LE CONVENIENZE E LE INCONVENIENZE TEATRALI
Dramma giocoso.
Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.
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Libretto di Domenico GILARDONI.
Musica di Gaetano DONIZETTI.
Prima esecuzione: 21 novembre 1827, Napoli.
Personaggi:
CORILLA Scortichini, primadonna |
soprano |
PROCOLO Cornacchia, marito di Corilla |
baritono |
LUIGIA Scannagalli, seconda donna |
soprano |
AGATA madre di Luigia |
basso |
DOROTEA Frescopane, primo musico |
contralto |
GUGLIELMO Antolstoinoloff, tenore tedesco |
tenore |
BISCROMA Strappaviscere, compositore |
baritono |
PROSPERO Salsapariglia, poeta e droghiere |
basso |
L' IMPRESARIO |
baritono |
L' ISPETTORE del teatro |
basso |
Coro d'Uomini addetti al teatro.
L'azione si svolge nel teatro di Brozzi.
La scena: sala di prova di un teatro.
Sono in scena Corilla, Procolo, Luigia, Dorotea, Don Prospero, Guglielmo, l'Impresario, Biscroma e vari Coristi, tutti seduti intorno ad un pianoforte, in procinto di concertare l'opera.
[Introduzione]
BISCROMA
TUTTI
Ma che si prova?
BISCROMA
Insieme
CORILLA
Sentite la mia voce
come ben gorgheggerà!
PROCOLO
DOROTEA
(Farmi far da comodino!...
quest'è troppo in verità.)
LUIGIA
(Darmi un sol recitativo?
Che dirà la mia mammà?)
BISCROMA
TUTTI
Su, proviamo, via silenzio,
qui nessun si muoverà.
CORILLA
«E puoi goder, tiranno,
d'un cor che pena e geme;
trema d'un tanto affanno
vendetta, sì, il ciel farà.»
GUGLIELMO
«Frena quel pianto e spera.»
CORILLA
«E il caro bene?»
GUGLIELMO
«Vedrai.»
CORILLA
«Non più crudel sarai?»
GUGLIELMO
«Mi vinse alfin la pietà.»
CORILLA
«Ah! vicino è il bel momento
che a bearmi in lui ritorno.
Della gioia è questo il giorno
più non deggio palpitar.
A me vola, o bel momento
e rinnova nel mio petto
quel piacere e quel diletto
che fa l'alma inebriar.»
PROCOLO
CORILLA
«A lei vola, o bel momento
e rinnova nel suo petto
quel piacere e quel diletto
che fa l'alma inebriar.»
DOROTEA
Dica un po' signor maestro
vi sarà per me il rondò?
GUGLIELMO
Per me l'aria con trompette?
LUIGIA
La «Romance» v'è, sì o no?
BISCROMA
GUGLIELMO, LUIGIA E DOROTEA
(rivolti a Prospero)
C'è?
PROSPERO
(indicando Biscroma)
Al maestro, io non lo so.
BISCROMA
PROSPERO
Lo spartito?...
BISCROMA
PROSPERO
Or vi dirò...
GUGLIELMO, LUIGIA E DOROTEA
Basta, basta ho già capito:
il poeta ed il maestro
han perduto per me l'estro,
(indicando Corilla)
perché lei già l'intrigò.
D'avvilirmi in questo modo,
se madama ha nel pensier,
qui fra poco, a suo dispetto,
chi son io farò veder.
IMPRESARIO
TUTTI
Su allegri prepariamoci
per la gran prova in scena,
che sento già gli applausi
dell'opera echeggiar.
GUGLIELMO E DOROTEA
(Appena il ciel imbruna
non mi farò trovar.)
(tutti pianissimo)
Insieme
PROSPERO
(Alle care mie parole
tutti estatici saranno,
né frenare si potranno
nel sentirle articolar.)
BISCROMA
GUGLIELMO, LUIGIA E DOROTEA
(Canto, musica e parole
tollerar non si potranno;
son cose, si diranno,
da far noia e sbadigliar.)
Insieme
PROSPERO
(Già in teatro parmi udire:
viva, bravo il buon poeta!
Già mi sembra di sentire
e gli evviva ad ascoltar.)
BISCROMA
CORILLA E PROCOLO
(A quei trilli, a quei passaggi
tutti in estasi ne andranno
né frenare si potranno
poi nel dolce gorgheggiar.)
IMPRESARIO
CORO
(Sì, sì già in scena parmi udire
un applauso trionfale;
viva, viva l'Impresario
che ci ha fatto divertir.)
BISCROMA
Il Coro esce.
BISCROMA
IMPRESARIO
BISCROMA
CORILLA
Ma senza i miei gorgheggi,
gli smorzati, i crescendo,
i picchettati...
PROCOLO
BISCROMA
CORILLA
Ed è vero, perché sono avvezzata al canto
degli autori oltramontani,
i quali dell'effetto e della novità,
non mai satolli,
in chiave mi ponean venti bemolli...
PROCOLO
BISCROMA
PROSPERO
Ma niuno a' versi miei
niun plauso arreca?
Gente di senno cieca!
BISCROMA
PROSPERO
A questa gloria aspiro.
GUGLIELMO
(a Biscroma)
Si lei vuol suono per mia cavatina,
io canto.
BISCROMA
GUGLIELMO
Da... da... Provar.
BISCROMA
[Aria]
GUGLIELMO
«Ah! tu mi vuoihi? che brahami? Che più sperar t'avanza?
Ertzilia! Ertzilia mia, la costanza sempre nel cor
maggior si fa, sì!
Un file io non sono! Credi ch'io t'abbandoni?
T'amo, sì, t'amo mio ben, né mai lontan da te sarò.»
BISCROMA
IMPRESARIO
PROCOLO
CORILLA
(a Prospero)
Dica un po', signor mio
al rondò ci ha pensato?
Sarà ben situato?
PROSPERO
Egregiamente!
CORILLA
Badi bene, poeta,
che se il rondò non ha catene
è inutile, non canto.
PROSPERO
Ella è curiosa!
Se Romolo è trionfatore e vien sul foro
in mezzo ad un concistoro
di popolo accorrente
e tripudiante,
mi sembran le catene fuor di luogo.
Facciam così: vi metterò a cavallo
e invece del rondò con le catene
lo avrete con le staffe... eh?...
CORILLA
Non va bene. Fate che il signor Romolo
venga trionfante in carcere
e le catene andranno a meraviglia.
PROSPERO
Ma lei per chi mi piglia?
CORILLA
Per quel che siete...
PROSPERO
A dir?...
CORILLA
Un ciabattino che fa da letterato;
ma in sostanza una bestia, un disperato.
PROSPERO
Chi rattoppa ciabatte
può rattoppare ancora il Metastasio:
eccone qui la prova aperta e chiara:
(eroicamente)
leggi i miei versi e a rispettarmi impara.
IMPRESARIO
PROSPERO
E spicciamoci presto.
GUGLIELMO
Cosa faciute?
LUIGIA
Il cartellon si legge.
GUGLIELMO
Ah! cartellonie? Cavasciò!
AGATA
(internamente, con accento napoletano)
A me simile affronto? A me cospetto!
Mamm'Agata, briccone,
te la farà pagare.
LUIGIA
È qui la mamma!
IMPRESARIO
Agata, con tutti gli Attori precedenti.
AGATA
Di questa azion devi pagare il fio.
[Cavatina di Agata]
(entrando)
Mascalzoni! sfaccendati! più creanza, più rispetto
miei signori, dove mai finor s'è visto
che non può venir la mamma a trovar la sua figlia,
quintessenza di bontà?
BISCROMA
AGATA
Giusto a te voglio parlà!
Hai pensato per Luigia?
L'hai già scritto il rondò?
Statte attento che se manchi
la città rivolterò.
Hai pensato?... dico a te.
BISCROMA
AGATA
Che vedrò... che penserò...
Anzi senti in abrégé
per far fare eruzione, che bellissima invenzione,
la mia mente escogitò: fa un cantabile a note trillanti,
poi l'allegro con gran sincopate e mia figlia,
scommetto la testa, un gran chiasso, maestro, farà.
Il violino col zicchete, zicchete,
accompagni il clarino e l'oboe col piripi, piripi,
il violone coi frunchete, frunchete;
poi va in terza col corno tutu,
e vedrai che nel l'orbe terracqueo pezzo eguale, maestro, non c'è.
Che invenzione sublime!... Eh? Che ne dici? Il celebre
maestro Paesanello non avria fatto una simile pensata.
Sarà di grande effetto sorprendente quel zicchete,
frunchete, tutu...
BISCROMA
AGATA
Che si combina?
BISCROMA
AGATA
A meraviglia!...
(a Guglielmo)
monsièr Stolonoff, votre servente.
GUGLIELMO
Oh!...
(con un inchino)
Io per voi, signora!
LUIGIA
(alla madre)
...Così tardi?
AGATA
Sono stata da quello... mi capisci?...
dall'amico dello scialle e a tutti i costi
m'ha trattenuta a far seco il supé...
BISCROMA
CORILLA
(rispondendogli)
...Sì, è ubriaca!...
IMPRESARIO
PROCOLO
DOROTEA
(arrabbiata)
Il titolo è stampato e non si cambia.
PROCOLO
BISCROMA
DOROTEA
Io mi protesto.
BISCROMA
PROSPERO
Dirò:
la legge antica di natura, vuol che sia
la donna avanti all'uomo e qui
ha torto Metastasio, ed ha sbagliato.
DOROTEA
Pur se così è stampato si deve dir così.
PROCOLO
DOROTEA
A me?
BISCROMA
PROCOLO
BISCROMA
IMPRESARIO
PROCOLO
DOROTEA
(gelosa)
A che proposito?...
PROCOLO
AGATA
Che tu possa morir d'una stoccata.
IMPRESARIO
AGATA
E con tutti questi illa
starebbe bene un po' d'anguilla!...
DOROTEA
(ironica)
Graziosa!...
IMPRESARIO
DOROTEA
Al servizio.
(fa un inchino)
IMPRESARIO
DOROTEA
Dell'«Accademia del Missipipì».
IMPRESARIO
GUGLIELMO
Nix cavasciò!... mi chiamo Antolstoinoloff.
(leva di tasca la tabacchiera)
AGATA
Che razza di cognome!...
IMPRESARIO
AGATA
(togliendo la tabacchiera di mano a Guglielmo)
Caro il mio Stoltoinoff, tiene tabacco?
GUGLIELMO
(tentando di riprendere la tabacchiera)
Dà... dà...
AGATA
Qua una presuccia. Oh, bella! bella!
(a Luigia)
Sembra la tabacchiera che ho perduto nel
Teatro del Gambero, ti pare?
LUIGIA
Sì, rassomiglia.
GUGLIELMO
Is vol ti?
LUIGIA
Mille grazie!...
AGATA
Che grazie, ignorantina! Quand'un cortesemente
offre una bagatella, non è buona creanza di rifiutar!
(a Guglielmo)
Donné muà...
(riprende la tabacchiera e dice)
gras, gras.
GUGLIELMO
(commentando)
Stata gripò la mamma.
DOROTEA
(all'Impresario)
Ditemi un po', signor, chi canta il primo?
IMPRESARIO
GUGLIELMO
Blagaderò, blagaderò.
AGATA
(Chi lo capisce?)
(forte)
Ehi, signor Stinoloff, che ora abbiamo?
Veda, veda per grazia!
(tentando di prendergli l'orologio)
Oh! caro!... che bell'orologio!
GUGLIELMO
(contrastando)
Vedo bello... star brutto.
AGATA
(Screanzato!)
CORILLA
(a Prospero)
Chi è l'ultimo?
PROSPERO
Il primo uomo.
PROCOLO
DOROTEA
(protestando)
In questo modo adunque ella mi tratta?
Le convenienze mie le voglio tutte.
GUGLIELMO
Io pur mie convenienze!...
IMPRESARIO
CORILLA
Dopo le mie però.
DOROTEA
(stizzita)
Dopo le sue?
Io saprò terminar ogni questione.
(parte)
GUGLIELMO
Anche per me è finita.
(parte)
AGATA
Ah, cospettone! Non mi son mai trovata in tanti
impicci.
(rivolta a Corilla)
Non ti ricordi più quando vendevi,
or son quattr'anni, in piazza i pasticetti
che il Procol tuo faceva tanto perfetti?
BISCROMA
Gli Attori rimanenti.
[Aria di Procolo]
PROCOLO
IMPRESARIO
AGATA
(rivolta a Biscroma)
Or s'è parlato di arie, di rondò;
ma il duetto di Corilla con mia figlia è
già pronto, con cori e ballo analogo?
LUIGIA
Lo voglio!
BISCROMA
AGATA
(consegna una moneta alla figlia)
Prendi... fattelo fare, dagli un paolo.
(Luigia esce)
Agata e Corilla.
[Duetto]
CORILLA
Senti, madama squinzia: io non canto il duetto
con tua figlia!
AGATA
Metto allor tanto di baffi
e poi...
CORILLA
Che fai?
AGATA
Che fo?... ti prendo a schiaffi!
CORILLA
Ch'io canti un duetto; con chi?... con tua figlia?
Che tu lo pretenda non è meraviglia!
La sciocca son io
che tollero ancora
cotanta insolenza
che oltraggio mi fa.
AGATA
Evviva la Pasta, la Storchio, la Patti! Si è posta
in superbia, ma, veh, quanto è trista!
L'altr'ieri a Milano
facea la corista
e poi da gran dama
vuol farla ora qua.
CORILLA
O modera i termini, mammaccia del diavolo,
o in pezzi la cuffia in aria andrà.
AGATA
Se un dito mi tocchi, io mando da Procolo
madama la moglie graffiata qual va.
CORILLA
Non canto il duetto
l'ho già stabilito.
AGATA
Biscroma lo vuole.
CORILLA
Gli hai fatto un vestito?
AGATA
Lo vuole il poeta...
CORILLA
Gli hai dato moneta?
AGATA
Madama, madama!
CORILLA
Tua figlia è seconda,
io donna sublime.
Io celebre artista maggior tra le prime,
con una donnetta che stona se canta,
mostrarmi sul palco sarebbe viltà.
AGATA
Mia figlia è seconda che batte le prime,
quand'era seconda nemmeno eri terza.
CORILLA
Orsù vanne fuori, non starmi a seccare
dai miei protettori ti faccio accoppare.
AGATA
Di questi a migliaia mia figlia ne tiene:
il duca dell'Aia, il conte d'Atene,
don Mario Panzotta, don Bartolo Arrischia,
il duca Pilotta, il principe d'Ischia.
Studenti a ventine, soldati a dozzine,
mia figlia se vuole sortendo in teatro
un melo granato gettare ti fa.
CORILLA
Ah, vecchia pettegola!...
AGATA
Sei gialla, sei brutta...
CORILLA
I fumi già salgono...
AGATA
...di fuoco son tutta...
CORILLA
...ti voglio graffiare...
AGATA
...ti voglio svisare...
CORILLA
...ti voglio imparare che sia civiltà.
AGATA
Guardate la gazza, ve'! quanto ne fa!
CORILLA
Ah, tutta convellere la rabbia mi fa,
divento una vipera che freno non ha.
AGATA
...ma crepa, ma schianta
l'avrai da cantar!
(partono inviperite)
Rientra l'Impresario, con Prospero e Procolo.
IMPRESARIO
PROSPERO
All'uso degli antichi:
di quel che non avevan facevan senza!
PROCOLO
IMPRESARIO
PROCOLO
PROSPERO
(Sarà bellina, affé!)
PROCOLO
IMPRESARIO
PROSPERO
Ci ammazzano i fischi!
Entra Agata con i fogli in mano.
AGATA
(all'Impresario)
Io vengo a volo per dirti in pochi detti che Dorotea
fuggi; ma che Agatuccia vuol levarti d'impaccio.
IMPRESARIO
AGATA
Una parte manca ed io la faccio.
PROSPERO
Misericordia!...
AGATA
Che credi? Se ho fatto
il supplimento sulla Scala, posso cantare a Campi.
IMPRESARIO
PROSPERO
Poveri noi, tutti diventeremo pazzi!...
AGATA
(risentita)
Voglio insegnare alla superba donna
come si canta e si gestisce in grande
e come in un palchetto
mamm'Agata sa fare anche l'occhietto!
Entrano Guglielmo e Biscroma Strappaviscere. Agata va loro incontro.
AGATA
Maestro, anch'io sono impegnata!
(sventolando le carte)
So già il duetto ed ho scorso la cavallina.
BISCROMA
AGATA
Dite, che son queste barchette?
BISCROMA
GUGLIELMO
Jà, state tutte lacrime!
AGATA
Proviamolo insieme.
GUGLIELMO
(a Biscroma)
Si mammaccie non cantar péne
io faciuti subite fuggimente e lasciar
impresario et anche imprese.
[Terzetto]
GUGLIELMO
(canta caricato, pronunciando con difficoltà l'italiano)
«Per me non trovo calma,
per te non trovo pace,
per lei non trova l'alma
la sua felicità.»
AGATA
«Per me, per te, per lei,
pe' tuoi, pe' suoi, pe' miei
deh, fate lume, o dèi...»
GUGLIELMO E AGATA
«...in tanta oscurità.»
GUGLIELMO
«Il bel piacer m'innonda.»
AGATA
«Ersilia tua sarà.»
BISCROMA
GUGLIELMO
Eh! maestre, nix duette,
mamme, state troppe cagne,
afer foce maledette,
non foler con lei cantar.
BISCROMA
GUGLIELMO
Nix sentire...
BISCROMA
GUGLIELMO
Foler partire,
far paule e cane e lepre
di qui, sviffete, scappar.
AGATA
Ehi! maestro, al caro lei,
dalla bocca che gli scappa?
BISCROMA
AGATA
Ah, la stridula trombetta!
Tanto è bestia quanto pesa,
quest'offesa fare a me?
GUGLIELMO
Pestione, pestione!
BISCROMA
AGATA
Rapa!
BISCROMA
AGATA
No... no... no...
Ah... ah... ah...
(sta per cadere in deliquio)
Canfore... Colonia... Un po' d'aceto...
Su, presto...
BISCROMA
AGATA
Già gli occhi mi si oscurano...
BISCROMA
AGATA
Mi sento già svenir.
GUGLIELMO
(battendo sul cembalo tutto stizzito)
Foi non sapere musiche,
foi state stonatrice, lasciate mie soprabite...
non foler stare qui.
BISCROMA
AGATA
Ah, bestione!
BISCROMA
AGATA
Teh, piglia, sono furia da femmena vestita.
GUGLIELMO
Mamma!... Cagne!...
AGATA
(strappando le carte e gettandole in faccia al tenore)
Teh, teh, teh, piglia...
BISCROMA
GUGLIELMO
Maestre, tu difendere
vecchiacce stonatrice?
Io far vostre cartofole
minuzzole così.
(strappa la parte)
BISCROMA
AGATA
A pezzi quel soprabito
ti voglio far così.
(tira la coda del soprabito al tenore e gliene resta un pezzo in mano mentre questi scappa via)
Biscroma Strappaviscere e Agata.
Poi l'Impresario, Procolo, Luigia e Prospero.
BISCROMA
IMPRESARIO
BISCROMA
IMPRESARIO
(entra Procolo)
PROCOLO
AGATA
(riavendosi dallo choc)
Che fu?
IMPRESARIO
AGATA
Oh, bene!
PROCOLO
BISCROMA
PROCOLO
(entrano Prospero e Luigia)
PROSPERO
Signori, questa posta è vostra.
L'avvisator l'ha data a me per voi.
LUIGIA
Ve n'ha per me?
AGATA
Per me?
PROCOLO
PROSPERO
Un giornale per Procolo,
(a Luigia)
una lettera per voi.
(Agata si siede a destra con la figlia)
AGATA
Leggiamo insieme.
BISCROMA
PROSPERO
Vedi se ti piace.
PROCOLO
IMPRESARIO
Biscroma, Agata, Procolo, Luigia e Prospero. Poi Corilla.
[Finale]
AGATA
(toglie di mano la lettera alla figlia e legge)
«Livorno 10 aprile,
Luigia mia carissima
al foglio tuo gentile
risponde l'impresario
che accetta la scrittura
qualora mandi al diavolo
quell'orrida figura...
AGATA E LUIGIA
(leggendo insieme)
...dell'empia tua mamm'Agata.»
PROSPERO
(declamando con enfasi)
«È vero... è vero...
vendetta un dì giurai...»
AGATA
(Che dice quel poeta?)
BISCROMA
LUIGIA
(toglie la lettera alla madre e legge)
«...dell'empia tua mamm'Agata.»
AGATA
(piano alla figlia)
Leggi in sordina.
LUIGIA
«...che sparge la discordia
in ogni compagnia...
AGATA E LUIGIA
(leggendo insieme)
...che spoglia vecchi e giovani
qual ladro in sulla via.»
PROSPERO
(sempre con enfasi)
E questo è pur certissimo;
ognor me 'l rammentai.
AGATA
(Ed ora se continua gli spacco la vetrina!...)
BISCROMA
LUIGIA
(continuando a leggere)
«...per cui v'ha gran pericolo...
AGATA E LUIGIA
(leggendo insieme)
...che appena qui arrivata
da padri, madri e coniugi
sia bene disossata...»
AGATA
...disossata?
PROSPERO
(non ricordando il verso)
«È poco... è poco...»
AGATA
Ma vedi il briccone che rabbia mi fa!
PROSPERO
«È poco svellere il core al traditor.»
BISCROMA
AGATA E LUIGIA
(leggendo insieme)
«Deciditi!
Risolviti, se ciò ti converrà;
in caso opposto subito
ad altra penserò.»
AGATA
(a Luigia mentre vanno più infondo della scena)
Senti come risponder Luigia devi qua.
PROSPERO
Maestro mio, quest'opera scommetto che farà...
PROCOLO
BISCROMA
PROCOLO
BISCROMA
PROCOLO
PROSPERO
Puoi farti molto onore!
BISCROMA
PROCOLO
BISCROMA E PROSPERO
Non tarda questo Procolo
le mani mie provar!
CORILLA
(entrando)
Che succede senza Corilla?
È storia seria o buffa?
BISCROMA
PROCOLO
AGATA
(ritorna al proscenio con Luigia)
Scrivi che è un grand'asino,
sozzissimo animale.
BISCROMA
PROCOLO
BISCROMA
AGATA
Maestro, statti buono,
od io te le suono!
CORILLA
Ma questa è un'increanza,
è troppo inciviltà.
PROSPERO
Io leggo i versi miei.
BISCROMA
AGATA
Ma cos'ha mai costui?
CORILLA
(al maestro)
Sono io uno zero?
LUIGIA
(alla madre)
Lasciate quel poetucolo...
PROSPERO
Ah! figlia impasticciata!
PROCOLO
BISCROMA
TUTTI
Se perdo la pazienza qui male finirà!
Appare sulla porta l'Ispettore.
ISPETTORE
Alla prova signori, alla prova.
Doccia fredda su tutti.
PROCOLO
LUIGIA
Non sto comoda.
AGATA
Io tengo le doglie.
ISPETTORE
Non volete?
TUTTI
No!
ISPETTORE
No? Dunque, olà! V'avanzate.
Entrano Soldati con portantine.
LUIGIA, AGATA E CORILLA
Ma questa è violenza!
BISCROMA E PROSPERO
(ridono)
Ah, ah, ah, che gusto...
ISPETTORE
(al musico e al poeta)
Tacete e prudenza...
(agli altri)
Non volete? Ah, no?
(ai soldati)
Presto, su, cominciate da Procolo.
(i soldati mettono Procolo in portantina)
PROCOLO
LUIGIA E CORILLA
(tra loro)
Non si scherza, qui fanno davvero.
Anche a me questo giuoco s'appresta,
per schivar qualche brutta tempesta,
a teatro d'andar converrà.
BISCROMA E PROSPERO
(all'Ispettore)
Grati a voi per sì bella vendetta,
il maestro, il poeta saran.
(ridono ironicamente)
ISPETTORE
Ci voleva una pronta saetta.
La violenza domarli saprà.
AGATA
(ai soldati che tentano di afferrarla)
Signor, no! Come quello rinchiusa?...
Non ci vado, non fo tal burletta!
Una donna qual me si rispetta,
d'insultarmi l'ardir non si avrà.
Se qui s'appressa qualcuno a me
dovrà pagar quest'offesa
qui ognun mi rispetti
o l'offesa pagar mi dovrà.
ISPETTORE
(indicando la portantina)
Là.
(i soldati prendono Agata e la mettono a forza in portantina)
BISCROMA E PROSPERO
Questa sì che è una bella scenetta,
dalle risa crepare mi fa. Ah, ah, ah!...
AGATA
Ispettore, te la faccio pagare.
Agata è portata via in portantina, il Poeta dà il braccio a Corilla, il Maestro lo dà a Luigia e tutti escono.
Un palcoscenico al momento della prova: sono presenti l'Impresario e mamm'Agata.
[Duetto]
AGATA
Tu m'hai fatta violar, ma a tempo e luogo
di questa violatura ne parleremo.
Adesso di un'altra cosarella
voglio con te parlar.
IMPRESARIO
AGATA
No, signore! vo' parlare e vo' sapere
di qual somma far deggio capitale,
prima di esporre al pubblico
questa mia faccia bella, o caro amico!
IMPRESARIO
AGATA
A quattr'occhi in confidenza
sappi dunque, amico mio
che una donna qual sono io
non si lascia sopraffar.
Se la gente ha dei capricci
per me certo non vo' impicci,
per lo men cinquanta scudi
tu mi devi anticipar.
IMPRESARIO
AGATA
Se mi metto nell'impegno
anche il diavol non potrà...
IMPRESARIO
AGATA
Come a dire?
IMPRESARIO
AGATA
Non fa nulla, vada avanti.
IMPRESARIO
AGATA
Mangio e bevo al venir fuori.
IMPRESARIO
AGATA
Come, come? La mia figlia
lasceresti in libertà?
IMPRESARIO
AGATA
No?...
IMPRESARIO
AGATA
Insolentissimo, lingua di vipera,
cotanta audacia punita andrà!
IMPRESARIO
AGATA
Vo' far parapiglia e sconvolger la città
e sarà gran meraviglia se tu vivo vai di qua.
IMPRESARIO
AGATA
Così va bene, d'accordo andrem.
Mentre esce Agata gridando «Burlone, burlone» entra Prospero.
PROSPERO
Impresario: una lite ho accomodata.
IMPRESARIO
PROSPERO
Appena hanno i coristi saputo che il tenor
vien rimpiazzato da Procolo
a gridare han cominciato
invece di quel coro:
(recita in prosa)
«Viva il gran Romolo di schiere elette
di sue vendette trionfator.»
(indi canta con voce tenorile)
«Viva il gran Procolo di dolci a fette
buone polpette fabbricherà!»
IMPRESARIO
PROSPERO
Pensate...
ma l'ho calmato.
IMPRESARIO
PROSPERO
Ah! viene Agata con sua figlia!
Entrano Agata e Luigia.
AGATA
(guardando crucciata l'Impresario)
Addio, screanzato!
IMPRESARIO
AGATA
Ma come, in sì piccol teatro cantar dovrò,
io che fui sulla Scala?
IMPRESARIO
LUIGIA
(alla madre)
Ma tu fai sempre liti!...
AGATA
Le faccio sol perché mi dian rispetto.
LUIGIA
Mamma, mamma!
AGATA
Che c'è?
LUIGIA
I suonatori ci guardan ridendo.
AGATA
I suonatori? In ogni tempo
fur la mia passione:
un corno ed un trombone
mi correvan dietro come gatti
nel principiar della mia carriera.
LUIGIA
Mi par che in quel palchetto vi sia quel collegiale...
AGATA
Non guardar, non guardar perché sta male.
Lo guarderai così languidamente
allorché canterai la cavallina.
Ad uno studente è troppo un'occhiatina.
Entra Biscroma seguìto da Procolo. Poi Corilla.
BISCROMA
IMPRESARIO
PROCOLO
BISCROMA
PROCOLO
IMPRESARIO
PROCOLO
BISCROMA
CORILLA
Prima di tutto vo' fare i gargherismi.
PROCOLO
(entra un servo a portar l'ampolla)
(Corilla esce)
Gli Attori precedenti meno Procolo e Corilla.
BISCROMA
AGATA
Sono pronta, mi spiace che otturato
tengo il fa acuto.
BISCROMA
AGATA
...e anch'io: è la mia voce un campanel d'argento,
e se loro signori mi suonan forte, è fatta.
Non posso far sentire le smorzature.
BISCROMA
AGATA
(entrando prima del tempo)
«Assisa...»
BISCROMA
AGATA
Or, or la canto:
[Romanza]
«Assisa a' piè d'un sacco
in mezzo del furore
gemeano fritti i sardi
nel più crudel rumore.
L'acqua tra i rami trepidi
ne percuoteva il suon,
i broccoletti limpidi
a' freddi suoi sospiri
ed i cancelli soffiano
nei lor tremendi giri,
l'acqua tra i rami trepidi
ne percuoteva il suon.»
(con gesto drammatico)
Ah, che dissi?...
BISCROMA
AGATA
E chi ne ha colpa? Egli è il suggeritore che
sbagliare mi fa.
LUIGIA
Viva la mamma!
IMPRESARIO
PROSPERO
Evviva!
Torna Corilla.
AGATA
Grazie!
(guardando Corilla che entra in scena)
A Corilla è caduto il rossetto.
Devo vestirmi da vittima?
BISCROMA
CORILLA
Andiamo pure. Di farvi questa grazia
io non ricuso.
BISCROMA
PROSPERO
(a Corilla)
No, prego, mia signora,
attitudin romantica... espressiva...
CORILLA
Così?...
PROSPERO
No, no così!...
CORILLA
Ah!...
PROSPERO
Brava, evviva!
Qui Corilla canta un'aria di bravura a suo piacere.
BISCROMA
IMPRESARIO
PROSPERO
Che espressione!
BISCROMA
IMPRESARIO
AGATA
Dovria sortir peraltro una comparsa
con un bel cestolino
a raccoglier le note, tutte quante,
che le sono cadute.
(alla figlia)
Andiam, vieni a vestirmi.
(esce con la figlia)
Biscroma, l'Impresario, Prospero e Corilla. Poi Procolo.
BISCROMA
PROSPERO
Aspetta, aspetta, si sono bruciate
a Procolo le penne del cimiero.
BISCROMA
PROCOLO
BISCROMA
[Marcia trionfale]
CORO
(entra inneggiando a Procolo che è portato in trionfo)
«Viva il gran Romolo di schiera eletta
di sua vendetta trionfator!»
PROCOLO
BISCROMA
PROCOLO
BISCROMA
PROCOLO
BISCROMA
PROCOLO
BISCROMA
PROCOLO
BISCROMA
PROCOLO
BISCROMA
PROCOLO
CORILLA
Io ti vendicherò.
BISCROMA
PROSPERO
Attenti... a che ridete? Asini! Sciocchi!...
Esser mesti dovete... Abbasso gli occhi.
Mentre l'orchestra suona la marcia lugubre viene condotta davanti a Procolo come trofeo di vittoria Agata vestita da schiava per essere da lui stesso immolata agli dèi.
Entra anche Luigia.
[Marcia lugubre]
PROCOLO
AGATA
(urlando)
Aiuto!...
LUIGIA
«Romolo non ferir!... Giove è placato!»
AGATA
Oh, meno male!... A questo signor Giove vo'
mandare un regalo, ma...
PROCOLO
TUTTI
(meno Corilla)
Zitti, ascoltiam!
CORILLA
Signor maestro... ascolti.
BISCROMA
CORILLA
Io vorrei cantar per ultima...
BISCROMA
CORILLA
...perché desidero riposarmi.
BISCROMA
CORILLA
Si modifica la parte; io mi voglio riposar.
LUIGIA, AGATA E PROSPERO
È fissata la tua parte.
Non la puoi ormai cambiar!
PROCOLO
CORILLA
Ascoltate: con un tocco da maestro,
s'introduce una corona,
una coda che prepari la mia entrata trionfal.
BISCROMA
CORILLA
Non sento niente, una corona chiedo sol, che dia respiro.
Caro maestro, non c'è rimedio
voi mi dovete accontentar.
BISCROMA
CORILLA
State calmi, non gridate!
Troverem la soluzione.
BISCROMA
[Finale II]
PROCOLO
CORO
Sortiremo tutti insieme.
PROCOLO
PROSPERO
Si sorte a piedi.
PROCOLO
CORO
...e perché non a cavallo?
IMPRESARIO
AGATA
Piuttosto, io direi, usciamo tutti in una diligenza.
CORO
S'esce a cavallo, in carrozza oppure in landò?...
PROSPERO E BISCROMA
Ma che dite, ma che dite!...
LUIGIA
La scelta farem poi.
IMPRESARIO
TUTTI
Sì, dice bene, dice bene,
a posto tutto andrà.
PROSPERO
È già pronta una quadriga
al passaggio sulla scena,
che trainata da cavalli
grande effetto produrrà.
TUTTI
Bravo, bravo! Oh, che trovata fenomenale!
(entrando produce uno sgomento generale)
ISPETTORE
Signori, udite:
questa mane il gran consiglio
riunito ha il podestà...
e... saputo... della fuga inaspettata...
del contralto e del tenore...
ha sospeso all'impresario
ogni aiuto finanziario...
IMPRESARIO
LUIGIA E CORILLA
Come fare a rimediare?
PROSPERO E BISCROMA
Questo è uno stral a ciel sereno.
CORO
Nell'aria s'avanza
una nera tempesta.
Or tutto s'arresta
sorpresi noi siam.
ISPETTORE
...è infuriato, è indignato...
non un soldo vi darà.
Non permette che domani
noi si vada in sulla scena.
IMPRESARIO
PROCOLO
IMPRESARIO
PROSPERO
Se ci arresta il brigadiere
si fan tristi i nostri dì.
IMPRESARIO
LUIGIA E CORILLA
Or chi mai ci pagherà?
PROCOLO
LUIGIA, CORILLA E AGATA
I creditori ci assaliranno
nessuna tregua ci daranno!...
Un tal pensier impazzire ci fa!...
IMPRESARIO
PROSPERO
Gli abbonati han pagato due rate...
IMPRESARIO
TUTTI
Chi si salva da una tal calamità?
BISCROMA
LUIGIA, CORILLA, AGATA E PROCOLO
Quale?... Parla.
CORO
Sentiam, sentiam...
BISCROMA
LUIGIA E CORILLA
Oh, che trovata singolar!
Ciascun di qua
oppur di là
se n' fuggirà.
TUTTI
Idea genial!... Suvvia fuggiam.
Chi per di là
chi per di qua
se n' fuggirà
scomparirà.
La scena è comica in verità!
Oh, quanto ridere se ne farà!...
...per la città!... Ah, ah, ah, ah...
Tutti cautamente se ne vanno.
IMPRESARIO
Fine del libretto.
Generazione pagina: 14/01/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
(W)