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(Rodolfo impedisce con energia l'atto di Marcello)

(ad un tratto Rodolfo esce in un grido di gioia ad un'idea che gli è balenata)

(Rodolfo batte un acciarino accende, una candela e va al camino con Marcello: insieme danno fuoco a quella parte dello scartafaccio buttato sul focolare, poi entrambi prendono delle sedie e seggono, riscaldandosi voluttuosamente)

(si apre con fracasso la porta in fondo ed entra Colline gelato, intirizzito, battendo i piedi, gettando con ira sulla tavola un pacco di libri legato con un fazzoletto)

(Rodolfo straccia parte dello scartafaccio e lo getta sul camino: il fuoco si ravviva. Colline avvicina ancora più la sedia e si riscalda le mani: Rodolfo è in piedi, presso ai due, col rimanente dello scartafaccio)

(il fuoco è spento)

(dalla porta di mezzo entrano due garzoni, portando l'uno provviste di cibi, bottiglie di vino, sigari, e l'altro un fascio di legna. Al rumore, i tre innanzi al camino si volgono e con grida di meraviglia si slanciano sulle provviste portate dal garzone e le depongono sul tavolo. Colline prende la legna e la porta presso il caminetto: comincia a far sera)

(i garzoni partono)

(raccattando gli scudi insieme a Rodolfo e Marcello)

(depongono gli scudi sul tavolo. Schaunard vorrebbe raccontare la sua fortuna, ma gli altri non lo ascoltano: vanno e vengono affaccendati disponendo ogni cosa sul tavolo)

(accendono un gran fuoco nel camino)

(Rodolfo chiude la porta a chiave, poi tutti vanno intorno al tavolo e versano il vino. Si bussa alla porta: s'arrestano stupefatti)

(tutti bevono. Benoît, Rodolfo, Marcello e Schaunard seduti, Colline in piedi. Benoît depone il bicchiere e si rivolge a Marcello mostrandogli la carta)

(si siedono e bevono. Colline va a prendere lo sgabello presso il cavalletto e si siede anche lui)

(mentre fanno chiacchierare Benoît, gli riempiono il bicchiere appena egli l'ha vuotato)

(Marcello dà un pugno sulla tavola e si alza: gli altri lo imitano: Benoît li guarda sbalordito)

(si dividono gli scudi rimasti sul tavolo)

(prende un lume ed apre l'uscio: Marcello, Schaunard e Colline escono e scendono la scala)

(le voci di Marcello, Schaunard e Colline si fanno sempre più lontane)

(rumore d'uno che ruzzola)

(Rodolfo chiude l'uscio, depone il lume, sgombra un angolo del tavolo, vi colloca calamaio e carta, poi siede e si mette a scrivere dopo aver spento l'altro lume rimasto acceso: si interrompe, pensa, ritorna a scrivere, s'inquieta, distrugge lo scritto e getta via la penna)

(si bussa timidamente all'uscio)

(Mimì, entra, ma subito è presa da soffocazione)

(sviene, e Rodolfo è appena a tempo di sorreggerla ed adagiarla su di una sedia, mentre dalle mani di Mimì cadono candeliere e chiave)

(Mimì rinviene)

(Mimì fa cenno di no)

(Rodolfo scorge a terra il candeliere, lo raccoglie, accende e lo consegna a Mimì senza far parola)

(il lume di Mimì si spegne)

(Mimì tace: Rodolfo lascia la mano di Mimì, la quale indietreggiando trova una sedia sulla quale si lascia quasi cadere affranta dall'emozione)

(alle grida degli amici, Rodolfo s'impazienta)

(sempre più impaziente, Rodolfo a tentoni si avvia alla finestra e l'apre spingendosi un poco fuori per rispondere agli amici che sono giù nel cortile: dalla finestra aperta entrano i raggi lunari, rischiarando così la camera)

(Mimì si è avvicinata ancor più alla finestra per modo che i raggi lunari la illuminano: Rodolfo, volgendosi, scorge Mimì avvolta come da un nimbo di luce, e la contempla, quasi estatico)

(Rodolfo bacia Mimì)

(s'avviano sottobraccio alla porta d'uscita)

(entra un gruppo di venditrici)

(la ragazza si allontana ridendo)

(uscendo dalla modista insieme a Mimì)

(Marcello, Schaunard e Colline cercano se vi fosse un tavolo libero fuori del caffè all'aria aperta, ma ve n'è uno solo ed è occupato da onesti borghesi. I tre amici li fulminano con occhiate sprezzanti, poi entrano nel caffè)

(Rodolfo e Mimì, in dolce colloquio, si avviano verso il fondo della scena e si perdono nella folla)

(ad una bottega del fondo un venditore monta su di una seggiola, con grandi gesti offre in vendita delle maglierie, dei berretti da notte, ecc. Un gruppo di ragazzi accorre intorno alla bottega e scoppia in allegre risate)

(molta gente entra da ogni parte e si aggira per il piazzale, poi si raduna nel fondo. Colline, Schaunard e Marcello escono dal caffè portando fuori una tavola; li segue un cameriere co' le seggiole; i borghesi al tavolo vicino, infastiditi dal baccano che fanno i tre amici, dopo un po' di tempo s'alzano e se ne vanno. S'avanzano di nuovo Rodolfo e Mimì, questa osserva un gruppo di studenti)

(al cameriere, che corre frettoloso entro al caffè, mentre un altro ne esce con tutto l'occorrente per preparare la tavola)

(Rodolfo e Mimì s'avviano al Caffè Momus)

(tutti siedono intorno al tavolo, mentre il cameriere ritorna)

(il cameriere presenta la lista delle vivande, che passa nelle mani dei quattro amici, guardata con una specie di ammirazione e analizzata profondamente)

(da via Delfino sbocca un carretto tutto a fronzoli e fiori, illuminato a palloncini: chi lo spinge è Parpignol, il popolare venditore di giocattoli; una turba di ragazzi lo segue saltellando allegramente e circonda il carretto ammirandone i giocattoli)

(bambine e ragazzi, attorniato il carretto di Parpignol, gesticolano con gran vivacità; un gruppo di mamme accorre in cerca dei ragazzi e, trovandoli intorno a Parpignol, si mettono a sgridarli; l'una prende il figliolo per una mano, un'altra vuole condur via la propria bambina, chi minaccia, chi sgrida, ma inutilmente, ché bambine e ragazzi non vogliono andarsene)

(una mamma prende per un orecchio un ragazzo il quale si mette a piagnucolare)

(le mamme, intenerite, si decidono a comperare da Parpignol, i ragazzi saltano di gioia, impossessandosi dei giocattoli. Parpignol prende giù per via Commedia. I ragazzi e le bambine allegramente lo seguono, marciando e fingendo di suonare gli strumenti infantili acquistati loro)

(con somma importanza al cameriere, che prende nota di quanto gli viene ordinato)

(all'angolo di via Mazzarino appare una bellissima signora dal fare civettuolo ed allegro, dal sorriso provocante. Le vien dietro un signore pomposo, pieno di pretensione negli abiti, nei modi, nella persona)

(con passi rapidi, guardando qua e là come in cerca di qualcuno, mentre Alcindoro la segue, sbuffando e stizzito)

(Musetta vede la tavolata degli amici innanzi al Caffè Momus ed indica ad Alcindoro di sedersi al tavolo lasciato libero poco prima dai borghesi)

(un cameriere si avvicina e prepara la tavola)

(Schaunard e Colline si alzano e si portano da un lato, osservando la scena con curiosità, mentre Rodolfo e Mimì rimangon soli, seduti, parlandosi con tenerezza. Marcello, sempre più nervoso ha lasciato il suo posto, vorrebbe andarsene, ma non sa resistere alla voce di Musetta)

(Alcindoro tenta inutilmente di persuadere Musetta a riprendere posto alla tavola, ove la cena è già pronta)

(Alcindoro va via frettolosamente)

(Musetta e Marcello si abbracciano con grande entusiasmo)

(un cameriere porta il conto)

(lontanissima si ode la ritirata militare che a poco a poco va avvicinandosi)

(portano le mani alle tasche: sono vuote: nessuno sa spiegarsi la rapida scomparsa degli scudi di Schaunard sorpresi si guardano l'un l'altro)

(si aprono varie finestre, appaiono a queste e sui balconi mamme coi loro ragazzi ed ansiosamente guardano da dove arriva la ritirata)

(la folla ha invaso tutta la scena, la ritirata si avvicina sempre più dalla sinistra)

(tutti guardano verso sinistra, la Ritirata sta per sbucare nel crocicchio, allora la folla si ritira e dividendosi forma due ali da sinistra al fondo a destra, mentre gli amici -con Musetta e Mimì- fanno gruppo a parte presso il caffè)

(la ritirata militare entra da sinistra, la precede un gigantesco tamburo maggiore, che maneggia con destrezza e solennità la sua canna di comando, indicando la via da percorrere)

(la ritirata attraversa la scena, dirigendosi verso il fondo a destra. Musetta non potendo camminare perché ha un solo piede calzato, è alzata a braccia da Marcello e Colline che rompono le fila degli astanti, per seguire la ritirata; la folla vedendo Musetta portata trionfalmente, ne prende pretesto per farle clamorose ovazioni. Marcello e Colline con Musetta si mettono in coda alla ritirata, li seguono Rodolfo e Mimì a braccetto e Schaunard col suo corno imboccato, poi studenti e sartine saltellando allegramente, poi ragazzi, borghesi, donne che prendono il passo di marcia. Tutta questa folla si allontana dal fondo seguendo la ritirata militare)

(intanto Alcindoro con un paio di scarpe bene incartocciate ritorna verso il Caffè Momus cercando di Musetta; il cameriere, che è presso al tavolo, prende il conto lasciato da questa e cerimoniosamente lo presenta ad Alcindoro, il quale vedendo la somma, non trovando più alcuno, cade su di una sedia, stupefatto, allibito)

(i doganieri rimangono immobili; gli spazzini picchiano co' le loro scope e badili sulla cancellata urlando)

(va ad aprire, gli spazzini entrano e si allontanano per la via d'Enfer. Il doganiere richiude la cancellata)

(dal corpo di guardia esce il Sergente dei doganieri, il quale ordina d'aprire la barriera)

(tintinnio di campanelli e schioccare di fruste. Pe 'l Boulevard esterno passano dei carri co' le grandi lanterne di tela accese fra le ruote)

(la nebbia dirada e comincia a far giorno)

(pagano e i doganieri le lasciano passare)

(i doganieri ritirano le panche e il braciere)

(Mimì, dalla via d'Enfer, entra guardando attentamente intorno cercando di riconoscere i luoghi, ma giunta al primo platano la coglie un violento accesso di tosse: riavutasi e veduto il Sergente, gli si avvicina)

(esce una fantesca dal cabaret; Mimì le si avvicina)

(la fantesca rientra nel cabaret)

(dalla barriera entra altra gente, e chi da una parte, chi dall'altra tutti si allontanano. Le campane dell'ospizio Maria Teresa suonano mattutino. È giorno fatto, giorno d'inverno, triste e caliginoso. Dal cabaret escono alcune coppie che rincasano)

(Mimì tossisce)

(Mimì tossisce con insistenza)

(spinge dolcemente Mimì verso l'angolo del cabaret di dove però quasi subito sporge curiosa la testa. Marcello corre incontro a Rodolfo)

(Mimì non potendo udire le parole, colto il momento opportuno, inosservata, riesce a ripararsi dietro a un platano, presso al quale parlano i due amici)

(la tosse e i singhiozzi violenti rivelano la presenza di Mimì)

(dal cabaret si ode ridere sfacciatamente Musetta)

(nel cabaret fracasso di piatti e bicchieri rotti)

(continuando il discorso)

(entrano Schaunard e Colline, il primo porta quattro pagnotte e l'altro un cartoccio)

(Schaunard depone le pagnotte sul tavolo)

(siedono a tavola, fingendo d'essere ad un lauto pranzo)

(l'unico bicchiere passa da uno all'altro. Colline, che ha divorato in gran fretta la sua pagnotta, si alza)

(portano da un lato la tavola e le sedie e si dispongono a ballare)

(gli altri approvano)

(Rodolfo e Marcello ballano la quadriglia)

(Rodolfo e Marcello continuano a ballare)

(Rodolfo e Marcello cessano dal ballare e si smascellano dalle risa)

(Schaunard e Colline si battono)

(ballano intorno ai duellanti, che fingono di essere sempre più inferociti)

(con viva ansietà attorniano Musetta)

(si vede, per l'uscio aperto, Mimì seduta sul più alto gradino della scala)

(si precipita verso Mimì; Marcello accorre anche lui)

(ambedue portano innanzi il letto)

(Musetta accorre col bicchiere dell'acqua e ne dà un sorso a Mimì)

(Schaunard e Musetta si allontanano tristemente: Schaunard siede al tavolo, col viso fra le mani; Colline rimane pensieroso)

(Mimì a poco a poco si assopisce, Rodolfo prende una scranna e siede presso al letto)

(Marcello fa per partire, Musetta lo arresta e lo conduce più lontano da Mimì)

(Musetta e Marcello partono frettolosi)

(apre gli occhi, vede che sono tutti partiti e allunga la mano verso Rodolfo, che gliela bacia amorosamente)

(in questo momento Schaunard ritorna: al grido di Rodolfo accorre presso Mimì)

(Musetta e Marcello entrano cautamente, Musetta porta un manicotto e Marcello una boccetta)

(silenzio)

(Rodolfo, Marcello e Schaunard parlano assai sottovoce fra di loro; di tanto in tanto Rodolfo fa qualche passo verso il letto, sorvegliando Mimì, poi ritorna verso gli amici)

(Marcello si avvicina e mette un libro ritto sulla tavola formando paravento alla lampada)

(mentre Musetta prega, Rodolfo le si è avvicinato)

(intanto Rodolfo si è avveduto che il sole della finestra della soffitta sta per battere sul volto di Mimì e cerca intorno come porvi riparo; Musetta se ne avvede e gli indica la sua mantiglia, sale su di una sedia e studia il modo di distenderla sulla finestra; Marcello si avvicina a sua volta al letto e se ne scosta atterrito; intanto entra Colline che depone del danaro sulla tavola presso a Musetta)

(Musetta, spaventata corre al letto, getta un grido angoscioso, buttandosi ginocchioni e piangente ai piedi di Mimì dalla parte opposta di Rodolfo; Schaunard si abbandona accasciato su di una sedia a sinistra della scena; Colline va ai piedi del letto, rimanendo atterrito per la rapidità della catastrofe; Marcello singhiozza, volgendo le spalle al proscenio)