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La finta semplice

LA FINTA SEMPLICE

Dramma in enne atti.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

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Libretto di Carlo GOLDONI, Marco COLTELLINI.
Musica di Wolfgang Amadeus MOZART.

Prima esecuzione: 1 maggio 1769, Salisburgo.


Personaggi:

FRACASSO capitano ungarese

tenore

ROSINA baronessa, sorella di Fracasso, la quale si finge semplice

soprano

GIACINTA sorella di don Cassandro e don Polidoro

soprano

NINETTA cameriera

soprano

Don POLIDORO gentiluomo sciocco, fratello di Cassandro

tenore

Don CASSANDRO gentiluomo sciocco, ed avaro, fratello di Polidoro

basso

SIMONE tenente del capitano

basso






Atto primo

[Ouverture]

Molto allegro (re maggiore) / Andante (sol maggiore) / Molto allegro (re maggiore)

Archi, 2 flauti, 2 oboe, 2 fagotti, 2 corni.

Scena prima

La scena rappresenta un giardino, nel quale vanno spasseggiando Giacinta e Fracasso, Ninetta e Simone.

[N. 1 - Quartetto]

Allegro (re maggiore)

Archi, 2 flauti, 2 oboe, 2 corni.

Tutti 4.

GIACINTA, FRACASSO, NINETTA E SIMONE

Bella cosa è far l'amore,

bello è assai degli anni il fiore,

bella è più la libertà.

GIACINTA

Ma un momento così bello

forse più non tornerà.

FRACASSO

Son soldato, e a far duello

guai se alcun mi sforzerà.

NINETTA

Bravo questo e bravo quello,

ma nessun ne sposerà.

SIMONE

La tua testa è un molinello,

questo sol temer mi fa.

GIACINTA, FRACASSO, NINETTA, SIMONE

Bella cosa è far l'amore,

bello è assai degli anni il fiore,

bella è più la libertà.

Recitativo

GIACINTA

Ritiriamoci amici,

che temo esser sorpresa

da miei fratelli sì bizzarri e strani.

NINETTA

Addio Simone,

e ci vedrem domani.

FRACASSO

Ma, cospetto di bacco!

Son pur due mesi adesso,

che in casa vostra abbiam stanza e quartiere,

e tuttavia si teme,

che siam trovati due momenti insieme.

GIACINTA

Sapete pur chi sono

i due fratelli miei?

NINETTA

Son due pazzi,

due storni, due merlotti

due gran caricature.

FRACASSO

Che importa a me! ~ Sian pure;

io li farò tremare: al fin si tratta

di farvi sposa mia.

SIMONE

Si tratta al fine,

che possa anch'io sposar questa ragazza.

GIACINTA

Guai! se lo sa il maggiore, egli m'ammazza.

FRACASSO

L'ammazzeremo lui.

SIMONE

Li sforzeremo a queste nozze entrambi.

NINETTA

Oh, non fate gli strambi!

Che per far queste nozze

non val bravura, e furberia ci vuole.

FRACASSO

Come sarebbe a dir?

NINETTA

Sarebbe a dire:

che l'un de' miei padroni,

perché fu maltrattato

da sua cognata un tempo, e l'altro poi

per timore del primo, or son del pari

nemici delle donne.

SIMONE

Oh che somari!

FRACASSO

Dunque che vuoi tu fare?

NINETTA

Vo' fargli innamorare.

FRACASSO

Di chi?

SIMONE

Di qualche vecchia

che sappia far la bella? ~

NINETTA

Non aspettate voi vostra sorella?

FRACASSO

Arriverà a momenti.

NINETTA

Fate, che parli meco

più presto che potete,

fate, che voglia anch'ella

regolarsi a mio modo, e non temete,

che noi ci sposarem, quando volete.

FRACASSO

Quando non vuoi che questo,

io farò tutto, e presto. Olà Simone!

All'osteria vicina

smontar dée mia sorella; ivi l'aspetta,

va' ad avvisar Ninetta

subito che sia giunta, e sia tua cura

che le possa parlar senza paura.

SIMONE

Benissimo, signore!

Ma quando avran parlato

queste due volpi insieme,

io dubito di pioggia, e di tempesta,

e tutti ne diran: guarda la testa.

[N. 2 - Aria]

Allegro (do maggiore)

Archi.

Troppa briga a prender moglie

troppa briga in verità,

non è cosa da soldato,

che la vuole a buon mercato,

o di meno ancor ne sa.

Son le donne belle e buone,

ma se tanto han da costar,

per un sol mazzo di carte,

per un fiasco di buon vino,

per due pippe di tabacco,

ve le do tutte in un sacco:

né mi vo' più maritar.

(parte)

Scena seconda

Giacinta, Ninetta e Fracasso.

Recitativo

NINETTA

L'un de' padroni è alzato,

che aperte già le sue finestre io veggio:

FRACASSO

Ben, che sarà per questo?

NINETTA

Oh niente, al vostro grado

voi restate, che a trappolargli io vado.

(parte)

FRACASSO

Ninetta è scaltra assai.

GIACINTA

Ma assai conosco

i miei fratelli anch'io.

FRACASSO

Ad un uomo par mio,

che ad essi far potrebbe un brutto gioco,

per dir di no ci penseranno un poco.

GIACINTA

Ve 'l diran certamente.

FRACASSO

Se me 'l diran, farne saprò vendette,

saprò sposarmi a forza,

saprò condurvi altrove, e mi trattengo

sol, perché spero... ~

GIACINTA

Oibò signor, non vengo.

FRACASSO

Così non farem nulla,

troppo fredda voi siete,

né sapete, alla fin, cosa volete.

GIACINTA

So che vi voglio ben.

FRACASSO

Del vostro bene

che n'ho da far! se presto

non arrivo a sposarvi,

e vi perdete in occhiate e in sospiri,

che noi soldati non contiamo un fico.

GIACINTA

Pian, che ci pensi un poco, e ve la dico.

[N. 3 - Aria]

Allegro grazioso (fa maggiore)

Archi, 2 oboe, 2 corni.

Marito io vorrei, ma senza fatica,

averlo se comoda, lasciarlo se intrica,

che aspetti degli anni,

che sole le mani

gli basti baciar.

Insomma io desidero un uomo d'ingegno

ma fatto di legno

che dove lo metto, là sappia restar.

(parte)

Scena terza

Fracasso, poi Cassandro.

Recitativo

FRACASSO

Oh starem male insieme!

Ch'ella è tutta di ghiaccio, io tutto foco;

ma pure l'amo un poco,

e se arrivo a sposarla a mio talento,

non mi vo' più ammazzar per complimento.

[N. 4 - Aria]

Allegro non molto (re maggiore)

Archi.

CASSANDRO

Non c'è al mondo altro che donne! ~

Ma sian belle ma sian buone,

non mi voglio infeminire,

non mi vo' matrimoniar. ~

Servitore, ~

sì signore, ~

sua sorella ~

l'ho con ella,

vada altrove ad abitar.

Recitativo

FRACASSO

Con chi l'ha don Cassandro?... ~

CASSANDRO

L'ho con i capitani,

colle capitanesse sue sorelle,

cogli alfier, coi sergenti,

coi tamburi e le trombe,

coi cannoni, e le bombe,

che or or vorrann con vossignoria

il quartier generale in casa mia.

FRACASSO

È forse già arrivata

la baronessa mia sorella?

CASSANDRO

Appunto. (Non fosse mai venuta!)

FRACASSO

L'avete voi veduta? ~

CASSANDRO

Non la voglio veder: donne non voglio

in casa inquartierate.

FRACASSO

A me lo dite? andate

a dirlo a chi si aspetta.

CASSANDRO

Spedirò in Transilvania una staffetta.

FRACASSO

Dove son io, ci deve

star mia sorella ancora,

che del pari v'onora.

CASSANDRO

Oh lo sappiamo;

ma ci vuol convenienza,

si domanda licenza:

e purché non ci venga a civettare,

vedremo e penserem, che s'ha da fare.

FRACASSO

Ella fa le creanze;

so il mio dover anch'io: pria la vedrete,

e poi deciderete.

CASSANDRO

Eh! la vedremo,

perché si dée cerimoniar la donna

per la sua fratellevol fratellanza,

del resto ho per usanza,

vo' dir: che star costumo,

alla larga dal fumo,

impercioché, quantunque

la militare sua baroneria,

la vorrei persuasa,

che mi può imbaronar tutta la casa.

FRACASSO

Olà mi meraviglio,

d'una sorella mia,

non si parla così.

CASSANDRO

Di lei non parlo;

cioè parlo di tutte; anzi pretendo

di parlar di nessuna.

FRACASSO

Che stil spropositato! io non v'intendo.

CASSANDRO

M'intenderà madama:

conciossiaché di lei

in casa m'hanno detto,

che parla e scrive ancor senza alfabeto.

FRACASSO

Certo, la troverete

una buona ragazza.

CASSANDRO

Ohimè!... ~ sarà una pazza:

tanto meglio... ~ Sì bene... ~

vo' dir, che mia cognata,

uno spirito avea da spiritata.

FRACASSO

Della sorella mia

non dovete già aver tale impressione.

CASSANDRO

Ma, ~ fo come Catone,

cioè, fuggo i rumori.

FRACASSO

Cosa temete voi? Che v'innamori?

CASSANDRO

Io innamorarmi? ~ oh! sfido

Lucrezia, Marco Antonio, e Catilina!

N'ho avute una dozzina,

che volean scuoter questo colosso,

ma non voglio, non posso

conciossiaché ho fissato

verginello morir, come son nato.

FRACASSO

Ne ho veduti degli altri,

che facean colle donne i paladini;

e poi ci son caduti.

CASSANDRO

I babbuini.

FRACASSO

Ci cadrete, io scommetto

presto, o tardi voi pure.

CASSANDRO

Uh poveretto!

FRACASSO

Non fate tanto il bravo.

CASSANDRO

Sono in questo un Orlando, ~

anzi ~ cioè, ~ con lui non mi baratto.

FRACASSO

Orlando per le donne era un bel matto.

[N. 5 - Aria]

Allegro moderato (sol maggiore)

Archi, 2 corni.

Guarda la donna in viso,

e non l'amar se puoi.

Con un gentil sorriso,

con quegli occhietti suoi,

vieni! vi dice, vieni!

se per me piangi e peni,

ch'io t'ho da consolar.

E siano pure infide,

siano le donne ingrate;

quando una guarda e ride,

vogliate o non vogliate,

bisogna perdonar.

(parte)

Recitativo

CASSANDRO

Eh! ben ben ci vedremo, e sua sorella

metter la voglio in tanta soggezione,

che creda di parlar con Cicerone.

(parte)

Scena quarta

Cabinetto nella casa di Cassandro.
Rosina, Ninetta, e poi Polidoro.

[N. 6 - Aria]

Andante (la maggiore)

Archi, 2 flauti.

ROSINA

Colla bocca e non col core

tutti sanno innamorar,

ma chi vuol fede ed amore,

da me venga ad imparar,

che si può senza rossore

gradir tutti, ed un solo amar.

Recitativo

NINETTA

Sicché m'avete inteso? ~

ROSINA

So cosa deggio fare,

NINETTA

Fategli innamorare questi due sciocchi;

e giacché l'un ne viene,

cominciate da lui.

ROSINA

Qual vien di loro? ~

NINETTA

Viene don Polidoro,

e con lui ci vuol poco,

che di sposarla ei tratta,

se vede con la scuffia anche una gatta.

ROSINA

Zitto, ch'egli entra adesso.

POLIDORO

Ehi! ~

NINETTA

Signore... ~

POLIDORO

È permesso?... ~

NINETTA

Cosa? ~

POLIDORO

Veder madama?

ROSINA

Favorisca, se il brama.

Complimenti non vuò; sempre padrone,

ecco a baciar la mano,

ecco là da seder, voglio l'onore

dell'amicizia vostra, e qui si viene,

si va, si resta a desinare, a cena;

perché io non ho pretese,

e tratto cogli amici alla francese.

POLIDORO

Ehi! ~

NINETTA

Da me che volete? ~

POLIDORO

Cosa risponderò? ~

NINETTA

Non intendete!

Che non vuol cerimonie, e tutto è buono

quel che vi viene in bocca,

POLIDORO

Ho capito. ~ Madama!

Gran bell'abito avete.

ROSINA

Eh! bagatelle,

all'uso del paese.

POLIDORO

Oh! come belle

queste scarpine ancora.

ROSINA

(Che sciocco.)

POLIDORO

Ma signora,

più delle scarpe vostre, io mi dichiaro,

siete bella voi stessa.

NINETTA

(Oh che somaro.)

ROSINA

Tutta vostra bontà.

POLIDORO

Voi mi piacete.

ROSINA

Oh troppo onor!

POLIDORO

Volete

prendermi per marito?

ROSINA

Io non son degna di tanta fortuna.

POLIDORO

Eh non importa, anch'io

non voglio cerimonie,

e basta, che no 'l sappia

il mio fratel: del resto

vi sposo adesso qui.

ROSINA

Ma, ~ così presto?

Così arrivata in casa vostra appena,

e nel vostro paese... ~

POLIDORO

Sì ben, come diceste, alla francese.

ROSINA

Alla francese ancora

domanda il matrimonio i passi suoi,

s'ama da prima, e poi

qualche visita almeno:

qualche gentil biglietto,

qualche bel regaletto,

insomma un uom di spirito, qual siete,

in somiglianti impegni

bisogno non avrà, che altri gl'insegni.

POLIDORO

Insegnatemi pure:

ma la visita è fatta,

e il regalo farò senza fatica,

quello che più m'intrica

è il biglietto, o madama!

ché a scriver mai m'insegnò la mamma.

NINETTA

(Eh non serve, signore,

sarò io, se volete,

la vostra segretaria...)

POLIDORO

(Ma no 'l dite a nessun.)

NINETTA

(Nemmeno all'aria.)

POLIDORO

Così ci sposarem.

ROSINA

Tempo e cervello.

POLIDORO

Non basta un'ora? ~

NINETTA

(vedendo arrivare don Cassandro)

È qua vostro fratello.

POLIDORO

Oh poveretto me!

ROSINA

Non dubitate,

perché nulla sospetti,

io me ne andrò, finché con voi ragiona.

POLIDORO

Se con voi mi ritrova, ei mi bastona.

ROSINA

Siatemi voi costante,

che, per esservi amante

fin col fratello vostro

a me non mancheran mille ripieghi;

e se m'ha da parlar, vo' che mi preghi.

(parte)

NINETTA

Gran fortuna è la vostra!

Chi moglie tal non prende, è grosso, e tondo,

perché di queste ne son poche al mondo.

(parte)

Scena quinta

Cassandro e Polidoro.

POLIDORO

Oh la prendo davvero!

CASSANDRO

Dov'è la baronessa?

POLIDORO

In qualche sito

sarà sicuramente.

CASSANDRO

Oh scimunito!

Voi mi fate vergogna; e non aveste

mai il coraggio, cioè la petulanza

di parlar seco lei? ~

POLIDORO

Le ho già parlato.

CASSANDRO

Ella v'avrà trovato

un stolido rampollo ~ sì signore, ~

della progenie nostra ingenerata

di mascolini eroi.

POLIDORO

S'è innamorata...

CASSANDRO

Di voi? ~

POLIDORO

Di me.

CASSANDRO

Sarà una sciocca anch'ella.

POLIDORO

Ve la mantengo, è bella.

CASSANDRO

Bella, ma senza spirto

bella, senza intelletto.

POLIDORO

Ha uno spirito, ~

da spirito folletto

CASSANDRO

Non è dunque per voi,

amar non può un somaro,

e statele lontan.

POLIDORO

La notte, e il giorno... ~

CASSANDRO

E giorno e notte e sempre

seco lei non trescate.

POLIDORO

Farò quel che voi fate.

CASSANDRO

Io posso far, che voglio, infra noi due

c'è una gran differenza.

POLIDORO

Siamo però fratelli in conclusione.

CASSANDRO

Ma io son un uom di garbo e voi minchione.

POLIDORO

Sarò per altro un uomo.

CASSANDRO

E per questo? ~

POLIDORO

La donna

mi piace, e d'una moglie ho anch'io bisogno.

CASSANDRO

Da farne che? baggiano! ~

POLIDORO

Quel che gli altri ne fanno.

CASSANDRO

Voi donne? voi mogliera?

oh che asinaccio!

POLIDORO

Zitto, zitto, che taccio.

CASSANDRO

Non lo dite più mai.

POLIDORO

Farò senza parlar.

CASSANDRO

Cosa farai?

POLIDORO

Tutto quel che volete.

CASSANDRO

Mai più parlar di donne.

POLIDORO

Sì signore.

CASSANDRO

Non guardar per amore

mai più la baronessa. ~

POLIDORO

Sì signore.

CASSANDRO

E quando ella vi guarda,

cioè, quando vi piace,

chiuder gli occhi, fuggir, farle dispetto.

POLIDORO

Andrò a cacciarmi per paura in letto.

[N. 7 - Aria]

Allegro (si bemolle maggiore)

Archi, 2 oboe, 2 fagotti, 2 corni.

Cosa ha mai la donna indosso,

che mi piace tanto tanto;

se la tocco mi fo rosso,

e che caldo ella mi fa!

Il malanno che li porti

quei che sprezzan le consorti,

carezzarla, coccolarla

una moglie poveretta,

una moglie benedetta,

anche a me per carità.

(parte)

Scena sesta

Cassandro e Rosina.

Recitativo

CASSANDRO

Grand'uomo che son io,

per non temer le donne. Ecco che viene

la baronessa, ormai sfodrar bisogna

tutta la mia eloquenza, onde ella veda

dal mio cerimonial cerimoniante,

che lo spirito suo meco è spirante.

ROSINA

Chi è qua? ~ fratello, aiuto!

CASSANDRO

Cos'avete veduto? ~

Cioè di che temete? ~

Un galantuom son io.

ROSINA

Un galantuomo? ~

CASSANDRO

Al portamento, al viso,

all'abito leggiadro

chi? come? e quale mi credeste? ~

ROSINA

Un ladro.

CASSANDRO

Per una, qual voi siete

spiritosa pulcella

questa è una debolezza.

ROSINA

Io spiritosa... ~

oh sì signore, e come!

CASSANDRO

(Non mi pare;

ma la vo' esaminare.)

Sediam qui baronessa,

e discorriam un poco,

ROSINA

Sarà meglio in cucina appresso al foco.

CASSANDRO

(Che stolida!) Volete

che parliamo in francese?

in tedesco, in turchesco o in italiano?

ROSINA

Come che più vi piace.

CASSANDRO

In verso o in prosa? ~

ROSINA

Ohibò, né l'un né l'altro.

CASSANDRO

Come, se ognun, che parla,

cioè, sempre favella il mondo intiero

o in prosa o in versi?

ROSINA

Io no 'l sapea davvero.

CASSANDRO

Ma dunque che sa lei? ~

ROSINA

So che tre e tre fan sei.

CASSANDRO

Poter del mondo! siete

una gran dottoressa in aritmetica:

e non è già sì poco

nell'età vostra; di quanti anni? ~

ROSINA

Gli anni? ~

CASSANDRO

Sì, signora madama.

ROSINA

Lasciate, che ci pensi.

CASSANDRO

E così?...

ROSINA

Gli anni adesso, ~

son mille settecento

sessanta nove in punto.

CASSANDRO

Oh che portento!

ROSINA

Chi è questo signore? ~

CASSANDRO

Non sapete dunque, che sia il portento,

il prodigio da tutti conosciuto? ~

ROSINA

Non ho l'onor d'averlo mai veduto.

CASSANDRO

(Ch'innocente fanciulla!

Questa non fa paura.)

Ma nulla voi sapete? ~

ROSINA

Oh, so un poco di tutto.

CASSANDRO

Verbi grazia; voglio dir per esempio?

ROSINA

Sì signore.

CASSANDRO

Cosa sapete voi!

ROSINA

Fare all'amor.

CASSANDRO

L'avete fatto mai?

ROSINA

Signor sì...

CASSANDRO

E al giorno d'oggi lo fate? ~

ROSINA

Sì signore...

CASSANDRO

E lo vorrete far anche dappoi? ~

ROSINA

Signor sì...

CASSANDRO

Ma con chi? ~

ROSINA

Bella! con voi.

CASSANDRO

Con me? ~ (M'accosto un poco,

che questa è al caso mio.)

ROSINA

(Povero allocco!)

CASSANDRO

(Un muso da museo,

una buona pulcella innocentina,

eh, lascia far a noi.)

Ehi, madama!

ROSINA

Che volete?...

CASSANDRO

Accostatevi.

ROSINA

Così?

CASSANDRO

Così in buon'ora.

ROSINA

Se volete, io vi vengo in braccio ancora.

CASSANDRO

(Senz'altro è innamorata.)

Ma dite in confidenza,

voi faceste all'amore

anche con mio fratello? ~

ROSINA

Sì signore.

CASSANDRO

E sposarvi vorrebbe? ~ ~

ROSINA

Sì signore...

CASSANDRO

Onde, se io vi sposassi,

rivale averei la fratellanza in casa,

e dividendo il core,

mi sareste voi forse?... ~

ROSINA

Oh! sì signore.

CASSANDRO

Poter del mondo! io sfido

tutta la quint'essenza femminesca

ad esser più sincera:

cioè più di costei sciocca e ciarliera.

ROSINA

Ah! ~

CASSANDRO

Cosa è quel sospiro? ~

ROSINA

Quanto più vi rimiro

voi nemmen mi guardate.

CASSANDRO

Anzi a forza d'occhiate

vi assorbo e vi divoro.

ROSINA

Una manina almeno.

CASSANDRO

Ecco la mano.

(Quanto è mai compiacente;

e come mi vien caldo.)

ROSINA

Quanto siete mai bello!

CASSANDRO

Me l'han detto degli altri.

ROSINA

Oh questo anello! ~

CASSANDRO

Mi costa mille scudi.

ROSINA

Se mi voleste bene? ~

CASSANDRO

Oh son di fuoco!

ROSINA

Me 'l dovreste donar.

CASSANDRO

Torno tra poco.

ROSINA

Partite da chi vi ama?

CASSANDRO

Sento là fuora,

che qualcun mi chiama.

ROSINA

Lasciatemi l'anello,

che in vece vostra, compagnia mi tenga.

CASSANDRO

Sì bene, un'altra volta,

cioè, mai più: conciossiaché so io... ~

l'anello ha da esser mio.

ROSINA

Perché voi non mi amate.

CASSANDRO

Oh mai non dubitate;

ma... ~

ROSINA

Siete troppo avaro.

CASSANDRO

Oh mai, me ne dichiaro;

ma... ~

ROSINA

Se non ho di voi

questa memoria almen, presto mi scordo.

CASSANDRO

A questa cantilena oggi son sordo.

[N. 8 - Aria]

Moderato e maestoso (fa maggiore) / Adagio / Moderato e maestoso

Archi.

Ella vuole, ed io vorrei,

convenire non si può.

Quando son vicino a lei,

vale a dir: solus cum sola;

a un'occhiata, a una parola

mi riscaldo, mi fo rosso:

mi par, ch'abbia il fuoco addosso;

sento il sangue in ogni vena,

che ribolle e fa blo blo,

ma l'amor finisce poi

colla borsa e coll'anello,

ed il sangue già bel bello

si rapprese, si gelò.

E son come un can barcone

fra la carne, ed il bastone:

vorrei stender lo zampino,

e al baston più m'avvicino,

e abbaiando, mugolando,

piglio il porco, e me ne vo.

(parte)

Scena settima

Fracasso, Rosina e Ninetta.

Recitativo

FRACASSO

Eh ben sorella mia? ~

ROSINA

Siamo a buon segno,

e in questo dì m'impegno

d'innamorarli tutti due del pari,

sino a farmi sposar.

FRACASSO

Basta ch'io sposi

Giacinta lor sorella.

NINETTA

E ch'io sua damigella abbia Simone

per marito mio.

ROSINA

Tutto va bene;

ma vo' marito anch'io.

FRACASSO

Sono sì pazzi entrambi,

ch'io non saprei, qual sia per voi migliore.

NINETTA

Il più sciocco è il minore;

attaccatevi a lui:

che farete più presto;

ed una moglie spiritosa e bella,

come l'han molte e molte,

un marito ha d'aver buono tre volte.

FRACASSO

No, che quell'altro almeno,

un uom non è di legno: e mia sorella

di ridurlo a dovere è ben capace.

ROSINA

Io sposerò quello, che più mi piace.

Ma perché piaccia un uomo,

e perché amor non sia di noi tiranno,

cosa si debba far, tutte non sanno.

[N. 9 - Aria]

Andante un poco Adagio (mi bemolle maggiore) / Allegro grazioso / Andante un poco Adagio

Archi, oboe, 2 corni inglesi, 2 corni da caccia.

Senti l'eco, ove t'aggiri,

sussurrar tra fiori e fronde,

ma se gridi, o se sospiri,

quello sol, l'eco risponde.

Che ti sente a ragionar:

così far dovrebbe ancora

cogli amanti e questa e quella:

voler bene a chi l'adora.

Corbellar, chi ne corbella,

non dar niente, a chi non dona,

che l'usanza è bella e bona

di far quel che gli altri fanno,

e in amor non può fallar.

(parte)

Scena ottava

Polidoro, Fracasso e Ninetta.

Recitativo

POLIDORO

Ninetta...

NINETTA

Che volete? ~

POLIDORO

Digli a colui che vada,

perché t'ho da parlar da solo a sola.

FRACASSO

Dov'è la convenienza?

Quivi alla mia presenza

non si parla in secreto.

POLIDORO

Andate via,

che ho un non so che a dirle.

FRACASSO

A mia sorella

porto rispetto adesso, e alla sua stanza;

ma noi v'insegneremo la creanza.

(parte)

NINETTA

Voi l'avete irritato.

POLIDORO

Eh, non importa.

NINETTA

E se vi bastonasse? ~

POLIDORO

Eh, prenderemo le bastonate ancora

per quella, che m'adora; e preme adesso

quel biglietto, che sai.

NINETTA

L'ho preparato, eccolo sigillato:

di tenerezze è pieno;

e basta ritrovar, chi a lei lo dia,

perché io non sarei buona.

POLIDORO

Glielo darò in persona.

NINETTA

Oh bravo davvero!

La moda è nuova affatto;

ma la migliore è poi,

far tutti da sua posta i fatti suoi.

[N. 10 - Aria]

Tempo di Minuetto (si bemolle maggiore)

Archi.

Chi mi vuol bene,

presto me 'l dica,

che per capire,

non vo' fatica;

né intisichire

per civiltà.

Tutti i biglietti

io ve li dono;

sono seccaggini,

son melensaggini,

e alla più presta,

da testa a testa

tutto si fa.

(parte)

Scena nona

Polidoro, Rosina, Fracasso, Polidoro. Ninetta. Giacinta, Simone.

Recitativo

POLIDORO

Adesso è fatto tutto,

questo è il biglietto, che da me pretende

l'innamorata mia,

anche il regalo è pronto;

onde faccio il mio conto,

che nessun me la toglie,

e saremo così marito e moglie.

Ecco che viene appunto; allegramente!

che solo qui mi trova:

e se ancor qui venisse mio fratello;

in sua presenza aver dovrà cervello.

[N. 11 - Finale]

Un poco Adagio (re maggiore) / Andante / Allegro

Archi, 2 flauti, 2 oboe, 2 fagotti, 2 corni.

ROSINA

Dove avete la creanza? ~

mio fratello, e la mia stanza

sempre s'ha da rispettar;

FRACASSO

Cospettaccio, cospettone!

Vuò da voi soddisfazione,

o vi faccio bastonar.

POLIDORO

Non so niente poveretto;

n'è cagion questo biglietto,

ch'io le avea da presentar.

FRACASSO

Un biglietto a mia sorella? ~

NINETTA

La faceste ora più bella.

ROSINA E FRACASSO

Non prendiam vostri biglietti,

non sappiamo di voi che far.

POLIDORO

Me l'avete voi richiesto.

ROSINA E FRACASSO

Per noi due che affronto è questo?

POLIDORO

Ah Ninetta, che paura!

NINETTA

In ginocchio addirittura,

e pregargli a perdonar.

FRACASSO

Non perdono per sì poco;

NINETTA

Lo scrissi io così per gioco.

ROSINA E FRACASSO

Compatiam la debolezza

e per fargli una finezza,

s'ha il biglietto da accettar.

CASSANDRO

Bravo fratello! brava madama!

Così in ginocchio cosa si fa?

POLIDORO

Ora sto fresco,

caro tedesco!

Voi difendetemi per carità.

CASSANDRO

Anche biglietti, mia signorina,

quel mammalucco scriver vi fa.

ROSINA

Ohibò signore,

questo biglietto pieno d'amore

è per voi scritto in verità.

CASSANDRO

Scritto l'avete per me carina?

NINETTA

Brava davvero!

FRACASSO

(Povero allocco.)

CASSANDRO

Leggiamo un poco,

datelo qua.

(va in disparte leggendo)

POLIDORO

Finché il fratel non guarda,

prendete il regaletto,

che voi m'avete detto,

per farmi poi sposar.

ROSINA

A me si dà denari?

NINETTA

Che diavolo faceste?

ROSINA E FRACASSO

Per bacco i nostri pari,

non l'han da sopportar!

CASSANDRO

Che fassi in quel cantone? ~

fratello mio buffone:

a lei non t'accostar.

ROSINA

Povero Polidoro,

che questa borsa d'oro

mi dà, se il voglio amar.

CASSANDRO

Che pezzo d'asinaccio!

Di queste io non ne faccio,

né sono con le donne

sì facile a cascar.

ROSINA

Se mi volete bene,

quest'oro voi serbate,

e quell'anel mi date

per farlo disperar.

CASSANDRO

L'anel?

ROSINA

Per un pochetto.

CASSANDRO

L'anel?

ROSINA

Ve 'l rendo subito.

CASSANDRO

Davvero, che ne dubito:

ma in grazia del biglietto,

che con tal gusto ho letto,

vi voglio contentar.

SIMONE

Presto madama,

che uno vi chiama,

e vi vorrebbe complimentar.

ROSINA

Subito: addio!

CASSANDRO

L'anello mio!

FRACASSO

Corpo del diavolo!

Non vuol mangiarvelo.

NINETTA

Non vuol scappar.

SIMONE

Presto signora,

che c'è di fuora,

chi vi desidera seco pranzar.

ROSINA

Andiam fratello.

CASSANDRO

Prima il mio anello.

FRACASSO E ROSINA

Poter del mondo,

de' pari nostri s'ha da fidar.

CASSANDRO

Senza che andiate,

con chi vi brama,

fate che resti

quel che vi chiama,

ch'io darò a tutti da desinar.

GIACINTA E NINETTA

Bravo, bravissimo!

FRACASSO

Così va fatto.

POLIDORO E SIMONE

Questo è cervello.

CASSANDRO

(Così l'anello

non sparirà.)

TUTTI

Dunque a pranzo in compagnia,

e tra il vino, e l'allegria,

che si balli, e che si canti,

tutti amici, tutti amanti,

viva amore, e la beltà.

Atto secondo
Scena prima

Loggia nella casa di Cassandro.
Ninetta e Simone.

Recitativo

NINETTA

Sono i padroni miei a pranzo ancora,

né si alzeran sì presto.

SIMONE

Un disordine è questo.

NINETTA

Perché Simone mio? ~

SIMONE

Perché mi sento una gran fame anch'io.

NINETTA

Da qui una mezza oretta

pranzeremo noi pure; e godi intanto,

se del mio amor ti preme,

che star possiam liberamente insieme.

SIMONE

L'amor è bello e buono,

ma per far all'amor sempre c'è tempo:

e senza molto esame

più sano è di mangiar, quando s'ha fame.

NINETTA

Sei ben poco galante.

SIMONE

Ma che vuoi da un amante?

NINETTA

Voglio, che per star meco

sin di mangiar si scordi,

di bere e di dormir senza fatica.

SIMONE

Questo è amare all'antica,

e vogliam noi soldati

sol bocconi rubati.

NINETTA

Onde? ~

SIMONE

Se vuoi

amor da me, chiamami a pranzo e a cena;

che, amando a pancia piena,

tutto va bene il resto; e tra noi due

c'intenderem più presto.

NINETTA

Per me dunque non sei.

SIMONE

Perché? ~

NINETTA

Perch'io vorrei

un marito capace

di lasciarsi trattar come mi piace.

[N. 12 - Aria]

Andante (sol maggiore)

Archi.

Un marito, donne care,

ci bisogna ritrovare,

che non mangi che non beva,

che da noi tutto riceva,

che a noi lasci comandar.

Se così non si ritrova,

né si può farne di meno,

far con esso patto almeno,

ch'egli mangi, quando ha fame,

ch'egli beva, quando ha sete;

ma! ne lasci sole e chete,

per far poi quel ch'a noi par.

(parte)

Scena seconda

Giacinta e Simone.

Recitativo

SIMONE

Eh! quando fia mia sposa

ridurla ben saprò con un bastone.

GIACINTA

Per carità Simone!

SIMONE

Che c'è signora mia? ~

GIACINTA

Se non hai tu giudizio

qui nasce un precipizio.

SIMONE

Perché? ~

GIACINTA

Il tuo capitano,

e 'l maggior fratel mio, caldi dal vino,

son venuti a parole.

SIMONE

O poco male.

GIACINTA

Ma l'un troppo è bestiale,

l'altro mezzo ubriaco,

non sa, che dica, e di parlar non resta.

SIMONE

Lasciate, che si rompano la testa.

GIACINTA

E poi: se non fan pace,

n'andrò di mezzo io sola.

SIMONE

Basta a pacificarli una parola.

GIACINTA

Ma intanto il tuo padrone

vuole soddisfazione.

SIMONE

E ci vuol tanto?

GIACINTA

Si tratta al fine della vita.

SIMONE

Eh bene!

GIACINTA

Non è già mio fratello uomo di guerra,

SIMONE

Una poltrona di meno sopra la terra.

GIACINTA

Ah prega il capitano

pregalo in nome mio,

giacché non posso in persona pregarlo.

SIMONE

L'aiuterò piuttosto a bastonarlo.

[N. 13 - Aria]

Allegro (re maggiore)

Archi, 2 oboe, 2 corni.

Con certe persone

vuol'esser bastone,

e sia benedetta

la bella ricetta,

che tutte le donne

dovrian adoprar.

Bastone, madama!

con chi non vi ama,

con chi fa il geloso,

con chi non vuol spendere,

ed osa pretendere,

di farvi cascar.

(parte)

Scena terza

Polidoro e detta.

Recitativo

GIACINTA

Non mi marito più, se al capitano

col mio maggior fratello

oggi nasce un duello. ~ Ecco il minore,

raccomandiamoci a lui.

POLIDORO

Quanto rumore!

GIACINTA

Perché? ~

POLIDORO

Per quell'anello.

GIACINTA

Dovreste uno più bello

darne alla baronessa: ond'ella renda

al fratel nostro il suo, né più si gridi,

né più d'un uomo onesto

la pazienza si irriti.

POLIDORO

Altro che questo,

le vo' donar di meglio.

GIACINTA

Cosa le donerete?

POLIDORO

No 'l dico; che il direte

a tutta poi la casa.

GIACINTA

Oh vi prometto,

che in casa no 'l sapranno.

POLIDORO

Vo' donarle un bel maschio

in capo d'anno.

GIACINTA

Un maschio? oh che sproposito!

POLIDORO

Eh voi siete fanciulla,

e non sapete nulla.

GIACINTA

So forse il mio bisogno...

ma vuoi sposar? ~

POLIDORO

La baronessa.

GIACINTA

In sogno.

POLIDORO

Vedrete ben tra poco.

GIACINTA

Non vorrà don Cassandro.

POLIDORO

Basta bene, ch'io voglia,

e voglia anch'ella.

GIACINTA

E se vi caccia via?

POLIDORO

Anderemo a dormir sull'osteria.

GIACINTA

Fareste a meraviglia;

ma non farete nulla,

perché la baronessa

non è donna per voi.

POLIDORO

N'ho la promessa.

GIACINTA

Di sposarvi?

POLIDORO

Sicuro.

GIACINTA

Quando è così, dovreste

lasciar, ch'io sposi il capitano ancora,

che n'ha buona intenzione.

POLIDORO

Io vi lascio sposar anche Simone.

GIACINTA

E se il fratel non vuole;

a tutti la sua parte:

che siam tutti padroni.

POLIDORO

Taglieremo la casa in due bocconi,

GIACINTA

E anderemo in Ungheria.

POLIDORO

Ma un maschio tutte due farete in pria,

GIACINTA

E perché aspettar tanto?

POLIDORO

Oh perché veda

nostro fratel, che sempre mi strapazza,

che più di lui son io buono da razza.

GIACINTA

Ho inteso; e tutto sta,

che alle parole corrispondano i fatti.

Sebbene son usi a indovinare i matti.

[N. 14 - Aria]

Allegro comodo (la maggiore)

Archi, 2 flauti, 2 corni.

Se a maritarmi arrivo,

so ben che voglio far:

lo sposo a dirittura

legato alla cintura

io me lo vo' portar.

Che mi stia sempre appresso,

che mi carezzi anch'esso,

che impari anche a filar:

e chi mi mostra a dito,

che son tutto marito,

purché non me lo rubi,

lo lascerò cantar.

(parte)

Scena quarta

Polidoro e Ninetta.

Recitativo

POLIDORO

Quando avrò moglie, anch'io

esser vo' tutto moglie notte e giorno;

no vo' nessuno d'intorno:

e perché non la rubi ognun, che passa,

la terrò sotto chiave entro una cassa.

NINETTA

Signor! la baronessa

vi cerca con premura.

POLIDORO

Vorrà forse sposarmi a dirittura.

NINETTA

Darvi ella vuol più tosto

l'ultimo addio, prima che parta.

POLIDORO

E dove

vuol andar ella?

NINETTA

Ad alloggiar altrove.

POLIDORO

Perché? ~

NINETTA

Vostro fratello

che a voi parli non vuole.

POLIDORO

Più fatti noi faremo che parole.

NINETTA

Per esempio?

POLIDORO

Vien meco,

che l'andiamo a trovar; ma tu m'insegna,

perché son nuovo affatto,

e un matrimonio non l'ho mai più fatto.

Scena quinta

Sala con sedie e lumi, essendo notte.
Rosina, poi Polidoro e Ninetta.

[N. 15 - Aria]

Andante (mi maggiore)

Archi, 2 fagotti.

ROSINA

Amoretti, che ascosi qui siete,

e volando d'intorno ferite,

ah vi prego da me non venite,

questo cor non venite a piagar.

Recitativo

POLIDORO

Madama è fatto tutto,

la visita, il biglietto,

l'amor, e il regaletto,

onde possiam in verità sposarci,

e come si fa, insegnatemi voi.

ROSINA

Oh ci vuol altro amico,

per un marito mio, ch'ho da sposare.

POLIDORO

E cosa ci vuol mai?

ROSINA

Lo vuò provare.

POLIDORO

In qual maniera?

ROSINA

In tutte

le qualità più belle alla francese.

POLIDORO

Questa m'arriva nuova;

ma provatemi pur.

ROSINA

Bene, alla prova.

Cantatemi un'arietta,

o francese o toscana.

POLIDORO

Un'aria? da scirocco, o tramontana? ~

ROSINA

Fatemi un menuetto.

POLIDORO

Oh! non me ne diletto.

ROSINA

Non sapete far nulla? ~

NINETTA

E fate il cicisbeo? ~

ROSINA

Vediam se almen sapete il galateo.

POLIDORO

(vuol partire)

Questa prova m'imbroglia.

ROSINA

Non si parte

senza licenza mia.

POLIDORO

Siedo qui dunque,

e non mi muovo più.

NINETTA

Mai non si siede,

quando la dama è in piede:

POLIDORO

Ora mi levo; e dirlo anch'io volevo.

ROSINA

Andate al dïavolo,

che siete un villanaccio.

NINETTA

Presto da un'altra banda.

POLIDORO

Perché?

NINETTA

Si deve andar, quando si manda.

ROSINA

Oh! gente arriva a corteggiarmi adesso;

e lei signor marito si compiaccia... ~

POLIDORO

Io gli vado a serrar la porta in faccia.

ROSINA

Vo' veder questa ancora.

POLIDORO

Ma, che ho da far signora?

NINETTA

Eccovi il candeliero,

e cinque passi o sei

si corre incontro a chi ne vien da lei.

POLIDORO

Vado subitamente;

ohimè! il primo che arriva

è appunto mio fratello.

ROSINA

(Io cangio stile.) E abbiate voi cervello.

Scena sesta

Camminando, e masticando le parole da mezzo ubriaco.
Cassandro e detti.

[N. 16 - Aria]

Allegro con brio (do maggiore)

Archi.

CASSANDRO

Ubriaco non son io,

sono allegro un pochettino,

ma l'anello è sempre mio,

e lo posso domandar:

perché al fin se parla il vino... ~

quel ch'è mio si lascia star.

Recitativo

ROSINA

L'ha con l'anello ancora,

ma gliela vo' far bella.

CASSANDRO

Eh ben signora? ~

Ma con quel candeliero

che fa quel Marc'Antonio?

POLIDORO

Fo' lume al matrimonio.

CASSANDRO

Io v'ho pur detto,

che da lei non si viene.

ROSINA

Egli è venuto

sol per parlar con voi.

CASSANDRO

Ignorante! che voi!

POLIDORO

Dirvi per suo comando... ~

che sono... ~

CASSANDRO

Un animale,

POLIDORO

No... ~ sono... ~

CASSANDRO

Un carnovale

della prosapia mia degenerante.

POLIDORO

Oh! me ne dite tante,

che non vo' più soffrirle; e voi mi date

presto la parte mia,

che vo' andar con madama in Ungheria.

CASSANDRO

A me? poter di bacco!

Vedo che sei briaco;

cioè, va' via di qua, che ti perdono:

ma se lo torni a dire, io ti bastono.

POLIDORO

Baronessa mia sposa!

difendetemi voi.

CASSANDRO

Sposa?

ROSINA

Si bene.

CASSANDRO

Ma non son io?

ROSINA

Anche voi.

CASSANDRO

Quanti mariti

volete voi di nuovo?

ROSINA

Ne vo', per non fallar, quanti ne trovo.

CASSANDRO

Uh! stolida che siete!

ROSINA

Io stolida! guardate... ~

che pianger... ~ voi mi fate.

E a qualcun forse poi la pagherete,

che me la lego al dito.

POLIDORO

Se la farà pagar vostro marito.

[N. 17 - Aria]

Adagio (sol maggiore) / Moderato / Adagio / Moderato

Archi, 2 oboe, 2 corni.

(a Rosina)

Sposa cara, sposa bella

per pietà, deh non piangete,

(a Cassandro)

e se voi bevuto avete?

poveretto andate in letto,

né la state a molestar.

(Cassandro venendogli addosso brutamente)

Piano, piano, ch'io burlavo

state in là, che vi son schiavo;

quanto a me, tutto v'è lecito,

bastonatemi, accoppatemi:

ma mia moglie, non signore,

non l'avete da toccar.

(parte)

Scena settima

Rosina e Cassandro.

Recitativo

CASSANDRO

(L'ho fatta grossa assai,

se da me si divide mio fratello,

e se oltre dell'anello

perdo la sposa ancora. Eh! non m'importa:

tutto accordar si può con la mia testa:

e comincian da capo.)

Mia signora madama!

ROSINA

Chi è di là, che mi chiama? ~

CASSANDRO

Son io da questa parte.

ROSINA

Eh! vi scostate,

che di vino puzzate.

CASSANDRO

Ho poi bevuto

sette, otto volte sole,

e vo' dir, che ubriaco esser non posso.

ROSINA

Fatevi in là, che mi cadete addosso.

CASSANDRO

Sediam, che sarà meglio.

ROSINA

Sì ben, ma in lontananza.

CASSANDRO

Quanto... ~ così?... ~

ROSINA

Quanto è larga la stanza.

CASSANDRO

Qui non vi sento appena,

e anch'io gridar dovrò da spiritato.

ROSINA

Più da vicin mi faria male il fiato.

CASSANDRO

Dunque come farem?

ROSINA

Fate una cosa:

accostatevi un poco,

e senza aprire la bocca,

se volete parlar, meco parlate

coi cenni solamente,

ch'io ben v'intenderò.

CASSANDRO

Subitamente,

ma badatemi bene,

che un pantomimo son, molto stupendo.

ROSINA

Senza parlar, sin le galline intendo.

(Me ne vo' prender spasso.)

(parlano con segni)

CASSANDRO

Che diavolo vol dire:

cioè, non so capire.

ROSINA

(a Cassandro)

Moglie sì, ma padrona.

CASSANDRO

Non ne capisco un'acca... ~ e mi fa sonno

questa conversazione. ~

ROSINA

Ei s'addormenta, e senza che mi senta,

l'anello suo rimetterogli in dito,

e 'l farò comparire un scimunito. ~

Ehi! dormite signore?

È questo il vostro amore?

CASSANDRO

Oh, mi sognavo appunto dell'anello.

ROSINA

Di qual anel?

CASSANDRO

Di quello,

che v'ho prestato.

ROSINA

A me?

CASSANDRO

Per due momenti.

ROSINA

Quando?

CASSANDRO

Questa mattina,

ROSINA

Dove?

CASSANDRO

Che innocentina!

ROSINA

Un anello?... ~ di che?... ~

CASSANDRO

D'un soprafino brillante americano.

ROSINA

Brillante americano!

Eh! parla il vino.

CASSANDRO

Ma il vino dice il vero.

ROSINA

Dormite un altro poco,

che ne avete bisogno,

e il vostro anello troverete in sogno.

CASSANDRO

Non m'importa trovarlo,

cioè, so che l'avete;

e se mi sposarete, io ve lo dono.

ROSINA

Una stolida io sono!

CASSANDRO

Eh! l'ho detto per dir.

ROSINA

Sono una ladra!

che vi rubo l'anello?

CASSANDRO

Non parliam di quello.

ROSINA

E di cosa parlar?

CASSANDRO

Ditemi almeno,

se amate più me stesso,

che ho spirito, ch'ho talento, e ho denari,

o mio fratello?

ROSINA

Tutti due del pari.

[N. 18 - Aria]

Allegro grazioso (fa maggiore) / Allegretto

Archi, 2 oboe, 2 corni.

Ho sentito a dir da tutte

le più belle e le più brutte,

che un cor grande grande tanto fatto

d'un amante ad ogni patto

non si deve contentar.

Quando sono cinque o sei,

che ci fanno i cicisbei,

se va uno, l'altro viene,

s'un vuol mal, l'altro vuol bene,

se uno è crudo, l'altro è cotto,

e tra tanti il più merlotto

sempre al fine ha da cascar.

(parte)

Scena ottava

Cassandro, Fracasso, poi Rosina.

Recitativo

CASSANDRO

Sciocca è la baronessa,

e non è da stupir, ch'ami uno sciocco,

qual è il fratello mio, stan bene insieme:

ma non li voglio insieme accompagnati.

E pria di quel baggiano,

io tutto accorderò col capitano.

FRACASSO

Di voi cercavo appunto.

CASSANDRO

A tempo siete giunto.

FRACASSO

Perché?

CASSANDRO

Sentite un poco: io son disposto

di regalar piuttosto

alla sorella vostra quell'anello... ~

FRACASSO

Un affronto novello!

Corpo di Satanasso!

Andate a dormir, se avete bevuto... ~

CASSANDRO

Ma l'anello l'ha avuto:

FRACASSO

Che anello? ubriacone!

Come ve l'ha rapito?

Se voi l'avete al dito?

CASSANDRO

In dito?... ~ oh bella!

come?... ~ cioè, sì bene: onde è tornato,

da chi l'avea rubato.

FRACASSO

Rubato mia sorella?... ~

e si dice a un par mio?... ~ mano alla spada,

che qui ne vo' soddisfazion sul fatto.

CASSANDRO

Per così poco duellar?... ~ che matto!

FRACASSO

Matto a me? matto a me! poter del mondo!

non basta più la spada, e perché sia

più crudel la vendetta e più funesta,

una pistola è questa,

e mora un di noi due, ch'io vi disfido.

CASSANDRO

Spada e pistola per morire! io rido.

FRACASSO

Io vi farò tremar.

CASSANDRO

Piano un tantino;

cioè, non tanta furia.

FRACASSO

Meno ciarle; e scegliete

la spada o la pistola in conclusione.

CASSANDRO

Or or mi si sfida a colpi di cannone.

FRACASSO

La finiamo, o v'ammazzo:

CASSANDRO

Morir così per passatempo! un pazzo!

FRACASSO

Voi siete un bel poltrone.

CASSANDRO

Io? ho un cor da leone,

da tigre da elefante,

e voi venite avante,

che la vedrem... ~

FRACASSO

Vengo, e non fo da gioco:

difendetevi pure.

CASSANDRO

Appiano un poco.

Di là non vi movete;

ch'io di qua non mi movo, e cominciamo.

FRACASSO

All'armi.

CASSANDRO

No: prendiamo

prima da buoni amici

due prese di tabacco.

FRACASSO

Poltronaccio! per bacco

t'ammazzo in un momento.

CASSANDRO

Aspettate un po'; ch'io vengo al cimento.

[N. 19 - Duetto]

Allegro (re maggiore)

Archi, 2 oboe, 2 corni.

Cospetton! cospettonaccio!

Mi credete un poltronaccio?

Fuori lama.

CASSANDRO E FRACASSO

Eccomi qua!

CASSANDRO

(Fremo, ohimè dalla paura,

ei m'infila a dirittura.)

FRACASSO

A che pensa?

CASSANDRO

Aspetti un po'.

Lei ha moglie?

FRACASSO

Non signor.

CASSANDRO

Figli?

FRACASSO

No.

CASSANDRO

Fratelli?

FRACASSO

No.

CASSANDRO

Ha parenti?

FRACASSO

In quantità.

CASSANDRO

Padron mio! quando è così,

lei raffreni il suo furore,

non vo' battermi.

FRACASSO

Perché?

CASSANDRO

La coscienza non consiglia,

che una povera famiglia

resti a pianger per me.

FRACASSO

Scuse magre; eh, si difenda,

questa al cor, questa alla testa.

CASSANDRO

(Oh che furia! oh che tempesta!)

Piano un po'! si fermi! attenda!

Disuguale è la battaglia,

veda il sol, che m'abbarbaglia,

l'ho negli occhi, e il vento in faccia.

FRACASSO

Cambiam posto: io qua, lei là.

CASSANDRO

Ma la spada ell'ha più longa,

guardi un po'.

FRACASSO

Lei se la prenda,

CASSANDRO

(Che terribile faccenda!

Non v'è modo di scappar.)

FRACASSO

Cosa fa?... ~

CASSANDRO

(guardando nella scena)

No, non tirate!

collo schioppo? oh tradimento!

FRACASSO

Dove? ~ Come... ~

CASSANDRO

Là, là, guardate!... ~

(Or m'arrivi, se potrà.)

Scena nona

Rosina e Cassandro.

Recitativo

ROSINA

Dove andate signore?

CASSANDRO

Vo ad isfogar altrove

il guerriero mio caldo, e vi ringrazi

costui del vostro arrivo,

che alle mie man l'ha tolto;

altrimenti saria morto e sepolto.

(parte)

Scena decima

Rosina e Fracasso.

ROSINA

Siam quasi in porto adesso.

FRACASSO

Quel ciarlone ha di me tanta paura,

ch'io sposi a dirittura

sua sorella Giacinta,

e lascio poi, che dica.

ROSINA

Anch'ei mi sposerà senza fatica,

ma ingelosirlo è d'uopo

dell'altro fratel suo don Polidoro.

FRACASSO

Sì ben; sparger fra loro

discordie e gelosie, che l'un e l'altro

per voi tutt'un lo stimi.

ROSINA

No, più mi piace il primo,

e già d'amarlo io sento.

L'altro si può sposar per complimento.

Scena undicesima

Ninetta, Simone e detti.

FRACASSO

Vieni a tempo Simone.

SIMONE

Che vuole il mio padrone? ~

FRACASSO

Un colpo da soldato. Hai tu coraggio

rapir di notte tempo

e di condur altrove

l'innamorata mia?

SIMONE

La meno, se volete, in Tartaria.

NINETTA

Piano un poco, signori,

ch'esservi deggio anch'io: né sola io resto.

SIMONE

Vieni tu ancor, così farem più presto.

NINETTA

Soddisfarlo son buona;

ma no, la mia padrona,

che de' fratelli suoi troppo paventa:

non vorrà mai fuggir.

FRACASSO

Dille in mio nome

che fugga teco anch'ella,

che teco venga, ove Simon vi guidi,

e che di me si fidi.

NINETTA

Oh ci scommetto,

che non faremo nulla.

FRACASSO

Ama, o non ama?... ~

NINETTA

V'adora, ve lo giuro.

FRACASSO

Quando è così, sono di lei sicuro.

[N. 20 - Aria]

Andante grazioso (si bemolle maggiore) / Allegro

Archi, 2 corni.

In voi, belle, è leggiadria,

se talor pregar vi fate;

il negare è cortesia,

se negando voi donate,

e quand'ama una fanciulla,

non volendo mai far nulla,

per amor tutto poi fa.

Fanciullette ritrosette,

se per farvi a noi più care,

voi vi fate assai pregare:

fate bene in verità.

(parte)

Scena dodicesima

Ninetta e Simone.

Recitativo

NINETTA

Come anderà Simone

questa faccenda adesso?

SIMONE

Ho da pensarci io stesso:

e tu frattanto avvisa la padrona,

che al primo cenno tuo pronta si tenga.

NINETTA

Valle tu a dir, che venga a parlar teco

entro in giardino: e poi

c'intenderem tra noi,

che per la casa adesso

c'è troppa gente in giro.

SIMONE

Anzi qualcuno arriva, io mi ritiro.

(parte)

Scena tredicesima

Ninetta. Polidoro. Cassandro. Rosina. Fracasso. Simone.

[N. 21 - Finale]

Allegro molto (sol maggiore)

Archi, 2 flauti, 2 oboe, 2 fagotti, 2 corni.

CASSANDRO

(bastonando il fratello)

T'ho detto buffone,

se parli con lei,

che addosso un bastone

ti vo' scavezzar.

POLIDORO

Aiuto! soccorso!

NINETTA

Che cane, che orso!

NINETTA E POLIDORO

Fra moglie, e marito

che colpa a parlar?

CASSANDRO

Tua moglie, baggiano!

POLIDORO

Sì bene, la voglio!

CASSANDRO

Olà meno orgoglio.

NINETTA

Lasciatelo star.

POLIDORO

M'accoppi, m'ammazzi;

ma vo' la mia parte.

CASSANDRO

La parte dei pazzi

è farli legar.

POLIDORO

Qua subito il mio.

CASSANDRO

Il primo son io.

POLIDORO

Giustizia! Giustizia!

NINETTA

Che questo è rubar.

ROSINA

Che sussurro, che bordello!

POLIDORO

Mi bastona mio fratello.

CASSANDRO

Costui vuol farsi accoppar.

ROSINA

Mio marito! mio cognato!

Gelo... ~ tremo... ~ perdo... ~ il fiato;

da seder... ~ che mi vien male,

compassione, e carità.

NINETTA

Acqua fresca, mio signore!

POLIDORO

Meglio è l'acqua di melissa.

CASSANDRO

Eh! non serve acqua d'odore,

ch'io son bello come un fiore,

presso a me rinvenirà.

NINETTA E POLIDORO

Alla larga da madama!

ROSINA

Sposo bello! Chi mi chiama? ~

CASSANDRO

Son io, cara.

POLIDORO

No, son io.

ROSINA

Buona notte a tutti; addio.

POLIDORO

Oh! fermate! ah, trattenetevi;

che non so, quel che farò.

ROSINA

(volendo partir)

Bastonatevi, ammazzatevi;

che a guarirvi io tornerò.

FRACASSO

Alto madama!

dove ne andate?

da chi scappate

fuori di qua?

ROSINA

Corro a salvarmi da questi pazzi,

pria che si ammazzino

per amorosa rivalità.

(parte)

FRACASSO

Altro che amore per questi avari;

la lor sorella coi lor denari

via se ne andò.

POLIDORO E CASSANDRO

Nostra sorella coi soldi miei!

NINETTA

Or la fo bella, e dietro a lei

anch'io me n' vo.

(parte)

POLIDORO

Sciocco fratello,

fa' adesso il bello.

CASSANDRO

Fratello allocco,

sposarti un poco.

POLIDORO E CASSANDRO

Senza denari,

senza sorella,

senza una sposa

cosa farò?

FRACASSO

Datela in moglie a chi la trova,

ch'io, caschi il mondo, la troverò.

POLIDORO E CASSANDRO

Ben volentieri;

presto correte

e in dote avrete

quel che rubò.

SIMONE

Miei signori! oh, che gran caso!

È fuggita anche Ninetta,

e rubato ha la furbetta,

quanto a voi potea rubar.

POLIDORO E CASSANDRO

Gran disgrazie in un momento!

Noi meschini e disperati!

Voi che siete due soldati,

voi ci avete ad aiutar.

ROSINA

Maritar la cameriera

a colui, che la ritrova,

e vi do la bella nova,

che Simon la troverà.

CASSANDRO

Quanta voglia di marito

hanno mai tutte costoro!

POLIDORO

Anch'io ho meglio di loro,

e mia moglie è questa qua.

FRACASSO E CASSANDRO

Tutti insieme è troppo presto,

rimediar in prima al resto;

ch'ella poi deciderà.

ROSINA

Nel mio cor ho già deciso,

ma il mio cor nessun lo sa.

FRACASSO E CASSANDRO

Quel che arriva all'improvviso,

più piacer nel mondo dà.

Venga prestissimo,

venga quel giorno,

che tutto intorno

giubilerà;

quel dì lietissimo

che sposi e spose

di gigli e rose

Amore e Venere

coronerà.

Atto terzo
Scena prima

Strada, che conduce alla loro casa.
Simone e Ninetta.

[N. 22 - Aria]

Un poco Adagio (fa maggiore)

Archi, 2 corni.

SIMONE

Vieni, vieni, o mia Ninetta,

che ho gran fretta di sposar.

L'han giurato, l'han promesso;

son soldato, e non è adesso

troppo il tempo di tremar.

Recitativo

NINETTA

Io non ho gran paura,

ma per regola mia saper vorrei,

che v'han promesso al fin?

SIMONE

Che ambe sareste

spose di chi vi trova,

e a casa lor vi riconduca.

NINETTA

Andiamo

quand'è così. Io poi di que' scimuniti

non son mica la schiava, e a mio talento

posso di me disporre; e se uno di loro

o mi sgrida, o mi tocca,

dirò... ~ dirò quel, che mi vien in bocca.

[N. 23 - Aria]

Tempo di Minuetto (do maggiore) / Allegro / Tempo di Minuetto / Allegro

Archi, 2 flauti.

Sono in amore,

voglio marito,

se fosse il primo,

che passerà.

Guai! chi mi stuzzica,

o mi maltratta,

gli salto agli occhi

come una gatta,

e l'unghie adopero

con tanto sdegno,

che forse il segno

gli resterà.

(partono)

Scena seconda

Giacinta, e Fracasso.

[N. 24 - Aria]

Allegro (do minore)

Archi, 2 fagotti, 2 corni.

GIACINTA

Che scompiglio, che flagello!

Se mi vede mio fratello,

ah! mi scanna addirittura,

no, per me non v'è pietà.

Tremo tutta di paura,

non mi reggo, non ho fiato,

sento il sangue, ch'è gelato,

sento l'alma, che se n' va.

Recitativo

FRACASSO

Che smorfie! che paura! or non è tempo

di celarsi; o fuggir. Col vostro sposo,

a casa ritornate.

GIACINTA

Mi tremano le gambe.

FRACASSO

Eh non temete

GIACINTA

Io non ho il suo coraggio,

FRACASSO

Avete l'amor mio, che vi difende.

GIACINTA

Ma se moglie non prende

il mio maggior fratello,

non vorrà mai, che vostra sposa io sia.

FRACASSO

Perché voler no 'l deve?

Quando a me l'ha promesso,

quando sposi egli stesso

la baronessa mia sorella?

GIACINTA

Oh questo

sì facile non credo,

perché don Polidoro

ha di sposarla anch'ei le sue pretese,

e tra le lor contese io son sicura,

che di mezzo ne andrò.

FRACASSO

Che seccatura!

Sian pur sciocchi, e bestiali

due fratelli rivali,

che mia sorella il gran segreto ha in mano,

di metterli d'accordo.

GIACINTA

E quale?

FRACASSO

Andate

a domandarlo a lei, ch'io delle donne

tutti non so i rigiri, e sol m'è noto,

che ogni femmina accorta,

più, che con la bellezza,

coll'arte sua innamora,

e sa obbligar co' suoi rifiuti ancora.

[N. 25 - Aria]

Andante maestoso (re maggiore)

Archi, 2 flauti, 2 oboe, 2 corni.

Nelle guerre d'amore

non val sempre il valore:

qualche geloso affanno,

qualche innocente inganno

più giova a trionfar.

Chi stanca ed affatica

la bella sua nemica,

senza che mai l'assaglia;

sul campo di battaglia,

l'arriva a imprigionar.

(partono)

Scena terza

Rosina e Cassandro.

Recitativo

CASSANDRO

E così baronessa?

ROSINA

Umilissima serva.

CASSANDRO

E la promessa?

ROSINA

Che promessa signore?

CASSANDRO

Non ve ne ricordate?

ROSINA

Oh sto male di memoria.

CASSANDRO

Eh già lo vedo;

ma mia sorella, e seco lei Ninetta

ch'hanno avuto il coraggio

di scappar via... ~

ROSINA

Scappar via? buon viaggio.

CASSANDRO

Non prometteste voi,

che sarìan ritornate?

ROSINA

Oh quant'è, che tornaro, e son sposate.

CASSANDRO

Sposate?

ROSINA

Sì signore.

CASSANDRO

Da chi?

ROSINA

Da chi trovolle.

CASSANDRO

Sarà il fratello vostro,

e Simone con lui, se non m'inganno.

ROSINA

Domandatelo a lor, che lo sapranno.

CASSANDRO

Siete una scioccarella.

ROSINA

Ma per altro son bella,

CASSANDRO

Oh se non foste tale,

l'amor matrimoniale

non vi unirebbe a me, come desio.

ROSINA

Tutto poi sta, che così voglia anch'io,

CASSANDRO

Non decideste ancora?

ROSINA

Sì signore,

quant'è, che ho già deciso!

CASSANDRO

Sicché, cara, carina,

tra di me, e mio fratello,

chi volete sposar?

ROSINA

Voglio il più bello.

CASSANDRO

Lo son io ad ogni patto.

ROSINA

E se volessi

per esempio il più pazzo?

CASSANDRO

Non son più quello, e cedo un tanto onore

al fratel mio minore.

ROSINA

Dunque a lui mi cedete?

CASSANDRO

Dunque di lui vi preme?

ROSINA

Io tutti due vorrei sposarvi insieme.

CASSANDRO

Diavolo cosa dite?

ROSINA

Perché non mi capite?

Ma so ben'io, che dir vorrei.

CASSANDRO

Vorreste

due mariti ad un tratto?

ROSINA

Ohibò: vorrei,

che credo sia tutt'uno,

una sposa per uno; ma vedete;

eccolo, che s'avanza a lento passo.

Celatevi, e tacete,

che vo' seco pigliarmi un po' di spasso.

(Cassandro si ritira in disparte)

Scena quarta

Don Polidoro e detta.

POLIDORO

Eh ben, quando facciamo

queste nozze signora?

ROSINA

Siete in istato voi?

POLIDORO

Subito ancora.

ROSINA

Tutti son pronti adunque

i necessari requisiti al nostro

matrimonio imminente?

POLIDORO

Per me, non manca niente:

v'ho per un giorno intiero amoreggiata,

v'ho di più regalata,

quanto in somma voleste, ho fatto tutto;

e più non ho pazienza.

ROSINA

Dal fratel vostro avete voi licenza?

POLIDORO

Di che?

ROSINA

Di prender moglie.

POLIDORO

Questa ancor ci vuol?

ROSINA

Sicuramente.

POLIDORO

Perché?

ROSINA

Perché dipende

da' suoi maggiori in questo

ogni onesta persona

POLIDORO

Oh, se in questo io dipendo, ei mi bastona.

ROSINA

Ma, non diceste voi

di voler dal fratello esser diviso,

e aver la parte vostra?

POLIDORO

Oh gliel'ho detto,

ma il fratel mio m'ha letto,

del padre nostro il testamento, e vuole,

che tutto sia del primo.

ROSINA

E come adunque

volete prender moglie?

POLIDORO

Come fan tutti gli altri.

ROSINA

Han gli altri almeno

da mantenerla. Ma con voi la moglie,

che mangerà? se non avete un zero?

POLIDORO

Farò anch'io, per mangiar, qualche mestiero.

ROSINA

Bravo, da ver! or ora

sarà una baronessa

per questo bel visino

moglie d'un legnaiolo, o d'un facchino.

POLIDORO

Ma... ~ promesso m'avete.

ROSINA

Ma... ~ licenza chiedete,

chiedete al fratel vostro

da mantenervi con decoro il modo,

ed io son qui per voi.

POLIDORO

Davver?

ROSINA

Sul sodo.

POLIDORO

Facciam dunque così.

ROSINA

Come?

POLIDORO

Parlate

a mio fratel voi stessa in vece mia,

e fate, che mi dia

il modo, e la licenza

di dar a voi la mano.

ROSINA

Io tutto questo domandargli? è vano;

vorrà vostro fratello,

ch'io sia piuttosto la sua sposa.

POLIDORO

Eh voi

per lui solo inclinate.

ROSINA

Per lui no.

POLIDORO

Per chi dunque?

ROSINA

Indovinate!

[N. 26 - Finale]

Andante (sol maggiore) / Andante grazioso / Andante / Allegro / Allegro non presto / Un poco Adagio / Allegro / Andantino / Allegretto / Allegro

Archi, 2 flauti, 2 oboe, 2 fagotti, 2 corni.

ROSINA

Se le pupille io giro

amorosette, e tenere,

se rido, o se sospiro,

il vostro cor che fa?... ~

POLIDORO

Il cor mi batte in seno,

e il figliolin di Venere

spera, mi dice, almeno,

che questo amor sarà.

ROSINA

Anche la speme inganna,

e se l'amor v'affanna,

chi vi potria sanar?... ~

POLIDORO

Mi sanerà, carina,

questa gentil manina,

che voi m'avete a dar.

ROSINA

Non basterebbe il core?

POLIDORO

No, ch'è un furbetto Amore,

e mi potria gabbar.

ROSINA E POLIDORO

Alme belle innamorate,

una man, che voi baciate,

vi può solo imprigionar.

POLIDORO

La mano accordatemi

per pegno d'affetto,

ROSINA

Sì, caro, prendetela,

(mentre Polidoro va per prender la mano di Rosina, ella la dà a Cassandro, che a poco a poco si va accostando)

CASSANDRO

La prendo, l'accetto.

ROSINA E CASSANDRO

E il nodo, che al core

ci strinse l'amore,

non sciolga mai più.

POLIDORO

Che inganno! che frode!

La rabbia mi rode,

no, non posso più.

CASSANDRO

Ma signor, non è giustizia

di levarmi il pan di bocca,

oh che inganno, o che malizia!

La mia sposa uh uh uh uh.

ROSINA

Voi lo sposo?

CASSANDRO

Tu marito?

ROSINA

Con quel capo!

CASSANDRO

Con quel muso?

ROSINA E CASSANDRO

Questa è bella in verità.

POLIDORO

Son stordito! Son confuso!

ROSINA

È impietrito.

CASSANDRO

È inasinito.

ROSINA E CASSANDRO

Oh che sposo ah ah ah ah.

Scena ultima

Fracasso, Giacinta, Simone, e Ninetta dentro la scena.

FRACASSO, GIACINTA, SIMONE E NINETTA

Nozze, nozze, e viva, e viva;

più ridente, più giuliva

sorte al mondo non si dà.

CASSANDRO

Cosa è stato?

POLIDORO

Che sarà?

CASSANDRO

(voltandosi verso la scena)

Ninetta, e Simone.

ROSINA

(voltandosi verso la scena)

Giacinta, e Fracasso.

FRACASSO, GIACINTA, SIMONE E NINETTA

(entrando con allegria)

Si faccia tempore

in festa, ed in spasso.

E viva.

CASSANDRO

Alto là!

FRACASSO

Che cosa pretendete?

SIMONE

Faremo un macello.

CASSANDRO

Sfacciata pettegola!

SIMONE

Che dice?

FRACASSO

Che intende?

NINETTA

Padrone!

GIACINTA

Fratello!

NINETTA

Perdono.

GIACINTA

Pietà.

ROSINA

Oh zitto un po' là,

non tanto rumore.

CASSANDRO

Ma il grado... ~ ma il sesso... ~

FRACASSO E SIMONE

Ma lei l'ha promesso.

CASSANDRO

Ma io... ~

ROSINA

Così sta.

GIACINTA

Fu colpo d'amore,

pentita già sono,

fratello! perdono.

NINETTA

Padrone! pietà.

ROSINA, FRACASSO E SIMONE

Che serve, che giova

gridar come un matto?

Già quello ch'è fatto,

disfar non potrà.

CASSANDRO

Via! pace, perdono,

scusabile è il caso.

ROSINA

Se quella non sono,

che gli ho persüaso,

perdono a me pure

Cassandro darà.

POLIDORO E CASSANDRO

Oh vedi la semplice!

che finta bontà!

POLIDORO

Ci ho gusto, l'ho caro,

il giucca, il somaro

io sol non sarò.

CASSANDRO

Ma questo è un inganno:

ROSINA

Ma inganno innocente;

FRACASSO E SIMONE

Non c'è più riparo,

la man gli donò.

ROSINA

Che pensa? che dice?

le spiace? si pente?

TUTTI

È inutile adesso

di far più lamenti,

già queste del sesso

son l'arti innocenti;

e spirto e bellezza

son gran qualità.

Fine del libretto.

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Locandina Atto primo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Atto secondo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Atto terzo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena ultima