I CAPULETI E I MONTECCHI
Tragedia lirica.
Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.
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Libretto di Felice ROMANI.
Musica di Vincenzo BELLINI.
Prima esecuzione: 11 marzo 1830, Venezia.
Personaggi:
CAPELLIO principale fra i Capuleti, e padre di Giulietta |
basso |
GIULIETTA amante di Romeo |
soprano |
ROMEO capo dei Montecchi |
mezzosoprano |
TEBALDO partigiano dei Capuleti, destinato sposo a Giulietta |
tenore |
LORENZO medico e famigliare di Capellio |
basso |
Cori e comparse:
Capuleti - Montecchi - Damigelle - Soldati - Armigeri
L'azione è in Verona: l'epoca è del tredicesimo secolo.
Avvertimento dell'autore
Son note le ragioni per cui ho dovuto ridurre un antico mio melodramma, intitolato Giulietta e Romeo, non so se più bene o più male, nella forma in cui viene adesso rappresentato. Una sola io ne dirò, forse da pochi avvertita, e si è quella, ch'io dovea tor di mezzo tutto ciò che avrebbe potuto dar luogo a confronti fra la vecchia e la recente musica; confronti a cui certamente avrebbe ripugnato la modestia del giovine compositore. Chi sa quanto costi camminare su tracce di già segnate, e sostituire nuovi concetti ai già scritti, che pur sempre ricorrono al pensiere, scuserà di leggieri i difetti di cui per certo abbonderà il mio lavoro. Costretti dall'angustia del tempo, tanto io che il maestro, ad un'estrema brevità, e persuasi ad omettere parecchie scene di recitativi che avrebbero giustificato l'andamento del dramma, abbiam diviso l'azione in quattro parti, perché negli intervalli che passano fra le une e le altre, la mente dello spettatore supplisce a quello che non appare: nulla dimeno le due prime parti si fanno di séguito per servire all'usanza d'oggi dì, e alla terza soltanto si cala il sipario per agevolare la decorazione. Mi sia perdonato cotesto arbitrio, se non altro, perché non prolunga lo spettacolo.
Felice Romani
[Sinfonia]
Galleria nel palazzo di Capellio.
A poco a poco si vanno radunando i Partigiani di Capellio.
[N. 1 - Coro d'introduzione]
PARTE I
Aggiorna appena... ed eccoci
surti innanzi l'alba e uniti.
PARTE II
Che fia? Frequenti e celeri
giunsero a noi gl'inviti:
TUTTO IL CORO
già cavalieri e militi
ingombran la città.
PARTE I
Alta cagion sollecito
così Capellio rende.
PARTE II
Forse improvviso turbine
sul capo ai guelfi or pende:
forse i Montecchi insorgono
a nuova nimistà!
TUTTO IL CORO
Peran gli audaci, ah! perano
quei ghibellin feroci!
Pria che le porte s'aprano
all'orde loro atroci,
sui Capuleti indomiti
Verona crollerà.
Capellio, Tebaldo, Lorenzo, e detti.
[N. 2 - Scena e cavatina]
TEBALDO
O di Capellio generosi amici,
congiunti, difensori, è grave ed alta
la cagion che ne aduna oggi a consesso.
Prende Ezzelino istesso
all'ire nostre parte, e de' Montecchi
sostenitor si svela. Oste possente
ad assalirne invia... Duce ne viene
de' ghibellini il più aborrito e reo,
il più fiero.
CORO
Chi mai?
TEBALDO
Romeo.
CORO
Romeo!
CAPELLIO
Sì, quel Romeo, quel crudo
del mio figlio uccisor: egli, (fra voi
chi fia che il creda?) egli di pace ardisce
patti offerir, e ambasciator mandarne
a consigliarla a noi.
CORO
Pace! Signor!
CAPELLIO
Giammai.
LORENZO
Né udire il vuoi?
Utili forse e onesti
saranno i patti. A così lunghe gare
giova dar fine omai:
corse gonfio di sangue Adige assai.
CAPELLIO
Fu vendicato. Il mio soltanto è inulto:
chi lo versò respira. - E mai fortuna
non l'offerse a' miei sguardi... Ignoto a tutti,
poiché fanciul partia vagò Romeo
di terra in terra, ed in Verona istessa
ardì più volte penetrare ignoto.
TEBALDO
Rinvenirlo io saprò: ne feci il voto.
È serbata a questo acciaro
del tuo sangue la vendetta:
l'ho giurato per Giulietta;
lo sa Italia, il ciel lo sa.
Tu d'un nodo a me sì caro
solo affretta il dolce istante;
ed il voto dell'amante
il consorte adempirà.
CAPELLIO
Sì; mi abbraccia. A te d'imene
fia l'altar sin d'oggi acceso.
LORENZO
Ciel! Sin d'oggi?
CAPELLIO
E donde viene
lo stupor che t'ha compreso?
LORENZO
Ah! signor, di febbre ardente...
mesta, afflitta, e ognor giacente...
ella... il sai... potria soltanto
irne a forza al sacro altar.
TEBALDO
Come! A forza!
CAPELLIO E CORO
E avrai tu il vanto
di por fine al suo penar.
TEBALDO
L'amo, ah! l'amo, e mi è più cara
più del sol che me rischiara;
è riposta, è viva in lei
ogni gioia del mio cor.
Ma se avesse il mio contento
a costarle un sol lamento,
ah! più tosto io sceglierei
mille giorni di dolor.
Insieme
CAPELLIO
Non temer: tuoi dubbi acqueta:
la vedrai serena e lieta,
quando te del suo germano
stringa al sen vendicator.
CORO
Nostro duce, e nostro scampo,
snuda il ferro, ed esci in campo:
di Giulietta sia la mano
degno premio al tuo valor.
LORENZO
(Ah! Giulietta! or fia svelato
questo arcano sciagurato:
ah! non v'ha potere umano
che ti plachi il genitor.)
[N. 3 - Recitativo, coro e cavatina]
CAPELLIO
Vanne, Lorenzo; e tu che il puoi, disponi
Giulietta al rito: anzi che il sol tramonti
compiuto il voglio. Ella doman più lieta
fia che rallegri le paterne mura.
(Lorenzo vuol parlare: Capellio lo accomiata severamente)
Ubbidisci.
(Lorenzo parte)
TEBALDO
Ah! Signor...
CAPELLIO
Ti rassicura.
Sensi da' miei diversi
non può nutrir Giulietta; e a lei fia caro
come a noi tutti, il pro' guerrier che unisce
i suoi destini ai miei.
TEBALDO
Di tanto bene
mi persùade amor, e il cor propenso
a creder vero quel che più desia.
(suon di tromba)
CAPELLIO
Ma già ver noi s'invia
il nemico orator. ~ Avvi fra voi
chi de' Montecchi alle proposte inchini?
TUTTI
Odio eterno ai Montecchi, ai ghibellini.
Romeo con séguito di Scudieri e detti.
ROMEO
Lieto del dolce incarco a cui mi elegge
de' ghibellini il duce, io mi presento,
nobili guelfi, a voi. Lieto del pari
possa udirmi ciascun, poiché verace
favella io parlo d'amistade e pace.
TEBALDO
Chi fia che nei Montecchi
possa affidarsi mai?
CAPELLIO
Fu mille volte
pace fermata, e mille volta infranta.
ROMEO
Stassi in tua man che santa
e invïolabil sia. Pari in Verona
abbian seggio i Montecchi, e sia Giulietta
sposa a Romeo.
CAPELLIO
Sorge fra noi di sangue
fatal barriera, e non sarà mai tolta...
Giammai, lo giuro.
CORO
E il giuriam tutti.
ROMEO
Ascolta.
Se Romeo t'uccise un figlio,
in battaglia a lui diè morte:
incolpar ne déi la sorte;
ei ne pianse, e piange ancor.
Deh! ti placa, e un altro figlio
troverai nel mio signor.
CAPELLIO
Riedi al campo, e di' allo stolto
che altro figlio io già trovai.
ROMEO
Come? e qual!
TEBALDO
Io.
ROMEO
Tu! (Che ascolto?)
Odi ancor...
CAPELLIO
Dicesti assai.
TEBALDO
Qui ciascuno ad una voce
guerra a voi gridando va.
CORO
Guerra a morte, guerra atroce!
ROMEO
Ostinati! e tal sarà.
La tremenda ultrice spada
a brandir Romeo si appresta:
come folgore funesta,
mille morti apporterà.
Ma vi accusi al cielo irato
tanto sangue invan versato;
ma su voi ricada il pianto
che alla patria costerà.
TUTTI
Esci, audace: un dio soltanto
giudicar fra noi saprà.
(partono tutti)
Gabinetto negli appartamenti di Giulietta.
Giulietta sola.
[N. 4 - Recitativo e romanza]
Eccomi in lieta vesta... Eccomi adorna...
Come vittima all'ara. ~ ~ Oh! almen potessi
qual vittima cader dall'ara al piede!
O nuzïali tede,
aborrite così, così fatali,
siate, ah! siate per me faci ferali. ~
Ardo... una vampa, un foco
tutta mi strugge.
(si affaccia alla finestra, e ritorna)
Un refrigerio ai venti
io chiedo invano. ~ ~ Ove se' tu, Romeo?
In qual terra t'aggiri?
Dove, dove invïarti i miei sospiri?
Oh! quante volte, oh! quante
ti chiedo al ciel piangendo!
Con quale ardor t'attendo,
e inganno il mio desir!
Raggio del tuo sembiante
parmi il brillar del giorno:
l'aura che spira intorno
mi sembra un tuo respir.
(sede afflittissima)
Lorenzo, Giulietta, indi Romeo.
[N. 5 - Scena e duetto]
LORENZO
Propizia è l'ora. A non sperato bene
si prepari quell'alma. ~
Giulietta!
GIULIETTA
Oh! mio Lorenzo!
(si getta nelle sue braccia)
LORENZO
(sostenendola)
Or via; ti calma.
GIULIETTA
Sarò tranquilla in breve,
appien tranquilla. A poco a poco io manco,
lentamente mi struggo... Ah! se un istante
rivedessi Romeo... Romeo potria
la fuggente arrestar anima mia.
LORENZO
Fa' cor, Giulietta... egli è in Verona...
GIULIETTA
Oh! Cielo!
Né a me lo guidi?
LORENZO
All'improvvisa gioia
reggerai tu?
GIULIETTA
Più che all'affanno.
LORENZO
Or dunque
ti prepara a vederlo: io te 'l guidai
per quel segreto, e a noi sol noto ingresso.
(apre un uscio segreto, e ne esce Romeo)
ROMEO
Mia Giulietta!...
GIULIETTA
(correndo a lui)
Ah!... Romeo!...
LORENZO
Parla sommesso.
(parte)
Romeo e Giulietta.
GIULIETTA
Io ti rivedo, oh! gioia!
Sì, ti rivedo ancor.
ROMEO
O mia Giulietta!
Qual ti ritrovo io mai?
GIULIETTA
Priva di speme,
egra, languente, il vedi,
e vicina alla tomba. ~ ~ E tu qual riedi?
ROMEO
Infelice del pari, e stanco alfine
di questa vita travagliata e oscura,
non consolata mai da un tuo sorriso,
vengo, a morir deciso,
o a rapirti per sempre a' tuoi nemici. ~ ~
Meco fuggir déi tu.
GIULIETTA
Fuggir! che dici?
ROMEO
Sì, fuggire: a noi non resta
altro scampo in danno estremo.
Miglior patria avrem di questa,
ciel migliore ovunque andremo:
d'ogni ben che un cor desia
a noi luogo amor terrà.
GIULIETTA
Ah! Romeo! Per me la terra
è ristretta in queste porte:
qui mi annoda, qui mi serra
un poter d'amor più forte.
Solo, ahi! solo all'alma mia
venir teco il ciel darà.
ROMEO
Che mai sento? E qual potere
è maggior per te d'amore?
GIULIETTA
Quello, ah! quello del dovere,
della legge e dell'onore.
Insieme
ROMEO
Ah! crudel, d'onor ragioni
quando a me tu sei rapita?
Questa legge che mi opponi
è smentita dal tuo cuor.
Deh! t'arrendi a' preghi miei,
se ti cal della mia vita:
se fedele ancor mi sei,
non udir che il nostro amor.
GIULIETTA
Ah! da me che più richiedi,
s'io t'immolo e core e vita?
Lascia almeno, almen concedi
un sol dritto al genitor.
Io morrò se mio non sei,
se ogni speme è a me rapita:
ma tu pure alcun mi déi
sacrifizio del tuo cor.
Odesi festiva musica da lontano.
ROMEO
Odi tu? L'altar funesto
già s'infiora, già t'attende.
GIULIETTA
Fuggi, ah! fuggi.
ROMEO
Teco io resto.
GIULIETTA
Guai se il padre ti sorprende!
ROMEO
Ei mi sveni, o di mia mano
cada spento innanzi a te.
GIULIETTA
(supplichevole)
Ah! Romeo!
ROMEO
Mi preghi invano.
GIULIETTA
Ah! pietà, di te... di me.
Insieme
ROMEO
Vieni ah! vieni, e in me riposa:
sei mio bene, sei mia sposa;
questo istante che perdiamo
più per noi non tornerà.
In tua mano è la mia sorte,
la mia vita, la mia morte...
Ah! non m'ami come io t'amo...
Ah! non hai di me pietà.
GIULIETTA
Cedi, ah! cedi un sol momento
al mio duolo, al mio spavento:
siam perduti, estinti siamo,
se più cieco amor ti fa.
Deh! risparmia a questo core
maggior pena, orror maggiore...
Ah! se vivo è perché io t'amo...
Ah! l'amor con me morrà.
(vinto dalle preghiere di Giulietta Romeo si parte per l'uscio segreto; ella si allontana tremante)
Atrio interno del palazzo di Capellio. Di fronte scalinata che mette a gallerie praticabili. Grandi veroni sulle gallerie che mettono nelle sale del palazzo, illuminate per magnifica festa. È notte.
Entrano da vari lati i Cavalieri e le Dame invitati alla festa.
[N. 6 - Coro]
CORO
Lieta notte, avventurosa
a rei giorni ancor succede.
Taccion l'ire e l'armi han posa
dove accende imen le tede:
dove un riso amor discioglie
ivi è giubilo e piacer.
Festeggiam con danze e canti
questo illustre e fausto imene:
il gioir di pochi istanti
sia compenso a molte pene;
né ci segua in queste soglie
alcun torbido pensier.
Dove un riso amor discioglie
ivi è giubilo e piacer.
(salgono le scalinate, e si perdono nelle gallerie)
Romeo in abito guelfo, e Lorenzo.
[N. 7 - Finale]
LORENZO
Deh! per pietà t'arresta;
non t'inoltrar di più: ~ ~ mal ti nasconde
questa de' guelfi assisa.
ROMEO
Al mio periglio
pensar poss'io, quando un rival si accinge
a rapirsi il mio ben!... Ma ciò non fia,
non fia per certo, il giuro.
LORENZO
Ahi lasso! è tolta
forse ogni speme.
ROMEO
Una me n' resta... Ascolta.
Segretamente, e in guelfe spoglie avvolti,
col favor della tregua, entro Verona
mille si stanno ghibellini armati.
LORENZO
Cielo!
ROMEO
Non aspettati,
piomberan sui nemici, ed interrotte
fian le nozze così.
LORENZO
Funesta notte!
E me di sangue e strage
complice fai? Me traditor di questa
famiglia rendi?
ROMEO
Ebben mi svela, e salva
il mio rival così... Compia il mio sangue
il suo trionfo.
LORENZO
Ah! che mai dici?... ah! cambia,
cambia consiglio... Ad impedir tai nozze
bastiam Giulietta ed io... t'affida a entrambi.
ROMEO
Odi: e sostieni che consiglio io cambi.
Odesi di dentro gran tumulto; squillan le trombe, echeggiano strida, e vedonsi dalle gallerie tutti i Convitati correr di qua e di là, ecc.
LORENZO
Qual tumulto!
ROMEO
Oh gioia estrema!
VOCI
(di dentro)
I Montecchi!
ROMEO
È salva.
CORO
(sulle gallerie)
All'armi!
LORENZO
Fuggi... va'...
ROMEO
Tebaldo! Trema;
io già corro a vendicarmi.
Insieme
ROMEO
Quella tromba è suon ferale,
suon di morte al mio rivale.
D'imeneo le odiate tede
il suo sangue estinguerà.
LORENZO
Taci, taci: d'ogni lato
gente accorre... ognuno è armato...
Oh! qual scena il cor prevede
di furore e crudeltà!
CORO
Ah! chi d'armi a noi provvede!
chi soccorso, o ciel, ne dà!
(Romeo si allontana velocemente, Lorenzo lo segue)
Il luogo rimane sgombro; a poco a poco il tumulto si allontana. Giulietta sola scende dalla galleria.
GIULIETTA
Tace il fragor... silenzio
regna fra queste porte...
grazie ti rendo, o sorte:
libera io sono ancor.
Ma de' congiunti il sangue
per me versato or viene...
forse trafitto, esangue,
giace l'amato bene...
forse... Oh! qual gel!... qual foco
scorrer mi sento in cor!
Ah! per Romeo v'invoco,
cielo, destino, amor.
Romeo e Giulietta.
ROMEO
Giulietta!
GIULIETTA
Ahimè!... chi vedo?
ROMEO
Il tuo Romeo: t'acqueta.
GIULIETTA
Ahi lassa!... e ardisci?...
ROMEO
Io riedo
a farti salva e lieta.
Seguimi.
GIULIETTA
Ahi! dove? ahi! come?
te perderesti e me.
ROMEO
Io te lo chiedo in nome
della giurata fé.
CORO
(di dentro)
Morte ai Montecchi!
GIULIETTA
Ah! lasciami;
gente ver noi s'avvia.
ROMEO
Io t'aprirò fra i barbari
con questo acciar la via.
(per trascinarla seco)
Tebaldo e Capellio con Armigeri da un lato, dall'altro Lorenzo.
CAPELLIO
Ferma.
TEBALDO
Che miro? Il perfido
nemico ambasciator!
LORENZO
(Cielo!... è perduto il misero.)
ROMEO
Oh! rabbia!
GIULIETTA
Oh mio terror!
CAPELLIO
Armato! in queste soglie!
TEBALDO
Sotto mentite spoglie!
Quale novella insidia,
empio, tentavi ordir?
Soldati, olà...
GIULIETTA
(frapponendosi)
Fermate:
padre... signor... pietate...
CAPELLIO
Scostati...
TEBALDO
E qual pensiero
prendi d'un menzognero?
CAPELLIO
Giulietta?
TEBALDO
Non rispondi?
CAPELLIO E TEBALDO
Tu tremi?... ti confondi?
TEBALDO
(a Romeo)
Fellon!... chi sei?
ROMEO
Son tale...
GIULIETTA
Ah! no, non ti scoprir.
ROMEO
Io sono a te rivale.
LORENZO
(Incauto!)
GIULIETTA
Oh rio martir!
Tutti.
Insieme
CAPELLIO E TEBALDO
Rivale! Che intendo?
GIULIETTA
Lorenzo, m'aïta.
LORENZO
Oh! istante tremendo!
ROMEO
Ahimè! l'ho tradita.
Insieme
CAPELLIO E TEBALDO
Oh notte, raddensa
la tenebra in cielo;
ricopri d'un velo
il nostro rossor.
GIULIETTA
Soccorso, sostegno
accordagli, o cielo,
me sola fa' segno
del loro furor.
LORENZO
Le vene m'invade
un brivido, un gelo...
sugli occhi mi cade
un velo d'orror.
ROMEO
Soccorso, sostegno
accordale, o cielo,
me solo fa' segno
del loro furor.
Odesi vicino strepito d'armi e di grida.
CORO
Accorriam... Romeo!
CAPELLIO E TEBALDO
Quai grida!
ROMEO
I miei fidi!
GIULIETTA
Oh! Gioia!
CORO
(in iscena)
È desso.
A salvarti un dio ci guida:
vien, Romeo, tuoi fidi hai presso.
CAPELLIO
Tu Romeo! né ti svenai?
TEBALDO
E mi sfuggi?... e tu vivrai?
ROMEO
Sangue, o barbari, bramate,
ed il sangue scorrerà.
Insieme
CAPELLIO, TEBALDO, ROMEO E CORO
Al furor che si ridesta,
alla strage che s'appresta,
come scossa da tremuoto
tutta Italia tremerà.
GIULIETTA E LORENZO
Giusto cielo, tu gli arresta
da battaglia sì funesta,
sveglia in essi un qualche moto
di rimorso e di pietà.
(Romeo vorrebbe accorrere a Giulietta e stringerla fra le sue braccia)
Insieme
GIULIETTA E ROMEO
Se ogni speme è a noi rapita
di mai più vederci in vita,
questo addio non fia l'estremo;
ci vedremo ~ almeno in ciel.
Piomba, o notte, a al ciel contendi
lo spettacolo crudel.
CAPELLIO, TEBALDO, ROMEO E CORO
Sul furor che si ridesta,
sulla strage che si appresta,
anzi tempo, o sol, risplendi,
e dirada all'ombre il vel.
Galleria nel palazzo di Capellio. Segue la notte: il luogo è rischiarato da antichi doppieri.
La musica esprime un lontano rumore che a poco a poco va cessando.
Giulietta sola.
[N. 8 - Introduzione, scena ed aria]
GIULIETTA
Né alcun ritorna!... Oh! cruda
dolorosa incertezza! ~ Il suon dell'armi
si dileguò... Sol tratto tratto un fioco,
incerto mormorio lunge si desta,
come vento al cessar della tempesta.
Chi cadde, ohimè! chi vinse?
Chi primo io piangerò? ~ Né uscir poss'io!...
e ignara di mia sorte io qui m'aggiro!
Lorenzo e detta.
GIULIETTA
Lorenzo! ebben?...
LORENZO
Salvo è Romeo.
GIULIETTA
Respiro.
LORENZO
Nella vicina rocca
da' suoi sorpresa, da Ezzelin soccorso
sperar ei puote... ma tu, lassa!... in breve
di Tebaldo al castel tratta sarai,
se in me non fidi, se al periglio estremo
con estrema fermezza or non provvedi.
GIULIETTA
Che far? Favella.
LORENZO
Hai tu coraggio?
GIULIETTA
E il chiedi?
LORENZO
Prendi: tal filtro è questo,
e sì possente, che sembiante a morte
sonno produce. A te creduta estinta
tomba fia data ne' paterni avelli...
GIULIETTA
Oh! che di' tu? fra quelli
giace il fratello da Romeo trafitto...
Esso del mio delitto
sorgeria punitor...
LORENZO
Al tuo svegliarti
sarem presenti il tuo diletto ed io...
Non paventar. ~ Tremi? t'arretri?
GIULIETTA
Oh! Dio!
Morte io non temo, il sai...
Sempre io la chiesi a te...
Pur non provato mai
sorge un terrore in me
che mi sgomenta.
LORENZO
Fida, deh fida in me:
sarai contenta.
GIULIETTA
Se del licor possente
fallisse la virtù!...
Se in quell'orror giacente
non mi destassi più...
Dubbio crudele!
(si sente vicino calpestio)
LORENZO
Prendi... gl'istanti volano...
il padre tuo si avanza...
GIULIETTA
(spaventata)
Il padre! ah! porgi, e salvami.
(Lorenzo le consegna il sonnifero; essa il beve rapidamente)
LORENZO
Salva già sei: costanza.
GIULIETTA
Guidami altrove.
Capellio con Séguito e detti.
CAPELLIO
Arresta.
LORENZO
(piano a Giulietta)
Calmati.
CAPELLIO
Ancor sei desta?
Concedo al tuo riposo
brevi momenti ancor.
Esci: e a seguir lo sposo
ti appresta al nuovo albor.
(Giulietta è nelle braccia di Lorenzo, muta ed immobile)
CORO
(a Capellio)
Lassa!... d'affanno è piena...
geme... si regge appena.
Più mite a lei favella;
l'uccide il tuo rigor.
(Capellio rinnova a Giulietta il cenno di uscire; Lorenzo la tragge seco; ella si volge, e con somma passione si appressa al padre)
GIULIETTA
Ah! non poss'io partire
priva del tuo perdono...
presso alla tomba io sono...
dammi un amplesso almen.
Pace una volta all'ire,
pace ad un cor che more...
dorma ogni tuo furore
del mio sepolcro in sen.
CAPELLIO
Lasciami...
LORENZO
(piano a Giulietta)
Ah! vieni, e simula.
CAPELLIO
Alle tue stanze riedi.
CORO
(a Capellio)
Ella è morente, il vedi.
Poni al tuo sdegno un fren.
(Giulietta parte sostenuta da Lorenzo)
Capellio, e Séguito.
[N. 9 - Scena e duetto]
CAPELLIO
Qual turbamento io provo!
Quale scompiglio in cor! ~ Taci, o pietade:
viltà saresti. Di Tebaldo in traccia
corra qualcuno, e di Lorenzo i passi
spïate voi; sospetto omai mi è desso.
Né uscir, né altrui parlar gli sia concesso.
(partono)
Luogo remoto presso il palazzo di Capellio. In fondo, a traverso un grand'arco, vedesi una galleria che mette all'interno del palazzo medesimo.
Romeo solo.
Deserto è il loco. ~ Di Lorenzo in traccia
irne poss'io. ~ Crudel Lorenzo! anch'esso
m'oblia nella sventura, e congiurato
col mio destin tiranno,
mi abbandona a me solo in tanto affanno.
Vadasi. ~ ~ Alcun si appressa...
Crudele inciampo!
Tebaldo, e Romeo.
TEBALDO
Olà! chi sei, che ardisci
aggirarti furtivo in queste mura? ~
Non odi tu?
ROMEO
Non t'appressar. Funesto
il conoscermi fora.
TEBALDO
Io ti conosco
all'audace parlar, all'ira estrema
che in me tu desti.
ROMEO
Ebben mi guarda, e trema.
TEBALDO
Stolto! ad un sol mio grido
mille a punirti avrei;
ma vittima tu sei
serbata a questo acciar.
ROMEO
Vieni: io ti sprezzo, e sfido
teco i seguaci tuoi:
tu bramerai fra noi
l'alpi frapposte e il mar.
TEBALDO E ROMEO
Un nume avverso, un fato
che la ragion ti toglie,
t'ha spinto in queste soglie
la morte ad incontrar.
TEBALDO
All'armi.
ROMEO
All'armi.
(per uscire: odesi musica lugubre ecc.; si fermano ambidue sorpresi)
TEBALDO
Arresta.
ROMEO
Qual mesto suono echeggia?
VOCI
(lontane)
Ahi! sventurata!
ROMEO
È questa
voce di duol.
TEBALDO
Si veggia.
Comparisce a poco a poco un corteggio funebre; lento lento difila lungo la galleria.
ROMEO
Ciel! di funebri tede
pompa feral succede...
TEBALDO E ROMEO
Presentimento orribile!
Ho nelle vene un gel.
CORO
Come a cader fu rapido
il fior de' tuoi verd'anni!
Come su te sollecito
nembo piombò crudel!
Pace alla tua bell'anima
dopo cotanti affanni!
Vivi, se non fra gli uomini,
vivi, o Giulietta, in ciel.
ROMEO
Giulietta!
TEBALDO
Spenta!...
ROMEO
Oh barbari!
TEBALDO E ROMEO
Mi scende agli occhi un vel!
(rimangono immobili e muti alcuni momenti; Romeo pe 'l primo si scuote, e gittando la spada, si precipita disperato innanzi a Tebaldo)
Insieme
ROMEO
Ella è morta, o sciagurato,
per te morta di dolore.
Paga alfine è del tuo cuore
l'ostinata crudeltà.
Svena, ah! svena un disperato...
a' tuoi colpi il sen presento...
sommo bene in tal momento
il morir per me sarà.
TEBALDO
Ah! di te più disperato,
più di te son io trafitto...
l'amor mio come un delitto
rinfacciando il cor mi va.
Vivi, ah vivi, o sventurato,
tu che almen non hai rimorso:
se ai miei dì non tronchi il corso,
il dolor mi ucciderà.
(si dividono e partono entrambi nella massima desolazione)
Recinto ove sorgono le tombe dei Capelletti. Vicino agli spettatori avvi quella di Giulietta.
Il luogo è chiuso: a replicati colpi si spalanca una porta, e n'esce Romeo con Séguito di Montecchi.
[N. 10 - Finale]
CORO
Siam giunti. Il ciel consenta
che non ti sia funesto
l'esser disceso in questo
albergo di squallor.
(scendono lentamente)
ROMEO
(scorgendo la sepoltura di Giulietta)
Ecco la tomba...
Ancor di fiori sparsa...
molle di pianto ancor. Il mio ricevi
più doloroso e amaro: altro fra poco,
maggior del pianto, altro olocausto avrai.
(prostrandosi sul sasso)
CORO
Signor, ritratti: omai
eccede il tuo dolor.
ROMEO
O del sepolcro
profonda oscurità, cedi un istante,
cedi al lume del giorno, e mi rivela
per poco la tua preda. ~
L'urna mi aprite voi... Ch'io la riveda!
(i Montecchi silenziosi sforzano il coperchio dell'urna e lo sollevano: vedesi Giulietta distesa nel sepolcro vestita di bianco; Romeo prorompe in un grido e corre da lei)
Giulietta!... O mia Giulietta!
Sei tu... ti veggio... ti ritrovo ancora. ~
Morta non sei... dormi soltanto e aspetti
che ti desti Romeo. ~ Sorgi, mio bene,
al suon de' miei sospiri,
ti chiama il tuo Romeo.
CORO
Lasso! deliri.
Vieni: partiam; periglio
è l'indugiar di più.
ROMEO
Per pochi istanti
me qui lasciate... Arcani ha il duol che debbe
solo alla tomba confidar...
CORO
Lasciarti!...
solo! e in tanto cordoglio!
Ah! tu ci spezzi il cor...
ROMEO
Partite; il voglio.
(il Coro parte)
Romeo solo.
Tu sola, o mia Giulietta,
m'odi tu sola. ~ Ahi vana speme!... è sorda
la fredda salma di mia voce al suono...
deserto in terra, abbandonato io sono.
Deh! tu, bell'anima
che al cielo ascendi,
a me rivolgiti,
con te mi prendi:
così scordarmi,
così lasciarmi,
non puoi, bell'anima,
nel mio dolor.
Voliamo a vivere
d'eterno amor.
O tu mia sola speme,
tosco fatal, non mai da me diviso
vieni al mio labbro... Raccogliete voi
l'ultimo mio respiro,
tombe de' miei nemici.
(si avvelena, e getta l'ampolla ecc.)
Giulietta, che si risveglia, e Romeo.
GIULIETTA
(dalla tomba)
Ah!
ROMEO
Qual sospiro!
GIULIETTA
Romeo!... Romeo!...
ROMEO
La voce sua!... mi chiama!...
Già m'invita al suo sen.
(Giulietta sorge dalla tomba)
ROMEO
Ciel! che vegg'io?...
GIULIETTA
Romeo!
ROMEO
Giulietta! oh dio!...
GIULIETTA
Sei tu?
ROMEO
Tu vivi?
GIULIETTA
Ah! per non più lasciarti,
io mi desto, mio ben... la morte mia
fu simulata...
ROMEO
Oh! che di' tu?
GIULIETTA
L'ignori?
Non vedesti Lorenzo?
ROMEO
Altro io non vidi...
altro io non seppi... ahimè!... ch'eri qui morta.
E qui venni... Ah! infelice!
GIULIETTA
Ebben, che importa?
Son teco alfin: ogni dolor cancella
un nostro amplesso... Andiam...
ROMEO
Restarmi io deggio
eternamente qui...
GIULIETTA
Che dici mai?
Parla... parla...
(si accorge dell'ampolla; Romeo si asconde il capo fra le mani)
Ah! Romeo!
ROMEO
Tutto già sai.
GIULIETTA
Ah! crudel! che mai facesti?
ROMEO
Morte io volli a te vicino.
GIULIETTA
Deh! che scampo alcun t'appresti!...
ROMEO
Ferma, è vano...
GIULIETTA
Oh! rio destino!
ROMEO
Cruda morte io chiudo in seno...
GIULIETTA
Ch'io con te l'incontri almeno...
Dammi un ferro...
ROMEO
Ah! no... giammai.
GIULIETTA
Un veleno...
ROMEO
Il consumai.
Vivi... vivi... e vien talora
sul mio sasso a lagrimar.
GIULIETTA
Ciel crudele! ah! pria ch'ei mora,
i miei dì tu déi troncar.
ROMEO
Giulietta!... al seno stringimi:
io ti discerno appena.
GIULIETTA
Ed io ritorno a vivere
quando tu déi morir!
ROMEO
Cessa... il vederti in pena
accresce il mio martir.
Insieme
ROMEO
Più non ti veggo... ah! parlami...
un solo accento ancor...
rammenta il nostro amor...
io manco... addio!...
GIULIETTA
Oh! sfortunato! attendimi...
non mi lasciare ancor...
posati sul mio cor...
ei muore... oh! dio!
(Romeo muore; Giulietta cade sovr'esso)
Rientrano precipitosamente i Seguaci di Romeo, inseguiti da Capellio, e da' suoi Armigeri che compariscono da varie parti. Tutto il luogo è rischiarato da faci. Lorenzo accorre sbigottito e frettoloso.
CORO
Romeo! Romeo!
CAPELLIO
S'inseguano.
CORO
Cielo!
(spaventati allo spettacolo)
LORENZO
Estinti ambidue!...
CORO
Barbaro fato!
LORENZO
(a Capellio)
Mira.
CAPELLIO
Uccisi!... da chi?...
TUTTI
Da te, spietato!
(Capellio si getta sul corpo di Giulietta, Lorenzo su quello di Romeo)
Fine del libretto.
Generazione pagina: 14/01/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
(W)