ARIODANTE
Dramma per musica.
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Libretto di ANONIMO.
Musica di Georg Friedrich HÄNDEL.
Prima esecuzione: 8 gennaio 1735, Londra.
Personaggi:
Il RE di Scozia |
basso |
GINEVRA sua figlia, promessa sposa di Ariodante |
soprano |
ARIODANTE innamorato di Ginevra |
mezzosoprano |
LURCANIO fratello di Ariodante |
tenore |
POLINESSO duca d'Albany |
contralto |
DALINDA amica di Ginevra |
soprano |
ODOARDO un cavaliere e cortigiano |
tenore |
[Ouverture]
Gabinetto reale.
Ginevra allo specchio in atto di acconciarsi.
Dalinda, Paggi e Damigelle.
[N. 1 - Arioso]
GINEVRA
Vezzi, lusinghe, e brio
rendano il volto mio
più vago al mio tesor.
(s'alza sullo specchio, e li paggi, e le damigelle partono)
Recitativo
DALINDA
Ami dunque, o signora?
GINEVRA
Avvampa il core
di nobil fiamma, che vi accese amore.
DALINDA
Il re tuo genitore,
l'approva?
GINEVRA
Anzi il fomenta.
DALINDA
Segui ad amar, fa' l'alma tua contenta.
(in atto partire)
Ginevra, Polinesso e Dalinda, che ritorna.
POLINESSO
Ginevra?
GINEVRA
Tanto ardire? Olà Dalinda!
POLINESSO
Lungi da' tuoi bei rai
viver non può il mio cor; quindi perdona
se a te...
GINEVRA
Duca, se mai
fosti noioso oggetto a gli occhi miei,
or che amante ti scopri, or più lo sei.
[N. 2 - Aria]
Orrida a gl'occhi miei,
quanto, signor, tu sei
Tesifone non è.
Amor, di noi per gioco,
il core a te di foco
di gelo fece a me.
(parte)
Polinesso e Dalinda.
Recitativo
POLINESSO
Orgogliosa beltade!
DALINDA
Signore, invano tenti...
lascia d'amarla. Io credo che Ariodante...
POLINESSO
...è mio rival?
DALINDA
Anzi gradito amante.
POLINESSO
E il genitor?
DALINDA
Approva
gli affetti lor, e che sperar tu puoi?
(guardandolo teneramente)
[N. 3 - Aria]
Apri le luci, e mira
gli ascosi altrui martiri:
v'è chi per te sospira,
e non l'intendi ancor.
E in tacita favella
col fumo de' sospiri,
ti scopre, oh dèi! la bella
fiamma, che le arde il sen.
(parte)
Polinesso solo.
Recitativo
Mie speranze, che fate?
Così mi abbandonate?
No. Fa' cuor, Polinesso!
Giacché Dalinda a te si scopre amante,
alziam mole d'ingegno,
per atterrar il mio rivale al regno.
[N. 4 - Aria]
Coperta la frode
di lana servile,
si fugge, e detesta,
e inganno s'appella.
Si chiama con lode
prudenza virile
s'avvien che si vesta
di spoglia più bella.
(parte)
Giardino reale.
Ariodante, poi Ginevra.
[N. 5 - Arioso]
ARIODANTE
Qui d'amor nel suo linguaggio
parla il rio, l'erbetta, e 'l faggio
al mio core innamorato.
Recitativo
T'amerò dunque sempre, idolo mio.
(Ginevra le si presenta)
GINEVRA
Alma costante pur, ti dico anch'io.
ARIODANTE
Tu sovrana, io vassallo!
GINEVRA
Ariodante,
mercé del nume arciero
più sovrana non è quest'alma amante;
servo non è, chi ha del mio cor l'impero.
ARIODANTE
Quasi attonita l'alma ancor no 'l crede.
GINEVRA
Dunque la destra mia,
di ciò che t'offre amor pegno ti sia.
[N. 6 - Duetto]
Insieme
GINEVRA
Prendi da questa mano
il pegno di mia fé.
ARIODANTE
Prendo da questa mano
il premio di mia fé.
GINEVRA E ARIODANTE
Del fato più inumano
il barbaro rigore,
mai così bell'ardore
estinguer possa in me.
(mentre replicano il duetto, porgendosi la mano, il re entra nel mezzo, e prende la mano di Ariodante e della figlia)
Ariodante, Ginevra, Re, Odoardo e Guardie.
Recitativo
RE
Non vi turbate,
bell'alme innamorate!
GINEVRA
Padre!
ARIODANTE
Mio Re!
RE
Tacete!
E dei vostri contenti
me a parte ancor prendete,
(a Ginevra)
che della vita, e degli spirti miei
una parte sei tu;
(ad Ariodante)
l'altra tu sei.
ARIODANTE
(in atto di inginocchiarsi)
Alle tue regie piante...
RE
Sorgi, amato Ariodante;
in questa età degg'io,
alla figlia pensar, pensar al regno,
né s'offre al pensier mio
di te più degno sposo, e re più degno.
GINEVRA
A tanta gioia, oh dèi!
ARIODANTE
A tanta sorte...
GINEVRA
Se resiste il cor mio...
ARIODANTE E GINEVRA
...è prodigio d'amore.
RE
Or va' figlia, comparti
per le nozze vicine
più contenti al tuo core,
più vezzi al volto tuo, più gemme al crine.
[N. 7 - Aria]
GINEVRA
Volate, amori,
di due bei cori
la gioia immensa a celebrar!
Il gaudio è tanto,
che come è quanto,
dir non saprei debba esultar.
(parte)
Ariodante, il Re, Odoardo e Guardie.
Recitativo
RE
Vanne pronto, Odoardo,
le pompe a preparar; e il novo giorno
sia co' l'alto Imeneo lieto e giocondo.
ODOARDO
E goda questa reggia, il regno, il mondo.
(parte)
RE
E tu al par di Ginevra,
amato Ariodante,
dalla man del tuo re gradisci il dono;
più darti non poss'io,
se me stesso ti do, la figlia, e il trono.
[N. 8 - Aria]
Voli co' la sua tromba
la fama in tutto il mondo
le gioie a pubblicar!
Il ciel lieto rimbomba,
che giorno più giocondo
sorte non può mandar.
(parte)
Ariodante solo.
Recitativo
Oh, felice mio core!
Dopo tanti tormenti
pur giungesti alla sfera dei contenti.
[N. 9 - Aria]
Con l'ali di costanza
alza il suo volo Amor,
fa trionfar nel cor,
fede, e speranza.
Non devo più temere
di sorte il rio tenor,
ma col mio bel tesor,
sempre godere.
(parte)
Polinesso e Dalinda, parlando assieme.
Recitativo
POLINESSO
Conosco il merto tuo cara Dalinda,
e col tuo mezzo io voglio
scuotere il giogo indegno,
render scherni a' disprezzi
lasciar Ginevra, e le sue nozze, e il regno.
DALINDA
(Che sento? oh me felice!)
Al tuo cenno, signor...
POLINESSO
Si in questa notte
quando dorme Ginevra,
ti adorna di sue vesti,
cerca imitarla in tutto,
disponi come lei le chiome...
DALINDA
E poi?
POLINESSO
Per la segreta porta
del reale giardino
nelle sue stanze m'introduci, e fingi
di Ginevra il sembiante.
DALINDA
Ma il mio onor?
POLINESSO
So il rispetto
che si conviene a nobile donzella.
E non risolvi ancor?
DALINDA
Forza d'amore!
Nulla si può negar a chi s'adora.
POLINESSO
Tutto sarà per te poscia il mio core.
[N. 10 - Aria]
Spero per voi, sì, sì
begli occhi in questo dì sanar mie piaghe.
E a voi sacrar voglio
gli affetti del cor mio, pupille vaghe!
(parte)
Dalinda e Lurcanio.
Recitativo
LURCANIO
Dalinda, in occidente
già cade il sole, e ne' bei lumi tuoi
un sol più chiaro ecco ne spunta a noi.
DALINDA
Signor, meco tu scherzi.
LURCANIO
Sei la mia sola speme.
DALINDA
Non son per te, signor...
LURCANIO
Sei l'idol mio.
DALINDA
Ergi a scopo maggiore il tuo desio.
[N. 11 - Aria]
LURCANIO
Del mio sol vezzosi rai
v'ascondete ora da me;
ma perché?
Senza voi viver non so.
Quell'ardor, che da voi scese,
che m'accese, e m'arde ancora,
e arderà per sin ch'io mora
quel la vita al cor donò.
(parte)
Dalinda sola.
Recitativo
Ah! che quest'alma amante
arde per altro foco,
e in eterno sarà sempre costante.
[N. 12 - Aria]
Il primo ardor
è così caro a questo cor,
che estinguerlo non vuol
quest'alma amante.
Io son fedel,
né mai crudel,
e sempre a lui sarà
il cor costante.
(parte)
Valle deliziosa.
Ariodante, ammirando la bellezza del loco.
Recitativo
Pare, ovunque mi aggiri,
che incontri il gaudio e 'l brio.
Ginevra e Ariodante.
GINEVRA
E qual propizia stella
mi guida a te, mio ben?
ARIODANTE
Tu sol sei quella.
GINEVRA
Consolati, mio caro;
già siam vicini al porto, e il novo giorno
del bel nostro imeneo ne anderà adorno.
ARIODANTE
Felici abitator di questo suolo,
ninfe leggiadre, e amanti pastorelle,
le nostre gioie intanto
venite a celebrar col ballo, e il canto.
[N. 13 - Sinfonia]
[N. 14 - Duetto]
GINEVRA E ARIODANTE
Se rinasce nel mio cor,
bella gioia, bella speme,
la produce un fido amor.
Chi non sa costante amar,
vero gaudio, vero bene
non isperi di trovar.
[N. 15 - Coro e solo]
CORO
Sì godete al vostro amor,
alme belle, fidi amanti,
questo fa beato il cor.
GINEVRA E ARIODANTE
Se rinasce nel mio cor,
bella gioia, bella speme,
la produce un fido amor.
CORO, GINEVRA E ARIODANTE
Cerchi ognuno d'imitar
la costanza, la speranza
che vi fa lieti esultar.
[N. 16 - Ballo]
Ballo di Ninfe, Pastori e Pastorelle.
[N. 17 - Musette: lentement]
[N. 18 - Musette: andante]
[N. 19 - Allegro]
Ripresa coro.
CORO, GINEVRA E ARIODANTE
Cerchi ognuno d'imitar
la costanza, la speranza
che vi fa lieti esultar.
[N. 20 - Sinfonia]
Notte con lume di luna. Luogo di antiche rovine, con la veduta in mezzo della porta segreta del giardino reale, corrispondente agli appartamenti di Ginevra.
Polinesso solo.
Recitativo
Di Dalinda l'amore
quanto giunge opportuno al mio disegno!
Viene pure Ariodante:
guidalo, o sorte, in sì remota parte,
che questo è il campidoglio a' mia bell'arte.
Ariodante, Polinesso, poi Lurcanio in disparte, indi Dalinda in abito di Ginevra.
POLINESSO
Eccolo, o amico, e come
qui ti ritrovo?
ARIODANTE
È tanto
il giubilo dell'alma, che non ponno
chiudersi le mie luci ancora al sonno.
Ginevra, l'idol mio, mercé d'amore...
POLINESSO
Che fia?
ARIODANTE
Mia sposa...
POLINESSO
Sogni.
ARIODANTE
Esulta il core!
POLINESSO
Scherzi, Ariodante?
ARIODANTE
È ver: ella poc'anzi
mi diè in pegno la destra.
POLINESSO
E a me dispensa
amorosi contenti.
ARIODANTE
(mettendo la mano sopra la spada)
Olà, duca, che parli?
Il ferro mio ti sosterrà, che menti.
POLINESSO
T'acquieta; se tu vuoi
crederlo agli occhi tuoi,
farti veder l'inganno ora m'impegno.
(entra Lurcanio a parte, si nasconde tra la rovine)
LURCANIO
(Col duca il mio germano? io qui mi celo.)
POLINESSO
Qui ti nascondi.
ARIODANTE
E questa notte fia
se menzognero, o se verace sei,
l'ultimo de' tuoi giorni, oppur de' miei.
[N. 21 - Aria]
Tu preparati a morire,
se mentire ti vedrò!
Se la bella m'ha ingannato,
disperato io morirò.
Recitativo
(Ariodante si nasconde tra le rovine, e Polinesso batta alla porta, che gli viene aperta da Dalinda in abito di Ginevra)
POLINESSO
Ginevra?
DALINDA
O mio signore!
(entra Polinesso, e la porta si chiude)
LURCANIO
(Impudica!)
ARIODANTE
Occhi miei,
che vedeste? È pur dessa...
(va sulla porta risolutamente)
Su questa soglia infame,
si dia morte al dolore.
(sfodera la spada, e posa il pomo in terra per uccidersi, quando Lurcanio lo trattiene, e gli toglie la spada)
LURCANIO
Ferma, germano; a che tanto furore?
[N. 22 - Aria]
Tu vivi, e punito
rimanga l'eccesso
d'amore tradito, d'offesa onestà.
Che il volger crudele,
il ferro in sé stesso,
per donna infedele, troppa viltà.
(parte, e gli porta via la spada)
[N. 23 - Aria]
ARIODANTE
Scherza infida in grembo al drudo,
io tradito a morte in braccio
per tua colpa ora me n' vo.
Ma a spezzar l'indegno laccio,
ombra mesta, e spirto ignudo,
per tua pena io tornerò.
(parte)
Polinesso, e Dalinda con abito di Ginevra.
Recitativo
POLINESSO
(guardando per la scena)
(Lo stral ferì nel segno;
disperato partì; oh! me beato!)
DALINDA
Addio, signor; già s'avvicina il giorno.
POLINESSO
Se i rimproveri miei
a queste spoglie sol diretti udisti,
udirai qui avante
tenerezze d'amor, sensi d'amante.
[N. 24 - Aria]
DALINDA
Se tanto piace al cor
il volto tuo signor,
quando disprezzi,
al cor quanto sarà
cara la tua beltà,
quando accarezzi.
(parte)
Polinesso solo.
Recitativo
Felice fu il mio inganno,
che porta al mio rival l'ultimo danno.
[N. 25 - Aria]
Se l'inganno sortisce felice
io detesto per sempre virtù.
Chi non vuoi se non quello che lice,
vive sempre infelice quaggiù.
(parte)
Galleria.
Re con Guardie, accompagnato da Consiglieri, e poi Odoardo.
Recitativo
RE
Andiam, fidi, al consiglio
per dichiarar, che il principe Ariodante
d'esser mio erede è degno.
ODOARDO
(entrando)
Misero re! più sventurato regno!
RE
Odoardo, che fia?
Parla...
ODOARDO
La doglia mia, il mio pianto ti parli.
RE
Oh! Ciel conforto!
ODOARDO
Ariodante...
RE
Che?
ODOARDO
Signor, è morto.
RE
Come? Che intendo? Oh dèi!
ODOARDO
Il suo scudiero
portò avviso alla corte;
che tristo al mar vicin, quasi un baleno
ratto gettosi all'onde salse in seno.
RE
Dallo stesso scudiero intender voglio
la cagion di sua morte.
Oh figlia! Oh me infelice! Oh iniqua sorte!
[N. 26 - Aria]
Invida sorte avara,
misero in questo dì!
Nel prence mi rapì
parte del core.
Or nella figlia cara
del cor l'altra metà,
oh dèi! Mi rapirà
forse il dolore.
(parte)
Ginevra, Dalinda e poi il Re.
[N. 27 - Aria]
GINEVRA
Mi palpita il core
né intendo perché.
È gioia? È dolore?
Chi sa, che cos'è?
Recitativo
DALINDA
Sta' lieta, o principessa.
RE
Figlia, un'alma reale
si distingue dall'altre, allor che forte
resiste ai colpi rei d'iniqua sorte.
GINEVRA
Qual preludio funesto!
RE
Ah! ria sventura!
GINEVRA
Deh! caro genitor, parla...
RE
Il sostegno...
la speranza del regno...
GINEVRA
Misera, ohimè!
RE
Nel vicin mare assorto,
lo sposo Ariodante.
DALINDA
Oh! cielo!
GINEVRA
Oh! dèi!
RE
Dal suo furor portato...
GINEVRA
Oh! padre.
RE
È morto.
GINEVRA
Ahi! Resister non so, son morta anch'io.
(cade svenuta sulla seggiola)
DALINDA
Mia signora!
RE
Mia figlia,
coraggio, ti conforta!
DALINDA
Ahi! Sventura!
RE
Ahi! Dolor! Figlia?
GINEVRA
Son morta.
RE
Nel vicin letto, o servi,
vada col vostro aiuto; a lei ritorno
presto faronne; Ahi! Sventurato giorno!
(Ginevra viene portata via da Dalinda, paggi ecc., ed il Re nel partire incontra Odoardo e Lurcanio)
Re, Odoardo e Lurcanio.
LURCANIO
Mio Re.
RE
Lurcanio, oh dèi!
deh! ti consola; un padre
ritrovi in me, se il tuo germano è morto.
LURCANIO
Sire! Chiedo giustizia, e non conforto.
RE
Giustizia? E contro chi?
LURCANIO
Contro del reo
della morte del mio caro germano!
RE
Come? Se il suo furore...
LURCANIO
No, sire, ebbe un autore.
RE
Chi fu?
LURCANIO
L'impudicizia.
RE
Oh! meraviglia!
Ma chi fu l'impudica?
LURCANIO
Ella è tua figlia.
RE
Oh dèi, che sento?
LURCANIO
Leggi.
(gli dà un foglio)
RE
(legge)
«Per la segreta porta
del giardino reale la scorsa notte
introdusse Ginevra un certo amante.
Ti esposi il vero e quando
vi sia chi la difenda,
l'accusa io m'offro a sostener col brando.»
(s'abbandona mesto sulla seggiola)
[N. 28 - Aria]
LURCANIO
Il tuo sangue, ed il tuo zelo,
per la figlia, e per Astrea
gran contrasto or fanno in te.
Ma tu mostra al mondo, al cielo,
che in punir la figlia rea
non sei padre, essendo re.
(parte)
Re, Odoardo, Ginevra e Dalinda.
Recitativo
ODOARDO
Quante sventure un giorno sol ne porta!
(entrando con Ginevra)
DALINDA
Sire! vedi il dolore,
che trasporta la figlia;
squarcia le vesti, e 'l volto,
fatta di sé nemica.
GINEVRA
Padre...
RE
Non è mia figlia una impudica!
(s'alza con dispetto, e parte)
Ginevra e Dalinda.
[N. 29 - Recitativo accompagnato]
GINEVRA
A me impudica?
DALINDA
(Oh ciel, che intesi!)
GINEVRA
A me?
impudica? E perché?
DALINDA
Misera figlia!
GINEVRA
A me? A me impudica?
DALINDA
Oh dèi!
GINEVRA
Chi sei tu? Chi fu quelli? E chi son io?
DALINDA
(Ohimè delira!)
GINEVRA
Uscite
dalla reggia di Dite
furie che più tardate?
Su, su precipitate
nell'Erebo profondo,
quanto d'amor voi ritrovate al mondo.
DALINDA
Principessa?
GINEVRA
Dov'è? Chi 'l sa me 'l dica.
DALINDA
Torna, torna in te stessa; abbi conforto!
GINEVRA
Che importa a me,
se 'l mio bel sol è morto.
(piange)
DALINDA
Si rischiara la mente!
GINEVRA
Dalinda, non son io quell'impudica?
non fu il padre che 'l disse?
e perché il disse?
DALINDA
No 'l so.
GINEVRA
Lo so ben io, per mio martoro.
DALINDA
Consolati!
GINEVRA
Ove son? Vivo? O deliro?
[N. 30 - Aria]
Il mio crudel martoro
crescer non può di più;
morte, dove sei tu,
che ancor non moro?
Vieni, de' mali miei,
no, che il peggior non sei,
ma sei ristoro.
Ballo.
[N. 31 - Entrée des songes agréables]
[N. 32 - Entrée des songes funestes]
[N. 33 - Allegro]
[N. 34 - Entrée des songes agréables affligés]
[N. 35 - Combat des songes funestes et des songes agréables]
[N. 36 - Recitativo accompagnato]
GINEVRA
Che vidi? Oh dèi!
misera me! non ponno
aver quiete mie pene
anche nel sonno.
[N. 37 - Entrée de' mori]
[N. 38 - Rondeau]
Bosco.
Ariodante in altro abito, e poi Dalinda che fugge, assalita da due.
[N. 39 - Sinfonia e arioso]
ARIODANTE
Numi! Lasciarmi vivere
per darmi mille morti,
è questa la pietà?
(parte)
Recitativo
DALINDA
(di dentro)
Perfidi! io son tradita! Ah, duca iniquo!
ARIODANTE
(di dentro)
(incalza li assalitori)
Indietro, traditori.
DALINDA
Oh dèi! Ariodante?
ARIODANTE
Non è questa Dalinda? È dessa.
DALINDA
È desso!
Prence, tu vivi? È ver?...
ARIODANTE
Vivo, Dalinda,
per Ginevra infedel.
DALINDA
E creder puoi
Ginevra rea d'offeso onore?
ARIODANTE
Io devo
creder'agli occhi miei.
DALINDA
Ingannato tu sei
dal duca d'Albania perfido indegno,
che a me insidia la vita,
e te il regno.
ARIODANTE
Come? Dunque colei...
che al mio amor, al suo onor tanto rubella,
vidi, non fu Ginevra?
DALINDA
Eh, no! Io fui quella.
ARIODANTE
Misero me!
DALINDA
Senti, signor, amai
quanto l'anima mia...
ARIODANTE
Seguimi, il resto intenderò per via.
[N. 40 - Aria]
Cieca notte, infidi sguardi,
spoglie infauste, insano core,
voi tradiste una gran fé.
Rio sospetto, occhi bugiardi,
empio amico e traditore,
ogni ben rapisti a me!
(parte)
Dalinda sola.
Recitativo
Ingrato Polinesso! E in che peccai,
che con la morte ricompensi amore?
Ah! sì, questo è l'error: troppo t'amai.
[N. 41 - Aria]
Neghittosi or voi che fate?
Fulminate,
cieli! omai sul capo all'empio!
Fate scempio dell'ingrato,
del crudel che m'ha tradita;
impunita, empietà
riderà
nel veder poi fulminato
qualche scoglio o qualche tempio.
(parte)
Giardino reale.
Re, Odoardo, poi Polinesso.
Recitativo
ODOARDO
Sire; deh! non negare
a figlia supplicante,
di baciar la tua man pria di morire.
RE
Non più; sin che io non veda
cavalier comparir, che la difenda,
non speri di vedere il volto mio.
POLINESSO
Mio Re, prepara il campo,
che di Ginevra il difensor son io.
[N. 42 - Aria]
Dover, giustizia, amor
m'accendono nel cor
desio di gloria.
Se a brame così belle
arridono le stelle,
abbiam vittoria.
(parte)
Recitativo
RE
Or venga a me la figlia.
(parte Odoardo)
Affetti miei
simulaste abbastanza
di giudice, e di Re, zelo e rigore,
or ripigliam di padre amante il core.
Re, e Ginevra accompagnata di Guardie.
RE
Ecco la figlia; ahi vista!
GINEVRA
Padre, ahi, dolce nome!
A' tuoi piedi veng'io,
non per chieder perdon, che non errai,
ma...
RE
(Ohimè!) Figlia, che chiedi?
GINEVRA
Chiedo di non morir coll'odio tuo,
perché moro innocente.
(s'inginocchia)
Accorda il dono
di poter pria baciar la cara mano,
che le note segnò del morir mio,
poi son contenta...
RE
Prendi.
(le dà de mano)
(Ah! figlia! Oh dio!)
[N. 43 - Aria]
GINEVRA
Io ti bacio, o mano augusta,
dolce a me, benché severa!
Mi sei cara, ancor che ingiusta;
sei del padre, ancor che fiera.
Recitativo
RE
Figlia, da dubbia sorte,
pendi ancor fra la vita, e fra la morte:
se innocente tu sei, sperar ti lice,
che vinca il tuo campion.
GINEVRA
Chi è?
RE
Polinesso.
GINEVRA
Rinunzio a tal difesa!
RE
Ed io la voglio,
che sostener desio
l'onor tuo, l'onor mio, l'onor del soglio.
[N. 44 - Aria]
Al sen ti stringo, e parto,
ma ferma il core in me
moto contrario al piè,
mia figlia, addio!
Ti lascio, oh dio! non so,
se più ti rivedrò,
cor del cor mio.
(parte)
Ginevra, e Guardie.
Recitativo
GINEVRA
Così mi lascia il padre? Oh cor, sta' forte!
Il minor de' miei mali è sol la morte!
[N. 45 - Aria]
Sì, morrò; ma l'onor mio
meco, oh! dio! morir dovrà?
Giusto ciel!
Deh! pietà del regio onor!
(parte)
Steccato.
Re sul trono, con Guardie, Odoardo, Lurcanio armato, e poi Polinesso pure armato. Popolo.
[N. 46 - Sinfonia]
Recitativo
LURCANIO
Arrida il cielo alla giustizia. Or scenda
nel campo chi sostiene
innocente Ginevra, e la difenda.
POLINESSO
Lurcanio, il difensore è già presente:
e sostien questo brando,
che chi accusa Ginevra è falso, e mente.
(si battono)
ODOARDO
Ciel, punisci chi ha torto!
LURCANIO
Questo colpo, consacro
all'ombra dei german!
RE
Numi!
POLINESSO
Son morto.
RE
Corri, Odoardo, assisti
al duca moribondo!
(Odoardo fa sostenere il duca, e fa condurlo fuori del campo)
LURCANIO
Or s'altri aspira
a difender la rea, venga; l'attendo.
RE
S'altri non v'è, io l'onor mio difendo!
(si alza per discender del trono in atto di andare nello steccato)
Re, Lurcanio, Ariodante con visiera calata, e Guardie.
Recitativo
ARIODANTE
Ferma, signor, non manca
difesa all'innocenza.
RE
Oh Ciel! che intendo?
ARIODANTE
Io Ginevra difendo!
LURCANIO
Or stringi il ferro.
ARIODANTE
Lurcanio, io non difendo
l'innocenza d'altrui con un delitto.
(alza la visiera)
LURCANIO
Che vedo?
RE
Occhi, che scerno?
Oh fato!
LURCANIO
Oh dèi!
Germano!
RE
Ariodante! ove son io?
LURCANIO
Tu vivi?
RE
Tu respiri?
ARIODANTE
Amica sorte
fe', che il periglio e l'innocenza intesi
della mia principessa, e...
LURCANIO
Da chi, e come?
ARIODANTE
Signor, se mi prometti
perdonare a Dalinda
un delitto innocente...
Detti, Dalinda, e Odoardo.
RE
E Dalinda, dov'è?
DALINDA
(entrando, s'inginocchia)
Ti è qui presente.
Mio re, di Polinesso
complice, ma innocente...
ODOARDO
(entrando)
Sire, il duca morendo
confessò le sue frodi.
DALINDA
E pur non sono...
RE
Ergiti: tutto oblio, tutto perdono.
Non più! Corro alla figlia;
tu seguimi Ariodante, e cangi in tanto
e la mia corte, e 'l regno,
in giubili i singulti, in riso il pianto.
(parte)
[N. 47 - Aria]
ARIODANTE
Dopo notte, atra e funesta,
splende in ciel più vago il sole,
e di gioia empie la terra.
Mentre in orrida tempesta
il mio legno è quasi assorto,
giunge in porto, e 'l lido afferra.
(parte)
Lurcanio, e Dalinda.
Recitativo
LURCANIO
Dalinda! Ecco risorge
col germano risorto il mio bel foco.
DALINDA
Signor! grande è l'onore,
ma per esserne degna
io voglio pria
chiaro farti palese,
l'altrui perfidia, e l'innocenza mia.
[N. 48 - Duetto]
LURCANIO
Dite spera, e son contento,
dolci labbra del mio ben!
DALINDA
Spera, spera, io già mi pento,
novo ardor mi accende il sen.
LURCANIO
Dunque amasti? Oh dio, che sento!
Ed amasti?
DALINDA
Un traditor!
LURCANIO
Ami ancor?
DALINDA
Io già mi pento,
che sì male amai sinor.
(partono)
Appartamento destinato per carcere di Ginevra.
Ginevra sola.
Recitativo
Da dubbia infausta sorte,
quanto pender degg'io
incerta tra la vita, e tra la morte,
senza conforto, abbandonata e sola?
chi mi soccorre, oh dèi! chi mi consola?
[N. 49 - Arioso]
Manca, oh dèi! la mia costanza,
mentre ha fine il mio dolor!
Né mi resta la speranza
di morir...
Ginevra; il Re, Ariodante, Dalinda, Lurcanio e Odoardo che vengono al suono d'una allegra sinfonia.
[N. 50 - Sinfonia]
Recitativo
RE
Figlia, innocente figlia!
libertà, libertà! Vieni al trionfo,
al giubilo, agli amplessi!
ARIODANTE
Sposa! Mia dolce sposa! a me la morte
si dée, che sospettai della tua fede.
DALINDA
Principessa, al tuo piede...
LURCANIO
Ginevra, un empio inganno, ond'io
sospiro...
GINEVRA
Sogno? Veglio? Che fo? Vivo?
O deliro? Ma come?
Oh ciel!...
RE
Non più, mia figlia, il tutto
in breve intenderai: stringi frattanto
al sen lo sposo, e si sbandisca il pianto.
(Ginevra ed Ariodante, s'abbracciano)
LURCANIO
Dalinda, del mio amor chiedo mercede!
DALINDA
Picciol premio al tuo amor sia
la mia fede.
RE
Or la mia corte, e 'l regno,
con danze, feste, e sontuosa pompa,
dia di gioia comun pubblico segno.
(tutti partono, eccetto Ginevra ed Ariodante)
[N. 51 - Duetto]
Insieme
GINEVRA
Bramo aver mille cori
per consacrarli a te.
Ma in questo che ti dono,
più ch'in mille, vi sono
amor, costanza e fé.
ARIODANTE
Bramo aver mille vite
per consacrarle a te.
Ma in questa che ti dono,
più ch'in mille, vi sono
amor, costanza e fé.
(partono)
Salone reale, nel fondo di cui grande scalinata, ornata, e sostenuta da colonne. Dalle due parti della scalinata abbasso due gran porte.
Il Re, Ginevra ed Ariodante, presi per la mano, Dalinda e Lurcanio parimente presi per la mano, ed Odoardo, Cavalieri e Dame al séguito del Re, discendono tutti con solennità per la grande scalinata.
Nel tempo medesimo, entrano per le due porte Guardie e Popolo. Mentre il Re discende incomincia il coro, e le Dame ed i Cavalieri formano il ballo.
[N. 52 - Coro]
CORO
Ognuno acclami bella virtute,
che sempre lieta sa trionfar!
Ballo.
[N. 53 - Gavotte]
[N. 54 - Rondeau]
[N. 55 - Rondeau]
[N. 56 - Andante allegro]
[N. 57 - Coro]
CORO
Sa trionfar ognor
virtute in ogni cor,
se l'innocenza bella ha sol per scorta.
Sa innamorare il ciel
sprezzar di parca il tel,
portar la gioia all'alma, e la conforta.
Fine del libretto.
Generazione pagina: 14/01/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
(W)