www.librettidopera.it

Idomeneo

IDOMENEO

Dramma per musica.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

Da qui accedi alla versione estesa del libretto.
Da qui accedi alla versione in PDF del libretto.

Codice QR per arrivare a questa pagina:
QR code

Libretto di Giambattista VARESCO.
Musica di Wolfgang Amadeus MOZART.

Prima esecuzione: 29 gennaio 1781, Monaco di Baviera.


Personaggi:

IDOMENEO re di Creta

tenore

IDAMANTE figlio di Idomeneo

soprano

ILIA principessa troiana, figlia di Priamo

soprano

ELETTRA principessa, figlia di Agamemnone, re d'Argo

soprano

ARBACE confidente del re

tenore

GRAN SACERDOTE di Nettuno

tenore

LA VOCE dell'oracolo di Nettuno

basso


Voce di Nettuno, Sacerdoti, Troiani prigionieri,
Uomini e Donne cretesi, Marinai argivi.

La scena è a Sidone, capitale di Creta.

Argomento

Idomeneo re di Creta, uno de' più insigni eroi, che diedero a Troia famosa l'ultimo sterminio, ritornando fastoso per mare al regno suo, fu non lungi dal porto di Sidone sorpreso da sì fiera tempesta, che vinto dal timore, fece voto a Nettuno di sacrificargli il primo qualsiasi uomo, che sarà per incontrare al suo sbarco sul lido, qualora egli ottenga per sé, e per la sua gente lo scampo dall'imminente naufragio. Idamante suo figlio al mal fondato avviso del naufragio del caro suo padre, corse inconsolabile al lido sperando forse di rilevarne colà migliori notizie, e fu per disavventura il primo, che incontrò il genitore, che esaudito dal dio de' mari se n'andava solingo cercando la vittima a lui promessa. La lunga assenza d'Idomeneo dalla patria, dove lasciò il figlio ancor bambino, fece che qui l'un l'altro non riconobbe se non dopo ben lungo ragionamento. Era Idamante innamorato d'Ilia principessa figlia di Priamo re di Troia, la quale egli con provvide disposizioni salvò da orribile burrasca allorché fu condotta prigioniera in Creta, e da questa era teneramente riamato. La principessa Elettra figlia d'Agamemnone re d'Argo rifugiata in Creta per le funeste rivoluzioni della sua patria, era innamorata d'Idamante, ma da lui non corrisposta.

I diversi affetti eccitati nel padre e nel figlio dal loro scoprimento, l'amor paterno d'Idomeneo, il suo dovere verso Nettuno, l'infelice situazione d'Idamante, che ignora il suo destino, il reciproco amore de' due amanti amareggiato all'eccesso poiché Idomeneo fu costretto a svelare l'arcano, ed a sciogliere il crudel voto, la gelosia e la disperazione di Elettra, il tutto forma l'azione del presente drammatico componimento. Il rimanente si ricava dalla scena.

Si legga la tragedia francese, che il poeta italiano in qualche parte imitò, riducendo il tragico a lieto fine.

Atto primo

[Ouverture]

Allegro (re maggiore)

Archi, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, trombe, timpani.

Appartamenti d'Ilia nel palazzo reale, in fondo al prospetto una galleria.

Scena prima

Ilia sola.

Recitativo

Andantino / Allegro / Andante agitato / Adagio

Archi

Quando avran fine omai

l'aspre sventure mie? Ilia infelice!

Di tempesta crudel misero avanzo,

del genitor e de' germani priva

del barbaro nemico

misto col sangue il sangue

vittime generose,

a qual sorte più rea

ti riserbano i numi?...

Pur vendicaste voi

di Priamo e di Troia i danni e l'onte?

Perì la flotta argiva, e Idomeneo

pasto forse sarà d'orca vorace...

ma che mi giova, oh ciel! se al primo aspetto

di quel prode Idamante,

che all'onde mi rapì, l'odio deposi,

e pria fu schiavo il cor, che m'accorgessi

d'essere prigioniera.

Ah qual contrasto, oh dio! d'opposti affetti

mi destate nel sen odio, ed amore!

Vendetta deggio a chi mi diè la vita,

gratitudine a chi vita mi rende...

oh Ilia! oh genitor! oh prence! oh sorte!

oh vita sventurata! oh dolce morte!

Ma che? M'ama Idamante?... Ah no; l'ingrato

per Elettra sospira, e quell'Elettra

meschina principessa, esule d'Argo,

d'Oreste alle sciagure a queste arene

fuggitiva, raminga, è mia rivale.

Quanti mi siete intorno

carnefici spietati?... Orsù sbranate,

vendetta, gelosia, odio, ed amore, sbranate, sì,

quest'infelice core!

[N. 1 - Aria]

Andante con moto (sol minore)

Archi, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni.

Padre, germani, addio!

Voi foste, io vi perdei.

Grecia, cagion tu sei.

E un greco adorerò?

D'ingrata al sangue mio,

so che la colpa avrei;

ma quel sembiante, oh dèi!

odiare ancor non so.

Recitativo

Ecco Idamante, ahimè!

Se n' vien. Misero core

tu palpiti, e paventi.

Deh cessate per poco, oh miei tormenti!

Scena seconda

Idamante, Ilia; Séguito d'Idamante.

IDAMANTE

(al séguito)

Radunate i troiani, ite,

e la corte sia pronta questo giorno a celebrar.

(ad Ilia)

Di dolce speme a un raggio scema il mio duol.

Minerva della Grecia

protettrice involò al furor dell'onde

il padre mio; in mar di qui non lunge

comparser le sue navi; indaga Arbace

il sito, che a noi toglie

l'augusto aspetto.

ILIA

(con ironia)

Non temer: difesa

da Minerva è la Grecia, e tutta ormai

scoppiò sovra i troian l'ira de' numi.

IDAMANTE

Del fato de' troian più non dolerti.

Farà il figlio per lor quanto farebbe

il genitor e ogn'altro

vincitor generoso. Ecco: abbian fine,

principessa, i lor guai:

rendo lor libertade, e omai fra noi

sol prigioniero fia, sol fia, che porte,

chi tua beltà legò care ritorte.

ILIA

Signor che ascolto? Non saziaro ancora

gl'implacabili dèi l'odio, lo sdegno

d'Ilion le gloriose

or diroccate mura, ah non più mura,

ma vasto, e piano suol? A eterno pianto

dannate son le nostre egre pupille?

IDAMANTE

Venere noi punì, di noi trionfa.

Quanto il mio genitor, ahi rimembranza!

soffrì de' flutti in sen? Agamemnone

vittima in Argo alfin, a caro prezzo

comprò que' suoi trofei, e non contenta

di tante stragi ancor la dèa nemica,

che fe'? Il mio cor trafisse,

Ilia, co' tuoi bei lumi

più possenti de' suoi,

e in me vendica adesso i danni tuoi.

ILIA

Che dici?

IDAMANTE

Sì, di Citerea il figlio

incogniti tormenti

stillommi in petto. A te pianto e scompiglio

Marte portò, cercò vendetta Amore

in me de' mali tuoi, quei vaghi rai,

quei tuoi vezzi adoprò... ma all'amor mio

d'ira e rossor tu avvampi?

ILIA

In questi accenti

mal soffro un temerario ardir, deh pensa,

pensa, Idamante, oh dio!

il padre tuo qual è, qual era il mio.

[N. 2 - Aria]

Adagio maestoso (si bemolle maggiore) / Allegro con spirito / Larghetto / Allegro

Archi, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni.

IDAMANTE

Non ho colpa, e mi condanni,

idol mio, perché t'adoro.

Colpa è vostra, oh dèi tiranni,

e di pena afflitto io moro

d'un error che mio non è.

Se tu brami, al tuo impero

aprirommi questo seno.

Ne' tuoi lumi il leggo, è vero,

ma me 'l dica il labbro almeno,

e non chiedo altra mercé.

Recitativo

ILIA

(vede condurre i prigionieri)

Ecco il misero resto de' troiani,

dal nemico furor salvi.

IDAMANTE

Or quei ceppi

io romperò, vuò consolarli adesso.

(Ahi! perché tanto far non so a me stesso!)

Scena terza

Idamante, Ilia.
Troiani prigionieri, Uomini e Donne cretesi.

IDAMANTE

Scingete le catene...

(si levano a' prigionieri le catene, li quali dimostrano gratitudine)

...ed oggi il mondo,

oh fedele Sidon suddita nostra,

vegga due gloriosi

popoli in dolce nodo avvinti, e stretti

di perfetta amistà.

Elena armò la Grecia e l'Asia, ed ora

disarma, e riunisce, ed Asia, e Grecia

eroina novella,

principessa più amabile, e più bella.

Coro de' Troiani e Cretesi.

[N. 3 - Coro]

Allegro con brio (sol maggiore)

Archi, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni.

TUTTI

Godiam la pace,

trionfi amore:

ora ogni core

giubilerà.

DUE CRETESI

Grazie a chi estinse

face di guerra:

or sì la terra

riposo avrà.

TUTTI

Godiam la pace,

trionfi amore:

ora ogni core

giubilerà.

DUE TROIANI

A voi dobbiamo

pietosi numi!

e a quei bei lumi

la libertà.

TUTTI

Godiam la pace,

trionfi amore:

ora ogni core

giubilerà.

Scena quarta

Elettra e detti.

Recitativo

ELETTRA

(agitata da gelosia)

Prence, signor, tutta la Grecia oltraggi;

tu proteggi il nemico.

IDAMANTE

Veder basti alla Grecia

vinto il nemico. Opra di me più degna

a mirar s'apparecchi, oh principessa:

vegga il vinto felice.

(vede venire Arbace)

Arbace viene.

Scena quinta

Arbace e detti. Arbace è mesto.

IDAMANTE

(timoroso)

Ma quel pianto che annunzia?

ARBACE

Mio signore,

de' mali il più terribil...

IDAMANTE

(ansioso)

Più non vive

il genitor?

ARBACE

Non vive: quel che Marte

far non poté finor, fece Nettuno,

l'inesorabil nume,

e degl'eroi il più degno, ora il riseppi,

presso a straniera sponda

affogato morì!

IDAMANTE

Ilia, de' viventi

eccoti il più meschin.

Recitativo

Allegro assai

Archi

Or sì dal cielo

soddisfatta sarai... barbaro fato!...

Corrasi al lido... ahimè! son disperato!

(parte)

ILIA

Dell'Asia i danni ancora

troppo risento, e pur d'un grand'eroe

al nome, al caso, il cor parmi commosso,

e negargli i sospir ah no, non posso.

(parte sospirando)

Scena sesta

Elettra sola.

Recitativo

Allegro assai / Larghetto / Allegro assai

Archi

Estinto è Idomeneo?... Tutto a miei danni,

tutto congiura il ciel! Può a suo talento

Idamante disporre

d'un impero, e del cor, e a me non resta

ombra di speme? A mio dispetto, ahi lassa!

vedrò, vedrà la Grecia a suo gran scorno,

una schiava troiana di quel soglio,

e del talamo a parte... invano Elettra

ami l'ingrato... e soffre

una figlia d'un re, ch'ha re vassalli,

ch'una vil schiava aspiri al grand'acquisto?...

Oh sdegno! Oh smanie! oh duol!... più non resisto.

[N. 4 - Aria]

Allegro assai (re minore)

Archi, 2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti, 4 corni.

Tutte nel cor vi sento,

furie del crudo averno,

lunge a sì gran tormento

amor, mercé, pietà.

Chi mi rubò quel core,

quel che tradito ha il mio,

provi dal mio furore,

vendetta e crudeltà.

(parte)

Scena settima

Spiagge del mare ancora agitato, attorniate da dirupi.
Rottami di navi sul lido.
Popolo e Marinai cretesi.

[N. 5 - Coro]

Allegro assai (do minore)

Archi, 2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti, 4 corni.

CORO VICINO

Pietà! numi, pietà!

Aiuto oh giusti numi!

A noi volgete i lumi...

CORO LONTANO

Pietà! numi, pietà!

Il ciel, il mare, il vento

ci opprimon di spavento...

CORO VICINO

Pietà! numi, pietà!

In braccio a cruda morte

ci spinge l'empia sorte...

Scena ottava

Pantomima.

Nettuno comparisce sul mare.

Fa cenno ai Venti di ritirarsi alle loro spelonche.

Il mare poco a poco si calma. Idomeneo, vedendo il dio del mare, implora la sua potenza.

Nettuno riguardandolo con occhio torvo e minaccevole si tuffa nell'onde e sparisce.

Recitativo

Archi

IDOMENEO

Eccoci salvi alfin.

Scena nona

Idomeneo con Séguito.

Recitativo

IDOMENEO

(al suo séguito)

Oh voi, di Marte e di Nettuno all'ire,

alle vittorie, ai stenti

fidi seguaci miei,

lasciatemi per poco

qui solo respirar, e al ciel natio

confidar il passato affanno mio.

Il Séguito si ritira ed Idomeneo solo s'inoltra sul lido, contemplando.

Tranquillo è il mar, aura soave spira

di dolce calma, e le cerulee sponde

il biondo dio indora, ovunque io miro,

tutto di pace in sen riposa, e gode.

Io sol, io sol su queste aride spiagge

d'affanno e da disagio estenuato

quella calma, oh Nettuno, in me non provo,

che al tuo regno impetrai.

Oh voto insano, atroce!

giuramento crudel! ah qual de' numi

mi serba ancor in vita,

oh qual di voi mi porge almen aita?

[N. 6 - Aria]

Andantino sostenuto (do maggiore) / Allegro di molto

Archi, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni.

Vedrommi intorno

l'ombra dolente,

che notte e giorno:

sono innocente

m'accennerà.

Nel sen trafitto

nel corpo esangue

il mio delitto,

lo sparso sangue

m'additerà.

Qual spavento,

qual dolore!

Di tormento

questo core

quante volte morirà!

(vede un uomo che s'avvicina)

Recitativo

Cieli! che veggo? Ecco, la sventurata

vittima, ahimè! s'appressa...

e queste mani

le ministre saran?... mani esecrande!

Barbari, ingiusti numi! Are nefande!

Scena decima

Idomeneo, Idamante in disparte.

IDAMANTE

Spiagge romite, e voi, scoscese rupi

testimoni al mio duol siate, e cortesi

di questo vostro albergo

a un agitato cor... quanto spiegate

di mia sorte il rigor selvaggi luoghi!...

Vedo fra quelli avanzi

di fracassate navi su quel lido

sconosciuto guerrier... voglio ascoltarlo,

vuò confortarlo, e voglio

in letizia cangiar, quel suo cordoglio.

(s'appressa e parla ad Idomeneo)

Sgombra, oh guerrier, qual tu ti sia, il timore;

eccoti pronto a tuo soccorso quello,

che in questo clima offrir te 'l può.

IDOMENEO

(Più il guardo,

più mi strugge il dolor.)

De' giorni miei il resto

a te dovrò, tu quale

avrai premio da me?

IDAMANTE

Premio al mio cor sarà

l'esser pago d'averti sollevato,

difeso: ahi troppo, amico,

dalle miserie mie indotto io fui

a intenerirmi alle miserie altrui.

IDOMENEO

(Qual voce, qual pietà il mio sen trafigge!)

Misero tu? che dici?

Ma conosci la tua sventura appien?

IDAMANTE

Dell'amor mio,

cielo! il più caro oggetto,

in quelli abissi spinto

giace l'eroe Idomeneo estinto.

Ma tu sospiri, e piangi?

T'è noto Idomeneo?

IDOMENEO

Uom più di questo

deplorabil non v'è, non v'è chi plachi

il fato suo austero.

IDAMANTE

Che favelli?

vive egli ancor? (Oh dèi!

torno a sperar.) Ah dimmi amico, dimmi,

dov'è, dove quel dolce aspetto

vita mi renderà?

IDOMENEO

Ma donde nasce

questa, che per lui nutri

tenerezza d'amor?

IDAMANTE

(con enfasi)

Ah, ch'egli è il padre...

IDOMENEO

(interrompendolo impaziente)

Oh dio!

Parla: di chi è egli il padre?

IDAMANTE

È il padre mio!

Recitativo

Presto (re maggiore) / Allegro / Andante

Archi, 2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni.

IDOMENEO

(Spietatissimi dèi!)

IDAMANTE

Meco compiangi

del padre mio il destin?

IDOMENEO

(dolente)

Ah figlio!...

IDAMANTE

(tutto giulivo)

Ah padre!... ah numi!

Dove son io?... Oh qual trasporto!... Soffri,

genitor adorato, che al tuo seno...

(vuole abbracciarlo)

e che un amplesso...

(il padre si ritira turbato)

ahimè! perché ti sdegni?

disperato mi fuggi?... Ah dove, ah dove?

IDOMENEO

Non mi seguir, te 'l vieto:

meglio per te saria il non avermi

veduto or qui; paventa il rivedermi!

(parte in fretta)

Recitativo

Archi, 2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti.

IDAMANTE

Ah qual gelido orror m'ingombra i sensi!...

lo vedo appena, il riconosco, e a miei

teneri accenti in un balen s'invola.

Misero! in che l'offesi, e come mai

quel sdegno io meritai, quelle minacce?...

Vuò seguirlo e veder, oh sorte dura!

qual mi sovrasti ancor più rea sventura.

[N. 7 - Aria]

Allegro (fa maggiore)

Archi, flauto, oboe, fagotto, 2 corni.

Il padre adorato

ritrovo, e lo perdo.

Mi fugge sdegnato

fremendo d'orror.

Morire credei

di gioia, e d'amore;

or, barbari dèi!

m'uccide il dolor.

(parte addolorato)

Intermezzo
Scena unica

Il mare è tutto tranquillo.

Sbarcano le Truppe cretesi arrivate con Idomeneo.

I Guerrieri cantano il seguente coro in onore di Nettuno.

Le Donne cretesi accorrono ad abbracciare i loro felicemente arrivati e sfogano la vicendevole gioia con un ballo generale, che termina col coro.

Marcia guerriera durante lo sbarco.

[N. 8 - Marcia]

Marcia (re maggiore)

Archi, 2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani.

Coro de' Guerrieri sbarcati.

[N. 9 - Coro]

Allegro (re maggiore) / Allegretto (sol maggiore) / Allegro (re maggiore)

Archi, 2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani.

TUTTI

Nettuno s'onori,

quel nome risuoni,

quel nume s'adori,

sovrano del mar;

con danze e con suoni

convien festeggiar.

PARTE DEL CORO

Da lunge ei mira

di Giove l'ira,

e in un baleno

va all'Eghe in seno,

da regal sede

tosto provvede,

fa i generosi

destrier squamosi,

ratto accoppiar.

Dall'onde fuore

suonan sonore

tritoni araldi

robusti e baldi

buccine intorno.

Già riede il giorno,

che il gran tridente

il mar furente

seppe domar.

TUTTI

Nettuno s'onori,

quel nome risuoni,

quel nume s'adori,

sovrano del mar;

con danze e con suoni

convien festeggiar.

PARTE DEL CORO

Su conca d'oro,

regio decoro

spira Nettuno.

Scherza Portuno

ancor bambino

col suo delfino,

con Anfitrite;

or noi di Dite

fe' trionfar.

Nereidi amabili,

ninfe adorabili,

che alla gran dèa,

con Galatea

corteggio fate,

deh ringraziate

per noi quei numi,

che i nostri lumi

fero asciugar.

TUTTI

Nettuno s'onori,

quel nome risuoni,

quel nume s'adori,

sovrano del mar;

con danze e con suoni

convien festeggiar.

Or suonin le trombe,

solenne ecatombe

andiam preparar.

Atto secondo

Appartamenti reali.

Scena prima

Idomeneo, Arbace.

Recitativo ed Aria.

Recitativo

ARBACE

Tutto m'è noto.

IDOMENEO

Gonfio di tante imprese

al varco alfin m'attese il fier Nettuno...

ARBACE

E so che a' danni tuoi,

ad Eolo unito, e a Giove

il suo regno sconvolse...

IDOMENEO

Sì, che m'estorse in voto

umana vittima.

ARBACE

Di chi?

IDOMENEO

Del primo, che

sulla spiaggia incauto a me s'appressi.

ARBACE

Or dimmi:

chi primo tu incontrasti?

IDOMENEO

Inorridisci...

il mio figlio...

ARBACE

Idamante!...

io vengo meno...

(perdendosi d'animo)

IDOMENEO

Dammi Arbace il consiglio,

salvami per pietà, salvami il figlio.

ARBACE

(pensa, poi risolve)

Trovisi in altro clima altro soggiorno.

Purché al popol si celi.

Per altra via intanto

Nettun si placherà, qualche altro nume

di lui cura n'avrà.

IDOMENEO

Ben dici, è vero...

(vede venire Ilia)

Ilia s'appressa, ahimè!...

(resta un poco pensoso e poi decide)

In Argo ei vada,

e sul paterno soglio

rimetta Elettra... or vanne a lei e al figlio,

fa' che sian pronti; il tutto

sollecito disponi.

Custodisci l'arcano; a te mi fido,

a te dovranno, oh caro, oh fido Arbace,

la vita il figlio e il genitor la pace.

[N. 10 - Aria]

Allegro (do maggiore)

Archi, 2 oboi, 2 corni.

ARBACE

Se il tuo duol, se il mio desio

se n' volassero del pari,

a ubbidirti qual son io,

saria il duol pronto a fuggir.

Quali al trono sian compagni,

chi l'ambisce or veda e impari:

stia lontan, o non si lagni,

se non trova che martir.

(parte)

Scena seconda

Idomeneo, Ilia.

Recitativo

ILIA

Se mai pomposo apparse

sull'argivo orizzonte il dio di Delo,

eccolo in questo giorno,

oh sire, in cui l'augusta tua presenza,

i tuoi diletti sudditi

torna in vita, e lor pupille,

che ti piansero estinto, or rasserena.

IDOMENEO

Principessa gentil, il bel sereno

anche alle tue pupille

omai ritorni, il lungo

duol dilegua.

Di me, de' miei tesori, Ilia, disponi,

e mia cura sarà,

dartene chiare prove

dell'amicizia mia.

ILIA

Son certa, e un dubbio in me colpa saria.

[N. 11 - Aria]

Andante ma sostenuto (mi bemolle maggiore)

Archi, flauto, oboe, fagotto, corno.

Se il padre perdei,

la patria, il riposo,

(ad Idomeneo)

tu padre mi sei,

soggiorno amoroso

è Creta per me.

Or più non rammento

l'angosce, gli affanni,

or gioia e contento,

compenso a miei danni

il cielo mi diè.

(parte)

Scena terza

Idomeneo solo.

Recitativo

In tempo dell'aria

Archi

Qual mi conturba i sensi

equivoca favella?... ne' suoi casi

qual mostra a un tratto intempestiva gioia

la frigia principessa?...

Quei, ch'esprime teneri sentimenti

per il prence, sarebber forse... ahimè!...

sentimenti d'amor, gioia di speme?...

Non m'inganno, reciproco è l'amore.

Troppo, Idamante, a scior quelle catene

sollecito tu fosti... Ecco il delitto,

che in te punisce il ciel... Sì sì, a Nettuno,

il figlio, il padre, ed Ilia,

tre vittime saran sull'ara istessa,

da egual dolor afflitte,

una dal ferro, e due dal duol trafitte.

[N. 12 - Aria]

Allegro maestoso (re maggiore)

Archi, 2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani.

Fuor del mar ho un mar in seno,

che del primo è più funesto.

E Nettuno ancor in questo

mai non cessa minacciar.

Fiero nume! dimmi almeno:

se al naufragio è sì vicino

il mio cor, qual rio destino

or gli vieta il naufragar?

Recitativo

Frettolosa e giuliva

Elettra vien. Andiamo.

(parte)

Scena quarta

Elettra sola.

Chi mai del mio provò piacer più dolce?

Parto, e l'unico oggetto,

ch'amo ed adoro, oh dèi! meco se n' vien?

Ah troppo, troppo angusto

è il mio cor a tanta gioia!

Lunge dalla rivale

farò ben io con vezzi, e con lusinghe,

che quel foco, che pria

spegnere non potei,

a quei lumi s'estingua, e avvampi ai miei.

[N. 13 - Aria]

Andante (sol maggiore)

Archi.

Idol mio, se ritroso

altra amante a me ti rende,

non m'offende rigoroso,

più m'alletta austero amor.

Scaccerà vicino ardore

dal tuo sen l'ardor lontano;

più la mano può d'amore

s'è vicin l'amante cor.

S'ode da lontano armoniosa marcia.

[N. 14 - Marcia]

Marcia (do maggiore)

Archi, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani.

Odo da lunge armonioso suono,

che mi chiama all'imbarco, orsù si vada.

(parte in fretta)

Scena quinta

Porto di Sidone con bastimenti lungo le spiagge.
Elettra, truppa d'Argivi, di Cretesi e di Marinari.

Recitativo

ELETTRA

Sidonie sponde! o voi

per me di pianto, e duol, d'amor nemico

crudo ricetto, or ch'astro più clemente

a voi mi toglie, io vi perdono, e in pace

al lieto partir mio,

alfin vi lascio, e do l'estremo addio!

[N. 15 - Coro]

Andantino (mi maggiore)

Archi, 2 flauti, 2 clarinetti, 2 corni.

CORO

Placido è il mar, andiamo,

tutto ci rassicura.

Felice avrem ventura,

su su, partiamo or or.

ELETTRA

Soavi zeffiri soli spirate,

del freddo borea l'ira calmate.

D'aura piacevole cortesi siate,

se da voi spargesi per tutto amor.

CORO

Placido è il mar, andiamo,

tutto ci rassicura.

Felice avrem ventura,

su su, partiamo or or.

Scena sesta

Idomeneo, Idamante, Elettra, Séguito del Re.

Recitativo

IDOMENEO

Vattene prence.

IDAMANTE

Oh ciel!

IDOMENEO

Troppo t'arresti.

Parti, e non dubbia fama

di mille eroiche imprese il tuo ritorno

prevenga. Di regnare

se l'arte apprender vuoi,

ora incomincia a renderti

de' miseri il sostegno,

del padre e di te stesso ognor più degno.

[N. 16 - Terzetto]

Andante (fa maggiore) / Allegro con brio

Archi, 2 oboi, 2 corni.

IDAMANTE

Pria di partir, oh dio!

soffri che un bacio imprima

sulla paterna man.

ELETTRA

Soffri che un grato addio

sul labbro il cor esprima:

addio, degno sovran!

IDOMENEO

(ad Elettra)

Vanne, sarai felice,

(ad Idamante)

figlio! tua sorte è questa.

Seconda i voti oh ciel!

ELETTRA

Quanto sperar mi lice!

IDAMANTE

Vado. (E il mio cor qui resta.)

IDOMENEO

Addio!

IDAMANTE

Addio!

ELETTRA

Addio!

ELETTRA, IDAMANTE E IDOMENEO

Addio!

IDAMANTE E IDOMENEO

(Destin crudel!)

IDAMANTE

(Oh Ilia!)

IDOMENEO

(Oh figlio!)

IDAMANTE

Oh padre! oh partenza!

ELETTRA

Oh dèi! che sarà?

ELETTRA, IDAMANTE E IDOMENEO

Deh cessi il scompiglio;

del ciel la clemenza

sua man porgerà.

(vanno verso le navi)

Mentre vanno ad imbarcarsi, sorge improvvisa tempesta.

[N. 17 - Coro]

Più allegro (fa minore / do minore)

Archi, piccolo, 2 flauti divisi, 2 oboi, 2 fagotti, 4 corni.

CORO

Qual nuovo terrore!

Qual rauco muggito!

De' numi il furore

ha il mar infierito,

Nettuno, mercé!

Incalza la tempesta, il mare si gonfia, il cielo tuona e lampeggia, e i frequenti fulmini incendiano le navi. Un mostro formidabile s'appresenta fuori dell'onde.

Qual odio, qual ira

Nettuno ci mostra!

Se il cielo s'adira,

qual colpa è la nostra?

Il reo, qual è?

Recitativo

Allegro (re maggiore) / Adagio / Allegro

Archi, 2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani.

IDOMENEO

Eccoti in me, barbaro nume! il reo!

Io solo errai, me sol punisci, e cada

sopra di me il tuo sdegno. La mia morte

ti sazi alfin; ma se altra aver pretendi

vittima al fallo mio, una innocente

darti io non posso, e se pur tu la vuoi...

ingiusto sei, pretenderla non puoi.

La tempesta continua. I Cretesi spaventati fuggono e nel seguente coro col canto e con pantomime esprimono il loro terrore, ciò che tutto forma un'azione analoga e chiude l'atto col solito divertimento.

[N. 18 - Coro]

Allegro assai (re minore)

Archi, 2 flauti divisi, 2 oboi divisi, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, timpani.

CORO

Corriamo, fuggiamo

quel mostro spietato!

Corriamo, fuggiamo,

ah preda già siamo!

Chi, perfido fato,

più crudo è di te?

(partendo)

Corriamo, fuggiamo,

ah preda già siamo!

Variante della scena I

Scena con rondò K. 490 della versione del 1786.

Ilia ed Idamante.

Recitativo

ILIA

Non più. Tutto ascoltai, tutto compresi.

D'Elettra e d'Idamante

noti sono gli amori,

al caro impegno ormai mancar non déi,

va', scordati di me, donati a lei.

IDAMANTE

Ch'io mi scordi di te? Che a lei mi doni

puoi consigliarmi? e puoi voler ch'io viva?

ILIA

Non congiurar, mia vita,

contro la mia costanza.

Il colpo atroce

mi strugge abbastanza.

IDAMANTE

Ah no, sarebbe il viver mio di morte

assai peggior. Fosti il mio primo amore,

e l'ultimo sarai. Venga la morte,

intrepido l'attendo, ma, ch'io possa

struggermi ad altra face, ad altr'oggetto

donar gli affetti miei?

Come tentarlo,

ah, di dolor morrei.

[Rondò K.490]

Non temer, amato bene,

per te sempre il cor sarà.

Più non reggo a tante pene,

l'alma mia mancando va.

Tu sospiri? oh duol funesto!

pensa almen che istante è questo!

Non mi posso, oh dio, spiegar.

Stelle barbare, spietate,

perché mai tanto rigor?

Alme belle che vedete

le mie pene in tal momento,

dite voi, s'egual tormento

può soffrir un fido cor.

Alternativa al finale della scena III

Dialogo fra Idomeneo ed Elettra dopo l'aria di Idomeneo (Fuor del mar ho un mar in seno).

Recitativo

IDOMENEO

Frettolosa, e giuliva

Elettra vien: s'ascolti.

Scena IVa

Idomeneo, Elettra.

ELETTRA

Sire, da Arbace intesi

quanto la tua clemenza

s'interessa per me; già all'infinito

giunser le grazie tue, l'obbligo mio.

Or, tua mercé, verdeggia in me la speme

di vedere ben tosto

depresso de' ribelli il folle orgoglio,

e come a tanto amore

corrisponder potrò?

IDOMENEO

Di tua difesa

ha l'impegno Idamante, a lui me n' vado,

farò che adempia or or, l'intento mio,

il suo dover, e appaghi il tuo disio.

(parte)

Scena IVb

Elettra sola.

ELETTRA

Chi mai del mio provò piacer più dolce?

[...]

Atto terzo

Giardino reale.

Scena prima

Ilia sola.

Recitativo

Archi.

Solitudini amiche, aure amorose,

piante fiorite, e fiori vaghi, udite

d'una infelice amante

i lamenti, che a voi lassa confido.

Quanto il tacer presso al mio vincitore,

quanto il finger ti costa afflitto core!

[N. 19 - Aria]

Grazioso (mi maggiore)

Archi, 2 flauti, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni.

Zeffiretti lusinghieri,

deh volate al mio tesoro:

e gli dite, ch'io l'adoro

che mi serbi il cor fedel.

E voi piante, e fior sinceri

che ora innaffia il pianto amaro,

dite a lui, che amor più raro

mai vedeste sotto al ciel.

Recitativo

Archi.

Ei stesso vien... oh dèi!... mi spiego, o taccio?...

Resto... parto... o m'ascondo?...

Ah risolver non posso, ah mi confondo!

Scena seconda

Ilia, Idamante.

Recitativo

IDAMANTE

Principessa, a' tuoi sguardi

se offrir mi ardisco ancor, più non mi guida

un temerario affetto; altro or non cerco,

che appagarti, e morir.

ILIA

Morir? tu, prence?

IDAMANTE

Più teco io resto, più di te m'accendo,

e s'aggrava mia colpa, a che il castigo

più a lungo differir?

ILIA

Ma qual cagione

morte a cercar t'induce?

IDAMANTE

Il genitore

pien di smania e furore

torvo mi guarda e fugge,

e il motivo mi cela.

Da tue catene avvinto, il tuo rigore

a nuovi guai m'espone.

Un fiero mostro

fa dappertutto orrida strage.

Or questo a combatter si vada,

e vincerlo si tenti,

o finisca la morte i miei tormenti.

ILIA

Calma, oh prence, un trasporto

sì funesto: rammenta, che tu sei

d'un grand'impero l'unica speme.

IDAMANTE

Privo del tuo amore,

privo, Ilia, di te, nulla mi cale.

ILIA

Misera me!... deh serba i giorni tuoi.

IDAMANTE

Il mio fato crudel seguir degg'io.

ILIA

Vivi... Ilia te 'l chiede.

IDAMANTE

Oh dèi! che ascolto?

Principessa adorata!...

ILIA

Il cor turbato

a te mal custodì la debolezza

mia: pur troppo amore e tema

indivisi ho nel sen.

Recitativo

Andante / Molto andante / Larghetto

Archi.

IDAMANTE

Odo? o sol quel che brama

finge l'udito, o pure il grand'ardore

m'agita i sensi, e il cor lusinga oppresso

un dolce sogno?

ILIA

Ah perché pria non arsi,

che scoprir la mia fiamma? mille io sento

rimorsi all'alma! il sacro mio dovere,

la mia gloria, la patria,

il sangue de' miei

ancor fumante, oh quanto al core

rimproverano il mio ribelle amore!...

ma alfin che fo? Già che in periglio estremo

ti vedo, oh caro, e trarti sola io posso,

odimi, io te 'l ridico:

t'amo, t'adoro, e se morir tu vuoi, pria,

che m'uccida il duol morir non puoi.

[N. 20 - Duetto]

Un poco più andante (la maggiore) / Allegretto

Archi, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni.

IDAMANTE

S'io non moro a questi accenti,

non è ver, che amor uccida,

che la gioia opprima un cor.

ILIA

Non più duol, non più lamenti;

io ti son costante a fida:

tu sei il solo mio tesor.

IDAMANTE

Tu sarai...

ILIA

Qual tu mi vuoi.

IDAMANTE

La mia sposa...

ILIA

Lo sposo mio

sarai tu...

IDAMANTE E ILIA

Lo dica amor.

Ah il gioir sorpassa in noi

il sofferto affanno rio:

tutto vince il nostro ardor.

Scena terza

Idomeneo, Elettra e detti.

Recitativo

Archi (inizio e fine).

IDOMENEO

(Cieli! Che vedo!)

ILIA

(ad Idamante)

Ah siam scoperti, oh caro.

IDAMANTE

(ad Ilia)

Non temer, idol mio.

ELETTRA

(Ecco l'ingrato.)

IDOMENEO

(Io ben m'apposi al ver. Ah crudo fato!)

IDAMANTE

Signor, già più non oso

padre chiamarti, a un suddito infelice,

deh, questa almen concedi

unica grazia.

IDOMENEO

Parla.

ELETTRA

(Che dirà?)

IDAMANTE

In che t'offesi mai? perché mi fuggi?...

m'odi, e aborrisci?

ILIA

(Io tremo.)

ELETTRA

(Io te 'l direi.)

IDOMENEO

Figlio: contro di me Nettuno irato

gelommi il cor, ogni tua tenerezza

l'affanno mio raddoppia, il tuo dolore

tutto sul cor mi piomba, e rimirarti

senza ribrezzo, orror non posso.

ILIA

(Oh dio!)

IDAMANTE

Forse per colpa mia Nettun sdegnossi?

ma la colpa qual è?

IDOMENEO

Ah placarlo potessi

senza di te!

ELETTRA

(Ah potessi i torti miei or vendicar!)

IDOMENEO

(ad Idamante)

Parti, te lo comando,

fuggi il paterno lido, e cerca altrove

sicuro asilo.

ILIA

(ad Elettra)

Ahimè!

Pietosa principessa, ah mi conforta!

ELETTRA

Ch'io ti conforti? e come?...

(Ancor m'insulta l'indegna.)

IDAMANTE

Dunque io me n'andrò!...

ma dove?... Ah Ilia, oh genitor!

ILIA

(risoluta)

O seguirti, o morir, mio ben, vogl'io.

IDAMANTE

Deh resta, oh cara, e vivi in pace. Addio!

[N. 21 - Quartetto]

Allegro (mi bemolle maggiore)

Archi, 2 flauti divisi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni.

Andrò ramingo, e solo,

morte cercando altrove

fin che la incontrerò.

ILIA

M'avrai compagna al duolo,

dove sarai, e dove

tu moia, io morirò.

IDAMANTE

Ah, no...

IDOMENEO

Nettun spietato!

Chi per pietà m'uccide?

ELETTRA

(Quando vendetta avrò?)

IDAMANTE E ILIA

(ad Idomeneo)

Serena il ciglio irato.

ILIA, IDAMANTE E IDOMENEO

Ah il cor mi si divide!

ILIA, ELETTRA, IDAMANTE E IDOMENEO

Soffrir più non si può.

Peggio è di morte

sì gran dolore.

Più fiera sorte,

pena maggiore

nissun provò!

IDAMANTE

Andrò ramingo e solo.

(parte addolorato)

Scena quarta

Arbace, Idomeneo, Ilia, Elettra.

Recitativo

ARBACE

Sire, alla reggia tua immensa turba

di popolo affollato ad alta voce

parlar ti chiede.

ILIA

(A qualche nuovo affanno

preparati mio cor.)

IDOMENEO

(Perduto è il figlio.)

ARBACE

Del dio de' mari il sommo sacerdote

lo guida.

IDOMENEO

(Ahi troppo disperato è il caso!)

(ad Arbace)

Intesi Arbace...

ELETTRA

(Qual nuovo disastro?)

ILIA

(Il popol sollevato...)

IDOMENEO

Or vado ad ascoltarla.

(parte confuso)

ELETTRA

Ti seguirò!

(parte)

ILIA

Voglio seguirti anch'io.

(parte)

Scena quinta

Arbace solo.

Recitativo

Adagio / Allegro

Archi.

Sventurata Sidon! in te quai miro

di morte, stragi e orror lugubri aspetti?

Ah Sidon più non sei,

sei la città del pianto, e questa reggia

quella del duol. Dunque è per noi dal cielo

sbandita ogni pietà?...

chi sa?... io spero ancora...

che qualche nume amico

si plachi a tanto sangue; un nume solo

basta tutti a piegar... alla clemenza

il rigor cederà... ma ancor non scorgo

qual ci miri pietoso... Ah sordo è il cielo!

Ah Creta tutta io vedo

finir sua gloria sotto alte rovine!

No, sue miserie pria non avran fine.

[N. 22 - Aria]

Andante (la maggiore)

Archi.

Se colà ne' fati è scritto,

Creta, oh dèi! s'è rea, or cada.

Paghi il fio del suo delitto,

ma salvate il prence, il re.

Deh d'un sol vi plachi il sangue,

ecco il mio, se il mio v'aggrada,

e il bel regno che già langue,

giusti dèi! abbia mercé.

(parte)

Scena sesta

Gran piazza abbellita di statue avanti al palazzo, di cui si vede da un lato il frontespizio.
Arriva Idomeneo accompagnato d'Arbace e dal Séguito reale; il Re scortato d'Arbace si siede sopra il trono destinato alle pubbliche udienze; Gran Sacerdote e quantità di Popolo.

[N. 23 - Recitativo]

Maestoso (do maggiore) / Largo / Allegro / Andante / Adagio / Andante

Archi, 2 oboi, 2 corni, 2 trombe, timpani.

GRAN SACERDOTE

Volgi intorno lo sguardo, oh sire, e vedi

qual strage orrenda nel tuo nobil regno,

fa il crudo mostro. Ah mira

allagate di sangue

quelle pubbliche vie. Ad ogni passo

vedrai chi geme, e l'alma

gonfia d'atro velen dal corpo esala.

Mille e mille in quell'ampio, e sozzo ventre,

pria sepolti che morti

perire io stesso vidi.

Sempre di sangue lorde

son quelle fauci, e son sempre più ingorde.

Da te solo dipende

il ripiego, da morte trar tu puoi,

il resto del tuo popolo, ch'esclama

sbigottito e da te l'aiuto implora,

e indugi ancor?... Al tempio, sire, al tempio!

Qual è, dov'è la vittima?... a Nettuno

rendi quello ch'è suo.

IDOMENEO

Non più... sacro ministro;

e voi popoli udite:

la vittima è Idamante, e or vedrete,

ah numi! con qual ciglio?

svenar il genitor il proprio figlio.

(parte turbato)

[N. 24 - Coro]

Adagio (do minore)

Archi, 2 flauti divisi, 2 oboi divisi, 2 fagotti divisi, 2 corni, 2 trombe, timpani.

CORO

Oh voto tremendo!

Spettacolo orrendo!

Già regna la morte,

d'abisso le porte

spalanca crudel.

GRAN SACERDOTE

Oh cielo clemente!

Il figlio è innocente,

il voto è inumano;

arresta la mano

del padre fedel.

CORO

Oh voto tremendo!

Spettacolo orrendo!

Già regna la morte,

d'abisso le porte

spalanca crudel.

(partono tutti dolenti)

Scena settima

Veduta esteriore del magnifico tempio di Nettuno con vastissimo atrio che lo circonda, attraverso del quale si scopre in lontano la spiaggia del mare.
L'atrio e le gallerie del tempio sono ripiene d'una moltitudine di Popolo, li Sacerdoti preparano le cose appartenenti al sacrificio.

[N. 25 - Marcia]

Marcia (fa maggiore)

Archi, 2 oboi.

Arriva Idomeneo accompagnato da numeroso e fastoso Séguito.

[N. 26 - Cavatina con coro]

Adagio ma non troppo (fa maggiore)

Archi, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni.

IDOMENEO

Accogli, oh re del mar, i nostri voti,

placa lo sdegno tuo, il tuo rigor!

SACERDOTI

Accogli, oh re del mar, i nostri voti,

placa lo sdegno tuo, il tuo rigor!

IDOMENEO

Tornino a lor spelonche gl'Euri, i Noti,

torni Zeffiro al mar, cessi il furor.

Il pentimento, e il cor de' tuoi devoti accetta,

e a noi concedi il tuo favor!

SACERDOTI

Accogli, oh re del mar, i nostri voti,

placa lo sdegno tuo, il tuo rigor!

Allegro vivace (re maggiore)

2 trombe, timpani.

CORO

(dentro le scene)

Stupenda vittoria!

Eterna è tua gloria;

trionfa oh signor!

Recitativo

IDOMENEO

Qual risuona qui intorno

applauso di vittoria?

Scena ottava

Arbace frettoloso e detti.

ARBACE

Sire, il prence, Idamante

l'eroe, di morte in traccia

disperato correndo

il trionfo trovò. Su l'empio mostro

scagliossi furibondo, il vinse, e uccise.

Eccoci salvi al fin.

IDOMENEO

Ahimè! Nettuno di nuovo sdegno acceso

sarà contro di noi... or or, Arbace,

con tuo dolor vedrai,

che Idamante trovò quel che cercava,

e di morte egli stesso

il trionfo sarà.

ARBACE

(vede condurre Idamante)

Che vedo?... oh numi!

Scena nona

Idamante in veste bianca, ghirlanda di fiori in capo, circondato da Guardie e da Sacerdoti.
Moltitudine di mesto Popolo e suddetti.

Recitativo

Largo / Allegro assai / Andantino / Allegro risoluto / Andante / Largo

Archi.

IDAMANTE

Padre, mio caro padre, ah dolce nome!

Eccomi, a' piedi tuoi; in questo estremo

periodo fatal, su questa destra

che il varco al sangue tuo nelle mie vene

aprir dovrà, gl'ultimi baci accetta.

Ora comprendo, che il tuo turbamento

sdegno non era già, ma amor paterno.

Oh mille volte e mille

fortunato Idamante,

se chi vita ti diè vita ti toglie,

e togliendola a te la rende al cielo,

e dal cielo la sua in cambio impetra,

ed impetra costante a' suoi la pace,

e de' numi l'amor sacro e verace.

IDOMENEO

Oh figlio! oh caro figlio!

Perdona; il crudo uffizio

in me scelta non è, pena è del fato...

Barbaro, iniquo fato!...

Ah no, non posso contro un figlio innocente

alzar l'aspra bipenne...

da ogni fibra già se n' fuggon le forze,

e gl'occhi miei torbida notte ingombra...

oh figlio!...

IDAMANTE

(languente, poi risoluto)

Oh padre!... ah non t'arresti inutile

pietà, né vana ti lusinghi

tenerezza d'amor. Deh vibra un colpo,

che ambi tolga d'affanno.

IDOMENEO

Ah, che natura

me 'l contrasta, e ripugna.

IDAMANTE

Ceda natura al suo autor; di Giove

questo è l'alto voler.

Rammenta, rammenta il tuo dover.

Se un figlio perdi,

cento avrai, numi amici. Figli tuoi

i tuoi popoli sono.

Ma se in mia vece brami

chi t'ubbidisca ed ami,

chi ti sia accanto, e di tue cure il peso

teco ne porti, Ilia ti raccomando;

deh un figlio tu esaudisci

che moribondo supplica, e consiglia:

s'ella sposa non m'è, deh siati figlia.

[N. 27 - Aria]

Allegro (re maggiore) / Larghetto / Allegro

Archi, 2 oboi, 2 corni.

No, la morte io non pavento,

se alla patria, al genitore

frutta, oh numi! il vostro amore

e di pace il bel seren.

Agli elisi andrò contento,

e riposo avrà quest'alma,

se in lasciare la mia salma

vita e pace avrà il mio ben.

Recitativo

Allegro / Largo / Presto

Archi.

IDAMANTE

Ma che più tardi?

Eccomi pronto, adempi

il sacrifizio, il voto.

IDOMENEO

Oh qual mi sento

in ogni vena insolito vigor?...

or risoluto son... l'ultimo amplesso

ricevi... e mori.

IDAMANTE

Oh padre!...

IDOMENEO

Oh figlio!...

IDAMANTE E IDOMENEO

Oh dio!...

IDAMANTE

(Oh Ilia... ahimè!...)

(ad Idomeneo)

Vivi felice, addio.

IDOMENEO

Addio.

Nell'atto di ferire sopravviene Ilia ed impedisce il colpo.

Scena decima

Ilia frettolosa, Elettra e detti.

Recitativo

Molto andante / Andante maestoso / Allegro / Andante / Allegretto / Allegro assai

Archi, in parte 2 flauti, 2 oboi.

ILIA

(corre a ritenere il braccio d'Idomeneo)

Ferma, oh sire, che fai?

IDOMENEO

La vittima io sveno,

che promisi a Nettuno.

IDAMANTE

Ilia, t'accheta...

GRAN SACERDOTE

(ad Ilia)

Deh non turbar il sacrifizio...

ILIA

Invano

quella scure altro petto

tenta ferir. Eccoti, sire, il mio,

la vittima io son.

ELETTRA

(Oh qual contrasto!)

ILIA

(ad Idomeneo)

Innocente è Idamante, è figlio tuo,

e del regno è la speme.

Tiranni i dèi non son, fallaci siete

interpreti voi tutti

del divino voler. Vuol sgombra il cielo

de' nemici la Grecia, e non de' figli.

Benché innocente anch'io, benché ora amica,

di Priamo son figlia, e frigia io nacqui

per natura nemica al greco nome.

Orsù mi svena.

(s'inginocchia avanti al Gran sacerdote)

S'ode gran strepito sotterraneo, la statua di Nettuno si scuote; il Gran sacerdote si trova avanti all'ara in estasi. Tutti rimangono attoniti ed immobili per lo spavento. Una voce profonda e grave pronunzia la seguente sentenza del cielo:

[N. 28 - Voce]

Adagio (do minore)

3 tromboni, 2 corni.

LA VOCE

Idomeneo cessi esser re...

lo sia Idamante...

ed Ilia a lui sia sposa.

[N. 29 - Recitativo e aria]

2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti.

IDOMENEO

Oh ciel pietoso!

IDAMANTE

Ilia...

ILIA

Idamante, udisti?

ARBACE

Oh gioia, oh amor, oh numi!

Allegro / Allegro assai / Allegro / Andante

Archi, 2 oboi, 2 corni, 2 trombe, timpani.

ELETTRA

Oh smania! oh furie!

oh disperata Elettra!...

Addio amor, addio speme!

Ah il cor nel seno già m'ardono

l'Eumenidi spietate.

Misera, a che m'arresto?

Sarò in queste contrade

della gioia e trionfi

spettatrice dolente?

Vedrò Idamante alla rivale in braccio,

e dall'uno e dall'altra

mostrarmi a dito? Ah no, il germano Oreste

ne' cupi abissi io vuò

seguir. Ombra infelice!

Lo spirto mio accogli, or or compagna

m'avrai là nell'inferno

a sempiterni guai, al pianto eterno.

Allegro assai (fa minore / do minore)

Archi, 2 flauti, 2 oboe, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, timpani.

D'Oreste, d'Aiace

ho in seno i tormenti,

d'Aletto la face

già morte mi dà.

Squarciatemi il cuore

ceraste, serpenti,

o un ferro il dolore

in me finirà.

(parte infuriata)

Scena ultima

Idomeneo, Idamante, Ilia, Arbace, Séguito d'Idomeneo, d'Idamante e d'Ilia; Popolo.

[N. 30 - Recitativo]

Adagio (mi bemolle maggiore)

Archi, 2 clarinetti, 2 corni.

IDOMENEO

Popoli, a voi l'ultima legge impone

Idomeneo qual re. Pace v'annunzio.

Compiuto è il sacrifizio, e sciolto il voto.

Nettuno, e tutti i numi a questo regno

amici son. Resta, che al cenno loro

Idomeneo ora ubbidisca. Oh quanto,

oh sommi dèi! quanto m'è grato il cenno!

Eccovi un altro re, un altro me stesso:

a Idamante mio figlio, al caro figlio

cedo il soglio di Creta, e tutto insieme

il sovrano poter. I suoi comandi

rispettate, eseguite ubbidienti,

come i miei eseguiste e rispettaste,

onde grato io vi son: questa è la legge.

Eccovi la real sposa.

Mirate in questa bella

coppia un don del cielo serbato a voi.

Quanto a sperar vi lice!

Oh Creta fortunata! Oh me felice!

[N. 31 - Aria]

Adagio (si bemolle maggiore) / Allegretto / Adagio

Archi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni.

Torna la pace al core,

torna lo spento ardore;

fiorisce in me l'età.

Tal la stagion di Flora

l'albero annoso inflora,

nuovo vigor gli dà.

Segue l'incoronazione d'Idamante, che s'eseguisce in pantomima, ed il coro che si canta durante l'incoronazione ed il ballo.

[N. 32 - Coro]

Allegro vivace (re maggiore)

Archi, 2 flauti divisi, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani.

CORO

Scenda Amor, scenda Imeneo,

e Giunone ai regi sposi,

d'alma pace omai li posi

la dèa pronuba nel sen!

Variante del duetto fra Ilia e Idamante della scena II

Duetto K. 489 della versione del 1786.

[Duetto K.489]

ILIA

Spiegarti non poss'io

quanto il mio cor t'adora:

ma il cor tacendo ancora

potrà spiegarlo appien.

IDAMANTE

Voci dell'idol mio

ah che in udirvi io sento

d'insolito contento

tutto inondarmi il sen.

ILIA

Vita dell'alma mia...

IDAMANTE

Delizia del mio cor...

ILIA E IDAMANTE

Non sa piacer che sia,

non sa che sia diletto

chi non provò nel petto

sì fortunato amor.

Fine del libretto.

Generazione pagina: 01/11/2017
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40 (W)

Locandina Atto primo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Intermezzo Scena unica Atto secondo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Variante della scena I Alternativa al finale della scena III Atto terzo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena ultima Variante del duetto fra Ilia e Idamante della scena II