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Madama Butterfly

MADAMA BUTTERFLY

Tragedia giapponese.

Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.

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Libretto di Giuseppe GIACOSA, Luigi ILLICA.
Musica di Giacomo PUCCINI.

Prima esecuzione: 28 maggio 1904, Brescia.


Personaggi:

Madama BUTTERFLY (Cio-Cio-San)

soprano

SUZUKI servente di Butterfly

mezzosoprano

KATE Pinkerton

mezzosoprano

F. B. PINKERTON tenente nella marina degli S. U. A.

tenore

SHARPLESS console degli Stati Uniti a Nagasaki

baritono

GORO nakodo

tenore

Il principe YAMADORI

tenore

Lo ZIO BONZO

basso

ZIO YAKUSIDÉ

basso

Il COMMISSARIO IMPERIALE

basso

L' UFFICIALE del registro

basso

La MADRE DI BUTTERFLY

mezzosoprano

La ZIA

mezzosoprano

La CUGINA di Butterfly

soprano

DOLORE

altro


Parenti, Amici ed Amiche di Cio-Cio-San, Servi.

A Nagasaki - Epoca presente.

Atto primo

Collina presso Nagasaki.

La casa giapponese a sinistra. A destra il giardino.

In fondo la baia di Nagasaki. Un sentiero serpeggiante accede al giardino dal ponticello.

Scena prima

Pinkerton, Goro, poi Suzuki e due Servi.

(Goro fa ammirare la casa a Pinkerton, e gli illustra i dettagli della parete che fa scorrere)

PINKERTON

E soffitto... e pareti...

GORO

Vanno e vengono a prova,

a norma che vi giova

nello stesso locale

alternar nuovi aspetti ai consueti.

PINKERTON

Il nido nuzïale

dov'è?

GORO

Qui, o là!... secondo...

PINKERTON

Anch'esso a doppio fondo!

La sala?

GORO

Ecco!

PINKERTON

All'aperto?...

GORO

(facendo scorrere le pareti)

Un fianco scorre...

PINKERTON

Capisco! Un altro...

GORO

Scivola!

PINKERTON

E la dimora frivola...

GORO

Salda come una torre

da terra fino al tetto...

PINKERTON

È una casa a soffietto.

(Goro batte tre volte le mani palma a palma: entrano due uomini ed una donna e si genuflettono innanzi a Pinkerton)

GORO

Questa è la cameriera

che della vostra sposa

fu già serva amorosa.

Il cuoco ~ il servitor. Sono confusi

del grande onore.

PINKERTON

I nomi?

GORO

Miss Nuvola leggera. ~

Raggio di sol nascente. ~ Esala aromi.

(Pinkerton ride)

SUZUKI

Sorride vostro onore? ~

Il riso è frutto e fiore.

Disse il savio Ocunama:

dei crucci la trama

smaglia il sorriso.

Schiude alla perla il guscio,

apre all'uom l'uscio

del paradiso.

Profumo degli dèi...

fontana della vita...

PINKERTON

A chiacchiere costei

mi par cosmopolita.

(a Goro)

Che guardi?

GORO

Se non giunge ancor la sposa.

PINKERTON

Tutto è pronto?

GORO

Ogni cosa.

PINKERTON

Gran perla di sensale!

GORO

Qui verran: l'Ufficiale

del registro, i parenti, il vostro console,

la fidanzata. Qui si firma l'atto

e il matrimonio è fatto.

PINKERTON

E son molti i parenti?

GORO

La suocera, la nonna, lo Zio bonzo

(che non ci degnerà di sua presenza)

e cugini! e cugine...

Mettiam tra gli ascendenti

ed i collaterali, un due dozzine.

Quanto alla discendenza...

provvederanno assai

vostra grazia e la bella Butterfly.

Scena seconda

Sharpless e detti.

SHARPLESS

(da fuori)

E suda e arrampica!

e sbuffa e inciampica!

GORO

~ Il Consol sale.

SHARPLESS

Ah!... quei ciottoli

m'hanno sfiaccato!

PINKERTON

Bene arrivato.

SHARPLESS

Ouff!

PINKERTON

Presto Goro,

qualche ristoro.

(Goro entra in casa frettoloso)

SHARPLESS

Alto.

PINKERTON

Ma bello!

SHARPLESS

Nagasaki, il mare!

il porto...

PINKERTON

...e una casetta

che obbedisce a bacchetta.

SHARPLESS

Vostra?

PINKERTON

La comperai

per novecento novantanove anni,

con facoltà, ogni mese,

di rescindere i patti.

Sono in questo paese elastici

del par, case e contratti.

SHARPLESS

E l'uomo esperto ne profitta.

PINKERTON

Certo.

Dovunque al mondo il yankee vagabondo

si gode e traffica

sprezzando i rischi.

(s'interrompe per offrire a Sharpless le bevande che Goro ha fatto portare dai servi)

Milk-punch, o wisky?

(riprendendo)

Affonda l'ancora

alla ventura...

finché una raffica

scompigli nave, ormeggi, alberatura...

La vita ei non appaga

se non fa suo tesor

i fiori d'ogni plaga...

d'ogni bella gli amor.

SHARPLESS

È un facile vangelo...

che fa la vita vaga

ma che intristisce il cor...

PINKERTON

(continuando)

Vinto si tuffa

e la sorte riacciuffa.

Il suo talento

fa in ogni dove.

Così mi sposo all'uso giapponese

per novecento

novantanove

anni. Salvo a prosciogliermi ogni mese.

«America for ever!»

SHARPLESS

Ed è bella

la sposa?

GORO

(che si è avvicinato)

Una ghirlanda

di fiori freschi. Una stella

dai raggi d'oro.

E per nulla: sol cento

yen. Se vostra grazia mi comanda

ce n'ho un assortimento.

PINKERTON

Va', conducila Goro.

(Goro esce di corsa)

SHARPLESS

Quale smania vi prende!

Sareste addirittura

cotto?

PINKERTON

Non so! Dipende

dal grado di cottura!

Amore o grillo ~ donna o gingillo

dir non saprei. ~ Certo colei

m'ha coll'ingenue ~ arti invescato.

Lieve qual tenue ~ vetro soffiato,

alla statura ~ al portamento

sembra figura ~ da paravento.

Ma dal suo lucido ~ fondo di lacca

come con subito ~ moto si stacca,

qual farfalletta ~ svolazza e posa

con tal grazietta ~ silenzïosa

che di rincorrerla ~ furor m'assale

se pure infrangerne ~ dovessi l'ale.

SHARPLESS

Ier l'altro, il consolato

se n' venne a visitar!

Io non la vidi, ma l'udii parlar.

Di sua voce il mistero

l'anima mi colpì.

Certo quando è sincero

l'amor parla così.

Sarebbe gran peccato

le lievi ali strappar

e desolar forse un credulo cuor.

Quella ~ divina

mite ~ vocina

non dovrebbe dar note di dolor.

PINKERTON

Console mio garbato,

quetatevi! Si sa,

la vostra età è di flebile umor.

Non c'è gran male

s'io vo' quell'ale

drizzar ai dolci voli dell'amor!

PINKERTON

(offre di nuovo da bere)

Wisky?

SHARPLESS

Un altro bicchiere.

Bevo alla vostra famiglia lontana.

PINKERTON

E al giorno in cui mi sposerò con vere

nozze, a una vera sposa... americana.

GORO

(accorrendo)

Ecco! Son giunte al sommo del pendio.

(accennando verso il sentiero)

Già del femmineo sciame

qual di vento in fogliame

s'ode il brusio.

Scena terza

Gli stessi, Butterfly e le Amiche.

LE AMICHE, BUTTERFLY

(da fuori)

Ah! ah! ah! Quanto cielo! Quanto mar!

Ancora un passo, or via.

ALTRE VOCI, BUTTERFLY, LE AMICHE

Come sei tarda!

~ Aspetta.

~ Ecco la vetta.

~ Guarda, guarda.

BUTTERFLY

Spira sul mare e sulla

terra un primaveril soffio giocondo.

Io sono la fanciulla

più lieta del Giappone, anzi del mondo.

Amiche, io son venuta

al richiamo d'amor...

D'amor venni alle soglie

ove tutto s'accoglie

il bene di chi vive e di chi muor.

LE AMICHE

Gioia a te sia,

dolce amica, ma pria

di varcare la soglia che ti attira

volgiti e mira

le cose tutte che ti son sì care.

Quanti fior! Quanto cielo! Quanto mare!

SHARPLESS

O allegro cinguettar di gioventù!

BUTTERFLY

(alle amiche)

Siam giunte.

F. B. Pinkerton. Giù.

LE AMICHE

(si genuflettono, poi tutte si rialzano cerimoniosamente)

Giù.

BUTTERFLY

Gran ventura.

LE AMICHE

Riverenza.

PINKERTON

È un po' dura

la scalata?

BUTTERFLY

A una sposa

costumata

più penosa

l'impazienza.

PINKERTON

Molto raro

complimento.

BUTTERFLY

Dei più belli

ancor ne so.

PINKERTON

Dei gioielli!

BUTTERFLY

Se vi è caro

sul momento...

PINKERTON

Grazie ~ no.

SHARPLESS

(avvicinandosi)

Miss Butterfly. Bel nome che vi sta a meraviglia.

Siete di Nagasaki?

BUTTERFLY

Signor sì. Di famiglia

assai prospera un tempo.

(alle amiche)

Verità?

LE AMICHE

Verità!

BUTTERFLY

Nessuno si confessa mai nato in povertà,

e non c'è vagabondo che a sentirlo non sia

di gran prosapia. Eppure senza millanteria

conobbi la ricchezza. Ma il turbine rovescia

le querce più robuste ~ e abbiam fatto la ghesha

per sostentarci.

(alle amiche)

Vero?

LE AMICHE

Vero!

BUTTERFLY

Non lo nascondo,

né m'adonto.

(a Sharpless)

Ridete? Perché?... Cose del mondo.

PINKERTON

Con quel fare di bambola quando parla m'infiamma.

SHARPLESS

E ci avete sorelle?

BUTTERFLY

Non signore. Ho la mamma.

GORO

Una nobile dama.

BUTTERFLY

Ma senza farle torto

povera molto anch'essa.

SHARPLESS

E vostro padre?

BUTTERFLY

Morto.

SHARPLESS

Quanti anni avete?

BUTTERFLY

Indovinate.

PINKERTON

Dieci.

BUTTERFLY

Crescete.

SHARPLESS

Venti.

BUTTERFLY

Calate.

Quindici netti, netti;

sono vecchia di già.

SHARPLESS E PINKERTON

Quindici anni!

SHARPLESS

L'età

dei giuochi...

PINKERTON

...e dei confetti.

Scena quarta

Gli stessi, il Commissario imperiale, l'Ufficiale del registro, i Parenti.

GORO

(annuncia con importanza)

L'imperial Commissario e l'Ufficiale

del registro ~ i congiunti.

PINKERTON

Fate presto.

Che burletta la sfilata

della nova parentela,

tolta in prestito, a mesata.

Certo dietro a quella vela

di ventaglio pavonazzo,

la mia suocera si cela.

(indicando Yakusidé)

E quel coso da strapazzo

è lo zio briaco e pazzo.

ALCUNI PARENTI

Dov'è? dov'è?

BUTTERFLY

Eccolo là!

CUGINA

In verità

bello non è.

BUTTERFLY

Bello è così

che non si può

sognar di più.

MADRE DI BUTTERFLY

Mi pare un re!

ZIO YAKUSIDÉ

Vale un Perù.

CUGINA

Goro l'offrì

pur anche a me.

Ma s'ebbe un no.

BUTTERFLY

Sì, giusto tu!

ALCUNI AMICI E ALCUNE AMICHE

Ecco, perché

prescelta fu,

vuol far con te

la soprappiù.

ALTRE AMICHE

La sua beltà

già disfiorì.

CUGINI E CUGINE

Divorzierà.

ALTRI

Spero di sì. ~

GORO

Per carità

tacete un po'...

ZIO YAKUSIDÉ

Vino ce n'è?

MADRE DI BUTTERFLY E ZIA

Guardiamo un po'!

ALCUNE AMICHE

Ne vïdi già

color di the,

e chermisì!

Insieme

SHARPLESS

Pinkerton fortunato

che in sorte v'è toccato

un fior pur mo sbocciato!

Non più bella e d'assai

fanciulla io vidi mai

di questa Butterfly.

How-exiting! Giudizio:

o il pseudo sposalizio

vi mena al precipizio.

E se a voi sembran scede

il patto e la sua fede

badate!... Ella ci crede.

PINKERTON

Sì, è vero, è un fiore, un fiore,

l'esotico suo odore

m'ha il cervello sconvolto.

Sì è vero, è un fiore, un fiore

e in fede mia l'ho colto.

LA CUGINA E ALCUNE AMICHE

Ei l'offrì pur anco a me,

ma risposo: non lo vo'!

Senza tanto ricercar

io ne trovo dei miglior,

e gli dirò un bel no!

MADRE DI BUTTERFLY E ALTRE AMICHE

Egli è bel, mi pare un re!

Non avrei risposto no!

No mie care, non mi par,

è davvero un gran signor,

né mai gli direi di no!

BUTTERFLY

(a sua madre)

Mamma, vien qua.

(agli altri)

Badate a me:

attenti, orsù,

uno ~ due ~ tre

e tutti giù.

(tutti si inchinano innanzi a Pinkerton che fa alzare Butterfly e la conduce verso casa)

PINKERTON

Vieni, amor mio! Ti piace la casetta?

BUTTERFLY

Signor F. B. Pinkerton, perdono...

Io vorrei... pochi oggetti

da donna...

PINKERTON

Dove sono?

BUTTERFLY

(indicando le maniche)

Sono qui ~ vi dispiace?

PINKERTON

O perché mai,

mia bella Butterfly?

BUTTERFLY

(cavando dalle maniche gli oggetti)

Fazzoletti. ~ La pipa. ~ Una cintura. ~

Un piccolo fermaglio. ~

Uno specchio. ~ Un ventaglio.

PINKERTON

Quel barattolo?

BUTTERFLY

Un vaso di tintura.

PINKERTON

Ohibò!

BUTTERFLY

Vi spiace?...

Via!

Pettini.

(trae un astuccio lungo e stretto)

PINKERTON

E quello?

BUTTERFLY

Cosa sacra e mia.

PINKERTON

E non si può veder?

BUTTERFLY

C'è troppa gente.

Perdonate.

GORO

(che ha già predisposto tutto per le nozze, s'avvicina e dice all'orecchio di Pinkerton:)

È un presente

del mikado a suo padre... coll'invito...

(fa il gesto dell'hara-kiri)

PINKERTON

E... suo padre?

(ha obbedito)

Ha obbedito.

BUTTERFLY

(disponendo alcune statuette)

Gli Ottoké.

PINKERTON

Quei pupazzi?... Avete detto?

BUTTERFLY

Son l'anime degli avi.

PINKERTON

Ah!... il mio rispetto.

BUTTERFLY

Ieri sono salita

tutta sola in secreto alla missione.

Colla nuova mia vita

posso adottare nuova religione.

Lo zio bonzo no 'l sa,

né i miei lo sanno. Io seguo il mio destino

e piena d'umiltà

al dio del signor Pinkerton m'inchino.

È mio destino.

Nella stessa chiesetta in ginocchio con voi

pregherò lo stesso dio.

E per farvi contento

potrò quasi obliar la gente mia.

Amore mio!

GORO

(gridando da fuori)

Tutti zitti!

COMMISSARIO IMPERIALE

(leggendo l'atto)

«È concesso al nominato

Benjamin Franklin Pinkerton,

luogotenente nella cannoniera

Lincoln, marina degli Stati Uniti

America del nord:

ed alla damigella Butterfly

del quartiere di Omara-Nagasaki,

di unirsi in matrimonio, per diritto,

il primo, della propria volontà,

ed ella per consenso dei parenti

qui testimoni all'atto.»

GORO

(cerimonioso)

Lo sposo... poi la sposa!

(firmano)

E tutto è fatto!

(i parenti salgono in casa per firmare e ridiscendono nel giardino, dove i servi fanno circolare un rinfresco)

LE AMICHE

(inchinandosi ripetutamente)

Madama Butterfly!

BUTTERFLY

Madama F. B. Pinkerton.

COMMISSARIO IMPERIALE

(congedandosi)

Auguri molti.

PINKERTON

I miei ringraziamenti.

COMMISSARIO IMPERIALE

(si avvicina al Console)

Il signor Console scende?

SHARPLESS

L'accompagno.

(a Pinkerton)

Ci vedremo domani.

PINKERTON

A meraviglia.

UFFICIALE

Posterità.

PINKERTON

Mi proverò.

SHARPLESS

(a Pinkerton)

Giudizio!

(Sharpless, l'imperial Commissario e l'Ufficiale del registro discendono la collina)

Scena quinta

Pinkerton, Butterfly, gli Amici, i Parenti, poi appaiono sul ponte lo Zio bonzo e due Seguaci.

PINKERTON

(Ed eccoci in famiglia.

Sbrighiamoci al più presto ~ in modo onesto.)

(alza il bicchiere)

Hip! hip!

TUTTI

O Kami! o Kami!

PINKERTON

(poi tutti)

E beviamo ai novissimi legami.

ZIO BONZO

(sul ponte)

Cio-Cio-San!... Cio-Cio-San!...

Abominazione!

TUTTI

Lo zio bonzo!

GORO

Un corno al guastafeste!

Chi ci leva d'intorno

le persone moleste?...

ZIO BONZO

(avanzando)

Cio-Cio-San! Che hai tu fatto alla missione?

TUTTI

Rispondi, Cio-Cio-San!

PINKERTON

Che mi strilla quel matto?

ZIO BONZO

Rispondi, che hai tu fatto?

TUTTI

Rispondi, Cio-Cio-San!

ZIO BONZO

Come, hai tu gli occhi asciutti?

Son questi dunque i frutti?

Ci ha rinnegato tutti!

TUTTI

Hou! Cio-Cio-San!

ZIO BONZO

Rinnegato, vi dico,

degli avi il culto antico.

TUTTI

Hou! Cio-Cio-San!

ZIO BONZO

Kami Sarundasico!

All'anima tua guasta

qual supplizio sovrasta!

PINKERTON

(riapparendo sulla terrazza)

Ehi, dico: basta, basta!

ZIO BONZO

Venite tutti. ~ Andiamo!

Ci hai rinnegato e noi...

TUTTI

Ti rinneghiamo!

PINKERTON

(cacciandoli)

Sbarazzate all'istante. In casa mia

niente baccano e niente bonzeria.

TUTTI

Hou! Cio-Cio-San! Kami Sarundasico!

Ci hai rinnegato e noi ti rinneghiamo!

(Grida da fuori)

Hou! Cio-Cio-San!

Scena sesta

Pinkerton, Butterfly, poi Suzuki a tratti.

PINKERTON

Bimba, bimba, non piangere

per gracchiar di ranocchi.

TUTTI

(da fuori)

Hou! Cio-Cio-San!

BUTTERFLY

Urlano ancor!

PINKERTON

Tutta la tua tribù

e i bonzi tutti del Giappon non valgono

il pianto di quegli occhi

cari e belli.

BUTTERFLY

Davver? Non piango più.

E quasi del ripudio non mi duole

per le vostre parole

che mi suonan così dolci nel cor.

(si china per baciare la mano a Pinkerton)

PINKERTON

Che fai?... la man?...

BUTTERFLY

Mi han detto

che laggiù fra la gente costumata

è questo il segno del maggior rispetto.

SUZUKI

(internamente, dalla casa)

E Izaghi ed Izanami,

Sarundasico e Kami.

PINKERTON

Chi brontola lassù?

BUTTERFLY

È Suzuki che fa la sua preghiera

seral.

PINKERTON

Viene la sera...

BUTTERFLY

...e l'ombra e la quiete.

PINKERTON

E sei qui sola.

BUTTERFLY

Sola e rinnegata!

Rinnegata e felice!

PINKERTON

(batte le mani: i servi e Suzuki accorrono)

A voi ~ chiudete.

(i servi eseguono)

BUTTERFLY

Sì, sì, noi tutti soli... E fuori il mondo.

PINKERTON

E il bonzo furibondo.

BUTTERFLY

Suzuki, le mie vesti.

(Suzuki l'aiuta)

SUZUKI

(a Pinkerton)

Buona notte.

(Suzuki e i servi escono)

Insieme

BUTTERFLY

Quest'obi pomposa

di scioglier mi tarda

si vesta la sposa

di puro candor.

Tra motti sommessi

sorride... mi guarda.

Celarmi potessi!

ne ho tanto rossor!

Ancor dentro l'irata

voce mi maledice...

Butterfly... rinnegata ~

rinnegata... e felice.

PINKERTON

Con moti di scoiattolo

i nodi allenta e scioglie!...

Pensar che quel giocattolo

è mia moglie. Mia moglie!

Ma tale mulïebre

grazia dispiega, ch'io

mi struggo per la febbre

d'un subito desìo.

PINKERTON

Bimba dagli occhi pieni di malìa,

ora sei tutta mia.

Sei tutta vestita di giglio.

Mi piace la treccia tua bruna

fra candidi veli...

BUTTERFLY

Somiglio

la piccola dèa della luna,

la dèa della luna che scende

la notte dal ponte del ciel...

PINKERTON

e affascina i cuori...

BUTTERFLY

e li prende,

li avvolge in un bianco mantel.

E via se li reca al diletto

suo nido, negli alti reami.

PINKERTON

Ma intanto finor non m'hai detto,

ancor non m'hai detto che m'ami.

Le sa quella dèa le parole

che appagan gli ardenti desir?

BUTTERFLY

Le sa. Forse dirle non vuole

per tema d'averne a morir!

PINKERTON

Stolta paura, l'amor non uccide

ma dà vita, e sorride

per gioie celestiali

come ora fa nei tuoi lunghi occhi ovali.

BUTTERFLY

Adesso voi

siete per me l'occhio del firmamento.

E mi piaceste dal primo momento

che vi ho veduto. ~ Siete

alto, forte. ~ Ridete

con modi sì palesi!

E dite cose che mai non intesi.

Or son contenta. ~ Vogliatemi bene

un bene piccolino,

un bene da bambino

quale a me si conviene.

Noi siamo gente avvezza

alle piccole cose

umili e silenziose,

ad una tenerezza

sfiorante e pur profonda

come il ciel, come l'onda

lieve e forte del mare.

PINKERTON

Dammi ch'io baci le tue mani care.

Mia Butterfly!... come t'han ben nomata

tenue farfalla...

BUTTERFLY

Dicon ch'oltre mare

se cade in man dell'uom, ogni farfalla

da uno spillo è trafitta

ed in tavola infitta!

PINKERTON

Un po' di vero c'è.

E tu lo sai perché?

Perché non fugga più. ~ Io t'ho ghermita...

ti serro palpitante.

Sei mia.

BUTTERFLY

Sì, per la vita.

PINKERTON

Vieni, vieni.

PINKERTON

Via dall'anima in pena

l'angoscia paurosa.

(indicando a Butterfly il cielo stellato)

Guarda: è notte serena!

Guarda: dorme ogni cosa!

BUTTERFLY

Dolce notte! Quante stelle!

Non le vidi mai sì belle!

Trema, brilla ogni favilla

col baglior d'una pupilla.

Oh! quanti occhi fisi, attenti

d'ogni parte a riguardare!

Lungi, via pei firmamenti,

via pei lidi, via pe 'l mare,

quanti fiammei sguardi pieni

d'infallibile languor!

Tutto estatico d'amor

ride il cielo...

PINKERTON

Vieni, vieni!...

Cala il sipario.

Atto secondo

Interno della casetta di Butterfly. Una porta a sinistra, la porta d'ingresso a destra. Un paravento sul fondo, nel mezzo, nasconde una specie di ripostiglio. A sinistra la scala che porta al piano superiore. A destra, un grande paravento, chiuso da shosi e da tende. A sinistra, un'immagine di Budda.

Scena prima

Suzuki che prega, davanti al Budda, Butterfly.

SUZUKI

E Izaghi ed Izanami

Sarundasico e Kami...

Oh! la mia testa! E tu

Ten-Sjoo-daj!

Fate che Butterfly

non pianga più, mai più, mai più.

BUTTERFLY

Pigri ed obesi

son gli dèi giapponesi.

L'americano iddio son persuasa,

ben più presto risponde a chi l'implori.

Ma temo ch'egli ignori

che noi stiam qui di casa.

(a Suzuki)

Suzuki, è lungi la miseria?

SUZUKI

(aprendo un piccolo mobil)

Questo

l'ultimo fondo.

BUTTERFLY

Questo? Oh! Troppe spese!

SUZUKI

S'egli non torna e presto,

siamo male in arnese.

BUTTERFLY

Ma torna.

SUZUKI

Tornerà!

BUTTERFLY

Perché dispone

che il Console provveda alla pigione,

rispondi, su!

Perché con tante cure

la casa rifornì di serrature,

s'ei non volesse ritornar mai più?

SUZUKI

Non lo so.

BUTTERFLY

Non lo sai?

Io te lo dico. Per tener ben fuori

le zanzare, i parenti ed i dolori

e dentro, con gelosa

custodia, la sua sposa

che son io: Butterfly.

SUZUKI

Mai non s'è udito

di straniero marito

che sia tornato al nido.

BUTTERFLY

Taci, o t'uccido.

Quell'ultima mattina:

tornerete signor? ~ gli domandai.

Egli, col cuore grosso,

per celarmi la pena

sorridendo rispose:

«O Butterfly

piccina mogliettina,

tornerò colle rose

alla stagion serena,

quando fa la nidiata il pettirosso.»

E tornerà.

SUZUKI

Speriam.

BUTTERFLY

Dillo con me:

tornerà.

SUZUKI

Tornerà...

(scoppia in pianto)

BUTTERFLY

Piangi? Perché?

Ah, la fede ti manca!

Senti.

BUTTERFLY

Un bel dì, vedremo

levarsi un fil di fumo sull'estremo

confin del mare.

E poi la nave appare.

E poi la nave è bianca,

entra nel porto, romba il suo saluto.

Vedi? E venuto!

Io non gli scendo incontro. Io no. Mi metto

là sul ciglio del colle e aspetto, aspetto

gran tempo e non mi pesa

la lunga attesa.

E... uscito dalla folla cittadina

un uom, un picciol punto

s'avvia per la collina.

Chi sarà? chi sarà?

E come sarà giunto

che dirà? che dirà?

Chiamerà Butterfly dalla lontana.

Io senza far risposta

me ne starò nascosta

un po' per celia, un po' per non morire

al primo incontro, ed egli alquanto in pena

chiamerà, chiamerà:

«Piccina ~ mogliettina

olezzo di verbena»

i nomi che mi dava al suo venire.

Tutto questo avverrà, te lo prometto.

Tienti la tua paura ~ io con sicura

fede lo aspetto.

Scena seconda

Le stesse, Sharpless, Goro a tratti.

GORO

(nel giardino, a Sharpless)

C'è. ~ Entrate.

SHARPLESS

(bussa alla porta di destra)

Chiedo scusa...

Madama Butterfly...

BUTTERFLY

(senza volgersi)

Madama Pinkerton.

Prego.

(riconoscendolo)

Oh, il mio signor Console!

SHARPLESS

Mi ravvisate?

BUTTERFLY

Benvenuto in casa

americana.

SHARPLESS

Grazie.

BUTTERFLY

Avi ~ antenati

tutti bene?

SHARPLESS

Ma spero.

BUTTERFLY

(fa cenno a Suzuki che prepari la pipa)

Fumate?

SHARPLESS

(cava una lettera di tasca)

Grazie. Ho qui...

BUTTERFLY

Signore ~ io vedo

il cielo azzurro.

SHARPLESS

Grazie. Ho...

BUTTERFLY

Preferite

forse le sigarette americane?

SHARPLESS

Ma grazie. Ho da mostrarvi...

BUTTERFLY

(porge un fiammifero acceso)

A voi.

SHARPLESS

Mi scrisse

Benjamin Franklin Pinkerton...

BUTTERFLY

Davvero!

È in salute?

SHARPLESS

Perfetta.

BUTTERFLY

Io son la donna

più lieta del Giappone. ~ Potrei farvi

una domanda?

(Suzuki prepara il the)

SHARPLESS

Certo.

BUTTERFLY

Quando fanno

il lor nido in America

i pettirossi?

SHARPLESS

Come dite?

BUTTERFLY

Sì,

prima o dopo di qui?

SHARPLESS

Ma... perché?...

BUTTERFLY

Mio marito m'ha promesso

di ritornar nella stagion beata

che il pettirosso rifà la nidiata.

Qui l'ha rifatta per ben tre volte, ma

può darsi che di là

usi nidiar men spesso.

(Goro scoppia a ridere)

Chi ride?

Oh, c'è il nakodo.

Un uom cattivo.

GORO

(inchinandosi)

Godo...

BUTTERFLY

Zitto. Egli osò... No, prima rispondete

alla domanda mia.

SHARPLESS

Mi rincresce, ma... ignoro...

Non ho studiato ornitologia.

BUTTERFLY

Ah! l'orni...

SHARPLESS

...tologia.

BUTTERFLY

Non lo sapete

insomma.

SHARPLESS

No. Dicevamo...

BUTTERFLY

Ah, sì ~ Goro,

appena F. B. Pinkerton fu in mare

mi venne ad assediare

con ciarle e con presenti

per ridarmi or questo, or quel marito.

Or promette tesori

per uno scimunito...

GORO

Il ricco Yamadori.

Ella è povera in canna. ~ I suoi parenti

l'han tutti rinnegata.

Scena terza

Gli stessi, poi Yamadori seguito da due Servi.

BUTTERFLY

(scorgendolo sulla terrazza)

Eccolo. Attenti.

(Yamadori si avvicina.)

Yamadori ~ ancor... le pene

dell'amor non v'han deluso?

Vi tagliate ancor le vene

se il mio bacio vi ricuso?

YAMADORI

Tra le cose più moleste

è l'inutil sospirar.

BUTTERFLY

Tante mogli omai toglieste,

vi doveste abituar.

YAMADORI

Le ho sposate tutte quante

e il divorzio mi francò.

BUTTERFLY

Obbligata.

YAMADORI

A voi però

giurerei fede costante.

SHARPLESS

(Il messaggio, ho gran paura,

a trasmetter non riesco.)

GORO

(indicando Yamadori a Sharpless)

Ville, servi, oro, ad Omara

un palazzo principesco!

BUTTERFLY

Già legata è la mia fede.

GORO E YAMADORI

(a Sharpless)

Maritata ancor si crede.

BUTTERFLY

Non mi credo: sono ~ sono.

GORO

Ma la legge...

BUTTERFLY

Io non la so.

GORO

...per la moglie, l'abbandono

al divorzio equiparò.

BUTTERFLY

La legge giapponese...

non già del mio paese.

GORO

Quale?

BUTTERFLY

Gli Stati Uniti.

SHARPLESS

(Oh, l'infelice!)

BUTTERFLY

Si sa che aprir la porta

e la moglie cacciar per la più corta

qui divorziar si dice.

Ma in America questo non si può.

Vero?

SHARPLESS

Vero... Però...

BUTTERFLY

Là un bravo giudice

serio, impettito,

dice al marito:

«Lei vuole andarsene?

Sentiam perché?» ~

«Sono seccato

del coniugato!»

E il magistrato:

«Ah, mascalzone,

presto in prigione!»

(per troncare il discorso ordina)

Suzuki, il the.

YAMADORI

(sottovoce a Sharpless)

Udiste?

SHARPLESS

Mi rattrista una sì piena

cecità.

GORO

(sottovoce)

Segnalata è già la nave

di Pinkerton.

YAMADORI

Quand'essa lo riveda...

SHARPLESS

(sottovoce)

Egli non vuol mostrarsi. ~ Io venni appunto

per levarla d'inganno.

BUTTERFLY

(offrendo il the a Sharpless)

Vostra grazia permette...

(sottovoce)

Che persone moleste!

YAMADORI

Addio. Vi lascio il cuor pien di cordoglio:

ma spero ancor.

BUTTERFLY

Padrone.

YAMADORI

Ah! se voleste...

BUTTERFLY

Il guaio è che non voglio...

(Yamadori saluta e parte. Goro lo segue cerimoniosamente)

Scena quarta

Sharpless, Butterfly, Suzuki a tratti.

SHARPLESS

(torna a tirar fuori di tasca la lettera)

Ora a noi. ~ Qui sedete.

Legger con me volete

questa lettera?

BUTTERFLY

(prendendo la lettera e baciandola)

Date.

Sulla bocca, sul cuore...

Siete l'uomo migliore

del mondo. ~ Incominciate.

SHARPLESS

(leggendo)

«Amico, cercherete

quel bel fior di fanciulla...»

BUTTERFLY

Dice proprio così?

SHARPLESS

Sì, così dice,

ma se ad ogni momento...

BUTTERFLY

Taccio, taccio ~ più nulla.

SHARPLESS

(leggendo)

«Da quel tempo felice

tre anni son passati.»

BUTTERFLY

Anche lui li ha contati.

SHARPLESS

(leggendo)

«E forse Butterfly

non mi rammenta più.»

BUTTERFLY

(sorpresa)

Non lo rammento?

Suzuki, dillo tu.

(ripete le parole della lettera)

«Non mi rammenta più»!

(Suzuki accenna affermando, poi entra nella stanza a sinistra)

SHARPLESS

(Pazienza!)

(seguita a leggere)

«Se mi vuole

bene ancor, se mi aspetta...»

BUTTERFLY

Oh le dolci parole!

(baciando la lettera)

Tu benedetta!

SHARPLESS

(leggendo)

«A voi mi raccomando

perché vogliate con circospezione

prepararla...»

BUTTERFLY

Ritorna...

SHARPLESS

«al colpo...»

BUTTERFLY

Quando?

Presto! Presto!

SHARPLESS

(Benone.

Qui troncarla conviene...

quel diavolo d'un Pinkerton!)

(a voce alta)

Ebbene,

che fareste, Madama Butterfly,

s'ei non dovesse ritornar più mai?

BUTTERFLY

(quasi balbettando per il colpo)

Due cose potrei fare:

tornar a divertire

la gente col cantare,

oppur, meglio, morire.

SHARPLESS

Di strapparvi assai mi costa

dai miraggi ingannatori.

Accogliete la proposta

di quel ricco Yamadori.

BUTTERFLY

(indignata)

Voi, signor, mi dite questo!

SHARPLESS

Santo iddio, come si fa?

BUTTERFLY

Qui, Suzuki, presto presto

che sua grazia se ne va.

SHARPLESS

Mi scacciate?

BUTTERFLY

Ve ne prego,

già l'insistere non vale.

SHARPLESS

Fui brutale, non lo nego.

BUTTERFLY

Oh, mi fate tanto male.

Tanto, tanto!

(vacilla: Sharpless fa per sorreggerla)

Niente, niente!

Ho creduto morir. ~ Ma passa presto,

come passan le nuvole sul mare...

Ah!... m'ha scordata?

(corre nella stanza di sinistra, rientra trionfalmente tenendo il suo bambino seduto sulla spalla)

E questo?...

e questo egli potrà pure scordare?...

SHARPLESS

(con emozione)

Egli è suo?

BUTTERFLY

Chi mai vide

a bimbo del Giappone occhi azzurrini?

E il labbro? E i ricciolini

d'oro schietto?

SHARPLESS

È palese.

E... Pinkerton lo sa?

BUTTERFLY

No. È nato quando già

egli stava in quel suo gran paese.

Ma voi gli scriverete che lo aspetta

un figlio senza pari!

E mi saprete dir s'ei non s'affretta

per le terre e pei mari!

(al bimbo abbracciandolo teneramente)

Sai tu cos'ebbe cuore

di pensare quel signore?

Che tua madre dovrà

prenderti in braccio ed alla pioggia e al vento

andar per la città

a guadagnarti il pane e il vestimento.

Ed alle impietosite

genti, la man tremante stenderà,

gridando: ~ Udite, udite,

la triste mia canzon. A un'infelice

madre la carità,

muovetevi a pietà!

E Butterfly, orribile destino,

danzerà per te!

E come fece già

la ghesha canterà!

E la canzon giuliva

e lieta in un singhiozzo finirà!

Ah! No, no! questo mai!

questo mestier che al disonore porta!

Morta! Mai più danzar!

piuttosto la mia vita vo' troncar!

SHARPLESS

(Quanta pietà!) Vien sera. Io scendo al piano.

Mi perdonate?

BUTTERFLY

(al bimbo)

(gli stringe la mano, poi volgendosi al bimbo)

A te, dagli la mano.

SHARPLESS

(prendendo il bimbo tra le braccia)

I bei capelli biondi!

Caro: come ti chiamano?

BUTTERFLY

Rispondi:

oggi il mio nome è: Dolore. Però

dite al babbo, scrivendogli, che il giorno

del suo ritorno,

Gioia, mi chiamerò.

SHARPLESS

Tuo padre lo saprà, te lo prometto.

(esce)

Scena quinta

Butterfly, poi Suzuki, Goro.

BUTTERFLY

Suzuki!

SUZUKI

(trascinando Goro in scena)

Vespa! Rospo maledetto!

BUTTERFLY

Che fu?

SUZUKI

Ci ronza intorno

il vampiro! e ogni giorno

ai quattro venti

spargendo va

che niuno sa

chi padre al bimbo sia!

GORO

(protestano)

Dicevo solo

che là in America

quando un figliolo

è nato maledetto

trarrà sempre reietto

la vita fra le genti!

BUTTERFLY

Ah! menti! menti!

Dillo ancora e t'uccido!...

SUZUKI

(intromettendosi, e portando con sé il bimbo)

No!

BUTTERFLY

Va' via!

(Goro fugge)

Scena sesta

Butterfly, Suzuki.

BUTTERFLY

(verso la camera del suo bambino)

O mio piccolo amore,

mia pena e mio conforto,

il tuo vendicatore

ci porterà lontan nella sua terra,

dove...

Colpo di cannone.

SUZUKI

Il cannon del porto!

Una nave da guerra.

BUTTERFLY

(precipitandosi alla terrazza sul fondo)

Bianca... bianca... il vessillo americano

delle stelle... Or governa

per ancorare.

(prende un cannocchiale)

Reggimi la mano

ch'io ne discerna

il nome, il nome, il nome. Eccolo: ABRAMO

LINCOLN.

Tutti han mentito!

tutti!... tutti!... sol io

lo sapevo ~ io ~ che l'amo.

Vedi lo scimunito

tuo dubbio? È giunto! è giunto!

Proprio nel punto

che mi diceva ognun: piangi e dispera.

Trionfa il mio

amor! Trionfa la mia fede intera.

Ei torna e m'ama! ~

(sul terrazzo)

Scuoti quella fronda

e dei suoi fior m'innonda. ~

Nella pioggia odorosa io vo' tuffare

l'arsa fronte...

SUZUKI

Signora

quetatevi: quel pianto...

BUTTERFLY

No: rido, rido! Quanto

lo dovremo aspettar?

Che pensi? Un'ora?

SUZUKI

Di più.

BUTTERFLY

Certo di più.

Due ore forse.

Tutto, tutto sia pien

di fior, come la notte è di faville.

Va' pei fior!

SUZUKI

Tutti i fior?...

BUTTERFLY

Tutti! Pesco, vïola, gelsomino,

quanto di cespo, o d'erba, o d'albero fiorì.

SUZUKI

Uno squallor d'inverno sarà tutto il giardino.

BUTTERFLY

Tutta la primavera voglio che olezzi qui.

SUZUKI

(sporge a Butterfly un fascio di fiori)

A voi signora.

BUTTERFLY

Cogline ancora.

SUZUKI

Sovente a questa siepe veniste a riguardare

lungi, piangendo nella deserta immensità.

BUTTERFLY

Giunse l'atteso, nulla ormai più chiedo al mare;

diedi pianto alla zolla, essa i suoi fior mi dà!

SUZUKI

(appare nuovamente con le braccia cariche di fiori)

Spoglio è l'orto.

BUTTERFLY

Qua il tuo carco.

Vien, m'aiuta.

SUZUKI

Rose al varco

della soglia.

BUTTERFLY

Il suo sedil

di convolvi s'inghirlandi.

SUZUKI

Gigli?... viole?...

BUTTERFLY

Intorno spandi.

BUTTERFLY E SUZUKI

Seminiamo intorno april.

Gettiamo a mani piene

mammole e tuberose,

corolle di verbene,

petali d'ogni fior!

BUTTERFLY

(preparando con Suzuki il necessario per la toeletta)

Vienmi ad adornar... No. Pria portami il bimbo.

(Suzuki va a cercare il bambino)

Ahimè, non son più quella!

Troppi sospiri la bocca mandò,

e l'occhio riguardò

nel lontan troppo fiso.

Dammi sul viso

un tocco di carmino...

(Ne mette sulle guance del bimbo)

ed anche a te, piccino,

perché la veglia non ti faccia vote

per pallore le gote.

SUZUKI

Ferma che v'ho i capelli a ravviare.

BUTTERFLY

(sorridendo)

Che ne diranno?

E lo Zio bonzo?

Già del mio danno

tutti contenti!...

E Yamadori

coi suoi languori!

Beffati,

scornati,

spennati

gl'ingrati!

SUZUKI

È fatto.

BUTTERFLY

L'obi che vestii da sposa.

Qua ch'io lo vesta.

Vo' che mi veda indosso

il vel del primo dì.

E un papavero rosso

nei capelli... Così.

Nello shosi or farem tre forellini

per riguardar,

e starem zitti come topolini

ad aspettar.

Voci misteriose a bocca chiusa.

Atto terzo

La stessa scena. - Notte.

Scena prima

Butterfly, Suzuki addormentata, il Bambino ai loro piedi.

(da lontano s'odono i richiami dei marinai)

SUZUKI

Già il sole!

(si alza)

Cio-Cio-San!

BUTTERFLY

Verrà, vedrai.

SUZUKI

Salite a riposar, affranta siete.

Al suo venire

vi chiamerò.

BUTTERFLY

(salendo la scaletta)

Dormi, amor mio,

dormi sul mio cor.

Tu sei con dio

ed io col mio dolor.

A te i rai

degli astri d'or:

dormi tesor!

SUZUKI

Povera Butterfly!

(apre lo shosi, si batte all'uscio d'ingresso)

Chi sia?...

(apre)

Oh!...

Scena seconda

Suzuki, Sharpless, Pinkerton, entrando.

SHARPLESS

Zitta! zitta!

PINKERTON

Dorme? non la destare!

SUZUKI

Ell'era tanto stanca! Vi stette ad aspettare

tutta notte col bimbo.

PINKERTON

Come sapea?...

SUZUKI

Non giunge

da tre anni una nave nel porto, che da lunge

Butterfly non ne scruti il color, la bandiera.

SHARPLESS

Ve lo dissi!...

SUZUKI

La chiamo...

PINKERTON

Non ancora...

SUZUKI

Ier sera,

lo vedete, la stanza volle sparger di fiori.

SHARPLESS

Ve lo dissi?...

PINKERTON

Che pena!

SUZUKI

Pena! Chi c'è là fuori

nel giardino? Una donna!...

PINKERTON

Zitta!

SUZUKI

Chi è? Chi è?

SHARPLESS

Meglio dirle ogni cosa.

PINKERTON

È venuta con me.

SHARPLESS

Sua moglie!

SUZUKI

Anime sante degli avi!... Alla piccina

è spento il sol!

SHARPLESS

Scegliemmo quest'ora mattutina

per ritrovarti sola, Suzuki, e alla gran prova

un aiuto, un sostegno cercar con te.

SUZUKI

Che giova?

SHARPLESS

Io so che alle sue pene

non ci sono conforti!

Ma del bimbo conviene

assicurar le sorti!

La pietosa

che entrar non osa

materna cura

del bimbo avrà.

SUZUKI

E volete ch'io chieda

ad una madre...

SHARPLESS

Suvvia,

parla con quella pia

e conducila qui... ~ s'anche la veda

Butterfly, non importa.

Anzi, ~ meglio se accorta

del vero si facesse alla sua vista.

Vieni, vieni!

SUZUKI

Oh me trista!

PINKERTON

Oh! l'amara fragranza

di questi fiori

velenosa al cor mi va.

Immutata è la stanza

dei nostri amori...

ma un gel di morte vi sta.

(vede il proprio ritratto)

Il mio ritratto...

Tre anni son passati ~ e noverati

ella n'ha i giorni e l'ore.

PINKERTON

Non posso rimaner; Sharpless, vi aspetto

per via. Datele voi... qualche soccorso...

Mi struggo dal rimorso.

SHARPLESS

Non ve l'avevo detto?

PINKERTON

Sì, tutto in un istante,

vedo il mio fallo e sento

che di questo tormento

tregua mai non avrò!

Sempre il mite sembiante

vedrò, con strazio atroce,

sempre la dolce voce

lamentosa udirò.

Addio fiorito asil

di letizia e d'amor.

Non reggo al tuo squallor!

Fuggo, fuggo ~ son vil!

SHARPLESS

Ve 'l dissi... vi ricorda?

quando la man vi diede:

«Badate! ella ci crede»

e fui profeta allor.

Sorda ai consigli,

sorda ai dubbi ~ vilipesa,

nell'ostinata attesa

tutto raccolse il cor.

Andate ~ il triste vero

da sola apprenderà.

Ma ormai quel cor sincero

forse presago è già.

Scena terza

Sharpless, Kate, Suzuki, poi Butterfly.

KATE

(A Suzuki)

Glielo dirai?

SUZUKI

Prometto.

KATE

E le darai consiglio

di affidarmi?...

SUZUKI

Prometto.

KATE

Lo terrò come un figlio.

SUZUKI

Vi credo. Ma bisogna ch'io le sia sola accanto...

Nella grande ora ~ sola! ~ Piangerà tanto tanto!

BUTTERFLY

(dalla camera)

Suzuki, dove sei... parla... Suzuki...

SUZUKI

Son qui... pregavo e rimettevo a posto...

No... non scendete...

BUTTERFLY

(discendendo precipitosa)

È qui... dov'è nascosto?

Ecco il Console... e... dove? dove?... Non c'è.

(vede Kate nel giardino)

Quella donna?...

Che vuol da me? Niuno parla?... Perché piangete?

No: non ditemi nulla... nulla ~ forse potrei

cader morta sull'attimo ~ Tu Suzuki che sei

tanto buona ~ non piangere! ~ e mi vuoi tanto bene,

un od un No ~ di' piano ~ vive?

SUZUKI

Sì.

BUTTERFLY

Ma non viene

più! Te l'han detto!... Vespa! Voglio che tu risponda.

SUZUKI

Mai più.

BUTTERFLY

Ma è giunto ieri?

SUZUKI

Sì.

BUTTERFLY

(guardando Kate)

Quella donna bionda

mi fa tanta paura! tanta paura!

SHARPLESS

È la causa innocente d'ogni vostra sciagura.

Perdonatele.

BUTTERFLY

Ah! è sua moglie!

Tutto è morto per me! Tutto è finito!

SHARPLESS

Coraggio.

BUTTERFLY

Voglion prendermi tutto! il figlio mio!

SHARPLESS

Fatelo pe 'l suo bene il sacrifizio...

BUTTERFLY

Ah! triste madre! Abbandonar mio figlio...

E sia. A lui devo obbedir!

KATE

(si è avvicinata timidamente)

Potete perdonarmi, Butterfly?

BUTTERFLY

Sotto il gran ponte del cielo non v'è

donna di voi più felice.

Siatelo sempre felice,

non v'attristate mai per me.

Andate adesso.

KATE

Povera piccina!

SHARPLESS

È un'immensa pietà!

KATE

(a Sharpless)

E il figlio lo darà?

BUTTERFLY

(che ha udito)

A lui lo potrò dare

se lo verrà a cercare.

Fra mezz'ora salite la collina.

(Kate e Sharpless escono da destra)

Scena quarta

Butterfly, Suzuki.

SUZUKI

Come una mosca prigioniera

l'ali batte il piccolo cuor!

BUTTERFLY

Troppa luce è di fuor,

e troppa primavera.

Chiudi.

(Suzuki chiude ovunque, l' oscurità è completa)

Il bimbo ove sia?

SUZUKI

Giuoca. Lo chiamo?

BUTTERFLY

Lascialo giuocar.

Va'. ~ Fagli compagnia.

SUZUKI

Resto con voi.

BUTTERFLY

(cacciandola)

Va' ~ va'. Te lo comando.

(accende una lampada davanti all'immagine di Budda, va allo stipo e ne leva il velo bianco che getta attraverso il paravento, e poi prende il coltello. Ne bacia la lama, poi legge a voce bassa le parole che vi sono incise)

«Con onor muore

chi non può serbar vita con onore.»

(s'apre la porta di sinistra e Suzuki spinge il bambino verso la madre. Butterfly lo prende e lo abbraccia)

Tu, tu piccolo iddio!

Amore, amore mio,

fior di giglio e di rosa.

Non saperlo mai

per te, per i tuoi puri

occhi, muor Butterfly

perché tu possa andar di là dal mare

senza che ti rimorda, ai dì maturi,

il materno abbandono.

O a me, sceso dal trono

dell'alto paradiso,

guarda ben fiso, fiso

di tua madre la faccia!...

che te n' resti una traccia!

Addio! piccolo amor!

Va'. Gioca, gioca.

Butterfly ha aperto lo shosi e spinto il Bambino nel giardino. Un raggio chiarissimo è penetrato nella stanza; lei chiude; oscurità.

Poi afferra il coltello e va dietro il paravento. Si ode cadere a terra il coltello, e il velo bianco scompare dietro il paravento.

PINKERTON

(da fuori)

Butterfly! Butterfly!

Butterfly appare barcollando, fa qualche passo verso la porta come per aprire, e cade morta.

Fine del libretto.

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