MADAMA BUTTERFLY
Tragedia giapponese.
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Libretto di Giuseppe GIACOSA, Luigi ILLICA.
Musica di Giacomo PUCCINI.
Prima esecuzione: 28 maggio 1904, Brescia.
Personaggi:
Madama BUTTERFLY (Cio-Cio-San) |
soprano |
SUZUKI servente di Butterfly |
mezzosoprano |
KATE Pinkerton |
mezzosoprano |
F. B. PINKERTON tenente nella marina degli S. U. A. |
tenore |
SHARPLESS console degli Stati Uniti a Nagasaki |
baritono |
GORO nakodo |
tenore |
Il principe YAMADORI |
tenore |
Lo ZIO BONZO |
basso |
ZIO YAKUSIDÉ |
basso |
Il COMMISSARIO IMPERIALE |
basso |
L' UFFICIALE del registro |
basso |
La MADRE DI BUTTERFLY |
mezzosoprano |
La ZIA |
mezzosoprano |
La CUGINA di Butterfly |
soprano |
DOLORE |
altro |
Parenti, Amici ed Amiche di Cio-Cio-San, Servi.
A Nagasaki - Epoca presente.
Collina presso Nagasaki.
La casa giapponese a sinistra. A destra il giardino.
In fondo la baia di Nagasaki. Un sentiero serpeggiante accede al giardino dal ponticello.
Pinkerton, Goro, poi Suzuki e due Servi.
(Goro fa ammirare la casa a Pinkerton, e gli illustra i dettagli della parete che fa scorrere)
PINKERTON
E soffitto... e pareti...
GORO
Vanno e vengono a prova,
a norma che vi giova
nello stesso locale
alternar nuovi aspetti ai consueti.
PINKERTON
Il nido nuzïale
dov'è?
GORO
Qui, o là!... secondo...
PINKERTON
Anch'esso a doppio fondo!
La sala?
GORO
Ecco!
PINKERTON
All'aperto?...
GORO
(facendo scorrere le pareti)
Un fianco scorre...
PINKERTON
Capisco! Un altro...
GORO
Scivola!
PINKERTON
E la dimora frivola...
GORO
Salda come una torre
da terra fino al tetto...
PINKERTON
È una casa a soffietto.
(Goro batte tre volte le mani palma a palma: entrano due uomini ed una donna e si genuflettono innanzi a Pinkerton)
GORO
Questa è la cameriera
che della vostra sposa
fu già serva amorosa.
Il cuoco ~ il servitor. Sono confusi
del grande onore.
PINKERTON
I nomi?
GORO
Miss Nuvola leggera. ~
Raggio di sol nascente. ~ Esala aromi.
(Pinkerton ride)
SUZUKI
Sorride vostro onore? ~
Il riso è frutto e fiore.
Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso.
Schiude alla perla il guscio,
apre all'uom l'uscio
del paradiso.
Profumo degli dèi...
fontana della vita...
PINKERTON
A chiacchiere costei
mi par cosmopolita.
(a Goro)
Che guardi?
GORO
Se non giunge ancor la sposa.
PINKERTON
Tutto è pronto?
GORO
Ogni cosa.
PINKERTON
Gran perla di sensale!
GORO
Qui verran: l'Ufficiale
del registro, i parenti, il vostro console,
la fidanzata. Qui si firma l'atto
e il matrimonio è fatto.
PINKERTON
E son molti i parenti?
GORO
La suocera, la nonna, lo Zio bonzo
(che non ci degnerà di sua presenza)
e cugini! e cugine...
Mettiam tra gli ascendenti
ed i collaterali, un due dozzine.
Quanto alla discendenza...
provvederanno assai
vostra grazia e la bella Butterfly.
Sharpless e detti.
SHARPLESS
GORO
~ Il Consol sale.
SHARPLESS
PINKERTON
Bene arrivato.
SHARPLESS
PINKERTON
Presto Goro,
qualche ristoro.
(Goro entra in casa frettoloso)
SHARPLESS
PINKERTON
Ma bello!
SHARPLESS
PINKERTON
...e una casetta
che obbedisce a bacchetta.
SHARPLESS
PINKERTON
La comperai
per novecento novantanove anni,
con facoltà, ogni mese,
di rescindere i patti.
Sono in questo paese elastici
del par, case e contratti.
SHARPLESS
PINKERTON
Certo.
Dovunque al mondo il yankee vagabondo
si gode e traffica
sprezzando i rischi.
(s'interrompe per offrire a Sharpless le bevande che Goro ha fatto portare dai servi)
Milk-punch, o wisky?
(riprendendo)
Affonda l'ancora
alla ventura...
finché una raffica
scompigli nave, ormeggi, alberatura...
La vita ei non appaga
se non fa suo tesor
i fiori d'ogni plaga...
d'ogni bella gli amor.
SHARPLESS
PINKERTON
(continuando)
Vinto si tuffa
e la sorte riacciuffa.
Il suo talento
fa in ogni dove.
Così mi sposo all'uso giapponese
per novecento
novantanove
anni. Salvo a prosciogliermi ogni mese.
«America for ever!»
SHARPLESS
GORO
(che si è avvicinato)
Una ghirlanda
di fiori freschi. Una stella
dai raggi d'oro.
E per nulla: sol cento
yen. Se vostra grazia mi comanda
ce n'ho un assortimento.
PINKERTON
Va', conducila Goro.
(Goro esce di corsa)
SHARPLESS
PINKERTON
Non so! Dipende
dal grado di cottura!
Amore o grillo ~ donna o gingillo
dir non saprei. ~ Certo colei
m'ha coll'ingenue ~ arti invescato.
Lieve qual tenue ~ vetro soffiato,
alla statura ~ al portamento
sembra figura ~ da paravento.
Ma dal suo lucido ~ fondo di lacca
come con subito ~ moto si stacca,
qual farfalletta ~ svolazza e posa
con tal grazietta ~ silenzïosa
che di rincorrerla ~ furor m'assale
se pure infrangerne ~ dovessi l'ale.
SHARPLESS
PINKERTON
Console mio garbato,
quetatevi! Si sa,
la vostra età è di flebile umor.
Non c'è gran male
s'io vo' quell'ale
drizzar ai dolci voli dell'amor!
PINKERTON
(offre di nuovo da bere)
Wisky?
SHARPLESS
PINKERTON
E al giorno in cui mi sposerò con vere
nozze, a una vera sposa... americana.
GORO
(accorrendo)
Ecco! Son giunte al sommo del pendio.
(accennando verso il sentiero)
Già del femmineo sciame
qual di vento in fogliame
s'ode il brusio.
Gli stessi, Butterfly e le Amiche.
LE AMICHE, BUTTERFLY
(da fuori)
Ah! ah! ah! Quanto cielo! Quanto mar!
Ancora un passo, or via.
ALTRE VOCI, BUTTERFLY, LE AMICHE
Come sei tarda!
~ Aspetta.
~ Ecco la vetta.
~ Guarda, guarda.
BUTTERFLY
Spira sul mare e sulla
terra un primaveril soffio giocondo.
Io sono la fanciulla
più lieta del Giappone, anzi del mondo.
Amiche, io son venuta
al richiamo d'amor...
D'amor venni alle soglie
ove tutto s'accoglie
il bene di chi vive e di chi muor.
LE AMICHE
Gioia a te sia,
dolce amica, ma pria
di varcare la soglia che ti attira
volgiti e mira
le cose tutte che ti son sì care.
Quanti fior! Quanto cielo! Quanto mare!
SHARPLESS
BUTTERFLY
(alle amiche)
Siam giunte.
F. B. Pinkerton. Giù.
LE AMICHE
(si genuflettono, poi tutte si rialzano cerimoniosamente)
Giù.
BUTTERFLY
Gran ventura.
LE AMICHE
Riverenza.
PINKERTON
È un po' dura
la scalata?
BUTTERFLY
A una sposa
costumata
più penosa
l'impazienza.
PINKERTON
Molto raro
complimento.
BUTTERFLY
Dei più belli
ancor ne so.
PINKERTON
Dei gioielli!
BUTTERFLY
Se vi è caro
sul momento...
PINKERTON
Grazie ~ no.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Signor sì. Di famiglia
assai prospera un tempo.
(alle amiche)
Verità?
LE AMICHE
Verità!
BUTTERFLY
Nessuno si confessa mai nato in povertà,
e non c'è vagabondo che a sentirlo non sia
di gran prosapia. Eppure senza millanteria
conobbi la ricchezza. Ma il turbine rovescia
le querce più robuste ~ e abbiam fatto la ghesha
per sostentarci.
(alle amiche)
Vero?
LE AMICHE
Vero!
BUTTERFLY
Non lo nascondo,
né m'adonto.
(a Sharpless)
Ridete? Perché?... Cose del mondo.
PINKERTON
Con quel fare di bambola quando parla m'infiamma.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Non signore. Ho la mamma.
GORO
Una nobile dama.
BUTTERFLY
Ma senza farle torto
povera molto anch'essa.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Morto.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Indovinate.
PINKERTON
Dieci.
BUTTERFLY
Crescete.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Calate.
Quindici netti, netti;
sono vecchia di già.
SHARPLESS E PINKERTON
Quindici anni!
SHARPLESS
PINKERTON
...e dei confetti.
Gli stessi, il Commissario imperiale, l'Ufficiale del registro, i Parenti.
GORO
(annuncia con importanza)
L'imperial Commissario e l'Ufficiale
del registro ~ i congiunti.
PINKERTON
Fate presto.
Che burletta la sfilata
della nova parentela,
tolta in prestito, a mesata.
Certo dietro a quella vela
di ventaglio pavonazzo,
la mia suocera si cela.
(indicando Yakusidé)
E quel coso da strapazzo
è lo zio briaco e pazzo.
ALCUNI PARENTI
Dov'è? dov'è?
BUTTERFLY
Eccolo là!
CUGINA
In verità
bello non è.
BUTTERFLY
Bello è così
che non si può
sognar di più.
MADRE DI BUTTERFLY
Mi pare un re!
ZIO YAKUSIDÉ
Vale un Perù.
CUGINA
Goro l'offrì
pur anche a me.
Ma s'ebbe un no.
BUTTERFLY
Sì, giusto tu!
ALCUNI AMICI E ALCUNE AMICHE
Ecco, perché
prescelta fu,
vuol far con te
la soprappiù.
ALTRE AMICHE
La sua beltà
già disfiorì.
CUGINI E CUGINE
Divorzierà.
ALTRI
Spero di sì. ~
GORO
Per carità
tacete un po'...
ZIO YAKUSIDÉ
Vino ce n'è?
MADRE DI BUTTERFLY E ZIA
Guardiamo un po'!
ALCUNE AMICHE
Ne vïdi già
color di the,
e chermisì!
Insieme
SHARPLESS
PINKERTON
Sì, è vero, è un fiore, un fiore,
l'esotico suo odore
m'ha il cervello sconvolto.
Sì è vero, è un fiore, un fiore
e in fede mia l'ho colto.
LA CUGINA E ALCUNE AMICHE
Ei l'offrì pur anco a me,
ma risposo: non lo vo'!
Senza tanto ricercar
io ne trovo dei miglior,
e gli dirò un bel no!
MADRE DI BUTTERFLY E ALTRE AMICHE
Egli è bel, mi pare un re!
Non avrei risposto no!
No mie care, non mi par,
è davvero un gran signor,
né mai gli direi di no!
BUTTERFLY
(a sua madre)
Mamma, vien qua.
(agli altri)
Badate a me:
attenti, orsù,
uno ~ due ~ tre
e tutti giù.
(tutti si inchinano innanzi a Pinkerton che fa alzare Butterfly e la conduce verso casa)
PINKERTON
Vieni, amor mio! Ti piace la casetta?
BUTTERFLY
Signor F. B. Pinkerton, perdono...
Io vorrei... pochi oggetti
da donna...
PINKERTON
Dove sono?
BUTTERFLY
(indicando le maniche)
Sono qui ~ vi dispiace?
PINKERTON
O perché mai,
mia bella Butterfly?
BUTTERFLY
(cavando dalle maniche gli oggetti)
Fazzoletti. ~ La pipa. ~ Una cintura. ~
Un piccolo fermaglio. ~
Uno specchio. ~ Un ventaglio.
PINKERTON
Quel barattolo?
BUTTERFLY
Un vaso di tintura.
PINKERTON
Ohibò!
BUTTERFLY
Vi spiace?...
Via!
Pettini.
(trae un astuccio lungo e stretto)
PINKERTON
E quello?
BUTTERFLY
Cosa sacra e mia.
PINKERTON
E non si può veder?
BUTTERFLY
C'è troppa gente.
Perdonate.
GORO
(che ha già predisposto tutto per le nozze, s'avvicina e dice all'orecchio di Pinkerton:)
È un presente
del mikado a suo padre... coll'invito...
(fa il gesto dell'hara-kiri)
PINKERTON
E... suo padre?
(ha obbedito)
Ha obbedito.
BUTTERFLY
(disponendo alcune statuette)
Gli Ottoké.
PINKERTON
Quei pupazzi?... Avete detto?
BUTTERFLY
Son l'anime degli avi.
PINKERTON
Ah!... il mio rispetto.
BUTTERFLY
Ieri sono salita
tutta sola in secreto alla missione.
Colla nuova mia vita
posso adottare nuova religione.
Lo zio bonzo no 'l sa,
né i miei lo sanno. Io seguo il mio destino
e piena d'umiltà
al dio del signor Pinkerton m'inchino.
È mio destino.
Nella stessa chiesetta in ginocchio con voi
pregherò lo stesso dio.
E per farvi contento
potrò quasi obliar la gente mia.
Amore mio!
GORO
(gridando da fuori)
Tutti zitti!
COMMISSARIO IMPERIALE
(leggendo l'atto)
«È concesso al nominato
Benjamin Franklin Pinkerton,
luogotenente nella cannoniera
Lincoln, marina degli Stati Uniti
America del nord:
ed alla damigella Butterfly
del quartiere di Omara-Nagasaki,
di unirsi in matrimonio, per diritto,
il primo, della propria volontà,
ed ella per consenso dei parenti
qui testimoni all'atto.»
GORO
(cerimonioso)
Lo sposo... poi la sposa!
(firmano)
E tutto è fatto!
(i parenti salgono in casa per firmare e ridiscendono nel giardino, dove i servi fanno circolare un rinfresco)
LE AMICHE
(inchinandosi ripetutamente)
Madama Butterfly!
BUTTERFLY
Madama F. B. Pinkerton.
COMMISSARIO IMPERIALE
(congedandosi)
Auguri molti.
PINKERTON
I miei ringraziamenti.
COMMISSARIO IMPERIALE
(si avvicina al Console)
Il signor Console scende?
SHARPLESS
PINKERTON
A meraviglia.
UFFICIALE
Posterità.
PINKERTON
Mi proverò.
SHARPLESS
(Sharpless, l'imperial Commissario e l'Ufficiale del registro discendono la collina)
Pinkerton, Butterfly, gli Amici, i Parenti, poi appaiono sul ponte lo Zio bonzo e due Seguaci.
PINKERTON
(Ed eccoci in famiglia.
Sbrighiamoci al più presto ~ in modo onesto.)
(alza il bicchiere)
Hip! hip!
TUTTI
O Kami! o Kami!
PINKERTON
(poi tutti)
E beviamo ai novissimi legami.
ZIO BONZO
(sul ponte)
Cio-Cio-San!... Cio-Cio-San!...
Abominazione!
TUTTI
Lo zio bonzo!
GORO
Un corno al guastafeste!
Chi ci leva d'intorno
le persone moleste?...
ZIO BONZO
(avanzando)
Cio-Cio-San! Che hai tu fatto alla missione?
TUTTI
Rispondi, Cio-Cio-San!
PINKERTON
Che mi strilla quel matto?
ZIO BONZO
Rispondi, che hai tu fatto?
TUTTI
Rispondi, Cio-Cio-San!
ZIO BONZO
Come, hai tu gli occhi asciutti?
Son questi dunque i frutti?
Ci ha rinnegato tutti!
TUTTI
Hou! Cio-Cio-San!
ZIO BONZO
Rinnegato, vi dico,
degli avi il culto antico.
TUTTI
Hou! Cio-Cio-San!
ZIO BONZO
Kami Sarundasico!
All'anima tua guasta
qual supplizio sovrasta!
PINKERTON
(riapparendo sulla terrazza)
Ehi, dico: basta, basta!
ZIO BONZO
Venite tutti. ~ Andiamo!
Ci hai rinnegato e noi...
TUTTI
Ti rinneghiamo!
PINKERTON
(cacciandoli)
Sbarazzate all'istante. In casa mia
niente baccano e niente bonzeria.
TUTTI
Hou! Cio-Cio-San! Kami Sarundasico!
Ci hai rinnegato e noi ti rinneghiamo!
(Grida da fuori)
Hou! Cio-Cio-San!
Pinkerton, Butterfly, poi Suzuki a tratti.
PINKERTON
Bimba, bimba, non piangere
per gracchiar di ranocchi.
TUTTI
(da fuori)
Hou! Cio-Cio-San!
BUTTERFLY
Urlano ancor!
PINKERTON
Tutta la tua tribù
e i bonzi tutti del Giappon non valgono
il pianto di quegli occhi
cari e belli.
BUTTERFLY
Davver? Non piango più.
E quasi del ripudio non mi duole
per le vostre parole
che mi suonan così dolci nel cor.
(si china per baciare la mano a Pinkerton)
PINKERTON
Che fai?... la man?...
BUTTERFLY
Mi han detto
che laggiù fra la gente costumata
è questo il segno del maggior rispetto.
SUZUKI
(internamente, dalla casa)
E Izaghi ed Izanami,
Sarundasico e Kami.
PINKERTON
Chi brontola lassù?
BUTTERFLY
È Suzuki che fa la sua preghiera
seral.
PINKERTON
Viene la sera...
BUTTERFLY
...e l'ombra e la quiete.
PINKERTON
E sei qui sola.
BUTTERFLY
Sola e rinnegata!
Rinnegata e felice!
PINKERTON
(batte le mani: i servi e Suzuki accorrono)
A voi ~ chiudete.
(i servi eseguono)
BUTTERFLY
Sì, sì, noi tutti soli... E fuori il mondo.
PINKERTON
E il bonzo furibondo.
BUTTERFLY
Suzuki, le mie vesti.
(Suzuki l'aiuta)
SUZUKI
(a Pinkerton)
Buona notte.
(Suzuki e i servi escono)
Insieme
BUTTERFLY
Quest'obi pomposa
di scioglier mi tarda
si vesta la sposa
di puro candor.
Tra motti sommessi
sorride... mi guarda.
Celarmi potessi!
ne ho tanto rossor!
Ancor dentro l'irata
voce mi maledice...
Butterfly... rinnegata ~
rinnegata... e felice.
PINKERTON
Con moti di scoiattolo
i nodi allenta e scioglie!...
Pensar che quel giocattolo
è mia moglie. Mia moglie!
Ma tale mulïebre
grazia dispiega, ch'io
mi struggo per la febbre
d'un subito desìo.
PINKERTON
Bimba dagli occhi pieni di malìa,
ora sei tutta mia.
Sei tutta vestita di giglio.
Mi piace la treccia tua bruna
fra candidi veli...
BUTTERFLY
Somiglio
la piccola dèa della luna,
la dèa della luna che scende
la notte dal ponte del ciel...
PINKERTON
e affascina i cuori...
BUTTERFLY
e li prende,
li avvolge in un bianco mantel.
E via se li reca al diletto
suo nido, negli alti reami.
PINKERTON
Ma intanto finor non m'hai detto,
ancor non m'hai detto che m'ami.
Le sa quella dèa le parole
che appagan gli ardenti desir?
BUTTERFLY
Le sa. Forse dirle non vuole
per tema d'averne a morir!
PINKERTON
Stolta paura, l'amor non uccide
ma dà vita, e sorride
per gioie celestiali
come ora fa nei tuoi lunghi occhi ovali.
BUTTERFLY
Adesso voi
siete per me l'occhio del firmamento.
E mi piaceste dal primo momento
che vi ho veduto. ~ Siete
alto, forte. ~ Ridete
con modi sì palesi!
E dite cose che mai non intesi.
Or son contenta. ~ Vogliatemi bene
un bene piccolino,
un bene da bambino
quale a me si conviene.
Noi siamo gente avvezza
alle piccole cose
umili e silenziose,
ad una tenerezza
sfiorante e pur profonda
come il ciel, come l'onda
lieve e forte del mare.
PINKERTON
Dammi ch'io baci le tue mani care.
Mia Butterfly!... come t'han ben nomata
tenue farfalla...
BUTTERFLY
Dicon ch'oltre mare
se cade in man dell'uom, ogni farfalla
da uno spillo è trafitta
ed in tavola infitta!
PINKERTON
Un po' di vero c'è.
E tu lo sai perché?
Perché non fugga più. ~ Io t'ho ghermita...
ti serro palpitante.
Sei mia.
BUTTERFLY
Sì, per la vita.
PINKERTON
Vieni, vieni.
PINKERTON
Via dall'anima in pena
l'angoscia paurosa.
(indicando a Butterfly il cielo stellato)
Guarda: è notte serena!
Guarda: dorme ogni cosa!
BUTTERFLY
Dolce notte! Quante stelle!
Non le vidi mai sì belle!
Trema, brilla ogni favilla
col baglior d'una pupilla.
Oh! quanti occhi fisi, attenti
d'ogni parte a riguardare!
Lungi, via pei firmamenti,
via pei lidi, via pe 'l mare,
quanti fiammei sguardi pieni
d'infallibile languor!
Tutto estatico d'amor
ride il cielo...
PINKERTON
Vieni, vieni!...
Cala il sipario.
Interno della casetta di Butterfly. Una porta a sinistra, la porta d'ingresso a destra. Un paravento sul fondo, nel mezzo, nasconde una specie di ripostiglio. A sinistra la scala che porta al piano superiore. A destra, un grande paravento, chiuso da shosi e da tende. A sinistra, un'immagine di Budda.
Suzuki che prega, davanti al Budda, Butterfly.
SUZUKI
E Izaghi ed Izanami
Sarundasico e Kami...
Oh! la mia testa! E tu
Ten-Sjoo-daj!
Fate che Butterfly
non pianga più, mai più, mai più.
BUTTERFLY
Pigri ed obesi
son gli dèi giapponesi.
L'americano iddio son persuasa,
ben più presto risponde a chi l'implori.
Ma temo ch'egli ignori
che noi stiam qui di casa.
(a Suzuki)
Suzuki, è lungi la miseria?
SUZUKI
(aprendo un piccolo mobil)
Questo
l'ultimo fondo.
BUTTERFLY
Questo? Oh! Troppe spese!
SUZUKI
S'egli non torna e presto,
siamo male in arnese.
BUTTERFLY
Ma torna.
SUZUKI
Tornerà!
BUTTERFLY
Perché dispone
che il Console provveda alla pigione,
rispondi, su!
Perché con tante cure
la casa rifornì di serrature,
s'ei non volesse ritornar mai più?
SUZUKI
Non lo so.
BUTTERFLY
Non lo sai?
Io te lo dico. Per tener ben fuori
le zanzare, i parenti ed i dolori
e dentro, con gelosa
custodia, la sua sposa
che son io: Butterfly.
SUZUKI
Mai non s'è udito
di straniero marito
che sia tornato al nido.
BUTTERFLY
Taci, o t'uccido.
Quell'ultima mattina:
tornerete signor? ~ gli domandai.
Egli, col cuore grosso,
per celarmi la pena
sorridendo rispose:
«O Butterfly
piccina mogliettina,
tornerò colle rose
alla stagion serena,
quando fa la nidiata il pettirosso.»
E tornerà.
SUZUKI
Speriam.
BUTTERFLY
Dillo con me:
tornerà.
SUZUKI
Tornerà...
(scoppia in pianto)
BUTTERFLY
Piangi? Perché?
Ah, la fede ti manca!
Senti.
BUTTERFLY
Un bel dì, vedremo
levarsi un fil di fumo sull'estremo
confin del mare.
E poi la nave appare.
E poi la nave è bianca,
entra nel porto, romba il suo saluto.
Vedi? E venuto!
Io non gli scendo incontro. Io no. Mi metto
là sul ciglio del colle e aspetto, aspetto
gran tempo e non mi pesa
la lunga attesa.
E... uscito dalla folla cittadina
un uom, un picciol punto
s'avvia per la collina.
Chi sarà? chi sarà?
E come sarà giunto
che dirà? che dirà?
Chiamerà Butterfly dalla lontana.
Io senza far risposta
me ne starò nascosta
un po' per celia, un po' per non morire
al primo incontro, ed egli alquanto in pena
chiamerà, chiamerà:
«Piccina ~ mogliettina
olezzo di verbena»
i nomi che mi dava al suo venire.
Tutto questo avverrà, te lo prometto.
Tienti la tua paura ~ io con sicura
fede lo aspetto.
Le stesse, Sharpless, Goro a tratti.
GORO
(nel giardino, a Sharpless)
C'è. ~ Entrate.
SHARPLESS
BUTTERFLY
(senza volgersi)
Madama Pinkerton.
Prego.
(riconoscendolo)
Oh, il mio signor Console!
SHARPLESS
BUTTERFLY
Benvenuto in casa
americana.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Avi ~ antenati
tutti bene?
SHARPLESS
BUTTERFLY
(fa cenno a Suzuki che prepari la pipa)
Fumate?
SHARPLESS
BUTTERFLY
Signore ~ io vedo
il cielo azzurro.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Preferite
forse le sigarette americane?
SHARPLESS
BUTTERFLY
(porge un fiammifero acceso)
A voi.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Davvero!
È in salute?
SHARPLESS
BUTTERFLY
Io son la donna
più lieta del Giappone. ~ Potrei farvi
una domanda?
(Suzuki prepara il the)
SHARPLESS
BUTTERFLY
Quando fanno
il lor nido in America
i pettirossi?
SHARPLESS
BUTTERFLY
Sì,
prima o dopo di qui?
SHARPLESS
BUTTERFLY
Mio marito m'ha promesso
di ritornar nella stagion beata
che il pettirosso rifà la nidiata.
Qui l'ha rifatta per ben tre volte, ma
può darsi che di là
usi nidiar men spesso.
(Goro scoppia a ridere)
Chi ride?
Oh, c'è il nakodo.
Un uom cattivo.
GORO
(inchinandosi)
Godo...
BUTTERFLY
Zitto. Egli osò... No, prima rispondete
alla domanda mia.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Ah! l'orni...
SHARPLESS
BUTTERFLY
Non lo sapete
insomma.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Ah, sì ~ Goro,
appena F. B. Pinkerton fu in mare
mi venne ad assediare
con ciarle e con presenti
per ridarmi or questo, or quel marito.
Or promette tesori
per uno scimunito...
GORO
Il ricco Yamadori.
Ella è povera in canna. ~ I suoi parenti
l'han tutti rinnegata.
Gli stessi, poi Yamadori seguito da due Servi.
BUTTERFLY
(scorgendolo sulla terrazza)
Eccolo. Attenti.
(Yamadori si avvicina.)
Yamadori ~ ancor... le pene
dell'amor non v'han deluso?
Vi tagliate ancor le vene
se il mio bacio vi ricuso?
YAMADORI
Tra le cose più moleste
è l'inutil sospirar.
BUTTERFLY
Tante mogli omai toglieste,
vi doveste abituar.
YAMADORI
Le ho sposate tutte quante
e il divorzio mi francò.
BUTTERFLY
Obbligata.
YAMADORI
A voi però
giurerei fede costante.
SHARPLESS
GORO
(indicando Yamadori a Sharpless)
Ville, servi, oro, ad Omara
un palazzo principesco!
BUTTERFLY
Già legata è la mia fede.
GORO E YAMADORI
(a Sharpless)
Maritata ancor si crede.
BUTTERFLY
Non mi credo: sono ~ sono.
GORO
Ma la legge...
BUTTERFLY
Io non la so.
GORO
...per la moglie, l'abbandono
al divorzio equiparò.
BUTTERFLY
La legge giapponese...
non già del mio paese.
GORO
Quale?
BUTTERFLY
Gli Stati Uniti.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Si sa che aprir la porta
e la moglie cacciar per la più corta
qui divorziar si dice.
Ma in America questo non si può.
Vero?
SHARPLESS
BUTTERFLY
Là un bravo giudice
serio, impettito,
dice al marito:
«Lei vuole andarsene?
Sentiam perché?» ~
«Sono seccato
del coniugato!»
E il magistrato:
«Ah, mascalzone,
presto in prigione!»
(per troncare il discorso ordina)
Suzuki, il the.
YAMADORI
(sottovoce a Sharpless)
Udiste?
SHARPLESS
GORO
(sottovoce)
Segnalata è già la nave
di Pinkerton.
YAMADORI
Quand'essa lo riveda...
SHARPLESS
BUTTERFLY
(offrendo il the a Sharpless)
Vostra grazia permette...
(sottovoce)
Che persone moleste!
YAMADORI
Addio. Vi lascio il cuor pien di cordoglio:
ma spero ancor.
BUTTERFLY
Padrone.
YAMADORI
Ah! se voleste...
BUTTERFLY
Il guaio è che non voglio...
(Yamadori saluta e parte. Goro lo segue cerimoniosamente)
Sharpless, Butterfly, Suzuki a tratti.
SHARPLESS
BUTTERFLY
(prendendo la lettera e baciandola)
Date.
Sulla bocca, sul cuore...
Siete l'uomo migliore
del mondo. ~ Incominciate.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Dice proprio così?
SHARPLESS
BUTTERFLY
Taccio, taccio ~ più nulla.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Anche lui li ha contati.
SHARPLESS
BUTTERFLY
(sorpresa)
Non lo rammento?
Suzuki, dillo tu.
(ripete le parole della lettera)
«Non mi rammenta più»!
(Suzuki accenna affermando, poi entra nella stanza a sinistra)
SHARPLESS
BUTTERFLY
Oh le dolci parole!
(baciando la lettera)
Tu benedetta!
SHARPLESS
BUTTERFLY
Ritorna...
SHARPLESS
BUTTERFLY
Quando?
Presto! Presto!
SHARPLESS
BUTTERFLY
(quasi balbettando per il colpo)
Due cose potrei fare:
tornar a divertire
la gente col cantare,
oppur, meglio, morire.
SHARPLESS
BUTTERFLY
(indignata)
Voi, signor, mi dite questo!
SHARPLESS
BUTTERFLY
Qui, Suzuki, presto presto
che sua grazia se ne va.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Ve ne prego,
già l'insistere non vale.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Oh, mi fate tanto male.
Tanto, tanto!
(vacilla: Sharpless fa per sorreggerla)
Niente, niente!
Ho creduto morir. ~ Ma passa presto,
come passan le nuvole sul mare...
Ah!... m'ha scordata?
(corre nella stanza di sinistra, rientra trionfalmente tenendo il suo bambino seduto sulla spalla)
E questo?...
e questo egli potrà pure scordare?...
SHARPLESS
BUTTERFLY
Chi mai vide
a bimbo del Giappone occhi azzurrini?
E il labbro? E i ricciolini
d'oro schietto?
SHARPLESS
BUTTERFLY
No. È nato quando già
egli stava in quel suo gran paese.
Ma voi gli scriverete che lo aspetta
un figlio senza pari!
E mi saprete dir s'ei non s'affretta
per le terre e pei mari!
(al bimbo abbracciandolo teneramente)
Sai tu cos'ebbe cuore
di pensare quel signore?
Che tua madre dovrà
prenderti in braccio ed alla pioggia e al vento
andar per la città
a guadagnarti il pane e il vestimento.
Ed alle impietosite
genti, la man tremante stenderà,
gridando: ~ Udite, udite,
la triste mia canzon. A un'infelice
madre la carità,
muovetevi a pietà!
E Butterfly, orribile destino,
danzerà per te!
E come fece già
la ghesha canterà!
E la canzon giuliva
e lieta in un singhiozzo finirà!
Ah! No, no! questo mai!
questo mestier che al disonore porta!
Morta! Mai più danzar!
piuttosto la mia vita vo' troncar!
SHARPLESS
BUTTERFLY
(al bimbo)
(gli stringe la mano, poi volgendosi al bimbo)
A te, dagli la mano.
SHARPLESS
BUTTERFLY
Rispondi:
oggi il mio nome è: Dolore. Però
dite al babbo, scrivendogli, che il giorno
del suo ritorno,
Gioia, mi chiamerò.
SHARPLESS
Butterfly, poi Suzuki, Goro.
BUTTERFLY
Suzuki!
SUZUKI
(trascinando Goro in scena)
Vespa! Rospo maledetto!
BUTTERFLY
Che fu?
SUZUKI
Ci ronza intorno
il vampiro! e ogni giorno
ai quattro venti
spargendo va
che niuno sa
chi padre al bimbo sia!
GORO
(protestano)
Dicevo solo
che là in America
quando un figliolo
è nato maledetto
trarrà sempre reietto
la vita fra le genti!
BUTTERFLY
Ah! menti! menti!
Dillo ancora e t'uccido!...
SUZUKI
(intromettendosi, e portando con sé il bimbo)
No!
BUTTERFLY
Va' via!
(Goro fugge)
Butterfly, Suzuki.
BUTTERFLY
(verso la camera del suo bambino)
O mio piccolo amore,
mia pena e mio conforto,
il tuo vendicatore
ci porterà lontan nella sua terra,
dove...
Colpo di cannone.
SUZUKI
Il cannon del porto!
Una nave da guerra.
BUTTERFLY
(precipitandosi alla terrazza sul fondo)
Bianca... bianca... il vessillo americano
delle stelle... Or governa
per ancorare.
(prende un cannocchiale)
Reggimi la mano
ch'io ne discerna
il nome, il nome, il nome. Eccolo: ABRAMO
LINCOLN.
Tutti han mentito!
tutti!... tutti!... sol io
lo sapevo ~ io ~ che l'amo.
Vedi lo scimunito
tuo dubbio? È giunto! è giunto!
Proprio nel punto
che mi diceva ognun: piangi e dispera.
Trionfa il mio
amor! Trionfa la mia fede intera.
Ei torna e m'ama! ~
(sul terrazzo)
Scuoti quella fronda
e dei suoi fior m'innonda. ~
Nella pioggia odorosa io vo' tuffare
l'arsa fronte...
SUZUKI
Signora
quetatevi: quel pianto...
BUTTERFLY
No: rido, rido! Quanto
lo dovremo aspettar?
Che pensi? Un'ora?
SUZUKI
Di più.
BUTTERFLY
Certo di più.
Due ore forse.
Tutto, tutto sia pien
di fior, come la notte è di faville.
Va' pei fior!
SUZUKI
Tutti i fior?...
BUTTERFLY
Tutti! Pesco, vïola, gelsomino,
quanto di cespo, o d'erba, o d'albero fiorì.
SUZUKI
Uno squallor d'inverno sarà tutto il giardino.
BUTTERFLY
Tutta la primavera voglio che olezzi qui.
SUZUKI
(sporge a Butterfly un fascio di fiori)
A voi signora.
BUTTERFLY
Cogline ancora.
SUZUKI
Sovente a questa siepe veniste a riguardare
lungi, piangendo nella deserta immensità.
BUTTERFLY
Giunse l'atteso, nulla ormai più chiedo al mare;
diedi pianto alla zolla, essa i suoi fior mi dà!
SUZUKI
(appare nuovamente con le braccia cariche di fiori)
Spoglio è l'orto.
BUTTERFLY
Qua il tuo carco.
Vien, m'aiuta.
SUZUKI
Rose al varco
della soglia.
BUTTERFLY
Il suo sedil
di convolvi s'inghirlandi.
SUZUKI
Gigli?... viole?...
BUTTERFLY
Intorno spandi.
BUTTERFLY E SUZUKI
Seminiamo intorno april.
Gettiamo a mani piene
mammole e tuberose,
corolle di verbene,
petali d'ogni fior!
BUTTERFLY
(preparando con Suzuki il necessario per la toeletta)
Vienmi ad adornar... No. Pria portami il bimbo.
(Suzuki va a cercare il bambino)
Ahimè, non son più quella!
Troppi sospiri la bocca mandò,
e l'occhio riguardò
nel lontan troppo fiso.
Dammi sul viso
un tocco di carmino...
(Ne mette sulle guance del bimbo)
ed anche a te, piccino,
perché la veglia non ti faccia vote
per pallore le gote.
SUZUKI
Ferma che v'ho i capelli a ravviare.
BUTTERFLY
(sorridendo)
Che ne diranno?
E lo Zio bonzo?
Già del mio danno
tutti contenti!...
E Yamadori
coi suoi languori!
Beffati,
scornati,
spennati
gl'ingrati!
SUZUKI
È fatto.
BUTTERFLY
L'obi che vestii da sposa.
Qua ch'io lo vesta.
Vo' che mi veda indosso
il vel del primo dì.
E un papavero rosso
nei capelli... Così.
Nello shosi or farem tre forellini
per riguardar,
e starem zitti come topolini
ad aspettar.
Voci misteriose a bocca chiusa.
La stessa scena. - Notte.
Butterfly, Suzuki addormentata, il Bambino ai loro piedi.
(da lontano s'odono i richiami dei marinai)
SUZUKI
Già il sole!
(si alza)
Cio-Cio-San!
BUTTERFLY
Verrà, vedrai.
SUZUKI
Salite a riposar, affranta siete.
Al suo venire
vi chiamerò.
BUTTERFLY
(salendo la scaletta)
Dormi, amor mio,
dormi sul mio cor.
Tu sei con dio
ed io col mio dolor.
A te i rai
degli astri d'or:
dormi tesor!
SUZUKI
Povera Butterfly!
(apre lo shosi, si batte all'uscio d'ingresso)
Chi sia?...
(apre)
Oh!...
Suzuki, Sharpless, Pinkerton, entrando.
SHARPLESS
PINKERTON
Dorme? non la destare!
SUZUKI
Ell'era tanto stanca! Vi stette ad aspettare
tutta notte col bimbo.
PINKERTON
Come sapea?...
SUZUKI
Non giunge
da tre anni una nave nel porto, che da lunge
Butterfly non ne scruti il color, la bandiera.
SHARPLESS
SUZUKI
La chiamo...
PINKERTON
Non ancora...
SUZUKI
Ier sera,
lo vedete, la stanza volle sparger di fiori.
SHARPLESS
PINKERTON
Che pena!
SUZUKI
Pena! Chi c'è là fuori
nel giardino? Una donna!...
PINKERTON
Zitta!
SUZUKI
Chi è? Chi è?
SHARPLESS
PINKERTON
È venuta con me.
SHARPLESS
SUZUKI
Anime sante degli avi!... Alla piccina
è spento il sol!
SHARPLESS
SUZUKI
Che giova?
SHARPLESS
SUZUKI
E volete ch'io chieda
ad una madre...
SHARPLESS
SUZUKI
Oh me trista!
PINKERTON
Oh! l'amara fragranza
di questi fiori
velenosa al cor mi va.
Immutata è la stanza
dei nostri amori...
ma un gel di morte vi sta.
(vede il proprio ritratto)
Il mio ritratto...
Tre anni son passati ~ e noverati
ella n'ha i giorni e l'ore.
PINKERTON
Non posso rimaner; Sharpless, vi aspetto
per via. Datele voi... qualche soccorso...
Mi struggo dal rimorso.
SHARPLESS
PINKERTON
Sì, tutto in un istante,
vedo il mio fallo e sento
che di questo tormento
tregua mai non avrò!
Sempre il mite sembiante
vedrò, con strazio atroce,
sempre la dolce voce
lamentosa udirò.
Addio fiorito asil
di letizia e d'amor.
Non reggo al tuo squallor!
Fuggo, fuggo ~ son vil!
SHARPLESS
Sharpless, Kate, Suzuki, poi Butterfly.
KATE
(A Suzuki)
Glielo dirai?
SUZUKI
Prometto.
KATE
E le darai consiglio
di affidarmi?...
SUZUKI
Prometto.
KATE
Lo terrò come un figlio.
SUZUKI
Vi credo. Ma bisogna ch'io le sia sola accanto...
Nella grande ora ~ sola! ~ Piangerà tanto tanto!
BUTTERFLY
(dalla camera)
Suzuki, dove sei... parla... Suzuki...
SUZUKI
Son qui... pregavo e rimettevo a posto...
No... non scendete...
BUTTERFLY
(discendendo precipitosa)
È qui... dov'è nascosto?
Ecco il Console... e... dove? dove?... Non c'è.
(vede Kate nel giardino)
Quella donna?...
Che vuol da me? Niuno parla?... Perché piangete?
No: non ditemi nulla... nulla ~ forse potrei
cader morta sull'attimo ~ Tu Suzuki che sei
tanto buona ~ non piangere! ~ e mi vuoi tanto bene,
un Sì od un No ~ di' piano ~ vive?
SUZUKI
Sì.
BUTTERFLY
Ma non viene
più! Te l'han detto!... Vespa! Voglio che tu risponda.
SUZUKI
Mai più.
BUTTERFLY
Ma è giunto ieri?
SUZUKI
Sì.
BUTTERFLY
(guardando Kate)
Quella donna bionda
mi fa tanta paura! tanta paura!
SHARPLESS
BUTTERFLY
Ah! è sua moglie!
Tutto è morto per me! Tutto è finito!
SHARPLESS
BUTTERFLY
Voglion prendermi tutto! il figlio mio!
SHARPLESS
BUTTERFLY
Ah! triste madre! Abbandonar mio figlio...
E sia. A lui devo obbedir!
KATE
(si è avvicinata timidamente)
Potete perdonarmi, Butterfly?
BUTTERFLY
Sotto il gran ponte del cielo non v'è
donna di voi più felice.
Siatelo sempre felice,
non v'attristate mai per me.
Andate adesso.
KATE
Povera piccina!
SHARPLESS
KATE
(a Sharpless)
E il figlio lo darà?
BUTTERFLY
(che ha udito)
A lui lo potrò dare
se lo verrà a cercare.
Fra mezz'ora salite la collina.
(Kate e Sharpless escono da destra)
Butterfly, Suzuki.
SUZUKI
Come una mosca prigioniera
l'ali batte il piccolo cuor!
BUTTERFLY
Troppa luce è di fuor,
e troppa primavera.
Chiudi.
(Suzuki chiude ovunque, l' oscurità è completa)
Il bimbo ove sia?
SUZUKI
Giuoca. Lo chiamo?
BUTTERFLY
Lascialo giuocar.
Va'. ~ Fagli compagnia.
SUZUKI
Resto con voi.
BUTTERFLY
(cacciandola)
Va' ~ va'. Te lo comando.
(accende una lampada davanti all'immagine di Budda, va allo stipo e ne leva il velo bianco che getta attraverso il paravento, e poi prende il coltello. Ne bacia la lama, poi legge a voce bassa le parole che vi sono incise)
«Con onor muore
chi non può serbar vita con onore.»
(s'apre la porta di sinistra e Suzuki spinge il bambino verso la madre. Butterfly lo prende e lo abbraccia)
Tu, tu piccolo iddio!
Amore, amore mio,
fior di giglio e di rosa.
Non saperlo mai
per te, per i tuoi puri
occhi, muor Butterfly
perché tu possa andar di là dal mare
senza che ti rimorda, ai dì maturi,
il materno abbandono.
O a me, sceso dal trono
dell'alto paradiso,
guarda ben fiso, fiso
di tua madre la faccia!...
che te n' resti una traccia!
Addio! piccolo amor!
Va'. Gioca, gioca.
Butterfly ha aperto lo shosi e spinto il Bambino nel giardino. Un raggio chiarissimo è penetrato nella stanza; lei chiude; oscurità.
Poi afferra il coltello e va dietro il paravento. Si ode cadere a terra il coltello, e il velo bianco scompare dietro il paravento.
PINKERTON
(da fuori)
Butterfly! Butterfly!
Butterfly appare barcollando, fa qualche passo verso la porta come per aprire, e cade morta.
Fine del libretto.
Generazione pagina: 20/04/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
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