me!
Edmondo si avvicina ai Compagni che giocano e parla all'orecchio d'alcuni fra essi: poi esce dal porticato e si allontana dal fondo a sinistra; si sospende il gioco; Lescaut beve cogli Studenti. - Manon comparisce sulla scaletta, guarda ansiosa intorno e, visto Des Grieux, scende e gli si avvicina. - Des Grieux, scorgendo Manon, le muove incontro.
MANON
(con semplicità)
Vedete? Io son fedele
alla parola mia. Voi mi chiedeste,
con fervida preghiera,
che a voi tornassi un'altra volta. Meglio
non rivedervi, io credo, e al vostro prego
benignamente opporre il mio rifiuto.
DES GRIEUX
Oh, come gravi le vostre parole!...
Sì ragionar non suole
l'età gentil che v'infiora il viso;
mal s'addice al sorriso
che dall'occhio traluce
questo disdegno melanconico!
MANON
Eppur lieta, assai lieta
un tempo fui! La queta
casetta risonava
di mie folli risate,
e coll'amiche gioconde ne andava
sovente a danza!
Ma di gaiezza il bel tempo fuggì!
DES GRIEUX
(affascinato)
Nelle pupille fulgide, profonde
sfavilla il desiderio dell'amore?
Amor ora vi parla! Ah! Date all'onde
del nuovo incanto il dolce labbro e il cor.
V'amo! v'amo! Quest'attimo di giorno
rendete eterno ed infinito!
MANON
(con semplicità)
Una fanciulla povera son io,
non ho sul volto luce di beltà,
regna tristezza sul destino mio.
DES GRIEUX
Vinta tristezza dall'amor sarà!
DES GRIEUX
La bellezza vi dona
il più vago avvenir,
o soave persona,
ah! mio sospiro infinito!
MANON
Non è ver, non è vero!
Ah! sogno gentil,
mio sospiro infinito!
LESCAUT
Gli Studenti lo forzano a sedere e gli versano ancora del vino. - All'udire la voce di Lescaut, Manon e Des Grieux si ritraggono verso destra agitatissimi: Manon impaurita vorrebbe rientrare, ma viene trattenuta da Des Grieux.
DES GRIEUX
Deh! m'ascoltate: vi minaccia un vile
oltraggio: un rapimento! Un libertino audace,
quel vecchio che con voi giunse, una trama
a vostro danno ordì...
MANON
(stupita)
Che dite?
DES GRIEUX
Il vero!...
EDMONDO
(accorrendo, a Des Grieux e Manon)
Il colpo è fatto, la carrozza è pronta.
Che burla colossal! Presto! Partite...
MANON
(sorpresa)
Che? Fuggir?
DES GRIEUX
Fuggiamo, fuggiamo!
Che il vostro rapitor un altro sia!
MANON
(a Des Grieux)
Voi mi rapite?
DES GRIEUX
(cingendole la vita)
Vi rapisce amore!
MANON
(svincolandosi)
Ah, no!
DES GRIEUX
(con intensa preghiera)
V'imploro!
EDMONDO
Presto, via ragazzi!
DES GRIEUX
(con calore)
Manon, Manon!
MANON
(risoluta)
Andiam!
EDMONDO
Oh, che bei pazzi!
Dà a Des Grieux il proprio mantello col quale può coprirsi il volto, poi tutti e tre fuggono dal fondo, dietro l'osteria. - Geronte viene dalla sinistra, dà una rapida occhiata al tavolo e, vedendovi Lescaut giocare animatamente, lascia sfuggire un moto di soddisfazione.
GERONTE
Di sedur la sorellina
è il momento! Via, ardimento!
Il sergente è al gioco intento!
Vi rimanga!
(all'Oste che accorre con grandi inchini)
Ehi, dico! Pronta è la cena?
Edmondo ed alcuni Studenti guardano sottecchi e ridono, mentre altri continuano a far giocare Lescaut.
L'OSTE
Sì, Eccellenza!
GERONTE
L'annunziate
a quella signorina
che...
EDMONDO
(allegramente, additando nel fondo, verso la via che conduce a Parigi)
Eccellenza,
guardatela! Essa parte in compagnia
d'uno studente.
Geronte va verso il fondo, guarda sorpreso, poi nella massima confusione corre da Lescaut - vedendolo sempre intento a giocare, lo scuote.
GERONTE
L'hanno rapita!
LESCAUT
GERONTE
Vostra sorella!
LESCAUT
(sorpreso, butta le carte e corre fuori del porticato: l'Oste, impaurito, fugge nell'osteria)
GERONTE
L'inseguiam!
È uno studente!
(insistendo, a Lescaut, il quale intanto ha osservato Edmondo e gli Studenti)
L'inseguiam!...
(nello scuotere Lescaut, che è impassibile, lascia cadere a terra il tricorno)
Gli Studenti, lasciando di giocare, si alzano, aggruppandosi intorno ad Edmondo. - Questi, mentre Geronte e Lescaut stanno parlandosi, li conduce in fondo ed indica loro la via per la quale è fuggito Des Grieux con Manon, poi ritorna tranquillamente pe 'l viale di destra.
LESCAUT
(Geronte crolla il capo)
LESCAUT
GERONTE
Non altrimenti!
LESCAUT
EDMONDO E STUDENTI
(aggruppati, ridendo con malizia mentre osservano Geronte e Lescaut)
Venticelli ricciutelli,
che spirate
fra vermigli fiori e gigli,
avventura
strana e dura,
deh, narrate
per mia fé!
Assetato labbro aveva
coppa piena;
ber voleva
e avidamente
già suggeva...
LESCAUT
(entrano nell'osteria)
EDMONDO E STUDENTI
(si avvicinano alla porta dell'osteria)
A volpe invecchiata
l'uva fresca e vellutata
sempre acerba rimarrà!
(alla risata, Lescaut esce minaccioso: gli Studenti fuggono ridendo)
A Parigi.
Salotto elegantissimo in casa di Geronte. Nel fondo due porte. A destra, ricchissime e pesanti cortine nascondono l'alcova. A sinistra, presso alla finestra, una ricca pettiniera. Sofà, poltrone, un tavolo.
Manon è seduta avanti alla pettiniera: è coperta da un ampio accappatoio bianco che le avvolge tutta la persona. Il Parrucchiere si affanna intorno. Due Garzoni nel fondo stanno pronti ai cenni del Parrucchiere.
MANON
(guardandosi allo specchio)
Dispettosetto questo riccio!
(al Parrucchiere)
Il calamistro!? Presto!
(il Parrucchiere corre saltellando a prendere il ferro per arricciare, e ritorce il riccio ribelle)
(al Parrucchiere)
Or... la volàndola!
Severe un po' le ciglia!
La cerussa!...
(soddisfatta)
Lo sguardo
vibri a guisa di dardo!
Qua la giunchiglia!...
(il Parrucchiere sparge su Manon un'onda di profumo)
LESCAUT
MANON
(facendo attenzione al Parrucchiere)
Il minio e la pomata!
LESCAUT
MANON
Imbronciata?... Perché?
LESCAUT
MANON
(al Parrucchiere)
Ed ora? un neo!...
Il Parrucchiere porta a Manon la scatola di lacca giapponese contenente i nei. Manon indecisa vi cerca dentro rovistandone i taffetà non decidendosi a scegliere.
LESCAUT
MANON
(indecisa)
Non saprei...
(risolvendosi)
Ebben... due nei!...
All'occhio l'assassino!
E al labbro il voluttüoso!
Il Parrucchiere pone i due nei, poi graziosamente e con bravura toglie l'accappatoio a Manon, che appare vestita, incipriata, pettinata: piega l'accappatoio, si inchina a Manon, fa un cenno ai suoi Garzoni e a grandi inchini esce.
LESCAUT
MANON
(l'interrompe)
E... dimmi...
LESCAUT
MANON
Nulla!...
LESCAUT
MANON
(indifferente)
Volevo dimandar...
LESCAUT
MANON
(volgendosi con vivacità)
Risponderai?
LESCAUT
MANON
(allegra)
È ver! Hai côlto!
LESCAUT
MANON
È ver!
(con tristezza)
L'ho abbandonato
senza un saluto, un bacio...
(si guarda intorno e si ferma cogli occhi all'alcova)
Ah!
In quelle trine morbide...
nell'alcova dorata v'è un silenzio
gelido, mortal
v''è un silenzio,
un freddo che m'agghiaccia!...
Ed io che m'ero avvezza
a una carezza
voluttuosa
di labbra ardenti e d'infuocate braccia...
or ho... tutt'altra cosa!...
(pensierosa)
O mia dimora umìle,
tu mi ritorni innanzi...
gaia, isolata, bianca...
come un sogno gentile
e di pace e d'amor!
LESCAUT
MANON
(sorpresa)
Ei m'ha scordata!?...
LESCAUT
MANON
(dolorosamente)
(Per me tu lotti,
per me, vile, che ti lasciai...
che tanto duol ti costai!
Ah! Vieni!... Il passato mi rendi,
l'ore fugaci...
le tue carezze ardenti!...
Rendimi i baci,
i baci tuoi cocenti...
quell'ebbrezza che un dì mi beò!...
Ah! Vieni!... Son bella?...
Vieni! Vieni!
Ah! Vieni, resister più non so!)
Manon rimane pensierosa, rattristata, poi i suoi occhi si soffermano allo specchio; la sua adorabile figura vi si delinea; le mani quasi incoscienti aggiustano le pieghe della veste; poi i pensieri si mutano, le labbra sorridono, gli occhi sfavillano nel trionfo di sua bellezza. Poi, rivolgendosi a Lescaut:
Davver che a meraviglia questa veste
mi sta?...
LESCAUT
MANON
E il tupé?...
LESCAUT
MANON
E il busto?...
LESCAUT
Entrano alcuni Personaggi incipriati tenendo fra le mani dei fogli di musica. Si avanzano ad inchini e si schierano da un lato, avanti a Manon.
LESCAUT
MANON
(annoiata)
Son musici!? È Geronte che fa dei madrigali!
(siede sul sofà)
Il madrigale.
MUSICO
Sulla vetta tu del monte
erri, o Clori:
hai per labbra due fiori,
e l'occhio è un fonte.
CORO
(lamentando)
Ohimè!... Ohimè!...
Filen spira ai tuoi piè!
MUSICO
Di tue chiome sciogli al vento
il portento,
ed è un giglio il tuo petto
bianco, ignudetto.
CORO
Clori sei tu, Manon,
ed in Filen, Geronte si mutò!
MUSICO E CORO
Filen suonando sta;
la sua zampogna va
sussurrando: pietà!
L'eco sospira: pietà!...
Piagne Filen:
«Cuor non hai, Clori, in sen?
Ve'... già... Filen vien men!...»
(sottovoce)
No!... Clori a zampogna che soave plorò
non disse mai no!... non disse mai no!...
MANON
(seccata, dà una borsa a Lescaut)
Paga costor!
LESCAUT
I Musici escono inchinandosi; dalle porte vetrate del fondo si vedono sfilare nell'anticamera alcuni amici di Geronte, che li riceve.
MANON
(mostrando quelli a Lescaut)
I Madrigali!... Il ballo!... E poi la musica!...
Son tutte belle cose! Pur...
(sbadigliando)
Pur... M'annoio!...
Entrano i Suonatori di quartetto, i quali si collocano nel fondo a sinistra, ed accordano poi i loro strumenti. - Manon va incontro a Geronte che entra seguito dal Maestro di ballo ed altri. Grandi inchini cerimoniosi. - Lescaut osserva sorridendo quella scena di sdolcinature, mentre Geronte col Maestro di ballo sta organizzando e preparando il minuetto.
LESCAUT
Esce inosservato. - Mentre il Maestro di ballo riceve gli ordini da Geronte, entrano altri Personaggi, i quali si inchinano a Manon, le baciano la mano, le offrono fiori, dolciumi, ecc.
MAESTRO DI BALLO
(si avanza, dà la mano a Manon per cominciare il minuetto)
Vi prego, signorina...
(Geronte fa cenno agli amici di tirarsi in disparte e sedersi. Durante il ballo alcuni servi girano portando cioccolata e rinfreschi)
MAESTRO DI BALLO
Un po' elevato il busto... indi... Ma brava,
così mi piace!... Tutta
la vostra personcina
or s'avanzi!... Così!
Io vi scongiuro... a tempo!
GERONTE
(entusiasmato)
Oh, vaga danzatrice!
MANON
(con falsa modestia)
Un po' inesperta.
MAESTRO DI BALLO
(impaziente)
Vi prego... non badate
a lodi sussurrate...
È cosa seria il ballo!...
SIGNORI E ABATI
(sottovoce a Geronte)
Tacete! Vi frenate,
come si fa da noi.
Ammirate in silenzio,
in silenzio adorate...
È cosa seria...
MAESTRO DI BALLO
(a Manon)
A manca!...
Brava!... A destra!... Un saluto!
Attenta! L'occhialetto...
Figura dell'occhialetto. - Manon, coll'occhialetto e danzando, guarda qua e là i suoi Ammiratori.
GERONTE
Minuetto perfetto!
Insieme
SIGNORI E ABATI
(guardando cupidamente Manon)
Che languore nello sguardo!
Che dolcezza!
Che carezza!
Troppo è bella!
Pare stella!
Che candori!
Che tesori!
Quella bocca
baci scocca!
Se sorride stella pare!
GERONTE, SIGNORI, ABATI E MANON
Geronte
Troppo è bella!
Si ribella
la parola
e canta e vanta!
Voi mi fate
spasimare... delirare.
Signori e Abati
La deità siete del giorno!
(con intenzione)
Della notte ell'è regina!
Manon
(con civetteria, fermandosi dal danzare)
Lodi aurate
mormorate
or mi vibrano d'intorno;
vostri cori
adulatori
su frenate!
(il Maestro fa segni d'impazienza)
MANON
Il buon Maestro non vuol, non vuol parole...
Se m'adulate,
non diverrò la diva danzatrice...
ch'ora già si figura
la vostra fantasia troppo felice...
MAESTRO DI BALLO
(con impazienza)
Un cavalier!
GERONTE
(alzandosi con premura)
Son qua!
(figura del saluto)
SIGNORI E ABATI
Bravi!... Che coppia!
(Geronte balla senza caricatura, marca appena i passi, è superbamente allegro)
SIGNORI E ABATI
Evviva i fortunati innamorati!
Ve' Mercurio e Ciprigna!...
Con amore e dovizia...
oh! qui letizia...
con amore e dovizia
leggiadramente alligna!
MANON
(con la massima civetteria, rivolta a Geronte)
L'ora, o Tirsi, è vaga e bella...
Ride il giorno, ride intorno.
La fida pastorella
te sospira, per te spira.
Ma tu giungi e in un baleno
viva e lieta è dessa allor!
Ah! Vedi il ciel com'è sereno
sul miracolo d'amor!...
SIGNORI E ABATI
Voi siete il miracolo, siete l'amore!
GERONTE
(frapponendosi)
Galanteria sta bene; ma obliate che è tardi...
Allegra folla ondeggia pei baluardi.
SIGNORI E ABATI
Qui, il tempo vola!...
GERONTE
(al coro con intenzione)
È cosa ch'io so per prova...
(a Manon)
Voi,
mia fulgida letizia, esser compagna a noi
prometteste: di poco vi precediamo...
MANON
Un breve
istante sol vi chiedo: attendermi fia lieve
(con affettazione)
fra il bel mondo dorato.
SIGNORI E ABATI
(galantemente)
Grave è sempre l'attesa...
GERONTE
(con galanteria)
Dell'anima sospesa
non sian lunghe le pene...
(sommesso a Manon mentre le bacia la mano)
Ordino la lettiga...
Addio... bell'idol mio...
Esce. I Signori e gli Abati si accomiatano con inchini e baciamano, mentre il Maestro di ballo ed i Suonatori partono anch'essi.
MANON
(corre a prendere un piccolo specchio sul tavolo, e si guarda contenta)
Oh, sarò la più bella!...
(prende la mantiglia posata sopra una seggiola: sente che qualcuno s'avvicina; crede che sia il servo)
Dunque questa lettiga?
Des Grieux appare alla porta: è pallidissimo. - Manon gli corre incontro in preda a grande emozione.
Tu, tu, amore? Tu? Sei tu,
ah, mio immenso amore? Dio!...
DES GRIEUX
(con gesto di rimprovero)
Ah, Manon!
MANON
(colpita)
Tu non m'ami?
Dunque non m'ami più?
M'amavi tanto!
Oh, i lunghi baci! Oh, il lungo incanto!
La dolce amica d'un tempo aspetta
la tua vendetta...
Oh, non guardarmi così: non era
la tua pupilla
tanto severa!
DES GRIEUX
(con forza)
Sì! sciagurata, la mia vendetta...
MANON
Ah! La mia colpa!... È vero!
DES GRIEUX
Ah! sciagurata, la mia vendetta...
MANON
Ah! È vero! Non m'ami più?
Ah! È vero! Non m'ami dunque più?!
M'amavi tanto!
Non m'ami più!... Non m'ami più!...
DES GRIEUX
(con amarezza)
Taci... taci, tu il cor mi frangi!...
Tu non sai le giornate
che buie, desolate
son piombate su me!
MANON
Io voglio il tuo perdono...
Vedi? Son ricca!... Questa
non ti sembra una festa
e d'ori e di colori?
Tutto è per te: pensavo...
a un avvenir di luce;
amor qui ti conduce...
T'ho tradito, è ver!
(s'inginocchia)
Ai tuoi piedi son!
T'ho tradito! sciagurata dimmi...
ai tuoi piedi son!
Ahi... voglio il tuo perdono...
Ah! non lo negar!... Son forse
della Manon d'un giorno
meno piacente e bella?
DES GRIEUX
O tentatrice! È questo
l'antico fascino che m'accieca!...
MANON
(prendendo una mano a Des Grieux)
È fascino d'amor;
cedi, cedi, son tua!
DES GRIEUX
Più non posso lottar!... Son vinto: io t'amo!
MANON
(affascinante, si alza, circondando colle braccia Des Grieux)
Cedi, son tua!
Ah! Vieni! Colle tue braccia
stringi Manon che t'ama...
Stretta al tuo sen m'allaccia!
Manon te solo brama!
Cedi, son tua!
Ah, vien!
Manon te solo brama, te solo brama!
DES GRIEUX
Nell'occhio tuo profondo
io leggo il mio destin;
tutti i tesor del mondo
ha il tuo labbro divin!
MANON
Ah! Manon te solo brama,
stretta al tuo sen m'allaccia.
Alle mie brame torna,
deh! torna ancor,
alle mie ebbrezze, ai baci
lunghi d'amor!
Vivi e t'inebria sovra il mio cor!
Deh, torna ancor! Ah, vivi e t'inebria
sovra il mio cor...
La bocca mia è un altare
dove il bacio è Dio!
DES GRIEUX
I baci tuoi son questi!
Questo è il tuo amor!
M'arde il tuo bacio, dolce tesor!
In te m'inebrio ancor!?
Nelle tue braccia care
v'è l'ebbrezza, l'oblio!
(Manon si abbandona fra le braccia di Des Grieux, che dolcemente la fa sedere sul sofà)
MANON
Labbra adorate e care!
DES GRIEUX
Manon, mi fai morire!
MANON
Labbra dolci a baciare!
MANON E DES GRIEUX
Dolcissimo soffrir!
Geronte si presenta improvviso alla porta del fondo: si arresta stupito; Manon e Des Grieux si alzano di scatto. Des Grieux fa un passo verso Geronte; Manon s'interpone.
MANON
(con un grido, alzandosi di scatto)
Ah!
GERONTE
(avanzandosi ironico ma dignitoso)
Affé, madamigella,
or comprendo il perché di nostr'attesa!
Giungo in mal punto... Errore involontario!...
Chi non erra quaggiù?...
Anche voi, credo, ad esempio, obliaste
d'essere in casa mia...
DES GRIEUX
(risentito)
Signore!
MANON
(a Des Grieux)
Taci!...
GERONTE
Gratitudin, sia
oggi il tuo dì di festa!
(a Manon)
Donde vi trassi,
le prove che v'ho date
d'un vero amore, come rammentate!
Manon guarda capricciosamente Geronte - poi va al tavolo e vi prende un piccolo specchio.
MANON
(trattenendo le risa)
Amore? Amore!...
Mio buon signore,
ecco!... Guardatevi!
Se errai, leale
ditelo!... E poi
guardate noi!
GERONTE
(offeso, fa un gesto di minaccia: poi vincendosi, sogghignando)
Io son leale, mia bella donnina.
Conosco il mio dovere...
deggio partir di qui!
(ironico)
O gentil cavaliere,
(leziosamente)
o vaga signorina,
(minacciando)
arrivederci... e presto!
(esce)
MANON
(ridendo, gaiamente spensierata)
Liberi! Liberi!
Liberi come l'aria!
Che gioia, cavaliere...
(avvicinandosi a Des Grieux)
amor mio bello!...
DES GRIEUX
(mestamente preoccupato)
Senti,
di qui partiamo: un solo
istante, questo tetto
del vecchio maledetto
non t'abbia più!...
MANON
(quasi involontariamente)
Peccato!
Tutti questi splendori!
Tutti questi tesori!...
(sospirando)
Ahimè!... Dobbiam partir!
DES GRIEUX
(con intensa passione)
Ah! Manon, mi tradisce
il tuo folle pensier:
sempre la stessa! Trepida
divinamente,
nell'abbandono ardente...
Buona, gentile come la vaghezza
di quella tua carezza;
sempre novella ebbrezza:
indi, d'un tratto, vinta, abbacinata
dai raggi e dagli effluvi
della vita dorata!...
Io? Tuo schiavo e tua vittima discendo
la scala dell'infamia...
Fango nel fango io sono
e turpe eroe da bisca
m'insozzo, mi vendo...
L'onta più vile m'avvicina a te!
(con profondo abbattimento)
Nell'oscuro futuro
di', che farai di me?
(siede accasciato. - Manon gli si avvicina amorosamente, e gli prende la mano)
MANON
Un'altra volta, un'altra volta ancora,
deh! mi perdona!
Sarò fedele e buona,
lo giuro, lo giuro!...
Entra Lescaut ansante, respirando a mala pena. - Manon e Des Grieux, sorpresi, gli vanno incontro.
DES GRIEUX
Lescaut!
MANON
Tu qui!...
(Lescaut si lascia cadere su di una sedia sbuffando affannato)
DES GRIEUX E MANON
Che avvenne?... Di'!...
(Lescaut accenna cogli occhi e colle mani, e lascia capire che è accaduto qualche grave imbroglio)
MANON E DES GRIEUX
(spaventati)
O ciel! Che è stato?
LESCAUT
MANON E DES GRIEUX
Ci fai tremar!
DES GRIEUX
O ciel, che è stato?!
LESCAUT
MANON
Chi?...
DES GRIEUX
(iracondo)
Il vecchio?
LESCAUT
DES GRIEUX
Il vecchio astuto,
maledetto vecchio!
LESCAUT
MANON
(con spavento)
Ohimè! la morte! la morte!
(Lescaut continua, parlando sempre, ad affrettare, mentre Des Grieux preso d'ira impreca e Manon confusa si aggira turbata per la scena)
Insieme
LESCAUT
DES GRIEUX E MANON
Des Grieux
Il maledetto vecchio!
Manon
(confusa si aggira per la scena)
Ohimè, m'affretto!
Des Grieux
Manon!
Manon
Ohimè!
Des Grieux
(preso d'ira impreca)
Sì, bada a te,
vecchio vil!
Manon (a Lescaut)
Un istante!
(prende un gioiello sulla pettiniera)
Questo
smagliante smeraldo!
Des Grieux (a Manon)
Andiam! Andiam!
Affrettiam! Orsù!
Manon (a Des Grieux)
Ma sì! Mio dio!
Mi sbrigo! E tu
m'aiuta!
Des Grieux
A far?
Manon
Ad involtar
cotesti oggetti!
(gridando)
Vuota i cassetti!...
Insieme
MANON
E quest'incanto
che adoro tanto
dovrò lasciare
e abbandonare?
(prende altri gioielli e si serve della mantiglia per nasconderli)
Saria imprudenza
lasciar quest'oro,
o mio tesoro!
DES GRIEUX
(amoroso)
O mia diletta
Manon t'affretta!
D'uopo è partir
tosto fuggir!...
Torturare
mi vuoi ancor!...
Con te portar
déi solo il cor!...
Io vo' salvar solo
il tuo amor!
LESCAUT
Insieme
LESCAUT
DES GRIEUX E MANON
(al colmo della confusione, non sanno dove fuggire)
Des Grieux
Manon!
Manon (al colmo dello spavento)
Des Grieux!
Des Grieux
Fuggiam!
Manon
Di qua!
Des Grieux
No!
Manon
Ebben?
Des Grieux
Di là!
Manon
Presto!
Des Grieux (a Manon, gridato)
Di', qui
v'è un'uscita?
Manon (indicando e gridando)
Sì...
laggiù all'alcova!
LESCAUT E DES GRIEUX
Presto all'alcova!
(Lescaut spinge Manon e Des Grieux entro l'alcova, poi li segue)
MANON
(di dentro, gridando)
Ah! Ah!
Ritorna Manon fuggendo, e dopo lei Lescaut che trattiene Des Grieux. - Dalla porta del fondo appare Geronte: dietro a lui alcuni Soldati. - Dalle cortine dell'alcova appare un Sergente e due Arcieri.
SERGENTE
Nessun si muova!
(sogghignando ironicamente a Manon la quale per lo spavento lascia sfuggire la mantiglia, ed i gioielli si spargono al suolo)
GERONTE
Ah! Ah! Ah?
(fermando e disarmando Des Grieux che ha sguainato la spada e fa per slanciarsi su Geronte)
LESCAUT
A un cenno di Geronte, il Sergente coi due Arcieri trascinano via Manon.
DES GRIEUX
(vorrebbe correre dietro a Manon, ma è trattenuto da Lescaut)
O Manon!... O mia Manon!
La prigionia. Il viaggio all'Havre.
Des Grieux. «...Gli è che io l'amo! - La mia passione è così forte che io mi sento la più sfortunata creatura che vive. - Quello che non ho io tentato a Parigi per ottenere la sua libertà!... Ho implorato i potenti!... Ho picchiato e supplicato a tutte le porte!... Persino alla violenza ho ricorso!... Tutto fu inutile. - Una sol via mi rimaneva: seguirla! Ed io la seguo! Dovunque ella vada!... Fosse pure in capo al mondo!...»
(Storia di Manon Lescaut e del cavaliere Des Grieux dell'abate Prévost)
L'Havre.
Piazzale presso il porto. Nel fondo, il porto: a sinistra, l'angolo d'una caserma. Nel lato di faccia al pianterreno, una finestra con grossa ferriata sporgente. Nella facciata verso la piazza, il portone chiuso, innanzi al quale passeggia una Sentinella. - Il mare occupa tutto il fondo della scena. Si vede la metà di una nave da guerra. A destra, una casa, poi un viottolo; all'angolo, un fanale ad olio che rischiara debolmente. È l'ultima ora della notte; il cielo si andrà gradatamente rischiarando.
Des Grieux con Lescaut, dal lato opposto della caserma.
DES GRIEUX
Ansia eterna, crudel...
LESCAUT
DES GRIEUX
L'attesa m'accora!...
(accenna alla finestra della caserma; con immenso slancio pieno di dolore)
La vita mia... l'anima tutta è là!...
LESCAUT
DES GRIEUX
(con immensa angoscia)
Dietro al destino
mi traggo livido,
e notte e dì cammino.
E un miraggio m'angoscia,
m'esalta!... Vicino
or m'è... poi fugge se l'avvinghio!...
(con strazio)
Parigi ed Havre, fiera, triste agonia!
Oh! lungo strazio della vita mia!...
Dalla caserma esce un Picchetto guidato da un Sergente che viene a mutar la scolta.
LESCAUT
DES GRIEUX
Alfin!...
LESCAUT
Il Picchetto col Sergente rientra in caserma.
LESCAUT
Lescaut si avvicina alla caserma, scambia un rapido cenno col Soldato di guardia che passeggiando si allontana; poi si appressa alla finestra del pianterreno, picchia con precauzione alle sbarre di ferro. Des Grieux, immobile, tremante, guarda: i vetri si aprono e appare Manon. Des Grieux corre a lei.
DES GRIEUX
(con voce soffocata)
Manon!
MANON
(con abbandono)
Des Grieux!
(sporge le mani dalla ferriata; Des Grieux le bacia con febbrile trasporto)
LESCAUT
MANON
(con immensa passione)
Tu... amore!... amore...
Nell'onta non m'abbandoni?...
DES GRIEUX
(espansivo)
Abbandonarti, abbandonarti? Mai!
MANON
Amore! Amore!
DES GRIEUX
Se t'ho seguita per la lunga via...
fu perché fede mi regnava in core...
MANON
(sospirando amorosamente)
Amore!
DES GRIEUX
(baciandola)
Fra poco mia sarai!
MANON
Tua... fra poco!... Fra poco! Tua!
DES GRIEUX
(interrompendola impaurito)
Taci! Taci!
Un Lampionaio entra dal fondo a destra cantarellando, traversa la scena.
LAMPIONAIO
(scioglie e cala la lampada)
...e Kate rispose al re:
«D'una zitella
perché tentare il cor?
Per un marito
mi fe' bella il signor!»
(spegne la lampada)
Rise il re,
poi le diè
gemme ed ôr
e un marito, e n'ebbe il cor...
(incamminandosi si allontana dal viottolo. Comincia ad albeggiare)
DES GRIEUX
È l'alba!... O mia Manon,
pronta alla porta del cortil sii tu...
V'è là... Lescaut... con uomini devoti...
Là vanne e tu sei salva!
LAMPIONAIO
(internamente)
...e Kate rispose al re...
Rise il re,
poi le diè
gemme ed ôr...
MANON
Tremo, pavento per te!...
Tremo e m'angoscio, né so il perché!...
Ah! una minaccia funebre io sento!
Tremo a un periglio che ignoto m'è?
Nel fondo della scena passa una Pattuglia, attraversa da sinistra a destra e scompare nel viottolo.
DES GRIEUX
(supplichevole, con intensa passione)
Manon, disperato
è il mio prego!... L'affanno
la parola mi spezza...
Vuoi che m'uccida qui?
Ti scongiuro, Manon,
ah! vieni!
(addita il viottolo)
Salviamoci!
Vieni ti scongiuro!
Ah! vieni! Salviamoci!
MANON
E sia! Chiedimi tutto!
Son tua, m'attendi, amore!
(si ritira dalla finestra. - Colpo di fuoco a destra: Des Grieux trasalisce e corre verso il viottolo)
VOCI INTERNE
All'armi! All'armi!
LESCAUT
DES GRIEUX
Che avvenne?
LESCAUT
VOCI DI DONNE
(internamente)
Ah! Ah!...
DES GRIEUX
(con impeto)
Venga la morte!
Ah!... Fuggir? Giammai!
(fa per sguainare la spada)
LESCAUT
MANON
(riappare alla finestra, agitata; con immenso slancio a Des Grieux)
Se m'ami,
in nome di dio,
t'invola, amor mio!...
(abbandona la finestra e scompare)
DES GRIEUX
Ah! Manon!
LESCAUT
Attratti dal colpo di fuoco e dai gridi d'allarme, accorrono da ogni parte Borghesi, Popolani, Popolane, domandandosi l'un l'altro che cosa è avvenuto: confusione generale.
BORGHESI E POPOLANI
(entrano in scena)
Ah! Udiste? Che avvenne? Che fu?
Fu un ratto? Rivolta?
Fuggiva una donna!...
Più d'una! La folta
tenèbra protesse laggiù i rapitori?
Rulli di tamburi. S'apre il portone della caserma, esce il Sergente con un picchetto di Soldati, in mezzo al quale stanno parecchie Donne incatenate: i Soldati e le Donne si arrestano avanti il portone.
SERGENTE
(alla folla, ordinandole di retrocedere)
Il passo m'aprite.
Dalla nave scende il Comandante: lo segue un drappello di Soldati di marina, il quale si schiera a destra. Sulla nave si schierano i Marinai.
COMANDANTE
(al Sergente)
È pronta la nave. L'appello affrettate!
BORGHESI E POPOLANI
(ritirandosi poco a poco)
Silenzio! L'appello cominciano già!
(i soldati sull'attenti facendo battere il fucile al suolo)
(con un foglio in mano fa l'appello: le donne, man mano che sono chiamate, passano da sinistra a destra presso al drappello dei marinai. Il Comandante nota su di un libro)
SERGENTE
Rosetta!
(Rosetta passa sfrontatamente, guardando come in atto di sfida)
BORGHESI E POPOLANI
(mormorando)
Eh! Che aria!
È un amore!
SERGENTE
Madelon!
(Madelon, indifferente, va al suo posto, ridendo)
BORGHESI E POPOLANI
(con astio gli uomini ridendo; le donne indignate)
Ah! qui sei ridotta! Ah, ah!
Che riso insolente! Ah, ah!
SERGENTE
Manon!...
(Manon passa lentamente cogli occhi a terra)
BORGHESI E POPOLANI
Chissà? Una sedotta!
È bella davvero!
LESCAUT
UOMINI
(a Lescaut, con sorpresa)
Sedotta? Tradita?
BORGHESI E POPOLANI
Madonna è dolente! Ah! ah!
Affé, che dolore!
LESCAUT
SERGENTE
Ninetta!
(Ninetta, altèra, fissando la folla)
BORGHESI E POPOLANI
Che incesso! Ah! Ah!
MANON
(con passione e angoscia a Des Grieux che le si è avvicinato, cercando di nascondersi dietro di lei: Manon se ne accorge a stento trattiene un grido di riconoscenza)
Des Grieux, fra poco lungi sarò...
UOMINI
(con voce repressa)
Che infamie! Che orror!
SERGENTE
Caton!...
(Caton, con passo e fare imponente)
BORGHESI E POPOLANI
È una dèa! Ah! Ah!
MANON
Questo è il destino mio.
E te perduto per sempre avrò!
Ultimo bene!? addio!
LESCAUT
UOMINI
Fa compassione!
(indignati)
È sempre così!
SERGENTE
Regina!
(Regina passa pavoneggiandosi con civetteria)
BORGHESI E POPOLANI
Ah! ah! Qui sei ridotta!
Questa vorrei!
Che riso insolente!
Che amor!...
MANON
Alla tua casa riedi!
Addio! Addio!
LESCAUT
UOMINI
Che infamia! Che orrore! Fa pietà!
Ah! Fa compassion, pietà!
LESCAUT
SERGENTE
Claretta!
(Claretta è bionda, passa sveltamente)
BORGHESI E POPOLANI
Ah! Ah! Che bionda!
MANON
Devi Manon scordar!
DES GRIEUX
Ah! guardami e vedi
com'io soggiacio
questa angoscia amara!
Ogni pensiero si scioglie in pianto!
MANON
Forse abbastanza non fosti amato,
quest'è il rimorso mio!
Ma tu perdona, mio amor, ah!
amore, immenso amore, addio!
LESCAUT
UOMINI
Inver fa pietà! Orror!
BORGHESI E POPOLANI
Che gaia assemblea! Ah! Ah!
SERGENTE
Violetta!
(una bruna, traversa la piazza con modo procace)
BORGHESI E POPOLANI
Ah! ah! Che bruna!
MANON
Ora a tuo padre déi far ritorno,
devi Manon scordar!...
DES GRIEUX
Ahi m'ho nell'animo l'odio soltanto,
l'odio degl'uomini e di dio!
LESCAUT
UOMINI
Che infamia! Che orror!
Inver fa pietà!
Infamia ed orrore!
Fa compassione, pietà!
SERGENTE
Nerina!
(Nerina conserva ancora una ricca acconciatura sul capo, ed alcuni nei)
Elisa!
(Elisa se ne va tranquillamente)
BORGHESI E POPOLANI
Che splendidi nei!
Di vaghe nessuna!
Che gaia assemblea!
SERGENTE
Ninon!
(Ninon passa, coprendosi il volto colle mani)
BORGHESI E POPOLANI
Ah! ah!
MANON
Mio amor, addio!
(singhiozza disperatamente)
SERGENTE
Giorgetta!
(Giorgetta colle mani dietro la schiena passa sogghignando al Sergente)
UOMINI
(con impeto di sdegno)
Infamia! Orror!
BORGHESI E POPOLANI
(ridendo)
Ah! Ah!
SERGENTE
(va a collocarsi di fronte alle cortigiane)
Presto! In fila...
(le cortigiane si mettono in fila)
Marciate!...
(vedendo Manon ferma presso a Des Grieux, la prende brutalmente per un braccio e la spinge dietro le altre)
Costui ancor qui? Finiamola!
DES GRIEUX
(non può trattenersi, e d'un tratto strappa Manon dalle mani del Sergente, gridando)
Indietro!
SERGENTE
(a Des Grieux)
Via!
UOMINI
(aizzàti da Lescaut; a Des Grieux)
Coraggio!
DES GRIEUX
(furente e minaccioso)
Ah! guai a chi la tocca!
(avvinghia stretta a sé Manon, coprendola colla propria persona)
Manon, ti stringi a me!
(accorrono in soccorso di Des Grieux ed impediscono al Sergente di avvicinarsi a Manon)
UOMINI
Così! Bravo!
COMANDANTE
(apparendo ad un tratto in mezzo alla folla, che si ritrae rispettosamente)
Che avvien!
DES GRIEUX
(minaccioso, nell'impeto della disperazione)
Ah! non v'avvicinate!
Ché, vivo me, costei
nessun strappar potrà!...
(scorgendo il Comandante, vinto da profonda emozione, egli erompe in uno straziante singhiozzo; le sue braccia, che stringevano Manon, si sciolgono e Des Grieux cade ai piedi del Comandante dolorosamente implorando)
No! no!... pazzo son! Guardate,
pazzo son, guardate,
com'io piango e imploro...
com'io piango, guardate,
com'io chiedo pietà!...
(intanto il Sergente avvia le Cortigiane verso la nave, e spinge con esse Manon, la quale lenta s'incammina e nasconde il volto fra le mani, disperatamente singhiozzando. La folla, cacciata ai lati dagli arcieri, guarda silenziosa con profondo senso di pietà)
(con voce interrotta dall'affanno)
Udite! M'accettate
qual mozzo o a più vile
mestiere... ed io verrò
felice! M'accettate!
Ah! guardate, io piango e imploro!
Vi pigliate
il mio sangue... la vita!
V'imploro, vi chiedo pietà!...
ingrato non sarò!
(s'inginocchia davanti al Comandante, implorandolo)
COMANDANTE
(commosso, si piega verso Des Grieux, gli sorride benignamente e gli dice col fare burbero del marinaio)
Ah! popolar le Americhe, giovinotto, desiate?
(Des Grieux lo guarda con ansia terribile)
Ebben... ebben... sia pur!
(battendo Des Grieux sulla spalla)
Via, mozzo, v'affrettate!...
Des Grieux getta un grido di gioia e bacia la mano del Comandante. Manon si volge, vede, comprende - e, il viso irradiato da una suprema gioia, dall'alto dell'imbarcatoio stende le braccia a Des Grieux che vi accorre. Lescaut, in disparte, guarda, crolla il capo e si allontana.
In America.
Una landa sterminata sui confini del territorio della Nuova Orléans. Terreno brullo ed ondulato; orizzonte vastissimo; cielo annuvolato. - Cade la sera.
Manon e Des Grieux s'avanzano lentamente dal fondo: sono poveramente vestiti: hanno aspetto di persone affrante: Manon pallida, estenuata, s'appoggia sopra Des Grieux, che la sostiene a fatica.
DES GRIEUX
(avanzandosi)
Tutta su me ti posa,
o mia stanca diletta.
La strada polverosa,
la strada maledetta,
al termine s'avanza.
MANON
(con voce fioca, oppressa)
Innanzi, innanzi ancor!
L'aria d'intorno
or si fa scura...
DES GRIEUX
(con dolcezza)
Su me ti posa!
MANON
Erra la brezza nella gran pianura
(con voce più debole)
e muore il giorno!...
Innanzi!... no...
(cade)
DES GRIEUX
(con angoscia)
Manon!...
MANON
(sempre più debole)
Son vinta!... Mi perdona!
Tu sei forte, t'invidio;
donna, debole, cedo!
DES GRIEUX
(ansiosamente)
Tu soffri?
MANON
(subito)
Orribilmente!
(Des Grieux, ferito da queste parole, dimostra collo sguardo e cogli atti uno spasimo profondo)
MANON
(rassicurando Des Grieux)
No! che dissi?... Una vana,
una stolta parola...
Deh! Ti consola!
Chieggo breve riposo...
Un solo istante...
Mio dolce amante,
a me t'appressa... a me!...
(sviene)
DES GRIEUX
(con intensa emozione)
Manon... senti, amor mio...
Non mi rispondi, amore?...
(con molta espressione)
Vedi, vedi, son io che piango...
io che imploro...
io che carezzo e bacio
i tuoi capelli d'oro!...
(a misura che parla l'emozione si fa più viva)
Ah! Manon! Manon, rispondi a me!
Tace!...
(con disperazione)
Maledizione!
(toccandole la fronte)
Crudel febbre l'avvince...
Disperato mi vince
un senso di sventura,
un senso di tenebre e di paura!
(a Manon)
Rispondimi, amor mio!...
(con sconforto)
Tace! Manon!
(piangendo)
Non mi rispondi?
MANON
(si desta d'un tratto, guarda Des Grieux quasi senza conoscerlo; Des Grieux si china e la solleva da terra)
Sei tu che piangi?...
Sei tu che implori?...
I tuoi singulti ascolto,
e mi bagnano il volto
le tue lagrime ardenti.
O amore, aita! Aita!
DES GRIEUX
O amore! O Manon!
Ah! Manon! amor mio!
MANON
(straziante)
La sete mi divora...
DES GRIEUX
(con forza e passione)
Tutto il mio sangue
per la tua vita!
(si guarda intorno smarrito, poi corre verso il fondo scrutando l'orizzonte lontano; sfiduciato ritorna verso Manon)
E nulla! nulla!
Arida landa... non un filo d'acqua...
O immoto cielo!
(imprecando)
O dio,
a cui fanciullo anch'io
levai la mia preghiera,
un soccorso... un soccorso!
MANON
Sì... un soccorso!... Tu puoi
salvarmi!... Senti,
qui poserò!
E tu scruta il mister dell'orizzonte,
e cerca, cerca, monte o casolar;
oltre ti spingi, e con lieta favella
lieta novella poi vieni a recar!...
Des Grieux adagia Manon sopra un rialzo di terreno, poi resta ancora irresoluto in preda a fiero contrasto - indi s'allontana a poco a poco.
Giunto nel fondo, rimane di nuovo perplesso e fissa Manon con occhi disperati, quindi, con improvvisa risoluzione, parte correndo; l'orizzonte si oscura; l'ambascia vince Manon; è stravolta, impaurita, accasciata.
Sola... perduta, abbandonata...
in landa desolata! Orror!
Intorno a me s'oscura il ciel!...
Ahimè, son sola!
E nel profondo deserto cado,
strazio crudel, ah!
sola, abbandonata,
io la deserta donna!
(alzandosi)
Ah! non voglio morir!...
(con avvilimento)
Tutto dunque è finito!
Terra di pace mi sembrava questa...
(delirando)
Ah! mia beltà funesta
ire novelle accende...
Strappar da lui mi si volea; or tutto
il mio passato orribile risorge,
e vivo innanzi al guardo mio si posa.
(percorrendo agitatissima la scena)
Ah! di sangue s'è macchiato!...
Ah! tutto è finito!
Asil di pace ora la tomba invoco...
(con disperazione)
No... non voglio morir!... Amore, aita!
(entra Des Grieux precipitosamente, Manon gli cade fra le braccia)
Fra le tue braccia, amore!
L'ultima volta!...
(sforzandosi a sorridere e simulando speranza)
Apporti
tu la novella lieta?
DES GRIEUX
(con immensa tristezza)
Nulla rinvenni... l'orizzonte nulla
mi rivelò... lontano
spinsi lo sguardo invano...
MANON
Muoio: scendon le tenebre:
su me la notte scende.
DES GRIEUX
(con passione infinita)
Un funesto delirio
ti percote, t'offende...
Posa qui dove palpito,
in te ritorna ancor!
MANON
(con intensa passione)
Io t'amo tanto... e muoio!...
Già la parola... manca
al mio voler... ma posso
dirti che t'amo tanto!...
Oh! amore, ultimo incanto,
ineffabile ebbrezza!
O mio estremo desir...
(con calore)
io t'amo, t'amo tanto!
(cade lentamente, mentre Des Grieux cerca ancora di sostenerla fra le sue braccia)
DES GRIEUX
(le tocca il volto, poi fra sé, atterrito)
(Gelo di morte!)
(piangendo)
Dio,
l'ultima speme infrangi.
MANON
(dolorosamente con molta passione)
Mio dolce amor, tu piangi...
non è di lagrime...
ora di baci è questa;
il tempo vola... baciami!
DES GRIEUX
(con grande passione)
O immensa
delizia mia... tu fiamma
d'amore eterna...
MANON
(febbrilmente)
La fiamma si spegne...
Parla, deh! parla... ahimè! Più non t'ascolto...
(affannosamente)
Qui, qui, vicino a me, voglio il tuo volto...
Così... così... mi baci... ancor ti sento...
DES GRIEUX
(con disperazione)
Senza di te... perduto...
ti seguirò!
MANON
(con ultimo sforzo, solennemente imperiosa)
Non voglio!
Addio... cupa è la notte... ho freddo...
(con ineffabile dolcezza, sorridendo)
Era amorosa
la tua Manon? Rammenti?
(affannando)
Dimmi... la luminosa
mia giovinezza? Il sol... più non... vedrò...
DES GRIEUX
(colla massima angoscia)
Mio dio!
MANON
(con voce debolissima)
Le mie colpe... travolgerà l'oblio...
ma... l'amor mio... non muore...
Muore. - Des Grieux, pazzo di dolore, scoppia in un pianto convulso, poi cade svenuto sul corpo di Manon.
Fine del libretto.
Generazione pagina: 18/09/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
(W)