I LITUANI
Dramma lirico.
Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.
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Libretto di Antonio GHISLANZONI.
Musica di Amilcare PONCHIELLI.
Prima esecuzione: 6 marzo 1875, Milano.
Personaggi:
ARNOLDO principe lituano |
baritono |
ALDONA sorella di Arnoldo |
soprano |
WALTER sposo di Aldona, poi Corrado di Wallenrod |
tenore |
ALBANO vecchio vaidelota |
basso |
VITOLDO |
basso |
UN ARALDO |
altro |
Prologo:
Donne lituane - Vecchi - Soldati.
Iº, IIº, IIIº atto:
Duci - Cavalieri teutoni - Soldati germani e lituani - Franco-Giudici - Paggi - Guerrieri germani - Bardi - Menestrelli - Popolo - Abati - Monaci - Frati - Principe di Germania - Arcivescovo di Marienburgo - ecc., ecc.
Dal prologo dell'atto primo sono scorsi 10 anni.
La scena è a Marienburgo.
Cenni storici
Nelle note al Corrado Wallenrod di Adamo Michiewicz, leggiamo quanto segue: - Noi abbiamo qualificato il nostro poema col titolo «novella storica», perché i caratteri dei personaggi che vi figurano, come i fatti più importanti, hanno una impronta di verità. Le cronache dell'epoca sono talmente oscure, che per farsi una idea generale degli avvenimenti, è d'uopo ricorrere alla congettura. -
Corrado Wallenrod ha egli realmente esistito? Su ciò non può ammettersi dubbio; come non è dubbia l'azione fatale di lui, onde la terribile possanza dell'ordine teutonico fu scossa e soggiogata. La tradizione non va più in là: e noi dobbiamo alla ardita e fervente fantasia dell'illustre poeta polacco l'ipotesi, d'altronde molto verosimile, che Corrado, di origine lituano, entrasse nell'ordine dei teutoni col proposito di dominarli e di vendicare l'oppressa sua patria, trascinandoli all'estrema rovina.
Due parole sulla origine e sugli statuti dei franco-giudici. Allorquando, nel medio evo, i duchi ed i baroni commettevano impunemente ogni sorta di delitti venne a formarsi una società i cui membri, gli uni, agli altri sconosciuti, si obbligavano con giuramento a punire i colpevoli senza riguardo a vincoli di amicizia o di sangue. Profferita una sentenza di morte, i giudici la annunciavano al condannato, gridando sotto le finestre della sua casa, o in altro luogo da lui frequentato, quel «veh» formidabile, onde poi la società prese il titolo di Vehema. - Stranissimi riti accompagnavano le segrete adunanze, le denunzie e le condanne; fra gli altri, quello di appuntare le spade al cuore del colpevole, effigiato sovra il Gran libro.
Nel poema di Adamo Michiewicz, una di queste adunanze è descritta a larghi tratti, ciò che Goethe avea fatto prima di lui nel suo Göz di Berlikinga. L'autore del libretto, per ragioni di opportunità teatrale che di leggieri si indovinano, non riprodusse integralmente quella scena, dove Corrado viene proclamato tre volte traditore.
La religione dei Lituani era una strana mistura di idolatria e di cristianesimo importato. - I vaydeloti, i ligonoti, ecc., ecc., rappresentavano, nei riti solenni, la parte del sacerdote e del bardo. Fra le molte divinità fantastiche, erano oggetto di speciale e simpatica venerazione le willi, creature incorporee e diafane, punitrici del misfatto o del messaggiere del celeste perdono.
A. Ghislanzoni
Spalti di un castello.
A sinistra mura diroccate da cui si domina vasto spazio di paese.
A destra una gradinata che mette al castello.
È vicina la notte.
Albano, Donne, Famigli e Vecchi lituani.
ALBANO
(guardando dalle mura)
Orrenda vista!... Le lontane valli
sembrano un mar di fuoco. ~ I rosseggianti
gioghi... le torri... i ruderi difformi
dei castelli abbattuti eruttan nembi
vorticosi di fumo. - In quelle tetre
caligini agitarsi
come funerei spettri
ecco i germani corridori!...
(rifuggendo costernato)
O patria!
O Lituania mia...
Chi ti soccorre? ~ De' tuoi forti figli
prostrato è il braccio e ti abbandona iddio!...
Aldona che viene dal castello con séguito di Donne e Fanciulli, e detti.
ALDONA
(agitata)
Quali novelle?... Arnoldo ancor dal campo
non ritornò?... Walter con esso uscia
stamane...
ALBANO
Ultimi sempre
a ritirarsi dal campo i generosi.
Una triste giornata ohimè! si compie.
ALDONA
Tanto terror giammai
non invase quest'alma.
(volgendosi al coro)
Al cielo alziamo
la prece della sera...
TUTTI
Ah sì! Preghiamo!...
Preghiam pei vegliardi scorati e fuggenti,
preghiam per le madri pensose e gementi
che al bacio dei figli sospirano invan.
Preghiamo pei forti che caddero estinti,
preghiam per la fede suprema dei vinti,
pegli orfani ignudi che attendono il pan.
ALBANO
Preghiam che al riscatto del popolo oppresso
insorga il gigante dai bardi promesso
chiamando a vendetta gli spersi guerrier.
TUTTI
Preghiam che in quel giorno dai tetri burroni
siccome ruggito di mille leoni
echeggi un sol grido: va' fuori, stranier!
Walter, Arnoldo, pochi Soldati e detti.
ALDONA
(correndo incontro a Walter e ad Arnoldo che vengono dal ponte)
Walter... fratel...
ARNOLDO
TUTTI
Perduti!
ARNOLDO
ALBANO
E il traditor?...
ARNOLDO
TUTTI
Infamia eterna a lui!...
ALDONA
Né via di scampo
rimane più?
ARNOLDO
ALDONA
Quale?
ARNOLDO
ALDONA
(a Walter)
Walter, tu resti?
WALTER
Qui attenderò.
ALBANO E CORO
Quale mistero!
ALDONA
(avviandosi verso il castello)
Io tremo...
ARNOLDO
ALDONA
(presso al fratello guardando Walter)
Giammai no 'l vidi così turbato...
qual ne sovrasta tremendo fato?
Un mortal gelo mi scese al cor.
WALTER
(con dolore)
(Sì bella... e giovane... e amata tanto...
abbandonarla dovrò nel pianto...
fra noi per sempre l'abisso aprir!...)
ALBANO
Morta è la patria... tutto è perduto...
o vecchio bardo, spezza il liuto...
canto di schiavi non sale al ciel.
CORO
Pria che vederti, patria adorata,
dagli empi teutoni contaminata,
a noi fia gaudio per te morir.
Arnoldo e Aldona entrano nel castello seguiti dal Coro.
Walter e Albano.
WALTER
(appressandosi ad Albano)
Mio vecchio Alban... noi partirem fra un'ora.
ALBANO
(riscuotendosi)
Che intendi?
WALTER
(additando il castello)
Un grido di dolore immenso
da quelle antiche sale
fra poco echeggerà. ~ Misera Aldona!
Mia sposa... angelo mio... qual diverrai
allor che dal fratello
il tremendo tuo fato apprenderai!
Sì... partirem!... Due corridori al varco
ci attendono del ponte.
ALBANO
(con gioia)
E saria vero?
L'alto disegno ch'io nel cor ti posi...
che da gran tempo in te fremea...
WALTER
Compirlo
io decisi... o morir...
ALBANO
(con entusiasmo)
Sia benedetta
l'ora che a te, schiavo in germana terra,
paterno istinto di pietà mi avvinse!
Benedette le veglie in cui ti appresi
della patria lontana il santo amor;
e gli inni ardenti onde nel cor ti accesi
l'abominio del teutono oppressor!...
WALTER
(prorompendo con fuoco)
Pera l'idra fatal che al mondo intero
la schiavitù minaccia e lo squallor!...
ALBANO
Di sua fralezza a noi noto è il mistero...
e il mostro orrendo feriremo al cor.
WALTER
Sui démoni crociati il poter mio
col delitto e le stragi innalzerò...
e il tempio infame... i sacerdoti... il dio
nel gran giorno dell'ira abbatterò.
ALBANO
Oh! Ch'io t'abbracci... ch'io ti chiami figlio!
WALTER
Mi sarà guida il tuo paterno amore.
Or va' -qui Aldona rivedrò- profferto
fia qui l'addio fatale
che dall'angelo il démone per sempre
dividerà.
ALBANO
Bada! Il suo duol potria...
WALTER
Non paventar! Tutto il tremendo abisso
già misurai... Forte son io.
ALBANO
Ti attendo...
Walter e Aldona.
WALTER
(gettandosi ai piedi di Aldona)
Mia sposa... angelo mio... pietà... perdono!...
ALDONA
(rialzandolo)
Sorgi... e la voce del mio core ascolta.
(con calma solenne)
Walter... da me tu parti...
tu infrangi il nostro amor...
vano saria pregarti,
fia muto il mio dolor.
La folgor non si arresta
per lacrime o sospir,
in terra a me non resta
che piangere e morir...
Ma per morir beata,
Walter, sol basta a me
questo pensier, che amata
un tempo io fui da te.
WALTER
(con passione)
Aldona! Io t'amo ancora!
ALDONA
(con accento di rimprovero)
Perché mentir tu vuoi?
Un dì mi amasti... ed ora
so che non m'ami più.
WALTER
Crudel! Del nostro addio
perché tu inaspri il duolo?
ALDONA
Se amata ancor foss'io...
non partiresti solo...
concesso a me saria
i passi tuoi seguir...
e della patria martire
al fianco tuo morir.
WALTER
Il mio cammin qual sia
dunque... tu ignori ancor?...
Ebben... mi ascolta... e fremerai d'orror.
Notte cupa è il mio cammino
di delitti e tradimenti,
è il deserto ove Caino
giurò l'odio dei viventi.
Pria ch'io renda al Lituano
la perduta libertà...
per me a fiumi il sangue umano
sulla terra scorrerà.
ALDONA
(atterrita)
Cielo!
WALTER
Tu tremi... Aldona...
ALDONA
E non arretri
tu pure inorridito
innanzi a questo abisso
di sciagure e di colpe?
WALTER
Maledetto
chi mi vi ha spinto!... Anatema su voi
esecrati satelliti di Roma...
per cui santa è la guerra
del fratricidio... e solo omaggio a dio
spegner le vite e desolar la terra.
(conducendo Aldona verso le mura)
Vedi laggiù quei fuochi? È un rogo solo
la Lituania ~ dei germani al carro
aggiogati i fratelli ~ i dorsi ignudi
sotto la verga dei feroci sgherri
gemono sangue...
ALDONA
(coprendosi il volto)
O patria mia... o patria mia...
WALTER
Tale è il destin serbato
a tutti noi... tale sarebbe, o Aldona,
l'avvenir de' tuoi figli...
ALDONA
Ah! No! Va', parti!
Come sposa un dì t'amai,
ora un dio per me sarai...
vivrò mesta... il ciel pregando...
alla patria... a te vivrò.
WALTER
Tale, Aldona, era l'amore
ch'io chiedeva al tuo gran core;
alla patria, a te pensando,
l'universo io sfiderò.
ALBANO
(dall'interno)
Walter!
WALTER
Mi chiama iddio...
ALDONA
Mi abbraccia e parti.
ALDONA E WALTER
Addio!
Disgiunti per poco
da un fato crudel,
in libera patria
ci rivedremo... o martiri nel ciel.
Arnoldo, dal castello.
WALTER
Arnoldo... a lei soltanto
rimani... or tu.
ALDONA
(al fratello, reprimendo le lagrime)
Fratel...
ARNOLDO
ALDONA
Ti frena, o pianto...
WALTER
Forza le doni il ciel!
Walter si allontana rapidamente. Aldona si abbandona piangendo nelle braccia del Fratello.
Piazza della cattedrale di Marienburgo.
Le case sono parate a festa.
Popolo che irrompe festoso nella piazza: quindi Vitoldo e Duci.
Albano, in disparte osservando.
POPOLO
Nel gaudio salutiam
del fausto dì l'albor!
Ad incontrar moviam
l'eletto del signor!
VITOLDO
Corrado Wallenrod! Uno stranier!
DONNE
(con enfasi)
Un valoroso,
un generoso,
che di sua fama
la terra empì.
VITOLDO
(ai duci)
Un libertino
dedito al vino,
che in orge infami
consuma i dì...
POPOLO
Egli sui lidi ispani
de' Mauri fu il terror,
passò fra i musulmani
qual dio vendicator!
Giusto è che a lui dell'ordine
spetti il supremo onor.
Sopraggiunge un drappello di Giovinette e di Garzoni, che gettano fiori e intrecciano danze.
CORO
Festose canzoni
o bardi intonate;
fanciulle, garzoni,
le danze intrecciate;
per voi nel tripudio
dei balli, dei canti,
la terra si ammanti
di vergini fior!
VITOLDO
(L'ambìto potere
colui m'ha involato,
nemico placato
per sempre mi avrà!)
ALBANO
(Si esplori ogni volto,
si noti ogni accento:
un tetro sgomento
nell'alma mi sta.)
Squillo di tromba. Il Popolo si porta in fondo alla piazza ad osservare. I Garzoni e le Giovinette intanto si schierano sulla gradinata del tempio.
POPOLO
I lituani... i dieci prigionier
che in omaggio al supremo cavalier,
siccome il rito vuol,
morranno al nuovo sol.
Si avanzano lentamente i Prigionieri incatenati, sospinti dagli Scherani.
DUCI
Giù! Il capo nella polve!...
A terra! A terra,
sulla soglia di dio, pagani immondi!
(i prigionieri piegano i ginocchi estenuati. Dalla cattedrale partono i suoni dell'organo)
VOCI INTERNE
Spirto creator
su lui discendi!
Ravviva la sua fede
e l'inconsunto ardor
in sen gli accendi!
PRIGIONIERI
Già l'ultimo martir
si appresta a noi...
Questi feroci Teutoni
vedran come a morir
vadan gli eroi!
VITOLDO
(Di quelle preci il suon
m'è insulto e sfida...
È il pianto di quei miseri
che un traditor io son
al cor mi grida.)
ALBANO
Il vindice guerrier
gran dio tu ispira!
Afferma la sua fede!
Nel trepido pensier
raccendi l'ire!
POPOLO E DUCI
L'eletto del signor
ora vedremo...
Dal labbro suo fatidico
l'inno di guerra ancor
tuonare udremo!...
(seguìto da soldati che scendono dalla gradinata della chiesa)
UN ARALDO
Aprite il passo!
TUTTI
Omaggio
di Cristo ai cavalier!...
Dalla chiesa esce l'Arcivescovo di Marienburgo, con séguito di Abati, Monaci, ecc. Quindi il Principe di Germania dal fondo della piazza, seguìto da Cavalieri, Araldi, ecc.
TEUTONI, POPOLO E DUCI
Sul brando la mano,
la croce sul petto,
dell'ordin sovrano
si avanza l'eletto...
echeggi dal tempio
tua voce alle genti,
speranza ai credenti,
degli empi terror.
Corrado, preceduto dai Cavalieri teutoni, si presenta sull'alto della gradinata, vestito da gran maestro dell'ordine teutonico. Al suo fianco l'Arciconturo, Albano,
Scudieri e Araldi. Tutti chinano la fronte: l'Arcivescovo ed il Principe consegnano a Corrado le insegne e gli emblemi dell'ordine teutonico.
WALTER
(Corrado)
Umil soldato della croce, indegno
ministro del signore, omaggi vani
per me non chieggo. ~ Un'alta meta il cielo
prefisse all'opre mie. ~ Or chi potrebbe
quella meta vietarmi?... Dalla polve
voi mi elevaste al più sublime trono...
Per voi, fratelli, onnipotente io sono!
TUTTI
Arnese vano
nella tua mano
di dio la spada
non resterà...
Guerra!... Morte ai pagani!...
VITOLDO E DUCI
Stermini ai Lituani!...
WALTER
(Corrado)
(con impeto)
Chi ardisce?...
(reprimendosi)
No! La voce
questa non è che dei redenti al core
parlava un dì la croce...
Delle spietate guerre
cessi l'obbrobrio omai ~ cessin gli immani
sacrifizi di sangue!...
Agli schiavi idolatri... ai prigionieri
sien sciolte le catene...
Tale è il comando che da dio mi viene.
Corrado preceduto dagli Scudieri discende dalla gradinata; dietro lui, gli Abati, Monaci, Cavalieri teutoni, etc. etc.
TEUTONI
Pe 'l labbro ispirato
il cielo ha parlato...
Chi mai, chi resiste
del cielo al voler?
Sia gloria all'eletto
dell'ordin sovrano,
all'arbitro, al duce
dei nostri pensier!
POPOLO
Pe 'l labbro ispirato
il cielo ha parlato...
Chi mai, chi resiste
del cielo al voler?
Sia gloria all'eletto
dell'ordin sovrano,
al pio sacerdote,
al prode guerrier!
VITOLDO E DUCI
Nel fiero sembiante,
nell'occhio fiammante
riflessa è l'ambascia
di un cupo mister...
Del cielo all'eletto
la fronte pieghiamo...
Sia gloria ed omaggio
al prode guerrier!...
PRIGIONIERI
Sien grazie al potente,
sien grazie al clemente
che a noi della patria
riapre il sentier!...
Per sempre ai redenti
sui lidi lontani
fia sacro il tuo nome,
pietoso stranier!...
Il corteo s'allontana, seguito dai Duci e dal Popolo - ultimi i Prigionieri, che si disperdono. La piazza rimane sgombra. Non rimane più che Uno dei prigionieri, il quale con occhio attonito accompagna la Folla.
ARNOLDO
Aldona, in abito da pellegrino, e detto.
ALDONA
(arrestandosi spossata)
Affranta son, pure alla meta io giunsi...
già la notte si avanza... Ove un asilo
mi fia dato trovar? - Città fatale,
covo nefando di crociate jene,
tetra sei tu siccome a me ti pinse
il pensier di tue gesta inorridito.
(vedendo Arnoldo)
Un uom che prega! L'umil veste, il pio
fervor... tutto mi dice:
Aldona... ei t'è fratello... è un infelice...
ARNOLDO
ALDONA
(timidamente ad Arnoldo)
Perdonate...
ARNOLDO
ALDONA
Una infelice donna
che da confin remoto
qui venne a sciorre un voto.
ARNOLDO
ALDONA
(commossa)
E voi... voi pure?...
ARNOLDO
ALDONA
(con crescente commozione)
Che intendo!... E voi la patria
abbandonaste... (Oh! Come
mi batte il cor!)
ARNOLDO
ALDONA
(animatissima)
Il nome... il vostro nome...
deh!... per pietà svelatemi...
ARNOLDO
ALDONA
È dunque ver!...
Fratello...
ARNOLDO
ALDONA
(abbracciando Arnoldo)
Te 'l dica il bacio mio...
e il pianto del mio cor.
ARNOLDO
ALDONA
(interrompendolo)
In carcere
languisti?
ARNOLDO
ALDONA
Nel chiostro la sventura
si oblia... l'amor giammai;
là... delle suore ancella
piansi... pregai... soffersi...
ma il voto non proffersi,
mentito al ciel non ho.
Walter fu sempre il dio
che nel mio cor regnò...
ARNOLDO
ALDONA
Da più di una voce
mi gridava nel cor: va'!... parti, Aldona,
di Marienburgo sulle vie ti reca...
ivi il fato si compie... ivi il tuo sposo...
ivi l'amante... il nume
dell'oppressa tua patria incontrerai...
E sola... in veste da pellegrino
corsi anelante l'aspro cammino...
e qui venuta, nell'ombre avvolta
del suo trionfo... sperai gioir.
Dirgli: t'amo, anco una volta...
e benedirlo pria di morir.
ARNOLDO
ALDONA
Tu... lo vedesti?
ARNOLDO
ALDONA
(con gioia entusiastica)
Tu lo vedesti!!!
ARNOLDO
ALDONA
(con massimo entusiasmo)
E qui respira... qui regna... ed io
fra le sue braccia non volo ancor?
(ad Arnoldo)
Vieni...
ARNOLDO
ALDONA
Con noi sta iddio!
VOCI INTERNE
Largo ai giullari... ai trovator!...
Dei cavalier la festa
corriam a rallegrar!
ARNOLDO
ALDONA
Odi, fratel?
ARNOLDO
Menestrelli, Aldona, Arnoldo.
MENESTRELLI
Sull'arpe volate
festose ballate,
sorrisi giocondi,
facezie d'amor!
La notte si inondi
di canti, di suoni,
e un gaudio celeste
respiri ogni cor!
ALDONA E ARNOLDO
Del lieto drappello
sull'orme muoviamo,
la fede ci guidi,
ci ispiri l'amor!
Albano, e detti.
ALBANO
(facendosi incontro ad Arnoldo)
Straniero... lituano...
ove ti inoltri?
ARNOLDO
ALBANO
(riconoscendolo)
Ciel!...
ALDONA
Ne ravvisi?
ALBANO
(sommessamente)
E osate?
Incauti, che sperate?...
ALDONA
Vederlo... la sua voce
udir...
ALBANO
Qual ansia atroce!...
ALDONA E ARNOLDO
Il varco a tutti aperto
vietato a noi sarà?...
ALBANO
(come ispirato)
Ah! no... Qui iddio vi adduce!
Venite a questo cor!...
Della superna luce
sento irradiarmi ancor!
Cauti seguitemi!...
ALDONA E ARNOLDO
Teco noi siamo!...
Ogni tuo cenno
compier giuriamo...
ALDONA, ARNOLDO E ALBANO
Fermi, prudenti,
in dio fidenti...
pronti a combattere,
pronti a morir!
(escono insieme)
Grande sala nel castello di Marienburgo.
Corrado è assiso a mensa tra i Cavalieri teutoni, Vitoldo, Duci germani.
Sul davanti i Trovatori, Menestrelli, Schiave moresche e saracene, Paggi con anfore di vino.
Albano che si aggira esplorando.
WALTER
(Corrado)
(alzandosi e levando la coppa)
Esultiamo nel nome del signor!...
E il nappo allegri i cor!...
(tutti si alzano levando le coppe e ripetendo le parole di Corrado)
VITOLDO E PARTE DEL CORO
(sommessamente)
Ombrata ha la fronte
di foschi pensier...
sfavillano i lampi
dall'occhio sever...
WALTER
(Corrado)
(con impeto)
Esultiam nel signor!... Pur, io non odo
che un mormorio sinistro
di fioche voci ~ a funebre corteggio
adunati non siam... No! Per iddio!...
Monaci fummo del tempio ai riti,
qui siam guerrier...
La pazza gioia vuolsi ai conviti...
mano ai bicchier!
TUTTI
(alzando le coppe)
La pazza gioia vuolsi ai conviti...
mano ai bicchier!
WALTER
(Corrado)
(scostandosi dalla mensa e portandosi sul davanti della scena fra i menestrelli e le donne)
Dal letargo vi destate,
menestrelli e trovatori!
Su! cantate ~ su, danzate,
vaghe figlie dei re mori!
Nel fragor dell'orge insane
mille affanni il core oblia...
e una notte di follia
di alti eventi affretta il dì!
TUTTI
Su, cantiamo! Su, danziamo!
Nelle coppe il vin mesciamo...
e qui regni la follia
fino al sorgere del dì.
Si avanzano le Schiave andaluse e danno principio alle danze.
MENESTRELLI
Come rosa d'april,
l'andalusa è gentil,
la bruna andalusa dal passo legger.
(ai paggi porgendo le coppe)
Che giova? Dal cor
si sgombri l'amor!
- Bel paggio, ti accosta, mi colma il bicchier!
ALBANO
(appressandosi a Corrado)
Del lituano suol,
Walter, rammenta il duol...
Né il sole ti abbagli del nuovo poter.
WALTER
(Corrado)
(con tristezza allontanandosi)
Va'! Tu mi strazi il sen...
un'ora, un'ora almen,
a me sia concessa di tregua e piacer!
Si avanzano le Schiave greche danzando.
MENESTRELLI
In grazia ed in beltà
la greca ugual non ha,
la greca superba del fulgido crin.
Che giova? - Dal cor
si sgombri l'amor!...
- Bel paggio ti accosta ~ la gioia è nel vin!
ALBANO
(guardando Corrado)
(La voce dell'amor
a lui rinfiammi il cor...
e omai della patria si compia il destin.)
(si allontana inosservato)
TEUTONI E DUCI
(alzando le coppe)
A te gloria e poter,
supremo cavalier!
WALTER
(Corrado)
(dominando la scena)
Dei vostri destini son arbitro e re!
(finiscono le danze)
A piene mani l'or
si versi ai trovator!...
(breve pausa - Corrado torna sul davanti della scena e passeggia con aria cupa)
WALTER
(Corrado)
Ma di danze lascive e molli canti
già noiato son io. ~ Non avvi un bardo,
un fiero vaidelota in mezzo a voi,
che ruggisca un gagliardo inno da eroi?
TEUTONI
Dalla pupilla ardente
l'ira apparisce...
VITOLDO
(sedendo a destra)
(Si ascolti! Il vin sovente
l'alma tradisce.)
WALTER
(Corrado)
Di selvaggia canzone io vuò gli accordi,
come il soffio del mar cupi e frementi...
come l'ebbrezza di un dannato ardenti.
TEUTONI
Le pugne, le vittorie...
del possente ordin nostro...
Arnoldo e Aldona in abito di bardi, col cappuccio abbassato sul volto.
Albano che apparisce in fondo della scena.
Detti.
ARNOLDO
WALTER
(Corrado; ad Arnoldo)
Ti avanza... e canta...
CORO
Uno stranier!
ARNOLDO
ALDONA
(sedendo)
Ah! Il cor mi manca...
VITOLDO
(ai germani)
I volti
perché celan costor?...
ALBANO
Lo ispiri il ciel!
TUTTI
Si ascolti
lo strano trovator!...
ARNOLDO
WALTER
(Corrado)
(La sua voce turbato m'ha il cor.)
CORO
Si allontani il sinistro cantor!
ARNOLDO
WALTER
(Corrado)
(fremendo)
(Che il mio segreto sia noto a lui?...)
ALCUNI
Fuor dalla sala vada costui!...
ALTRI
Canti ai briachi le strane fole!...
ALBANO
(Che farà desso?)
WALTER
(Corrado)
(avventandosi ad Arnoldo co' la spada sguainata)
Sì: dio lo vuole!...
Muoia l'audace!...
TEUTONI
(sorgendo con ira)
Muoia!
ALDONA
(lanciandosi fra Corrado e Arnoldo e scoprendo il volto)
Ei m'è fratel...
WALTER
(Corrado)
(arretrando)
Aldona!...
ARNOLDO
ALBANO
(a Corrado)
Non tradirti!...
WALTER
(Corrado)
(ai Teutoni impetuosamente)
A terra...
a terra i brandi!
(getta la spada)
CORO
Tu lo imponi?
WALTER
(Corrado)
(con gesto solenne)
Il ciel!...
CORO
(sottovoce)
Il subito terror...
lo strano suo pallor
chi mai potria spiegar?...
Affascinato ei par...
(breve silenzio, Corrado guarda fissamente Aldona, che si tiene in disparte presso Arnoldo)
ALDONA
(con entusiasmo guardando Corrado)
(Io lo riveggo ~ e schiudesi
il cielo al guardo mio...
Io lo riveggo, e lacrime,
terror, rimorsi, oblio.
Io lo riveggo ~ e lieta
ora potrò morir!)
ARNOLDO
WALTER
(Corrado; ad Albano)
A stento i moti... l'ansie
del core amante io freno...
Ah! Nel sembiante l'anima
ch'ella mi legga almeno...
T'amo: le dica il guardo,
se il labbro no 'l può dir...
ALBANO
(a Corrado)
Su te cent'occhi vegliano...
ti frena, o sei perduto...
ti ispiri amor di patria,
ogni altro amor sia muto...
Ella che soffrì tanto
insegni a te il soffrir!...
VITOLDO
(guardando Aldona)
(Qual lampo il cor m'irradia!...
Sui lituani lidi
di giovinezza fulgido
già quel sembiante io vidi...
~ Aldona... Aldona è dessa...
figlia di Kowno al sir!...)
MENESTRELLI E TROVATORI
Mal venga al bardo estraneo
che osò turbar la festa!
Al suon dell'arpa lugubre
già insorge la tempesta...
Ire, furori e lacrime
sottentrano al gioir...
TEUTONI E DUCI
La croce all'aure sventoli...
si snudino le spade...
d'irato dio la folgore
strugga le ree contrade...
Né delle sperse genti
più resti il sovvenir!...
WALTER
(Corrado)
(accennando ad Arnoldo e ad Aldona)
Qui prigionier rimangano costoro..
Albano, a te li affido...
(volgendosi ai teutoni)
La festa riprendiam! ~ Doman, tremendo
qui tuonerà della crociata il grido.
Nelle coppe il vin versate ~
su, cantate! Su, danzate!
E una notte di follia
d'alti eventi affretti il dì!
(vengon riprese le danze)
TUTTI
Su, cantiamo! Su, danziamo!
Nelle coppe il vin mesciamo!
E qui regni la follia
fino al sorgere del dì!
ALDONA
Un suo sguardo mi ha beata...
ora io sfido ogni martir...
ARNOLDO
ALBANO
O mia patria, vendicata
ti vedrò pria di morir!
VITOLDO E DUCI
Se una trama è qui celata,
noi sapremo il reo punir.
Aldona e Arnoldo partono con Albano. Corrado rimonta verso la mensa. Tutti alzano le coppe.
Orgia animatissima.
Le rovine di un chiostro.
In fondo della scena, promontori e vallate coperte di neve. Sul davanti lo spaccato di un oratorio. Un piedestallo sormontato da una croce. È il tramonto.
All'alzarsi del sipario, si veggono Soldati che fuggono, ed altri che sorretti dai compagni discendono lentamente dai gioghi.
Sul davanti della scena, Donne e Fanciulli che pregano in ginocchio ai piedi della croce.
DONNE
Pietà dei soffrenti ~ pietà dei morenti
che indarno han lottato ~ coll'ira del ciel!
La fame li uccide, li assidera il gel.
SOLDATI
Pietà dei soffrenti ~ pietà dei morenti
che indarno han lottato ~ coll'ira del ciel!
La fame ne uccide, ne assidera il gel.
(le donne muovono al soccorso dei soldati e con questi si allontanano)
Aldona esce dalla porta che fiancheggia l'altare.
ALDONA
Come lugubre e tetro il dì tramonta!...
Sul bianco ammanto della terra, obliquo,
atro di sangue il sol fiammeggia. Un cupo
eco lontano di singulti e pianti
mi evocò dalle tenebre. ~ Che speri?...
Sull'orme dei viventi
qual pensier ti conduce
squallida larva che nomossi Aldona?...
Riedi alla tomba! ~ Ivi il sospiro estremo
esali il core dall'età consunto...
e dal soffrire... e dall'attender vano...
(con accento desolato)
E da tre mesi io soffro, e da tre mesi attendo...
e balzo dalle tenebre ad ogni suon che intendo;
e co' la morte in volto, e co' la febbre in cor,
inseguo una chimera che da me fugge ognor!
Per balze lontane, per valli e torrenti
errante, smarrito trasvola il pensier:
e là... fra il singulto di mille soffrenti
si arresta alla tenda di un noto guerrier...
Mio Walter! Mio sposo! Ti scuoti, ti desta!
Perché sui guanciali reclini la testa?
Ohimè!... La tua fronte s'è fatta di gel...
È muto il tuo labbro siccome un avel...
(muove per entrare nel sotterraneo)
Albano, Corrado, Aldona.
ALBANO
(a Corrado in disparte)
Aldona è là. ~ Compiesti
la tua promessa. ~ ecco... la mia qui adempio.
(si allontana)
WALTER
(Corrado)
(appressandosi ad Aldona)
O istante!... Aldona...
ALDONA
Ai cieli
dunque rapita io sono?
WALTER
(Corrado; con trasporto)
Vieni... le braccia schiudimi,
angelo del perdono...
ALDONA
(lanciandosi nell'amplesso di Corrado)
Walter!
WALTER
(Corrado; con entusiasmo)
Io son redento!...
ALDONA
Felice... ora morrò!...
WALTER
(Corrado)
Mai più disgiunti saremo in terra...
ALDONA
Cessata è dunque la orrenda guerra?
WALTER
(Corrado)
Sì, della patria compiuto è il fato...
Del dì invocato ~ l'alba spuntò...
ALDONA
(con espressione di immenso dolore)
Ahi!... Troppo tardi!... Chi del passato
l'estasi sante ridar ci può?...
WALTER
(Corrado)
Molto gioisce chi molto ha pianto...
ALDONA
E tu... mio Walter... tu speri ancor?...
WALTER
(Corrado; con trasporto)
Io t'amo, Aldona, ~ tu m'ami tanto!...
ALDONA
(sospirando angosciosa)
E il gel di morte... mi serpe in cor...
WALTER
(Corrado)
Noi torneremo alla romita valle
ove il tuo cor per sempre al mio si unì.
Sul margin d'ogni rivo, in ogni calle,
troverem l'orme dei beati dì...
Un eliso di gaudii iddio ne addita
in quel sereno e riposato asil;
là, nell'autunno della stanca vita,
per noi degli anni rivivrà l'april.
ALDONA
Perché al core mi pingi un paradiso
che gli occhi miei non rivedran mai più?
Già la morte ho nel sen ~ guardami in viso...
spenta è colei che Aldona un tempo fu.
Sulla mia fronte dall'età solcata,
un sorriso più mai non brillerà...
sol nella tomba rivivrò beata
se un pensier d'amor mi seguirà...
(squillo di campana)
WALTER
(Corrado)
(rabbrividendo)
Cielo!...
ALDONA
Qual suono!
WALTER
(Corrado)
Un brivido
perché mi scese al cor!
VOCI INTERNE
Sciagura! Anatema!
Giustizia suprema!
ALDONA
(atterrita guardando Corrado)
Che hai tu? Perché smarrito
erra il tuo sguardo?
WALTER
(Corrado)
(con disperazione)
Aldona!
Perduto io son... tradito!
ALDONA
Ciel!...
WALTER
(Corrado)
Dei sicari atroci
non odi tu le voci?
(In mano di quei démoni,
lo giuro, io non cadrò!)
(volgendosi ad Aldona)
Addio!...
ALDONA
Mi lasci?...
WALTER
(Corrado)
A Marienburgo io volo...
ivi stanotte Arnoldo
i nostri guiderà.
ALDONA
Fia vero?... E Aldona?
WALTER
(Corrado)
(conducendola presso l'oratorio)
Celata in quelle tenebre
per me a pregar rimani...
ALDONA
(guardandolo fissamente come per iscoprire il suo secreto)
Tutta la notte in lacrime,,,
in preci io veglierò...
Ma tu... amor mio?...
WALTER
(Corrado)
(svincolandosi disperatamente dall'amplesso)
Domani...
o più non tornerò...
(si allontana a passi precipitati. Aldona si trascina presso la porta dell'oratorio)
Vitoldo, Franco-Giudici, Aldona in disparte sulla porta dell'oratorio.
VITOLDO
(avanzandosi coi compagni fino al piè della croce)
Qui della croce al piè ~ gli acciar snudiam!
E un grido di vendetta al cielo alziam!
TUTTI
(sguainando le spade)
Corrado Wallenrood, sciagura a te!
ALDONA
(in disparte)
Tutto or comprendo ~ egli è perduto! ~ Ohimè!
VITOLDO
Sciagura al vile che patria e nome
osò mentir!
CORO
Reo lituano ~ empio pagano,
pe 'l nostro ferro dovrai morir!
VITOLDO
Là, tra gli agguati di stranie genti
ei ci guidò!...
CORO
A mille, a mille, di fame e stenti,
i nostri figli morir lasciò.
VITOLDO
(con mistero)
Schiuse domani ~ ai Lituani
saran le porte della città.
CORO
(prorompendo)
Né pria la morte su lui cadrà?
TUTTI
Brevi son l'ore...
che più restiam?
Del traditore
l'orme seguiam!
No! Questi acciari
non deporremo,
se prima spento
quel vil non è...
Corrado Wallenrood... sciagura a te!
(partono rapidamente)
ALDONA
(seguendo i franco-giudici con passo vacillante)
Arrestate! Arrestate!... O Walter mio!...
Corro a salvarti od a morir con te.
Sala del castello di Marienburgo.
Corrado ed Albano.
WALTER
(Corrado)
(entrando agitato)
Albano!... Alban!...
ALBANO
Teco son io.
WALTER
(Corrado)
Né ancora
il segnal sfolgorò?...
ALBANO
Nulla... Sul volto
ti sta il terror. ~ E non è teco Aldona?...
WALTER
(Corrado)
Aldona! Ohimè!... Quell'adorato nome
non profferir... perduta io l'ho per sempre...
ALBANO
Spenta!... Gran dio!... Che intendo!...
WALTER
(Corrado)
No!... Vive ancora Aldona...
ma un tribunal tremendo
che al reo giammai perdona,
l'inesorato anatema
sul capo mio scagliò...
ALBANO
Il tribunal segreto
della Vehema!...
WALTER
(Corrado)
In profferir tal nome
tu pure impallidisci!... Ebben... lo sappi...
tutto è noto a coloro... Profferita
è la condanna mia...
già quei negri fantasimi nell'ombre
m'inseguono...
ALBANO
Chi mai
schiuder potria le vigilate porte
di questa torre?
WALTER
(Corrado)
Un motto
terribile... feral...
VOCI INTERNE
Sciagura e morte!
ALBANO
(atterrito)
Silenzio!
WALTER
(Corrado)
Son dessi...
VOCI INTERNE
Sventura! Anatema!
Giustizia suprema
sul vil traditor!
WALTER
(Corrado)
Circondati noi siam...
ALBANO
(con estremo dolor)
Né scampo resta!
WALTER
(Corrado)
Nessun!... Ma vivo non mi avran costoro...
(corre presso alla tavola in fondo alla scena)
A me l'anfora d'oro...
il vino della morte...
(versa in una coppa il liquore contenuto in una piccola anfora)
ALBANO
Oh! Walter mio!
WALTER
(Corrado)
(avanzandosi e levando la coppa)
Si compia il fato! ~ In questa ora suprema,
un brindisi ferale
dell'inferno risponda all'anatema!...
(con esaltazione)
Alla tua morte,
bevo, o crociato!
La patria è libera...
son vendicato...
della vittoria
nel dì sublime
è duolo immenso
dover morir...
ma questo duolo
l'alma redime...
è della gloria
luce il martir...
(beve il veleno)
ALBANO
La coppa a me!...
WALTER
(Corrado)
Tu chiedi?...
ALBANO
Teco morir...
WALTER
(Corrado)
Ah! No!
(gettando al suolo la coppa)
Ti infrangi al suolo,
o mortifero nappo...
ALBANO
Sciagurato!...
Padre ti fui... tutto con te divisi...
ed or... vecchio... prostrato
dalla lotta crudel, più che dagli anni,
mentre tu muori a viver mi condanni!...
WALTER
(Corrado)
(ad Albano co' la più viva commozione)
Sì... questa estrema grazia
ti chieggo, o veglio santo...
vivi a colei che in pianto
doman mi attenderà...
Per te d'un cor morente
l'ultimo addio le suoni...
dille che a me perdoni
e iddio mi assolverà.
ALBANO
(piangendo)
Vivrò...
WALTER
(Corrado)
(inginocchiandosi)
Mi benedici,
o padre...
ALBANO
(imponendogli le mani)
Il pianto mio
ti sia lavacro all'anima...
e in ciel ti accolga il dio
che scrisse in cor degli uomini
il santo amor di patria,
l'amor di libertà!
Vitoldo, Franco-Giudici e detti.
VITOLDO E FRANCO-GIUDICI
(apparendo sulla soglia della porta d'ingresso)
Corrado Wallenrood...
WALTER
(Corrado)
(alzandosi)
Eccomi a voi!
Che volete da me? ~ Spettri, parlate!
VITOLDO E FRANCO-GIUDICI
Traditor, il tuo sangue vogliamo,
dei caduti gli spettri noi siamo. ~
Chiedi al ciel di tue colpe perdono ~
piega il capo e ti appresta a morir.
WALTER
(Corrado)
(fieramente)
Sola è una colpa in me; ~ queste nefande
insegne ch'io portai sul petto mio...
eccole... a voi le rendo...
(getta al suolo le insegne dell'ordine)
VITOLDO E FRANCO-GIUDICI
(sguainando le spade)
A morte! A morte!
WALTER
(Corrado)
(sguainando la spada)
Indietro!
VOCI ESTERNE
I Lituani!...
ALTRE VOCI
All'armi!...
VITOLDO E FRANCO-GIUDICI
(atterriti)
Ah!... Saria ver?...
WALTER
(Corrado)
Voi arretrate!...
Il leon franse i ceppi e a voi si avventa...
oppressori di popoli, tremate!...
VOCI ESTERNE
Vittoria! Vittoria!
VITOLDO
(avventandosi a Corrado)
Tutti su lui piombiam!...
Al momento in cui Vitoldo e Corrado incrociano le spade, dalla porta entrano i Soldati lituani condotti da Arnoldo.
Arnoldo, Soldati lituani, Aldona e detti.
ARNOLDO
LITUANI
(investendo i franco-giudici)
Morte!...
VITOLDO E FRANCO-GIUDICI
(arretrando)
Cielo! Perduti siam!...
ALDONA
Ah! Basti il sangue... ei vive!...
WALTER
(Corrado)
(lanciandosi nelle braccia di Aldona)
Aldona!...
ARNOLDO
LITUANI
Desso!...
WALTER
(Corrado)
Qui... tutti... in un amplesso...
ALBANO
(con desolazione)
(Ed ei... la morte ha in cor...)
LITUANI
Sia gloria a Walter! Gloria
al nostro salvator!...
(Corrado è preso da un tremito convulso)
WALTER
(Corrado)
Cielo!...
ALDONA
Che hai tu?
ARNOLDO
CORO
Ei trema... ei soffre...
ALBANO
(con desolazione)
Ei muor...
(Aldona e Arnoldo sorreggono Corrado, traendolo verso la finestra donde entrano i primi raggi del giorno)
WALTER
Come potrei morir,
ora che al guardo mio
fulge del ciel natio
la santa luce?
Di quest'alba per lunghi anni invocata
vieni meco a gioir, Aldona amata...
due lustri di terror ~ di angosce orrende
non m'hanno ucciso...
Il mio bel paradiso ~ iddio mi rende...
ed or... dovrò... morir...
(muore)
ALDONA
Walter!... Mio Walter!...
TUTTI
Spento!
ALDONA
(cadendo in ginocchio)
Ed io credea precederti!!!
ALBANO
Udite quel concento!...
TUTTI
Le Willi!...
ALBANO
Vi prostrate...
pace all'eroe pregate!...
Nel fondo della scena compariscono le Willi portando corone di fiori e lauri.
CANTO DELLE WILLI
Delle immortali vergini
vieni all'amplesso, o martire sublime;
vieni alla luce, al gaudio!...
Amor di patria ogni fallir redime.
TUTTI
Chi per la patria muore
eterna fama avrà.
(s'inginocchiano riverenti intorno alla spoglia di Corrado)
Espressamente scritta per la signora Maddalena Mariani-Masi.
ALDONA
O dolci sogni dell'infanzia mia...
care promesse d'un felice amor...
larve ridenti che il dolor finia...
fuggite dal mio cor.
Già l'alma stanca spiega il volo a dio...
le vene agghiaccia della morte il gel...
a Walter non darò l'estremo addio...
no 'l vedrò più che in ciel!
(s'odono alcuni squilli e lamenti lontani)
Sinistro uno squillo ~ un'eco fatale
il vento gelato - mi reca sull'ale...
nell'ombra un mistero ~ si compie d'orror...
nel buio deserto ~ chi geme?... chi muor?...
Pietade, o ciel, di chi mancar si sente...
fra' ghiacci eterni, e aita in te sol ha...
pe' morenti t'invoca una morente...
tutti soffriam... pietà!
(cadendo in ginocchio affranta)
Fine del libretto.
Generazione pagina: 14/01/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
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