IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Dramma comico.
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Libretto di Cesare STERBINI.
Musica di Gioachino ROSSINI.
Prima esecuzione: 20 febbraio 1816, Roma.
Attori:
Il CONTE d'Almaviva, sotto il nome di Lindoro |
tenore |
BARTOLO dottore in medicina, tutore di Rosina |
basso |
ROSINA ricca pupilla in casa di Bartolo |
contralto |
FIGARO barbiere |
baritono |
BASILIO maestro di musica di Rosina, ipocrita |
basso |
BERTA vecchia governante in casa di Bartolo |
soprano |
FIORELLO servitore di Almaviva |
basso |
AMBROGIO servitore di Bartolo |
basso |
Un Uffiziale; un Alcalde, o Magistrato; un Notaro; Alguazils, o siano Agenti di polizia; Soldati; Suonatori di istromenti.
La scena si rappresenta in Siviglia.
Avvertimento al pubblico
La commedia del signor Beaumarchais intitolata Il barbiere di Siviglia, o sia L'inutile precauzione si presenta in Roma ridotta a dramma comico col titolo di Almaviva, o sia l'inutile precauzione all'oggetto di pienamente convincere il pubblico de' sentimenti di rispetto e venerazione che animano l'autore della musica del presente dramma verso il tanto celebre Paisiello che ha già trattato questo soggetto sotto il primitivo suo titolo.
Chiamato ad assumere il medesimo difficile incarico il signor maestro Gioachino Rossini, onde non incorrere nella taccia d'una temeraria rivalità coll'immortale autore che lo ha preceduto, ha espressamente richiesto che Il barbiere di Siviglia fosse di nuovo interamente versificato, e che vi fossero aggiunte parecchie nuove situazioni di pezzi musicali, che eran d'altronde reclamate dal moderno gusto teatrale cotanto cangiato dall'epoca in cui scrisse la sua musica il rinomato Paisiello.
Qualche altra differenza fra la tessitura del presente dramma, e quella della commedia francese sopraccitata fu prodotta dalla necessità d'introdurre nel soggetto medesimo i cori, sì perché voluti dal moderno uso, sì perché indispensabili all'effetto musicale in un teatro di una ragguardevole ampiezza. Di ciò si fa inteso il cortese pubblico anche a discarico dell'autore del nuovo dramma, il quale senza il concorso di sì imponenti circostanze non avrebbe osato introdurre il più piccolo cangiamento nella produzione francese già consagrata dagli applausi teatrali di tutta l'Europa.
[Sinfonia]
Il momento dell'azione è sul terminar della notte. La scena rappresenta una piazza nella città di Siviglia. A sinistra è la casa di Bartolo con ringhiera praticabile circondata da gelosia che deve aprirsi, e chiudersi a suo tempo con chiave.
[Introduzione]
Fiorello con lanterna nelle mani introducendo nella scena vari Suonatori di strumenti. Indi il Conte avvolto in un mantello.
(avanzandosi con cautela)
FIORELLO
Piano pianissimo
senza parlar
tutti con me
venite qua.
CORO
Piano pianissimo
eccoci qua.
FIORELLO
Tutto è silenzio
nessun qui sta,
che i nostri canti
possa turbar.
CONTE
(sotto voce)
Fiorello... Olà...
FIORELLO
Signor, son qua.
CONTE
Ebben... gli amici?...
FIORELLO
Son pronti già.
CONTE
Bravi, bravissimi,
fate silenzio,
piano pianissimo
senza parlar.
CORO
Piano pianissimo
senza parlar.
(i suonatori accordano gl'istromenti, e il Conte canta accompagnato da essi)
[Cavatina]
CONTE
Ecco ridente in cielo
spunta la bella aurora,
e tu non sorgi ancora
e puoi dormir così?
Sorgi, mia bella speme,
vieni, bell'idol mio,
rendi men crudo, oh dio!
lo stral che mi ferì.
Oh sorte! già veggo
quel caro sembiante
quest'anima amante
ottenne pietà.
Oh istante d'amore!
Felice momento
oh dolce contento
che eguale non ha.
Ehi Fiorello?...
FIORELLO
Mio signore.
CONTE
Di', la vedi?...
FIORELLO
Signor no.
CONTE
Ah ch'è vana ogni speranza!
FIORELLO
Signor Conte, il giorno avanza.
CONTE
Ah che penso, che farò?
Tutto è vano... Buona gente!
CORO
(sotto voce)
Mio signore.
CONTE
Avanti, avanti.
(dà la borsa a Fiorello, il quale distribuisce denari a tutti)
Più di suoni, più di canti
io bisogno ormai non ho.
FIORELLO
Buona notte a tutti quanti
più di voi che far non ho.
I Suonatori circondano il Conte ringraziandolo, e baciandogli la mano, e il vestito. Egli indispettito per lo strepito che fanno li va cacciando. Lo stesso fa anche Fiorello.
CORO
Mille grazie... mio signore...
del favore... dell'onore...
Ah di tanta cortesia
obbligati in verità.
(Oh che incontro fortunato!
È un signor di qualità.)
CONTE
Basta basta, non parlate...
ma non serve, non gridate...
maledetti, andate via...
ah canaglia, via di qua.
Tutto quanto il vicinato,
questo chiasso sveglierà.
FIORELLO
Zitti, zitti... che rumore!...
ma che onore? che favore!...
maledetti, andate via,
ah canaglia, via di qua.
Ve' che chiasso indiavolato
ah che rabbia che mi fa.
Recitativo
CONTE
Gente indiscreta!... Ah quasi
con quel chiasso importuno
tutto quanto il quartier han risvegliato.
Alfin sono partiti!...
(guardando verso la ringhiera)
e non si vede!
È inutile sperar.
(passeggia riflettendo)
Eppur qui voglio
aspettar di vederla. Ogni mattina
ella su quel balcone
a prender fresco viene in sull'aurora.
Proviamo. Olà, tu ancora
ritirati, Fiorel.
FIORELLO
Vado. Là in fondo
attenderò suoi ordini.
(si ritira)
CONTE
Con lei
se parlar mi riesce
non voglio testimoni. Che a quest'ora
io tutti i giorni qui vengo per lei
deve essersi avveduta. Oh vedi, amore
a un uomo del mio rango
come l'ha fatta bella!... eppure!... eppure!...
Oh deve esser mia sposa!...
(si sente da lontano venire Figaro cantando)
CONTE
Chi è mai quest'importuno?...
lasciamolo passar; sotto quegli archi
non veduto vedrò quanto bisogna;
già l'alba è appena, e amor non si vergogna.
(si nasconde sotto il portico)
Figaro con chitarra appesa al collo, e detto.
[Cavatina]
FIGARO
Recitativo
FIGARO
CONTE
(È desso, o pur m'inganno?)
FIGARO
CONTE
(Oh è lui senz'altro.)
Figaro!...
FIGARO
CONTE
Zitto, zitto, prudenza:
qui non son conosciuto,
né vo' farmi conoscere. Per questo
ho le mie gran ragioni.
FIGARO
CONTE
No...
FIGARO
CONTE
No, dico: resta qua;
forse ai disegni miei
non giungi inopportuno... ma cospetto,
dimmi un po', buona lana,
come ti trovi qua?... poter del mondo,
ti veggo grasso, e tondo...
FIGARO
CONTE
Ah birbo!
FIGARO
CONTE
Hai messo ancor giudizio?...
FIGARO
CONTE
Or te lo spiego. Al Prado
vidi un fior di bellezza, una fanciulla
figlia d'un certo medico barbogio
che qua da pochi dì s'è stabilito.
Io di questa invaghito
lasciai patria e parenti, e qua me n' venni,
e qui la notte e il giorno
passo girando a que' balconi intorno.
FIGARO
CONTE
Come?
FIGARO
CONTE
Oh che sorte!...
FIGARO
CONTE
Oh che consolazione!...
FIGARO
CONTE
Cos'è?
FIGARO
(si ritirano sotto il portico)
Rosina, indi Bartolo sulla ringhiera, e detti.
ROSINA
(guardando per la piazza)
Non è venuto ancor. Forse...
CONTE
(uscendo dal portico)
O mia vita,
mio nume, mio tesoro.
Vi veggo alfine! alfine...
ROSINA
Oh che vergogna!...
vorrei dargli il biglietto.
(cava una carta)
BARTOLO
(di dentro)
Ebben, ragazza...
(il Conte si ritira in fretta)
(esce)
Il tempo è buono?... cos'è quella carta?...
ROSINA
Niente, niente, signor: son le parole
dell'aria dell'Inutil precauzione.
CONTE
(a Figaro)
Ma brava! dell'Inutil precauzione!
FIGARO
BARTOLO
Cosa è questa
Inutil precauzione?...
ROSINA
O bella! è il titolo
del nuovo dramma in musica.
BARTOLO
Un dramma?... bella cosa!
Sarà al solito un dramma semiserio;
un lungo malinconico noioso
poetico strambotto;
barbaro gusto! secolo corrotto!
ROSINA
(si lascia cadere la carta in strada)
Ah me meschina! l'aria m'è caduta!...
raccoglietela presto...
BARTOLO
Vado, vado.
(rientra)
ROSINA
Ps, ps.
CONTE
(fuori)
Ho inteso.
(raccoglie la carta)
ROSINA
Presto.
CONTE
(sottovoce)
Non temete.
(si ritira)
BARTOLO
(fuori)
Son qua: dov'è?...
(cercando)
ROSINA
Ah il vento
la porta via...
(additando in lontananza)
guardate...
BARTOLO
Io non la veggo...
eh signorina!... non vorrei!... (cospetto!
costei m'avesse preso!...) In casa, in casa,
animo su, a chi dico?... in casa, presto.
ROSINA
Vado, vado: che furia!...
BARTOLO
Quel balcone
voglio farlo murare.
Dentro dico.
ROSINA
Oh che vita da crepare!
(rientra)
(Bartolo anch'esso rientra in casa)
Conte e Figaro, indi Bartolo.
CONTE
Povera disgraziata!
Il suo stato infelice
sempre più m'interessa!...
FIGARO
CONTE
Appunto, leggi.
FIGARO
CONTE
Sì, sì, le romperà. Su, dimmi un poco,
che razza d'uomo è questo suo tutore?
FIGARO
CONTE
Che?
FIGARO
(sentendo aprir la porta della casa di Bartolo si ritirano in fretta)
BARTOLO
(parlando verso le quinte)
Fra momenti io torno;
non aprite a nessun. Se don Basilio
venisse a cercarmi, che m'aspetti.
(chiude la porta di casa, tirandola dietro di sé)
Le mie nozze con lei meglio è affrettare;
sì, dentr'oggi finir vo' quest'affare.
(parte)
CONTE
(fuori con Figaro)
Dentr'oggi le sue nozze con Rosina?
Ah vecchio rimbambito!
Ma dimmi or tu: chi è questo don Basilio?...
FIGARO
CONTE
Bene, bene,
tutto giova sapere. Ora pensiamo
della bella Rosina
a soddisfar le brame. Il nome mio
non le vo' dir, né il grado. Assicurarmi
vo' pria, che ella ami me, me solo al mondo,
non le ricchezze e i titoli
del conte d'Almaviva. Ah tu potresti...
FIGARO
CONTE
Io stesso? e come?
FIGARO
CONTE
Una canzone?
FIGARO
CONTE
Ma io...
FIGARO
CONTE
Ebben, proviamo.
(prende la chitarra, e canta accompagnandosi)
[Canzone]
Se il mio nome saper voi bramate,
dal mio labbro il mio nome ascoltate.
Io sono Lindoro
che fido, adoro,
che sposa vi bramo,
che a nome vi chiamo,
di voi sempre cantando così,
dall'aurora al tramonto del dì.
(di dentro si sente la voce di Rosina ripetere il ritornello della canzone)
FIGARO
CONTE
Oh me felice!
FIGARO
CONTE
(canta)
L'amoroso sincero Lindoro
non può darvi, mia cara, un tesoro.
Io ricco non sono
ma un core vi dono,
un'anima amante
che fida e costante
per voi sempre sospira così
dall'aurora al tramonto del dì.
ROSINA
(di dentro)
L'amorosa sincera Rosina
il suo core a Lindo...
(si sentono di dentro chiudere le finestre)
Recitativo
CONTE
Oh cielo!...
FIGARO
CONTE
Ah cospettone,
io già deliro, avvampo!... oh, ad ogni costo
vederla io voglio, vo' parlarle. Ah tu,
tu mi devi aiutar...
FIGARO
CONTE
Da bravo: entr'oggi
vo' che tu m'introduca in quella casa.
Dimmi; come farai?... via!... del tuo spirto
vediam qualche prodezza.
FIGARO
CONTE
Eh via, t'intendo,
va' là, non dubitar; di tue fatiche
largo compenso avrai.
FIGARO
CONTE
Parola.
FIGARO
CONTE
Oro a bizzeffe.
Animo, via.
FIGARO
[Duetto]
CONTE
Su vediam di quel metallo
qualche effetto sorprendente,
del vulcan della tua mente
qualche mostro singolar.
FIGARO
CONTE
Da soldato?
FIGARO
CONTE
Da soldato?... e che si fa?
FIGARO
CONTE
Sì, m'è amico il colonnello.
FIGARO
CONTE
Ma, e poi?
FIGARO
Insieme
CONTE
Oh che testa originale!
Bravo, bravo in verità.
FIGARO
FIGARO
CONTE
Ubbriaco?...
FIGARO
CONTE
Ubbriaco?... Ma perché?...
FIGARO
CONTE E FIGARO
Questa è bella per mia fé,
bravo, bravo in verità.
CONTE
Dunque.
FIGARO
CONTE
Andiam.
FIGARO
CONTE
Vado... Oh il meglio mi scordavo!
Dimmi un po', la tua bottega,
per trovarti, dove sta?
FIGARO
CONTE
Ho ben capito...
FIGARO
CONTE
Tu guarda bene...
FIGARO
CONTE
Di te mi fido...
FIGARO
CONTE
Mio caro Figaro...
FIGARO
CONTE
Porterò meco...
FIGARO
CONTE
Sì, quel che vuoi, ma il resto poi...
FIGARO
CONTE
Ah che d'amore
la fiamma io sento,
nunzia di giubilo
e di contento!
Ecco propizia
che in sen mi scende,
d'ardore insolito
quest'alma accende
e di me stesso
maggior mi fa.
FIGARO
(Figaro entra in casa di Bartolo, il Conte parte)
Camera nella casa di don Bartolo, con quattro porte. Di prospetto la finestra con gelosia, come nella scena prima. A destra uno scrittoio.
[Cavatina]
Rosina con lettera in mano.
Una voce poco fa
qua nel cor mi risuonò,
il mio cor ferito è già
e Lindor fu che il piagò.
Sì, Lindoro mio sarà,
lo giurai, la vincerò.
Il tutor ricuserà,
io l'ingegno aguzzerò,
alla fin s'accheterà
e contenta io resterò.
Sì, Lindoro mio sarà,
lo giurai, la vincerò.
Io sono docile,
son rispettosa,
sono ubbidiente,
dolce, amorosa,
mi lascio reggere,
mi fo guidar.
Ma se mi toccano
qua nel mio debole,
sarò una vipera,
e cento trappole
prima di cedere
farò giocar.
Recitativo
Sì, sì, la vincerò. Potessi almeno
mandargli questa lettera. Ma come!
Di nessun qui mi fido:
il tutore ha cent'occhi... basta, basta:
sigilliamola intanto.
(va allo scrittoio, e sigilla la lettera)
Con Figaro il barbier dalla finestra
discorrer l'ho veduto più d'un'ora:
Figaro è un galantuomo,
un giovin di buon cuore...
chi sa ch'ei non protegga il nostro amore.
Figaro, e detta.
FIGARO
ROSINA
Buon giorno, signor Figaro.
FIGARO
ROSINA
Si muor di noia.
FIGARO
ROSINA
Ah ah, mi fate ridere!
Che mi serve lo spirito,
che giova la bellezza,
se chiusa io sempre sto fra quattro mura,
che mi par d'esser proprio in sepoltura?
FIGARO
ROSINA
Ecco il tutor.
FIGARO
ROSINA
Certo certo, è il suo passo.
FIGARO
ROSINA
Eh ancor io, signor Figaro.
FIGARO
ROSINA
Quanto è garbato.
Bartolo e detta, indi Berta e Ambrogio.
BARTOLO
Ah disgraziato Figaro!
Ah indegno! ah maledetto! ah scellerato!
ROSINA
(Ecco qua! sempre grida.)
BARTOLO
Ma si può dar di peggio!
Un ospedale ha fatto di tutta la famiglia
a forza d'oppio, sangue, e stranutiglia!
Signorina, il barbiere
lo vedeste?...
ROSINA
Perché?
BARTOLO
Perché! lo vo' sapere.
ROSINA
Forse anch'egli v'adombra?
BARTOLO
E perché no?
ROSINA
Ebben ve lo dirò. Sì, l'ho veduto,
gli ho parlato, mi piace, m'è simpatico
il suo discorso, il suo gioviale aspetto.
(Crepa di rabbia, vecchio maledetto.)
(entra nella seconda camera a destra)
BARTOLO
Vedete che grazietta!
Più l'amo e più mi sprezza la briccona.
Certo certo è il barbiere
che la mette in malizia.
Chi sa cosa le ha detto!
Chi sa? or lo saprò. Ehi Berta, Ambrogio.
BERTA
(stranutando)
Eccì!
AMBROGIO
(sbadigliando)
Aah! che comanda?
BARTOLO
(a Berta)
Dimmi...
BERTA
Eccì!
BARTOLO
Il barbiere
parlato ha con Rosina?
BERTA
Eccì!
BARTOLO
(ad Ambrogio)
Rispondi
almen tu, babbuino.
AMBROGIO
Aah!
BARTOLO
Che pazienza!
AMBROGIO
Aah! che sonno.
BARTOLO
Ebben?...
BERTA
Venne... ma io...
BARTOLO
Rosina...
AMBROGIO
Aah!
BERTA
Eccì!
AMBROGIO
Aah!
BERTA
Eccì!
BARTOLO
Che serve! Eccoli qua, son mezzi morti.
Parlate.
AMBROGIO
Aah!
BERTA
Eccì!
BARTOLO
Eh il diavol che vi porti.
(li caccia dentro la scena)
Bartolo, indi don Basilio.
BARTOLO
Ah barbiere d'inferno!
Tu me la pagherai...
Qua don Basilio
giungete a tempo. Oh! io voglio
per forza o per amor dentro domani
sposar la mia Rosina. Avete inteso?
BASILIO
(dopo molte riverenze)
Eh voi dite benissimo
e appunto io qui veniva ad avvisarvi...
(chiamandolo a parte)
ma segretezza!... è giunto
il conte d'Almaviva.
BARTOLO
Chi? l'incognito amante
della Rosina?
BASILIO
Appunto
quello.
BARTOLO
Oh diavolo! Ah qui ci vuol rimedio.
BASILIO
Certo: ma... alla sordina.
BARTOLO
Sarebbe a dir?...
BASILIO
Così, con buona grazia
bisogna principiare
a inventar qualche favola
che al pubblico lo metta in mala vista,
che comparir lo faccia
un uomo infame, un'anima perduta...
Io io vi servirò: fra quattro giorni,
credete a me, Basilio ve lo giura,
noi lo farem sloggiar da queste mura.
BARTOLO
E voi credete...
BASILIO
Oh certo! è il mio sistema,
e non sbaglia.
BARTOLO
E vorreste...
ma una calunnia...
BASILIO
Ah dunque
la calunnia cos'è voi non sapete?
BARTOLO
No davvero.
BASILIO
No? Uditemi e tacete.
[Aria]
La calunnia è un venticello
un'auretta assai gentile
che insensibile sottile
leggermente dolcemente
incomincia a sussurrar.
Piano piano terra terra,
sotto voce, sibilando
va scorrendo, va ronzando;
nelle orecchie della gente
s'introduce destramente,
e le teste ed i cervelli
fa stordire e fa gonfiar.
Dalla bocca fuori uscendo
lo schiamazzo va crescendo:
prende forza a poco a poco,
scorre già di loco in loco,
sembra il tuono, la tempesta
che nel sen della foresta,
va fischiando, brontolando,
e ti fa d'orror gelar.
Alla fin trabocca, e scoppia,
si propaga si raddoppia
e produce un'esplosione
come un colpo di cannone,
un tremuoto, un temporale,
un tumulto generale
che fa l'aria rimbombar.
E il meschino calunniato
avvilito, calpestato
sotto il pubblico flagello
per gran sorte va a crepar.
Recitativo
Ah che ne dite?
BARTOLO
Eh sarà ver, ma diavolo!
Una calunnia è cosa che fa orrore!
No no, non voglio affatto, e poi e poi
si perde tempo, e qui stringe il bisogno.
No, vo' fare a mio modo;
in mia camera andiam. Voglio che insieme
il contratto di nozze ora stendiamo.
Quando sarà mia moglie
da questi zerbinotti innamorati
metterla in salvo sarà pensier mio.
BASILIO
(Vengan denari: al resto son qua io.)
(entrano nella prima camera a destra)
Figaro uscendo con precauzione, indi Rosina.
FIGARO
ROSINA
Ebbene signor Figaro?
FIGARO
ROSINA
Sì davvero?
FIGARO
ROSINA
Come sarebbe a dir?
FIGARO
ROSINA
Eh via!
FIGARO
ROSINA
Sì? oh l'ha sbagliata affé!
Povero sciocco, l'avrà a far con me.
Ma dite, signor Figaro,
voi poco fa sotto le finestre
parlavate a un signore...
FIGARO
ROSINA
Fortuna? eh la farà.
FIGARO
ROSINA
Un gran difetto?...
FIGARO
ROSINA
Sì, davvero?
Quel giovane vedete,
m'interessa moltissimo.
FIGARO
ROSINA
Non ci credete?...
FIGARO
ROSINA
E la sua bella,
dite, abita lontano?...
FIGARO
ROSINA
(Io scommetto...
scommetto ch'ei sa tutto. Or mi chiarisco.)
FIGARO
ROSINA
Ah un piacere
io chiederti vorrei...
FIGARO
ROSINA
Del tuo cugin l'amante fortunata
è bella?
FIGARO
ROSINA
E il nome?...
FIGARO
ROSINA
Ebben?... si chiama?...
FIGARO
[Duetto]
ROSINA
Dunque io son... tu non m'inganni?
dunque io son la fortunata!...
(Già me l'ero immaginata:
lo sapevo pria di te.)
FIGARO
ROSINA
Senti senti... ma a Lindoro
per parlar come si fa?
FIGARO
ROSINA
Per parlarmi?... bravo! bravo!
Venga pur, ma con prudenza;
io già moro d'impazienza!
Ah che tarda?... cosa fa?
FIGARO
ROSINA
Non saprei...
FIGARO
ROSINA
Non vorrei...
FIGARO
ROSINA
Mi vergogno...
FIGARO
ROSINA
Un biglietto?... eccolo qua.
(richiamandolo cava dalla tasca il biglietto e glielo dà)
FIGARO
ROSINA
Fortunati affetti miei
io comincio a respirar.
Ah tu solo, amor, tu sei
che mi devi consolar.
(Figaro parte)
Rosina, indi Bartolo.
Recitativo
ROSINA
Ora mi sento meglio.
Questo Figaro è un bravo giovinotto.
BARTOLO
In somma, colle buone,
potrei sapere dalla mia Rosina
che venne a far colui questa mattina?
ROSINA
Figaro? non so nulla.
BARTOLO
Ti parlò?
ROSINA
Mi parlò.
BARTOLO
Che ti diceva?
ROSINA
Oh mi parlò di cento bagattelle;
del figurin di Francia,
del mal della sua figlia Marcellina...
BARTOLO
Davvero? ed io scommetto...
che portò la risposta al tuo biglietto.
ROSINA
Qual biglietto?
BARTOLO
Che serve!
L'arietta dell'Inutil precauzione
che ti cadde staman giù dal balcone.
Vi fate rossa?... (Avessi indovinato!)
Che vuol dir questo dito
così sporco d'inchiostro?
ROSINA
Sporco? oh nulla!
Io me l'avea scottato,
e coll'inchiostro or or l'ho medicato.
BARTOLO
(Diavolo!) E questi fogli?
Or son cinque, eran sei.
ROSINA
Que' fogli?... è vero;
d'uno mi son servita
a mandar de' confetti a Marcellina.
BARTOLO
Bravissima! E la penna
perché fu temperata?
ROSINA
(Maledetto) La penna?...
per disegnare un fiore sul tamburo.
BARTOLO
Un fiore?
ROSINA
Un fiore.
BARTOLO
Un fiore?
Ah fraschetta!
ROSINA
Davver?...
BARTOLO
Zitto.
ROSINA
Credete...
BARTOLO
Basta così...
ROSINA
Signor...
BARTOLO
Non più, tacete.
[Aria]
A un dottor della mia sorte
queste scuse, signorina?...
vi consiglio mia carina
un po' meglio a imposturar.
I confetti alla ragazza?
Il ricamo sul tamburo?
Vi scottaste?... Eh via!... eh via!...
ci vuol altro figlia mia,
per potermi corbellar.
Perché manca là quel foglio?
Vo' saper cotesto imbroglio;
sono inutili le smorfie...
ferma là; non mi toccate;
figlia mia, non lo sperate,
non mi lascio infinocchiar.
Via carina, confessate,
son disposto a perdonar.
Non parlate? vi ostinate?...
so ben io quel che ho da far.
Signorina, un'altra volta
quando Bartolo andrà fuori
la consegna ai servitori
a suo modo dar saprà.
E non servono le smorfie;
faccia pur la gatta morta;
cospetton per quella porta
nemmen l'aria entrar potrà.
E Rosina innocentina,
sconsolata disperata
in sua camera serrata
fin ch'io voglio star dovrà.
(parte)
Rosina sola.
Recitativo
Brontola quanto vuoi,
chiudi porte e finestre. Io me ne rido.
Già di noi altre femmine
anche alla più marmotta
per aguzzar l'ingegno,
e farla spiritosa tutto a un tratto
basta chiuderla a chiave, e il colpo è fatto.
(entra nella seconda camera a destra)
Berta sola dalla seconda camera a sinistra.
BERTA
Finora in questa camera
mi parve di sentire un mormorio,
sarà stato il tutor. Colla pupilla
non ha un'ora di ben. Queste ragazze
non la voglion capir...
(si ode picchiare)
Battono.
CONTE
(di dentro)
Aprite.
BERTA
Vengo. Eccì! Ancora dura.
Quel tabacco mi ha posto in sepoltura.
Il Conte travestito da soldato di Cavalleria, indi Bartolo.
[Finale I]
CONTE
Ehi di casa... buona gente...
ehi di casa... niun mi sente!...
BARTOLO
Chi è costui?... che brutta faccia!
È ubbriaco!... chi sarà?
CONTE
Ehi di casa... Maledetti!...
BARTOLO
Cosa vuol, signor soldato?
CONTE
(vedendolo)
Ah... sì, sì... bene obbligato.
(cerca in tasca)
BARTOLO
(Qui costui che mai vorrà?)
CONTE
Siete voi... Aspetta un poco...
siete voi... dottor Balordo...
BARTOLO
Che «Balordo»?...
CONTE
(leggendo)
Ah ah, Bertoldo.
BARTOLO
Che «Bertoldo»? Eh andate al diavolo,
dottor Bartolo.
CONTE
Ah bravissimo
dottor Barbaro; benissimo...
già c'è poca differenza.
(Non si vede! che impazienza!
Quanto tarda!... dove sta?)
BARTOLO
(Io già perdo la pazienza,
qua prudenza ci vorrà.)
CONTE
Dunque voi... siete dottore?...
BARTOLO
Son dottore... Sì, signore.
CONTE
Ah benissimo; un abbraccio.
Qua collega.
BARTOLO
Indietro.
CONTE
Qua.
(lo abbraccia per forza)
Sono anch'io dottor per cento
maniscalco al reggimento.
Dell'alloggio sul biglietto
(presentando il biglietto)
osservate, eccolo qua.
BARTOLO
(Dalla rabbia dal dispetto
io già crepo in verità.
Ah ch'io fo, se mi ci metto
qualche gran bestialità!)
(legge il biglietto)
CONTE
(Ah venisse il caro oggetto
della mia felicità.
Vieni vieni; il tuo diletto
pien d'amor t'attende qua.)
Rosina e detti.
ROSINA
D'ascoltar qua m'è sembrato
un insolito romore...
(si arresta vedendo Bartolo)
un soldato, ed il tutore...
cosa mai faranno qua?
(si avanza pian piano)
CONTE
(È Rosina: or son contento.)
ROSINA
(Ei mi guarda, e s'avvicina.)
CONTE
(piano a Rosina)
(Son Lindoro.)
ROSINA
(Oh ciel! che sento!
Ah giudizio per pietà.)
BARTOLO
(vedendo Rosina)
Signorina, che cercate?
Presto, presto, andate via.
ROSINA
Vado, vado, non gridate.
BARTOLO
Presto presto via di qua.
CONTE
Ehi ragazza vengo anch'io.
BARTOLO
Dove dove signor mio?
CONTE
In caserma, oh questa è bella!
BARTOLO
In caserma?... bagattella!
CONTE
Cara...
ROSINA
Aiuto...
BARTOLO
Olà cospetto.
CONTE
(a Rosina)
Via prendete...
(guardando Bartolo)
Maledetto!
(a Rosina mostrandole furtivamente un biglietto)
Fate presto per pietà.
ROSINA
(al Conte)
Ah ci guarda!
(guardando Bartolo)
Maledetto!
Ah giudizio per pietà.
BARTOLO
(Ubbriaco maledetto!
Ah costui crepar mi fa.)
CONTE
(a Bartolo)
Dunque vado...
(incamminandosi verso le camere interne)
BARTOLO
(trattenendolo)
Oh no signore,
qui d'alloggio star non può.
CONTE
Come? come?
BARTOLO
Eh non v'è replica;
ho il brevetto d'esenzione.
CONTE
(adirato)
Che brevetto?...
BARTOLO
Oh mio padrone,
un momento, e il mostrerò.
(va allo scrittoio)
CONTE
Ah se qui restar non posso
deh prendete...
ROSINA
Ahimè, ci guarda!
CONTE E ROSINA
(Cento smanie io sento addosso
ah più reggere non so.)
BARTOLO
(cercando nello scrittoio)
(Ah trovarlo ancor non posso,
ma sì sì lo troverò.)
Ecco qui.
(venendo avanti con una pergamena: legge)
«Con la presente
il dottor Bartolo, etcetera,
esentiamo...»
CONTE
(con un rovescio di mano manda in aria la pergamena)
Eh andate al diavolo,
non mi state più a seccar.
BARTOLO
Cosa fa, signor mio caro?...
CONTE
Zitto là, dottor Somaro,
il mio alloggio è qui fissato
e in alloggio qui vo' star.
BARTOLO
Voi restar...
CONTE
Restar, sicuro.
BARTOLO
Oh son stufo, mio padrone.
Presto fuori, o un buon bastone
lo farà di qua sloggiar.
CONTE
(serio)
Dunque lei... lei vuol battaglia?...
ben!... battaglia li vo' dar.
Bella cosa una battaglia!
Ve la voglio or or mostrar.
(avvicinandosi amichevolmente a Bartolo)
Osservate!... questo è il fosso...
l'inimico voi sarete...
(gli dà una spinta)
Attenzion...
(piano a Rosina alla quale si avvicina porgendole la lettera)
(Giù il fazzoletto.)
...e gli amici stan di qua.
Attenzione!...
(coglie il momento in cui Bartolo l'osserva meno attentamente, lascia cadere il biglietto, e Rosina vi fa cader sopra il fazzoletto)
BARTOLO
Ferma, ferma.
CONTE
(rivolgendosi, e fingendosi accorgersi della lettera, quale raccoglie)
Che cos'è? ah!
BARTOLO
(avvedendosene)
Vo' vedere.
CONTE
Sì, se fosse una ricetta!...
ma un biglietto... è mio dovere,
mi dovete perdonar.
(fa una riverenza a Rosina, e le dà il biglietto, e il fazzoletto)
ROSINA
Grazie, grazie.
BARTOLO
Grazie un corno!
Vo' saper cotesto imbroglio...
CONTE
Qualche intrigo di fanciulla.
(tirandolo a parte, e tenendolo a bada: intanto Rosina cambia la lettera)
ROSINA
(Ah cambiar potessi il foglio!...)
BARTOLO
Vo' veder...
ROSINA
Ma non è nulla.
BARTOLO
Qua quel foglio presto qua.
(escono da una parte Basilio, e dall'altra Berta)
BASILIO
(con carte in mano)
Ecco qua... oh cosa vedo!...
BERTA
Il barbiere... uh quanta gente!...
BARTOLO
(a Rosina)
Qua quel foglio, impertinente.
A chi dico? presto qua.
ROSINA
Ma quel foglio, che chiedete
per azzardo m'è cascato,
è la lista del bucato...
BARTOLO
Ah fraschetta! presto qua.
(lo strappa con violenza)
Ah che vedo! ho preso abbaglio!...
è la lista, son di stucco!
Ah son proprio un mammalucco,
ah che gran bestialità.
ROSINA E CONTE
Bravo, bravo il mammalucco
che nel sacco entrato è già.
BASILIO E BERTA
Non capisco, son di stucco,
qualche imbroglio qui ci sta.
ROSINA
(piangendo)
Ecco qua... sempre un'istoria,
sempre oppressa, e maltrattata;
ah che vita disperata,
non la so più sopportar.
BARTOLO
(avvicinandosele)
Ah Rosina... poverina...
CONTE
(minacciandolo, e afferrandolo per un braccio)
Vien qua tu, cosa le hai fatto?
BARTOLO
Ah fermate... niente affatto...
CONTE
(cavando la sciabla)
Ah canaglia, traditore...
TUTTI
(trattenendolo)
Via fermatevi, signore.
CONTE
Io ti voglio subissar.
Insieme
TUTTI
(eccetto Bartolo, il Conte e Rosina)
Gente aiuto, soccorretelo.
BARTOLO
Gente aiuto, soccorretemi.
ROSINA
Ma chetatevi...
CONTE
Lasciatemi.
TUTTI
(eccetto il Conte e Rosina)
Gente aiuto per pietà.
Figaro entrando con bacile sotto il braccio, e detti.
FIGARO
BARTOLO
(additando il Conte)
Questi è un birbante...
CONTE
Questi è un briccone...
BARTOLO
Ah disgraziato!...
CONTE
(minacciandolo con la sciabla)
Ah maledetto!...
FIGARO
CONTE
(a Bartolo)
Brutto scimmiotto...
BARTOLO
Birbo malnato...
TUTTI
(a Bartolo)
Zitto, dottore...
BARTOLO
Voglio gridare...
TUTTI
(al Conte)
Fermo, signore...
CONTE
Voglio ammazzare...
TUTTI
Fate silenzio
per carità.
(si ode bussare con violenza alla porta di strada)
Zitti, che battono...
che mai sarà?
BARTOLO
Chi è?
CORO
(di dentro)
La forza!
Aprite qua.
TUTTI
La forza!... oh diavolo!...
(Figaro al Conte, Rosina a Bartolo)
L'avete fatta!
CONTE E BARTOLO
Niente paura
vengan pur qua.
TUTTI
(Quest'avventura
ah come diavolo
mai finirà!)
Un Uffiziale con Soldati, e detti.
UFFIZIALE
Fermi tutti. Niun si muova.
Miei signori, che si fa?
Questo chiasso donde è nato?
La cagione presto qua...
CONTE
La cagione...
BARTOLO
Non è vero.
CONTE
Sì signore...
BARTOLO
Signor no.
CONTE
È un birbante...
BARTOLO
È un impostore.
UFFIZIALE
Un per volta.
BARTOLO
Io parlerò.
Questo soldato
m'ha maltrattato...
ROSINA
Il poverino
cotto è dal vino...
BERTA
Cava la sciabla...
BASILIO
Parla d'uccidere...
FIGARO
UFFIZIALE
Fate silenzio
che intesi già.
(al Conte)
Siete in arresto,
fuori di qua.
(i soldati si muovono per circondarlo)
CONTE
Io in arresto?
Io? fermi, olà.
Con gesto autorevole trattiene i Soldati, che si arrestano.
Egli chiama a sé l'Uffiziale, gli dà a leggere un foglio; l'Uffiziale resta sorpreso, vuol fargli un inchino, il Conte lo trattiene. L'Uffiziale fa cenno ai Soldati che si ritirino indietro, e anch'egli fa lo stesso.
Quadro di stupore.
Insieme
ROSINA E BERTA
Fredda ed immobile
come una statua
fiato non restami
da respirar.
BARTOLO E BASILIO
Freddo ed immobile
come una statua
fiato non restami
da respirar.
CONTE
Freddo ed immobile
come una statua
fiato non restagli
da respirar.
FIGARO
[Stretta del Finale I]
BARTOLO
(all'Uffiziale)
Ma signor...
CORO
Zitto tu!
BARTOLO
Ma un dottor...
CORO
Oh non più!
BARTOLO
Ma se lei...
CORO
Non parlar...
BARTOLO
Ma vorrei...
CORO
Non gridar...
BERTA, BARTOLO E BASILIO
Ma se noi...
CORO
Zitti voi.
BERTA, BARTOLO E BASILIO
Ma se poi...
CORO
Pensiam noi.
Vada ognun pe' fatti suoi,
si finisca d'altercar.
TUTTI
Mi par d'esser con la testa
in un'orrida fucina
dove cresce e mai non resta
delle incudini sonore
l'importuno strepitar.
Alternando questo e quello
pesantissimo martello
fa con barbara armonia
muri e volte rimbombar.
E il cervello poverello
già stordito sbalordito
non ragiona, si confonde,
si riduce ad impazzar.
Camera in casa di Bartolo con sedia, ed un pianoforte con varie carte di musica.
Bartolo solo.
Recitativo
Ma vedi il mio destino! quel soldato
per quanto abbia cercato
niun lo conosce in tutto il reggimento.
Io dubito... eh cospetto!
Che dubitar? scommetto
che dal conte d'Almaviva
è stato qua spedito quel signore
ad esplorar della Rosina il core.
Nemmeno in casa propria
sicuri si può star!... ma io...
(battono)
Chi batte?
(verso le quinte)
Ehi, chi è di là? battono, non sentite?
In casa io son; non v'è timore, aprite.
Il Conte travestito da maestro di musica, e detto.
[Duetto]
CONTE
Pace e gioia il ciel vi dia.
BARTOLO
Mille grazie, non s'incomodi.
CONTE
Gioia e pace per mill'anni.
BARTOLO
Obbligato in verità.
(Questo volto non m'è ignoto,
non ravviso... non ricordo...
ma quel volto... ma quell'abito...
non capisco... chi sarà?)
CONTE
(Ah se un colpo è andato a vuoto
a gabbar questo balordo
la mia nuova metamorfosi
più propizia a me sarà.)
Gioia, e pace, pace e gioia.
BARTOLO
Ho capito. (Oh ciel! che noia!)
CONTE
Gioia e pace, ben di cuore.
BARTOLO
Basta basta per pietà.
(Ma che perfido destino!
Ma che barbara giornata!
Tutti quanti a me davanti!
Che crudel fatalità.)
CONTE
(Il vecchion non mi conosce:
oh mia sorte fortunata!
Ah mio ben fra pochi istanti
parlerem con libertà.)
Recitativo
BARTOLO
Insomma, mio signore,
chi è lei, si può sapere?...
CONTE
Don Alonso
professore di musica, ed allievo
di don Basilio.
BARTOLO
Ebbene?
CONTE
Don Basilio
sta male il poverino, ed in sua vece...
BARTOLO
Sta mal?...
(in atto di partire)
corro a vederlo.
CONTE
(trattenendolo)
Piano, piano,
non è un mal così grave.
BARTOLO
(Di costui non mi fido.)
(risoluto)
Andiamo, andiamo.
CONTE
Ma signore...
BARTOLO
(brusco)
Che c'è?
CONTE
(tirandolo a parte e sotto voce)
Voleva dirvi...
BARTOLO
Parlate forte.
CONTE
(sottovoce)
Ma...
BARTOLO
(sdegnato)
Forte vi dico.
CONTE
(sdegnato anch'esso, e alzando la voce)
Ebben, come volete,
ma chi sia don Alonso apprenderete.
(in atto di partire)
Vo dal conte Almaviva...
BARTOLO
(trattenendolo, e con dolcezza)
Piano piano.
Dite, dite, v'ascolto.
CONTE
(a voce alta e sdegnato)
Il conte...
BARTOLO
Pian per carità.
CONTE
(calmandosi)
Stamane
nella stessa locanda
era meco d'alloggio, ed in mie mani
per caso capitò questo biglietto
(mostrando un biglietto)
dalla vostra pupilla a lui diretto.
BARTOLO
(prendendo il biglietto, e guardandolo)
Che vedo!... è sua scrittura!...
CONTE
Don Basilio occupato col curiale
nulla sa di quel foglio; ed io per lui
venendo a dar lezione alla ragazza,
volea farmene un merito con voi...
perché... con quel biglietto...
(mendicando un ripiego con qualche imbarazzo)
si potrebbe...
BARTOLO
Che cosa?...
CONTE
Vi dirò...
s'io potessi parlare alla ragazza
io creder... verbigrazia... le farei...
che me lo diè del conte un'altra amante,
prova significante
che il conte di Rosina si fa gioco,
e perciò...
BARTOLO
Piano un poco. Una calunnia!...
Siete un vero scolar di don Basilio!
(lo abbraccia, e mette in tasca il biglietto)
Io saprò come merita
ricompensar sì bel suggerimento.
Vo a chiamar la ragazza.
Poiché tanto per me v'interessate
mi raccomando a voi.
(entra nelle camere di Rosina)
CONTE
(Non dubitare.
L'affare del biglietto
dalla bocca m'è uscito non volendo.
Ma come far? senza d'un tal ripiego
mi toccava andar via come un baggiano.
Il mio disegno a lei
ora paleserò; s'ella acconsente
io son felice appieno.
Eccola. Ah il cor sento balzarmi in seno.)
Bartolo conducendo Rosina, e detto.
BARTOLO
Venite, signorina; don Alonso,
che qui vedete, or vi darà lezione.
ROSINA
(vedendo il conte)
Ah!...
BARTOLO
Cos'è stato?...
ROSINA
È un granchio al piede.
CONTE
Oh nulla!
Sedete a me vicin bella fanciulla.
Se non vi spiace un poco di lezione
di don Basilio in vece vi darò.
ROSINA
Oh con mio gran piacer la prenderò.
CONTE
Che vuol cantare?
ROSINA
Io canto, se le aggrada,
il rondò dell'Inutil precauzione.
BARTOLO
E sempre, sempre in bocca
l'Inutil precauzione.
ROSINA
(cercando varie carte sul pianoforte)
Io ve l'ho detto,
è il titolo dell'opera novella.
BARTOLO
Or bene; intesi: andiamo.
ROSINA
Eccolo qua.
CONTE
Da brava; incominciamo.
Siede al pianoforte, e Rosina canta accompagnata dal Conte. Bartolo siede e ascolta.
[Aria]
ROSINA
Contro un cor che accende amore
di verace invitto ardore
s'arma invan poter tiranno
di rigor, di crudeltà.
D'ogni assalto vincitore
sempre amor trionferà.
(Bartolo s'addormenta)
(Ah Lindoro mio tesoro...
se sapessi... se vedessi...
questo cane di tutore
ah che rabbia che mi fa.
Caro a te mi raccomando
tu mi salva per pietà.)
CONTE
(Non temer, ti rassicura,
sorte amica a noi sarà.)
ROSINA
Dunque spero?...
CONTE
A me t'affida.
ROSINA
Il mio cor...
CONTE
Giubilerà.
(Bartolo si va risvegliando)
ROSINA
Cara immagine ridente
dolce idea d'un lieto amore,
tu m'accendi in petto il core,
tu mi porti a delirar.
Recitativo
CONTE
Bella voce! bravissima.
ROSINA
Oh mille grazie...
BARTOLO
Certo: bella voce.
Ma quest'aria cospetto è assai noiosa.
La musica a' miei tempi era altra cosa.
Ah! quando per esempio
cantava Cafariello
quell'aria portentosa...
(provandosi di rintracciare il motivo)
la, ra, là.
Sentite, don Alonso, eccola qua.
[Arietta]
BARTOLO
Quando mi sei vicina
amabile Rosina...
(interrompendo)
L'aria dicea Giannina,
(con vezzo verso Rosina)
ma io dico Rosina.
Quando mi sei vicina
amabile Rosina,
il cor mi balla in petto
mi balla il minuetto...
Accompagnandosi col ballo; durante questa canzonetta entra Figaro col bacile sotto il braccio, e si pone dietro Bartolo imitandone il ballo con caricatura. Rosina ride.
Recitativo
BARTOLO
(avvedendosi di Figaro)
Bravo, signor barbiere,
ma bravo.
FIGARO
BARTOLO
Ebben guidone,
che vieni a fare?
FIGARO
BARTOLO
Oggi non voglio.
FIGARO
BARTOLO
Perché?
FIGARO
BARTOLO
Orsù, meno parole,
oggi non vo' far barba.
FIGARO
BARTOLO
Che serve?... a modo suo.
Vedi che fantasia!
Va' in camera a pigliar la biancheria.
(si cava dalla cintola un mazzo di chiavi per darle a Figaro, indi le ritira)
No, vado io stesso.
(entra)
FIGARO
ROSINA
Sì certo è la più nuova.
(rientra Bartolo)
BARTOLO
(Oh son pur buono
a lasciar qua quel diavol di barbiere!)
(dando le chiavi a Figaro)
Animo, va tu stesso.
Passato il corridor, sopra l'armadio
il tutto troverai.
Bada non toccar nulla.
FIGARO
BARTOLO
(al Conte)
È quel briccon, che al conte
ha portato il biglietto di Rosina.
CONTE
Mi sembra un imbroglion di prima sfera.
BARTOLO
Eh a me non me la ficca...
(si sente di dentro un gran rumore, come di vasellame che si spezza)
BARTOLO
Ah disgraziato me!
ROSINA
Ah che romore.
BARTOLO
Oh che briccon! me lo diceva il core.
(entra)
CONTE
(a Rosina)
Quel Figaro è un grand'uomo; or che siam soli
ditemi, o cara; il vostro al mio destino
d'unir siete contenta?
Franchezza!...
ROSINA
(con entusiasmo)
Ah mio Lindoro,
altro io non bramo...
(si ricompone vedendo rientrar Bartolo e Figaro)
CONTE
Ebben?...
BARTOLO
Tutto mi ha rotto:
sei piatti, otto bicchieri, una terrina.
FIGARO
BARTOLO
Oh non più.
FIGARO
BARTOLO
A noi.
(si dispone per sedere e farsi radere. In questo entra Basilio)
Don Basilio, e detti.
[Quintetto]
ROSINA
Don Basilio!...
CONTE
Cosa veggo!
FIGARO
BARTOLO
Come qua?
BASILIO
Servitor di tutti quanti.
BARTOLO
(Che vuol dir tal novità?)
CONTE E FIGARO
(Qui franchezza ci vorrà.)
ROSINA
(Ah di noi che mai sarà.)
BARTOLO
Don Basilio, come state?
BASILIO
(stupito)
Come sto?...
FIGARO
BARTOLO
(a Figaro)
Ora vengo.
(a Basilio)
Ehi il curiale...
BASILIO
(stupito)
Il curiale?...
CONTE
(interrompendolo)
Io gli ho narrato
che già tutto è combinato,
(a Bartolo)
non è ver?...
BARTOLO
Sì, tutto io so.
BASILIO
Ma, don Bartolo spiegatemi...
CONTE
(interrompendo; a Bartolo)
Ehi, dottore, una parola.
(a Basilio)
Don Basilio, son da voi.
(a Bartolo)
Ascoltate un poco qua.
(piano a Bartolo)
(Fate un po' ch'ei vada via,
ch'ei ci scopra ho gran timore:
della lettera, signore,
ei l'affare ancor non sa.)
(a Basilio)
Colla febbre, don Basilio,
chi v'insegna a passeggiare?...
(Figaro ascoltando con attenzione si prepara a secondare il Conte)
BASILIO
(stupito)
Colla febbre?...
CONTE
E che vi pare?...
siete giallo come un morto.
BASILIO
(stupito)
Come un morto?...
FIGARO
CONTE E FIGARO
Via prendete medicina,
non vi state a rovinar.
(il Conte dà a Basilio una borsa di soppiatto)
FIGARO
CONTE
Voi paura inver mi fate...
BARTOLO E ROSINA
Dice bene, andate, andate...
TUTTI
Presto andate a riposar.
BASILIO
(stupito)
(Una borsa!... andate a letto!...
ma che tutti sian d'accordo!...)
TUTTI
Presto a letto...
BASILIO
Eh non son sordo,
non mi faccio più pregar.
FIGARO
CONTE
Che brutta cera!...
BASILIO
Brutta cera!...
CONTE E FIGARO
Oh brutta assai!...
BASILIO
Dunque vado...
TUTTI
Andate, andate.
Buona sera, mio signore,
pace, sonno, e sanità.
(Maledetto seccatore.)
Presto andate via di qua.
BASILIO
Buona sera... ben di core...
obbligato... in verità.
(Ah che in sacco va il tutore.)
Non gridate, intesi già.
(parte)
FIGARO
BARTOLO
Son qua.
(Bartolo siede, e Figaro gli cinge al collo uno sciugatoio disponendosi a fargli la barba; durante l'operazione Figaro va
coprendo i due amanti)
BARTOLO
Stringi, bravissimo.
CONTE
Rosina, deh ascoltatemi.
ROSINA
Vi ascolto, eccomi qua.
(siedono fingendo studiar musica)
CONTE
(a Rosina con cautela)
A mezza notte in punto
a prendervi qui siamo:
or che la chiave abbiamo
non v'è da dubitar.
FIGARO
BARTOLO
Che cosa è stato?...
FIGARO
ROSINA
A mezza notte in punto
anima mia t'aspetto.
Io già l'istante affretto
che teco mi unirà.
BARTOLO
Ma lasciami vedere!
FIGARO
CONTE E ROSINA
(fingendo solfeggiare)
Do re mi fa sol la...
(Bartolo si alza e si avvicina agli amanti)
CONTE
Ora avvertir vi voglio,
cara, che il vostro foglio
perché non fosse inutile
il mio travestimento...
BARTOLO
Il suo travestimento?...
ma bravi, ma bravissimi!
Ma bravi in verità!
Bricconi, birbanti,
ah voi tutti quanti
avete giurato
di farmi crepar.
Uscite furfanti
vi voglio accoppar.
Di rabbia di sdegno
mi sento crepar.
ROSINA, CONTE E FIGARO
L'amico delira,
la testa gli gira,
dottore tacete
vi fate burlar.
Tacete, partiamo,
non serve gridar.
(Intesi ci siamo,
non v'è a replicar.)
Bartolo, indi Berta, e Ambrogio.
Recitativo
BARTOLO
Ah disgraziato!... ed io
non mi accorsi di nulla. Ah don Basilio
sa certo qualche cosa.
(dopo aver riflettuto)
Ehi chi è di là?
Chi è di là?...
(escono Ambrogio e Berta da parti opposte)
BARTOLO
Senti Ambrogio?...
Corri da don Basilio qui rimpetto.
Digli ch'io qua l'aspetto,
che venga immantinente
che ho gran cose da dirgli, e ch'io non vado
perché... perché... perché ho di gran ragioni.
Va' subito.
(Ambrogio parte)
(a Berta)
Di guardia
tu piàntati alla porta, e poi... no no.
(Non me ne fido.) Io stesso ci starò.
(parte)
Berta sola.
Che vecchio sospettoso. Vada pure
e ci stia finché crepa.
Sempre gridi e tumulti in questa casa.
Si litiga, si piange, si minaccia,
non v'è un'ora di pace
con questo vecchio avaro e brontolone.
Oh che casa!... oh che casa in confusione.
[Aria]
Il vecchiotto cerca moglie
vuol marito la ragazza
quello freme, questa è pazza
tutti e due son da legar.
Ma che cosa è questo amore
che fa tutti delirar?...
Egli è un male universale
una smania, un certo ardore
che nel core dà un tormento...
Poverina anch'io lo sento
né so come finirà.
Ah vecchiaia maledetta
che disdetta singolar!
Niun mi bada, niun mi vuole
son da tutti disprezzata
e vecchietta disperata
mi convien così crepar.
(parte)
Don Bartolo introducendo don Basilio.
Recitativo
BARTOLO
Dunque voi don Alonso
non conoscete affatto?
BASILIO
Affatto.
BARTOLO
Ah certo
il conte lo mandò. Qualche gran trama
qua si prepara.
BASILIO
Io poi
dico che quell'amico
era il conte in persona.
BARTOLO
Il conte?...
BASILIO
Il conte.
(La borsa parla chiaro.)
BARTOLO
Sia che si vuole, amico, dal notaro
vo' in questo punto andare: in questa sera
stipular di mie nozze io vo' il contratto.
BASILIO
Il notar?... siete matto?...
piove a torrenti e poi
questa sera il notaro
è impegnato con Figaro; il barbiere
marita una nipote.
BARTOLO
Una nipote?...
Che nipote?... Il barbiere
non ha nipoti. Ah qui v'è qualche imbroglio.
Questa notte i bricconi
me la vogliono far; presto il notaro
qua venga sull'istante.
Ecco la chiave del portone.
(gli dà una chiave)
Andate,
presto per carità.
BASILIO
Non temete: in due salti io torno qua.
(parte)
Bartolo; indi Rosina.
BARTOLO
Per forza o per amore
Rosina avrà da cedere, cospetto!...
mi viene un'altra idea. Questo biglietto
(cava dalla tasca il biglietto datogli dal Conte)
che scrisse la ragazza ad Almaviva
potria servir... Che colpo da maestro!
Don Alonso, il briccone,
senza volerlo mi diè l'armi in mano.
Ehi Rosina, Rosina!
(Rosina dalle sue camere entra senza parlare)
Avanti avanti,
del vostro amante io vi vo' dar novella.
Povera sciagurata! In verità
collocaste assai bene il vostro affetto.
Del vostro amor sappiate
ch'ei si fa gioco in sen d'un'altra amante.
Ecco la prova.
(le dà il biglietto)
ROSINA
Oh cielo! il mio biglietto.
BARTOLO
Don Alonso e il barbiere
congiuran contro voi, non vi fidate.
In potere del conte d'Almaviva
vi vogliono condurre...
ROSINA
(In braccio a un altro!...
che mai sento... ah Lindoro!... ah traditore!
Ah sì!... vendetta! e vegga,
vegga quell'empio chi è Rosina.) Dite,
signore, di sposarmi
voi bramavate...
BARTOLO
E il voglio.
ROSINA
Ebben, si faccia!
Io... son contenta!... ma, all'istante; udite:
a mezza notte qui sarà l'indegno
con Figaro il barbier; con lui fuggire...
per sposarlo io voleva...
BARTOLO
Ah scellerati!
Corro a sbarrar la porta.
ROSINA
Ah mio signore!
Entran per la finestra. Hanno la chiave.
BARTOLO
Non mi muovo di qui!
Ma... e se fossero armati?... Figlia mia,
poiché ti sei sì bene illuminata
facciam così. Chiuditi a chiave in camera,
io vo a chiamar la forza:
dirò che son due ladri, e come tali!...
corpo di bacco!... l'avrem da vedere!
Figlia, chiuditi presto: io vado via.
(parte)
ROSINA
Quanto! quanto è crudel la sorte mia!
[Temporale]
Segue Istromentale esprimente un temporale. Dalla finestra di prospetto si vedono frequenti lampi, e si ascolta il romore del tuono. Sulla fine dell'istromentale si vede dal di fuori aprire la gelosia, ed entrare un dopo l'altro Figaro, ed il Conte avvolti in mantello, e bagnati dalla pioggia. Figaro avrà in mano una lanterna.
Il Conte e Figaro, indi Rosina.
Recitativo
FIGARO
CONTE
Figaro, dammi man. Poter del mondo!
Che tempo indiavolato.
FIGARO
CONTE
Ehi fammi lume.
(Figaro accende i lumi)
Dove sarà Rosina?
FIGARO
CONTE
(con trasporto)
Ah mio tesoro!...
ROSINA
(respingendolo)
Indietro
anima scellerata; io qui di mia
stolta credulità venni soltanto
a riparar lo scorno; a dimostrarti
qual sono, e quale amante
perdesti, anima indegna, e sconoscente.
CONTE
Io son di sasso.
FIGARO
CONTE
Ma per pietà...
ROSINA
Taci. Fingesti amore
sol per sacrificarmi
a quel tuo vil conte Almaviva...
CONTE
Al conte?...
ah sei delusa!... oh me felice! adunque
tu di verace amore
ami Lindor... rispondi.
ROSINA
Ah sì! t'amai purtroppo!...
CONTE
Ah non è tempo
di più celarsi;
(s'inginocchia gettando il mantello, che viene raccolto da Figaro)
anima mia: ravvisa
colui che sì gran tempo
seguì tue tracce, che per te sospira,
che sua ti vuol, che fin da questo istante,
a farti di tua sorte appien sicura
amore eterno, eterna fé ti giura.
Mirami, o mio tesoro,
Almaviva son io: non son Lindoro.
[Terzetto]
ROSINA
Ah qual colpo inaspettato!...
egli stesso!... oh ciel! che sento!
Di sorpresa, di contento
son vicina a delirar.
CONTE
Qual trionfo inaspettato!...
me felice!... oh bel momento!
Ah d'amore, di contento
son vicino a delirar.
FIGARO
ROSINA
Ma signor... ma voi... ma io...
CONTE
Ah non più, non più, ben mio,
il bel nome di mia sposa
idol mio, t'attende già.
ROSINA
Il bel nome di tua sposa
ah qual gioia al cor mi dà.
FIGARO
CONTE E ROSINA
Oh bel nodo avventurato
che fai paghi i miei desiri!
Alla fin de' miei martiri
tu sentisti, amor, pietà.
FIGARO
CONTE, ROSINA, FIGARO
Zitti zitti piano piano
non facciamo confusione
per la scala dal balcone
presto andiamo via di qua.
(vanno per partire)
Recitativo
FIGARO
CONTE
Che avvenne mai?...
FIGARO
CONTE
Ebben?...
FIGARO
CONTE
Che dici?
FIGARO
CONTE
Quale inciampo crudel!...
ROSINA
Me sventurata!
FIGARO
CONTE
(si ravvolge nel mantello)
Mia Rosina, coraggio.
FIGARO
(si ritirano verso una delle quinte)
Don Basilio con lanterna in mano introducendo un Notaio con carte in mano.
BASILIO
(chiamando alla quinta opposta)
Don Bartolo, don Bartolo...
FIGARO
CONTE
E quell'altro?
FIGARO
(Basilio e il notaro si rivolgono e restano sorpresi. Il notaro si avvicina a Figaro)
(il notaro cava una scrittura)
BASILIO
Ma piano,
don Bartolo... dov'è?...
CONTE
(chiamando a parte don Basilio, cavandosi un anello dal dito additandogli di tacere)
Ehi don Basilio
questo anello è per voi.
BASILIO
Ma io...
CONTE
Per voi
vi sono ancor due palle nel cervello
(cava una pistola)
se v'opponete.
BASILIO
Oibò; prendo l'anello.
(prende l'anello)
Chi firma?...
CONTE E ROSINA
Eccoci qua.
(sottoscrivono)
Son testimoni
Figaro e don Basilio.
CONTE
Essa è mia sposa.
FIGARO E BASILIO
Evviva.
CONTE
Oh mio contento!
ROSINA
O sospirata mia felicità.
TUTTI
Evviva.
Nell'atto che il Conte bacia la mano a Rosina, e Figaro abbraccia goffamente don Basilio entra don Bartolo come appresso.
Don Bartolo, un Alcalde, Alguazils, Soldati, e detti.
BARTOLO
Fermi tutti. Eccoli qua.
(additando Figaro e il Conte all'alcalde e ai soldati, e slanciandosi contro Figaro)
FIGARO
BARTOLO
Signor, son ladri,
arrestate, arrestate.
ALCALDE
Mio signore
il suo nome.
CONTE
Il mio nome
è quel d'un uom d'onor. Lo sposo io sono
di questa...
BARTOLO
Eh andate al diavolo. Rosina
esser deve mia sposa: non è vero?
ROSINA
Io sua sposa?... oh nemmeno per pensiero.
BARTOLO
Come? come fraschetta?... ah son tradito!
Arrestate vi dico.
(additando il conte)
È un ladro.
FIGARO
BARTOLO
È un birbante, è un briccon.
ALCALDE
(al Conte)
Signore...
CONTE
Indietro.
ALCALDE
(con impazienza)
Il nome.
CONTE
Indietro, dico,
indietro.
ALCALDE
Ehi, mio signor, basso quel tono.
Chi è lei?
CONTE
(scoprendosi)
Il conte d'Almaviva io sono.
[Recitativo accompagnato]
BARTOLO
Il Conte!... che mai sento!...
(verso l'alcalde e i soldati)
ma cospetto!...
CONTE
T'accheta; invan t'adopri,
resisti invan. De' tuoi rigori insani
giunse l'ultimo istante.
(toglie la scrittura di nozze dalle mani del notaro, e la dà all'alcalde)
In faccia al mondo
io dichiaro altamente
costei mia sposa: il nostro nodo o cara
opra è d'amore: amore
che ti fe' mia consorte
a me ti stringerà fino alla morte.
Respira omai: del fido sposo in braccio
vieni, vieni a goder sorte più lieta.
BARTOLO
Ma io...
CONTE
Taci.
BARTOLO
Ma voi...
CONTE
Non più, t'accheta.
[Aria]
Cessa di più resistere,
non cimentar mio sdegno:
spezzato è il giogo indegno
di tanta crudeltà.
Della beltà dolente
d'un innocente amore
l'avaro tuo furore
più non trionferà.
(a Rosina)
E tu, infelice vittima,
d'un reo poter tiranno
sottratta al giogo barbaro
cangia in piacer l'affanno,
e al fianco a un fido sposo
gioisci in libertà.
(all'Alcalde, ed a' suoi seguaci)
Cari amici...
CORO
Non temete.
CONTE
Questo nodo...
CORO
Non si scioglie;
sempre a lei vi stringerà.
(il notaro presenta a Bartolo la scrittura. Egli la legge dando segni di dispetto)
CONTE
Ah il più lieto, il più felice
è il mio cor de' cori amanti!...
non fuggite, o lieti istanti,
della mia felicità.
CORO
Annodar due cori amanti
è piacer che egual non ha.
Recitativo
BARTOLO
In somma io ho tutti i torti!...
FIGARO
BARTOLO
(a Basilio)
Ma tu briccone,
tu per tradirmi, e far da testimonio!...
BASILIO
Ah don Bartolo mio, quel signor conte
certe ragioni ha in tasca,
certi argomenti a cui non si risponde.
BARTOLO
Ed io, bestia solenne,
per meglio assicurare il matrimonio
io portai via la scala dal balcone!
FIGARO
BARTOLO
Ah disgraziato!... io crepo!
Ma e la dote?... io non posso...
CONTE
Eh via; di dote
io bisogno non ho: va, te la dono.
FIGARO
ROSINA
Dunque signor don Bartolo!...
BARTOLO
Sì, sì, ho capito tutto.
CONTE
Ebben, dottore!...
BARTOLO
Sì, sì, che serve! quel ch'è fatto è fatto.
Andate pur che il ciel vi benedica.
FIGARO
ROSINA
Oh noi felici!
CONTE
Oh fortunato amore.
(si danno la mano)
[Finaletto II]
FIGARO
CORO
Amore e fede eterna
si vegga in voi regnar.
ROSINA
Costò sospiri e pene
questo felice istante,
al fin quest'alma amante
comincia a respirar.
CORO
Amore e fede eterna
si vegga in voi regnar.
CONTE
Dell'umile Lindoro
la fiamma a te fu accetta,
più bel destin t'aspetta
su vieni a giubilar.
CORO
Amore e fede eterna
si vegga in voi regnar.
Fine del libretto.
Generazione pagina: 06/03/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
(W)