ALCINA
Dramma per musica.
Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.
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Libretto di Antonio FANZAGLIA, ANONIMO.
Musica di Georg Friedrich HÄNDEL.
Prima esecuzione: 16 aprile 1735, Londra.
Personaggi:
ALCINA maga |
soprano |
RUGGIERO cavaliere |
soprano |
MORGANA sorella di Alcina |
soprano |
BRADAMANTE sposa di Ruggiero |
contralto |
ORONTE generale di Alcina |
tenore |
MELISSO tutore di Bradamante |
basso |
OBERTO figlio del paladino Astolfo |
soprano |
[Ouverture]
Menuet
Musette
Luogo deserto chiuso da alti e scoscesi monti, a' piedi de' quali è cavato un piccolo antro.
Bradamante in abito virile guerriero, Melisso pure in abito guerriero, e poi Morgana.
Recitativo
BRADAMANTE
Oh dèi! Quivi non scorgo alcun sentiero!
MELISSO
Taci! Da quello speco
donna, mi sembra, ad incontrar ne viene.
(entra Morgana)
MORGANA
Qual felice ventura,
animosi guerrieri, a noi vi reca?
MELISSO
Il mar turbato, il vento
qui ne sospinse.
BRADAMANTE
E a chi è 'l felice suolo?
MORGANA
Della possente Alcina, il regno è questo.
MELISSO
Oh! noi felici!
BRADAMANTE
Intesi
il suo poter, la sua beltà. Ma dinne,
lice a noi d'inchinar l'alta reina?
MORGANA
(guardando teneramente Bradamante)
Per te, nobil guerriero, un dolce amore
mi si desta nell'alma. In questo loco
attendetela sì: verrà fra poco.
[N. 1 - Aria]
O s'apre al riso,
o parla, o tace,
ha un non so che,
il tuo bel viso,
che troppo piace,
caro, al mio cor.
Il primo sguardo,
che in voi fissai
provar mi fe'
vezzosi rai,
quanto è col dardo
possente Amor.
(parte)
S'ode strepito di tuoni, e folgori, aprendosi improvvisamente da più lati rovinando il monte; e dileguandosi, appare la deliziosa reggia di Alcina, dond'ella in atto di adornarsi siede presso a Ruggiero, che le sostiene al volto uno specchio. Il giovinetto Oberto si tiene da un canto, Paggi, e Damigelle, che le apprestano vari abbigliamenti. Altri giovani Cavalieri, e Dame coronati di fiori formano il coro, ed il ballo.
[N. 2 - Coro]
CORO
Questo è il cielo di contenti,
questo è il centro del goder;
qui è l'Eliso de' viventi,
qui l'eroi forma il piacer.
(Bradamante e Melisso si arrestano alquanto ad ammirare la magnificenza del luogo, e delle feste)
Ballo.
[N. 3 - Gavotte]
[N. 4 - Sarabande]
[N. 5 - Menuet]
[N. 6 - Gavotte]
Recitativo
BRADAMANTE
(sotto voce)
Ecco l'infido!
MELISSO
(sotto voce)
Taci.
(avanzando verso Alcina)
Alta reina,
con Ricciardo Guerriero,
Melisso a' piedi tuoi s'inchina.
ALCINA
Fu vostra sorte, amici,
al mio regno approdar.
MELISSO
Diam lode al cielo.
Ti preghiam, che pietosa,
sin che 'l mar sia placato,
ne permetti a restar.
ALCINA
Tanto mi è grato.
E tu, odi Ruggiero, anima mia,
mostra lor la mia reggia, e cacce, e fonti.
Veggan dove scoprimmo all'ombra amica
d'un scambievole amor, fiamma pudica.
[N. 7 - Aria]
Di', cor mio, quanto t'amai,
mostra il bosco, il fonte, il rio,
dove tacqui e sospirai,
pria di chiederti mercé.
Dove fisso ne' miei rai,
sospirando al sospir mio,
mi dicesti con un sguardo:
peno, ed ardo al par di te.
(parte)
Melisso, Bradamante, Ruggiero, ed Oberto.
Recitativo
OBERTO
Generosi guerrier, deh! per pietade
udiste mai del paladino Astolfo?
MELISSO
D'Astolfo?
BRADAMANTE
Del cugin?
MELISSO
Perché?
OBERTO
È mio padre.
Dal naufragio scampati
il genitor ed io
quivi approdammo; e la clemente Alcina
generosa ne accolse, anzi d'onori
colmò il mio genitor.
MELISSO
Che arrivò poi?
BRADAMANTE
(sotto voce, a Melisso)
Sarà con gli altri in fera.
OBERTO
(piange)
Più non lo trovo, e l'alma mia dispera.
[N. 8 - Aria]
Chi mi insegna il caro padre?
Chi mi rende il genitor,
per far lieto questo cor?
Mi abbandona la speranza,
langue in me bella costanza,
agitato è in me l'amor.
(parte)
Bradamante, Melisso, e Ruggiero.
Recitativo
BRADAMANTE
Mi ravvisi, Ruggier, dimmi?
RUGGIERO
Il tuo volto
di Ricciardo rassembra.
BRADAMANTE
Io pur son quello,
germano alla tua cara Bradamante.
RUGGIERO
Mia? No: t'inganni. Io son d'Alcina amante.
MELISSO
Signor, tu senza il brando, e senza scudo?
RUGGIERO
Servo ad Amor, che va senz'arme, e nudo.
MELISSO
Della tua prima fama
nulla curi?
BRADAMANTE
E la fede,
che alla germana mia di sposo desti?
RUGGIERO
(guardando all'intorno)
(E Alcina mia non vien?)
(a Bradamante e Melisso)
Siete molesti.
[N. 9 - Aria]
(a Bradamante)
Di te mi rido,
semplice stolto.
(a Melisso)
Seguo Cupido,
amo un bel volto,
né so mancar di fé.
Il caro bene,
che m'innamora,
a me non viene?
Non torna ancora?
Che fa? Dov'è?
(parte)
Entra furioso Oronte. Melisso, e Bradamante.
Recitativo
ORONTE
Qua dunque ne veniste,
d'una donna incostante
a involarmi l'amor? Grave è l'offesa.
Decida il brando sol la ria contesa.
(tira la spada)
BRADAMANTE
Qual ingiuria, qual onta,
ricevesti da noi?
ORONTE
La spada il dica.
Entra frettolosa Morgana. E detti.
MORGANA
(a Bradamante)
Io son tua difesa,
(ad Oronte)
io tua nemica.
Ospite, no 'l curare. E tu superbo!
La reina offendesti.
BRADAMANTE
Volgiamo altrove il piè...
MORGANA
Caro, no 'l voglio,
che di Oronte punir saprò l'orgoglio.
[N. 10 - Aria]
BRADAMANTE
(ad Oronte)
È gelosia,
(a Morgana)
forza è d'amore,
(ad Oronte)
ch'il sen t'affanna,
(a Morgana)
che senti al core.
(ad Oronte)
Ma quest'è ancora la pena mia,
(a Morgana)
ma pur tiranna la provo in sen.
(ad Oronte)
Per un bel volto, che ne vien tolto,
tu mesto gemi;
(a Morgana)
noi ci sdegnamo
e tutti amiamo senza mercé.
(parte con Melisso)
Oronte, e Morgana.
Recitativo
ORONTE
Io dunque...
MORGANA
Audace Oronte,
in te ritorna, e riconosci ormai
qual mi son, chi tu sei. Voglio, e non voglio
seguir quel che mi piace;
puoi tu forse vietarmi? Oronte audace?
ORONTE
La fé del giuramento?
MORGANA
La portò seco via rapido il vento.
ORONTE
Ma cara, la mia doglia?
MORGANA
Amar, e disamar questa è mia voglia.
Men vado, Oronte, addio.
(parte)
ORONTE
Ti arresta; odi, crudele idolo mio.
(la segue)
Camera, che guarda agli appartamenti di Alcina.
Ruggiero, che torna dal cercare.
Recitativo
RUGGIERO
La cerco invano, e la crudel non torna.
ORONTE
(sottovoce)
(entrando)
Nuovo inganno si trovi:
un geloso amator all'altro giovi.
Senti, Ruggiero, senti:
e credi a' sguardi, alla mentita frode
d'Alcina tua?
RUGGIERO
Così favella Oronte?
ORONTE
Così. Tu sol non sai,
che chiudon queste selve
mille amanti infelici,
conversi in onda, in fredde rupi, in belve?
RUGGIERO
Io so ben di quai lacci
per me la strinse amore.
ORONTE
Il laccio è sciolto.
RUGGIERO
Me sol ama e desia.
ORONTE
Va', che sei stolto;
Ricciardo è l'idol suo.
RUGGIERO
Già di lui s'invaghì?
ORONTE
Lui solo adora:
e per lui cangeratti in belva ancora.
[N. 11 - Aria]
Semplicetto! A donna credi?
Se la vedi, che ti mira,
che sospira, pensa e di':
ingannar potrebbe ancor.
Quei sospiri lusinghieri,
quelli sguardi a volger tardi,
menzogneri fa così,
senza amar, mostrare amor.
(parte)
Ruggiero, ed Alcina.
Recitativo
RUGGIERO
Ah! infedele, infedel! Questo è l'amore?
ALCINA
Mio tesoro, mio ben, anima mia!
Chiami Alcina infedele?
RUGGIERO
Sì, che lo sei, crudele.
Va'; Ricciardo t'attende. Egli a' tuoi prieghi
qui volse il piè: quivi per te dimora.
ALCINA
Tu geloso m'offendi, e piaci ancora.
Bradamante, e detti.
BRADAMANTE
Regina: il tuo soggiorno
quanto di raro ha il mondo ha in sé raccolto;
ma il portento maggior è il tuo bel volto.
ALCINA
Bello è sol per Ruggiero.
BRADAMANTE
Egli lo merta.
RUGGIERO
Eh! Torna al patrio lido,
torna, Ricciardo, a trattar l'arme...
BRADAMANTE
(sottovoce)
Infido!
ALCINA
Lascia prima, che sia l'onda placata.
BRADAMANTE
È pietade.
ALCINA
È dovere.
RUGGIERO
(ad Alcina, sdegnato)
È amore, ingrata.
ALCINA
Alla costanza mia così favella
il tuo core crudele?
E pur ti son fedel, e pur son quella.
[N. 12 - Aria]
Sì, son quella! Non più bella,
non più cara agli occhi tuoi;
ma se amar tu non mi vuoi,
infedel, deh! non mi odiar.
Chiedi al guardo, alla favella,
se son quella, dillo ingrato
al tuo core mentitore,
che mi vuole rinfacciar.
(parte)
Bradamante, e Ruggiero.
Recitativo
BRADAMANTE
Se nemico mi fossi,
potresti peggio far?
RUGGIERO
Rival mi sei,
t'odio, Ricciardo.
BRADAMANTE
Odii il german diletto
della tua Bradamante?
RUGGIERO
E perciò t'odio ancor.
BRADAMANTE
Perfido amante,
tu così mi dispreggi?
RUGGIERO
Forse d'amor vaneggi?
BRADAMANTE
Indegno amante!
RUGGIERO
Che favelli? Ed a chi?
BRADAMANTE
Mirami, altero:
Bradamante così parla a Ruggiero.
Melisso, e detti.
RUGGIERO
Bradamante favella?
Bradamante in tal arme?
Regina, sei tradita.
MELISSO
Eh! Non è quella.
BRADAMANTE
Sì: va' della tua maga a espormi all'ira.
MELISSO
Ruggier, non l'ascoltar.
RUGGIERO
So che delira.
[N. 13 - Aria]
La bocca vaga, quell'occhio nero,
lo so, t'impiaga; ma è fida ancora;
chi t'innamora
per te non è.
Va', che sei stolto; cangia pensiero!
Piace quel volto, ma, datti pace,
non è per te.
(parte)
Melisso, e Bradamante.
Recitativo
MELISSO
A quai strani perigli
n'espone il tuo parlar?
BRADAMANTE
Nell'altrui mal, facile è il dar consigli.
(Melisso parte)
Morgana, e Bradamante.
MORGANA
Fuggi, cor mio, ti affretta!
Al geloso Ruggiero
concesse alfin l'innamorata maga
in belva di cangiarti.
BRADAMANTE
Va', lo ritrova, e digli
che Alcina non desio,
che amarla non saprei:
che ardo per altro volto.
MORGANA
È forse il mio?
BRADAMANTE
Sì.
MORGANA
Me beata!
BRADAMANTE
E vanne
ad Alcina, co' prieghi
fa' ch'un sì fido amante a te non nieghi.
MORGANA
A lei rivolgo il piede:
e sarai mio?
BRADAMANTE
Te 'l giuro. Ecco la fede.
(le dà la mano, e poi partono)
Alcina sola.
Tiranna gelosia dell'amato Ruggier
tormenta il core,
e pur solo per lui mi strugge amore.
[N. 14 - Aria]
Tornami a vagheggiar,
te solo vuol amar
quest'anima fedel,
caro mio bene.
Già ti donai il mio cor;
fido sarà il mio amor;
mai ti sarò crudel,
cara mia speme.
(parte)
Ricca e maestosa sala del palazzo incantato di Alcina.
Ruggiero, e poi Melisso nella forma di Atlante, che lo aveva educato.
[N. 15 - Arioso]
RUGGIERO
Col celarvi a chi v'ama un momento,
care luci, crudeli voi siete!
Io vi cerco, e pur voi mi togliete
il contento, la speme d'un sguardo.
Recitativo
MELISSO
Taci, taci, codardo.
Rimira il mio sembiante,
ed arrossisci in rivedere Atlante.
RUGGIERO
Oh! de' primi anni miei
fedele educator...
MELISSO
Menti.
RUGGIERO
T'abbraccio.
(vuole abbracciarlo, ma esso lo risospinge)
MELISSO
Vanne lunge; io ti scaccio,
molle, infame Ruggiero.
Così tu corrispondi
a tanti miei per te sofferti affanni?
RUGGIERO
Amor... dovere...
MELISSO
E poi?
RUGGIERO
Cortesia... di... gentil...
MELISSO
Segui.
RUGGIERO
Pietate...
MELISSO
Ti arresti, e ti confondi?
D'amor vile guerriero:
è questo della gloria il bel sentiero?
RUGGIERO
Un fato...
MELISSO
(li dà un anello)
Questa in dito ora ti poni,
verace gemma; e se più a me non credi,
mira, Ruggiero, e la tua infamia vedi.
Non così tosto Melisso porge a Ruggiero l'anello stato già di Angelica, che la sala tutta si cangia in luogo orrido, e deserto. Melisso in tanto riprende la sua prima forma.
[N. 16 - Cavata]
RUGGIERO
Qual portento mi richiama
la mia mente a rischiarar?
Recitativo
Atlante, dove sei?
MELISSO
Io quel sembiante
presi per liberarti.
RUGGIERO
Ah! Bradamante!
MELISSO
A te appunto mi manda...
RUGGIERO
Or vanne ad Alcina.
Dille pur, che Ruggiero più non l'ama,
che 'l mio core ha tradito, e la mia fama.
MELISSO
Il tuo sdegno fia caro a Bradamante.
RUGGIERO
Di' a questa, che l'adoro...
che bramo... e che far degg'io?
MELISSO
Ora rivesti
tutte pria l'arme usate;
ma taci con Alcina,
e fingi il primo amore, il primo volto.
Mostra desio di caccia,
così fuga e salute a te procaccia.
[N. 17 - Aria]
Pensa a chi geme d'amor piagata,
e sempre teme abbandonata
crudel, da te.
Torna ad amarla, e la consola,
né mesta e sola così lasciarla
senza mercé.
(parte)
Ruggiero, e Bradamante.
Recitativo
BRADAMANTE
Qual odio ingiusto contro me?
RUGGIERO
Perdona,
vinse la mia ragion forza d'incanto.
Finora vaneggiai; ecco, a me torno;
rompo l'indegno laccio;
e se rival mi sei,
il tuo crudel destin piango, e t'abbraccio.
BRADAMANTE
Ed è ver, mi rammembri?
RUGGIERO
Sì. Ah! fosse teco ancora,
l'adorata mia sposa, tua sorella.
BRADAMANTE
Ruggier, non mi conosci?
e pur son quella.
RUGGIERO
Numi! è ver? Bradamante!
Ma Bradamante! E come? Un nuovo incanto,
sì, che d'Alcina è questo.
Non l'avria no taciuto
chi m'offerse il bel dono.
Va', insidiosa maga,
della mia donna amata
tu mentir vuoi la forma, e la favella.
BRADAMANTE
Crudel tu mi discacci, e pur son quella.
[N. 18 - Aria]
Vorrei vendicarmi
del perfido cor,
amor dammi l'armi
m'appresta il furor.
Sei barbaro, ingrato,
ver chi per te langue;
ma prendi, spietato,
se vuoi anche il mio sangue.
(parte)
Ruggiero solo.
Recitativo
Chi scopre al mio pensiero,
se tradito pur son, o s'odo il vero?
[N. 19 - Aria]
Mi lusinga il dolce affetto
con l'aspetto del mio bene.
Pur chi sa? temer conviene,
che m'inganni amando ancor.
Ma se quella fosse mai
che adorai, e l'abbandono;
infedele, ingrato io sono,
son crudele e traditor.
(parte)
Luogo, che conduce ai giardini reali, con statua di Circe nel mezzo, che cangia gli uomini in fiere.
Alcina, sola. Poi Morgana.
Recitativo
ALCINA
S'acquieti il rio sospetto,
che tormenta il mio ben. Vesta Ricciardo
ferina spoglia. O voi
temute larve, al noto imper scendete.
A te, figlia del sole,
porgo i miei prieghi usati.
(entra Morgana di corsa)
MORGANA
Ancor per poco
sospendi il suon di magiche parole!
ALCINA
Importuna: mi arresti?
Ruggiero, e dette.
MORGANA
(a Ruggiero)
E la tua pace,
con tanta crudeltà, comprar si deve?
ALCINA
Caro, ti vo' appagar.
RUGGIERO
Ciò basta, Alcina,
più non chiede il mio amor. Veggo a tai segni,
che Ricciardo non ami. Or pago sono;
e se fu mio rivale, io gli perdono.
[N. 20 - Aria]
MORGANA
(a Ruggiero)
Ama, sospira,
ma non t'offende;
(ad Alcina)
d'amor s'accende,
ma non per te.
Pena, ma chiede
da me conforto,
pace da me.
(parte)
Alcina, e Ruggiero.
Recitativo
ALCINA
Non scorgo nel tuo viso
il contento di pria. Di': che ti offende?
RUGGIERO
Una oziosa virtute or mi riprende.
ALCINA
Pensa a goder...
RUGGIERO
Concedimi, o reina,
almen, che nel mio usbergo,
faccia guerra alle fiere,
per ravvivar lo spirto mio languente.
ALCINA
Al tuo voler sempre s'unì mia mente.
Vanne; ma sia per poco:
ma pensa al mio martiro.
Temo; partir ti lascio, e ne sospiro.
[N. 21 - Aria]
RUGGIERO
Mio bel tesoro,
fedel son io,
(ma non a te)
al ben, che adoro,
all'idol mio
prometto fé.
Il caro amante
non segue il piede
e fido resta,
(ma non con te)
con chi li chiede,
costante e mesta
pace e mercé.
(parte)
Alcina, ed Oberto.
Recitativo
(entra mesto Oberto)
OBERTO
Reina: io cerco invano
l'amato genitore!
ALCINA
Spera, Oberto, e sta' lieto.
OBERTO
Oh dèi! non posso.
ALCINA
Il riso, il brio, la gioia,
qui t'invita a goder.
OBERTO
Tutto m'annoia.
ALCINA
Disponi de' miei tesori.
OBERTO
Io non li curo.
ALCINA
Al mio materno amore
così mal corrispondi?
OBERTO
Sempre grato
ti sarò, se m'insegni il genitore.
ALCINA
(Mi fa pietade; or si lusinghi.) Ascolta;
vedrai in breve tuo padre, io te 'l prometto.
OBERTO
Comincia a respirar l'anima in petto.
[N. 22 - Aria]
Tra speme e timore
mi palpita il core
né so ben ancora,
s'è gioia o dolor.
Spuntar la mia stella
già parmi più bella;
mi mostra l'aurora
del giorno il splendor.
(parte)
Oronte, ed Alcina.
Recitativo
(entra Oronte, inquieto)
ORONTE
Reina, sei tradita.
Con segreto consiglio
degli ospiti malvagi
a fuggir s'apparecchia il tuo Ruggiero.
ALCINA
Numi! Che intendo, Oronte?
E questo è vero?
ORONTE
Purtroppo: ed...
ALCINA
Ora intendo
perché l'arme vestì; crudel, spergiuro!
di lui, di lor farne vendetta io giuro.
[N. 23 - Aria]
Ah! mio cor! Schernito sei!
Stelle! Dei! Nume d'amore!
Traditore! T'amo tanto;
puoi lasciarmi sola in pianto,
oh dèi! Perché?
Ma, che fa gemendo Alcina?
Son reina, è tempo ancora:
resti o mora, peni sempre,
o torni a me.
(parte)
Oronte, e Morgana.
Recitativo
ORONTE
Or che dici, Morgana?
Il tuo novello amante
con perfidia ed inganno,
t'abbandona; lo sai?
MORGANA
No 'l credo, Oronte.
La gelosia ti sprona:
ma più gli affetti miei per te non sono.
Libera son, né chieggo a te perdono.
(parte sorridendo, e facendogli una gran riverenza)
Oronte solo.
All'offesa il disprezzo
giunge l'ingrata? Su: coraggio, Oronte,
scaccia costei dall'alma; e se mai torna
pentita a riamarti,
deludi l'arti sue con l'istess'arti.
[N. 24 - Aria]
È un folle, è un vil affetto,
non è la sua beltà,
che trionfar la fa
superba del mio cor.
Vieni, sul labbro e al ciglio,
sdegno, che nutro in petto,
figlio d'offeso amor.
(parte)
Bradamante e Oberto.
Recitativo
OBERTO
Ed è ver che mi narri?
BRADAMANTE
Amato Oberto,
del mio cugin Astolfo,
tuo caro genitor, presto il sembiante
vedrai; e l'empia maga,
che in lion lo cangiò, errar confusa.
Guarda cauto il segreto.
OBERTO
Non temer...
BRADAMANTE
Tienti pronto; or va', sta' lieto.
(Oberto parte)
Ruggiero, Bradamante, e Morgana che ascolta in disparte.
RUGGIERO
Eccomi a' piedi tuoi,
generosa donzella,
doppio error mi fa reo...
(vuole inginocchiarsi)
BRADAMANTE
Sorgi, Ruggiero!
Serbiamo a miglior uso
tu le discolpe, io le querele. Andiamo:
temo sempre dovunque il guardo volga,
vedere Alcina ria, che mi ti tolga.
RUGGIERO
Bradamante, cor mio!
(si abbracciano)
BRADAMANTE
Ruggiero amato,
fuggiam l'infame loco.
(si presenta loro infuriata)
MORGANA
(a Bradamante)
Mentitrice, che vuoi?
(a Ruggiero)
Che pensi, ingrato?
Alcina vi darà giusta mercede.
(a Bradamante)
Ospite ingannatrice!
(a Ruggiero)
Uom senza fede!
(parte sdegnata)
[N. 25 - Aria]
RUGGIERO
Verdi prati, selve amene,
perderete la beltà.
Vaghi fior, correnti rivi,
la vaghezza, la bellezza,
presto in voi si cangerà.
Verdi prati, selve amene,
perderete la beltà.
E cangiato il vago oggetto,
all'orror del primo aspetto
tutto in voi ritornerà.
(parte)
Stanza sotterranea delle magie, con varie figure e strumenti, che appartengono a quest'uso.
Alcina sola.
[N. 26 - Recitativo accompagnato]
ALCINA
Ah! Ruggiero crudel, tu non mi amasti!
ah! che fingesti ancor, e m'ingannasti!
E pur ti adora ancor fido mio core.
Ah! Ruggiero crudel! ah, traditore!
Del pallido Acheronte
spiriti abitatori, e della notte
ministri di vendetta,
cieche figlie crudeli, a me venite!
Secondate i miei voti,
perché Ruggiero amato
non fugga da me ingrato.
(guarda d'intorno, e sospesa)
Ma ohimè! misera! e quale
insolita tardanza?
eh! non m'udite?
(sdegnata)
Vi cerco, e vi ascondete?
vi comando, e tacete?
evvi inganno? Evvi frode?
(infuriata)
La mia verga fatal non ha possanza?
vinta, delusa Alcina, e che ti avanza?
[N. 27 - Aria]
Ombre pallide, lo so, mi udite;
d'intorno errate, e vi celate,
sorde da me: perché? Perché?
Fugge il mio bene; voi lo fermate
deh! Per pietate,
se in questa verga, ch'ora disprezzo,
e voglio frangere, forza non è.
Parte con impeto gittando via la verga magica, ed allora manifestandosi diversi Spiriti, e Fantasmi, questi formano il ballo.
[N. 28 - Sinfonia]
Atrio del palazzo.
Oronte, e Morgana.
Recitativo
ORONTE
Voglio amar e disamar,
così mi piace.
MORGANA
La tua costanza?
ORONTE
È persa.
MORGANA
La tua promessa fede? E il giuramento?
ORONTE
Questi portolli via rapido il vento.
MORGANA
Vendicarti tu vuoi
d'un innocente inganno; e pur t'adoro,
Oronte, anima mia.
ORONTE
Per altra io moro.
MORGANA
Credi, ch'uno straniero
poteva mai?...
ORONTE
E pur l'amasti, ingrata.
Ma più gli affetti miei per te non sono.
MORGANA
Oh, se ti offesi, mio ben, chiedo perdono.
[N. 29 - Aria]
Credete al mio dolore,
luci tiranne, e care!
Languo per voi d'amore,
bramo da voi pietà!
Se pianger mi vedete,
se mio tesor vi chiamo,
e dite, che non v'amo,
è troppa crudeltà.
(parte)
Recitativo
ORONTE
M'inganna, me n'avveggo,
e pur ancor l'adoro...
Se ben mi fu crudel, è 'l mio tesoro.
[N. 30 - Aria]
Un momento di contento
dolce rende a un fido amante
tutto il pianto che versò.
Suol'amore, dal dolore
tirar balsamo alle pene,
a sanar, chi pria piagò.
(parte)
Ruggiero ed Alcina per parte opposta.
Recitativo
RUGGIERO
(Molestissimo incontro!)
ALCINA
Ahimè! Ruggiero,
è ver, che m'abbandoni?
RUGGIERO
M'invita la virtute,
che langue nell'amore.
ALCINA
E non pensi, mio caro, al mio dolore?
RUGGIERO
Il passato suo inganno
rimira con orrore un'alma grande.
ALCINA
Ah! che sei mentitore!
Fuggi da me per darti a un'altra amante.
RUGGIERO
Quella è mia sposa.
ALCINA
Oh dèi!
E scordar tu mi puoi, mia cara speme?
RUGGIERO
Dover, amor, virtù pugnano insieme.
ALCINA
Per questi sospir miei...
RUGGIERO
Li spargi al vento.
ALCINA
Ti fui sempre fedel...
RUGGIERO
Scorda il passato.
ALCINA
Ti adoro ancor.
RUGGIERO
Non è più tempo.
ALCINA
Ingrato!
RUGGIERO
Mi richiama la gloria.
ALCINA
È un van pretesto.
RUGGIERO
Mi stimola l'onore.
ALCINA
Va': m'oltraggiasti assai. Va', traditore!
[N. 31 - Aria]
Ma quando tornerai
di lacci avvinto il piè,
attendi pur da me
rigore e crudeltà.
E pur, perché t'amai,
ho ancor di te pietà.
Ancor placar mi puoi,
mio ben, cor mio; non vuoi?
Mi lascia, infido, e va'!
(parte)
Melisso, Ruggiero, e Bradamante.
Recitativo
MELISSO
Tutta d'armate squadre
l'isola è cinta, e d'incantati mostri.
RUGGIERO
Mi farò via col braccio.
BRADAMANTE
Io co' la spada.
MELISSO
Non basta umana forza.
Prendi il gorgoneo scudo,
prendi il destriero alato, e a me lo presta.
RUGGIERO
(a Bradamante)
Partir da te, mio ben, l'alma funesta.
[N. 32 - Aria]
Sta nell'ircana pietrosa tana
tigre sdegnosa, e incerta pende,
se parte, o attende il cacciator.
Dal teso strale guardar si vuole;
ma poi la prole lascia in periglio.
Freme e l'assale desio di sangue,
pietà del figlio; poi vince amor.
(parte)
Melisso, e Bradamante.
Recitativo
MELISSO
Vanne tu seco ancora;
dove fa seno il mare,
ed è la nave ascosa, ambi vi attendo.
BRADAMANTE
Non partirò, se pria,
sciolto ogni infame incanto,
a chi privo ne sta vita non rendo.
(Melisso parte)
[N. 33 - Aria]
All'alma fedel
amore placato,
il fato ed il ciel
promette pietà.
In mezzo ai martiri
la gioia ravviso
e dopo i sospiri
il riso verrà.
(parte)
Oronte, ed Alcina.
Recitativo
ORONTE
Niuna forza lo arresta.
Vinse Ruggiero.
ALCINA
Ahimè! Perfide stelle!
Ma i miei guerrier?
ORONTE
Giaccion dispersi al suolo.
ALCINA
E i mostri miei?...
ORONTE
Son vinti.
ALCINA
E quell'ingrato
dunque fuggì?
ORONTE
No; l'isola minaccia.
(Rende amore a costei giusta mercede:
di tanti, ch'oltraggiò miseri amanti,
val questa pena sua tutti i lor pianti.)
(parte)
[N. 34 - Aria]
ALCINA
Mi restano le lagrime.
Direi dell'alma i voti;
ma i dèi resi ho implacabili,
e non m'ascolta il ciel.
Potessi in onda limpida
sottrarmi al sole, al dì:
potessi in sasso volgermi,
che finirei così
la pena mia crudel.
(parte)
Prospetto della reggia meravigliosa di Alcina, attorniata di alberi, di statue, di obelischi, e di trofei, con serragli di fiere, che vanno girando: ed urna rilevata nel mezzo, che racchiude la forza di tutto l'incanto.
[N. 35 - Coro]
CORO
Sin per le vie del sole
una gloriosa prole
il volo sa drizzar.
Oberto, e poi Alcina.
Recitativo
(Alcina ascolta a parte)
OBERTO
Già vicino è 'l momento
di cangiar il mio duol tutto in contento;
e parmi già con amoroso core
di stringer al mio seno il genitore.
(Alcina si presenta)
ALCINA
(col dardo alla mano)
Come lo sai?
OBERTO
(si confonde nel risponderle)
Perché il destin... i pianti...
il dover...
ALCINA
Ti confondi?
OBERTO
(si dà coraggio)
Alta regina,
io ben lo so; me lo promise Alcina.
ALCINA
(Ah! Che ancora costui pensa a' miei danni.
Ingrato! Or proverai gli estremi affanni.)
Alcina si volge verso il serraglio delle fiere, e mormorando qualche parola, si avanza un leone mansueto verso Oberto, quando Alcina dà il suo dardo al medesimo, dicendogli...
Prendi il mio dardo, Oberto, e ti difendi
da quella fiera.
Il leone si corica vicino ad Oberto, e gli va lambendo i piedi.
OBERTO
Eh! Mi si mostra amica.
ALCINA
Non ti fidar: l'uccidi.
OBERTO
Ah! Non ho core.
ALCINA
(risoluta)
Ubbidisci il comando.
OBERTO
(Ah! Ch'io ben riconosco il genitore.)
ALCINA
(sdegnata)
Rendimi 'l dardo; io ferirolla appieno.
OBERTO
Crudel; l'immergerò pria nel tuo seno.
(Oberto ritirandosi volge il dardo contro Alcina, mentre il leone ritorna nel serraglio)
[N. 36 - Aria]
Barbara! Io ben lo so,
è quello il genitor
che l'empio tuo furor
cangiato ha in fera.
Ma presto ti vedrò
errar per la foresta,
vinta, confusa, e mesta,
e non più altera.
(parte, portando via il dardo di Alcina)
Alcina, Bradamante, e Ruggiero.
Recitativo
BRADAMANTE
Le lusinghe, gl'inganni,
non udir più, mio caro sposo amato.
ALCINA
Che inganni? Anzi ho pietà; piango il suo fato.
RUGGIERO
Non l'ascoltar.
BRADAMANTE
Detesto
le sue offerte, e gli auguri.
ALCINA
(a Ruggiero)
Per questa cara destra...
RUGGIERO
Ormai mi lascia.
ALCINA
(a Bradamante)
Bradamante, a' tuoi piedi...
BRADAMANTE
A me t'invola.
ALCINA
(a Ruggiero)
A morir tu te n' vai.
RUGGIERO
Cura è del cielo.
ALCINA
(a Bradamante)
Tu vedova dolente
lo piangerai.
RUGGIERO
Non l'ascoltar, che mente.
[N. 37 - Terzetto]
ALCINA
(a Ruggiero)
Non è amor, né gelosia,
è pietà...
BRADAMANTE
Che ascose frodi!
ALCINA
(a Bradamante)
...e desio, che lieta godi.
RUGGIERO
Che fallaci infidi accenti!
ALCINA
(a Bradamante)
Non t'offendo?
RUGGIERO
Indegna, taci!
ALCINA
(a Ruggiero)
Non t'inganno!
BRADAMANTE
Iniqua, menti!
ALCINA
Cruda donna! Rio tiranno!
Non vogl'io da voi mercé.
BRADAMANTE E RUGGIERO
Non sperar da noi mercé.
BRADAMANTE
Caro sposo!
RUGGIERO
Anima mia!
ALCINA
Solo affanni, e solo pene...
RUGGIERO
Solo gioie, e solo bene...
BRADAMANTE
Solo gioie, e solo bene...
ALCINA
...premio fian di vostra fé.
BRADAMANTE E RUGGIERO
...premio fian di nostra fé.
(partono, Alcina da una parte e Bradamante per un'altra)
Ruggiero, Oronte, a cui rende la spada.
Recitativo
RUGGIERO
Prendi e vivi. Ruggiero
vuol la tua libertà, non il tuo sangue.
ORONTE
Signor, m'è grato il dono.
RUGGIERO
Or l'urna infame
si spezzi.
ORONTE
Eroico oprar.
RUGGIERO
Va', se paventi; io basto solo.
(Ruggiero si avanza per rompere l'urna coll'anello incantato: ed Alcina frettolosa lo trattiene)
Alcina, e detti. Poi Bradamante.
ALCINA
Ah, mio Ruggier, che tenti?
RUGGIERO
Voglio la libertade
degl'infelici, che qui chiudi.
ALCINA
Ed io lo farò...
BRADAMANTE
Non fidarti:
lascia che faccia il colpo il braccio mio.
(va a per spezzar l'urna)
Morgana, e detti.
(quando Bradamante va per spezzar l'urna, Morgana le si oppone)
ALCINA
Misera, ah no!
MORGANA
Per quella
vita, che ti serbai, lascia...
Melisso ed Oberto, e detti.
MELISSO
(a Ruggiero)
A che tardi?
Struggi l'infame nido:
rendi altrui la salute!
RUGGIERO
Sì.
ORONTE
Sì.
BRADAMANTE E MELISSO
Spezza, Ruggiero.
ALCINA E MORGANA
O noi perdute!
(si ritirano)
Ruggiero spezza l'urna, e subitamente precipita, e si dilegua tutto ciò, che appariva all'intorno, sorgendo su quelle ruine il mare, che si vede da una vasta, e sotterranea caverna, dove molti sassi si cangiano in uomini, tra quali è Astolfo, che abbraccia Oberto: che formano il coro ed il ballo.
[N. 38 - Coro]
CORO
Dall'orror di notte cieca,
chi ne reca colla vita
la smarrita libertà?
Io fui belva... io sasso... io fronda...
io qui sciolto erravo in onda:
chi ne ha resa umana voglia?
chi ne spoglia
la già appresa ferità?
Ballo.
[N. 39 - Entrée]
[N. 40 - Tamburino]
[N. 41 - Coro]
CORO
Dopo tante amare pene
già proviam conforto all'alma;
ogni mal si cangia in bene,
ed alfin trionfa amor.
Fortunato è questo giorno,
che ne rese bella calma;
dell'inganno e insidie a scorno
già festeggia il nostro cor.
Fine del libretto.
Generazione pagina: 14/01/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
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