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Luisa Miller

LUISA MILLER

Melodramma tragico.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

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Libretto di Salvadore CAMMARANO.
Musica di Giuseppe VERDI.

Prima esecuzione: 8 dicembre 1849, Napoli.


Personaggi:

Il conte WALTER

basso

RODOLFO suo figlio

tenore

Federica DUCHESSA d'Ostheim, nipote di Walter

contralto

WURM castellano di Walter

basso

MILLER vecchio soldato in ritiro

baritono

LUISA sua figlia

soprano

LAURA contadina

mezzosoprano

Un CONTADINO

tenore


Damigelle di Federica, Paggi, Familiari, Arcieri, Abitanti del villaggio.


L'avvenimento ha luogo nel Tirolo, nella prima metà del secolo XVII.

Atto primo

L'amore.

[N. 1 - Sinfonia]

Scena prima

Ameno villaggio. Da un lato la modesta casa di Miller, dall'altro rustica chiesetta: in lontananza, ed attraverso degli alberi, le cime del castello di Walter.
Un'alba limpidissima di primavera è sull'orizzonte: gli Abitanti del villaggio si adunano per festeggiare il dì natalizio di Luisa. Laura è fra essi.

[N. 2 - Introduzione]

CORO E LAURA

Ti desta, Luisa, regina de' cori;

i monti già lambe un riso di luce:

d'un giorno sì lieto insiem con gli albori

qui dolce amistade a te ne conduce;

leggiadra è quest'alba sorgente in aprile,

ma come il tuo viso, leggiadra non è:

è pura, soave quest'aura gentile,

pur meno è soave, men pura di te.

Scena seconda

Luisa, Miller, e detti.

MILLER

Ecco mia figlia...

LUISA

O care amiche...

CORO

Il cielo

a te sia fausto.

LAURA

In breve

ad invocarlo uniti andrem nel tempio.

MILLER

Il vostro affetto dal mio ciglio esprime

pianto di tenerezza...

Al cor paterno è sacro

il dì che spunta... esso mi diè Luisa!

(abbracciandola)

LUISA

Padre!... ~

(volgendosi d'intorno inquieta)

Né giunge ancor!... Da lui divisa

non v'ha gioia per me!

MILLER

Figlia, ed amore,

appena desto in te, sì vive fiamme

già spande! Oh! mal non sia

cotanto amor locato!

(Luisa vorrebbe parlare)

Del novello

signor qui giunto nella corte ignoto

a tutti è questo Carlo.

Io temo!

LUISA

Non temer: più nobil spirto,

alma più calda di virtù non mai

vestì spoglia mortal. M'amò... l'amai.

Cavatina

Lo vidi, e 'l primo palpito

il cor sentì d'amore;

mi vide appena, e il core

balzò del mio fedel.

Quaggiù si riconobbero

nostr'alme in rincontrarsi

formate per amarsi

iddio le avea in ciel!

CORO E LAURA

Luisa, un pegno ingenuo

dell'amistade accetta.

(presentandole tutti, prima le donne, poi gli uomini, un mazzettino di fiori)

LUISA

Grata è quest'alma, o tenere

compagne!... Ah!...

(scorgendo un giovane cacciatore, che anch'esso fra gli altri le porge i suoi fiori)

Scena terza

Rodolfo, e detti.

RODOLFO

Mia diletta...

MILLER

(turbato)

(Desso!)

RODOLFO

(andando verso Miller)

Buon padre!...

LUISA

Abbraccialo,

t'ama qual figlio.

RODOLFO

(salutando i contadini)

Amici.

(a Luisa)

Sei paga?

LUISA

Di letizia

colma son io!

LAURA E CORO

Felici

appien vi rende amore.

LUISA E RODOLFO

Appien felici? È ver!...

A te dappresso il cuore

non vive che al piacer.

LUISA E RODOLFO

T'amo d'amor ch'esprimere

mal tenterebbe il detto!...

Né gel di morte spegnere

non può sì ardente affetto;

ha i nostri cori un dio

di nodo eterno avvinti,

e sulla terra estinti

noi ci ameremo in ciel!

MILLER

(Non so qual voce infausta

entro il mio cor favella...

Misero me, se vittima

d'un seduttor foss'ella!

Ah! non voler, buon dio,

che a tal destin soccomba...

mi schiuderia la tomba

affanno sì crudel!)

CORO E LAURA

Un'alma, un sol desio

ad ambo avvia il petto!

Mai non si vide affetto

più ardente, più fedel!

(odesi la sacra squilla)

CORO E LAURA

Udiste? I bronzi squillano:

andiam, ne invita il ciel.

(tutti entrano nel tempietto; Miller li segue lentamente, ed è già presso a toccare il sacro limite, quando alcuno lo arresta)

Scena quarta

Wurm, e detti.

[N. 3 - Scena ed aria]

WURM

Ferma ed ascolta.

MILLER

Wurm!...

WURM

Io tutto udia!...

Furor di gelosia

m'arde nel petto!... Amo tua figlia... eppure,

un anno volge, io la sua man ti chiesi:

non dissentisti, ed or che più fortuna

a me spira seconda, or che il novello

signor più che l'estinto

m'è largo di favor, tu la promessa

calpesti, ed osi!...

MILLER

Ah! cessa!

Il mio paterno assenso

promisi, ove la figlia

t'avesse amato.

WURM

E non potevi forse

alle richieste nozze

astringerla? Non hai

dritto sovr'essa tu?...

MILLER

Che dici mai?

Aria

Sacra la scelta è d'un consorte,

esser appieno libera deve;

nodo che sciorre sol può la morte

mal dalla forza legge riceve.

Non son tiranno, padre son io,

non si comanda de' figli al cor.

In terra un padre somiglia iddio

per la bontade, non pe 'l rigor.

WURM

Costarti, o vecchio debole,

caro il tuo cieco affetto

dovrà, ben caro!

MILLER

Spiegati.

WURM

Sotto mendace aspetto

il preferito giovine

si mostra a voi.

MILLER

Fia vero?...

E tu conosci?...

WURM

Apprendilo:

ei figlio è dell'altero

Walter!

MILLER

O ciel!... ~ Dicesti

figlio?...

WURM

Del tuo signor.

Addio.

MILLER

Pur...

WURM

M'intendesti.

(parte)

MILLER

Ei m'ha spezzato il cor!...

(rimane silenzioso qualche momento, come oppresso dal dolore)

Ah! fu giusto il mio sospetto!...

Ira e duol m'invade il petto!...

D'ogni bene il ben più santo,

senza macchia io vo' l'onor. ~

D'una figlia il don soltanto,

ciel mi festi, e pago io son,

ma la figlia, ma il tuo dono

serba intatto al genitor.

D'ogni bene il ben più santo

senza macchia io vo' l'onor. ~

(parte)

Scena quinta

Sala nel castello di Walter, con porta in fondo.
Walter e Wurm. Alcuni Famigliari, che rimangono al di là della soglia.

[N. 4 - Scena ed aria]

WALTER

(inoltrandosi, seguìto da Wurm)

Che mai narrasti!... Ei la ragione a dunque

smarrì!

WURM

Signor, quell'esaltato capo

voi conoscete.

WALTER

(agitato)

La Duchessa intanto

mi segue!... ~ Digli ch'io lo bramo.

(Wurm si ritira co' servi)

WALTER

Ah! tutto

m'arride... tu, mio figlio, tu soltanto

osi!... La tua felicità non sai

quanto mi costi!...

(è preso da subito timore)

Oh! mai no 'l sappia, mai!

(coprendosi il viso d'ambo le mani. Lungo silenzio)

Aria

Il mio sangue, la vita darei

per vederlo felice, possente!...

E a' miei voti, agli ordini miei

si opporrebbe quel cor sconoscente? ~

Di dolcezze l'affetto paterno

a quest'alma sorgente non è...

Pena atroce, supplizio d'inferno

dio sdegnato l'ha reso per me.

(entra Rodolfo)

Scena sesta

Rodolfo, e detto.

RODOLFO

Padre...

WALTER

M'abbraccia. ~ Portator son io

di lieto annunzio. Federica in breve

sarà tua sposa.

RODOLFO

O cielo!...

WALTER

Insiem cresciuti

nel tetto istesso, più di te quel core

apprezzar chi potria? Come l'offerta

della tua man le feci, ebbra di gioia

mi rivelò ch'ella per te nudria

segreta fiamma, pria

che il paterno comando

al duca la stringesse.

RODOLFO

(O me perduto!...)

WALTER

Fra l'armi estinto quel guerrier canuto,

il nome, ed il retaggio

a lei ne resta, a lei cui man d'amica

porge l'augusta donna

che preme il trono di Lamagna. Il varco

s'apre a te della corte!

RODOLFO

Ambiziose

voglie non alimento

in cor, t'è noto!

WALTER

In questo debil core

trema che il guardo mio non scenda.

RODOLFO

Io voglio

a te scoprirlo...

(odonsi lieti suoni)

[N. 5 - Recitativo e coro]

WALTER

Taci... È la Duchessa!...

RODOLFO

O padre!...

WALTER

Incontro ad essa

moviam, quindi le nozze

chiederne a te s'aspetta...

RODOLFO

E credi?... E speri?...

WALTER

Obbedisci... Son leggi i miei voleri!

Scena settima

La Duchessa entra con séguito di Damigelle, Paggi, Famigliari, Arcieri.

CORO

Quale un sorriso d'amica sorte,

gentil, venite, fra queste porte.

È senz'orgoglio in voi bellezza,

è senza fasto in voi grandezza.

Ma pur modesta siccome bella

nacque la rosa ad olezzar.

La pudibonda romita stella

è destinata a sfolgorar.

DUCHESSA

(nella più viva commozione)

Congiunti!... Amici miei!...

WALTER

Nobil signora!...

(la Duchessa gettasi amorosamente fra le sue braccia)

Bella nipote, il mio Rodolfo implora

l'onor di favellarti.

Io la bandita caccia

intanto affretterò. ~ M'udisti?

(piano al figlio; ad un suo cenno tutti partono con esso. Rodolfo e la Duchessa rimangono soli)

[N. 6 - Recitativo e duetto]

RODOLFO

(È d'uopo

al suo cuor generoso

fidarsi appien.) Duchessa...

DUCHESSA

Duchessa tu m'appelli!

Federica son io... non ho cessato

per te d'esserla mai!...

Se cangiò la fortuna, io non cangiai.

Dall'aule raggianti di vano splendor

al tetto natio volava il desir!

Là dove sorgea dal vergin mio cor

la prima speranza, il primo sospir!

RODOLFO

Degl'anni primieri le gioie innocenti

con me dividesti, divisi con te...

Le pene segrete degl'anni più ardenti

or deggio svelarti, prostrato al tuo piè.

DUCHESSA

Deh! sorgi, Rodolfo, tu sembri turbato!...

RODOLFO

Non giova negarlo... pur troppo lo sono.

DUCHESSA

Ah! parla!...

RODOLFO

M'astringe un padre spietato

di fallo non mio a chieder perdono...

DUCHESSA

Che intendo!

RODOLFO

Sì vaga, sì eccelsa consorte

a me destinata il cielo non ha...

DUCHESSA

Oh! spiegati.

RODOLFO

Ad altra m'avvince la sorte...

DUCHESSA

Ad altra!...

RODOLFO

Giurai...

DUCHESSA

Ad altra!...

RODOLFO

Pietà!...

Deh! la parola amara

perdona al labbro mio!...

Potea condurti all'ara,

mentir, dinanzi a dio?

Pria d'offrirti un core

che avvampa d'altro amore,

la destra mia traffiggerlo

a' piedi tuoi saprà!

DUCHESSA

Arma, se vuoi, la mano,

in sen mi scaglia il brando.

M'udrai, crudele, insano,

te perdonar spirando;

ma da geloso core

non aspettar favore:

amor sprezzato è furia

che perdonar non sa.

(partono da opposte vie)

Scena ottava

Interno della casa di Miller. Due porte laterali: una mette alla stanza di Miller, l'altra a quella di Luisa; accanto alla prima pende una spada e una vecchia assisa da soldato; nel prospetto l'ingresso e una finestra da cui scorgesi una parte della chiesetta.
Odonsi per le montagne e le vallate circostanti grida, e rimbombo di strumenti da caccia.
Voci in lontananza.

[N. 7 - Finale primo]

CACCIATORI

Sciogliete i levrieri... ~ spronate i destrieri...

allegra, gioconda la caccia sarà... ~

Si cingan le selve... ~ snidiamo le belve...

la preda è sicura, fuggir non potrà...

Scena nona

Luisa, quindi Miller.

LUISA

(accostandosi alla finestra)

No 'l veggo... allontanarsi dalla caccia

e qui venir promise...

(entra Miller e si getta sopra una seggiola)

O padre mio!

Che fu?... Sembri agitato!...

MILLER

Il mio timore

non era vano... sei tradita!

(sorgendo)

LUISA

Io?... Come?...

Narra...

MILLER

Sembianza e nome

colui mentì!...

LUISA

Carlo?... Fia ver?...

MILLER

Del conte

di Walter figlio, qual comanda il padre,

egli a stringer si appresta

splendide nozze...

LUISA

Ria menzogna è questa...

esser non puote...

MILLER

Dal castello io vengo...

giunta è la sposa...

LUISA

Taci...

Uccider vuoi tua figlia?...

MILLER

Un seduttore

accolse dunque il tetto mio?

(aggirandosi per la stanza pieno d'ira, trovasi dinanzi alla sua vecchia divisa)

Per questa

d'onore assisa, che il mio petto un giorno

coprì, vendetta io giuro!...

LUISA

(spaventata)

Padre!...

Scena decima

Rodolfo, e detti.

RODOLFO

(ancor sulla soglia, donde ha udito l'ultima parte del colloquio)

Luisa, non temer...

(Miller fa un passo per andargli incontro, la figlia si frappone)

(avanzandosi)

Non furo

bugiarde le promesse

di questo labbro... Il velo

ben veggo è tolto; ma cangiato il nome,

è sempre il cor lo stesso.

MILLER

Che intendi?...

LUISA

Ahimè!

RODOLFO

(pone Luisa in ginocchio a' piedi di Miller, e prostratosi anch'esso, stringendo nella sua la destra di lei, esclama con passione)

Sono

tuo sposo! Il padre testimone e dio

chiamo del giuramento.

MILLER

Ahi, sconsigliato!...

E chi sottrarci all'ira

potrà del conte?

LUISA

Io gelo!...

RODOLFO

(solennemente)

A me soltanto e al cielo

arcan tremendo è manifesto! Arcano

che da me rivelato, a piè cadermi

farebbe il conte!

LUISA

Alcun s'avanza...

RODOLFO

(che si è portato verso la soglia)

È desso!...

Mio padre!...

LUISA

Ah!... Son perduta!...

MILLER

Egli?... Egli stesso?...

Scena undicesima

Walter, e detti.

RODOLFO

Tu, signor, fra queste soglie!...

A che vieni?

WALTER

A che? No 'l rese

lo spavento che vi coglie

assai chiaro, assai palese?

Del mio dritto vengo armato

a stornar colpevol tresca.

LUISA E MILLER

Che!...

RODOLFO

L'accento scellerato

più dal labbro mai non t'esca! ~

Puro amor ne infiamma il petto...

oltraggiarlo ad uom non lice.

WALTER

Puro amor, l'amore abbietto

di venduta seduttrice? ~

LUISA, MILLER E RODOLFO

Ah!...

(Luisa cade fra le braccia del padre: Rodolfo snuda la spada)

RODOLFO

La vita mi donasti!

(ripone il ferro)

Lo rimembra... t'ho pagato

ora il dono!

MILLER

(che ha posto Luisa sopra una sedia)

A me portasti

grave insulto!... Io fui soldato!...

Trema...

LUISA

(levandosi)

Oh dio!

MILLER

Mi ribollisce

nelle vene il sangue ancor...

WALTER

Ardiresti?...

MILLER

Tutto ardisce

padre offeso nell'onor!...

WALTER

Folle, or or ti pentirai

dell'audacia!... Olà!

Scena dodicesima

Accorre un drappello d'Arcieri, seguìto da Laura e da molti Contadini.

ARCIERI

Signore?...

LUISA

Giusto ciel!...

LAURA E CONTADINI

Che avvenne mai?...

RODOLFO

E potresti, o genitore?...

LAURA E CONTADINI

Ei suo figlio!...

WALTER

Arretra, insano!...

RODOLFO

Odi prima...

WALTER

Udir non vo'.

Ambo in ceppi...

(accennando Miller e Luisa agli arcieri)

LAURA, RODOLFO E CONTADINI

Ah!

MILLER

Disumano!

LUISA

(cadendo alle ginocchia di Walter)

Al tuo piè...

MILLER

(rialzandola)

Prostrata!... No!

Fra i mortali ancora oppressa

non è tanto l'innocenza,

che si vegga genuflessa

d'un superbo alla presenza.

A quel dio ti prostra innante

de' malvagi punitor,

non a tal che ha d'uom sembiante,

e di belva in petto il cor.

RODOLFO

Foco d'ira è questo pianto...

cedi... cedi all'amor mio...

Non voler quel nodo infranto,

che tra noi formava iddio...

Negro vel mi sta sul ciglio!...

Ho l'inferno in mezzo al cor!...

Un istante ancor son figlio!...

Un istante ho padre ancor!

WALTER

Tu piegarti, tu, non io,

devi o figlio, cieco, ingrato:

il mio cenno, il voler mio

è immutabil come il fato! ~

Fra il suo core e il cor paterno

frapponeste un turpe amor...

(a Miller e Luisa)

Non può il ciel, non può l'inferno

involarvi al mio furor!

LUISA

(alzando al cielo gli occhi lagrimosi)

Ad immagin tua creata,

o signore, anch'io non fui?

E perché son calpestata

or qual fango da costui?

Deh! mi salva... deh! m'aita...

deh! non m'abbia l'oppressor...

Il tuo dono, la mia vita

pria ripigliati, signor!

LAURA E CONTADINI

(Il suo pianto al pianto sforza!...

Il suo duolo spezza il cor!...)

ARCIERI

Obbedirlo a tutti è forza!

Egli è padre, egli è signor! ~

WALTER

(agli arcieri)

I cenni miei si compiano.

RODOLFO

(mettendosi innanzi a Luisa col ferro sguainato)

Da questo acciar svenato

cadrà chi temerario

s'avanza...

WALTER

Forsennato!...

(prende Luisa e la spinge fra gli arcieri)

In me lo scaglia.

RODOLFO

O rabbia!...

Se tratta è fra catene

la sposa mia, nel carcere

giuro seguirla.

WALTER

Ebbene,

la segui.

RODOLFO

Ah! pria che l'abbiano

quei vili in preda, il core

io le trapasso.

(lanciandosi fra gli arcieri, e mettendo la punta della spada sul petto di Luisa)

WALTER

Uccidila.

Che tardi?

RODOLFO

O mio furore!...

Tutto tentai... non restami

che un infernal consiglio...

se crudo, inesorabile

tu rimarrai col figlio... ~

(all'orecchio di Walter, con terribile accento)

Trema! ~ Svelato agl'uomini

sarà dal labbro mio

come giungesti ad essere

conte di Walter!

(esce rapidamente)

WALTER

(sembra colpito da folgore)

Dio!...

Rodolfo... m'odi... arrestati...

(Tutto m'ingombra un gel!...)

Costei lasciate... è libera...

(convulso e pallido in volto più della morte, cerca raggiungere il figlio)

LAURA, CONTADINI E ARCIERI

Fia ver!...

LUISA E MILLER

Pietoso ciel!...

(gli arcieri partono; Luisa cade in ginocchio mezzo svenuta; gli altri le accorrono d'intorno)

Atto secondo

L'intrigo.

Scena prima

Interno della casa di Miller.
Laura e Contadini, poi Luisa.

[N. 8 - Coro, scena ed aria]

LAURA E CORO

(accorrendo agitati)

Ah! Luisa, Luisa, ove sei?...

LUISA

(uscendo)

Chi m'appella?...

(notando lo smarrimento che si mostra negli atti e nel volto di ognuno)

Voi certo recate

tristo annunzio!

LAURA

Purtroppo!...

CORO

E tu déi

ascoltarlo...

LUISA

Parlate... parlate...

LAURA E CORO

Al villaggio dai campi tornando

della roccia per ripido calle,

un fragor, che veniasi accostando,

a noi giunse dall'ima convalle;

eran passi e minacce d'armati,

cui d'ambascia una voce frammista;

al ciglion della rupe affacciati

ne colpì deplorabile vista!...

Crudi sgherri traenti un vegliardo

fra catene!...

LUISA

Ah! mio padre!...

LAURA E CORO

Fa' cor...

Avvi un giusto, un possente che il guardo

tien rivolto sui miseri ognor!

LUISA

(rimasta oppressa dal cordoglio, scuotesi ad un tratto, e s'incammina per uscire)

O padre, o padre mio!...

LAURA

Dove?...

LUISA

Al castello...

TUTTI

Wurm!

Scena seconda

Wurm, e detti.

WURM

(a Luisa)

Ascoltarmi è d'uopo.

(ai contadini che partono)

Uscite.

LUISA

(Io gelo!)

WURM

Il padre tuo...

LUISA

Finisci.

WURM

Langue in dura prigion.

LUISA

Reo di che fallo?

WURM

Ei, del conte vassallo,

farlo d'oltraggi e di minacce segno

ardì! Grave il delitto,

grave la pen fia!

LUISA

D'interrogarti

io tremo!...

WURM

Che val tacerlo?

Sul canuto suo crin pende la scure.

LUISA

Ah!... Taci... Taci!...

WURM

Eppure,

tu puoi salvarlo.

LUISA

Io?... Come?

WURM

A te m'invia

l'offeso conte: un foglio

vergar t'impone, e prezzo

ne fia lo scampo di tuo padre.

LUISA

Un foglio?...

WURM

(accennando a Luisa una tavola, su cui v'ha l'occorrente per scrivere)

Scrivi!

(dettando)

«Wurm, ~ io giammai

Rodolfo non amai...»

(Luisa guarda Wurm un istante, quindi abbassa gli occhi come rassegnata al sacrificio, e scrive)

«Il suo lignaggio erami noto, ~ e volli

stringerlo fra mie reti...»

LUISA

E deggio?...

WURM

Déi

salvar tuo padre.

(Luisa scrive)

WURM

«Ambizion mi vinse ~

tutto svanì... ~ Perdona. ~

Ritorno al primo affetto, ~

e di Rodolfo ad evitar gli sdegni, ~

come la notte regni,

vieni, ed insieme fuggirem.»

LUISA

Che!...

WURM

Scrivi!

LUISA

E segnar questa mano

potrebbe l'onta mia?...

(sorgendo con indignazione)

Lo speri invano.

Aria

Tu puniscimi, o signore,

se t'offesi, e paga io sono,

ma de' barbari al furore

non lasciarmi in abbandono.

A scampar da fato estremo

innocente genitor

chieggon essi... ~ a dirlo io fremo! ~

della figlia il disonor!

WURM

Qui nulla s'attenta imporre al tuo core;

tu libera sei. Ti lascio.

(in atto di partire)

LUISA

(trattenendolo)

Spietato!...

E il misero vecchio?

WURM

(freddamente)

L'udisti: egli muore.

LUISA

E libera io sono!

(torcendosi convulsivamente le mani, quindi si accosta alla tavole e scrive)

Il foglio è vergato.

(lo dà a Wurm)

WURM

(dopo averlo letto)

Sul capo del padre, spontaneo lo scritto,

Luisa, mi giura che all'uopo dirai.

LUISA

Lo giuro!

WURM

Un sol cenno ancor t'è prescritto.

LUISA

Io t'odo.

WURM

Al castello venirne dovrai,

ed ivi al cospetto di nobil signora

accesa mostrati... di Wurm.

LUISA

Di te?...

WURM

Acerba è la prova!

LUISA

No.

WURM

Duolmi!...

LUISA

Ed allora?...

WURM

Allora...

LUISA

Mio padre?...

WURM

Fia salvo.

LUISA

Mercé. ~

(un sorriso diabolico spunta sul labbro di Wurm)

A brani, a brani, o perfido

il cor tu m'hai squarciato!

(prorompendo)

Almen t'affretta a rendermi

il padre, il padre sventurato...

Di morte il fero brivido

tutta m'invade omai...

Mi chiuda almeno i rai

la man del genitor!

WURM

Coraggio: il tempo è farmaco

d'ogni cordoglio umano.

Di stringer la tua mano

speranza nutro ancor.

Scena terza

Il castello: appartamenti di Walter.
Walter.

[N. 9 - Recitativo, scena e duetto]

WALTER

Egli delira: sul mattin degli anni

vinta da cieco affetto

spesso è ragion! Del senno empia il difetto

pe 'l figlio il padre! ~ L'opra mia si compia...

nulla cangiar mi debbe:

esser pietoso crudeltà sarebbe.

Scena quarta

Wurm, e detto.

WALTER

Ebben?...

WURM

Tutte apprestai

della trama le fila.

WALTER

Oh! di': Luisa?...

WURM

Come previdi già, vinta, conquisa

da crudele spavento,

alle minacce s'arrendea; per calle

recondito qui tratta

verrà.

WALTER

Ma il foglio?...

WURM

Compra man recarlo

deve a Rodolfo; la vittoria è certa.

Eppur dal primo assalto

qual poter vi respinse io non intendo!

WALTER

Inatteso periglio!...

Del figlio una minaccia!... Ingrato figlio!...

Duetto

L'alto retaggio non ho bramato

di mio cugino, che sol per esso!...

Ad ottenerlo, contaminato

mi son pur troppo di nero eccesso!...

WURM

In punto feci del mio signore

nel palesarvi la mente ascosa!

A me, cui sempre fidava il core,

scovrì la scelta ei d'una sposa...

WALTER

Timori nacquero in me ben tristi!...

WURM

Aver quel nodo figli potea!...

WALTER

Ad acquetarmi tu suggeristi

orribil mezzo!...

WURM

Varcar dovea

l'irta foresta notturno il conte...

Noi l'appostammo, e...

WALTER

Non seguir...

Sento drizzarsi le chiome in fronte!

Tutto il mio sangue rabbrividir!...

WURM

È ver, che giova parlar d'evento

cui notte eterna fra' suoi misteri,

ha già sepolto?

WALTER

Sepolto?...

WURM

Spento

il sire antico da' masnadieri,

qual noi spargemmo, tutti han creduto...

WALTER

Non tutti!

(sorpresa e turbamento di Wurm)

Al rombo mio figlio accorse

dell'armi nostre... Non era muto

ancor quel labbro!...

WURM

Che intendo!... Ah! Forse?...

WALTER

In quel supremo, terribil punto

Walter nomava!...

WURM

Chi?

WALTER

Gli assassini!

WURM

O me perduto!

WALTER

Sol tu? Congiunto

non t'ha satanno a' miei destini?

O meco incolume sarai, lo giuro,

o sul patibolo verrò con te.

WURM

(Più questo capo non è sicuro!...

Potria del ceppo cadere a piè!)

WALTER

Vien la Duchessa!

(ad un segno di Walter, Wurm si ritira)

Scena quinta

La Duchessa, e detto.

[N. 10 - Scena e quartetto]

DUCHESSA

Conte...

WALTER

Il detto mio confermo:

di Rodolfo nel sen, qual d'un infermo

il delirio, s'apprese

amor che spento fia...

DUCHESSA

Spento?...

WALTER

Ed in breve.

DUCHESSA

Io temo!...

WALTER

Indarno: di Luisa il core

mai Rodolfo non ebbe;

d'altri è colei.

DUCHESSA

Fia vero?... E chi potrebbe

attestarlo?

WALTER

Ella stessa.

DUCHESSA

Ella!...

WALTER

Qual tu chiedesti

qui fu condotta.

DUCHESSA

Già!...

WALTER

Non lo vedesti?

Scena sesta

La Duchessa siede, cercando ricomporsi dal suo turbamento.
Walter apre una porta segreta, donde esce Luisa, accompagnata da Wurm.

Quartetto

WALTER

Presentarti alla Duchessa

puoi Luisa ~ Intendi?

DUCHESSA

(con sussiego)

Appressa.

WURM

(piano a Luisa)

Ti rammenta in qual periglio

è tuo padre!

LUISA

(s'avanza)

(O mio terror!...)

DUCHESSA

(Dolce aspetto!... Il volto, il ciglio...

tutto spira in lei candore!)

LUISA

(A costei sarà concesso,

quanto il ciel m'avea promesso!)

DUCHESSA

Par che manchi in te coraggio

d'erger gl'occhi al mio sembiante!

WALTER

Ella nata in un villaggio!...

WURM

D'alta dama or tratta innante!...

LUISA

(Rea fucina d'empie frodi

son costor!...)

DUCHESSA

(sorgendo ed accostandosi a Luisa)

Luisa, m'odi.

Farmi puote un sol tuo detto

sventurata, o appien felice!

Non mentir!... Ma no, l'aspetto

non hai tu di mentitrice!

LUISA

(Chi soffrì maggior affanno!...)

DUCHESSA

(prendendo Luisa per mano, ed affiggendole lo sguardo negli occhi)

Ami tu?

LUISA

(Destin tiranno!...)

Amo.

DUCHESSA

E chi? Chi?

LUISA

Wurm!

(mostrandolo. Wurm s'inchina modestamente)

(Indegno!)

DUCHESSA

Ma Rodolfo?...

LUISA

Fra noi venne

sconosciuto... A qual disegno

io lo ignoro...

DUCHESSA

E non ottenne

mai d'amor lusinghe, accenti

da Luisa?

LUISA

(Quai momenti!...)

DUCHESSA

Di'.

LUISA

No! Mai.

DUCHESSA

(La speme in core

mi si avviva!...)

LUISA

(Esulta!)

(freme di gelosia)

DUCHESSA

Parmi!...

Sì... cangiasti di colore!...

Ah! che fia?... Non ingannarmi!...

Non tradir te stessa!...

LUISA

(O cielo!)

WALTER

(Oserebbe?...)

DUCHESSA

Parla...

WURM

(Io gelo!)

DUCHESSA

Dell'arcano squarcia il manto...

se un arcano in sen tu chiudi.

LUISA

Io...

(in procinto di svelare il segreto)

DUCHESSA

Favella.

WALTER

Sì, per quanto

ami il padre!

LUISA

(reprimendosi ad un tratto)

(Il padre!...)

(gli sguardi di Walter e di Wurm stanno immobili sopra Luisa)

LUISA

(O crudi!...)

WURM

Via, che tardi?

DUCHESSA

Ebben?...

LUISA

Lo stesso

da Luisa udrete ognor,

(accennando Wurm)

che alimento sol per esso

fido, immenso, ardente amor!

(Come celar le smanie

del mio geloso amore?...

Ahimè, l'infranto core

più reggere non può!...

Se qui rimango, esanime

a' piedi suoi cadrò!)

DUCHESSA

(Un sogno di letizia

par quel ch'io veggo e sento!...

No, mai sì gran contento

quest'alma non provò!...

Frena, mio core, i palpiti,

o di piacer morrò.)

WALTER E WURM

(notando la gioia che si manifesta in volto alla Duchessa)

(Pinto ha di vivo giubilo

il sorridente viso!

Fortuna in quel sorriso

propizia balenò!...

Ben io fermarla, e stringerne

l'infido crin saprò.)

(la Duchessa si ritira, seguita da Walter; Wurm riconduce Luisa per l'uscio segreto)

Scena settima

Giardino pensile del castello. Porta nel fondo che mette agli appartamenti di Rodolfo.
Rodolfo viene precipitoso da un appartamento. Ha il foglio di Luisa tra le mani; un Contadino lo segue.

[N. 11 - Scena ed aria]

RODOLFO

Il foglio dunque?...

CONTADINO

Io tutto

già vi narrai!

RODOLFO

Mi giova

udirlo ancor.

CONTADINO

Segreta e viva prece

a man giunte mi fece

Luisa, onde recarlo

a Wurm...

RODOLFO

E d'evitar la mia presenza...

CONTADINO

Mi ripeté più volte.

Sospetto incerto di non so qual trama,

e speme di mercede

a voi m'han tratto.

RODOLFO

(gettandogli una borsa)

Esci.

(il Contadino si ritira)

Olà?

(comparisce un servo)

Wurm.

(il servo parte)

Oh! fede

negar potessi agl'occhi miei!... Se cielo

e terra, se mortali

e celesti attestarmi

volesser ch'ella non è rea ~ mentite! ~

io risponder dovrei ~ tutti mentite...

(mostrando il foglio)

Son cifre sue! ~ Tanta perfidia!... Un'alma

sì nera! sì mendace!...

Ben la conobbe il padre!... Io cieco, audace

osai!... ~ Ma dunque i giuri,

le speranze, la gioia,

le lagrime, l'affanno?...

Tutto è menzogna, tradimento, inganno! ~

Aria

Quando le sere al placido

chiaror d'un ciel stellato,

meco figgea nell'etere

lo sguardo innamorato,

e questa mano stringermi

dalla sua man sentia...

Ah!... mi tradia!...

Allor, ch'io muto, estatico

da' labbri suoi pendea,

ed ella in suon angelico,

«Amo te sol» ~ dicea,

tal che sembrò l'empireo

aprirsi all'alma mia!...

Ah!... mi tradia!...

Scena ottava

Wurm, e detto.

WURM

Di me chiedeste?

RODOLFO

Appressati. ~

Leggi.

(gli porge il foglio: quando Wurm ha finito di leggere lo riprende)

Ad entrambi è questa

ora di morte.

WURM

(Oh!...)

RODOLFO

Scegliere

tu déi.

(presentandogli due pistole)

WURM

Signor...

(cercando allontanarsi)

RODOLFO

T'arresta...

(ponendogli fra le mani una delle armi)

Meco ad un punto solo

spento cader al suolo

t'è forza...

(inarcando la pistola)

WURM

(Inferno aiutami!...)

(fa qualche celere passo verso il fondo, e scarica la pistola in aria)

Scena nona

Accorrono d'ogni parte Armigeri e Famigliari, quindi Walter.

CORO

Che avvenne?... O ciel!

RODOLFO

Codardo!

(Wurm confondendosi tra i sopravvenuti, sparisce)

RODOLFO

L'ali ha viltade!

CORO

Orribile

d'ira vi splende il guardo!...

WALTER

Rodolfo!...

RODOLFO

Padre!...

WALTER

O dio!

Calmati!...

RODOLFO

Ah! padre mio!

(cade ai piedi del padre)

WALTER

Deh! Sorgi... M'odi... Abomino

il mio rigor crudele...

Abbia virtude un premio...

Cedo: alla tua fedele

porgi la man...

RODOLFO

Che ascolto!

Tu vuoi?...

WALTER

Gioisci!...

RODOLFO

Ah! stolto

io diverrò!...

(s'aggira disperato per la scena)

CORO

Quai smanie!...

WALTER

Figlio!... Né pago sei?

RODOLFO

Pago?...

WALTER

Sperai...

RODOLFO

Compiangimi!...

Tradito m'ha colei!

WALTER

Tradito!...

RODOLFO

A me t'affretta

o morte!

WALTER

No... vendetta!

RODOLFO

Come?

WALTER

Altre nozze attestino

il tuo disprezzo ad essa!

RODOLFO

Che intendi?

WALTER

All'ara pronuba

conduci la Duchessa.

RODOLFO

Io?... Sì, lo vo'... lo deggio... ~

Che parlo?... Ahimè, vaneggio!...

WALTER

Rodolfo, non pentirti...

RODOLFO

Ove mi sia non so!...

WALTER

T'arrendi a me... tradirti

il padre tuo non può.

RODOLFO

L'ara, o l'avello apprestami...

Al fato io m'abbandono...

Non temo... Non desidero...

Un disperato io sono!...

Or la mia brama volgere

nemmeno al ciel potrei,

ché inferno senza lei

sarebbe il ciel per me!

WALTER

Quell'empio cor dimentica,

quell'alma ingannatrice...

Che un dì sarai felice

promette il padre a te.

CORO

Del genitor propizio

al senno v'affidate...

Nell'avvenir sperate;

eterno il duol non è.

Atto terzo

Il veleno.

Scena prima

La casa di Miller: la finestra è aperta, ed attraverso di essa vedesi il tempietto internamente illuminato.
Luisa scrive presso una tavola, su cui arde una lampada: avvi sulla tavola medesima un cesto con frutta, ed una tazza colma di latte; in un canto della stanza Laura ed altre Paesane, che mestamente contemplano Luisa.

[N. 12 - Scena e coro]

LAURA E CORO

(fra loro)

Come in un giorno solo,

come ha potuto il duolo

stampar su quella fronte

così funeste impronte?

Sembra mietuto giglio

da vomere crudel,

un angiol, che in esiglio

quaggiù mandava il ciel!

LAURA

(accostandosi a Luisa)

O dolce amica, e ristorar non vuoi

di qualche cibo le affralite membra?

LUISA

No...

LAURA

Cedi... all'amistà cedi, Luisa...

LUISA

(sorgendo)

La ripugnanza mia

rispettate... lo imploro. (A questo labbro

più non s'appresserà terreno cibo!

Già col pensier delibo

le celesti dolcezze!...)

(lo sguardo di lei ricorre involontariamente al tempio)

Il tempio, amiche,

perché splende così?

(le contadine confuse guardansi l'un l'altra)

Tacete?

CONTADINE

Ignare

siam...

LAURA

La novella signoria con pompa

sacra inaugura il conte.

LAURA E CORO

Sembra mietuto giglio

da vomere crudel,

un angiol che in esiglio

quaggiù mandava il ciel!

Scena seconda

Miller, e dette.

[N. 13 - Scena e Duetto]

MILLER

Luisa!... Figlia mia!...

(Luisa gettasi nelle sue braccia)

LAURA

Qual casto amplesso

deh! non turbiam... sia testimon soltanto

tra figlia e padre iddio!

(si ritira colle compagne)

MILLER

~ Pallida... mesta sei!...

LUISA

No, padre mio,

tranquilla io son.

MILLER

Del genitore, oh quanto

caro lo scampo a te costava!... Io tutto

da Wurm appresi.

LUISA

Tutto!...

MILLER

All'amor tuo

per me rinunziasti.

LUISA

È ver. (Ma in terra!)

(va lentamente verso la tavola)

MILLER

(Quella calma è funesta!... Il cor mi serra

non so qual rio presagio!...)

(Luisa, che intanto ha piegato il foglio, ritorna presso Miller)

MILLER

Che foglio è questo?

LUISA

Al suo destin prometti,

se m'ami, o padre, che recato ei fia.

MILLER

(guarda fissamente Luisa, poi schiude il foglio e legge)

«Orribil tradimento

ne disgiunse, o Rodolfo... un giuramento

più dir mi toglie... avvi dimora, in cui

né inganno può, né giuro

aver possanza alcuna... ivi t'aspetto...

come di mezzanotte udrai la squilla,

vieni...»

(gli cade il foglio di mano)

Sotto al mio piè il suol vacilla!...

(resta un momento trambasciato e silenzioso, indi volgesi a Luisa con voce tremula)

Duetto

Quella dimora... ~ Mancar mi sento!... ~

Quella dimora saria?...

LUISA

La tomba.

(Miller inorridisce)

Perché t'invade sì gran spavento?

MILLER

Ah!... sul mio capo un fulmin piomba!

LUISA

La tomba è un letto sparso di fiori,

in cui del giusto la spoglia dorme,

sol pei colpevoli, tremanti cori

veste la morte orride forme;

ma per due candide alme fedeli

la sua presenza non ha terror...

È dessa un angelo che schiude i cieli,

ove in eterno sorride amor.

MILLER

Figlia?... ~ Compreso d'orror io sono! ~

Figlia... e potresti... contro... te stessa?...

Pe 'l suicida non v'è perdono!

LUISA

È colpa amore?

MILLER

Cessa... Deh! Cessa...

(s'allontana raccapricciato, e cade sopra un seggio: quindi prorompe in lacrime, sorge, e stretta la figlia per mano le dice con parole rotte dal singhiozzo)

Di rughe il volto... mira... ho solcato...

il crin m'imbianca l'età più greve...

L'amor che un padre ha seminato

ne' suoi tardi anni raccoglier deve...

Ed apprestarmi crudel tu puoi

messe di pianto e di dolor?...

Ah! nella tomba che schiuder vuoi

fia primo a scendere il genitor!

LUISA

Ah! no... ti calma, o padre mio...

Quanto colpevole, ahimè! son io...

Non pianger... m'odi!...

MILLER

Luisa...

LUISA

Il foglio

lacero... annullo...

(facendolo in pezzi)

MILLER

Vuoi dunque?...

LUISA

Io voglio

per te, buon padre, restare in vita...

MILLER

Fia ver?...

LUISA

La figlia, vedi, pentita

al piè ti cade...

MILLER

No, figlia mia...

sorgi... deh! Sorgi!... Qui, sul mio cor...

(la rialza, e se la stringe al seno con tutta l'effusione della tenerezza paterna)

LUISA E MILLER

In quest'amplesso l'anima oblia

quanti martiri provò finor!... ~

LUISA

Però fuggiamo... qui rio periglio

mi cingerebbe...

MILLER

Sano consiglio!...

LUISA

I lumi al sonno chiudi brev'ora...

ancor lontano è troppo il dì.

Come s'appressi la nuova aurora

noi partiremo.

MILLER

Sì, figlia, sì.

(avviasi alla sua stanza, poscia ritorna, ed abbraccia ancora una volta la figlia)

LUISA E MILLER

Andrem, raminghi e poveri,

ove il destin ci porta...

Un pan chiedendo agli uomini

andrem di porta in porta...

Forse talor le ciglia

noi bagnerem di pianto,

ma sempre al padre accanto

la figlia sua starà!...

Quel padre e quella figlia

iddio benedirà!

(Miller entra nelle sue stanze)

(s'avvia lentamente all'opposto lato, quando la sua attenzione è richiamata da sacri accordi che partono dal tempio)

LUISA

Ah! l'ultima preghiera

in questo caro suol dove felice

trassi la vita!... e dove

~ «T'amo» ~ ei mi disse!... Altrove

domani pregherò!

(inginocchiasi; intanto ch'ella è tutta immersa in tacita preghiera, un uomo avvolto in lungo mantello si è fermato sulla porta, un famigliare lo segue)

Scena terza

Rodolfo, e detta.

[N. 14 - Scena, duetto e terzetto finale]

RODOLFO

(sommessamente)

Riedi al castello,

e sappia il padre mio che, presto è il rito,

io qui l'attendo.

(il servo dileguasi)

(Prega!

Ben di pregare è tempo!)

(si trae dal seno un'ampolla, e ne versa il liquore nella tazza. Luisa sorge, e vistosi Rodolfo dinanzi trasalisce)

Hai tu vergato questo foglio?

(spiegandole sott'occhio la lettera scritta a Wurm: Luisa non può rispondere)

Ebbene?...

L'hai... tu... vergato?

(nel ripetere la domanda egli trema in tutta la persona, qual chi aspetta la sentenza di vita o di morte)

LUISA

(con lo sforzo d'un morente che profferisce l'ultima parola)

Sì!...

RODOLFO

(cadendo su d'un seggio)

M'arde le vene...

le fauci... orrido fuoco... Una bevanda...

(accenna verso la coppa; Luisa la porge ad esso)

(dopo aver bevuto)

Amaro è questo nappo.

LUISA

Amaro?...

RODOLFO

Bevi.

(Luisa beve; esso impallidisce e volge altrove lo sguardo)

(Tutto è compiuto!)

LUISA

No...

(silenzio terribile)

RODOLFO

Fuggir tu devi...

Altr'uomo t'attende per seguirti; attende

per seguirmi agli altari

altra donna...

LUISA

Che parli?... Ah dunque!...

RODOLFO

Invano

attendon essi! ~

(percorre a gran passi la stanza, si strappa la ciarpa e la spada, e le getta lungi da sé)

Addio

spada su cui difender l'innocente,

e l'oppresso giurai!...

LUISA

O giusto ciel!... Che hai?...

RODOLFO

Mi... si chiude... il respir!...

LUISA

Deh! qualche stilla

ne suggi ancor... ti fia

ristoro...

(volendo nuovamente offrirgli la tazza)

RODOLFO

Ah! quel che m'offre

par che sappia l'infame!...

LUISA

Rodolfo, e puoi scagliar sì rea parola

contro la tua Luisa?

RODOLFO

Ah! lungi, lungi

da me quel volto lusinghier... quegl'occhi

in cui splende degli astri

raggio più vivo e terso...

Fattor dell'universo,

perché vestir d'angeliche sembianze

un'anima d'inferno?

LUISA

E tacer deggio?

Deggio?...

RODOLFO

T'arretra... In questi

angosciosi momenti

pietade almen d'un infelice, ah! senti!...

(prorompendo in lacrime)

Duetto

LUISA

Piangi, piangi... il tuo dolore

più dell'ira è giusto, ahi quanto!

Oh! discenda sul tuo core

come balsamo quel pianto...

Se concesso al prego mio

è d'alzarsi fino a dio,

otterrò che men funesto

de' tuoi mali sia l'orror.

RODOLFO

Allo strazio ch'io sopporto

dio mi lascia, in abbandono...

No, di calma, di conforto

queste lagrime non sono...

Son le stille, il gel che piomba

dalla volta d'una tomba!...

Gocce son di vivo sangue

che morendo sparge il cor!

(l'oriuolo del castello batte le ore. Rodolfo stringe Luisa per mano)

Donna, per noi terribile

ora squillò... suprema!...

LUISA

Rodolfo!...

RODOLFO

Nel mendacio

che non ti colga, oh, trema!

~ Amasti Wurm?

LUISA

Oh! calmati...

RODOLFO

Guai, se mentisci!... Guai!...

Prima che questa lampada

si spenga, tu starai

dinanzi a dio!

LUISA

Che!... Spiegati...

parla...

RODOLFO

Con me bevesti

la morte!

(additando la coppa: Luisa accenna di cadere, egli la pone sopra un seggio)

Al ciel rivolgiti,

Luisa...

LUISA

(dopo qualche momento sorge come animata da un pensiero)

Tu dicesti

la morte?... Ah! d'ogni vincolo

sciolta per lei son io!...

Il ver disvelo... apprendilo...

Moro innocente!...

RODOLFO

(con ispavento)

O dio!...

LUISA

Avean mio padre i barbari

avvinto fra ritorte...

Ed io...

RODOLFO

Finisci.

LUISA

Io, misera...

onde sottrarlo a morte...

come quel mostro... ~ intendimi... ~

Wurm imponeva a me...

il foglio scrissi.

RODOLFO

Oh fulmine!...

Ed io t'uccisi!...

LUISA

Ahimè!...

RODOLFO

(cacciandosi le mani fra' capelli, e col grido terribile della disperazione)

Maledetto, il dì che nacqui...

il mio sangue... il padre mio...

Fui creato, avverso iddio,

nel tremendo tuo furor!...

LUISA

Per l'istante in cui ti piacqui...

per la morte che s'appressa,

d'oltraggiar l'eterno, ah! cessa...

mi risparmia un tanto orror...

Scena quarta

Miller, e detti.

Terzetto

MILLER

Quai grida intesi?... Chi veggo? Oh cielo!...

RODOLFO

Chi? L'assassino, misero, vedi

del sangue tuo!...

MILLER

Che disse?... Io gelo!...

LUISA

Padre!...

MILLER

Luisa!...

RODOLFO

Ma voglio a' piedi

colui svenarti...

(raccogliendo la spada)

LUISA

Rodolfo... arresta...

già mi serpeggia... la morte... in sen...

(Rodolfo getta la spada sulla tavola, e corre a Luisa)

MILLER

La morte!... Ah!... dite...

RODOLFO

Scampo non resta!...

Un velen bevve!

MILLER

Figlia!... Un velen!...

(colto da quell'ambascia che non ha parola, si slancia verso la figlia, che annoda le braccia al collo paterno)

LUISA

Padre... ricevi l'estremo... addio...

mi benedici... o padre mio... ~

La man, Rodolfo... sento mancarmi...

più non ti scerno... mi cinge un vel...

Ah! vieni meco... ah! non lasciarmi...

insieme accogliere... ne deve... il ciel...

RODOLFO

Ah! tu perdona il fallo mio,

e perdonato sarà da dio

ambo congiunge un sol destino...

me pure investe di morte il gel...

Sì, teco io vengo, spirto divino...

insieme accogliere ne deve il ciel.

MILLER

O figlia, o vita del cor paterno,

ci separiamo dunque in eterno?...

Di mia vecchiezza promesso incanto,

sogno tu fosti, sogno crudel!...

Non è più mio quest'angiol santo...

me lo rapisce invido il ciel!...

(Luisa muore)

Scena ultima

Tutti gli altri personaggi, e detti.

VOCI CONFUSE

(di dentro)

Profondi gemiti fra queste porte!...

Che avvenne?...

WALTER

(che si è inoltrato per il primo)

Spenta!...

DONNE

Dio di pietà!...

(si fanno intorno al cadavere di Luisa, presso il quale Miller è rimasto in ginocchio, immoto e pallido più del cadavere istesso)

RODOLFO

(scorto Wurm, ch'è rimasto sulla soglia, afferra velocemente la spada, e lo trafigge)

A te sia pena, empio, la morte... ~

(a Walter)

La pena tua... mira...

(cade morto accanto a Luisa)

WALTER

Figlio!...

TUTTI

Ah!...

Fine del libretto.

Generazione pagina: 25/03/2018
Pagina: ridotto, rid
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Locandina Atto primo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Atto secondo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Atto terzo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena ultima